sabato 30 luglio 2011

UN PO' DI GOSSIP

(Immagine presa dal web)


Sì, bella la Cornovaglia, il viaggio e tutto quanto.Però facciamo una pausa che sennò par d'essere 'Alle falde del Kilimangiaro' con la Colò, e qui non potete manco cambiare canale.E quindi, visto che è estate ci vuole qualcosa di leggero, di frivolo e di sminchiato come...un pettegolezzo!Sììììì!!!!
No?
Ehm.
Okay, immaginiamoci noi donnine dal parrucchiere, chi per cambiare colore, chi per dare un taglio netto e chi per domare un nido di poiana perennemente intricato (che sarei io).
Tra un balsamo, una tinta, un bigodino che non c'è verso che ci stia e una chewingum masticata troppo rumorosamente dalla shampista, facciamo un po' di gossip. Io intanto dico la MIA.

(cosa si inventa una per prendere tempo per finire il diario di bordo.Non ho parole)

mercoledì 27 luglio 2011

I CIELI DELLA CORNOVAGLIA (2)



Quando abbiamo deciso di andare in Cornovaglia l'unica cosa che ci lasciava interdetti era il rischio di incappare in un luogo frequentatissimo dai turisti inglesi. Sapevamo da più fonti che la Cornovaglia è la meta turistica degli inglesi che d'estate si riversano sulle coste per fare un po' di mare. Come da noi può essere la Sardegna da maggio a settembre. Ecco.Non solo non abbiamo avvertito questa cosa e sarà stato il tempo, il periodo, una botta di culo, ma la Cornovaglia per noi, a livello turistico dico, era anche un filino deserta. Le persone con la macchina fotografica al collo o in coda per prendere una qualsiasi barca, si contavano sulle dita delle mani. Questo ci ha permesso di assaporare appieno l'atmosfera magica di questo paese. Anche perché il primo giorno è stato l'unico diciamo più turistico, dove abbiamo pagato un biglietto e seguito una guida. Da oggi in poi, siamo entrati a far parte di questo mondo, immergendoci e mescolandoci con la gente del paese, facendo due chiacchere con chi comprava il pane insieme a noi e sedendoci in riva al mare cullati dal rumore delle onde. In poche parole: ce la siamo veramente goduta avendo davanti a noi giornate diluite, a cominciare dall'alba che filtrava attraverso le tende, per finire col tramonto sul mare e la cena alle 21 ancora con il vento tra i capelli.

A proposito di alba (mattina presto, và!), il lunedì il Santo scostando le tendine, se ne esce con un “Thò!Uno scoiattolo!” Abbiamo fatto un book che manco Oliviero Toscani allo scoiattolino che viveva sull'albero davanti a casa nostra. Ci siamo ritrovati a lanciare pezzi di pane dalla finestra per vedere di avvicinarlo, ma lui dipingendosi sulla faccia l'espressione “Ma vi sembro così idiota?”, non c'ha cagato manco di striscio.

Dopo aver fatto una colazione all'inglese partiamo alla volta della costa meridionale, direzione:Fowey. Il maltempo non ci abbandona, ma noi fasciati nelle nostre cerate alla Capitan Findus, proseguiamo lo stesso pieni di entusiasmo. Percorriamo strade larghe all'incirca tre metri con un andatura comoda e lenta che, dico io, mi pare di vedere una lumaca in cima alla strada che esulta con un “Ho vinto!” Come vi dicevo prima, non sono strade trafficate e le poche volte che abbiamo dovuto cercare un angolino per far passare le altre auto, è stato molto piacevole, perché l'inglese non solo ti ringrazia, ma ti sorride e spesso e volentieri ti dà la precedenza per primo. Come in Italia.

Miranda a un certo punto sminchia di brutto, ripete a loop “Ricalcolo!” e pare abbia perso la bussola. Abbiamo capito che era 'mbriaca quando ha sentenziato “Girare a destra e imbarcarsi!”

Imbarcarsi???

E' pazza???

No, aveva ragione. Ci ha diretto a un porticciolo così piccolo che sarebbe entrato di diritto tra le sorpresine dell'ovino Kinder. Lì ci aspettava una chiatta dove non entravano più di 10 macchine per attraversare un tratto di mare così corto che se lanci il bastone al cane, probabilmente te lo rilancia il panettiere dell'altra sponda. Rimaniamo chiusi in macchina mentre galleggiamo su questa grande zattera e in meno di tre minuti (a orologio) siamo di là. Fowey è un incantevole villaggino sul mare, punteggiato da case coloratissime e negozietti favolosi dove io, che amo lo stile shabby e contry, manca poco ho un infarto.

Fowey, come la maggior parte dei paesini di mare della Cornovaglia, la visiti solo a piedi. E' un saliscendi di stradine con porte color del mare e muretti bianchi ricoperti di fucsia. Mentre l'odore inconfondibile di pesce e salmastro ci cattura il naso, approfittiamo per comprarci dei panini ai cereali e il Saffron Cake, il dolce tipico della Cornovaglia.Nel frattempo, ovvio, ha smesso di piovere e questo ci permette di fare due compere, visitare la chiesa e mangiare all'aperto. Visto che i nostri indumenti sono un misto tra Jack Sparrow e Capitan Nemo decidiamo di visitare Polperro.

Polperro è un piccolissimo villaggio di pescatori. E' un pugno di strade che si chiude in una gola. E' un covo di pirati. E' un tripudio di nasse e corde colorate. In poche parole è una nicchia dove l'odore del mare si fa più intenso e i caratteristici pub offrono riparo ai visitatori.


Le vie che percorriamo, ovviamente a piedi, sono così strette da darsi quasi la precedenza pure a piedi. Arriviamo al mare che, nonostante il tempo non sia bellissimo, è stranamente calmo e lambisce la costa con piccole onde. Va da sé che manca poco mi intrafuno in un'alga, scivolo nel primo scalino e rischio di piantarmi nella staccionata e sbaglio strada perché guardo per aria invece che per terra. Quando una vuole fotografà, non ce n'è.

Sulla via del ritorno decidiamo che è troppo presto per andare a casa e ci fermiamo a Looe.


Qui veniamo accolti dai veri protagonisti del porticciolo: i gabbiani.

“Dio, che bell'uccello!”

Andrea si volta, mi guarda e sussurra “Amore, potrebbero esserci degli italiani. Ti prego, occhio con queste esclamazioni”

“No, ma davvero!E' l'uccello più grande che abbia mai visto!”

“Faccio finta di non aver sentito”

Rocco e Cicciolina ci fanno un baffo, ma vi giuro, sono degli splendidi esemplari.

Mentre passeggiamo, un po' infreddoliti dai 14 gradi, per le stradine del villaggio Andrea si ferma davanti a una sala da thè e mormora “Ah ecco!Anne mi ha detto che se arriviamo fin qua e non assaggiamo il Cornish Cream Tea...ecco sì...ci spacca la faccia!”

Ovvio, che mi avrebbe convinto con molto meno e decidiamo di fiondarci dentro la sala da thè senza pensarci due volte.Anche perché la sala si chiama “Miss Marples” Come si fa? Come si fa a non andare? Saliamo al primo piano di questa calda e caratteristica saletta, mescolandoci alla gente del luogo che sorseggia un profumatissimo thè. Abbiamo un tempismo perfetto!Sono le 5 infatti. Senza indugio ordiniamo il cornish cream tea senza sapere cosa diavolo sia. Dopo pochi minuti arriva la nostra ehm...merenda? La Top Family alla vista di questa popò di roba ha la consapevolezza che non avrà fame per almeno 24 ore. Ma è...fantasticooooo!!! Tagliamo lo scone come se fosse una pagnotta da un kg e ci diamo dentro con la panna del Devon e la marmellata di fragole. Sembravamo una famiglia di boscaioli dalla foga dell'operazione e dall'entusiasmo, niente a che vedere con la squisita finezza degli inglesi, ma tant'è. Alice, che non possiamo definire certamente una buona forchetta, non solo l'ha divorato, ma manca poco si mangia pure il coltellino. La tazza di thè fumante ci riscalda il corpo, mentre la vista che dal nostro piccolo tavolo si apre sul porticciolo, ci riscalda il cuore. Ricorderò con un pizzico di nostalgia le nostre mani intrecciate sul quel tavolino e il tempo sospeso di quel pomeriggio a sud della Cornovaglia.


martedì 26 luglio 2011

I CIELI DELLA CORNOVAGLIA (1)



Ebbene sì.Cornovaglia. Sono stata un anno con questo pensiero, era una delle mete che ambivo di più, forse perché credevo che fosse fatta a mia immagine e somiglianza e dio solo sa se avevo ragione. Da oggi chiamatemi Rosamunde Pilcher!Sìììììììììììì!!!

Okay basta, sarà meglio che inizi a raccontare il nostro viaggio.

Tralasciando il viaggio in auto (sì, in auto) con sosta a Parigi con passeggiata serale dopo cena

Disneyland (il paese dei castelli e principesse, dove una di loro di dieci anni e mezzo ha voluto sparare col fucile che manco Calamity Jane)

e la costa tra Calais e Boulogne dove mi sono improvvisata una fotografa da strapazzo,


arriviamo a Dover sabato mattina, con un tempo che in traghetto non ci sembrava così male. Infatti una volta sbarcati era peggio. Un tempo di merda che non vedevano dall'82.Pioggia a secchiate che pareva di non essere nemmeno in Inghilterra, ma al grido di “Macchèccefrega!” abbiamo proseguito imperterriti verso Tavistock, il paesino dove avevamo la casetta. Come previsto e come ci ha abituato la Gran Bretagna, il cielo si diverte a giocare e ci regala una tregua, per poi ricominciare a sprazzi a mandarla come dio comanda. Sotto la pioggia copiosa la Top Family riesce a fare battute e imitare dei pesci nell'acquario, visto che la nostra auto sta per galleggiare stile arca di Noè. Non solo il tempo non proprio estivo, ma a un certo punto ci si mette anche una fila di macchine ad ostacolarci il tragitto. E qui è scattato il piano B, quello che più adoro, quello che fa sentire me e il Santo una cosa sola.

“Amò, facciamo come ai vecchi tempi?” Andrea mi guarda e strizza l'occhio. Io non me lo faccio ripetere due volte.

Ora. Levatevi dalla testa l'immagine di noi due che leghiamo Alice stile bassotto a un palo della luce e noi che facciamo saltare i ribaltabili. E' solo scattato il piano: uscire dall'autostrada ingolfata e prendere direzioni alternative. In poche parole: all'avventura nella campagna. Tempo stimato due ore in più, ma almeno viaggiamo. Questa scelta si rivela azzeccatissima e non solo il cielo improvvisamente si apre regalandoci uno spettacolo di luci sulla campagna inglese senza eguali, ma attraversiamo tutto il Somerset tra il sole e l'erba bagnata che riluccica davanti a noi. Ci liberiamo della felpa e ci godiamo questo pomeriggio fatto di aria fresca e casine di pietra circondate da splendidi giardini dove delle favolose ortensie blu ne fanno da protagonista. Sulla strada che ci porta alla dimora, scorgiamo lo Sherborne Castle , nel Dorset, dove decidiamo di fare una sosta per mangiarci un panozzo. Il bello di questo posto è che entri con l'auto e la parcheggi...nel prato.Davanti al castello. Usciamo di macchina e respiriamo a pieni polmoni questa nuova aria, fatta di silenzio, rispetto e odore di verde. Riprendiamo il cammino verso il Devon con la panza piena e la voglia di conoscere la nostra dimora. Ecco, dopo averla vista io e Andrea abbiamo deciso seriamente di acquistarla. Ditemi se non è fantastica, la mia casetta nel Devon.

Sfacciamo le valige cantando in falsetto come Biancaneve quando chiama a raccolta gli animaletti del bosco e andiamo a far la spesa in paese. Prendiamo il latte fresco del West Country, dei dolcetti al limone, del burro , della marmellata e del pane bianco per la colazione, e per finire della frutta e della verdura fresca.. Il resto lo abbiamo già per ora e in più ho scorto delle uova fresche delle galline del posto che il titolare del parchetto mette a nostra disposizione per pochi cent. La nostra casa dà le spalle al Dartmoor National Park, quindi inutile dirvi che eravamo circondati dal verde, roba che se il Santo si metteva una maglia dell'Irlanda, in tutto quel popò di verde mi si mimetizzava come un camaleonte e non lo trovavo manco a morì. Alice nel frattempo scorge sette galline, dieci papere, due merli, un falco, venti passerotti, quattro anatre e vedendola così entusiasta temo che da grande di lavoro farà Licia Colò.

Il giorno dopo decidiamo di visitare Exeter dove pare ci sia la cattedrale più grande d'Inghilterra.

La cattedrale non so se è grande ma nella cittadina trovo dei negozi troppo carini dove mi lascio ammaliare da un paio di ciabattine a Nonna Papera con l'artrite. Il mio primo acquisto sono state delle pantofole. Non un tanga leopardato. Delle pantofole!Sant'Iddio ho solo trentotto anni! Okay, ma non sono carinissime?


Verso l'una, dopo che i nostri stomaci hanno messo su un concerto di gorgoglii, decidiamo di cercare un posto verde (ah ah ah!) per mangiare il nostro pranzo al sacco. Come al solito sfanculiamo Miranda (il navigatore) e ci affidiamo alla vecchia cara cartina e cammina cammina che ti troviamo? Tho!Un castello!

“Simo, poi non dirmi che non ti amo.Ti porto a mangiare in un castello”

Scopriamo che Powderham Castle è la residenza dei conti del Devon...e noi siamo nel loro giardino!Giuro, avrei voluto farmi un giro nella cabina telefonica come Clark Kent e trasformare i miei pantaloni in un abito sontuoso!O...o...improvvisarmi Marianne Dashwood (la protagonista di Ragione e Sentimento) e aspettare il mio amato affacciata alla bovinda!Dio, che bellezza!

“Amò, quello col formaggio lo vuoi te?”

Ecco, meglio tornare alla realtà e allungo una mano per prendere il mio panino. Il castello è circondato da un parco bellissimo abitato da cervi e cerbiatti in libertà. Tu, come delle pecore educate, puoi pascolare nel loro parco e i conti del Devon mica ti dicono niente.Hemm...quasi niente. Dopo aver mangiato spaparanzati al sole, visitiamo l'interno con una guida che pareva la figlia della Thatcher, dove io ovviamente non capisco una beata mazza e seguo solo i movimenti delle sue mani come una scimmia ipnotizzata. Andrea, che l'inglese lo parla e lo capisce, la segue con attenzione e ci fa da traduttore simultaneo. Alice, alla quale paghiamo lezioni private, capisce a sprazzi e ripete i discorsi partendo dal fondo. In poche parole, tra tutte e due non ne facciamo mezza. Però la visita è stata ganzissima, perché la figlia della Thatcher ci faceva gli indovinelli e dovevamo scoprire le porte segrete del castello. Io, che l'inglese non lo so, ma amo i gialli e il mistero, mi sono improvvisata Jessica Fletcher e le ho scoperte tutte!Pereppèpeppepppeèèèè!!

Okay, lei lo faceva per i bambini, ma già non capisco cosa dice, fatemi divertire pure a me!Io e mia figlia, ci promettiamo che il nostro prossimo acquisto sarà una lente d'ingrandimento, così per calarsi meglio nella parte. Mentre siamo dentro, ri-piove, poi ri-esce il sole, poi tira vento, poi smette e ci sono le nuvole bianche e soffici come panna, poi esce di nuovo il sole che manco ad agosto. Il tutto nel giro di mezz'ora. Il cielo del Devon e della Cornovaglia è imprevedibile, non sai mai cosa ti riserva. Esci in maglietta e dopo due minuti ti ci vuole il cappotto. Vai col piumino dopo un'ora ti metti la canotta. Ed è bello così.Andrea ci suggerisce un sentiero a piedi che circonda tutta la proprietà, immersa nel silenzio, dove sembra di essere catapultati in un tempo remoto e anche senza troppa fantasia pare di scorgere Jane Austen che passeggia tra le verdi colline. All'improvviso veniamo sorpresi dalla pioggia, quella fine fine che viene giù di traverso, che ti bagna il viso senza inzupparti, mentre il sole gioca a nascondino tra le nubi. Dio, sembra la scena in cui Marianne caracolla giù dalla collina e (quel gran figo di ) Willoughby la salva!Sembra di essere lì!


“Andrea, ma non sembriamo Marianne e Willoughby?guarda che verde!Guarda che immensità!Senti, senti il profumo dell'erba bagnata, i nostri corpi che fremono, i cuori che palpitano...”

“Mamma, stai per pestare una cacca”

Ehm.Dicevamo?

Ah sì. Insomma proseguiamo il cammino verso quello che chiamano il Belvedere, parlando del più e del meno e di come siano gentili e cortesi i conti del Devon che ci permettono di passeggiare nella loro proprietà. Sì. Fino ad una certa ora però.

Infatti ci chiudono dentro. Il fatto che eravamo gli unici a passeggiare e a goderci lo spettacolo non ha creato in noi il minimo sospetto.Insomma, voglio dire, può darsi che a qualcuno non piaccia questo genere di natura. E' lecito. Fatto sta che arriviamo in fondo al sentiero e troviamo una cancellata sbarrata e chiusa col lucchetto. Andrea smanetta alla catena, si gira confuso e fa “Non ci credo. Ci hanno rinchiuso dentro”

“Eh?!Ci hanno rinchiuso nella tenuta dei conti?”

Ci guardiamo sgomenti. In giro non c'è anima viva, la pioggia ha cominciato a venir giù con più decisione e intorno a noi solo mezza dozzina di mucche che muggiscono in lontananza. Ammetto che il pensiero di noi tre che passiamo la notte sotto un albero in compagnia di tre scoiattoli e un tasso mi ha attraversato la mente.

“E ora?” non ci crederete ma mi viene da ridere. Andrea si gira, si mette le mani davanti alla bocca e ride pure lui, Alice lì per lì spaventata si piega in due “Mamma, questa è un avventura!”

“E ora scavalchiamo!”

Come la banda bassotti, ci arrampichiamo uno ad uno sulla cancellata e ci passiamo Alice come una pallina da tennis. Ce l'abbiamo fattaaaa!! Altro che Marianne, qui per poco non ci arrestano!Successivamente abbiamo visto che l'orario di chiusura non c'era.

Cioè c'era ma si vedeva poco.

Okay.Si vedeva ma era scritto piccolo piccolo piccolo.

Oh, al diavolo, eravamo distratti, va bene?

Sulla via del ritorno decidiamo di attraversare il Dartmoor. Non so se siete mai stati in una brughiera, ma quello che regala questo paesaggio ha un che di mistico e selvaggio. La giornata è peggiorata e davvero non è delle migliori per andarsene in giro. Il termometro scende a 11 gradi.Ma noi attraversiamo questa distesa incontaminata dove già il rumore dell'auto è una bestemmia. Alice se ne dorme beata sul sedile posteriore e io e Andrea ci godiamo il rumore del vento che fischia dal finestrino lasciato appena aperto e l'avanzare della nebbia, dove pare che ti inghiottisca da un momento all'altro. Intorno a noi: il nulla. Qui davvero sembra di essere al confine del mondo, dove il desiderio di un thè caldo (magari anche in un bicchiere di carta e bevuto in auto) arriva ai massimi livelli. Sono scesa qualche secondo di macchina per scattare qualche foto, ma è stato quasi impossibile con la pioggia che mi sferzava il viso. Tuttavia sarei stata ore sotto quell'acqua e avrei camminato nella brughiera con la sola compagnia delle pecore dai colori improbabili e dei cavalli lasciati allo stato brado.E col miraggio di un William Wallace qualsiasi che esce dalla nebbia e mi porta via con sè.


Va bene.Lo ammetto. Guardo troppa televisione.

La sera al rientro a casa, abbiamo acceso il camino. A luglio. Va da sé che è tutto troppo surreale.


Ora. Visto è considerato che per descrivere il primo giorno, alla fine mi ci sono volute tre cartelle, direi che il nostro viaggio lo fo' a puntate come Beautiful. L'etichetta dove ci sarà tutto il pappiè è Cornovaglia, così se ci cliccate anche tra un mese troverete il nostro viaggio. Mi scuso per i collage delle foto ma è l'unica soluzione per farvi vedere un po' di tutto. Il resto lo troverete tra breve sulla mia pagina di FB. Sono due giorni che ripeto quanto segue:

Il giorno in cui il Signore ha distribuito il dono della sintesi, io ero assente. Come potete darmi torto?

p.s. se cliccate sulle foto si ingrandiscono. Io l'ho scoperto ieri.Azz.

lunedì 25 luglio 2011

A VOLTE RITORNANO

“Sei morta?”

“Ma ndo cazzo sei?”

“Terra chiama Simo.Terra chiama Simo.Rispondete.”

Questi sono solo alcuni messaggi che ho trovato al nostro ritorno. Siamo tornati ieri, infatti. Non vi eravate accorti che mancavo?Ah.Okay.

Prima di partire sono riuscita a programmare solo il post dei cartoni anni '80 (ho letto i vostri commenti e li ho adorati!)e mi scuso con chi mi ha scritto e non ha ricevuto risposta (grazie anche a chi nel frattempo ha partecipato al mio Candy).

Bene. Stamattina ho sfatto le valigie, la lavatrice è in superfunzione e ho il terrore che mi esploda, la casa è un caos di panni, pacchetti e borse e il nostro umore è come dire...un po' così. Abbiamo addosso quella sensazione del post-viaggio, quella cosa che ti prende proprio qui, allo stomaco. Da una parte felici di essere a casetta e ritrovare gli stessi profumi, dall'altra col cuore e la mente sempre là. Là dove?

E che ve lo dico così? No, lo leggerete dopo. Devo prima scaricare 875 foto (!!!), lasciar sedimentare le emozioni, raccogliere le idee, e mettere nero su bianco quello che abbiamo vissuto. E sono sicura che non riuscirò a trasmettere quello che di bello e emozionante abbiamo visto.Da ripartire subito. Adesso.

Vi lascio con due fotine che non vi diranno una beata mazza e chi indovina vince un mongolino d'oro.

Sono perfida? Mannò, giochiamo dai! (è un modo carino per dirvi che mi siete mancati)

p.s. Una persona tra voi sa. E se fa la spia non è figlio di Maria, non è figlio di Gesù e domani non piove più.

Ecco.

p.s. Per tutto il tempo sono stata posseduta da Becky Bloomwood. Ho fatto qualche acquisto sì, ma avrei portato via di tutto.Non potete capìììììììììì!!!

p.p.s. Grazie a tutti di essere qui ;-)





sabato 16 luglio 2011

Cosa resterà degli anni '80




No, vi prego, voi del '73 come me o giù di lì, prendetevi 15 minuti e guardatevi sto video (non l'ho fatto io, eh?Non saprei nemmeno da che parte cominciare). Verrete catapultati negli anni 70 e 80 davanti alla tivù. Quando l'ho visto manca poco mi metto a piangere e le sigle...LE SO TUTTE! Giuro, ho scoperto di avere una memoria di ferro...ehm...o non sono mai cresciuta?

Forse la seconda. Che poi alcuni erano davvero tosti.

Prendete Lamù. Voglio dire, era una ragazzetta che andava in giro con un costumino zebrato a far girar la testa a quel poveretto. Ne vogliamo parlare?Era fantasticamente svampita e mi piaceva troppo. Chissà perché.

Di Goldrake e Jeeg Robot d'acciaio, con mio fratello non perdevamo una puntata. Amavamo gli scontri, sì anche quelli hot. Infatti Venusia sparava le tette. E la trovavo una genialata, il punto di forza della Robot femmina, che con un uno-due di tetta ti faceva fuori.Ricordo che al tiro della mammella gridavo un "Evvaiii!!! Sparate!". Ecco sì, probabilmente io le devo aver lanciate da piccola, perché ora non ce l'ho...

Di Bell e Sabastien ricordo parola per parola del testo, e devo dire che è sempre attuale, nevvero?

Le avventure di Pinocchio e Remì, dovrebbero essere banditi dalla televisione. Io l'ho sempre trovati di una tristezza unica. Remì, porello, uno sfigato dal cappello flaccido che ti fa pietà solo vederlo, e Pinocchio non lo reggo. E pensare che Collodi era toscano e l'interpretazione di Pinocchio bambino nel film di Comencini è un pisano. Questo forse dovrebbe bastare a farmi piacere sia la favola, il film e il cartone, ma non c'è verso. Sarei curiosa di sapere cosa ne pensaAndrea Balestri che tutt'ora dopo quasi quarant'anni, quando qualcuno lo incontra all'Ipercoop esclama "Guarda, c'è Pinocchio!" Io dico che Andrea, come nome, è anche più bello, e condivido la sua dichiarazione su Wikipedia.

Poi c'era un personaggio dove riuscivo a immedesimarmi, era troppo ganzaaaa!L'Ape Maia (chevvelodicoaffà?). Secondo me è un personaggio positivo, solare, allegro e da compagnia. Billy, l'apo (l'apo?) maschio, sempre mezzo addormentato e rincoglionito mi faceva piegare dalle risate, in assoluto il mio preferito.

L'ape Magà anche no. A parte i disegni meno accattivanti, l'ennesimo cartone dove il figlio cerca la madre io non lo potevo reggere.E poi Magà c'ha degli tristi, ma tristiiiiiiii, non trovate?

E ora su, ditemi la verità, chi almeno una volta da adulto non si è messo a cantare Biaaaa Bie Ba Be Bieiba Be Bi. Praticamente un testo che manco Mogol. Mi piaceva un sacco Bia, lei e tutto il suo pazzo ritornello. L'altra sera mentre ricanticchiavo questa canzone, Alice ha tolto la bottiglia di vino dal tavolo. Non capisco perché.

E poi lei, l'intramontabile Lady Oscar. Ragazzi se pensate che erano i primi anni '80, sto cartone era AUANTI. Cioè, tu bambino, fino all'ultimo ti chiedi "Ma chicazz'è Lady Oscar? E' una donna, o un uomo?" Solo nelle ultime puntate si scorgono due tette (una prima scarsa eh?Solidarietà). Poi: una donna a capo delle guardie, che va a cavallo, che maneggia la spada come mia madre maneggia il mattarello e che c'ha un viso da uomo con voce da donna. Sapete che alcune scene sono state tagliate? Ritenute troppo audaci per un pubblico piccolo. Audaci perché nelle scene originali, Maria Antonietta perde la testa per Lady Oscar credendola un uomo e Rosalie Lamoliere gli si offre per denaro, anch'essa pensando a un bel giovanotto. Comunque sia è stato il mio mito Lady Oscar, troppo gagliarda.E vi devo confessare che la storia francese l'ho imparata più lì che sui libri.

E poi loro, le femmine più citate del mondo: Candy e Heidi.

La prima,mi ha istigato non poco. Da piccola volevo fare l'infermiera.

La seconda è quello che sono diventata:una piccola pastora che sta sempre a ridere e che se beve un bicchiere di spumante c'ha anche le caprette che gli fanno ciao.

Sia chiaro, non sopportavo Anthony e avrei strappato la filanca delle mutande a Terence. Il capello lungo e moro mi ha sempre affascinato.

Heidi invece rimarrà il mio mito. Donna ruspante e genuina che la vedi stesa su una nuvola probabilmente perché l'erba non solo la calpestava ma la fumava. Poi c'aveva l'amico Peter che chissà perché nel cartone veniva chiamato Peta. Un nome, una garanzia. E poi dormiva su un letto di paglia, mangiava pecorino e ruttava che era una meraviglia. Secondo me, ovvio. L'avrei vista bene anche con un bel boccale di birra.

E ora ditemi...ma non vi viene un po' di nostalgia?

BBBHHHUUAAAAAAA!!!!!!!!!!



lunedì 11 luglio 2011

L'ESTATE E'...



L'estate é...

...le repliche de La signora in giallo. Che non solo conosco a menadito chi è l'assassino di ogni singola puntata, ma anche il nome del cameraman della serie che adesso ci osserva da lassù, porino.

...l'Estathè al limone che d'inverno non me lo caga nessuno e in negozio adesso non vendo altro.

...tirare fuori l'infradito dalla scatola e veder cadere ai piedi un po' di sabbia.Dell'anno prima.

...raccogliere conchiglie sulla spiaggia “Che poi mamma ci facciamo le collane” e invece finiscono insieme al pout pourri, che a settembre, le collane di conchiglie, già non vanno più di moda.

...la luce del sole che passa attraverso le tapparelle, il tutto chiuso, abbassato, e il cigolio del ventilatore che quando gira a destra fa sempre un verso strano.

...girare continuamente il cuscino la notte per trovarci il fresco. Sì, bhè...anni fa succedeva questo, poi il mio babbino mi ha installato il climatizzatore.

...okay, estate è accendere il climatizzatore.

...ritrovarsi due gambe gonfie come due zampogne. Dicono di bere, tu bevi e non fai pipì e dove finisce tutta l'acqua? Hai una scorta che manco un cammello.

...avere l'ascella commossa per 24 ore al giorno.

...è mangiare le albicocche del nostro alberello.Contarle e dividersele equamente, lasciando le più mature ad Alice. Cuore di mamma e papà. Okay lo ammetto, me ne sono intascate due, ma non ditelo a nessuno.


...passeggiare al Duomo scalza. D'inverno è freddo mica per altro.

...leggere romanzi sulla sdraia di legno, sotto al platano. Nel frattempo puoi controllare la tua salute perché le zanzare ti fanno un prelievo.

...tirare fuori il bagnoschiuma al gelsomino, il deodorante alla magnolia e lo shampoo alla mela verde. Roba che se ti vede Luca Sardella, ti sposa.

...prosciutto e melone. E melone e prosciutto. E anguria. E prosciutto. E melone. Ehm...si vede che ultimamente questo è il cibo preferito della Top family?

...feste in giardino, carne alla brace e chiaccherate fino all'una con la pelle che sa di doposole.

…progettare viaggi.E farli. E viverli.

...la bruschetta col pomodoro, basilico e origano del mio orto. Orto. Che parolone. Un fazzoletto striminzito ma per noi basta e avanza. Son spuntati anche dei girasoli che non ricordo di aver piantato.


...la luminara di San Ranieri, quando i lungarni si riempiono di centinai di lumini. E i fuochi d'artificio alle 23.15. E i km in bicicletta della sottoscritta (perché in centro con la macchina è da fuori di testa)con il consorte e la pargola al culo con lo scooter. Come se non bastasse mi incitano che manco Bartali.

...chiedere in un inglese sminchiato “Where you come from?” ai turisti in negozio e non capire mai, e dico mai, la risposta.Devo confessarvi che potrei aver esclamato “Ohhhh!!Is beautiful!!” a un turista venuto in Italia a fare un intervento a un rene.

...veder svolazzare in casa vestitini fioriti e piedini scalzi. Torsi nudi e spalle larghe. Gambe storte e alluci valghi in bella vista. Indovinate quale sono io.

...aprire il grande ombrellone a gazebo e scoprire che è diventata la residenza estiva di una famiglia di ragnetti.E che li vuoi mandare via?

...la lavanda profumata, l'ortensia fiorita e il profumo intenso della Bella di notte. Ma anche “Testa o croce? Se esce testa annaffio io, croce te”


...l'odore dello zampirone e dell'Autan.

...il profumo sempre uguale del latte solare e dell'olio per proteggere i capelli. “Amore che odore strano ha questo prodotto.Ah.Questo non è per i capelli. E' olio normale.No, non l'ho preso nella borsa frigo, l'ho preso nella tua borsa. Ah. Ti sei sbagliata. Una domanda? Adesso come minchia me lo levo dalla testa?”

...è stare svegli fino a tardi tanto domani non c'è scuola.

...è fare passeggiate mano nella mano al chiaro di luna.Pestando una merda. Perché a passeggiare in campagna questo e altro.

Potrei continuare all'infinito.

Per voi cosa è l'estate?

martedì 5 luglio 2011

VOGLIA DI STIRARE SALTAMI ADDOSSO...






Ehm...dovrei stirare. C'ho una voglia, ma una voglia che non potete capì. Piuttosto mi rinchiuderei le dita nella portiera della macchina.Patirei meno. Ma lo devo fa'.

E allora metterò della musica e sognerò di essere...chessò su una spiaggia caraibica con un cocktail in mano, a sentir chiaccherare la gente. Di viaggi, che è sempre bello, no?Che poi io ho promesso anche una cosa a Paola, a proposito di viaggi, e secondo voi ci sto riuscendo? Mancoperilcazzo.Ma ce la farò, non si quando, ma ce la farò. Nel frattempo, mentre io mi stiro quella dozzina di camicie (ve l'ho mai detto che il Santo fa l'impiegato?), e quei sette o otto vestitini estivi che sono un amore (ve l'ho mai detto che amo i vestiti per me e Ali a piegoline?E ve l'ho mai detto che quando stiro questi indumenti ammazzerei la commessa perché non mi ha dissuaso dal comprarli?E ve l'ho mai detto che sono simpatici da stirare come una cistite fulminante?). Non ve l'ho detto? Bhè, ora sì.

Quindi. Mentre io con un braccio stiro, con un orecchio ascolto musica e con un occhio buttato qua, mi dite dove andate in vacanza? La vostra meta? Se andate al mare, montagna, collina, dagli amici, dai nonni, dagli zii e il parentado tutto?E se non andate, ditemi un posto che vi è rimasto nel cuore e dove vorreste tornare,che io poi vi leggo.

Perché oggi tocca a voi?

Perché io c'ho da stirà.

Porcaccialamiseriacciazozza.

(degno post di un minchia-blog)


sabato 2 luglio 2011

LE BEACH GIRLS





C'è da dire che io adoro le feste.

Pure il Santo.

Ovvio anche Alice.

Ma mica solo partecipare alle feste, proprio farle, organizzarle, soprattutto a casa nostra. Questo evento è riuscito talmente bene che Alice, tempo fa, ha partorito l'idea di dare una festa-party-merenda-più pizzata, nel nostro giardino, con le amichette del cuore. Una festa per inaugurare la fine della scuola, l'inizio delle vacanze, e il passaggio alle medie. Che ai miei tempi, devo dire, le amiche del cuore erano una o due al massimo, mentre lei ne conta minimo 11. E' una bimba di larghe vedute, chevvidevodì.

Fatto sta che fissiamo la data per mercoledì.

Fuori un caldo e un'afa che pareva di essere al rettilario dello Zoo di Pistoia.Ma se dai una festa gli ultimi di Giugno, ci sta che tu soffra un po' il caldo. Giusto un filino.

Il programma della Top-family era: inizio festa 16.30, fine festa...non si sapeva, anche perché era compresa la cena e si sa tra un ruttino e una ravanata ai denti a tavola si può tirar tardi.

Gli inviti non sono stati di classe, tipo per posta su papiro egiziano con filigrana d'oro, ma tramite sms, come delle donne moderne e all'avanguardia.

Martedì sera il Santo guarda le previsioni e sentenzia “Domani ci saranno circa 34 gradi, mi sa che in giardino ci schiattiamo”

“Vorrà dire che staremo in costume ah ah ah!” faccio anche una battuta.

“Ci vorrebbe una bella gara di gavettoni!” anche lui fa una battuta.Forte eh?

“Certo babbo!Prendiamoci a bacinellate d'acqua!” anche mia figlia è una comica.Che ganza.

Mmh...

Bhè...

Però...

Ci guardiamo tutti e tre e in un nanosecondo realizziamo che è...UNA GRANDISSIMA IDEA!

La mattina presto, rischiando di essere fanculizzata da tutte le mamme ancora nelle braccia di morfeo, mando un'altra trafila di sms con su scritto “Dì alla bimba di portarsi il costume, niente di che, magari la annaffio se fa troppo caldo” Le mamme non fanno domande ma mi rispondono con un entusiasmante “OK!”

Al ritorno dal lavoro, con un teglione di pizza nel portabagagli,e patatine e bibite sul sedile anteriore, mi fermo stile pulmino a raccogliere la prima bimba, impossibilitata di essere accompagnata. Ce ne andiamo a casa mia cantando canzoni tipo Surfin USA dei Beach Boys, sventolando le infradito dal finestrino. Sono una mamma che istiga alla libertà, e verrò punita per questo,me lo sento.

Le bimbe (chevvelodicoaffà) erano troppo entusiaste di questa fresca opzione che mi sono entrate in casa con il copricostume, gli asciugamani sotto il braccio e le ciabatte ai piedi, manco fossimo su una spiaggia di Copacabana. Semplicemente fantastiche. Io le ho accolte con gli short di Minnie e una canotta con un fiore. Semplicemente ridicola. Puntuali come se dovessero timbrare il cartellino,si sono cambiate in cameretta di Alice trasformata per l'occasione in stanza guardaroba. Un misto di gridolini di eccitazione, segreti sussurrati ma nemmeno poi tanto, i primi confronti su chi ha più tette e su chi ha il 39 di piede (sticazzi).

Mentre preparo la merenda a base di pane e nutella e salatini a forma di pesce (tanto pè rimanè in tema), mi telefona il Santo.

“Amò, che sono già arrivate le bimbe?”

“Secondo te?” allungo il cordless verso la cameretta “Sto giusto preparando la merenda”

“Ma se uscissi prima?”

“Ah, bravo. Per aiutarmi?”

“No, per divertirmi anch'io”

Fatto sta che mentre io e le mie Beach Girls eravamo a farci fuori con i primi gavettoni, arriva il Santo, che si catapulta subito in giardino, sempre armato di giubbotto da moto e casco. Le Beach Girls lanciano gridolini, è l'unico maschio della festa e hanno deciso (come sempre) di farlo nero. In meno di cinque secondi si sono armate di gavettoni e bacinelle d'acqua e manca poco me l'affogano, lì sulla veranda.

“FERMEEEEEEE!!!Fatemi almeno spogliare, poi sono tutto vostro!”

Okay, riconosco che questa frase può essere piuttosto equivocabile, ma davvero l'hanno preso di mira. Io e il Santo, ritornato poco dopo in ciabatte e boxer costumati, ci siamo lanciati in una guerra all'ultima bacinella. Dapprima è iniziato tutto piano piano (tipo un gavettone alla volta), poi siamo passati ad aprire gli idranti del giardino per passarci nel mezzo e innaffiarci stile begonie, poi con l'arrivo del maschio, siamo passati a riempire pure le bacinelle dei panni e i secchi come si fa a Ferragosto. Sciarbate d'acqua in ogni dove, sì anche sulla sottoscritta che si è presa una bacinellata d'acqua a tradimento dal consorte.Evvaiii!!!!



Dopo essere zuppe e infreddolite (perché mica puoi fare i gavettoni con l'acqua calda, nevvero?), ci siamo asciugati con i teli e abbiamo fatto merenda. Con gli asciugamani in vita e i capelli bagnati, ci siamo strafogati di pane e nutella e patatine, sotto l'ombrellone. Anche qui mio marito, che in queste occasioni si toglie quarant'anni per farne rimanere solo sei, si è messo a spalmare la nutella su tutti i commensali. Sembravamo dei pazzi appena usciti da un centro di igiene mentale. Infatti, quando abbiamo aperto la porta all'unica bambina un po' in ritardo, la mamma ci ha guardato un po' così.

E ho pensato “Ora ci arrestano”. Senza contare che sembrava che uno stormo di piccioni ci avesse cacato sulle guance. Che poesia.


Dopo esserci asciugate a dovere e vestite di nuovo, abbiamo deciso di giocare a Bingo, mettendo in palio schifezze che farebbero la gioia di qualsiasi dentista. Abbiamo fatto due partite, poi ci siamo scatenate di nuovo. Prima ho assistito a un balletto che manco alla Scala, poi abbiamo fatto le ruote, le verticali e qualsiasi cosa che poteva sembrare snodabile (sì, abbiamo. Ho fatto le ruote e manca poco mi gioco una scapola, ma non potevo rifiutarmi, perdio!) e alla fine ci siamo dati alla partita di pallavolo, con delle squadre sminchiatissime, tipo sette contro quattro:

“Ma noi c'abbiamo Andrea che vale per tre!”

“E noi c'abbiamo Simona che ha giocato in serie A!”

“Maddechèèè, è già tanto se ho sfiorato la D!”

“Zitta, loro non lo sanno!” Mio marito secondo loro non lo sa. Sono o non sono stupende?

“Amò, ti faccio una schiacciata che non prenderai mai!”

“Andrea, vuoi vederla nei prossimi tre mesi?Fai te”

“Ma questo è un ricatto!Io gioco per vincere!”

“Anch'io!”

E' stata una partita al limite del surreale con delle mosse e dei lanci che Mimì Ayuara manco se le sogna, roba che se ci fosse stato un arbitro gli sarebbe venuto un infarto per lo shock.

Ovvio che dopo lo sport bisogna magnà e quindi alle otto ho sfornato la pizza bella calda e croccante e ci siamo rimessi seduti al tavolo, facendo discorsi intelligenti e profondi.

“Una volta ho fatto il bagno dopo aver mangiato e ho vomitato tutta la notte” Ottimo. Buon appetito.

“Mio fratello la notte in camera fa le puzze” Perfetto. Ehm...è buona la pizza?

“Ma lo sapete che Tizio e Caio in classe si stanno a scaccolà?”

Sembrava di essere alla trattoria “Il Trugolo” e ho temuto il lancio del birrozzo e il rutto libero. Invece le mie principesse, a parte questi argomenti(che devo dire hanno reso più scanzonata e divertente la serata, sennò sai che palle se fossero state tutte perbenino), sono state fantastiche e hanno spolverato tutto. Non è rimasta manco una briciola. Ma quanto cazzo magnano ste figliole?

Dopo cena, si sono messe di nuovo a fare cose tipo: la piramide umana, il lancio della ciabatta, urlare in modo liberatorio, cantare canzoni sceme, farsi i versi, prendersi per il culo, giocare a nascondino (una si è infrattata dentro l'ortensia e sì, è proprio un fiore di bambina), muoversi e ballare senza ragione e senza senso.. Insomma cose bellissime tra lo stato brado e lo stato primordiale. Io e il Santo ci siamo ripetuti spesso “Cilevanolafigliola...cilevanolafigliola...cilevanolafigliola...”

Due delle Princess, sul calar della sera, si sono improvvisate commercianti mettendo sù un banchettino dove vendevano salatini e Fanta in cambio di petali di fiori (quando si dice l'innocenza) e in un periodo in cui in America hanno proibito ai bambini di vendere la limonata sulle strade, io l'ho volute mettere alla prova dandogli una vasca di gelato, delle coppette e un cucchiaio “tho!fatemi vedere che sapete fare!”


Loro, apparecchiando con tovaglioli di carta sulla vasca di plastica rovesciata (ma si può???), se la sono cavata alla grande e hanno distribuito il gelato meglio di un gelataio sul lungomare. Okay, te ne davano un cucchiaio scarso, per paura che non bastasse per tutti, ma potevi rifare il giro eh?!Petalo di fiore un gusto, due petali due gusti, tre petali tre gusti...

“Scusate, na domanda...ma quelli che avete in mano sono i fiori del mio ibisco?”

“Sì.Cioè no!Son quelli caduti. Li prendiamo in terra”

“Sì, li prendiamo in terra”

“In terra”

Certo. In terra. Non ho voluto indagare ma può darsi che abbiano ragione, anche perché il mio ibisco siriaco fa sempre bella mostra di sé vicino al barbecue. Okay.

Dicono che sia stata una festa bellissima, una “Figata!”, Alice c'aveva un sorriso da orecchio a orecchio, le Beach Girls si sono ri-autoinvitate, e pensiamo di rifare una cosa del genere verso settembre per festeggiare...vediamo...vabbè qualsiasi motivo è valido per dare una festa, giusto?

Se non mi si presenta alla porta un'assistente sociale, ovvio.

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