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lunedì 17 luglio 2023

DEAR BRAD, BUT COME FAI?


 Dear Brad,

mannaggia li lilttlefish, but come fai?
A december sono 60 years and sei un figo da competition.
Qua noi women non ci siamo abituate; qui i nostri husband a 60 years hanno the bacon, but non da sfrigolà in padella, but sopra l'horse dei pantaloni. Invece you no, pure the mascella granitica, alla 'se te pijo te sdrumo'. Quelle cose che te fanno di': "Sbattimi come un telecomando quando nun vanno le pile."
I remember my friends che dicevano "A me Brad non dice nulla!"
Poi now, with menopause, con tutti gli eggs già sparati sulla rampa di launch di Cape Canaveral, l'husband che pare tutt'uno with sofa, ci stanno a ripensa'. Ah sì, eh? And quando lo dicevo io che eri good in 'Wind of passions', loro facevano meh. Quando lo dicevo io che eri discreet in 'Ti presento Joe Black', loro facevano meh. Quando lo dicevo io che eri beautiful abbestia in 'Troy' loro facevano meh. Sai che fanno now? Lookano le tue foto and sospirano "So take meh, chose meh, love meh" come quella raccattatrice of tragedies di Meredith Grey.
Comunque you non sei umano.
It is not possible che tu sia sto beef a codesta età.
A 60 years ci si avvia alla pension, a intraprendere the carriera di visionatore di worksite con le hands intrecciate dietro la schiena.
A 60 years si comincia a guardare the LittlePanda green with cupidigia. Anche se ci piove inside.
A 60 years si comincia a trovare interesting il game delle bocce e prendere the pasticca of pressure.
Noi altre, a vedere uno di 60 years ci deve veni' voglia di guardare un sunset in riva at the sea pensando a quante rate del mutuo della house ci rimangono, non a essere montate come the cassapanca ikea. Che poi ci s'incricca pure l'anca, because NOI non abbiamo più l'età.
Boh.
Qui ce tocca dasse una regolata. Qui tocca mettece le hands, because se questo is l'andazzo è un casino.
Quindi Brad also less, abbassa l'asticella della figaggine che qua non ti si sta behind. Un po' meno, ok? Keep Calm and a piccole dosi. Un'apparizione sobria qui, una photo vestito di là, with discrezione. Pensa a noi with the vampate and the vescica debole, ai nostri husbands coi peli nelle orecchie e fatte un esame di conscience.
Daje su.
Now basta.
Invecchia pure te.
Eccheddick.
(Però se vuoi andare a vedere the sunset ti ci porto io. For non sape' né read né write, comincio da now ad assumere il voltaren. Sia mai ti venga voglia di monta' un table o uno sgabello)
With Love
Simona

mercoledì 12 aprile 2023

Dear David, you want to dance with me?

 Dear David,

ti scrivo now because c'ho sempre da riprendermi dall'averti visto dancer of latino american. Sai che so' exit from the pre-menopause? And tutto grazie a you. Mi è bastato vederti move il littlekiss che qua is partito tutto a scoppio. Altro che ova of Easter. Qui c'era pure the surprise, the surprise de rimane' pregnant solo a guardarti. Che poi c'era anche tu wife, but non la voglio nomina' because so' invidiosa. Una mouse da competition inarrivabile.
But parliamo di you, anzi di me. Sai che anch'io so' una dancer? Oh, yes, very very brava. A non prendere manco uno step, but ci vuole class anche in quello. I dance country. You hai present? Cappelloni, boots, camicie a quadri come tovaglia pic nic of de my grandmother... quelli lì. Al grido di "Yyyy- ahhhhh!!!" cavalchiamo che is na bellezza. Se vuoi ti insegno. You and me. Da soli. Because ci vuole concentration, mica for altro. Eh. La Vicky la lasciamo al my husband, the Saint, che abituato with me, come la tocca la sbriciola. Troppo gracile. Troppo fine. You and me invece very strong. You mi insegni pasito pasito mueve meneito olè (che non so che dick vordi', but basta la word MUEVE for farmi immagina' bella roba) e io ti insegno a caval... a ballare the country. Tacco punta, tacco punta quant'è beautyful the sora Assunta (more or less is così)
Eh? Che ne dici David? Formiamo 'sta accoppiata?
You ad me.
Da soli.
In the gym.
Pensaci. And come sempre: non lo faccio for me, lo faccio for you.
Eh.

With love

Simona
#dearDavid

lunedì 9 gennaio 2023

Dear Harry, mo' pure the book?

 


Foto: web magazine 24


Dear Harry,

I'm Simona, la writer che rimane closed in the toilette anche senza key. Vorrei di' che mi manda tu grandmother dall'alto of the skies, but invece lasciamola sta', pora star, che se vede il casino che stai a fa', se mette le hands negli hair.
Now, dear my fox dal pelo red, ci vogliamo stare un po' calm? The book, mo'? With piccanti indiscrezioni? With the story di te e tu brother che vi prendete for i capelli? Look che fine gli hai fatto fa', poro prince, tutto spelacchiato che manco my Christmas Tree il day di Befana.
A parte il fatto che now scrivono tutti... andvabbè... but non potevi to write, chessò... a story di du' little animals pucciosi? Un manuale su come si indossa un abito da evening? Una guide su come si addenta the caviar tart? No, you della tu family ci devi parla', di come bellicapelli ha trattato tu wife, di come litigavate da children tirandovi lo stemma della family urlando 'Gne gne gne!', del rapporto con tu father che ha sempre preferito tu brother...
Ao', little tesoro senza scrigno, lasciate di' na cosa: succede in ogni house, in ogni family, mo' non è che because te ce l'hai reale devi sputtana' all. Qui everyday noialtri siamo col coltello tra i teeth: the cognata simpatica come un peto into the lift, la suocera che non è never contenta e te piomba in the house così a dick of dog, the sister o the brother che pe' la pensione de grandmother te farebbero fori con lo schienale della chair sul groppone... insomma, my rhubarb chocolate, non è che ce sei solo you. Datte na calmata. And poi basta difendere la patonza Hollywoodiana, quella si sa difendere da sola. And la trattano male... and le hanno detto così... and le hanno detto cosà, but quella se solo volesse ti rispedirebbe pure al mittente con un kick nel culo senza passare dalla street.
Insomma, my little ribelle in un world di camomille, te stai ad agita' for nulla. Calm, devi stare calm. You is come noiattri, un po' nella shit, but non è che now tutti se mettemo a write the book.
Oddio, io lo faccio, but is un'altra storia, fatti i dick tuoi e fidati di Simo: sta bono che già you sei messo malino.
Anyway. Ormai sto book è già partito e hi core, but pensaci alla story dei little animals pucciosi.
Fallo per you.
Fallo for me.
Fallo più che altro for bonanima de tu grandmother che ti guarda da lassù e pensa: "Ecco, ha fatto n'arta dickkata!"
With Love
XXX

martedì 7 giugno 2022

Dear Kate, batti il five

 



Dear Kate,

oh da quanto time non ti scrivevo. Do you remember me? Yes, brava, la writer tuscany, quella un po' ornytorinco, but togli ornyto. Yes, proprio quella lì. How are you? I t'ho visto well, royal gnaccherona come sempre, che you sia vestita di yellow, white o red sempre super mouse di first categoria rimani. Inarrivabile.
But ti volevo di' 'na cosa: t'ho sentita vicina vicina and sai quando? Quando eri insieme al last son, il little Louis.
He very very simpatico, with quella faccetta da little canaglia, but me pare che you l'hai, come si dice in tuscany, 'stintignato'?
L'hai guardato e sembrava dicessi: "Mo' when s'arriva a house vedi che eyes te faccio! Te gonfio come 'na cornamusa scottish. Rifammi la linguaccia e te rinvio in corner."
But lui nothing, manco te cagava of striscio. Pernacchie e peti come al Bar "The Zozzone", you have present?
Beautiful vederti come noi altre, Kate. Vederti digrignare i teeth mentre gli dicevi "Te levo dal world, quanto è vero iGGod."
Because i children so' tutti uguali, reali and not reali, but pure le mamme, eh? Hai voglia d'esse Duchessa, se te fanno incazza', t'encazzi. Always with class, magari, ma t'encazzi.
Ah, now so' sollevata, you sei uguale a me, a noi.
Welcome into the club, Kate. Batti il five.
p.s. Un saluto al mitico little Louis, se much mi dà much, ci darà delle big satisfactions. I non vedo l'hour.
With love
XXX
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giovedì 29 aprile 2021

Dear Brad but come fai?

 




Dear Brad,

I'm Simona, an italian writer that... oioi che two ball's sta' always a spiega' chi sono. Comunque: FIDATE.
Te volevo fa' a question: but come fai a essere again the big gnocco da competition a 58 years? that I have 10 anni de meno e paio tu grandmother in carriola?
I boh.
Secondo my modest parere, Angelina se sta a mangia' i gomiti for essersi separata da cotanto trunk of pine. Sta proprio a batte the capoccia in the wall.
Anyway, my
congratulations
fijo mio.
Mantieniti forever così: a ribaltatore de ovaries.
Daje Brad.
With Love
Simona

venerdì 12 marzo 2021

Dear Meghan, you devi stare calm

 



Dear Meghan,

I am Simona, 'na amica di Betty. Ti scrivo only now, because ho avuto da fare with the garden de my mother. She has not big park (mica siamo rich come your), but c'avevamo da fa' le cleaning of spring. Presente when arrives il prete? Paro paro.

In any case, ecchime. 

The first cosa che te vojo di' is: but are you crazy? But really te metti contro la Betty? You non hai understand in che casino te sei messa, fija mia.

You dovevi sta' calm. Parecchio calm, che mo' sei pure pregnant. Invece del tè, drink a camomilla, e fai big respiro che te spiego.

What's the problem? Non volevi frequentare Buckingham Palace? Bastava trovare an excuse qualsiasi tipo:

"Sorry Betty, but I have una nail incarnita and cammino male. Rimango in my house." o sennò "Sorry Betty, but me so' uscite le emorroidi, look sto a mori' dal dolore." You know emorroidi? A problem serio, nobody te poteva di' nulla.

Invece you no! Interview con Oprah Winfrey che ti ha fatto fare hair e contro hair alla Royal Family.

Che poi, Meghanina, anche you... come facciamo a credere che you non abbia never googlato Harry... che you non sapessi nulla,  but chi credevi che fosse, the boy of the pizze? The corriere de Amazon? Er son del garzone?

Cioè, pure my Grandmother de 90 years sa chi è Harry and come se vive a corte a eyes and cross. Scommetto che my mother sa pure che taglia porta de mutande. 

The story con Kate la comprendo, stai quiet, nessuna di noi va di love e d'accordo with cognata, it's normal.  Poi Kate... capirai. Beautiful, magra, gnocca, che sforna children come noi se sfornava cake demmerda dal Dolceforno Harbert. Se te sta simpatica come a cistite, I understand.

And capisco anche che te sei sentita incompresa, but ce devi fa' 'r callo. Pensa che on newspaper they call me SILVIA, non Simona. And se ce la faccio io, ce la devi fa' anche you a supera' sta cosa. Nun te fa bene statte ad angustiare. Next time me devi chiama', I will calm you. Ci facciamo a herbal tea, se chiacchiera un po' e te spiego come devi prendere la Betty, because se you non l'avessi capito she te magna a colazione. Te spalma on bread. Te puccia nell'Earl Grey. Te dà in pasto ai wild porc del bosco behind Buckingham Palace. Però sorridendo. Mica se scompone. Vi sfancula con much class.

Because le Queens sono così, si fanno i dick loro e campano 100 years.

Enfatti s'è visto.

Anyway, Meghanina, promettimi che stai calm. And basta interview dove spari shit sulla Royal Family, datti peace. Ricorda: big respiro and camomilla.

Dai retta a Simo, o Silvia, come you preferisci e saluta Harry, utile nell'intervista come una betoniera in the living room.

Fate i bravi, raga'.

With Love

Simona 



sabato 7 novembre 2020

Lettera aperta a Donald Trump

  



 

Dear Donald,

my name is Simona and sono una italian writer and... se vabbè, you manco read the first five righe, già te vedo.
Comunque ce provo.
Sono days che ti guardo on television for elezioni and devo dire che di politics non ci capisco un dick, but so riconoscere quando uno is agitated.
Te devi dà na carmata, Trampolino. (yes, accessorio for pool, but anche nomignolo for statte a percul... lascia fa, FIDATE)
Anyway.
A ogni comizio batti the feet come a children of six years al quale hanno sgraffignated the merenda.
Coi voti me pari the bird of sea (gabbiano, you understand?) of Nemo "Mio! Mio! Mio! Mio!"
Ao'.
Carmate.
Che poi at your age, is pericoloso abbestia: te schioppa er core.
Te se sfranteca l'heart, capito? Che già il Covid t'ha voluto bene, mo' non esagera'. Fatte fa' a camomilla dalla tua gnoccolon wife, the massage rilassante, 'na gitarella out door... roba così. Non ci devi pensa' a the votes.
And poi, che gliela vogliamo dare una sciabolata to the hair? My mother ti chiama CIUFFONE, l'ho sentita io yesterday con queste ears. Ha detto che your cut fa pietà. Che suo coussssin con ten euro te li fa meglio. And cambiare color? Mo' sono yellow paglierino, stessa nuance dell'analisi mie quando mangio the asparagus. Some moments me pari Enzo Paolo Turchi.
And poi basta with 'sta story che vuoi riconta' the votes. Che è all 'truccato'. Che poi parli you che al posto del corrector usi the cemento a pronta presa.
Sei orange in the face, Donald. Te dai the fard with pennellessa Cinghiale. E mo' parli di trucchi. Daje. Smettila un po'.
Vabbè, as always con ste letters: non lo faccio for me, lo faccio for you. For la tua image. For your salute.
And remember: KEEP CALM AND PIJATE NA CAMOMILLA.
Dall'Italy with furore,
Simona

giovedì 16 luglio 2020

David Beckham nonno NO



Dear David,
qui is the Simo che ti parla. Quella that for marriage di Harry e Meghan ti ha dedycato alf post da quanto eri fig.
But veniamo a noi. Yesterday I read that your son... coso lì, quello che ha the name come le gomme... ah yes, Brooklyn, si sposa.
Now.
A parte che ha 21 years e voglio di', come cantava Loretta Goggy 'That fretta c'era, maledetta spring'... cioè, is very very young, ha tutta life ahead... mi pare una scelta too fast sulla scia degli hormones.
Detto ciò. Mica mi diventerai grandfather. No, because famo a capissi: we sgallettate we are not pronte. Cioè, levatelo pure dalla head. Noi abbiamo l'image di you with slippino white, roba che le nostre ovary se so' cappottate, hanno fatto il tour of death come le mountain russian. Abbiamo sempre in our eyes yours addominali quadrettati a kinder cereali. The piece of beef come you, non può diventa' grandfather. For pleasure. Let's not joke. Namo su. Che se a little bit vai a prendere the children a school e dicono "Anvedi c'è nonno!" the mothers ti rinchiudono in the school bus e te fanno la festa.
For non parlare poi of your wife... but ce la vedi Victoria grandmother??? Ce la vedi a raccontare the novel tipo Cappuccetto Red, Little Piero and woolf, WhiteSnow and seven nani? Ce la vedi to cook lasagne invece di berries di goji e pinoli? Because è di quello che si nutre, for forza. Che poi diciamocelo, non ha nemmeno the face rassicurante da grandmother, anzi, she always has espressione tipo when non vai di body, you know? Stytyca, si dice così?
Comunque David, you are too the beef da competiscion, the tronco di pine tree, un Marcantony da paura... i nostri hormones hanno sempre bisogno di you. Naked, vestito, whit slip white, in costume, at the sea, in the mountains, insomma, dove te pare e come te pare, but grandfather NO.
Però.
Se dovesse accadere, sappi che I ho very very dimestichezza coi nonnetti, ho un certo feeling, da always. Potrei metterti a bed e rimboccarti le coperte, for esempio. Ecco yes, ti porterei a bed. But lo faccio for you, not for me, sia chiaro.
Quindi appena diventi grandfather chiamami, non te ne pentirai.
A presto 
Simo, la tua nuova badante personale.

lunedì 22 giugno 2020

AUGURI MERYL!



Dear Meryl,
apprendo now that today is you compleanno. You dirai "Now che vuole 'sta sciacquetta?"
Mi presento: I'm the rinco writer, quella che writers alla Royal Family... quella che rimane closed in the bathrooms... quella che vede men nudi at the window... insomma, it's me. Fidate.
Nothing Meryl, only farti many many complimenti for your film. Oh my god quanto ho pianto for the scena of 'The bridges of Madison County', when mannaggia la pupazza you non scendi dal furgone of your husband. I te lo dico: I prayed "Get of! Get of! Maremma pig!" And you nothing, sei rimasta in to sedile whit hand sulla maniglia mentre the tronco of pino di Clint ti aspettava sotto the rain. Why non sei scesa? Ma cosa ti ha detto the head?
Era Clint Eastwood, mica pizza and figs. But io non lo so.
And in Mamma mia? With the salopette of jeans che me parevi l'hydraulic de my mother? But quanto sei stata fantastic? Anche lì altro tris of gnocchi, manco fosse thursday: first su hall quell'arriccia ovaie di Pierce Brosnan. But you pensavi to dance... but for favor...
And in The my Africa? Tra i the lions and the elefants? But c'era pure the manzo, te ne sei accorta? The Robert Redford beautiful come the sun. The biondo che fa impazzire the world, come the nota marca italian bibitina.
A pensarci bene, dear Meryllina, you sei little little fortunella, te li sei ciancicati hall, dal first al last.
But il my preferito rimane The devil wears Prada where asfalti Anna Hathaway dei my boots, with story the maglioncino ceruleo. Minchia che big pippo. Pippone, you understand?
"Oh, but certo, I capito: You pensi that questo non abbia nothing a che vedere with you. You open the armadio and scegli, I don't now, thet maglioncino azzurro infeltrito for example, because vuoi gridare in the world che ti prendi to seriously for curarti di cosa ti metti addosso, but what you don't noow is che quel maglioncino it is not simply azzurro, it is not turchese, it is not lapis, is effettivamente ceruleo, and sei also allegramente inconsapevole del fatto that in 2002 Oscar de la Renta ha realizzato a collection di gonne cerulee and then is stato Yves Saint Laurent I'm not sbaglio a proporre delle jackets military color ceruleo.
And poi the ceruleo is fast fast comparso in the collection of eight diversi stylists. Dopodiché is arrived little by little in the big magazzini and at the end si è infiltrato in qualche tragic corn casual, dove you evidentemente you fished in to basket delle occasioni, tuttavia quell’azzurro rappresenta millions of dollars and innumerevoli posti of work, and siamo at the limit del comico when I think that you sia convinta di aver fatto a choice all delle proposte of fashion quindi, in effetti, indossi a cardigan che è stato selected for you dalle people qui presenti… in mezzo of a pile di roba."
Fantastic my Meryl, lasciatelo di'. Anche se for hall the film you sei simpatic come 'na colonscopy, come 'na anal ragade, come 'na incarnita nail.
But ti perdono. For me rimani la migliore. Ever.
Happy Birthday Meryllina.
With Love
Tua Simona
XXX

giovedì 11 giugno 2020

Happy Birthday Filippo!



Dear Fily,
abbi patience but yesterday ero impicciata and manco t'ho augurato happy birthd...
Come "But chi dick sei?"
Now mi offendo, Fily. I'm Simona, the rinco writer... quella che ve scrive love letters, un day yes and un day pure. L'highlander de tu' wife me conosce. Chiedi alla Betty.
Comunque.
You did well a fatte vede', because qui te davano già for dead da mo'. Yes, toccati le balls, nsi sa never.
Anche se in the foto with Betty, eri rilassato come a nordic fish, you hai presente stoccafisso? Uguale.
Però now sappiamo che sei alive and vegeto e che sei scampato pure to the pandemic, che voglio di', mica da everyone. Eh.
Ti ho visto in form Filippe', con le hands behind the schiena come the italian old man in front of cantiere e the dark giacca impeccabile con più bottons de 'na merceria.
Cosa ti hanno cooked a corte, yesterday? Chicken soup with little stars? Magari with little cheese MY strutto inside? Purè of potatoes? Because voglio di', I do not think that the digestione sia più quella di one time.
And poi che hai fatto? Because tu' wife, a 94 years suonati, tutta beautiful baldanzosa ha detto "Op!" and with a little jump is montata en groppa on the horse de corte. You invece? On the pony? Mica the round in the car, eh? Che the last time te sei cappottato in the english countryside in mezzo alle sheep.
Nun me fa preoccupa' Fily. Statte buono, for cortesy. Vogliamo ancora to look your face impassibile for many years.
I'm happy che, a dispetto delle voice, you sia viv... no, aspe' così pare brutto... te dicevo: I'm happy che you sia again tra di noi, ho tirato un sospiro di sollievo when ti ho visto, pensavo fossi dea... no aspe'...
Insomma Fily, statte buono but fatte vede' più spesso che qua mi go up L'ANSIA, ok?
Again Happy Birtday, Fily, and sorry for the ritardo, but yesterday me dovevo depila' che c'avevo i peli long long come a bear marsicano. You know bear marsicano?
With Love
XXX
Simona (the rinco writer)

martedì 21 aprile 2020

GOD SAVE THE QUEEN

Dear Betty,
mo' you ti domanderai "And chi dick is questa?"
Question lecita, but look, I have scritto a all your family: la spara children alias patonza reale, Rosso Malpelo and gnoccolona emmerigana... e vuoi che don't scriva a you for your compleanno?
Daje su.
Che poi don't riesco with my immagination how passi the day in questa quarantena.
Dimme, Betti', che fai tutto il day? Walking in the garden coi corgi? Watch la tv? Ricami a point and cross? Cooking come noattri il bread come se don't ci fosse un tomorrow? A proposito: you la trovi la flour? Because here manco a mori'. For non parlare del lievito. Quindi se non cooking the pizza, che fai? I jumps in bocca alla romana? L'abbacchio allo scottafinger? Beans co' e cotiche?
Beacuse io so' curious, mi garberebbe sape' cosa fa the Queen in Quarantine. Mo' listen come suona bene.
And Prince Filippo how is he? But sai that in Italy al tg dicevano che gli era preso un big schioppone? E che lo tenevi nascosto in the tower pe' non faccelo sape'? Lo davano for dead poraccio. Mi confermi che he is alive and vegeto?
Mi scuserai se I'm not fatta viva when Carlo si è preso il virus, but credimi, I do not like scherzare su 'ste cose, spero you non ti sia offesa. Come vedi, la Simo tua, 'ti pensa tanto tanto intensamente, con il cuore e con la mente' come cantava coso, lì, Julio Iglesias, in 'think about me'.
E nothing, Betti', sono solo 94 years (me cojoni!) e ci tenevo much much ad augurarti un Happy Birthday coi controdick, alla my maniera. Sminchiatella, diciamo.
Stamme bene, Betti', 100 of that day, che tanto me sa che anche se non te lo auguro, you ci arrivi uguale, vecchia fox che don't sei altro.
Happy Birthday, Queen of my heart 
Your friend,
Simona

lunedì 4 maggio 2015

Lettera aperta a Kate Middleton


                                                                foto: il messaggero.it

Cara Duchessa di Cambridge,
mi permetto di scriverle una missiva dal basso del mio rango. Però prima una richiesta: possiamo darci del tu? Bene.
Cara Kate, ascolta un po', ti devo dire due cose che sono come le notizie: una bella e una brutta. Iniziamo dalla bella.
La bella notizia è che  voglio informarti  che mi garbi tanto, e bada bene che non è paraculaggine per avere uno sconto sui mezzi per tutte le volte che verrò in Inghilterra, oh no, proprio (checché se ne dica) trovo che William non potesse trovare di meglio. Hai una grazia innata e una bellezza fine, non prorompente, vistosa o volgare. Il tutto condito da un sorriso dolce, un'eleganza naturale e una raffinatezza e un garbo che tante si sognano. E alla gente piaci Kate, stai serena, soprattutto alle donne. Magari gli uomini preferiscono tu' sorella, ma a noi sciure e massaie, piaci proprio perché incarni la principessa perfetta.
E qui veniamo alla cattiva notizia:
Kate, na pregunta.
Come ti sei permessa?
Come ti sei permessa di partorire la mattina alle 8 e presentarti lo stesso pomeriggio bella e in forma come se fossi appena uscita da un corso intensivo di figaggine?
Come?
Perché noi, donne della plebe, non ce lo spieghiamo. Giuro. Bada bene che non è un'accusa: è invidia. Dopo averti visto così magnificamente bella a poche ore dal parto comincio a credere pure agli alieni, al mostro di Loch Ness e ai cerchi nel grano.
Hai partorito per via naturale tre kg e sette di roba  (per le non-mamme in ascolto vi sposso assicurare che è come far uscire un cocomero da un buco predisposto all'uscita di una nespola) e avevi un'andatura da mannequin che sfila a Parigi.
I tuoi capelli erano lucenti, in piega, con morbidi boccoli che ondeggiavano al vento.
Pancia? Non pervenuta.
Piedi gonfi? Neppure, visto il tacco che indossavi.
Pelle? Diafana.
Espressione: serena e giuliva.
Marito? Stempiato e con la chierica stile San Francesco.
A parte William (e detto tra noi fai qualcosa pe' sto ragazzo che era tanto caruccio da giovane e ora mi si sta Carletizzando), il resto è innaturale, lo capisci? Non puoi essere amata da un popolo se ti presenti a cinque ore dal parto così figa. Non è umanamente possibile. Quindi i casi sono due: o hai partorito tipo un mese fa. O era tutta una farsa e non hai manco partorito. Ci sta. 
Abbiamo avuto un barlume di speranza quando, durante la gravidanza, eri verde dalle nausee mattutine. Lì abbiamo esultato "Sììììì!!!Kate è una di noi!” Non per portarti merda, eh? Eravamo solo felici che tu fossi 'normale'. Gli incontri ravvicinati col cesso, in gravidanza sono routine. Il tuo sarà anche reale, ma sempre cesso è. 
Ma de che, dico io.
Ma de che, signore mie!
Quella era una finta. Quella era per ridimensionare un po' il tutto, perché far vedere che facevi jogging, cavalcavi un cavallo o facevi  bungee jumping pareva brutto. Perché te avresti fatto anche questo, lo so!
E no, non dire di no. Mi pare già di vederti mentre scuoti la testa e dici “Ma sì che è possibile! Anche col primo figlio sono uscita solo dopo poche ore fresca come una peonia appena annaffiata dal giardiniere di corte!”
Smettila. Smettila subito se non vuoi che prenda il primo aereo e ti venga a tirare per i capelli.  No, che non è normale! Una donna, a cinque ore dal parto ha solo una richiesta: “Vojo dormi'!” seguita da “Toglietemi tutto ma non il mio letto”. Chiaro? Un donna, a cinque ore dal parto, ha un' andatura da papero con seri problemi di ernia al disco e le gambe se le trascina dietro così allargate che nel mezzo ci può passare benissimo un camion rimorchio in corsa. Una donna, a cinque ore dal parto non ha dei capelli, ha una massa informe, unta e scarmigliata, che rischia che le ci covino le cicogne. Una donna, a cinque ore dal parto, non ha la pelle diafana, no. Spesso e volentieri ha la faccia chiazzata dai capillari rotti grazie allo sforzo perché sempre da lì deve uscire, anche se a vederti sembra che tu non l'abbia partorita dalla reale patonza, ma che tu l'abbia trovata sotto un cavolo nell'orto reale. A meno che tu non l'abbia diversa da noi, tipo che si apre a cerniera e puoi ravanare quanto vuoi, o che sia come la borsa che usa mi'madre per andare all'iper che vista da fuori sembra una pallina, ma se la apri è capace di contenere una spesa da sfamare cinque persone. Poi la richiude, la ripone e ualà, non sembra nemmeno. E poi i piedi: Ti sembra normale avere quei piedini da fata? Quelle cavigline sgonfie ed esili? Sì?
NO! No, perdio! Non è normale. Ma te non sei gonfiata come un canotto le ultime settimane? Non ritenevi acqua come un cammello? Cosa c'hai, i vasi comunicanti? Ndo cazzo la mettevi l'acqua, la ritenzione, la cellulite? Dove???
Io ho rimesso i tacchi dopo quasi un anno! Te possino, Kate, guarda. A cinque ore dal parto sei molliccia e sempre gonfia, e sogni solo un paio di pantofole comode e leggermente deformate come quelle de tu' nonno. Non solo: dopo aver partorito non entrerai mai più nel tuo numero, perché a noi, donne della plebe, il piede aumenta di un numero. Ci scriverei un trattato su sta cosa, guarda! E la pancia. La pancia, Kate. Ma c'avevi su la pancera del dottor Gibò? Una guaina? Ti hanno infilato il tubo dell'aspirapolvere in gola e aspirato come si fa coi piumoni al cambio degli armadi? Dov'era quella pancia molliccia, confortevole, morbida della donna che ha appena partorito? Chè, appena sparata la bambina, ti si è ritirata come le maree a Mont Saint Michel? Dov'è quella pancia gonfia d'aria che se ti chini a prendere il ciucciotto parte un concerto che manco quello di capodanno? 
Il vestito? Quel vestito, così carino, un po' stile anni settanta, stretto di spalle e giù liscio e  lievemente aderente a noi non sarebbe entrato manco in una coscia, sai? Quanto hai preso in gravidanza, tre grammi? Perché tu non ingrassi e non ti deformi? Per giustizia divina dovevi almeno prendere dieci kg! Perché noi sì e tu no?
E poi che cazzo sorridevi, abbi pazienza. Che noi col calo degli estrogeni ci viene da piangere già al settimo secondo e prendere a sassate la suocera al quarto minuto. E tu serena, bella, tranquilla che agiti la manina come se invece di aver appena partorito tu fossi sul lettino massaggi di una SPA.
Kate, ti giuro, da una parte ti prenderei a sberle, perché sei cattiva, ingiusta, ci fai sentire delle inette, delle nullità, delle trasandate.
Dall'altra però, ti bacerei e ti direi grazie. Grazie perché sei un bell'esempio di grazia e leggiadria (anche in questo caso) perché tutto ciò che fai è sinonimo di pacatezza e naturalezza ed è per questo che mi piaci tanto.
Ma t'avverto, se col terzo, non mi prendi almeno dodici kg, non ti presenti coi capelli a nido di rondine e in ciabatte, io non ti rivolgo più la parola. Intesi?
Ah sì, un'ultima richiesta: che me la chiameresti Alice la principessina? Sai com'è, tanto per farmi passare questo fastidio che adesso provo nei tuoi confronti. Un fastidio sano eh, per carità. Tipo quel leggerissimo fastidio che sono sicura che hai provato tu nell'unica spinta che hai dato. Perché ne avrai data una, così a occhio e croce, e mormorato “Tho! Una principessina!” con la stessa naturalezza ed espressione di quando io trovo due tuorli nello stesso uovo.
No Kate, non è così per tutte. Noi spingiamo.

Perché valiamo, tipo la pubblicità. E perché, sempre parlando di spot, evidentemente la nostra patonza è differente.



giovedì 24 aprile 2014

Lettera aperta ai pubblicitari



                                                                Foto da:http://www.veriappassionatidiautoemotostoriche.it/



Cari pubblicitari, dai su, a me lo potete dire: che vi bevete, l'acqua delle mozzarelle? Che sniffate, lo zucchero a velo che Nonna Papera mette sulle torte? Il borotalco di Pollon che sembra talco ma non è? Che ingurgitate per partorire idee malsane come alcune pubblicità?
Prendiamo per esempio quella con la Ventura che pubblicizza scarpe.




No, dico: c'era bisogno (lei che sarà pure in menopausa) inscenare un super mestruo come se le sue ovaie avessero gridato 'al mio via scatenate l'inferno'? Perché ogni volta che batte i piedi questa sembra che perda litri di piastrine, globuli rossi e pure qualche neurone. Una pozza rossa che si allarga sotto la gonna, lasciatevelo dire, non invoglia a comprare scarpe, ma bensì riporta alla memoria l'agosto dell'86, quando in pieno ciclo ti sei pentita di aver indossato dei pantaloni bianchi, e a quel tempo non c'erano manco due stracci di ali di aliante a supportarci. Son cose che segnano e voi, con ste pubblicità di merda, ce le riportate alla memoria. Non va mica bene. Per non parlare anche della scioltezza della Ventura a effettuare un passo di danza. Un tronco di pino è più sciolto. Un palo della luce è più flessuoso. E parlo io che sto alla danza come Lady Gaga sta al trucco acqua e sapone. In questo caso il passo doveva sembrare un uno-due da far invidia ai ballerini di Amici. Uno stacchetto per sottolineare le scarpe che tho! Son pure comode per ballarci. Invece a sto giro il flash mob pare un un due tre stella giocato male, tutti fanno dei movimenti inconsulti col dito puntato, tipo quando esci 'mbriaco da un locale e ti chiedono “Dove hai la macchina?” e tu ti giri a destra e a manca, punti il dito in modalità sminchio e fai “Là! No...laggiù!No...qua!”. Per non parlare della parte cantata/recitata/scandita dalla Ventura che in questo frangente pare a suo agio come potrei esserlo io se mi sorprendessero mezza ignuda in un camerino mentre tento di infilarmi un jeans taglia 38 (che mi si ferma a metà coscia formando due cotechini rosa Peppa Pig) imprecando come uno scaricatore di porto.
E non mi voglio lamentare perché la protagonista è donna, oh no. Anche quando ci sono i fighi mi lamento. Eccomeno.
Non bastava Banderas che parla con Rosita (gallina scema da una vita) nel mulino che vorrei (prendesse fuoco), ma ora c'è pure Kevin Costner che taglia il tonno con un grissino.



A parte complimenti vivissimi per il rinnovo dello slogan (che credo sia dal '54 che ce la menano con sto grissino che peraltro se non te li servono al ristorante nessuno manco li compra più), ma dicevo, proprio Kevin dovevate scomodare? L'uomo che ballava coi lupi ora mi parla col tonno. Di questo passo mi aspetto Robert Redford che, dopo aver sussurrato ai cavalli, mi recita du' poesie agli sgombri sott'olio.
Lo ammetto: Kevin a me più di una volta ha smosso l'ormone, tipo in Revenge o in The body guard,
quando bello tenebroso difendeva la sua donna e le strappava la filanca delle mutande. Ora me lo ritrovo padrone di un faro che elogia una scatoletta di tonno. Mi cascano le ovaie, io ve lo dico. Un uomo così, di quella portata, il tonno me lo deve catturare a mani nude col coltello infilato tra i denti. No, ma dico bene?


E poi ora c'è pure quell'altro. Lo chef burbero ma intrigante che parla della patatina.



A parte gli ovvi sottintesi tipo che la patatina piace sempre, quei genialacci fanno mormorare a Cracco solo frasi tipo “Di più...” “Di più, di più...!” che pare che prenda una patatina e la sbatta sul piano di lavoro in una sorta di nove settimane e mezzo culinaria. E poi finisce col dire “Perché in cucina ci vuole audacia”. No caro mio, in cucina ci vuole coerenza. Fammi capì: a Masterchef ci fai due palle così su ingredienti genuini, impiattamento perfetto al limite della pazzia, e smorfie disgustose davanti a piatti che, ammettiamolo, potrebbero essere più buoni di quelli che cucina tua madre, e te che fai? Mi elogi la patatina nel sacchetto. Già questa cosa ti rendeva simpatico come un'herpes genitale (tanto pe' rimanè in tema) però adesso non sei più nemmeno credibile, capisci? Tu, chef super stellato, che ti conosciamo per le tue prosopopee sul gusto, per essere un intenditore sulla cucina sopraffina, per essere l'esperto di grandi ricette, per essere evidentemente abituato a cibarti di caviale e tartufo, per aver inventato l'uovo marinato, fritto, con la camicia e col cappotto collezione autunno inverno, che mi fai? La pubblicità di una patatina in sacchetto. Ah Cracco...ma levati dar cazzo. Fammi il piacere.
Ma non è finita. Hanno pure chiamato dagli States Owen Wilson che m'arriva al bar col monopattino come Po dei Teletubbies, per poi lanciarlo a cazzo di cane tra la gente seduta facendo fuori un femore e due rotule.



Voglio dire, già l'inizio non è dei migliori. Dopo è anche peggio. I dialoghi sembrano scritti da uno appena uscito da un centro di igiene mentale, ma poi si sono accorti dell'errore e lo hanno rimesso dentro, con rime talmente fatte bene che se si mettono in confronto con una poesia di un cinquenne quest'ultimo pare Pascoli. Con Il Mondo di Jimmy Fontana in sottofondo, ribattezzata Il biondo (vi prego, VI PREGO!) con un carlino incarognito che viene tenuto a bada da un crodino non prima che la scenografia non abbia sciorinato suggestive rimembranze del compianto Bruce Lee. Finendo poi con un “C'è sempre bisogno di un biondo nel mondo”. Come te ma anche no.
Chiudo con una proposta: voglio Matthew Mc Conaughey seminudo in una cucina rustica che mi prepara marmellate santarosa.
Io ve lo dico: la marmellata di fico andrebbe a ruba.

Meditate pubblicitari, meditate.

martedì 4 marzo 2014

Lettera a te (al quale ho prestato un libro)




Caro amico dalla memoria corta, parlo proprio a te. E anche a te, che tratti libri come zerbini. E anche a te, che li restituisci dopo 10 anni. Perché non parliamo dei vostri libri, ma dei nostri, dei miei.
Devi sapere innanzitutto, caro mio distruttore di sapere, che un libro ha un costo. Che in alcuni casi non compriamo l'edizione economica, ma spesso l'edizione nuova di zecca appena uscita da tre ore, e a volte se siamo lesti è sempre incellophanata e la commessa della libreria ci guarda come per dire "Avevi paura di non essere a tempo?"
Devi sapere che alcune tengono più a un libro che al marito. Che alcune sniffano le pagine manco fosse cocaina perché il profumo della carta dà un piacere inebriante. Che alcune usano un segnalibro perché fare il ricciolo alla pagina è un orrore, un'offesa all'umanità quasi al pari della vista di Gigi Marzullo nudo. No, vabbè, ho esagerato. Lascia sta' l'ultima affermazione, ma fai di sì con la testa così capisco che hai inteso.
Devi sapere che alcune persone, a casa, hanno una bella libreria divisa per autore, per genere o per colore di copertina.
Devi sapere che la maggior parte delle persone che adora i libri, i libri se li compra. Difficilmente se li fa prestare. Anche perché se il libro preso in prestito le è piaciuto, stai sicura che alla prima uscita se lo comprerà, perché le piacerà averlo nella libreria per rileggerlo, rileggerlo e rileggerlo ancora. Siamo gente malata, me ne rendo conto.
Devi sapere che il piacere della lettura, di un buon libro, può indurre a una sonora risata, a un sussulto di spavento o a un pianto disperato.
Devi sapere che c'è gente che ama i libri così tanto, ma così tanto che non potrebbe mai farne a meno. È aria, capisci?
Quindi, quando una di queste persone ti presta un libro, non solo ripone in te una fiducia sconfinata per i motivi di cui sopra, ma si aspetta che tu tratti quel libro con delicatezza come fosse un neonato, con riverenza come se tu stessi colloquiando col Papa, e con gentilezza come se tu avessi a che fare con un vaso di cristallo di Boemia e non con un cubo di Rubik, intesi?
Perché a volte i libri ci ritornano così messi bene, ma così messi bene che apri la pagina e il testo è al contrario. Perché ti si è staccata la copertina e l'hai rincollata al contrario. Sei un genio, lasciatelo dire.
Non solo, quando la copertina è nel verso giusto, a volte è così crepata e  piegata a origami, che pare la cartina stradale della Spagna lasciata sotto il sedile della panda verde di babbo quella volta che siamo andati al campeggio nell'89. E perché se io ti consegno un libro con una copertina che pare stirata con l'appretto, tu me la riconsegni piena di pieghe come se avesse fatto cento centrifughe? Perché se te la consegno bella stirata come il viso di Nina Moric, tu me la riconsegni piena di rughe come il viso della pora Margherita Huck? Se le parole sono importanti, lo sono anche le copertine.
E poi spiegami quelle chiazze sulle pagine. A parte il fatto che ci vorrebbe la scientifica per capirne la provenienza, ma ti pare che una macchia di sugo proprio sulla pagina dove si scopre l'assassino renda il tutto più appetibile? Cosa volevi fare, confondere le acque? Nascondere le prove sotto una gora untuosa?No, ma dimmelo. E comunque  se leggi mentre mangi ti consiglio un bavaglino di quelli grandi da pappa.
E poi vogliamo parlare dei riccioli? Per carità, un orecchino a piè di pagina non si nega a nessuno, ma se me lo restituisci con dei dei riccioli che pare un incrocio tra Shirley Temple e la parrucca di Luigi XVI, che ti dovrei dire? "Portalo dalla parrucchiera giù all'angolo così gli fa anche lo shatush"?
E poi, santoiddio, quanto cazzo ti ci vuole per leggere un libro? Tre anni non ti sembrano sufficienti? Se non ti piace abbi il coraggio di dirmi "È una cagata, non ce la faccio, tho!ripiglialo" ma non lo lasciare a marcire sul tuo comodino, sulla cesta dei panni del tuo cesso o sotto la zampa del mobile chippendale di tu' nonna che traballava fino a un anno fa. 
E più che altro evita, ma evita, che il mio libro faccio il giro del parentado. Perché io so che ce l'hai te e invece tu l'hai dato a tua sorella che l'ha prestato al suo moroso che l'ha dato a sua cognata che l'ha dato a Cristina che l'ha prestato a Roberta che l'ha consigliato a Palmira che l'ha consegnato a Grazia che l'ha dato a Graziella e, grazie al cazzo che poi mi torna distrutto.
Non solo, alla fine manco vi ricordate di chi è sto libro. E nessuno ha voglia di conoscere la filiera e la rintracciabilità di un libro, come se fosse il latte della Lola, e quindi finisce che magari Graziella lo porta a una bancarella dell'usato o allo scambio libri della scuola dove un bimbetto dispettoso lo prende, lo porta in cortile, se lo dimentica e ti ci caga sopra un piccione.
No, dico, ma ti sembra la giusta fine di un mio libro?
Ma fallo con il tuo. Comprati i libri, straziali e di baci saziali. Usali al posto del piedino per  i mobili di nonna, come skateboard, strappaci le pagine e facci gli aeroplanini, usali come tovaglietta americana e mangiaci sopra, fagli i riccioli, la messa in piega e pure la permanente, che me frega. Ma fallo con i tuoi.
E più che altro: restituisci.
Se non vuoi comprarti i libri, comprati almeno una vagonata di post it dove segni chi ti ha prestato cosa e restituisci. 

Perché ricorda, un  libro prestato è come un boomerang: deve tornà indietro.



sabato 18 gennaio 2014

Siamo figli di Maria




Ora, io non lo vorrei dì, ma se t'affacci al telegiornale in questi giorni, c'è da divertirsi parecchio.
Non solo le liason dei premier con le attrici, ma ora mi rimane incinta anche una suora. E partorisce un bel bimbino di tre kg e mezzo.
Ovviamente non vorrei addentrarmi sul fatto religioso perché non è questa la sede adatta però vorrei analizzare la questione, così. Per chiaccherà.
Io non grido allo scandalo né al miracolo. Se fosse rimasto incinto un uomo, lì sì che sarebbe strano, ma una suora, in quanto donna, anche no.
Che poi miracolo. Parliamoci chiaro: di Maria ce ne sono due. Quella Maria, che grazie allo spirito santo, eccoallà, ci siamo capiti.  Poi ce n'è un'altra, che fa altri miracoli, tipo uno share del 55% con una trasmissione dove ottantenni col batacchio avvizzito e la dentiera smossa ballano, corteggiano e tentano di mettere in orizzontale improbabili Marilyn Monroe del '22 con le tette così vizze che paiono due caciocavalli disidratati.
E se a quell'età, senza la pillola blu, l'asta si alza, quello sì che è un miracolo. Una notiziona. Non il fatto che una suora (dettagli) di 32 anni sia rimasta incinta. Cioè, se pensi di fare notizia così sei una dilettante, stella mia.
Si sa, la carne è debole, lo zucchino piace, e la tentazione è forte. Nessuno è perfetto. Qualcuno, anche se parte con le più buone intenzioni, spesso vira verso altri lidi, e non sempre c'è una spiegazione. Succede e basta. Quindi, porella, aveva sì giurato, però oh, metti che le si è presentato davanti un marcantonio ignudo e tutte le sue buone intenzioni sono andate a farsi benedire ( e qui scatta la risata).
Magari, offuscata dai sensi a lei finora sconosciuti, ha pensato “Oh che bello marcondirodirondello. Tieni il rosario, dammi il manganello” e si è lasciata andare con la promessa “Vabbè, non lo faccio più, dico tre avemarie e due paternostri e il Signoremio capirà.”
E fin qui, nulla da eccepire. Ripeto: può capitare.
Ci son donne che leccano il televisore quando passa la pubblicità della telefonia con Raoul Bova, figuriamoci se non può cedere lei.
Padre Ralph de Bricassart (se mi chiedete chi è vi prendo a roncolate) ne è un esempio. Ci ha insegnato che non si può non cedere alla passione. Sì, vabbè Maggie aveva vent'anni meno, era gnocca e più che altro Uccelli di rovo è un romanzo, ma insomma anche qui si parla di uccelli, di chiesa e di ardente tormento, no?
Ma quello che mi lascia basita e interdetta, sono più che altro  le dichiarazione della madre superiore, della suora stessa e di tutto l'entourage.
Guardiamolo insieme (testi presi dai tiggì)

La suora dichiara: non sapevo di essere incinta.
Ora, cara la mia foca monaca, tutta sta panza cosa credevi che fosse? Aria? Che t'eri magnata, na padellata di fagioli? Facevi la dieta a Zone e la tua zona era vicino ai soffioni boraciferi di Larderello che t'hanno gonfiato come na zampogna? Che ti mettevi al posto delle supposte, i petardi? Cosa credevi di avere nella pancia, una mongolfiera? No, dimmelo. E quando sto bambino si muoveva, cosa credevi di avere in pancia, gli organi interni intenti a fare un rave? Magari con un fegato che ti fa la brekdance? E poi, ma le mestruazioni, santocielo, ti son sparite e non ti sei fatta nessuna domanda? Son cose che sanno pure le bambine di dieci anni. E non ti viene il dubbio, il dubbio bada bene, che forse quella volta, sì offuscata dai sensi bla bla bla, sia scappata la pantegana dal recinto? O non ti sei accorta manco di quello? Ah, ti sembrava un cetriolo. Ah, okay. Però, maremma vegetariana, i cetrioli son verdi, quello è rosa, più o meno. Ah, sei daltonica. Tutto a posto sorella, batti il cinque.

La madre superiore commenta: 'Ha fatto tutto da sola'.
Signora mia, badessa, mi lasci dissentire su questa sua coraggiosa affermazione. Tutto da sola sarebbe stato un po' un casino. Minimo minimo guardi, ma non ne ho la certezza, bisogna essere in due, almeno per come mi ricordo io. Però magari farei controllare l'orto del convento. Non vorrei che SuorVerdiana tirasse su cetrioli geneticamente modificati.

Poi continua: non ha fatto nulla, non ci siamo accorte di nulla.
Ahhhhh!!!Allora il ha fatto tutto da sola lei intende 'ha gestito da sola la cosa' Orbene. Doveva mettere i manifesti? Ricordiamoci che pensava di avere una colica d'aria. Metti che uno gli raccontava una barzelletta, lei si piegava dal ridere, partiva un soffione e faceva i boccoli a tutta Rieti, mi spiego? Quindi non ha voluto rischiare. E voi non vi siete accorte di nulla. Certo. Piccola divagazione: ma lo sa che in giardino ho un tirannosauro? Giuro. Per cibarsi gli lancio le vacche dell'allevamento qui vicino. Non ci crede? Guardi se glielo dico, è vero. Le sembra impossibile? Vabbè è un problema suo. Io posso dichiarare quello che voglio, poi oh, se lei non ci crede... ma è la verità. Quindi diceva che non vi siete accorte di nulla. Okay, badè se tu credi al mio T-rex, io credo a te va'.

Ha aggiunto poi: “Non ha fatto del male a nessuno”
Qui mi trova d'accordo, perché quella cosa lì fa solo un gran bene. Sì, certo ci si lamenta, si mugola un pochino, spesso si invoca anche nostro Signore, ma è un lamento che ci deve sta'. E poi guardi, non credo che l'uomo in questione (ma ne vogliamo parlare? Perché qua manco è rammentato un eventuale maschio, ma c'è. Mi creda, c'è) si sia sentito in pericolo e abbia chiamato aiuto. Se tutti i mali fossero così...

E non contenta finisce con: “Proprio non riesco a capire perché ci sia così tanta attenzione attorno a questa storia”
Allora Badè, famo a capisse.
Se la storia fosse normale amministrazione, non ci sarebbe attenzione da parte dei media, ovvio. Ma si dà il caso che la mamma sia una suora. Ora, a me, e lo dico onestamente, la cosa non mi sciocca, magari mi sciocca di più il fatto che sia stata fatta una colletta dalle altre mamme per comprare i vestitini e tutto il necessario al piccolo Francesco (ah, bel nome, comunque). Perché insomma che la chiesa/convento non abbia un centinaio di euri per dù cose al pupo, mi fa strano.
Comunque dicevamo. Lo scandalo. Io a sta cosa c'ho pensato e c'ho la mia ipotesi.
La donna non è una suora ma è la donna delle pulizie, che vi viene in convento tre volte a settimana. Pè fa' due prove per carnevale, agguanta il vestito della madre superiora e mentre fa due piroette per vedere l'effetto che fa, le si rompono le acque e via di corsa all'ospedale. Da qui l'equivoco. Però ditelo che non è una suora. Cioè, basta annunciarlo.
E se invece davvero è una suora che ha partorito...bhè...ecchessaràmai, non tacciamola di sacrilegio, anche se il portavoce del vescovo ha dichiarato : La sorella è comunque venuta meno ad uno specifico voto.
Io direi che è venuta.
E basta.





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