martedì 3 marzo 2015

Ci sono giorni in cui


(Foto https://www.facciabuco.com)



Ci sono giorni in cui mi alzo la mattina, mi guardo allo specchio e mi vedo figa. No, aspe': dopo colazione, un po' di trucco e parrucco. Quindi dicevo: mi vedo figa. Ammiro i miei capelli che alla soglia dei 42 anni non hanno bisogno di tinte, la pelle tirata e senza rughe, la bocca turgida e un naso niente male. E ci sono giorni in cui, nonostante un restauro durato quanto l'era glaciale, io mi vedo un cesso a pedali. Quei quattro capelli bianchi in croce che tengo mi sembra che luccichino e splendano di luce propria e mi sento a un passo da sembrare Crudelia de Mon. Vedo distintamente le rughe intorno agli occhi soprattutto se rido (e subito li sgrano sorpresa alla 'Porcatroia!' per vederle scomparire), la bocca mi sembra vuota e sgonfia come la borsa dell'acqua calda che giace in garage e il naso mi ricorda Bartali “L'è tutto da rifare!”

Ci sono giorni in cui esco di casa truccata, ben pettinata, con tacco 12 e un abitino perfetto per un red carpet o una prima a La Scala, solo per andare dalla fruttivendola o a prendere il giornale. Così, perché mi va. E ci sono giorni in cui gli appuntamenti richiederebbero un abbigliamento adeguato (visite mediche, incontri di lavoro, feste e cerimonie) in cui avrei voglia di presentarmi in pigiama, ma opto per una tuta. Solo perché il pigiama è troppo leggero. E “No, gli stivali di gomma con i quali vai nell'orto, non vanno bene.” Ovvio che in quel frangente in cui tu'nonna con la sciatica in confronto a te sembrerebbe la Bundchen, tu incontri la qualunque.

Ci sono giorni in cui una battuta su di me mi fa scompisciare dalle risate tanto da metterti la fascia come Miglior amico dell'anno. Davvero, sei forte. Ti voglio bene un casino.
E ci sono giorni in cui la stessa identica battuta te la farei ingoiare aiutandomi con una vanga con la quale ti percuoterei per oltre otto ore consecutive fino a che non stramazzi a terra. Morto, possibilmente.

Ci sono giorni in cui agguanto la motosega e mi depilo con dovizia. Estirpo il pelo alla radice, lo minaccio e mi prometto che mai più e mai poi, le mie gambe assumeranno l'aspetto di una foresta di mangrovie. E ci sono giorni in cui, anche se non mettessi le calze, potrei benissimo uscire con i miei pantaloni a frange naturali e mi sentirei a mio agio comunque.

Ci sono giorni in cui mi spalmo la crema anticellulite, antirughe, antietà, antiritenzioneidrica, antinestetismi, antitutto con una convinzione tale che già dopo la prima spalmata mi sento asciutta, liscia e levigata come il culetto di un bebè dopo il bagnetto. E ci sono giorni in cui, aprendo lo sportello del bagno, mi cascano tra le mani diversi tubetti e barattoli scaduti che io guardo borbottando “E questa cosa è? Crema che fa sparire la cellulite in tre settimane? Ma che cazzata!” e via, la frullo dalla finestra.

Ci sono giorni che vado in palestra con una carica pazzesca, sentendomi Jane Fonda nelle videocassette anni '80 di ginnastica tonificante. Una bomba. Tonica. Scolpita. Soda. In una parola: figa. E pronta ad affrontare 59484 ore di allenamenti estenuanti. Anzi, rinnovo pure l'abbonamento per i prossimi vent'anni.   E ci sono giorni che al solo pensiero di recarmi in palestra mi provoca un attacco di depressione. Figuriamoci alzare un alluce o far roteare un mignolo. Staccarmi dal divano e dal plaid potrebbe provocare un danno permanente al mio stato psicofisico. Che, voglio dire, è già molto compromesso.

Ci sono giorni in cui mi vedo magra. Semplicemente. Ventre piatto. Culo giusto. Cosce a posto. Non ho niente di cui lamentarmi. Avanti così, bella de mamma.
E ci sono giorni in cui, mangiando la focaccia con la salsiccia, bofonchio “Mmh...sì, dovrei mettermi a dieta. Gua', guarda che rotolini.” E allora vedo i maniglioni antipanico, i cuscinetti adiposi, la pelle a buccia d'arancia, le braccia gonfie, la pappagorcia all'Enrico VIII e i polpacci alla Rummenigge.

Ci sono giorni in cui un abito o un paio di pantaloni mi entrano al volo. Questi indumenti mi scivolano addosso che è na bellezza. Fatti su misura. Valorizzano il mio corpo. La zip sdrucciola via che sembra pagata e i pantaloni dio come si chiudono bene. Va là. In formissima la Simo.
E ci sono giorni in cui gli stessi indumenti pensi si siano ristretti nottetempo perché non ti entrano manco per il cazzo. Manco se preghi in sanscrito. Manco se ti affidi a una sarta. La zip non sdrucciola, ma caraccolla. Si inceppa. Si accascia e non se move. Ferma lì la bastarda, se la tiri indietro ti agguanta la ciccia facendoti vedere le stelle, se provi a tirarla avanti muori asfissiata dal trattenere troppo il respiro. E se ci riesci, a tirarla tutta su dico, cerca di non muoverti troppo che potresti sembrare l'incredibile Hulk quando diventa verde: strappi qualsiasi cosa.

Ci sono giorni in cui semplicemente siamo in preda al ciclo, agli ormoni, agli umori dettati da chi ci circonda, a una fame atavica, a un sana malinconia mista scazzo o una sacrosanta infingardia mista a pigrizia.
E ci sono giorni in cui basta una parola, una telefonata, un complimento, un sogno erotico, un buon libro, un bel film, una frase carina, una aggrovigliata lotta tra le lenzuola o semplicemente il fatto che ci sia il sole e che sia quasi primavera, o che sia giorno di stipendio o l'aver visto una borsa di Prada scontata del 70% , che tutto ci pare più bello, roseo, alla nostra portata. E in quel frangente saltelliamo felici che manco Bambi nel bosco.
Prima che gli ammazzino la mamma.
Ecco, appunto.




15 commenti:

  1. concordo in tutto quanto. soprattutto mi piace la vignetta che hai trovato. buona giornata, qualunque essa sia

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  2. 'Qualunque essa sia' mi è piaciuta!

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  3. ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah come dici sempre tu, siamo un libro aperto. Un libro sulla fisica quantistica in filnlandese, ma aperto!! ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah

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  4. Finalmente... non sono sola !! Mi è piaciuta questa in particolare :"la battuta fatta ingoiare con la vanga" Oggi, per esempio, io mi sento molto propensa al giardinaggio... penso che userò la vanga ! :)

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  5. alla fine hai tradotto in parole 8 secondi e mezzo di vita quotidiana

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  6. Allora, io conto come il due di picche, e non posso certo aiutarti a far crescere l'autostima (cosa di cui non hai bisogno) ma sappi che:
    - ogni volta che vedo che c'è un tuo nuovo post faccio le seguenti cose A) mi prendo quei dieci minuti per leggerlo che manco ci programmo così le vacanze b) non rispondo nemmeno al telefono c) vado nella nostra area fumatori e mi appresto a leggerlo con la sigaretta relax, per la serie "me lo voglio godere fino all'ultima sillaba d) non mi hai mai, dico mai, delusa
    - e mi fai sempre ridere, sempre
    - infine, finita la lettura del tuo post, sono di umore migliore.
    Ti basta?

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    1. Sì, molto. Puoi tornare anche domani a ridirmi tutto ciò? T'amo!

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    2. Amore corrisposto, ma per ora non lo diciamo ai mariti eh?

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  7. Ci sono giorni che sei semplicemente te stessa e ci sono giorni che sei la Simo radiosa, sorridente e sincera di sempre.
    Sei la Simo che ognuna di noi vorrebbe essere.
    Mi permetto di dirti:
    SEI SPECIALE.
    Barbara

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  8. ciao Simo...sono Simo! sinceramente mi sembra di essere un po' a casa mia...bello un blog "a casa di Simo" sì mi piace davvero
    e poi tu sei troppo simpatica, mi hai fatto ridere davvero con questo post che ho letto tutto d'un fiato.
    Un po' tutti (ma soprattutto le donne) ci sentiamo così... e mi ci rivedo tanto, solo che non mi sento mai figa e mai mi vedo magra!
    ahahahahuauuauauauauuaua
    a presto

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  9. ps vedo ora che sei una scrittice!
    'sti caxxi!
    ma sei toscana anche tu?
    via ho deciso mi unisco ai tuoi lettori
    ciauzzzzzzzz

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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