martedì 13 novembre 2018

Il massaggio cardiaco

TEMA: il massaggio cardiaco.
SVOLGIMENTO:
Si sa, non ne ho mai fatto un segreto: ho problemi di concentrazione e di memoria. Mi distraggo facilmente perché il mio cervello tende a incamerare le informazioni tutte insieme facendone un quadro completo, ma fa fatica a concentrarsi su un solo elemento. In più ho una memoria fotografica pazzesca, ma mi si disperdono le informazioni dette a voce. Tipo che a una conferenza in cui non posso prendere appunti non saprei ripeterti cosa è stato detto, ma saprei riconoscere tra tre anni tutte le persone presenti, di che colore erano le scarpe del relatore, quanti neon erano accesi e quanti spenti e se la donna accanto a lui portava gli orecchini. Quindi sono la persona perfetta per un identikit, ma pessima per imparare una lezione a voce.
Ovviamente tutto sto pippone per giustificare il fatto che ieri sera, al corso base di soccorritore 118, non mi è riuscito un cazzo.
E andiamo.
Quando arriviamo, il manichino (che chiamerò Giocondo - l'omino moribondo) era già posizionato in mezzo alla stanza.
Dopo una breve introduzione si parte subito con la pratica e bensì l'avessi già fatta anni fa, per il discorso appena fatto, sento che ho il vuoto cosmico dentro di me. Mi sembra la prima volta. Parte la prima coppia di uomini; sono così bravi che temo siano posseduti da Derek Shepherd e Mark Sloan. Poi tocca a me e un'altra ragazza.
Ovviamente, vista la mia difficoltà nell'apprendimento, ripeto tutto ad alta voce per memorizzare meglio.
"Allora, eccoci qua! Arrivo sulla scena del crimin... dell'incidente e vedo che Giocondo è incosciente, quindi mi appresto..."
"Ferma." L'istruttore mi guarda impassibile. "Come fai a capire che è incosciente se sei appena entrata nella stanza?"
"Eh, non si muove. Che fa, dorme secondo te?"
"Ma tu non puoi saperlo!"
"Ma se hanno chiamato il 118 vuol dire che sta male, e che fa sdraiato sul pavimento, pilates? Ma io non lo so."
"Non è così che funziona. Lo devi scuotere. Ricomincia."
"Allora: entro nella stanza, buonasera a tutti, la scena è sicura, mi avvicino al morto... ah no, ancora non sappiamo se è morto, magari ci manca poco ma io sono qua per salvarlo. Mi avvicino e lo scuoto. 'Signore?! Signore mi sente? MI SENTE??!'
"Simona."
"Eh."
"Se fai così gli stacchi la testa. Più piano."
"Eh, ma tanto è incosciente, mica sente dolore. Comunque. 'Signore? Signore mi sente?' e non mi sente. Quindi dico a qualcuno di chiamare il 118 perché l'omino è incosciente, anche se sono già io il 118, quindi è una sorta di supercazzola ma non voglio indagare. Poi: gli allineo gli arti (che qua non ci sono quindi voglio vede' come faccio, comunque toh! gli allineo gli arti per finta e gli scopro il torace. Controllo se in bocca ha qualcosa. Apri un po'? Bravo. Poi iperestensione della testa e..."
"Simona."
"Eh."
"Gli spezzi l'osso del collo. Un po' più delicata."
"Vabbè... conto fino a dieci e dichiaro la morte... ah no, dico a qualcuno del mio staff di chiamare il 118 e comunicare che Giocondo non respira e non ha segnali di circolo. Poi inizio il massaggio cardiaco... uno due tre quattro cinque..."
"Simona."
"Eh."
"Gli fratturi le costole. Più delicata."
"Non posso essere delicata, va bene? Questo me more! Anzi è già morto e io lo devo risuscita'! Quindi porcadiquellamignotta rinvieniti perdio! Uno! Due! Tre! Quattro! Cinque! Sei! Daje bello! Oggi non è una buona giornata per morire! Sette! Otto!..."
"Simona."
"Se mi richiami ti spezzo le rotule. Nove! Dieci! Undici! Dodici!"
"Così muore di sicuro. Gli stai massaggiando il pancreas."
"Ah. Vabbè. Male non fa. È qui lo sterno? Ma fateci un segno!"
"Okay, per agevolarti te lo faccio. Voglio che tu impari bene. Ecco qua il segno con la penna, non puoi sbagliare."
"Oh, bene! Posso farlo anche sul paziente?"
"NO!"
"Ah, okay, chiedevo. Sarebbe stato più facile. Tipo che arrivo al Pronto Soccorso e dico ai colleghi 'L'ho massaggiato in quel punto lì, dove c'è la crocetta col pennarello.' E invece no, vabbè."
"Ricomincia."
"Ossantamadonna. Giocondo! Giocondo riprenditi! Uno! Due! Tre! Quattro! Stayin alive, stayin alive, ah! ah! ah! stayin alive!"
"Simona."
"Ehhhhhhhh."
"Non pensare al ritmo. Pensa a fare bene il movimento. Devi andare su e giù col bacino."
"Sì e un movimento sexy, una mano alla cabeza e una mano alla cintura. Cinque! Sei! Sette! Otto! Risvegliati! Apri gli occhi! Nove! Dieci! Undici! Dodici! Oddio che fatica. Tredici! Quattordici! Crack! Oddio che è sto rumore? Gli ho fratturato lo sterno?!"
"Tranquilla, continua, vuol dire che stai andando in profondità."
"Quindici! Sedici! Diciassette! È segno buono? Non è che ora si risveglia e mi dà due schiaffi? No, perché mi ci manca giusto una denuncia Diciotto! Diciannove! Venti! Giocondo - Ventuno! - io te lo dico - Ventidue! - Guarda in che stato sono Ventitrè! - Tutta sudata coi capelli a sminchio - Ventiquattro! Venticinque! Ma te pare che me devi far durare tutta sta fatica? - Ventisei! Ventisette! Lazzaro, alzati e cammina! - Ventotto! Ventinove! - Giocondo, ora mi fai incazza', ce la vogliamo dare una mossa? Trenta!!! L'ho salvato secondo te?"
"Mmh... temo di no."
"E allora era segno che doveva mori', via! A chi tocca, adesso?"
Il mio formatore era STREMATO. Ha detto che sono il suo caso più difficile.
Quando si dice le soddisfazioni della vita.

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