lunedì 26 febbraio 2018

Il buongiorno si vede dal mattino

Quando guardo come fanno colazione quelli della pubblicità provo un misto di invidia e disagio pari solo a quando inquadrano il lato B di Belen fasciato da un tubino. Quelle cose che ti dici "Anche con tutto l'impegno, non ce la farò mai."
Avete presente no, tipo il mulino che vorrei o il Tarzan della foresta?
Allora: la mamma è superfiga, già truccata e pettinata alle 7 di mattina come se avesse dormito da un parrucchiere di Via Montenapoleone in compagnia di tre commesse di Kiko, già sul tacco 12, e fa colazione in tailleur.
Io sono così superfiga che se ti apro la porta alle 7 di mattina la prima cosa che fai è chiamare un esorcista, non sono truccata e ti c’ho due borse sotto gli occhi che da quanto sono capienti me le chiederesti in prestito per andarci in palestra. C’ho i capelli che sembrano il nido di una poiana, c’ho su delle ciabatte viola a pois gialli che all'occorrenza fanno scappare i piccioni nelle piazze, e indosso il pigiama antistupro che funziona anche se lo sbatto davanti agli occhi dell’aggressore al posto dello spray.
Il papà della pubblicità è bello rasato, allegro, ha la valigetta di fianco alla sedia e conta i pezzetti di cioccolato nella merendina improvvisando una tombola con quei bambini con le sembianze da cherubini.
Il Santo fa colazione in mutande, con un po’ di barbetta e ha i capelli gonfi che pare Napo Orso Capo. Allegro è una parola grossa e prima che connetta ci vuole un po’ (infatti l’ultima volta ha messo il sale nel latte), non ha la valigetta ma ha il portafogli e tutto l’armamentario sul mobiletto (così in ordine che per riconoscere la roba devo improvvisarmi Alberto Angela ed etichettarla come i reperti archeologici) e non conta i pezzetti di cioccolato. Perché appena sveglio è già tanto se arriva a 5. Col pallottoliere.
I bambini della pubblicità sono già belli svegli, puliti, pettinati, sorridenti, prendono le vitamine come se fossero smarties, sanno a memoria le tabelline, le poesie di Pavese, volendo ti spiegano pure la scissione dell'atomo e sono pronti per affrontare la giornata.
Alice a volte arriva in cucina e pare sia appena tornata da un rave. Spesso ha i capelli tutti davanti e non si cura nemmeno di spostarli. Non si riconosce il davanti dal dietro. Infatti a volte le bacio la nuca. Mi bacia e mi abbraccia e si accascia sulla panca. Ha il pigiama sbilenco, è scalza, e ha la verve di un bradipo in coma. Gli occhi sono attenti come quelli di un gufo con la congiuntivite e i movimenti sono lesti e veloci come Speedy Gonzales al compimento dei suoi 105 anni. Non solo non dice le tabelline, ma spesso manco sa come si chiama e le devi rivolgere la parola solo dopo che ha bevuto il latte. Ci sono giorni in cui guarda il telecomando chiedendosi come può, un oggetto tanto astruso, essere capitato in casa nostra.
Alla fine l'oggetto viene passato di mano in mano fino a che uno dei tre non trova la forza di pigiare il tasto di accensione e la voce di una giornalista a caso non si diffonde nella cucina.
A quel punto ci destiamo e mormoriamo "Tho! C'è vita sulla terra." 
Se anche tu ti sei riconosciuto in questo quadretto familiare, dimmelo. Ci sentiremo meno soli.

giovedì 15 febbraio 2018

Recensione L'AMORE INFEDELE



Ieri sera ho rivisto il film L'AMORE INFEDELE con il nostro Richard Gere.
La storia più o meno è questa:
c'è una tipa (gnoccolona anche col ciuffo sminchiato alla Meghan Markle) che, in un giorno di vento che manco a Trieste quando soffia la bora, si scontra con un tronista francese su un marciapiede. Dopo il primo approccio del 'mi scusi, non l'avevo vista' lui le propone di salire in casa sua a vedere la sua baguette. Lei sembra titubare, ma siccome ha un ginocchio sbucciato pensa 'sarà maglio che lo disinfetti che manco so' coperta dall'antitetanica.' Lui, una volta in casa, le offre un tè e già è chiaro che vorrebbe inzuppare il savoiardo.
Lei inizia un giochino (che sarà il tema di tutto il film) alla 'Mamma Cecco mi tocca. Toccami Cecco che mamma non vede', del 'Vorrei ma non posso', del 'Dai, solo una trombatina, ma sappi che sono sposata' e via dicendo. 
Quindi cede alle avances del francese e se lo ripassa in lungo e in largo che manco le vasche sugli Champs Elysees.
Il francese non è Richard Gere. 
Richard Gere è il marito.
Tradito.
Cioè, lei ha a casa un tronco di pino come il nostro ufficiale e gentiluomo e lo tradisce con un francesino di 28 anni.
Già qua l'avrei presa a sberle.
Oh be', direte voi, il giovincello è bello, aitante e la sbatte come una tovaglia sul terrazzo dopo il pranzo della domenica, ma io sono del #teamGere, quindi sprecate fiato. Lei, da tranquilla donnina tutta cazzi e chiesa, riesce a tenere nascosta la relazione, ma Richard mica è scemo. Solo cornuto. Quindi prima la fa seguire da un detective e poi affronta l'amico delle omelette, che gli apre seminudo appena uscita la moglie. Richard fa due più due: lui a petto nudo, il letto sfatto e lei appena uscita accaldata gli suggeriscono che forse lei non era lì per imparare ad arrotolare la R moscia.
Quindi offuscato dall'alcol e dall'ira prende una palla di vetro con la neve (regalo che fece alla moglie e lei STRONZA l'ha regalata all'amante) e gliela fracassa sulla testa. 
Il francese spira senza riuscire a dire manco 'Parblè!' e Richard Gere va nel panico: pulisce tutto, lava tutto, toglie le impronte, incarta il francese in un tappeto manco fosse un macaron e si avvia alla recita del figlio come se nel bagagliaio invece di un morto avesse una cassettiera ikea. Alla recita arriva un po' sudato e molto affannato e lei probabilmente pensa 'Vai, si è scordato di nuovo il Ventolin.'
Nel frattempo lei è pentita e mentre suo marito lavava il sangue dal pavimento con mastrolindo, decide di chiudere col francese. Infatti alla recita pare pensare 'Ma guarda te che gnocco di marito che ti c'ho, quasi quasi me lo tengo'.
La fine è questa:
-la polizia scopre che in un tappeto finto persiano trovato alla discarica c'è il corpo dell'amante.
-lei viene interrogata ma dichiara 'A me manco mi piace la michetta, figuriamoci la baguette, quindi no, non lo conoscevo, o meglio... forse sì... bho non so... comunque preferisco la brioche.'
-lei che scopre che Richard l'ha fatto fuori con una 'pallata di vetro' sulla testa, ma non si scompone, voglio dire, c'è scappato un morto, ma la palla come 'l'antico vaso', è stata portata in salvo.
-marito e moglie davanti alla centrale di polizia indecisi se entrare o meno.
Quindi non sapremo mai se lui si costituisce, se lei lo smerda a mo' di vendetta dopo due anni quando lui le dice 'Amo', ma te sei ingrassata?' o se fuggono insieme insieme a 'sta palla de vetro che, per inciso, faceva pure cagare.

#recensioni

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