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martedì 14 luglio 2015

Il nuovo romanzo: PARIGI MON AMOUR

Vi piace Parigi? 
Vi piacciono le storie d'amore dove il romanticismo se la gioca con l'ironia?
Vi è piaciuta in Mi piaci, ti sposo la badante Anita?
Se la risposta è sì a tutte le domande non vincete una beata mazza ma sicuramente vi piacerà il nuovo romanzo.
Ebbene sì, tornano la pasticciona Alice e la straordinaria Anita, nel seguito di Mi piaci, ti sposo.
Non potevo lasciarli sul più bello, no? Ma vi pare? Senza contare che me l'avete chiesto in tante, tantissime. Mo' vi ho accontentato e spero vi faccia ridere ed emozionare in questa estate calda e afosa. 
Parigi mon amour esce Mercoledì 22 Luglio ed già sul sito della Piemme alla mia pagina (se volete sbirciare, piacere, linkare, taggare, baciare, lettera e testamento) e prossimamente vi farò sapere gli store in cui lo potete acquistare (in alcuni potete addirittura leggere in anteprima i primi capitoli).
Ma quanto sono contenta da 1 a 10? Ho un sorrisino stampato in faccia che sembra abbia una paresi.
E questa contentezza è merito vostro perché è anche grazie alla vostra insistenza che non ci ho pensato su due volte a scrivere questa storia. Un altro IN LOVE? Di sicuro Leonardo e Alice, e la mitica Anita, in una città che non lascia di certo indifferenti.
Però è inutile dilungarsi ancora, anche perché su FB avete seguito tutti i miei deliri al riguardo e so che non vedete l'ora di vedere la copertina e leggere il titolo. Eccotelotiè!








Una città: Parigi. Un sentimento: l'amore. Una minaccia: la gelosia.
Quale donna, prima o poi, non si ritrova a fare i conti con una ex scomoda? Ad Alice capita proprio durante il suo primo viaggio con Leonardo in una delle città più romantiche al mondo. I due sono fidanzati da poche settimane e Leonardo ha parlato sempre poco ad Alice della sua passata e fallimentare relazione. Ma ora, quel vago accenno assume le sembianze di Bianca, donna volitiva e attraente, volata a Parigi per riprendersi con decisione ciò che prima era suo.
Alice si ritrova così a dover fare i conti con il veleno delle insicurezze e della gelosia. Il suo sogno rischia di diventare un incubo, e dovrà tirare fuori tutta la sua grinta e le sue armi segrete per non lasciarsi soffiare il fidanzato, grazie anche all’aiuto dell’insostituibile Anita, badante russa di professione, e confidente di Alice per necessità, pronta a sollevare una seconda guerra fredda pur di salvaguardare la felicità della ragazza.
Dopo il successo di Mi piaci, ti sposo, Simona Fruzzetti torna con la dolce e strampalata Alice e il suo irresistibile Leonardo, in un nuovo romanzo breve romantico, ironico e frizzante, capace di farci ridere, commuovere, emozionare.

Anime belle, vi  aspetto il 22 Luglio così festeggiamo  questo nuovo librino!

p.s.  il 21 è il compleanno del Santo.
"Amore, il mio nuovo romanzo esce il 22! fa ridere ma è anche romanticoso, va là che regalo t'ho fatto!!"
Risposta:
"Sono commosso."
Mai una gioia 'orcomondo.


Aggiornamento del 17 Luglio:
il libro da oggi è prenotabile  qui su Amazon.


lunedì 27 aprile 2015

Intervista su LeadingMyself




Voi vi siete mai sentiti dei leader? No? Manco io. A dire il vero ogni volta che faccio test attendibilissimi e scientifici (tipo quelli su FB credibili come mi'madre che dichiara di saper fare la spaccata) mi vien fuori che io sono una leader, ma io non ci credo. Non è falsa modestia, credetemi. Sapete cosa significa leader? In parole spicce: a capo di un'organizzazione, di un'impresa e quella roba lì. Ma vi pare, onestamente, che io sia in grado? È già tanto se faccio combaciare famiglia, lavoro, hobby e interessi. A volte qualcosa mi si sminchia, ma credo faccia parte del gioco. Insomma tutto sto pappiè per dirvi che sono stata contattata da LeadingMyself, un sito che parla delle donne, delle loro storie, dei loro successi, del loro coraggio e del loro talento:

L’idea di questo blog nasce dalla volontà di creare una community consapevole e informata su leadership e gender equality, attraverso esempi, case history e partecipazione diretta. 

A me hanno proposto un'intervista leader, che sarebbe:


In questa rubrica intervisteremo chi ce l’ha fatta, chi ha avuto il coraggio di seguire i propri desideri e ambizioni. Vi faremo conoscere la persona, le sue paure, i suoi dubbi e le sue vittorie. Capiremo insieme come nasce una vera leader.
Dopo aver letto questo ho detto sì vabbè, ciaone. Ora si renderanno conto che hanno sbagliato persona, mi dicono c'è stato un errore e saluti cari alla famiglia. Invece no. Invece cercavano proprio me e se penso che hanno intervistato donne come Andrea Mirò (cantante), Anna Paola Concia (politico) Valeria Fedeli (senatrice) Anna Premoli (scrittrice) e poi donne manager e di spicco in Italia, capite bene che l'idea di far parte di questo gruppo di donne mi metteva un po' di agitazione.
Ringrazio Barbara per avermi scovato su un settimanale, letto la mia storia (e il mio ultimo romanzo!) e deciso che con il mio percorso potevo essere di aiuto o di esempio per chi crede ancora nei sogni. Vi invito a visitare il loro sito LeadingMyself per scoprire storie bellissime di donne che cercano di cambiare qualcosa in tempi difficili, perché come dicono l'ideatrici "Il progetto è ambizioso e si scontra contro chi dà questo paese per perduto....ma noi andiamo avanti grazie ad esempi splendidi come voi!"
Quindi non mi resta che fare un in bocca al lupo a questo progetto, a loro che ci mettono anima e core, e a tutte le donne che ci sono state e che verranno dopo di me, perché forse qualcosa si può cambiare. Con coraggio, tenacia e voglia di rischiare. 
E ora,   lusingata, onorata, emozionata e un filino agitata vi segnalo la mia intervista . 
Buona lettura. (si dice buona lettura?)

domenica 7 luglio 2013

Finalmente posso svelare cosa sono andata a fare a Milano



No, perché tenere un segreto è un casino. Io, che sono abituata a dirti anche quante volte vado al gabinetto, sto proprio male a non dire nulla, soprattutto se sono belle notizie.
Insomma, come sapete il 28 Giugno sono andata a Milano. Prima mi era arrivata una mail, poi ho parlato con la responsabile al telefono, alla fine son partita per questo pranzo carico di promesse.
Che poi, se vai in gita o a visitare il Duomo di Milano okay, molto bello, ma se vieni invitata per conoscere il vicepresidente di Amazon (VicepresidentediAmazon, capite?) ti può prendere anche un colpo apoplettico. E se ti dicono che lui ci terrebbe molto a conoscerti, puoi già ordinare una bara di faggio foderata di raso rosso, perché tanto di lì a breve sei morta.
Carica a pallettoni t'arrivo a Milano sul tacco 12 rischiando di inciampare ogni tre per due, ma son dettagli. L'appuntamento è in un grande palazzo che mi ricorda un palazzo di giustizia, chissà perché. Varco la grande porta a vetri e davanti a me, alla reception, trovo una gentile signorina che con tono molto professionale mi dà il buongiorno.
Apro bocca per presentarmi e chiedo di chi mi ha contattata. Vengo guidata attraverso un cortiletto, intorno a me solo pareti di vetro e cemento e un'aurea di euforia che non vi dico.
Dio, mi pare di essere una persona importante!
Simo, basta. Contieniti, perdio! Mi scappa la pipì, ho caldo, ho freddo, ho la tachicardia, la bradicardia e un vescica sul tallone. Ci mancava un'herpes e poi avevo tutto.
Faccio dieci passi e sono nel quartier generale di Amazon.
Panico.
Euforia.
In poche parole: avrei bisogno di un gabinetto.
Mi accolgono facendomi sentire una regina.
“La stavamo aspettando”
“È un piacere averla con noi”
“Grazie di essere qui, ci tenevamo molto a conoscerla”
Loro. Conoscere me. Un'ambulanza. Mi ci vuole un'ambulanza. Subito. Ora.
Davanti all'ascensore conosco altri 3 autori. Ci guardiamo increduli e la domanda che si dipinge sui nostri volti è:
“Cosa vorranno dirci?”
Quando arriviamo su, veniamo guidati dentro una stanza dove troneggia la parola Amazon e dove ci aspettano non solo il vice presidente di Amazon, ma anche il team kindle italiano, e i responsabili internazionale ed europeo di KDP (Kindle Direct Publishing).
Na roba da farti rimanere stecchito. Rimango due secondi impietrita. Il mio sguardo vaga per la stanza dove vedo un grande tavolo bianco circondato da sedie, il logo Amazon che occupa metà stanza, un piccolo buffet sulla mia sinistra e facce sorridenti che aspettano che io mi presenti.
Come bisogna presentarsi?
In italiano?
In inglese?
Credo di avere la faccia immobile come una statua di gesso e rivoli di sudore che mi scendono lungo le braccia, grazie all'ascella commossa. Voglio fare bella figura, cerco di darmi un tono, vorrei sembrare quanto meno professionale visto il parterre che ho davanti, ma ovviamente, e come sempre, non ci riesco.
Bando alle ciance, io sono la Simo. Orgogliosa e felice di essere come sono: spontanea, alla mano, schietta, incosciente e un filino pazzerella. E se sono qui, forse è anche grazie a quello. E quindi la vera parte di me, prende il sopravvento, mettendo la riservatezza e la timidezza, dove sono sempre
state:sotto i piedi.
A quel punto, vittime un po' tutti di un leggero imbarazzo (visto che non ci conoscevamo) son partita in quarta e zompettando come una lepre che ha sniffato cocaina, mi son messa a stringere le mani “Piacere, Simona!”
“Piacere, sempre Simona!”
“Piacere, non ci crederà, ma sono sempre Simona!uahuahhauahha!!”
Li ho visti ridere anche se avranno pensato “Che abbiamo fatto di male noi per meritarci questa?”
Ho esordito anche con il poco inglese che so “Nice to meet you!”
“Thank you!”
“Sorry.I don't speak english very very very well”
Insomma, le solite frasi di circostanza.
Dopo averci esortato a servirci al buffet ci hanno chiesto di accomodarci. Siamo rimasti tutti immobili tipo belle statuine fino a che io non mi sono accaparrata una sedia e mi son piazzata alla tavola rotonda. Se dobbiamo cominciare, che si cominci! Man mano tutti hanno preso posto e chi si mette accanto a me? Proprio lui, Nader Kabbani, il vice presidente Amazon. Eccoallà.
ViciniVicini, come direbbero a Striscia.
Avete presente le riunioni dei pezzi grossi nei film americani? Dove sono tutti riuniti a un tavolo grandissimo occupato solo di fogli, bicchieri e bottiglie d'acqua? Dove, attraverso le pareti di vetro, si scorge lo sky line di New York? Dove spesso a quel tavolo si parla di cose grosse, promozioni, lanci di prodotti, progetti e marketing? Ecco, pareva di essere lì e invece di New York era Milano. Ma la mia sensazione è stata la stessa. Quattro scrittori esordienti, validi in Italia e potenzialmente esportabili all'estero, invitati in quel contesto grazie al numero di copie vendute. Grazie al primo posto ottenuto nella classifica di quattro categorie ben distinte.
In poche parole: da morire.
Kabbani poi ha preso parola e ci ha ringraziato di essere lì, si è sentito onorato di conoscerci (figuramoci noi!) e ci ha chiesto uno per uno di parlare del nostro romanzo e dei nostri progetti. La palla l'hanno data subito a me (te pareva?) ma io dribblando che manco Platini ai tempi d'oro, l'ho lanciata a un altro autore generando l'ilarità collettiva. Se bisogna farsi conoscere è bene che sappiano di che pasta (idiota) sono fatta, nevvero?
Poi Kabbani è tornato a me “Adesso mi parli lei del suo romanzo, del suo approccio all'autopubblicazione e dei suoi progetti” Ha smistato due fogli e ho fatto finta di non notare che davanti a sé aveva la mia scheda autore
E son partita, anche se mi fa strano parlare del mio romanzo davanti a una tavola che mi ascolta in silenzio. Ho raccontato della mia esperienza, della mia soddisfazione di essere arrivata, grazie a libro, proprio lì e dei miei progetti futuri. Il mio discorso veniva tradotto mano a mano che le parole uscivano concitate dalla mia bocca ed è stato fortissimo sentire il mio discorso riportato in inglese.
E ho parlato anche di voi. Davvero. Del magnifico gruppo che si è creato intorno a questo blog e su FB . E sapete perché?
Perché a una notizia di Kabbani ho esclamato “Le mì bimbe ne saranno felicissime!” e subito dopo “Presto, i sali!!”
E sono felice anch'io di annunciarvi che Il Male Minore sarà disponibile a breve in formato cartaceo. Lo potrete ordinare sempre su Amazon ma vi verrà spedito a casa tutto bellino rilegato.
Non solo. Se proprio amate girovagare, tra non molto magari, lo potrete trovare sugli scaffali delle librerie.
Infine, sarà possibile anche autopubblicarsi  in versione audiolibro.
Insomma grandi progetti, grandi cose e novità (queste sono solo alcune), delle altre magari vi parlo più avanti perché ce ne sono delle belle.
Oggi il mio nome è su Il corriere della sera, 

 


 e qui l'articolo di Kabbani riguardo al nostro incontro e qui il video della sua intervista.
E niente, sono contenta matta. Davvero. La ciliegina sulla torta è arrivata questa mattina insieme a Il Corriere. Ho tirato le somme della promozione del libro che lo vedeva gratuito da martedì a ieri: in cinque giorni sono state scaricate quasi mille copie. Mille. E quando dico quasi vuol dire che ci manca davvero una manciata di libri. Sono strafelice di avervi permesso di leggerlo gratuitamente e sono strafelice di leggere le vostre recensioni, private e pubbliche. Grazie. Veramente grazie infinite a tutti.
E magari a qualcuno non sarà piaciuto, magari è un libretto, magari...bho, non so.
Però per me, per come la penso e la vivo io, questo è un gran risultato. E non solo per me, ma anche per la mia famiglia. Perché vedere il Santo emozionato attendermi alla stazione mormorando “È la mì moglie!!!” non ha prezzo.
Ora scusate, vado a togliere il quotidiano caduto sul pavimento prima che Charlie faccia la pipì sulla pagina dell'articolo.
Perché, nonostante tutto, in casa mia non cambia mica nulla, eh?



giovedì 27 giugno 2013

In partenza per Milano

Domattina parto.
Domattina parto per Milano.
Domattina parto per Milano da sola.
Questo non è un esempio di come si evolve una frase minima, ma è la pura verità.
Domattina prenderò un Freccia Rossa a Firenze che mi porterà in un battibaleno a Milano. In prima classe, super lusso, con un marcantonio che mi sventola con una foglia gigante alle volte io avessi caldo. Solo caldo, perché io non sudo, evaporo semplicemente, sia chiaro.
Ah, il viaggio me l'hanno pure pagato.
Ho ricevuto un invito molto importante, si tratta del libro. Però non posso dire di più.
Oggi sto scrivendo con un casino di punti. Come questo. Chissà perché.
Ah, forse perché me la faccio sotto, forse perché si parlerà una lingua che non è la mia, forse perché non capirò una beata ceppa, forse perché parto da sola (e non ci sono abituata) verso un'esperienza che bho, vedremo. Sono elettrizzata, lo ammetto. Arriverò con la mia faccia tosta e leggerezza, ma è una cosa molto bella e wow, ci sono proprio io.
Non posso dire di più.
La sento così tanto che oggi sono andata perfino a farmi i capelli, fate voi.
E quindi niente, preparo la mia mega borsa, dove dentro ci manca un capibara e poi c'è davvero di tutto, e domattina parto.
Questo post è troppo pieno di punti e poche notizie, allora vi lascio due link:
l'intervista che mi hanno fatto (sono stata seria secondo voi?) su Tentazione Make up Cultura e
la recensione del libro su Tentazione Make up Libri.

Ecco sì, credo di avervi detto tutto. No, cioè, vorrei dirvi molto ma molto di più, ma prometto alle più fedeli che se riesco a connettermi sul mio Instagram e su FB domani vi do foto e notizie in tempo reale.
Così sarete con me durante le mie innumerevoli, incommensurabili, grandiose figure di merda.

p.s. come sarà il tempo a Milano???




sabato 13 aprile 2013

Prima novità:il nuovo blog!





No, non avete sbagliato blog, è proprio A Casa di Simo!
Vi piace la nuova veste grafica? Le nuove tendine, il nuovo tappeto e il nuovo campanello? Praticamente ho dato un'imbiancata.
Vorrei, oh come vorrei, prendermi tutto il merito, perché vorrebbe dire che io al piccì so smanettare da Dio.
Invece se non c'era Luna, io ero sempre qua a chiedermi cosa è un header. Che ancora non l'ho mica capito.
Lei è stata fantastica, stratosferica, veramente una perla rara. Non parliamo della pazienza che ha avuto quando le presentavo i cambiamenti che volevo fare. Non parliamo della sua capacità di leggere nel pensiero e decifrare delle frasi sminchiate, perché credetemi, in fatto di tecnologia mi so spiegare come un bambino di tre anni sa spiegare l'algebra. Non parliamo poi delle nostre mail iniziate con termini tecnici e finite con confidenze che manco due amiche di vecchia data e, in quel frangente, ho scoperto che Luna è proprio una bella persona.
Mi sono rivolta a lei dopo aver visto alcuni suoi lavori (se volete contattarla QUI c'è il link con tutti i blogghini creati) e devo dire che, nonostante alcuni imprevisti che le sono capitati, il lavoro è andato avanti costantemente. No, ma mi dovete immaginare davanti al piccì a scegliere la grafica insieme a lei. Roba che se entrava il vicino mi sorprendeva a un metro dal computer con la mano sul mento, occhi socchiusi e l'espressione seria per decidere quale delle proposte (perché lei in base alle tue richieste te ne prepara tante che poi tu sceglierai) mi piaceva di più. E non sono stata io a informarmi, documentarmi per parlare correttamente il bloggese, ma è stata lei a scendere al mio livello (e ce ne vuole) per capire frasi come:
“Mi piacerebbe quel coso che se ci pigi si apre quell'altro coso” le parole!Le parole sono importanti!
“Vorrei mantenere la striscia a destra e quella in alto, però tutto grande a sinistra” Cioè, ci sarebbe voluto un vigile.
“Hai presente quel pippolino che te se ci spippoli sopra ti si apre una finestra, che però non si apre bene ma scende tipo scale?” oppure un architetto.
Il bello è che lei, nonostante sti discorsi senza capo né coda, capiva. Capiva! Così, bon! Al volo!
Io, ora come ora, la adotterei.E' stata fantastica, paziente, professionale e molto molto carina. E poi diciamolo, è pure molto brava, guardate i lavori che fa e soprattutto questo capolavoro!
Ma come mi garba il mio nuovo blogghino!?
Era già da un po' che avevo in mente di cambiare, non perché l'altro non mi piacesse più, anzi. Ma avevo voglia di più spazio per scrivere e più spazio per mettere le foto belle grandi come piacciono a me. Perché, come in tutte le cose, si evolve, si cambia, si fanno cose nuove, si prendono nuove passioni e nuovi spunti e quindi è giusto ogni tanto cambiare, ridimensionare, per far sì che il blog ci rispecchi nel presente. E io adesso ho voglia di un blog arioso, bello spazioso e inquadrato.
Olè!
Ecco, dovrei dirvi una cosa: la nuova grafica del blog è una di quelle cose alla quale stavo lavorando (e quando dico lavorando non ridete che a preparare/capire/organizzare alcune cose mi son venuti i capelli bianchi!!!), quindi questa è la prima novità. Per farvi vedere la seconda aspettavo prima questa perché vorrei farvela vedere in queste belle paginette bianche, così, per vedere l'effetto che fa.
Via, ora vado un po' a spippolare su tutti i nuovi tasti che li devo provare.Non solo, io e Luna in questi giorni aggiusteremo il tiro, aggiungeremo e perfezioneremo alcune cose, mettiamo in ordine diciamo. Come quando ci parte la fregola e sistemiamo il cassetto delle mutande mettendole in ordine per colore.
Quindi ci saranno altri reparti, bottoni, scomparti e cassetti a scomparsa :-D
Stai a vedè che mi perdo in casa mia.

P.S. Allora? Vi garba? :-)




mercoledì 20 marzo 2013

Una domanda per me




"Perché cucini tanti dolci?"
"Da cosa è nata la tua passione per i libri gialli?Eh?"
"Ora che ce l'hai e la stai usando, me la consiglieresti comunque la macchina da cucire Ikea?"
"Perché non scrivi un libro?"
"Dove hai imparato la tecnica del decoupage?"
"Scusa Simo, ma perché non aggiorni spesso la rubrica delle ricette?"
"Simo, tesoro, per quale astruso motivo c'è un cavatappi nel cassetto delle mutande?"
(ah no, questo è il Santo)
Queste e altre domande, ho trovato facendo scorrere i commenti dei post, anche datati, nella vana speranza di fare pulizia togliendo commenti spam.
Domande che son rimaste senza risposta, ovvio. Vuoi perché me ne sono accorta ora  e magari la domanda era del 2010 (buongiorno principessa!), vuoi perché trovate a questa maniera sono dispersive un casino. E io mi sento una merda a non avervi risposto, sappiatelo.
Quindi l'unico modo per cercare di rimediare a questa cosa è mettere a disposizione questo post su eventuali domande che vogliate farmi o su curiosità alle quali volete che io risponda (aspettate, ho formulato bene il discorso? Perché a volte mi incarto)
Non credo saranno molte, magari una o due (ma voglio farlo), ma se dovessero essere numerose, io sceglierò le più significative e nel prossimo post verrete citate con la vostra domanda e vi darò la mia risposta. Farò un post con le vostre domande, praticamente. E magari viene fuori un post corale, pensate che bello.
Bon.
Va là che post alternativo - barra - sminchiato che ti fò di mercoledì mattina.
Insomma, io son qui.
Nel frattempo faccio come Marzullo, mi faccio una domanda e mi do una risposta.
E la domanda è...
No, ve la dico nel prossimo post.





martedì 19 febbraio 2013

In questi giorni è accaduto



Tho!Rieccomi. Dove eravamo rimasti? Minchia, al 6 Febbraio. Sono troppo scadente. Ma quante cose sono successe per tenermi lontana dal minchia-blog? Niente di preoccupante, solo quelle sette o otto cosine che si incastrano male come due colori diversi nel cubo di Rubik, come due pezzi di un puzzle dai contorni irregolari.
No, ma io vi spiego perché, vi porto la giustificazione. Eh.
Allora, da dove cominciamo?
Diciamo che in generale ho avuto meno tempo. Infatti non ho manco preparato i miei dolcetti, a parte oggi che ne ho fatto uno velocissimo, perché se devo morì allora devo morì a pancia piena.
Poi: Alice ha iniziato la piscina. A dire il vero l'ha iniziata da un po'. Ma se un mese fa si incastrava perfettamente tra i suoi compiti, in queste due settimane ci son stati compiti e verifiche un giorno sì e uno pure (vedi pagelle) E cosa faccio io? Le risento tutto: storia, geografia, scienze e tutto il cucuzzaro. Sì, lo so che è sbagliato, che deve imparare a studiare da sola, che le servirà per le superiori e bla bla bla. Ma non concorro certo per Miss mamma perfetta dell'anno, e se lei si sente più sicura ad averci un pubblico, ad avere qualcuno che le fa domande, ad avere qualcuno (me o il Santo) che le rispiega un concetto o cercare insieme una ricerca su Internet, bon, io ci sono.Non è che le ci posso sempre piazzare la gatta. Mi piace (ci piace) seguirla. Purtroppo è una classe casinista, indisciplinata, dove spiegare risulta impossibile (parola dei professori) quindi rispiegare un concetto a casa diventa necessario. Ovvio che poi a scuola c'è lei dove deve dimostrare che jafà anche da sola e infatti alla consegna delle pagelle, non abbiamo avuto sorprese. Bella pagella. Bella bella. Voti ancora più alti dell'anno scorso, la vedono più sicura, più sciolta ed ha acquistato sicurezza. In compenso io so a memoria la Svezia, la Danimarca e la Germania, la crisi del seicento e il Decamerone, Leonardo da Vinci e il corpo umano. Fatemi una domanda e io vi sorprenderò.
La pagella, appunto. La consegna delle pagelle merita un post a parte, ma ho visto cose che voi umani...
Poi si è ammalato il Santo. Povero. E'stato malissimo, una cosa mai vista, una paura inaudita. Ha avuto la febbre a 37° perdio!Oh, non c'è niente da scherzare, è pericolosa.Ho dovuto scacciare a mali parole anche il prete, che saputa la notizia, era subito corso al capezzale. Il Santo ce l'avrebbe fatta grazie alle mie amorevoli cure “Amò, vai a dormire sul divano che con la tosse mi svegli”.
Però aveva una voce roca e sexy da attore porno rauco con un coltello infilato nella trachea. Dio, come era sensuale sentirlo parlare!Gli ho suggerito di leggermi l'elenco telefonico, così per sentire quella voce che manco Luca Ward, ma mi ha mostrato il dito medio. Forse gli faceva male pure quello e ci voleva il bacino, chissà.
Poi ho avuto la pressione un po' alta per una settimana, poca roba. Tipo ero gonfia come un culo. Strano, visto che mangio sale grosso come se fossero pop corn. Io la pressione un po' alterata la tollero bene. Sì sì. Ucciderei in quei giorni.E se ho un picco sui 150 la massima, ti nascondo anche il corpo. E poi il ciclo mi ha anticipato come se avesse furia. Non vi sto a dire che le due cose sono collegate, ormai lo sanno anche i mattoni. Il problema è che io me lo scordo e continuo a mangiare salato quando in realtà dovrei limitarmi, perché è l'unica cosa a cui posso mettere mano. Quindi mi sono imbottita di verdura lessa, frutta, carne bianca e acqua come se non ci fosse un domani. Dopo dieci giorni mi sarei impiccata al ciliegio in giardino. Sognavo dello speck anche la notte.E pensare che non devo nemmeno dimagrire. No, ma ditemi voi se è giusta sta cosa!
Ah sì, poi mi sono tagliata i capelli!Non poco, un bel pezzo. Ho fatto la lisciatura e la frangia da una parte. Figa? Maddechè. Mi dicono che dimostro ancora meno i miei anni. Vabbè, me l'hanno detto i miei genitori, ma tant'è.
Poi che è successo? Ah, questa è fresca fresca. Da tre giorni ho un fastidioso dolore dietro al ginocchio destro, dove in realtà mi fa male da un po' a fasi alterne come le targhe. A volte sì, altre no, quindi che faccio io? Me ne fotto. Ma non dormirci bene per tre notti mi ha fatto recare minimo in farmacia. La zona è un po' gonfia, con una vena blu in rilievo tutta curve che pare il Po. É bellissima, un'opera d'arte. Cioè pare un tatuaggio messo lì apposta. E comunque spiego il problema chiedendo solo una pomatina che mi dia sollievo. Si risolvono un sacco di cose con le pomatine.
Quel santuomo del medico mi guarda la gamba e se ne esce con “Io le do la pomatina, ma le consiglio di fare una ecodoppler venoso il prima possibile”
“Prego?”
“Sì lo so, a trent'anni è presto ma nel suo caso la farei”
“A parte che ne ho quaranta...” gongolo io appoggiandomi a uno scaffale con nonchalance e manca poco butto in terra tre o quattro scatole di Settebello.
“Ma davvero!? Ma complimenti!Sembra una ragazzina!” Questa che parla è la farmacista. Il medico è serio, rovista tra le sue pomate e insiste nel dirmi di fare l'eco. Potrei avere un'insufficienza venosa.
Io.
Ma stiamo scherzando? Solo perché già a ventitrè anni avevo una vena varicosa? Solo perché faccio un lavoro dove sto perennemente in piedi? Solo perché ho quarant'anni? Solo perché in questi giorni ho portato più spesso i tacch...
Occazzo.
Nuooooooo!! Non saranno mica anche i tacchi che peggiorano già una situazione traballante? I suggerimenti del medico danno la conferma alle mie paure.
“Attenzione ai tacchi. Ci vorrebbe un tacchetto basso, largo e delle calze contenitive tipo settanta denari...”
Io già mi stavo strappando i capelli. Cioè, dottore mio, mi sono appena comprata un paio di stivali da urlo tacco dodici e te mi dici di andare con la scarpa bassa da suora? No, fammi capì. C'ho delle autoreggenti e delle parigine da far tremare Mickey Rourke d'una vorta davanti alla veneziana e tu mi stai dicendo che devo indossare quelle calze color marrone pantegana moribonda? Quelle spesse come polistirolo? Devo prendere queste precauzioni anche se ho le gambe magre (ma lo vedi santoiddio che c'ho le coscine magre?), anche se faccio regolarmente sport? Anche se tengo d'occhio la pressione (se vabbè, a volte) anche se sono pesoforma? Anche se mangio tanta frutta e verdura? Anche se non ho voglia? No, non me lo dire. Non me lo dire!
“Mi dia delle pastiglie per la circolazione piuttosto, mi dia della droga, dell'oppio!”
“Non ci scherzi, suvvia. E' un controllino, niente di che. Con il lavoro che fa è possibile che soffra un po' di insufficienza venosa, ma per darle una terapia il medico di base ha bisogno di una risposta certa, non è che diamo le pastiglie per ipotesi”
“Ah no?”
“Ennò. Ecodoppler, terapia, fastidio finito, e sarà di nuovo sana e bella”
Certo, perché ora sono un cesso e orrenda. No, ma è giusto, c'ha raggione.
Io mi son già rotta le palle però. Cioè, devo andare domani a prendere appuntamento e già mi si sminchiano i neuroni, mi si sfrantecano le sinapsi.
“Appena può tenga la gamba in alto. Dorma con un cuscino sotto al materasso all'altezza dei piedi. Metta la pomata in frigo che la deve applicare ghiaccia. Non tenga gli arti vicino ai caloriferi..”
Mììììììììì!!!! C'è altro? Tipo cammini sulla testa come quelli del Cirque du Soleil? O assuma un massaggiatore neozelandese? O si smonti come il tavolo Bjursta dell'Ikea e riponga gli arti inferiori nel terzo ripiano del frigo?
Minchia, son tre giorni che ogni tanto non solo tengo la gamba in alto, ma la slancio che manco Heather Parisi a Fantastico dell'81. Dormo con un asciugamano piegato sotto il materasso e siamo così abituati, ma così abituati che la mattina ci guardiamo smarriti domandandoci “Di chi sono quei piedi laggiù?”. La pomata in effetti fa un casino, sto molto meglio. Il problema è che il tubetto lo tengo in frigo tra il tubetto di maionese e quello del concentrato di pomodoro e quindi se nel prossimo bollito dovessi vedere la gallina con due belle cosciotte sane non mi devo far domande. E poi sto lontana dai caloriferi. E quando faccio la doccia indirizzo il getto dell'acqua gelata sulle gambe.Soffro un freddo porco, sappiatelo. Preferirei appendermi per le orecchie al filo dei panni coi piccioni che mi cacano in capo. Giuro.
Ma sto meglio. Farò comunque questa ecodoppler del caiser per dare ragione...a loro ovviamente.
Perché so che sarà così. Ma io son dura.
Il mio fisico è lì a ricordarmi che tra un mese sono quaranta. Precisamente il giorno di Pasqua, quaranta tondi tondi. Mentre il cervello è lì che lotta per dimostrare che ne ha 16, 17 al massimo, con punte di 5 0 6 (tipo età prescolare ) perché una a quell'età mica batte pari. E' una lotta tra sti due che non vi dico.
Comunque vabbè, è successo questo e chissà cosa accadrà.
Una cosa è certa, ricomincerò da capo.

Perché a quarant'anni, visto che è Pasqua, io resuscito.





giovedì 3 gennaio 2013

Mezza novità sul minchiablog.



Allora, il 2013 è iniziato, no? E a me è venuta un'idea malsana. Cioè, me l'hanno fatta venire le mie comari, l'idea malsana. Perché io, se non lo sapeste, cucino. Nuoooooo!!Direte voi. Tho, davvero. Il bello è che pubblico la foto dei miei dolcetti o qualche altra strana pietanza su FB e quelle che fanno? Mica si accontentano della foto. Macché. Mi chiedono la ricetta.E io non gliela do. Così,perché non c'ho tempo, perché come fai a mettere la ricetta su FB, eannamo. E allora da oggi, su questo minchiablog, ci saranno delle paginette statiche (statiche, non stitiche) con su scritte le mie ricette. No, non diventerò una foodblogger, non ci penso nemmeno, e sto ruolo mal si addice a una come me. Pensate che le singole ricette non le posso nemmeno condividere e dovrò condividere tutta la pagina. Infatti, la pagina. E' proprio di questo che si tratta. Post senza data, non singole, ma ricette messe una dietro l'altra per tema. Un paginone di roba solo per il gusto di leggerla e rifare la ricetta. Ho tolto pure i commenti, perché parliamoci chiaro, che ce ne facciamo dei commenti? Cioè, sta pagina serve quando io metto un dolcetto su FB e mi fanno “Scusa, eh? Ma la ricetta?” e questa volta posso rispondere “Oh bhè...è sul blog alla pagina dei plum cake” tu vai, te la leggi, la riproponi alla famiglia e finisce lì. Come un libro. Che fai, lasci i commenti al libro? Ennò. Qui è uguale. Ovvio che volevo fare tutt'altra cosa e non lo posso fare, tipo dividere per benino tutte le paginine e lasciare uno spazio ai dubbi e alle domande. Ma è altrettanto ovvio che non sono Gualtiero Marchesi e a qualsiasi vostra domanda o dubbio, per avere una risposta basta una googlata e siete a posto. E comunque sapete dove trovarmi se avete da farmi domande del tipo “Ma se metto del cianuro nella torta margherita da regalare alla suocera, seconde te una dose da cavallo basta?” o “Ho messo del viagra nel budino che preparato per mio marito, ma è diventato blu. Non il budino, il marito. Secondo te devo chiamare un'ambulanza?” Cose così. Oh, d'altra parte è un minchiablog che vi aspettavate.
Oggi iniziamo coi plum cake, na robetta semplice, poi man mano (magari una al giorno (seeeee) che sono indietrissimo con le richieste delle ricette) ne metterò altre per categoria. Ci sarà la pagina delle crostate, quella delle torte salate e via dicendo.
Bon. Ecco fatto. Non è che sia una gran cosa, è un modo per tenere unite tutte le ricette e se mi domandate “Ma la ricetta?” Io vi spedisco lì senza passare dal via.
C'è chi mi ha proposto di aprire un altro blog di ricette. Parliamoci chiaro: secondo voi, io, ce la potrei fa'? No, dico. A malapena ne gestisco uno di blog!E poi vi immaginate l'impegno? Il mio blogghino è questo qua, in più da oggi ci sono delle paginine di ricette senza pretese, scritte alla mia maniera ovvio.
L'icona per la prima paginetta è lì in alto a destra, vedete?Sennò mettetevi gli occhiali! Dicevo, quella a destra col plum cake. Lì c'è la prima ricettina un po' speciale. Non potevo che iniziare così.

p.s. E io che pensavo di fare una sorpresa. Prima di scrivere tutto sto pappiè tre delle mie comari avevano già capito tutto. E pensare che mi reputo una donna misteriosa. Azzz!!

p.p.s. dell'ultim'ora. Ho pubblicato una nuova paginetta e mi son dimenticata di disattivare i commenti. Ergo: ce n'è già due, che non toglierò mai. Cioè, manco due pagine so gestì.Ommadonninasanta.

mercoledì 31 ottobre 2012

I DIECI COMANDAMENTI PER BLOGGER











Avviso agli utenti: Post da prendere con ironia (ho mai fatto il contrario?) e leggerezza. Sono l'ultima delle persone che può insegnare qualcosa.

Io sono il blogger tuo:

1-Non avrai altro Blogger all'infuori di me. Lo so, il nostro blog ci pare er mejo, il più ben fatto, il più originale, il più tutto.Ed è giusto che sia così, lo curiamo nemmeno fosse un bambino, e vuoi che non ti piaccia il tuo bambino?Certo. Ma bisogna essere anche obiettivi,e qui a volte non ce la si fa. E' come essere all'asilo coi pargoli: c'è la mamma che sale in cattedra a dire quanto è bello e bravo il figlio suo, che è il meglio della classe e che non tollera che le venga detto, anche con cautela, il contrario. Poi c'è la mamma che il pupo lo raccomanda.All'insegnante, al catechista, al maestro di musica etc etc.In poche parole lo pubblicizza a bestia. Manda foto a destra e a manca e un MI PIACE te lo fa recapitare anche nella cassetta della posta. Poi c'è quella che davanti ti sorride, ma dietro je rode da morì e vorrebbe vederti marcire tra un codice html e un link andato a male. Poi c'è la mamma che usa solo amicizie vip per il suo bambino, che se non fai parte della cerchia degli amici IN manco ti caca di striscio. E poi ci sono tutte le altre, quelle che non importa se sei figo, bravo o bello o il primo della classe, l'importante è che tu sia te stesso, che in questo frangente tu ti diverta, che tu porti rispetto per le opinioni altrui e che tu faccia dell'umiltà il tuo punto di forza. Di Dio ce n'è uno solo e non sta certo su una piattaforma. Ha da fare, lui.

2-Non nominare il mio nome invano. Se invece mi nomini nel tuo post,se usi una mia fotina per te, o un mio testo, linkami. Che non è una cosa sporca o strana da pornostar (della serie: linkami tutta!)semplicemente è un modo civile e gentile di farmi sapere che stai parlando di me. Io così posso farti visita e condividere il tuo pensiero (nel mio caso arriverò dopo la banda, ma arrivo)

3-Ricordati di santificare le feste. Natale. Capodanno. Pasqua. Ricordati di fare gli auguri ai tuoi lettori, loro ci tengono, e poi è carino. Basta anche una cartolina virtuale o un piccolo ma sincero augurio. Se poi santifichi con un Candy, un Giveaway o un Contest saranno ancora più felici.Magari quando tutto ritornerà ad essere semplice.

4-Onora il padre e la madre. Se hai un nick name e il tuo blog vive in anonimato puoi tranquillamente parlare dei tuoi famigliari in maniera molto aperta e veritiera. Tipo che zia Luigia fa delle puzze che stenderebbe un montone, che nonno Goffredo ha l'abitudine di sbiancare la dentiera nella varechina, o che tua sorella è donatrice di organi da viva e ha salvato da morte certa tutto il reggimento della caserma vicino a casa tua. Se invece attraverso il tuo blog sei riconoscibilissima, ti suggerirei di onorare parecchio i tuoi famigliari o di omettere determinati argomenti, per non essere esclusa da un eventuale testamento, per far sì che tua madre non si precipiti a casa tua armata di mattarello e per non incorrere in querele e denunce da parte della tua splendida famiglia.

5-Non uccidere. Ecco, qua cerchiamo di non esagerare. Ora, vabbè che se mi rubi un post mi incazzo, ma arrivare a uccidere mi pare un tantino troppo. Magari cerchiamo di non uccidere il senso della piattaforma blogger, quello cioè di permetterci di avere una nostra pagina personalissima e di poterla gestire come più ci piace. Cerchiamo di non far fuori la voglia di fare degli altri lasciando commenti acidi, cerchiamo di non abbattere a badilate il pensiero altrui, cerchiamo di non essere gli autori di parole e gesti maleducati e fuori luogo.

6-Non commettere atti impuri. Ecco, l'atto impuro. Se per impuro intendiamo la foto che ci ritrae col deretano mezzo fuori quando siamo inciampate sugli scogli quella volta al mare, o del nostro balconcino talmente sporgente che dovrebbe essere condonato, o di qualsiasi atto che mette in piazza la nostra intimità, direi che è bene non commettere questi atti sul blog. Anche se a volte anch'io perdo di vista questa cosa, mi sento di sconsigliare di pubblicare foto compromettenti al fine di proteggere soprattutto i nostri figli. Esempio: se ho 13 anni e nel blog di mia madre ci trovo la foto di quando ne avevo 2 mentre sto tentando di fare la cacca nel vasino di Winnie Pooh, con la mia faccia che ha lo stesso colore di un pomodoro pachino, potrei avere uno sturbo e non rivolgerle la parola per almeno un mese. Da mamma capisco che i figli so piezz e core, ma da figlia mi creerebbe angoscia scoprire che mia mamma mi ha messo in prima pagina mentre mi sto scaccolando alla grande.

7-Non rubare. Mai. Perché tra i blog prima o poi ti sgamano. E' assai brutto e controproducente appropriarsi di foto o testi non tuoi e prelevati da altri blog. Non puoi spacciare una mia foto per tua, un mio testo per tuo, sia che si tratti della ricetta del fagiano in umido sia che si tratti del tema di terza elementare di mio figlio. Soprattutto trovo bruttissimo e per niente carino modificare le foto altrui togliendo il link e la firma dell'autore con Photoshop. Tuttavia, a mie spese, ho imparato che anche le foto estrapolate da Internet e senza firma possono essere personali. Detto questo, se proprio vi piace usare photoshop, prendete una foto di vostro marito e photoshoppatela con il fisico di un giocatore di rugby. Fa bene agli occhi e non avrete leso nessuno.

8-Non dire falsa testimonianza. Se (vedi punto 7) sei stato sgamato, non dire bugie, non farmi passare per fesso, non arrampicarti sugli specchi, anche quando la cosa è trasparente e chiara come un bicchier d'acqua. A volte è meglio un “Sì, è una tua foto, chiedo scusa, la tolgo subito” che un “La foto l'ho scattata dieci anni fa e il fatto che abbiamo lo stesso piatto, la stessa tovaglia, la stessa ricetta, la stessa inquadratura, la stessa finestra, e t'ho!lo stesso figlio sullo sfondo, non vuol dire proprio niente!” Ecco. Un errore o una mancanza si perdona e a volte da questi equivoci nascono anche delle belle amicizie. La presa per il culo anche no. Dimmi la verità e ti sarò amica. Mi spari na minchiata arrampicandoti sugli specchi che manco Spiderman e per me è finita.

9-Non desiderare il blog di altri. Se la tua giornata è scandita da confronti tra il tuo blog e gli altri, a breve potresti essere costretto a recarti al pronto soccorso per ulcera fulminate. Non c'è niente di peggio, secondo me, fare confronti e paragoni con i mille blog esistenti in internet. Ognuno è bello e particolare a modo suo e cercare di fare 'uguale a' o 'simile a' porta solo ad avere una brutta copia del suddetto. Non importa il numero dei followers, non importano le pagine lette o i commenti giornalieri, l'importante è avere una pagina personale, che ci piaccia e che ci faccia stare bene. Ritengo che avere un blog sia una bellissima valvola di sfogo, da curare con la giusta dose di leggerezza e scazzo. Se ci lasciamo sopraffare dai confronti, dall'auditel e dai numeri, secondo me perdiamo di vista il vero senso di un blog, che a mio avviso non deve diventare un lavoro. Perché dal momento che lo diventa perde di spontaneità. Se invece del vostro blog ne avete fatto un lavoro avete tutta la mia stima.E sicuramente se ne avete fatto un lavoro vi sarete attenuti a queste semplici ma importantissime regole di convivenza e educazione.

10-Non desiderare la roba d'altri. Come detto sopra, credo sia estremamente fastidioso constatare che il tuo post sia stato preso pari pari o a pezzi e bocconi e stampato da un'altra parte.Posso capire se ti ho ispirato, se ne abbiamo parlato, se ho lanciato un argomento e tu lo continui, se ne vogliamo parlare insieme, se qualcosa o qualcuno ci accomuna, capisco tutto. E sono felice di condividere un'idea o un tema con te. Possiamo anche aver parlato dello stesso argomento senza sentirsi, così per puro caso, può accadere benissimo, in fin dei conti gli argomenti son sempre quelli. Ma devi scriverlo di tuo pugno. Se invece trovo non solo il medesimo tema, ma frasi copiate pari pari, o qualsiasi cosa estrapolata dalla mia pagina e schiaffata senza tanti complimenti sulla tua, bhè, non va mica bene.

Direi che... anche basta. Erano dieci, no? Ne avete altri? Raccontatemi la vostra esperienza, creeremo un documento con tutte le regole di un buon blogger :-D
E se lo dico io che predico bene ma razzolo male...siamo a posto.
Però ce la metto tutta per migliorarmi.
p.s. Questo post è nato grazie a voi che mi avete messo al corrente di alcune diatribe.
p.p.s. Mi sento molto Santi Licheri.

venerdì 7 settembre 2012

Sono viva

HAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!
Come mi faccio ridere!
No, ma ridere per davvero!
Perché quando una  è scema,poverina, non ci sta niente da fa'.
E io lo sono. Da 1  a 100, io sono chessò...1000 tho!
Come vi sarete accorti (che belli voi topini che vi siete preoccupati della mia assenza) che sono mancata per un po', ma non dovevate sentire la mia mancanza perché era tutto programmato.
HAHAHAHAHAHAHAH!!!! Rido un altro po' perché mi faccio pena. Io, che mi son vantata con la mia amica Barbara "Guarda, sto via per un po' ma il blog va avanti da sè, perché io so programmare!Ah, quando una è tecnologica è auanti!" E infatti non è partita una beata fava. I miei post son sempre lì nel limbo, sospesi come una bolla di moccio davanti al naso di un personaggio dei cartoni animati giapponesi e non vanno ne in sù e nè in giù. Oioi.L'ho ritrovati lì intonsi come li avevo lasciati. E alcuni di voi si son preoccupati, pori topi, perché non è mia abitudine infatti, sparire così.Che so' Silvan?
E sempre alla mia amica Barbara (sarà lei che mi ispira, chi lo sa?) avevo detto che probabilmente saremmo partiti per una destinazione  e invece siamo andati da un' altra parte.Così, c'è partito l'embolo e chi s'è visto s'è visto.
Ora ho solo 1344 foto da scaricare, una montagna di panni da lavare (la lavatrice è lì che fa il riscaldamento per la faticaccia) e appunti sparsi nelle valigie perché ci terrei a raccontarvi qualcosa.
Va là.
Se faccio in tempo metto due fotine così magari i più bravi ci arrivano da soli, sennò saprete la destinazione solo dopo aver sistemato tutti i panni.
Che perfida.
Ah sì.Una manciata di voi SA.
Non fate i furbini, non vale e acqua in bocca, sennò la prossima volta non vi dico una beata mazza e i panni sporchi li porto a voi!
Che poi, ripensando al viaggio, è stato talmente pregno di emozioni che non so nemmeno da che parte cominciare.
Ma piano piano ce la farò.Piano piano. Tanto voi non siete nemmeno curiosi...
p.s. Ben ritrovati bimbi ;-)

p.p.s. Fotine, via!

Questa la riconoscete? No? Evabbè, se avrete un po' di pazienza ve la faccio vedere meglio.




Cioè...facile no?



Questa foto le appassionate la riconoscono di sicuro. Ma di sicuro eh?


Pure questa è piuttosto facile.Dipende da quante volte lo avete visto.


Questa poi...la indovinerebbe pure un bambino!
Voglio dire, è semplice no?
3-2-1- Via al Toto Viaggio. Chi indovina vince un Oscar!

venerdì 9 marzo 2012

Comunicazioni e ananas


Ultimo post: lunedì 5 marzo.
Vi dice niente sta cosa?
No?
Dovrebbe dirvi che bensì io mi sia informata, non ho veramente tempo per stare dietro a tutto. Ennò, non siete stati nemmeno troppo convincenti (probabilmente perché non avete sentito convinta neanche me). Vabbè, camperò ugualmente senza altri social network. Magari domani cambio idea e vi faccio sapè.
Approfitto di questo mini postino per dirvi che domani sarò al Taste a Firenze con una manciata di pazze che non vi dico. Stiamo organizzando delle robe che manco dei quindicenni in gita.
Cosa è il Taste? Vabbè, faccio prima a rimandarvi al post dell'anno scorso.
Qualcuno di voi ci sarà? Avrò il piacere di vedervi? Okay, se scorgo qualcuno che, al mio passaggio, cerca di nascondersi dietro il tavolo delle bevande, lo capisco. A volte lo fa anche mio marito.
Detto questo è tutto pronto. Anche le mie amiche di gita che io adoro per la loro dolcezza:
"Simo, allora domattina in stazione?"
"Sì, ma dove vai vestita di rosso?Sembri un'angioma"
"Ma parli proprio te, che con codesto ciuffo sembri un'ananas?"
Indovina qual è la food blogger.
E comunque io con sta gente qua domani ci devo passà la giornata.
Leggerete cose che gli altri umani...
P.S. Un GRAZIE immenso di cuore a Rosita, che con i suoi commenti riesce sempre a farmi sentire una persona migliore.
P.P.S. Ho speso sessanta euri per farmi un taglio nuovo di capelli e mi danno dell'ananas. Io domani faccio una strage.
Sappiatelo.

venerdì 22 aprile 2011

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Come potete vedere il blog è momentaneamente sminchiato, di nuovo. Anche se non sembra, stiamo lavorando per NOI. Mi scuso per questa cosa oscena che vedete, ma davvero è al di fuori del mio controllo. Spero di tornare attiva e presentabile al più presto.
L'altra volta ho chiesto di pregare per me, stavolta vi chiedo di armarvi di corni rossi e lanciarmeli a mazzi, visto che la io e la sfiga ultimamente andiamo a braccetto.
Torno presto, ragazzi.
Vi penso.
Simo

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