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mercoledì 16 ottobre 2013

Quark: La Pantera Vulgaris


                                                            (fonte foto www.trovaofferte.net)



Attenzione!Per l'ottima riuscita di questo post si prega di azionare il filmato sottostante. Buona visione.


                              

La pantera vulgaris (normalmente chiamata Panterona) è un esemplare onnivoro che appartiene alla famiglia delle leopardate.È diffusa in tutta la penisola, con un numero di individui particolarmente alto nei pressi dei locali notturni.
La pantera vulgaris si riconosce dal tipico mantello leopardato o maculato che mette in evidenza curve e muscoli pronti a scattare sulla preda. La colorazione e lo spessore della pelliccia variano da stagione a stagione. D'inverno è più folta ma d'estate si riduce notevolmente: si parla di pochi centimetri di mantello maculato sfoggiato addirittura sulle spiagge dove la pantera vulgaris si spinge per la caccia. In questo frangente gli esemplari più giovani mostrano un corpo tonico e scattante, mentre gli esemplari più vecchi adottano stratagemmi quali il tingersi il muso per attirare ancor di più l'attenzione e l'uso di richiami vocali in direzione del bagnino.
Le prede preferite da questi onnivori sono in genere maschi già accoppiati. Gli studi hanno confermato che la pantera vulgaris predilige giocare e accalappiare la preda con fare ammaliatore in una danza dove viene mostrato il posteriore.
Le dimensioni dell'esemplare possono variare sia di peso che di altezza, ma nella savana il tipo più longilineo e visivamente accattivante, ha la meglio.
La pantera vulgaris ha le zampe posteriori lunghe, glabre, spesso con protuberanze che variano da 10 a 15 cm che le permettono di alzare la sua statura fino a un metro al garrese. È stato dimostrato che le protuberanze sorgono solo durante la caccia e l'accoppiamento. Possiede inoltre unghie molto lunghe con le quali lascia il segno sulla preda e con le quali si arrampica socialmente con molta maestria.

       (fonte foto La Stampa)   
                                               
La pantera vulgaris presenta un' ottima vista e un olfatto sviluppato. Riconosce a km di distanza le prede disposte ad accoppiarsi e sfrutta le sue doti di arrampicatrice per portare le sue prede sugli alberi o nella sua tana, lontano da altre predatrici.
L'esemplare, pur essendo coraggioso e sfrontato, spesso è portatore di molta pazienza quando si tratta di preferire una grossa preda a un più piccola. In questo caso fiuta il territorio, circumnaviga l'esemplare, attacca le nemiche a colpi d'anca e infine lotta con un corpo-a-corpo sensuale con l'esemplare maschio. Quasi sempre dopo il primo accoppiamento la pantera vulgaris si dilegua. È conosciuta infatti come un animale notturno, non fedele e poco incline alla convivenza. Questa particolarità, fin dagli anni settanta, è stata registrata dagli studiosi sotto la dicitura Nabottaevia.
Tuttavia è un animale territoriale e una volta scelto il genere maschile di suo gradimento marca continuamente il suo territorio non con l'urina, ma lasciando segni più o meno evidenti sul corpo del maschio. Sono infatti noti i segni rossi tipo rossetto all'altezza del collo dell'esemplare maschile.
La pantera, oltre ad avere un richiamo sessuale molto esplicito fatto di ancheggiamenti e sfoggio delle mammelle, spesso emette un suono che può variare dal ruggito feroce con strappo di peli (nel caso di lotta con un'altra pantera) alle fusa più dolci nel periodo riproduttivo.
L'animale in questione si adatta bene ad ogni tipo di abitat e questo la rende molto pericolosa per qualsiasi tipo di femmina presente sul territorio.
Esistono tre sottospecie di pantera vulgaris:


La gatta morta

(Fonte foto:www.scuolagrafica.it)

Questo felino meno appariscente e aggressivo della panterona, ma altrettanto pericoloso, si muove sornione e con passo felpato intorno alla preda. Dapprima sembra disinteressata, distaccata, per poi lanciare dei messaggi più o meno espliciti al maschio, il quale senza nemmeno accorgersene cade nella trappola. La più famosa e conosciuta di questa sottospecie è la Marina La Rosa, esemplare conosciuto  dal grande pubblico grazie ad un altro documentario: Il Grande Felino.

La pantera vulgaris design

                                                                                             (Fonte foto:affiliati.buybilonia.com)
Questo esemplare ama circondarsi di tutto ciò che ricorda la sua specie. La sua tana è riconoscibilissima dai numerosi graffi alle pareti e dalle pellicce esposte come trofei. Una volta portata la preda nella sua tana offre con orgoglio e senza nessun pudore oggetti vari di dubbio gusto. È un esemplare molto superficiale, tuttavia è capace di grandi slanci e probabilmente, tra tutte, è la specie più innocua.

La Bikini Maculatos  
                                                                                                               (Fonte foto:leiweb.it)

Questo esemplare prettamente estivo è dotato di una grandissima versatilità. Nella stagione più calda abbandona il vecchio mantello per sfoggiarne uno maculato, o leopardato, o anche uno sorprendentemente zebrato. Si ritiene che quest'ultimo venga scelto per disorientare la preda e attaccare con più facilità. La pantera Bikini Maculatos è un animale che ama uscire allo scoperto. A volte troppo scoperto. Spesso dotata di un fisico massiccio e potente che mal si addice alla pelliccia ridotta, è uno degli esemplari in cui la muta stagionale la fa da padrone. Come si spoglia lei del vecchio mantello, nessuno  mai nella savana. Questo è uno dei pochi esemplari di pantera che non ha bisogno di cacciare: le prede si accasciano da sole alle sue zampe, sbavando e pronti per l'accoppiamento. E forse, cari telespettatori, in quel frangente anche un piccolo maschio di suricate si sente il Re della foresta.

Alla prossima puntata.

1° puntata di Quark: L'homo Orbus
2° puntata di Quark: La suocera Minkias




lunedì 10 gennaio 2011

LA SUOCERA MINKIAS




Attenzione!Per l'ottima riuscita di questo post si prega di azionare il filmato sottostante. Buona visione.






La Suocera Minkias ( o più volgarmente detta La Vipera) fa parte della famiglia dei Rompicoglioni. E’ un animale molto pericoloso ed è largamente diffusa in quasi tutte le famiglie italiane.

Da sempre considerata una rivale dalla Nuora Generis, la Suocera Minkias è un’abile cacciatrice, notturna e diurna, alla Ndocojocojo. Studi recenti hanno portato alla luce gli attacchi più frequenti che la Suocera Minkias riserva alle sue prede.Dai filmati possiamo notare la lingua biforcuta e il veleno che fuoriesce per annientare la nemica numero uno. Durante questa lotta è capace di emettere il suono tipico “Mio figlio da quando sta con te lo vedo sciupato!”. E’ un animale particolarmente aggressivo davanti a una sottospecie di Nuora Generis:la Nuora Succube.

In poche parole:se la mangia a colazione.

Gli unici esemplari che riescono a tenere a bada questo grande predatore di certezze è la Nuora Ridens “Ah ah ah!Lei è simpatica come un peto!” e la Nuora Iena “Se non se ne va entro cinque minuti la prendo a badilate, chiaro?”

La Suocera Minkias vive in coppia, a volte in branchi, ma la più pericolosa è quella che vive da sola. Capace di covare non solo rancore ma anche due uova alla volta, la si può osservare mentre assiste beata alla schiusa. Ha una grande perseveranza, perché non solo cova le uova, ma continuerà a ‘ covare ‘ il pargolo fino a che non compie 56 anni, il cucciolo.

Dotata di un senso dell’umorismo pari a zero, la Suocera Minkias si ritroverà comunque a ridere delle tue disgrazie, e avvicinandosi sorniona come in una danza dell’amore emette il classico richiamo “NonSiFaCosì”.

La Suocera Minkias spesso ha il mantello bianco, talvolta brizzolato. Tuttavia possiamo notare quanto le nuove specie si siano adattate all’ambiente. Quindi le possiamo trovare con il mantello di un bel rosso fiammante per mimetizzarsi durante la caccia autunnale, un caldo castano con riflessi dorati per mimetizzarsi tra i tronchi dei pioppi quando spia in casa della cucciolata e un’improbabile biondo platino che le serve per marcare il territorio.

Le dimensioni di questa razza possono variare da specie a specie:

La Suocera Minkias Nana:


specie di ridotte dimensioni, la cui voglia di metterla sotto il comò per far sì che non penda è pari alla voglia di spararle.La caccia alla Nana è una delle attività più frequentate dalle Nuore Generis.




La Suocera GrandeMinkias:



specie di dimensioni notevoli.Un metro e cinquanta al garrese, è una delle Suocere che incute più timore. Con una zampata è capace di farti fare il triplo salto carpiato. In genere il cucciolo di Suocera GrandeMinkias è un cucciolo timido, succube e totalmente dipendente dalla madre. Il padre in questo caso non è pervenuto. Se l’è magnato la madre.

La Suocera Minkias Medio

: chiamata così per la frequenza con la quale vi apostrofa più o meno velatamente alzando il dito medio. In genere viene risposto con il tipico gesto dell’ombrello. La convivenza con questa specie è consigliata se siete appena tornati da un addestramento coi Marines.





La Suocera Minkias ha una notevole velocità negli spostamenti e grandissime capacità di adattare il suo corpo ad ogni evenienza. La possiamo vedere come striscia sinuosa nella vita del figlio per sferrare quando meno te lo aspetti il colpo mortale.

Possiamo notare altresì con quanta velocità vi fa notare i vostri errori, tramutandoli all’occorrenza in finti complimenti “Così non va bene!No no ma fai pure…certo io non lo farei.Ma tu fai…fai…per me stai sbagliando…comunque sei brava…”

E’ dotata sicuramente di antenne non visibili a occhio nudo che le permettono di captare il momento meno opportuno di presentarsi a casa vostra. Ha infatti un grandissimo fiuto ( e si spiega il perché si presenti a casa vostra proprio all’ora di cena), un grandissimo olfatto per quanto riguarda i ferormoni in circolazione ( e si spiega la sua improvvisata mentre state facendo vedere i sorci verdi a vostro marito vestita da spogliarellista da Night Club), e una grandissima capacità di materializzarsi davanti a voi quando le vostre ovaie girano che manco la lama del minipimer.

L’alimentazione della Suocera Minkias è varia. Nel senso che varia a seconda di dove si nutre. A casa sua fa la dieta, a casa vostra si mangia pure i nipoti.

Alcune specie come la Suocera NonMinkias è rarissima da trovare. Se siete così fortunati da trovare un esemplare, conviene tenerselo stretto. Può essere un piacevole animale da compagnia, da guardia e un’ottima alternativa a cui lasciare i propri figli.

Ricordiamo in chiusura che la Suocera Minkias, viste le sue molteplici evoluzioni e le grandi capacità di adattamento all’ambiente circostante,e a tutte le tipologie di nuore, non è in via di estinzione.



Arrivederci alla prossima puntata.

lunedì 6 dicembre 2010

LA BOCCA DELLA VERITA'


Non ci credo.Sto scrivendo un post? Sto davvero scrivendo un post?Incredibile!Mi raccomando, se ci incontriamo offritemi qualcosa di forte (magari il ginseng) e vi prego non datemi la Rocchetta che in questo periodo non c’ho manco il tempo di fare plin plin. E che mi volete vedere gonfia come una zampogna? Succede che Dicembre per me è un mese un po’ pregno(che ve ne siete accorti che manco dai vostri blog?Vi manco?No?Evabbè), succede che la mia Capa mi ha sequestrato e la mia famiglia non paga il riscatto. Taccagni.Poi succede che abbiamo il mercatino in atto, e succede che con Alice ci siamo messe in testa di fare colazione con i dolci fatti dalle nostre mani e quindi stiamo trafficando in cucina che manco Nonna Papera.

Però oggi devo svelare i retroscena del post precedente, perché le ‘mie amiche carissime’ temevano per la mia incolumità, visto che io posseggo l'Homo Orbus.

Telefonata intercorsa tra me e Sant’Andrea mercoledì scorso:

DRINN!

“Ciao moglie!Che stai a fa?”

“Ho appena finito di scrivere un post”

“Ah. E di che parli stavolta?”

“Ehm..anche di te”

“Wow!Chissà cosa hai scritto di bello!” E’ convinto. C’è poco da fare.

E io ho pensato bene di andarmi a mettere il perizoma di pizzo perché volevo sorprendere il medico legale.Infatti ho pensato “Quando torna a casa e legge, mi ammazza”

Ovviamente le mie amiche carissime mi hanno tranquillizzata “Ora vedi!Facce sapè quante te ne ha date!”. Quindi armata di grinta e speranza mi sono accinta ad accoglierlo nel migliore dei modi.

Apre la porta.

“TI AMOOOOOOOOOO!!!!!!!!!” ho intonato stile Pavarotti con tanto di tamponamento tempiale col fazzoletto bianco.

Lui non scompone “Simo, sei ‘mbriaca?”

“LA-LAAAAAAAA!!!!!!T’ADOROOOOOOOOO!!!!!!!” A dir la verità c’ho la voce acuta della Ricciarelli.Dio, con due riccioli biondi sarei perfetta.

“Ma che gridi?Che hai fatto?” sorride togliendosi la giacca. “Che hai combinato?”

Cioè, una non può fare manco una serenata che sotto ci deve essere qualcosa.

“TI-A-MO!IN ARIA-TI-A-MO!” Ecco a voi Umberto Tozzi.

“Hai picchiato la macchina nuova?”

“IN FONDO UN-UO-MO!CHE NON HA FREDDO NEL CUORE E SUL TETTO…”

“A parte il fatto che era nel letto, comunque, mi vuoi rispondere?”

“COMANDO IO!MA!TREEE-MOOO!DAVANTI AL TUO SE-NO-OO!!”

“Simoncina” E quando dice Simoncina so’ cazzi “Che hai fatto?”

“SERENATA RAP!SERENATA METROPOLITANA! METTITI CON ME, NON SONO FIGLIA DI MORGANA!”

“Simo, oltre a essere stonata, stai cannando tutte le parole”

“Capisco, ma no potevo cantare il testo vero, c’è un minore in casa. JE T’AME…NA NA NA…”

“Ebbasta!”

“Amò, se ti amo, che ci devo fare?”

“Allora:l’auto non l’hai picchiata, Alice la vedo in formissima, la casa non è esplosa. Qualsiasi cosa tu abbia fatto, credo sia tracurabile”

“Ho l’amante”

Giuro, l’ho visto sbiancare.

“AHAHAHAHAHA!!!!Mi fai schiantà!Che c’è per cena?” e se ne va in camera.

Okay, forse non è sbiancato.Manco sto scherzo gli posso fa.

Ora che fa? Va al computer?Nooooo!!!

“Amò,amò, amò!”

“Che c’è?”

“Mi ami, vero?”

“Certo”

“Come disse il prete: in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, e con amore e sincerità”

“Questa non c’era”

“L’ho aggiunta io”

“Ah okay. E allora?” Poi si illumina “Che. Cosa. Hai. Scritto”

“Nulla! Cioè un post, ma non sei te!Magari giusto un filo…”

“Ho paura a sapere cosa hai scritto.Fammi leggere”

“Ricordati che abbiamo una bambina.E che sarebbe brutto che io morissi a 37 anni. Sono troppo giovane!Sono così giovane che a guardarmi le tette puoi pensare che sia sempre nella fase dello sviluppo!E poi mica vorrai buttare all’aria quasi vent’anni di amore!Voglio dì…”

Aspè. Sta ridendo? La piega delle labbra…è all’insù? Sta gonfiando il naso per non ridere, per non darmi soddisfazione, ma sta ridendo!Sììììììììì!!!!!!!!!!!!!

“Te non sei normale” e scuote la testa. Ma ride. Mi ama!Sono amata e capita dall’Homo Orbus!Dio, che gran culo che ti c’ho!

“Fiuuuuu!!!!Mi è andata bene” mi dice “pensavo tu avessi scritto di quando sto un’ora al bagno a leggere il giornale, o di quando mi chiedi di portarti il basilico e torno col rosmarino, o di quando non vedendo il paletto nel piazzale dell’Autogrill ho fatto fuori mezza fiancata.Mica hai detto questo”

“No. Non l’ho detto”

Non l’ho detto.

L’ho detto adesso?

Oh. Cazzo.

mercoledì 1 dicembre 2010

L'HOMO ORBUS

Attenzione!Per l'ottima riuscita di questo post si prega di azionare il filmato sottostante. Buona visione.




L’Homo Orbus (o più comunemente chiamato Uomo Orbo)è un essere vivente assai complesso.Appartiene alla famiglia dei Cecati ed è il più grande paraculo di tutto il mondo animale. Bensì dotato di un cervello normale, dimostra una certa difficoltà a contemplare ciò che lo circonda. Nella fase della caccia all’oggetto, talvolta anche del cibo, assume la tipica posizione di ndocazzoè, posizionando le mani sui fianchi e chinando il capo. Durante questa fase, spesso ignorato dalla femmina, accompagna l’espressione interrogativa al classico richiamo, spesso gutturale. Recenti scoperte ci dimostrano che l’Homo Orbus dispone di tre tipi di espressione vocale:

Il richiamo rabbioso “Non c’è!”

Il richiamo lamentoso “Me lo vieni a cercare teeee?”

Il richiamo sessuale “C’ho na voglia che non ci vedo”

L’Homo Orbus, nonostante dimostri grandi capacità nel comunicare e nel gestire la tana e il lavoro, soffre di perdita di memoria a breve termine e di mancanza di molteplici diottrie qualora ci fosse bisogno di cercare un oggetto inerente alla propria persona. Sovente,lo possiamo ascoltare mentre domanda “Dove sono le mie mutande?” nonostante gli indumenti siano nello stesso posto da ben 2 secoli. Sono stati ritrovati graffiti sui muri raffiguranti la piantina della caverna con una freccia “LE TUE MUTANDE SONO QUI”

L’Homo Orbus, nonostante i molti anni passati nella tana, ha anche serie difficoltà a procacciarsi il cibo da solo, in quanto si spaventa facilmente davanti ad un pensile aperto. Questo fatto ci induce a chiederci se l’apertura di un cassetto o di uno sportello, invalida in maniera importante l’uso degli arti superiori. Infatti possiamo notare che se il soggetto non trova davanti ai suoi occhi il cibo prescelto, ha serie difficoltà a spostare e allontanare gli oggetti davanti a sé.

L’Homo Orbus generalmente è fatto per la vita di coppia, in quanto (in caso contrario) nessuno potrebbe rispondere alle sue richieste e questo potrebbe causargli uno stato depressivo permanente.

In genere è figlio di suocera minkias (che tratteremo nella prossima puntata) la quale lo difende con il tipico richiamo “MaPorello”.

In cattività l’ Homo Orbus rivela una grande capacità di adattamento, sfoderando sorprendentemente dieci decimi di vista, qualora ci fosse la possibilità di un accoppiamento immediato. Studi recenti hanno dimostrato che con un triplo carpiato dei neuroni specchio, scorge una minigonna giropassera e uno stacco di coscia a più di cento metri in notte fonda.

Questa sua capacità di adattamento è stata chiamata "SonoOrbo Quandomepare"

L’Homo Orbus non è raro vederlo girare a quattro zampe nella tana alla ricerca delle sue ciabatte.In questa posizione possiamo ammirare tutti i suoi 120 cm al garrese.

Esistono molte sottospecie di Homo Orbus:



L’homo Orbus Orbus :

geneticamente cecato dalla nascita, ha il mantello a rombi e gli occhi sono cerchiati da un paio di occhiali la cui grandezza si avvicina al diametro di una ruota da mulino)






L’homo Orbus Miopes:
(questo esemplare vi sorprenderà per la sua espressione intelligente.E’ dotato di occhiali costosi: sono stati creati da 2 fondi di bottiglia.Più precisamente da due bottiglie di Dom Pérignon del ’96)






L’Homo Orbusfigos (il più sorprendente di tutte le specie, usa l’ammenicolo visivo solo per il corteggiamento. Possiamo notare una certa somiglianza con il pavone, solo che al posto della ruota, l’Homo Orbusfigos fa roteare sulla punta delle dita gli occhiali, che sono di puro abbellimento. Il richiamo sessuale è esplicito “Te trovo e te sdrumo anche al buio”, e in fase di caccia sfodera tutto il suo fascino abbassando le lenti sul naso facendo una lastra e una TAC (Tette-Anche-Culo) alla preda.

Questa è la prima puntata della nuova serie di Qui Pro Quark (la scienza secondo Simo).
Sperando che vi sia piaciuta vi aspetto per la prossima puntata.



(immagini:http://mygenomix.wordpress.com/tag/polimorfismi/
http://lab.iulm.it/articolo/2008/02/29/articolo_2182.shtml
http://spigoblog.blogspot.com/2011/01/miopi-standard.html )

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