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giovedì 20 febbraio 2014

Sanremo 2014 - Ha vinto Renga





Lo so che vi tedio.
Ne sono consapevole, ma per par condicio, bisogna che parli anche della seconda serata, non posso rimanere con un post a metà. Perdindirindina! (omaggio a Shirley Temple recentemente scomparsa. Perché io faccio anche informazione televisiva. Ah. Lo sapevate già. Allora ditelo!)
Dicevo.
Seconda serata.
Che saranno state le critiche di tutti, ma ieri sera è andata meglio. Continua a non piacermi l'apertura così afona e senza brio, e l'orchestra nei loculi (cit. Littizzetto), ma diciamo che via, un po' il livello si è alzato. Di poco così.
Partiamo dagli ospiti.
Claudio Santamaria presenta sul palco la fiction che uscirà a breve sul maestro Alberto Manzi, che lottò contro l'analfabetismo facendo delle vere e proprie lezioni di italiano  in un programma tivù Rai. Questo succedeva tra il 1959 e il 1968. Da queste poche notizie si evince che Lapo Elkann dev'essere nato dopo il '68.
La vera sigla l'hanno affidata a due giovincelle tedesche: le gemelle Kessler, che si sono mosse agili sulla scena meglio di me che c'ho quasi quarant'anni meno. Anche se, alla ormai celebre fiera di beneficenza, io e Alice abbiamo fatto la nostra bella figura.
Di merda, ma son dettagli.
Poi c'è stata la volta di Franca Valeri, vestita di rosso che pareva un angioma, ma straordinariamente attiva. No, non è la serata dedicata alla geriatria, ma ripercorriamo i sessanta anni della Rai, quindi ci tocca. Non solo  mi vorrei  soffermare sulla grandezza indiscutibile dell'attrice (che alla sua età ha firmato la sceneggiatura di uno spettacolo che debutterà a breve), ma sul fatto che al festival del 2012 la modella ceca Ivana Mrazova di anni  20 (valletta dei conduttori) non si presentò al festival per  un attacco di cervicale, mentre Franca Valeri affetta da morbo di Parkinson e di anni 94, t'ha fatto pure uno sketch.
Non si sono più le donne di una volta.
Poi è arrivato Baglioni, che io ho trovato, con orrore, somigliante al mago Silvan. Devo essere onesta, alcune canzoni di Baglioni mi garbano tanto. Ma fra queste non c'è piccolo grande amore, infatti quando ha attaccato a cantarla mi sono ficcata due dita in gola, mi sono punita col cilicio e mi sono rinchiusa gli alluci nel cassetto del comò. Il Santo, dalla cucina, stava preparando un cappio. Però tripudio, gente in piedi, come forse è giusto che sia. C'è di peggio, come per esempio Gigi D'Alessio.
Però mi sono persa Rufus Wainwright e  qualche giovane proposta per strada.Quindi se siete grandi fan del cantante come mia madre "Rufu chè???" andate su you tube che famo prima.
E ora veniamo ai cantanti.

Francesco Renga.
All'arrivo di Renga il pubblico femminile in sala e a casa ha avuto uno sturbo. Ovaie impazzite e ormoni smossi con movimenti sussultori e ondulatori del settimo grado della scala Richter con epicentro Teatro Ariston. Si è presentato col capello lungo, barba incolta e camicia aperta. Praticamente testosterone a secchiate. Qualcuna ha notato che aveva vistosi braccialetti, altre manco vedevano lo schermo tanto erano intente ad asciugarsi la bava. Si sono levati cori come "Nudo!Nudo!Nudo!" offuscati prontamente dai tecnici mandando in onda un filmato di Platinette in costume da bagno, tanto per placare i bollori.
Ha cantato A un isolato da te  (altro che a un isolato da te, la maggior parte delle donne lo avrebbe tumulato - vivo- in camera da letto) e Vivendo adesso.  Passa la seconda perché la prima, proprio per i motivi di cui sopra, non ha ragione di esistere.

Giuliano Palma.
Un misto tra il tenente Kojak e Yul Brynner con evidenti disturbi agli occhi, visto le lenti scure, Giuliano ci presenta Così lontano, canzone dove si sente la presenza di Nina Zilli, così forte, ma così forte che ho temuto che cominciasse a sculettare. Poi è stata la volta di Un bacio crudele con dimostrazione pratica visto che ha quasi avuto un amplesso con l'asta del microfono. Nina esci dal quel corpo.

Noemi.
Qua non vorrei parlare di Noemi, che a me piace pure con quella voce ruvida e la risata sguaiata, ma col suo parrucchiere. Sì, dico a te. Vieqquà. Senti, la finiamo di fumarci le piantine di geranio di nonna? Ti fanno male, e si vede da come hai conciato sta pora donna. A che pensavi quando l'avevi sulla poltroncina, all'ultimo dei moicani? Ti son scappate le forbici sulla frangia, visto che pare la scopetta per le scarpe? Santoiddio non ti si può lasciare solo un attimo, insieme all'amico tuo: lo stilista. Ce n'è anche per te. Vieqquà. Non dico: spiegami quel ramo di bambù intorno al collo. Quello svirgolo a barchetta, quel doppio stuzzicadenti samurai. No, non pare bello.  Pare che Noemi si sia vestita di tutta fretta e si sia infilata dalla testa, non solo il vestito ma pure la cruccia. E no, non ti perdono. Fila alla Forrester Creation!
Noemi  ha cantato Bagnati dal sole  e Un uomo è un albero, canzone probailmente dedicata al padre Pino.

Renzo Rubino.
Il giovane che ha vinto lo scorso anno si ripresenta a Sanremo  con  Ora (storia di un orologiaio svizzero) e Per sempre e poi basta (canzone il cui testo dice: C'è una macchia nel tuo bulbo oculare...).
Qualcosa mi dice che vincerà un oscar come miglior testo da parte dell'Associazione Sindacale dei Medici Oculisti e il premio della critica dalla SOI, Società Oftalmologica Italiana.

Ron.
Ron, sia che tu guardi su you tube Sanremo del '96, del 2001, o del 2014, è sempre lo stesso. Manco invecchia, il buon vecchio Rosalino. Quando Fazio gli ha chiesto "Quale delle due canzoni preferiresti che passasse?" lui ha risposto così chiaramente e con decisione che sembrava il conte Mascetti con la supercazzola. Da casa non abbiamo capito un'emerita ceppa di minchia. Ha cantato Un abbraccio unico e Sing in the rain a sentir lui una ballata folk, tranqui funky, punky, tinky winky e Lala.

Riccardo Senigallia.
Fazio ci presenta il cantautore romano dicendo "Non vedo l'ora che ascoltiate questa canzone perché appena l'abbiamo sentita siamo rimasti folgorati". Ma magari. Almeno ci evitavate di sentirla. La canzone in questione è Prima di andare via (sottotitolo Saluta tutti). La seconda Una rigenerazione è quella che ci vorrebbe a noi dopo averlo ascoltato.

Francesco Sarcina.
Il problema di Francesco Sarcina è solo uno. Non sappiamo dove mettere l'accento sul suo cognome. Sarcìna o Sàrcina? Mistero della fede. Un po' pirata e un po' poeta a me sto ragazzo piace già dai tempi de Le Vibrazioni. Sarà il nome, la riscossa dei Franceschi di ieri sera che vi devo dire. Ha cantato In questa città (certamente dedicata  a Sanremoe Nel tuo sorriso (certamente non dedicata alla Casta).
Premiata quest'ultima da Clemente Russo, a suo agio in uno smoking come potrei esserlo io a sfilare in passerella con una tuta da sub.

Ahimè mi sono persa i giovani che si sono esibiti tardi, ma anche io c'ho un'età, il sonno chiama e la vescica pure.
Approfitto del post per ringraziare il mio gruppo di ascolto su FB perché in queste sere ci ritroviamo a commentare ognuna comodamente seduta sul proprio divano, ma è come se fossimo lì a passarci i fazzolettini per asciugarsi la bava per il Renga di cui sopra. Per me sono fonti di ispirazione senza le quali, come dire, non sembrerei in una corsia d'ospedale, ecco. Perché ogni volta che mi arriva una notifica, il tablet emette un bip!
Ieri sera, nel mio salotto, sembrava di essere in rianimazione.
Altro che Ariston.


*Qui la prima serata.

mercoledì 19 febbraio 2014

Sanremo 2014 - Ridatemi Pippo Baudo



Se me lo avessero detto non ci avrei creduto.
Se mi avessero detto "Guarda che rimpiangerai Pippo Baudo, i fiori e i Ricchi e Poveri" io sarei scoppiata in una grassa risata.
Oh. È successo. 
Ieri sera, mentre guardavo la prima serata di Sanremo, ho rimpianto il pippone nazionale.
Perché probabilmente il pippone ce l'ha sciorinato Fazio appena iniziato il festival.
Per carità: ha detto cose giuste, importanti, sacrosante e okay, va bene. Ma l'apertura mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca, tipo come quando mangi i carciofi crudi e   la lingua ti diventa una coperta di pile, hai presente?
Vabbè, partiamo con un'analisi critica della serata. 
Appunto l'apertura.
Mi aspetto una musica piuttosto allegra, anche la ormai famosa na na na na nannà! Perché Sanremo è Sanremo! poteva andà. Invece no. Tutto silenzio, tutti zitti. Manco una rosa, un gelsomino, un crisantemo. Che vojo dì, con la presenza di Fazio è la morte sua.
Fazio ci vuol far credere che ci sia realmente un guasto al sipario, che l' orchestra non suoni perché sia tutta corsa in bagno per un attacco di dissenteria acuta, che le luci siano spente perché la Rai non ha pagato le bollette...insomma ci mancava che dicesse "Non sono Fabio Fazio, ma Obama" e il teatrino delle cazzate avrebbe avuto veramente un senso.
Ma che succede? Orpolà! Due uomini sono in procinto di buttarsi dalla balconata! Ommioddio, che sorpresa!Che novità!
Ora, Fazio, ascoltami un attimo. Tu credi davvero che noi da casa, anche se già col rivolo di bava dal sonno e annebbiati dalla digestione di cinghiale in umido con le patate, possiamo credere a una cosa del genere? Con un occhio di bue che inquadra i por'omini che minacciano di buttarsi? Credi che non abbiamo capito che tutto è iniziato in silenzio perché se partiva l'orchestra come sempre, manco si sarebbero sentiti? Fazio, Fazino mio, sta sceneggiata si capiva subito che era più falsa della farfalla di Belen e dei capelli di Sandro Mayer. Namo su. Senza considerare che all'Ariston durante il festival, tu, comune mortale,  non c'entri manco se paghi il biglietto, nemmeno se sei la nipote di Malgioglio, nemmeno se ti nascondi nella barba di Beppe Vessicchio, nemmeno se a quelli della security gli fai vedè tutta la tua collezione di farfalle disposte a lisca di pesce sul tuo inguine. Quindi figurati se due, piano piano, sciuè sciuè,  arrivano in cima, scavalcano la balconata e minacciano di buttarsi. Se quelli sono gli uomini della sicurezza, io non mi fiderei nemmeno  se mi proponessero di aiutarmi ad attraversare la strada. Senza considerare che questa scenetta si era già vista anni fa. Manco qualcosa di nuovo, mi proponi.
Ridatemi Pippo Baudo.
E pure Cavallo Pazzo.
Apre Ligabue (unica nota positiva di tutta la serata a mio parere) che canta Creuza de ma in omaggio a De Andrè. La parola De Andrè, ieri sera è comparsa tra le 5000 e le 6000 volte. Se non l'avete capito Cristiano arriverà fra i primi tre, se non primo. Ma è solo un sentore mio, in tivù non se ne parla nemmeno.
Dopo un siparietto della Littizzetto (e faccio pure la rima) t'arriva lei, la super ospite della serata: Laetitia Casta. Ragazzi, gnocca è gnocca. Ha un fisico da urlo e un  viso da urlo di Munch.
Perché parliamoci chiaro, è una gran bella figliola, però quei denti...senza considerare che era truccata così sobriamente da sembrare un mignottone. Comunque mettiamoci l'anima in pace, dopo la sua performance sappiamo dove sono andati a finire i nostri soldi del canone: c'hanno comprato il rossetto alla Casta. Invece avrebbero fatto meglio a impiegarli per pagarle un dentista, per dire.
Si esibisce  in italiano e a me ricorda Gerarde Depardieu. È vestita Dolce e Gabbana e a me ricorda l'abat jour de mi' nonna. Imita Monica Vitti e a me ricorda Alberto Sordi.
Fazio, arrapato  dal '99 e con l'impermeabile rubato all'ispettore Clouseau,   vuole vedè se almeno stasera le strappa la filanca delle mutande e si improvvisa cantante intonando Ne me quitte pas  . 
Di.vino.
Nel senso che sembrava 'mbriaco.
Solo io ho pensato che ci sarebbe stato bene Gigi Proietti con "Nu merompe ercà" ?
Comunque se sperava di averla dopo questa prestazione, è andata male. Piuttosto la Casta la dà in pasto ai cani di Hollande.
Noi italiani abbiamo rilanciano con Raffaella Carrà, che a 71 anni suonati si muove come me a 15. Col caschetto biondo e fasciata di pelle nera (un misto tra Enzo Paolo Turchi e Lady Gaga) ha agitato anche e cervicale che manco una ventenne che fa danza da dieci anni. Le canzoni sono state talmente belle che ho avuto una commozione. Cerebrale.
Però la Raffa è la Raffa. Invidia per come è, per come si muove e per come riesce a gestire il caschetto biondo. L'unica cosa: Raffa, quando li lasciamo sti guanti a mezze dita tipo corridore da Tour de France? tipo Bartali? Tipo Madonna in 'Cercasi Susan disperatamente'? Su, almeno di pizzo.
Delle canzoni non me ne è garbata una. Ma non faccio testo, io faccio sempre così, poi all'ultima serata ne canticchio la metà.

Arisa 
Ha cantato Lentamente (il primo che passa) e lì ho pensato "Speriamo ti porti via", e Controvento, sicuramente parola da lei pronunciata guardando allo specchio i suoi capelli.

Frankie hi-nrg mc. 
Mi chiedo per quale motivo uno debba presentarsi al festival con il codice fiscale al posto del nome, ma sorvoliamo. Ha cantato Un uomo è vivo e lì ho pensato "Se continui con ste canzoni lo rimarrai per poco" e "Pedala" canzone lungimirante, visto che è stata la frase che gli hanno suggerito dopo essersi esibito. 

Antonella Ruggero.
La vocalità della Ruggero non si discute, ma son lontani i tempi di melodie belle e orecchiabili. Ha cantato Quando balliamo (?) e Da lontano. Una performance alla Marzullo: si è fatta una domanda, si è data una risposta.
Ridatemi vacanze romane.

Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots.
Ero rimasta agli 883 quando dicevano che hanno ucciso l'uomo ragno chi sia stato non si sa, quindi sono rimasta basita quando l'ho visto apparire sul palco.
Ho temuto pure che apparisse un cane guida, son sincera, perché io non vedo una ceppa già con la frangia e questo mi si muove sul palco con la maschera di spiderman. Hanno cantato Tanto ci sei - a Sanremo-  (risposta di  Gualazzi alla domanda  di The  Bloody: "Vabbè che è carnevale, ma farò na figura di merda vestito da Spiderman?" e Liberi o no (frase proferita sempre da Gualazzi in merito a un eventuale arresto dopo l'esibizione)

Cristiano De Andrè.
Vestito di nero come un becchino ha cantato Invisibili (storia autobiografica, molto sentita, vista la fama di cotanto padre) e Il cielo è vuoto. Il brano verrà usato come sigla per le prossime trasmissioni meteo della Rai.

Perturbazione.
Classico esempio di genialità: quando un nome ti rappresenta. Estratto dal vocabolario - Perturbato: sconvolto, turbato. Guardateli e sentiteli e poi ditemi se non sono dei geni. Hanno cantato L'unica (il titolo ufficiale era L'unica chance, ma pensavano di gufarsela parecchio)  e L'italia vista dal bar (il posto dove probabilmente vedranno il festival già da stasera.)

Giusy Ferreri.
La portatrice sana di ugola sincopata si è esibita con L'amore possiede il bene
(testo tratto dall'ultimo libro di Cicciolina. Per far felici i vertici Rai è stata cambiata una consonante) e Ti porto a cena con me (che pare sia stata la frase che il fidanzato le ha rivolto prima di continuare con "A patto che tu stia zitta, che me pari na gallina con la trachea 'nfiammata") 

Detto questo, io stasera guarderò la seconda puntata.
Mi voglio male, lo so.






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