sabato 27 novembre 2010

IO ADDOBBO, TU ADDOBBI, NOI ESPLODIAMO


Buon addobbooo!!!Avete visto che bellino? Per gli addobbi della mia casa virtuale quest’anno sono andata al negozio proprio qui all’angolino, da Madis. Prezzi modici, gentilezza e professionalità fanno sì che sia la mia preferita per acquistare l’albero, il vischio e tutto il cucuzzaro... Grazie tesoromiobello.Poi ci sono gli addobbi della mia casa vera. Okay, lo so che è presto, ma dopo aver visto il prospetto delle ore lavorative di Dicembre che mi ha presentato la mia Capa, prima mi è caduta la mascella, poi la Top-family ha deciso che era ora.Invidio chi dice “Noi l’albero lo facciamo dopo cena”. Noi dopo cena riusciremmo solo a tirare fuori una scatola dal garage. A noi per addobbare per bene ci vogliono due giorni. Perché anche se ora è tutto pronto, c’è da finire fuori, portare tutto a posto e piazzare un mobile. Ecco, per mettere l’albero mi avanza il puff da lettura. Che va portato in camera, dove prima ci stava la poltroncina, che va messa al posto dell’omino attaccapanni…Un gigantesco tetris. Quindi oggi o mai più. E allora ci siamo messi all’opera: tira fuori l’albero, le luci, le palle, i centri, il presepio, le pantofole (no, le pantofole me le son comprate una settimana fa perché son troppo carucce), i lumini, le candele (prima o poi andiamo a fuoco, lo so), le pigne, il cotone, l’orso bianco, due regalucci (mi sono anticipata!), le casine, le nostre adorate lanterne, le presine e le tazze rosse, gli asciughini…Non potete capì. C'è più fuoco in casa mia che in un accampamento di Apache. C'abbiamo un carico di energia elettrica che quando ho acceso anche la lavastoviglie il contatore mi ha detto "Pietà". Prima o poi esplodiamo, me lo sento. Bando alle ciance allora, è inutile che io stia qui a spiegare tante cose, qui volete vedè (mi scuso per le foto, ovvio) e allora vi dico solo:

“Benvenuti nella mia casa di Natale”:

(Dai su, tutti insieme "Jingle bell Jingle bell"!...)













Piesse: in queste foto c'è molto di Made in Top-family.
Piesse2:che poi, a pensarci bene, manca meno di un mese.Un mese? Ommioddioooo!!

mercoledì 24 novembre 2010

TRE IDEE PER LA CASA.LA MIA PERO'.




(Marco Ferradini alla chitarra)

Teorema

Prendi una donna, trattala bene, lascia che impiastricci per ore

Non farti vivo e quando ti chiama, vai! che ti chiede un favore

Fa sentire che è molto importante

Dosa bene fantasia e genialità

Cerca di essere un tenero Santo

Ma quando sei in bagno, per caritààà

E allora sì vedrai che t’amerààààà… la la la la….

Ci siamo?

Okay. Benvenuti nella rubrica Home Sweet Home di SimoCrea. Di seguito scene di ordinaria normalità della Top-family. Se anche tu ami la tua casa, ma soprattutto la tua famiglia e l’armonia, prendi appunti. C’è sempre una soluzione a tutto.

**************************

“Mammmaaaaaa!!!L’asciugamanoooooo!!!”

Tu sei lì che giri la polenta. “Eh!”

“Non c’èèèè!!!”

“Come non c’è !?”

“Non c’è. Mammaaaa!!Mi asciugo con quello da bidet?”

“No!” Ora vabbè vabbè, ma con quello da culo, no. Però ora che ci penso c’ha ragione. Mi sono asciugata i capelli e non l’ho rimpiazzato.

“Sono nell’armadioooooo!!!”

“Sgocciolo tutto in terraaaaa!!!”

“Arrivoooooo!!!!!”

“Mamma, non abbiamo la scorta”

“Non l’abbiamo perché non c’è posto nel mobiletto”

Se anche tuo figlio è ancora alto un metro e 35 e non arriva ai piani alti dell’armadio, o lo spazio disponibile sulle tue mensole è pari alla misura dell’asse da stiro di Barbie, procurati un cesto tondo (o un cestino da bici senza ganci), e della stoffa del colore che preferisci, dai retta a me. Basta arrotolare gli asciugamani come rolleresti una canna e gli asciugamani sono a portata di mano tutto l’anno.


*****************************

SBAM!

“Andreaaaaaaa!!!Che hai combinatooooo???”

“Nulla amore. Ma porc…maled….”

“Sicuroooooo???”

“Sì sì, tranquilla, accide…”

Corro in bagno “Che è successo?”

“Ma niente”

“Quello in terra in mille pezzi è l’ennesimo porta spazzolini?”

“Già”

“Nartra vorta”

“Ma sono troppo fini sti cosi! Il buchino è piccino, se ne metti due dalla stessa parte, casca di qua. Se usiamo il bicchiere col dentifricio nuovo casca di là. Non siamo persone da ceramica fine, ci vorrebbe qualcosa di più..di più…”

“Pesante”

“Brava”

Se anche tuo marito ama le cose massicce e non vuoi che ti distrugga la casa, procurati un bicchierone, dei cristallini e delle conchiglie, dai retta a me. Oltre che caruccio, non si sposta e non cade. E non solo c’entra lo spazzolino, ma anche il tuo femore.


********************************

“Mamma, guarda bellino questo ramoscello, sembra un bruco!Lo portiamo a casa?”

“Certo!”

“Mamma, guarda quante pigneeee!” (Autogrill francese estate 2010) “Le portiamo a casa per ricordo?”

“Certo!”

“Mamma, guarda bello questo legno, sembra una pistola!Lo posso prendere?E guarda questoooo, daiiiii, senti come profuma, tho!Posso prendere anche questo?”

“Epperchè no?”

Se anche tuo figlio porta a casa dei legnetti che manco un boscaiolo della Valtellina, procurati un cestino e della stoffa, dai retta a me. Puoi sempre arredare. E se nevica, ci accendi il fuoco.


Piesse:sto allestendo per il Natale, non potete capì.

Pippiesse: ndo la tenete voi sta roba? Illuminatemi di immenso.

lunedì 22 novembre 2010

L'AMICO PIDOCCHINO


Ditemi una cosa che fa inorridire le mamme.Pulire la cacchetta ai pargoli?
No.
Farsi sputacchiare la minestrina in faccia?
Nemmeno.
Tenere la fronte del cucciolo abbracciato al water?
Macchè.
Se c’è una cosa che fa inorridire le mamma è la circolare scolastica di casi di pediculosi.
Non è una malattia. Si tratta solo di un nemico: il pidocchio.
Quell’esserino piccolo, appiccicoso, bastardo, a tratti invisibile e orrendamente brutto. Ma l’avete mai visto un pidocchio da vicino? Parliamone.
Ovvio che potrei inventare un sacco di cose e fare la ganza, ma vi dirò la verità. Io da piccola ho preso ben 2 volte i pidocchi. Mi figlia ha preso ben 2 volte i pidocchi. Che non è manco bello andare a sbandierarlo in giro, ma 99 su 100 chi dice “Ah, mio figlio non li ha mai avuti!” è colei che li coltiva in casa, usa Gianfilippo come mezzo e ci riempie l’asilo o la scuola. E sotto sotto è pure convenzionata con la farmacia. Sì sì.
Okay, non è una bella cosa, e sappiamo pure che la storia dei capelli sporchi è vecchia e falsa come un cucco.Però accade. La prima volta Alice aveva circa tre anni.
Arriva la circolare, la controllo, ma non vedo nulla.
Arrivano gli addetti all’asilo, la controllano e vedono tutto.
Mi aspettavo una postilla in fondo al foglio con su scritto “Signora, si compri un paio di occhiali”.
C’è da dire che non mi sono mai sentita sola. Su 56 bambini, 50 erano abitati. I sei esclusi erano a casa malati da un mese.
Inizia il calvario di prodotti. Alcuni sono petrolio puro e mi improvviso Scalfaro “Io nonciVstò!”, alcuni sono alle erbe. Temo che questi siano troppo leggeri perché ste erbe i pidocchi se le fumano.
Ricordo Alice con la carta stagnola in testa. Sembrava:
-una pensionata sotto il casco dal parrucchiere
- se le mettevi pure una spada in mano pareva la figlia di Obi Wan Kenobi. Giuro sembrava uscita da Guerre Stellari
-un Ferrero Roches scartato male.
Una volta, addirittura è venuta a trovarci a sorpresa la nostra amica Elisa, durante il trattamento. E che vuoi inventarle le bugie? L’ha capito subito.
“Pidocchi?” E non è scappata. Quindi mi sa che il pidocchio è pure bello.
Il problema è che appena si presenta il problema, cominci a grattarti la testa anche se non ce l’hai. Così. Io e Andrea ci grattiamo dappertutto come dei primati. E poi facciamo il trattamento pure noi.
Non vi dico con la stagnola come sto da favola. Andrea, alto com’è, pare un lampione da finire di montare. Ora ci manca però. Il pidocchio, dico. Sarà perché ogni tanto ci spariamo un trattamento, perché si sa, prevenire è meglio che curare. Ultimamente stiamo usando un prodotto abbastanza naturale, un olio al finocchio. Se entri in bagno in quei momenti sembra che siamo lì a farci un pinzimonio. E poi belli unti e col ciuffo alla Little Tony ci incartiamo come pacchi a Natale.
Siamo così unti e infiammabili che se fai uno sbadiglio dopo aver mangiato un peperoncino, prendiamo fuoco.
Ma li abbiamo debellati. Abbiamo vinto!! Il pidocchio è sconfitto.
Povero pidocchino, però.Magari lui era lì con la sua famigliola, non dava fastidio, qualche volta scacazzava (e questa è la cosa che più mi da fastidio, cioè che mi caghi in testa), poi si accoppiava (un po’ troppo a dir la verità) e mi faceva trovare tutte le lendini, pronte a schiudersi. E mica me le metteva sparse, no no, a piccoli gruppi, a grappoli, un po’ qua, un po’ là. E’ un tipo preciso il pidocchino.
Ecco. Cerchiamo di prenderla bene, okay? Dite che è abbastanza un pensiero positivo? Dite che con tutti sti complimenti sarà clemente con noi?
Se un giorno vi dovessi aprire la porta con in testa una cosa che sembra:
una supposta di stagnola
un pollo alla diavola incartato dalla rosticceria
o un ovino kinder gigante
non fate domande, ma mettetevi seduti che vi offro un sedano. Un pinzimonio non si nega a nessuno.
p.s. Chi ha il coraggio? Avanti…non possiamo essere i soli... :-D

venerdì 19 novembre 2010

DIRITTO E ROVESCIO



Ciao sono Pollon!Non è vero, sono Simo. Scusate ma è da ieri che ho cambiato la mia immagine su FB con quella di questo genio, per una buona causa. Da domani (se non ho capito male) ritorno con il cottage. Perché Pollon? Perché una che nell’83 ti canta “Sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria!” può essere solo una ganza. Ti istiga a farti delle piste che manco Thoeni ai tempi d’oro. Il bello che a 10 anni mica te ne accorgi. E poi è una che è sempre allegra, ne combina di tutti i colori e gira sempre con un maschio ignudo. Voglio dì, un mito!

In questa fase di 'ricordi' anni 80 mi sono 'ricordata' di un manifesto che ho visto da Piccolalory:

Ovviamente l’intento del manifesto era di creare un post a settimana, precisamente il martedì. Io che non mi ricordo nemmeno di pagare le bollette, figuriamoci se posso ricordarmi di ogni martedì. Nonjelapossofà. E allora tutti i punti li metto qui oggi. Sono i diritti dei bambini. E io parlerò dei miei (i post seri li lascio fare a chi li sa fare. So riconoscere i miei limiti)

Il diritto all'ozio.

Ozio? Che è? No, perché dovete sapere che io dividevo la camera con mio fratello e non c’era verso di sdraiarsi sul letto a leggere Cioè che lui veniva in camera per aprire l’armadio. Per arrampicarcisi. Esatto. Mio fratello faceva free climbing sulle ante e sui cassetti. Sovente lo si poteva trovare spiaccicato stile geco sull’anta. Poi ho cominciato a farlo anch’io. Fino a che non si è staccato lo sportello e ho intrapreso un volo sfortunato giusto un filino. Nei tre mesi seguenti mi hanno chiamato Icaro.

Il diritto a sporcarsi.

Questa la so. Ho giocato con i sassi (li tiravo al cane del vicino)

Con la sabbia (la tiravo negli occhi a mio cugino)

Con la terra (la mangiavo)

Erba (me la fumavo.Scherzo)

Foglie (una volta mi son succhiata tutti gli acetelli del cortile. Manca poco mi ricoverano)

Acqua (bevevo quella che rimaneva nel bicchiere. Degli altri)

Rametti (li usavo per fare il termometro di Cicciobello)

Il diritto agli odori.

ero bravissima con gli odori. Davvero davvero. Per esempio sapevo riconoscere se prima di me in bagno c’era stato babbo, mamma, o mio fratello. Brava brava.

Il diritto al dialogo.

“Simooooo, giochiamo?”

“Vattene”

“Dai per piacereeee”

“Uffa”

“Dai, dai, fammi giocare!”

“Vuoi giocare con me?Prendi in mano sta Barbie, tho!”

“Ma perché quella nera?Almeno dammi Ken!”

“Ken piace a me. O la nera o niente!”

Bastarda, stronza e pure razzista.

Il diritto all’uso delle mani.

“Simona!Cos’è questo rumore?Lascia stare tuo fratello!”

“Ma non sono io!” (Ciaf!Ciaf!Brutto sgorbio che non sei altro!Tho!Prenditi questa!Ciaf!)

“Simona!”

“Ciaf!E poi questa.Tiè!”

“Simonaaa!Vieni qui!”

“No!”

“Ho detto vieni qui!”

“Ma non ho fatto niente!”

“Non mi costringere a venire su!Vieni qui!”

“No!Se vengo lì me le dai!”

“Se vengo su io, te le do il doppio!”

“Okay”

SBEM!!

Meno male mi è toccata una rata sola.

Il diritto ad un buon inizio.

Ecco, io da piccola avevo un amichetto che mangiava in modo veramente sano, genuino, era tutta roba sua diciamo: le caccole. Io no. Mangiavo i muri. Non era genuino ma sceglievo almeno quello fatto con della calce di buona qualità.

Poi, abitando in campagna, respiravo aria pulitissima. Peccato che negli anni ’80 c’era il favoloso Crystal ball, che penso sia qualcosa di veramente tossico. E io lo sniffavo. Come sniffavo il pennarello nero delle lavagnette.

Il diritto alla strada.

Io sulla strada ci sono nata. Ora.Prima che mi immaginiate come una micromignotta, o vestita da rapper stile guappo del Bronx, vi rassicuro dicendo che ai miei tempi potevi giocare sulla strada senza essere investito perché il traffico (almeno dove stavo io) era molto ridotto. Ora non potresti più farlo perché ti danno un passaggio per il Creatore.Direttamente.

Il diritto al selvaggio.

penso di essere una selvaggia già di mio. Sono fine e aggraziata come un ippopotamo in un negozio di cristallerie. Come una Giovane Marmotta so accendere il fuoco con dei bastoncini, fare un nodo scorsoio, costruire una capanna, e aprire le noci con le mani. Non sono cose da First Lady, ma magari sopravviverei benissimo all’Isola dei famosi. E’ una questione di priorità.

Il diritto al silenzio.

in questo momento Sant’Andrea vorrebbe impossessarsi della tastiera e scrivere a lettere cubitali. HO DIRITTO AL SILENZIO PURE IO. Ho cominciato a parlare presto (ve pareva?), e non mi sono mai più fermata. Da piccola ti c’avevo una parlantina che t’incantavo anche le bisce, senza bisogno del piffero. E non solo. Cantavo. E quando cantavo, credetemi, facevo accapponare la pelle. Ero troppo brava, come si suol dire, ‘spaccavo il culo ai passeri’, così:




Il diritto alle sfumature.

Ecco, sì, qualche volta cangiavo da rosina pallido al rosso porpora come quando Marco urlò alla classe che a me piaceva Giacomo. Lui però dopo diventò tutto bianco. Lo presi a cimosate.

Ma la sfumature più bella fu quella che feci a mio fratello quando gli rinchiusi tutte e dieci le dita nel portellone del bagagliaio. Le sue ditina cicciottine rosa che parevano wurstel, divennero asciutte e nere che parevano i Togo.

Ma io lo amo.Mio fratello dico.

Mi sa che ho cannato completamente il senso di questo cartellone.Dovevo parlare seriamente di diritto, e invece sono andata al rovescio.

Dov'è la novità?

lunedì 15 novembre 2010

NATALE IN CASA CUPIELLO


Ci siamo ricascati. Ieri siamo usciti per acquistare finalmente la scrivania ad Alice (trovata!) e siamo tornati a casa con una lanterna natalizia, un fermaporte innevato, quattro candele rosse e due tralci per il centrotavola. E’ più forte di noi. Ci siamo messi anche a fare pronostici su dove saremo a pranzo il 25, perché tutti gli anni c’è quasi un sorteggio tra casa di mia madre e casa delle mie zie. Non è una questione di spazio (è questione ‘facciamo un po’ per uno’) anche perché riusciamo difficilmente a essere meno di quindici.A tavola. Poi arrivano gli amici nel pomeriggio e potremmo tranquillamente arrivare a occupare uno stadio, tanto per farvi capire.

Come due anni fa, che ricordo essere stato un Natale talmente casinista che rimarrà nella storia. (piccola nota finita bene: tanto per non farci mancare nulla, passammo la notte del 24 all’ospedale con Alice in preda a dei dolori addominali che la facevano accartocciare. Dopo aver escluso, appendicite, peritonite e blocco intestinale, scoprimmo che era una fortissima colica d’aria. Dopo averci spettinato che manco i soffioni boraciferi di Larderello e fatto biondi come Marilyn Monroe, fu dimessa.Quindi un 25 in mezzo alla caciara era quello che ci voleva)

Personaggi e interpreti:

Lella: che se non ci fosse bisognerebbe inventarla.

Piergiò: suo marito che per tutto il giorno non ha fatto altro che ingurgitare noccioline manco fosse Cita

Mamma: con straordinarie doti nascoste,che hanno a che fare con una palla e non è quella del mi’babbo

Babbo:che senza il controllo della mi’mamma avrà avuto il diabete a 800 e s’è mangiato un bue muschiato in salmì.

Mio fratello: il bello addormentato nel bosco

MJ: parente di un parente che ricordavo giocare con le Micromachine e ora fa l’autista a sua nonna e ha un fisico da tronista di Maria de Filippi.Quando si dice perdere un ragazzino di vista.

Nonnappì: nonna di un parente del parente. Abbiamo scoperto che se beve un po’ di spumante potrebbe anche fare una lap dance intorno a un palo della luce.

Andrea: che quel giorno se ne esce con “No, amore, il pesce non mi piace” e s’è mangiato uno squalo ripieno. Lì ho capito che so cucinare il pesce come mia suocera sa fare bungee jumping.

Io, che avevo il sex appeal di Otzi (la mummia del Similaun) e due borse sotto gli occhi che ci avrei potuto mettere benissimo due paia di calzini arrotolati dentro.

Alice , che nonostante la notte insonne, era vispa come la Teresa.

Titty, Fede, Patty, Femo,Luka: manciata di amici cari come le tue mutande preferite.

Dopo lo scambio di regali, evvai, tutti a tavola. Magna te che magno anch’io. Le frasi più ripetute sono state:

“Passami il ciottolo per i gusci” e “Le cozze sono senza sorpresa” (il ripieno n.d.r.)

A tavola naturalmente sono stati fatti anche discorsi molto seri e profondi, senza i quali non sarebbe stato Natale e che i giornalisti della Rai preleveranno per fare un reportage sui veri valori della vita.

Vale a dire:

-“Per vivere bene ci vuole più topa”

-“Se vinco all’Enalotto fanculo a tutti, mi trasferisco alle Bahamas””

-“Ieri sera ho vinto la gara di rutti”

Lella, da vera padrona di casa, ci ha voluto sorprendere con i suoi dolci fatti in casa: il tiramisù. Effettivamente ci ha tirato sù un po’ il morale, perché a mangiarlo, due risate ce le siamo fatte.Nonnappì ha domandato “C’è il liquore?”

Lella “No, no”

“Ah,bene, perché volevo ricordarti che mi fa alzare la pressione e mi dà fastidio”

“Che tipo di fastidio?” ho domandato.

“Mi fa girare la testa e sembro ‘mbriaca”

Ottimo. Abbiamo scoperto più tardi che il “No,no” della Lella era rivolto a mia madre che aveva domandato “Ma domani siamo tutti quanti nartra vorta?”Però il pezzo più bello è stato il pandoro farcito con panna e ananas. Allora: doveva sembrare un abete di Natale, ma quando è stato portato in tavola pareva un frassino preso in pieno da un fulmine. Tutto storto e sbilenco, è crollato su se stesso dopo la prima fetta. Abbiamo scoperto che:la panna era troppo ghiaccia, mancavano le ciliegie, il pandoro era della Coop, l’ananas non era dell’Uomo del Monte ma di suo cognato, e che durante la fase di montaggio la panna si è afflosciata dopo che Lella l’ha presa in mano e agitata. Suo marito a quel punto l’ha guardata e ha detto “Tesoro, so che sai fare di meglio”

Secondo voi il pranzo è stato celere? Manco per il cazzo. Come nella migliore tradizione, alle 5 eravamo sempre a tavola. A parte Nonnappì che, ignara del fatto che nel tiramisù c’era effettivamente un po’ di liquore, stava improvvisando uno spogliarello. L’abbiamo fermata prima che lanciasse la pancera.

Meno male MJ aveva portato la Wii. Abbiamo deciso di digerire facendo un po’ di sano sport, mentre mio padre chiedeva “Cosa c’è per cena?”

Nonnappì, avendo già nelle mutande 300 euro grazie allo spogliarello, prega il tronista di riportarla a casa.Lui, prima di lasciare lo studio, chiede se può portare in esterna l’amica di mio fratello vista sul display del telefonino.Nel frattempo sembrava di essere a Porta a Porta, ogni due minti suonava il campanello.

Escono MJ e Nonnappì e… DRINN! entrano Femo e Patty. Lei ci saluta con un sorriso, lui con due pacche sulle spalle. Vista la mole è inutile dire che grazie al suo saluto sono andata a finire nell’acquaio insieme ai piatti sporchi.

Riemergo togliendomi un tagliolino dall’orecchio giusto in tempo per eleggere mia madre “Miss Rivelazione dell’Anno” e sapete perché?

“Dài, Mamy! Fai un tiro a bowling!” e lei dopo un titubante “Ma io…non lo so…non so come si fa….non ho mai giocato…” si è lasciata convincere.

“Allora mamma, pigia A, poi pigia B, poi piega il braccio, poi lancia indietro, poi lascia andare. Hai capito?”

“No”

“Perfetto”

“Ma ora provo…così?................................................STRIKEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

MA VIENIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!Il pubblico esulta, fa il tifo, per questa nuova scoperta del panorama sportivo.Ci sentiamo così vicini…forse perché siamo in 15 in una stanza di due metri per due.

Ci stringiamo sul divanetto come degli amanti in un privè. Il fatto che Femo occupi tre posti con la sua mole è solo un dettaglio.

Dopo aver giocato a bowling uomini contro donne, è la volta del tennis.Viene proposto al mi’babbo una partitella. Lui non si tira indietro e con un “Mah! Proviamo!” impugna il telecomando. Vedendolo giocare io e la mi’mamma ci chiediamo se faccia davvero l’idraulico o se frequenti il circolo del tennis tre volte la settimana. Gioca con una certa sicurezza, con la mano sinistra in tasca e l’espressione beata. Secondo me impugna spesso un tubo innocente e usa un raccordo a mo’ di pallina.Poi, vista la sicurezza nel gioco di mio padre, viene proposto a mia mamma di fare una partita.

“Ma io…ma non so…”. Prima che capisse come si lancia la pallina sono trascorsi 17 minuti e la sua donnina Wii ha fatto 24 capriole in mezzo al campo prima di coglierla, ma nel frattempo lei aveva incamerato troppa energia ed infatti alla prima battuta, la pallina si è infiammata ed è sparita nel campo avversario. Questa donna è un’atleta mancata. L’ho sempre detto. Più che altro non si tira mai indietro davanti a una sfida. La stimo e l’ammiro manco avessi in mano l’appretto.

DRINN!! Ecco Titty che, vedendo tutta ‘sta gente, domanda “C’è un matrimonio?”. Entra chiude la porta. DRINN!!! Ecco Luka “Mi ha detto Titty che c’è un matrimonio. Volevo fare gli auguri allo sposo”. Si chiude la porta.

DRINN!!!Entra Fede che dice “Ma mia moglie è la damigella della sposa? Perché son due ore che è sparita”.

DRINN!!Rientra Femo (che era uscito per fumarsi una sigaretta).Chiude la porta.

DRINN!!Rientra Patty “Ma sei cretino? Mi chiudi la porta in faccia?”

“Ah ma eri fuori? Allora quella là sul divano chi è?”

“Sono Titty!”

“Ah ma non eri uscita?”

“Guarda, vado fuori a fare una telefonata”

“Aspè, vengo anch’io”

DRINN!! Riecco Titty “Avete visto Fede?”

“Era con Luka”

DRINN!! Ecco Fede “So’ qua!Ma Luka è qui?”

“Ma non era con te?”

DRINN!! Riecco Luka “Il brindisi l’avete già fatto?”.

Nel frattempo la mi’mamma fa il trenino “Ho fatto Strikeeeeee!!!!!!Pereppèppè perepeppèeppèèè!!

Ero tentata di mettere un tavolino e fare il gioco delle tre carte “Venghino siore e siori! Attenzione alla carta…Qui c’è Titty, qui Fede, qui Luka…attenzione siori, la mano è più veloce dell’occhio..oplà Titty a destra, Luka a sinistra , Fede al centro, sposto Titty, esce Fede rientra Luka, Luka riesce, rientra Titty riesce Fede…dov’è Titty???”

Io non ci stavo a capì più una benemerita cippa. A cena ho riguardato la tavolata e non c’era niente che tornava. Mischiati e mescolati come i numeri di un sudoku fatto da un orbo. Ho temuto addirittura di aver sbagliato tavolo, casa e famiglia. Poi li ho visti bene. No, sono proprio parente loro.Cestagnentedafà.

Lella, la sera, tutta felice propone: “Vi porto il pandoro-abete? Eh? Gradite?”

C’è stato un fuggi-fuggi generale manco avessero annunciato l’esplosione imminente di un pacco bomba.

A quel punto però saremmo stati proprio una famiglia esplosiva.

Piesse: non oso immaginare quest'anno.

sabato 13 novembre 2010

BOTTA E RISPOSTA


“Andrea, che mi andresti a ritirare i panni stesi fuori?”

“Ora vado”

Dopo dieci minuti.

“Amò, ho paura che stia per piovere.Mi vai a prendere i panni?”

“Sì, aspè…”

Dopo dieci minuti.

“Ciccio, via!Che son pronti!Una mezz’oretta sul termosifone e sono asciutti”

“Ma non ci puoi andare te?”

“Ma non lo vedi che sono sulla scala a pulire il lampadario? Dai, io ieri sera ti ho sfatto la borsa del calcettoooooo!!”

“Ecchevvordì?Io ieri sera ti ho svuotato la lavastoviglie!”

“E io ti ho pulito la macchina dentro!”

“E io ho passato l’aspirapolvere!”

“E…E…io ho rimesso a posto il rasoio che TE hai lasciato sul lavandino”

“Ma sentila.E io ho rimesso a posto i tuoi trucchi che TE avevi lasciato sulla vasca”

“Uff…e io ti ho portato le ciabatte e ti ho dato pure un bacetto!”

“Obiezione vostro onore!Il bacio te l’ho dato io!Ed era un signor bacio se vogliamo dirla tutta. Comunque io ti ho massaggiato le spalle e scaldato i piedi!”

“Mannaggia…e io…ti stiro le camicie!Evvai!”

“Io vado a buttare la spazzatura e ti scaldo la tua parte di letto!Evvai IO!”

“Azz!E…io…io… metto a posto il telecomando che TE lasci sul divano”

“E dove deve stare il telecomando?Comunque io metto a posto la TUA borsa che lasci sempre sulla sedia”

“E dove deve stare la borsa? E poi io…ti appaio i calzini, ecco!Che venga messo agli atti!”

“E io rimetto nel tuo cassetto le tue mutande di trina che per sbaglio infili nel mio.C’ho le prove!”

“E io…dammi un bacetto che quando mi tieni testa ti risposerei. Mi sembri Perry Mason”

“Dammelo tu un bacetto, che quando ti arrampichi sugli specchi sembri Nemo spiaggiato.Non vinceresti una causa, ma il tailleur ti donerebbe.”

“STA PIOVENDO!”

“Come Alice, ‘sta piovendo!?’”

“Sì, e anche da un po’. Non ve ne siete nemmeno accorti. Ma non la sentite come viene giù?”

Morale: tra i due litiganti, il terzo ODE.

mercoledì 10 novembre 2010

NOVE AMARETTI E MEZZO








“Scusi, avete mica quei cosini…quelli di carta…piccolini…che sembrano cappellini…dove dentro ci mettono…quelli da pasticceria…ecco!Le cocottine!Scusi, non mi veniva la parola!”

“Si chiamano PIROTTINI”

“Ah”

Inizia con questa bella figura di merda la mia intenzione di realizzare questa ricetta. Non vi dico la faccia della signorina che mi ha guardata con un’espressione di pena negli occhi e la nuvoletta sopra la sua testa citava “Poveraccia, non sa nemmeno esprimersi figuriamoci cucinare”

Invece no!Sono riuscita a realizzare questa ricetta in modo molto soddisfacente nonostante la difficoltà. Pensate che Gualtiero Marchesi non riesce a farla da quanto è difficile, io invece sì.

Pensate che è così difficile che l’ha realizzata quasi tutta Alice. Coi piedi. Bendata.

Na roba che la fanno fare agli asili nido per la festa di Natale.

Mi sono fidata dell'ammoremio Letizia (me li ha insegnati lei) che mi ha detto “Simo, sono facilissimi da realizzare, pensa che li facevo io da bambina!” il sottotitolo era “Ci riesce sicuramente anche una rinco come te e se non ci riesci vai a farti vedere da uno bravo”

Oltre alla semplicità dell’esecuzione vi confesso che con 5 euro di ingredienti vi viene una vassoiata di roba. Il che non guasta.

Cosa vi serve:

-una confezione di amaretti (con gli amaretti dentro. Non usiamo solo la scatola.Sì, anche se siamo a Casa di Simo e sei più propensa a pensare che la Simo stia per spiegarti come si costruisce un castello di carta, oggi si parla di ricette. Strano ma vero)

-una confezione di mascarpone da 250 gr (per piacere non prendete quello da mezzo kg che poi vi viene il colesterolo e date la colpa a me)

-Del caffè (No macinato-No in chicchi. Caffè proprio fatto)

-Farina di cocco, codette di cioccolato, caccoline di zucchero colorato, insomma quella roba lì.

Se quest’ultimi li avete in casa probabilmente spendete anche meno di 5 euro.

Arrivati a questo punto io potrei benissimo chiudere il post e sono strasicura che riuscireste a realizzare questa sorta di baci di dama senza la mia spiegazione.

Ma andiamo avanti.

Prendete un amaretto, spalmateci un po’ di mascarpone, e ponete un altro amaretto sopra. Integro vi sembrerà:

un panino alla maionese di Poldo

uno yo-yo

Se pestate quello che accidentalmente è caduto a terra invece vi sembrerà un escremento di pantegana col diabete. Quindi non fateli cadere.

Dopo aver riempito gli amaretti, che a questo punto sembreranno delle piccole bombe a mano, oltre che caloriche, tuffateli nel caffè. Il caffè fatelo raffreddare, perché sennò vi si ammosciano troppo, ma più che altro se vi fondete due dita non siete bellini e non vi potete più grattare dentro le orecchie.

Dopo che gli amaretti si son tuffati che manco la Cagnotto, rotolateli nelle varie polveri. Se volete na botta di vita sniffatevi anche un po’ di polvere di cocco. Non andate in estasi ma vi sembrerà di essere a Copacabana.Vuoi mettere?

Lasciate che gli amaretti facciano l’amore con il sapore (come dice il signor Muller) e imbiancateli di cocco, colorateli con le palline colorate, scuriteli con le codette al cacao e croccantelizzateli con le nocciole triturate (quest’ultime non stanno appiccicate manco con l’Attack, ma provateci. Se avete un nemico che è allergico alla frutta secca,ripeto provateci, magari appiccicatele a sputo e offriteglieli)

Scherzo.Non lo fate che vi mettono in galera

Adagiate i baci dentro ai pirottini (PI-ROT-TI-NI) e riponete in frigo.

Oppure potete mangiarli subito. Oppure a cena. Oppure con vostro marito inscenate ‘Nove amaretti e mezzo” vi spalmate il mascarpone rimasto e vi tirate in bocca i dolcetti. Chi sbaglia a fare centro paga pegno. Fatelo voi perché io con la mira che mi ritrovo non solo pagherei pegno, ma gli pagherei pura la rata della macchina, il barbiere e la ricarica della macchinetta del caffè.

Insomma, non solo vi faccio risparmiare, ma vi suggerisco anche giochi erotici così audaci che manco Nonna Papera.


Ah dimenticavo: questi baci sono per Voi. Smack!

piesse: visto che son carucci ho deciso di partecipare al Contest di Ambra che mi ha accolto a braccia aperte.Grazie Ambra!



LinkWithin

Related Posts with Thumbnails