Ti ho osservato muoverti sicura negli aeroporti.
Parlare inglese al posto mio, farmi da interprete, salvandomi da probabili figuracce.
Ti ho vista a tuo agio in un vagone del treno che ci portava a New York. Sorridevi a tutti: bianchi, neri, gialli, rossi. Cedere il posto a chi in questo paese viene considerato inferiore.
Ti ho vista fiera e felice di essere in quella piccola città sul mare, simbolo della libertà e di chi ama il partner del suo stesso sesso.
Ti ho guardata assaggiare cose nuove, condividere una panchina, un tavolo, con chi è distante da te in mille modi.
Ti ho guardata mentre stringevi la mano sorridendo, in segno di ringraziamento, all'uomo di colore che ci ha dato delle dritte l'ultimo giorno di permanenza.
Ti ho visto vivere senza paura, senza remore, senza pregiudizi, in un paese straniero.
Ti ho vista semplicemente viaggiare.
Con te un bagaglio pieno di vestiti colorati, ma soprattutto pieno della tua innata e bellissima umanità.
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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?