venerdì 30 dicembre 2011

IL MIO 2011 (WOW!)

E il 2011 sta per finire, con un sacco di belle cose. Questo è stato il mio calendario (anche 'nostro' visto che condivido con voi un bel po' della mia stramba vita).

*Il mese delle tazze decorate.Prima volta in vita mia.E avevo in casa più tazze di un negozio di casalinghi.


*Il mese della messa in opera del piccolo orto.La tentazione di piantare la marì è stata forte, mica per noi, per farci due soldi.


*Il mese di una nuova esperienza, di incontri speciali, e di amicizie preziose che durano nel tempo.


*Il mese delle gite: Arezzo, Volterra e San Casciano.


*Il mese delle bruschette, dei preparativi per Nello e di casa colorata.


*Il mese dei premi vinti come Miglior Commessa dell'anno! (Ma de che?), di Pisa illuminata a festa e di visite gradite e aspettate con gioia.



*Il mese della magica Parigi, della incantevole Cornovaglia e della profumata lavanda presa sul posto che ora abbellisce casa mia. Volendo te la puoi fumà.Ah sì, è il mese anche di un altro incontro, ma lei non ha voluto comparire in foto. chi ha orecchi intenda, gli altri in camper!(Dio, quanto è vecchia sta battuta)



*Il mese di mare, castelli di sabbia e raccolte dell'orto (vedi Febbraio)Yuppi!


*Il mese di Opere al Teatro Puccini di Torre del Lago,ho visto un Notre Dame de Paris che non potete capì. Di un incontro stratosferico con una tipa ganza che porterò sempre nel cuore e di un matrimonio da favola che non ce n'è.


*Il mese di salvataggi al limite del vietato ai minori.Sentire tua figlia dire a tuo marito "C'è mamma con un uccello in mano!" non è che sia proprio carino.Di sfilate che nemmeno Claudia Shiffer e di dolci che nascono ciambella e muoiono Plum cake.


*Il mese di creatività e preparazione al Natale.Che vi ho scassato con il mio essere Giovanna Muciaccia?


*Il mese del compleanno di Alice, di un Natale fatto di coroncine di carta e di un anniversario speciale.Venti anni. Venti anni passati dal quel lontano 24 Dicembre 1991.E mi pare ieri.

Direi che come 2011 poannà.
Amori miei, vi auguro un 2012 STRAFIGO, STRAGANZO E DA FAVOLA. Amate, accoppiatevi, moltiplicatevi,gioite e fate a modino.

Un bacione e al nuovo anno!
p.s. ma nel 2012 ho un anno in più, giusto?
Nuoooooooooooo!!!!!!!!!

mercoledì 28 dicembre 2011

NATALE IN COMPAGNIA...



...FINO ALL'EPIFANIA


Allora. Potrei dire che il nostro Natale è iniziato all'inglese ed è finito all'italiana. Vai così.
All'inglese perché. Perché la mattina di Natale la Top Family, ancora in pigiama e col capello sconvolto si accinge ad aprire la vagonata di regali sotto l'albero. Na roba che ci porta via dalle due alle tre ore.Scherzo.
E dicevamo all'inglese. Alice ha ricevuto dalla sua insegnante nientepopòdimenochè gli 'scoppietti' inglesi, che poi ho capito chiamasi cracker(vedi post precedente).Avete presente, no? No? Allora siete come me. Io li avevo visti solo su alcune pagine de 'I quindici' all'età di dieci anni, e solo in una puntata natalizia dei Teletubbies. In poche parole:qua non esistono, almeno credo. E io ho gioito manco le avessero regalato un Trilogy. Quindi abbiamo preso alle estremità gli scoppietti e dopo la botta (un petardetto a prova di rinco come me) abbiamo letto i messaggi nascosti al loro interno. Ma non è finita. Dentro a ogni cracker abbiamo trovato adesivi mignon e coroncine di carta natalizie da mettere in testa per sentire di più la festa (sicuramente lo avrete visto fare in qualche film).Non sono fantastici?Un regalino originale,col botto, inglese e con la sorpresa!Oh, sono una persona semplice, che ci vogliamo fare? Okey, c'era un leggerissimo sentore di zolfo, che mescolato all'odore di caffè della moka sul fuoco creava l' effetto 'E' scoppiata una bomba in uno Starbucks a Londra”, ma è stato molto bello e romantico.
Come è stato romantico vedere la faccia del Santo quando si è accorto che un suo regalo era incartato con una bellissima carta raffigurante delle renne con delle corna grandi così. Un incarto cornuto. Se ve lo state chiedendo,sì, il regalo gliel'abbiamo fatto noi, ma non è colpa mia, è stata la commessa a scegliere il packaging. Eh.
Dopo aver dato soddisfazione agli operatori ecologici che si occupano del ritiro della carta, abbiamo fatto le valigie (bottiglie, panettoni, regali per il parentado, una pianta per la padrona di casa che ci ha invitato, macchina fotografica, maglione in più alle volte facesse freddo, 18 giochi da tavolo compresa la tombola e un kg e mezzo di Digestivo Brioschi che fa sempre comodo) e siamo andati a casa di mamma per lo scambio regali.
Quando siamo arrivati abbiamo aperto il bagagliaio e sembrava fossimo appena sbarcati a Lampedusa tra scatole, panni e l'aria già sconvolta. A casa di mamma abbiamo dato il via alle danze e come sempre, essendo numerosi, lo scambio regalo è stato un casino che la metà basta. Non facciamo le cose metodiche e precise. No. Noi apriamo i nostri regali tutti insieme e spesso apriamo anche quelli degli altri, ma se vuoi passare il Natale con noi, questo è il rischio che devi correre. Mia zia credendo di dire una cosa ovvia ha gridato “Leggete i bigliettini!”
Le risposte sono state:
1)“Perché, ci sono i bigliettini?”
2)”Ah, quella cosa piccola, colorata e coi brillantini era il biglietto?Lo sta mangiando il cane”
3)”L'ho letto!Luisa.E' mio!” e guarda con diffidenza le pantofole di lanina pelosetta alla Jessica Fletcher. Qualcuno prende il biglietto e mormorando “Mettiti gli occhiali, c'è scritto Luigia!” lancia le ciabatte alla novantenne prendendola in fronte.
Perché qui devi stare attento, se ti distrai un attimo vai al pronto soccorso, io te lo dico.
Poi abbiamo i compiti come a scuola. Per esempio alla zia infermiera tocca vigilare la carta che viene lacerata, raccoglierla, farne un sacco e gettarla. Lo fa lei perché è precisa. A parte un anno che non si è accorta che in mezzo alla carta c'era un orologio e un pomeriggio del 25 eravamo a reggerla per i piedi mentre ravanava nel bidone della spazzatura. Ma son dettagli.
Anche quest'anno comunque c'è stato il dubbio:mia suocera non trovava più il suo regalo. La zia si è sentita leggermente offesa, perché se una scatolina può passare inosservata in mezzo a quintali di carta stropicciata, un tagliere da pane delle dimensioni di un tavolo da pic nic, anche no. Infatti, la genia, l'aveva portato in macchina insieme a una borsa e non se lo ricordava più.
Dopo aver fatto borsette e borsettine, ognuno coi propri regali, ci siamo diretti alle auto per dar via alla carovana che ci avrebbe portati a casa della sorella dello zio acquistato, che noi chiameremo BenedettaParodi per due motivi: t'ha messo a tavola 22 persone (VENTIDUE) svegliandosi solo alle 8.30 di mattina. E perché le darei una nuova trasmissione di cucina dal titolo “Cotto e spadellato”.
Siamo arrivati a casa sua con le nostre auto in fila indiana e le abbiamo occupato l'aia mettendo sotto un papero e zoppato un cane.Ma cosa vuoi che sia. Siamo scesi tutti allegri come solo noi sappiamo fare e ci siamo diretti in 11 (UNDICI) in casa sua, travolgendo tutti con i regali per la padrona di casa. Personalmente le ho portato una pianta di ciclamino (che il Santo aveva fatto anche tutta brillantinare dal fioraio), così piccola che con due doni in cima ci potevi fare l'albero della cuccagna. Lì, c'erano le altre 11 persone ed è stato come uno scontrarsi in un derby. Pacche sulle spalle e saluti amorevoli, solo che loro erano avvantaggiati perché giocavano in casa.
E lì è successa una cosa che può succedere solo a casa mia. Ho detto “Piacere, Simona!” a quattro persone, mai viste prima. In genere uno passa il Natale con i parenti più intimi, quelli più stretti insomma, il classico Natale con i tuoi. Ecco, noi lo passiamo con i TUOI degli altri.Fantastico. Ste scene le vedi solo in tivù a Un medico in famiglia, i Cesaroni, e chissà quale altra fiction. Invece qua è la verità. Sei l'amico del fratello del cognato del gemello del cugino Antonio e sei solo? Ma passa il Natale con noi!E che vuoi stare solo?Ma ti pare? Qua ti offriamo una casa calda, risate e una famiglia semplice.Dài, mettiti comodo. E i tuoi amici che fanno?Da soli? Mannò!Dài, prendi tre sedie e mettetevi a tavola, che ce n'è per tutti!
Ecco, sì, se da una parte è destabilizzante avere il giorno di Natale, proprio davanti, un signore anziano mai visto prima (parlo per me, ovvio) al quale mi rivolgo con “Signore? Le servo un po' di tacchino?Gradisce?”, dall'altra mi rendo conto di avere tra le mani un parentado speciale, che del motto “Dove si mangia in dieci, si mangia anche in venti” e “Casa nostra per i nostri e vostri cari è sempre aperta” ne ha fatto uno stile di vita. Quindi ho parlato con un signore che probabilmente, se tutto va bene, rivedrò l'anno prossimo.Forse.
Dopo aver mangiato 37 pietanze diverse con BenedettaParodi che continuava a portare vassoi (credo non abbia mai smesso fino a mezzanotte), ci siamo messi a giocare alla WII dove mio zio ha dato prove di abilità fantastiche. Si è impossessato del funghetto di Mario Bros e si è suicidato ottanta volte. E la sua frase preferita era “Ma è il telecomando che va male!”. Mia zia ha scommesso che giocare con tre kg e mezzo di cinghiale in umido sullo stomaco faccia perdere la concentrazione.Alice ha giocato per tutto il tempo con due canine, quella di mia zia e quella del signore appena conosciuto. Na robetta di pochi grammi, ma così carina, ma così carina che me la sarei portata a casa.Si chiama Selly. Ma l'ho ribattezzata Kinder perché pur essendo piccola,c'ha la sorpresa: è incinta di due micro cucciolini. Quando l'ho saputo, l'avevo in braccio e manca poco la rinvio per paura : 1 di farle male 2 che mi partorisse in braccio 3 di improvvisarmi lì per lì veterinario e chiedere asciugamani puliti e acqua calda.
Poi c'è stata mia madre che ha vigilato il pranzo di babbo meglio di come potrebbe fare un cecchino al grido di “Ricordati!” messaggio in codice per ricordare a mio padre che aveva il diabete un po' alto già di mattina a digiuno.Namobbene. Mentre noi ridevamo delle disgrazie del povero funghetto di zio, mia madre e mia suocera si sono sfidate a Burraco. Io ho evitato perché era brutto entrare tra loro due, così amorevolmente amiche. Credo siano arrivate a ficcarsi le dita negli occhi e farsi bernoccoli a furia di tirarsi le noci in fronte. No, ma sto scherzando. Dico solo che mia suocera bara e mia madre ogni tanto lancia frasi come “Guarda!Un asino che vola!” per poi rubarle le carte. Ma insieme son belline. Belline belline.
Io, che fino a quel momento sono stata da Dio, ho rischiato di morire risalendo le scale al ritorno da una visitina all'aia, tanto per respirare aria pulita, visto che in casa sembrava di essere in Val Padana. In poche parole, rientrando sotto il porticato, non ho visto lo scalino, sono inciampata e mi sono piantata tra la cassetta delle lettere e gli zoccoli per l'orto. Na poesia. Con Andrea che mi ha sentito scapicollare e rantolare, e con la torcia piccola dell'auto mi cercava tipo segugio “Simo?Simo?Stai bene?”
“Mica tanto...” minchia che botta.
Ho avuto mal di schiena e torcicollo per il resto della serata. Che ci vuoi fa'.Sembro una priva di fantasia, che racconta sempre le stesse cose, che inciampa un giorno sì e uno pure, ma è la verità. Solo perché, come dice Andrea, ho un 'piccolissimo difetto': non alzo i piedi. Sono una che 'ciabatta' e struscia i piedi. C'ho le gambe infingarde e allora?Oh.
La serata è finita con Alice super eccitata da tutto sto casino, BenedettaParodi che continuava a dire “Ma avete sempre fame?Facciamo un po' di pizza?”, mia madre e mia suocera che hanno fatto il patto dell'amicizia col sangue, mio padre che cercava di contraffare lo stick del diabete, lo zio che ha sentenziato “Fanculo ai funghi e a tutto il bosco” e con me che, con la coroncina di carta messa sbilenca sulla testa, mi sono appisolata sulla sedia. Sì, e con Andrea che mi tocca dolcemente e mi dice “Simo, andiamo a letto, su”
Però il 26 ero in forma! Allora dunque, il 26...
No basta, sennò quanto è lungo sto post? Il 26 semmai ve lo racconterò.
E voi, belli de zia, come e con chi avete passato il Natale?



Quella a sinistra coi riccioli è mia madre.Con la corona di carta.La adoro.

martedì 27 dicembre 2011

ANTICIPAZIONI MISTERIOSE

Lo so che l'ultimo post risale a mercoledì,il problema è che scrivere un post in movimento è un casino.Quando smetterò di rotolare, lo scrivo.
E io che mi vantavo di essere dimagrita sotto le feste. AH AH AH! Idiota!No, ma ci sono.Con 89765 calorie ingurgitate, ma ci sono. Il nostro 25 e 26 è stato da manuale. Il manuale delle Giovani Marmotte "Come abbattere il panettone a colpi d'ascia", tipo.
E abbiamo ricevuto dei regali che...che...ho i brividi, guardate.Quello in foto è stato uno dei miei preferiti, e non chiedetemi perché.

Chi indovina cosa è, vince il mongolino d'oro.
A prestissimo il post del mio Natale.Lo so, avete anche voi i brividi.
Brividi di orrore.

p.s. Su, cosa è l'oggettino? Non fatemi vantare di dire "Non lo indovinerà nessuno!"
Ora, minimo, lo indovinate subito.Stai a vedè che figura di merda.

Cosa non si fa per tornare bambini...

mercoledì 21 dicembre 2011

TANTI AUGURIIIIII!!!!!!

E' brutto se io vi faccio gli auguri oggi?Credo di avere tipo mezz'ora di tempo, prima di essere fagocitata dagli eventi.
Gli eventi si possono riassumere in “Mi hanno sequestrato e ho la pagliuzza e i brillantini anche nelle mutande”, che, voglio dire, potrebbero essere anche un bel vedere per il Santo. Ci manca il fiocchino e poi è vestita a festa.
Il Natale, per chi lavora in un negozio, è qualcosa di entusiasmante ma estremamente faticoso. Tipo che per accontentare il cliente medio, ci vuole il fisico, e una bella dose di pazienza e io modestamente, dopo vent'anni di onorata carriera nel commercio, ne ho da vendere. Sì, okay, l'altra mattina ho fatto il gesto di ficcarmi il dito in gola all'ennesima richiesta al limite del paranormale.Ma son dettagli.
Oh bhè, anche l'altra sera, quando ci hanno chiesto se consegnavamo il 25 dicembre (NATALE) un pacco a casa dei suoceri, manca poco gli tiro tutti i cotechini esposti, ma...si sta a guardà il capello? Voglio dire.
Sì, no, vabbè avrei dato una testata alla signora che ci ha fatto fare e RISFARE una cesta per ben tre volte e aveva pure da lamentarsi, ma insomma!la carta costa.
No, ma non sono stanca. No no.E faccio un orario bellissimo.
Mia madre,quando mi vuole, chiama direttamente in negozio, per dire.
Invece la mia famiglia (gli amori miei), la sera (21.30 circa) mi aspettano coi pop corn caldi nella ciotola gridando “Dai che aspettavamo te per vedere l'inizio del film!”
E guardo dei film che non potete capì. Meravigliosi. So che sono meravigliosi perché me li racconta Alice la mattina dopo in auto mentre l'accompagno a scuola.La sera, con la testa appoggiata sulla spalla di Andrea, coi trucioli di pop corn sulla pancia, la bava che luccica al lato della bocca e quest'ultima spalancata che nemmeno il traforo del Monte Bianco, russo che è un piacere. Tempo approssimativo di addormentamento al tocco divano è di circa 6 minuti.
Il mio principe poi, ricoprendomi di paroline dolci tipo “Pora amore, guarda in che condizioni” mi esorta ad andare a letto. Io, che se mi sveglio sul divano sono un po' confusa e cambio destinazione come un TomTom sminchiato, vengo ripresa in tempo prima che mi sdrai sull'asse da stiro nello stanzino.
Però passa, perché il 25 è vicino. E quindi son giorni un po' così, dove l'autogestione in casa mia la fa da padrona.Siamo una famiglia con poche pretese e bene organizzata e dove non arriviamo chissenefotte.
Non so, vista la situazione, se riuscirò a fare un nuovo post, quindi come augurio vi lascio con una bella musica di quel gran gnoccolone di Michael Bolton (ha 58 anni, che è, si è ibernato?):

e poi una fotina del mio alberello:

Che questo Natale vi porti immensa gioia, felicità e serenità.
No, aspè. La rifaccio alla mia maniera.
Che questo Natale sia all'insegna delle risate, delle cazzate e della leggerezza. E a chi tenta di essere pesante, portate pazienza, prendetelo solo a testate, per avvelenarlo c'è tempo.
Quindi BUON NATALE, ragazzi, a voi e ai vostri cari.

P.S. Pensatemi.
P.P.S. Vi lovvo.

venerdì 16 dicembre 2011

11 come 11




Anche lei ama i gatti. E i gatti amano lei. Si vede da come Minù le trotterella intorno e se deve scegliere delle gambe su cui fare le fusa, sceglie le sue.
Anche lei ama guardarsi allo specchio, soprattutto se indossa qualcosa di nuovo.E si prova le pettinature con le forcine, per poi decidere con uno sbuffo che è meglio lasciarli sciolti.E' senza fronzoli e vanità, lei.
Anche lei non dice mai la sua vera età. Se glielo chiedete oggi vi risponde 11, se glielo chiedevate ieri vi rispondeva 10.
Anche lei un giorno si sposerà. E la lasceremo andare pregando che sia felice, come siamo felici io e suo padre.
E aspetterà un figlio e, come madre, sarà sicuramente meglio di me.
Anche lei è affascinata dalla pioggia e la sorprendo mentre segue con il dito le gocce che strisciano alla finestra. Spesso quelle gocce fanno da cornice a un cuore con tre iniziali disegnato sul vetro.
Un cuore magari un po' storto, non perfetto, ma donato con tutta se stessa e con tutto l'amore che le è possibile. E quell'amore le ritorna addosso con più forza. Quella che non ho io mentre sto scrivendo questo post. Perché se l'avessi non starei piangendo mentre le dedico un post.
Ma tutto questo, Alice, non lo sa.

Buon Compleanno 'ragazzina'.





giovedì 15 dicembre 2011

RICORDI DI NATALE:Il VINCITORE







Mi avete messo in difficoltà, lo ammetto. Ho letto e riletto i vostri post e li ho trovati tutti bellissimi e meritevoli di vincere. Ma uno in particolare mi ha colpito fin dall'inizio, non so perché, forse perché mi son rivista bimba io, o forse perché avendone una in casa ho cercato di immaginarmi la delusione durante la scena. Per non lasciarmi suggestionare dalle conoscenze più strette e temendo di essere di parte, li ho letti anche ad Alice e anche lei, su questo ha detto "Nooooo!!!Che teneraaaaaa!Ma non si può!"

Quindi, dopo anni, ho deciso di donare il mio premio a chi molto tempo fa è rimasto deluso da un giorno bellissimo come il Natale.Che si è vista in un battibaleno smontare e disintegrare la poesia e la magia del Natale.

Il premio va a Chiara che ha lasciato questo commento:


"era il lontano 1980...avevo richiesto a babbo natale un orologio con cinturino in pelle rosa...lo desideravo molto! Il 25 Dicembre alle ore 8 io e mia sorella ci precipitiamo sotto l'albero per scartare i regali e il mio non c'è. C'è solo un biglietto...un biglietto di Babbo Natale. "Cara Chiara ho girato a lungo per trovare l'orologio, ma non ho trovato un cinturino piccolo per il tuo polso". Ho solo 6 anni e ho il cuore a pezzi...piango come una matta, mi dispero. Mia sorella di quasi 4 anni più vecchia mi dice:" ma che ti disperi? Babbo Natale non esiste, vai da Mamma e Papà e chiedi un altro regalo". Il Natale più brutto della mia vita. Comunque io credo ancora in Babbo Natale e prima o poi un orologio con il cinturino in pelle rosa mi aspetterà sotto l'albero."

Così, schietto e sincero, poche righe che però mi hanno quasi commosso.

Cara Chiara, dolce creatura che conosco solo attraverso le tue parole, aspetto l'indirizzo per spedirti il premio.Spero ti possa consolare con quello e dico con te “Anch'io credo ancora a Babbo Natale”

Anche perché, voi, fino a che età avete creduto a Babbo Natale? No, parliamone!

Grazie di cuore a tutti per aver partecipato, è stato un onore e un piacere enorme leggere del vostro Natale. Dio, potessi vi prenderei a tegolate!

Nel senso che vi premierei tutti, ecco.


P.S. Vi adoro.






sabato 10 dicembre 2011

IO A 'LA PROVA DEL CUOCO' Namobbene!



Vabbè, è inutile che lo scriva pure qua, visto che lo sa già mezzo mondo, ma...

ah.C'è chi non ha FB. Okay:

a Gennaio vado a La prova del cuoco.

ALTTTTTTTTTTTT!!!!

Ennò che non vado a cucinare!Vi pare? Cioè, ma mi ci vedete dietro ai fornelli in diretta su RAI 1? No, dico.

Ma di fatto sarò in diretta su Rai 1. Nel pubblico prescelto.

Io.

Nel pubblico partecipante.

Su Rai 1.

Solo al pensiero mi schianto dal ridere.

E' curioso come io mi ritrovi sempre in situazioni strane, ma questa volta io non c'entro.E' colpa (merito) di mia madre!

Ora spiego.

Qualche sera fa i miei ci aspettavano a cena.

“Simo, ma il caldaista oggi l'hai trovato?”

“No!” (abbiamo la caldaia svampata e siamo senza acqua calda -merdadiunamerda-) “Fai che mi risponda poi mi sente sto latitante fannullone!” con qualcuno devo pur prendermela, no?

“Ma io devo fare la doccia...ma se noi...se io...” Cosa fa, mi cita Biagio Antonacci?

Morale:il Santo si è presentato alla porta di mia madre con un borsone in spalla. Sembrava entrasse in uno spogliatoio allo stadio.

“Potrei approfittare e farmi una doccia?” ha esordito col suo sorrisone.

“Ma caVo!Ma me lo chiedi anche?” Figurati. A mia madre lo chiede “Certo che sì!Pore stelle al freddo e al gelo!”

“Mamma, fuori ci sono 16 gradi”

Ma lei già non mi ascolta più. “Vuoi fare la doccia? Ti preparo la vasca? O l'idromassaggio?”

Andrea, che il bagno secondo me non lo faceva manco da bambino con le paperelle, sull'idromassaggio ha vacillato.

“Bhè...l'idromassaggio...dev'essere bello”

“E' bello sì. Aspetta che ti preparo tutto!”

E' mia madre quella?

Il Santo ha cominciato a pregustarsi il suo idromassaggio canticchiando in bagno, Alice ripassava grammatica e io fissavo mia madre che seduta sul divano mi guardava con occhio malupino.

“Tu sapessi!” mi fa tutta dritta. Ma non aveva il mal di schiena?

“Che cosa?”

“Tu sapessi dove vado a Gennaio!”

“Babbo ti porta alle Maldive!”

“Simona.Quante probabilità ci sono che tuo padre mi porti alle Maldive?”

“Ehm.Nessuna.”

“Appunto.E' già tanto se mi accompagna al Carrefour!No, no. Una cosa mia”

“In palestra”

“Macchè, c'ho i dolori che non mi muovo, dove vuoi che vada?”

“A un corso di ballo!”

“Seeeee!!Io a ballare!E tuo padre?No no”

“Un corso di pittura!”

“Perché dipingo male?”

“Ho indovinato!”

“No, non è nemmeno quello”

“Via mamma, dimmelo”

“Vado a La prova del cuoco!”

La Prv dl cuc.. non riesco manco a dirlo. DOVE VA MIA MADRE????

“Mamma, voglio dì...la Clerici...Rai 1...quella Prova del cuoco?”

“Certo!Ma tra il pubblico eh?”

“Il pubblico?”

“Sì, il pubblico. Quelle persone sedute che applaudono, che votano e che si vedono dietro la Clerici...”

“Mamma, so cosa è un pubblico!”

“A proposito, per quel giorno devo assolutamente rifarmi la tinta” Vedrò mia madre dietro la Clerici? E'...è... MERAVIGLIOSOOOOO!!!Troppo ganzo!Oddio, darei un rene per esserc...

“Dicevo: posso portare una persona. Vieni?”

Vojo morì. Sta dicendo a me? Oddiooooooooo sìììììììììììììììì!!!!Mia madre mi ama!Mi ama!Queste sono le prove d'amore, altro che... che...macchennesò!Oh insomma, dev'essere un'esperienza fantastica!Io e mamma non siamo mai state in uno studio televisivo vero!A pensarci bene nemmeno finto.Ma che importa!Yupppppiiiiiiiiii!!!!

Okay manteniamo la calma e ricapitoliamo: io e mia madre, a Roma, in uno studio televisivo, su Rai 1. Celapossiamofare.Celapossiamofare.Celapossiamofare.

Poi d'un tratto ho fatto una domanda lecita.

“Mamma, di grazia, ma come hai fatto a organizzare tutto?Con chi andiamo?”

“Oh, con il mio gruppo del Burraco!”

Ecco sì. Nei film, in genere, la mamma della protagonista va due volte a settimana al circolo del Bridge.Mia madre va al circolo di Burraco. Ha iniziato ad appassionarsi circa sei mesi fa, e nonostante sia una principiante fa dei culi alla gente grossi come un cappello da prete. E' una donna che apprende in fretta, ma più che altro ha una fortuna che non potete capì.

“Burraco?”

“Sì, sì. Andremo con le mie amiche, in pullman”

Io e le giocatrici del circolo di Burraco. Età media 60 anni.

Adoro.

Non sto più nella pelle.Ho deciso:vado!Alice sorride divertita, mia madre è felice, e io devo dirlo subito al Santo!Sììììì!!!Mi precipito con foga verso il bagno, spalanco la porta e....

OMMIODDIO!!

BluBluBluBluBluBluBluBluBlu Andrea sta bollendo!!

In quel momento realizzo che se in vasca ci mettessi un po' di sedano e due carote, verrebbe fuori un bollito favoloso. Lui direbbe “Il manzo c'è già” mi par di sentirlo.

“Amò, ma sei sicuro che ti faccia bene l'idromassaggio?” ha una faccia tra l'ebete e l' mbriaco.

“Mmh”

E' drogato.

“Amò, ma mi ascolti?”

“Mmh...Sì sì”

BluBluBluBluBluBluBluBlu...

“Vado in tivvù!!Su Rai 1!

BluBluBluBluSKIOK!

“Eh????” ha fermato pure l'idromassaggio.

“Vado a La Prova del Cuoco!Con la mì mamma!Quando esci ti spiego!”

“Non sono sicuro di voler uscire. Tumulatemi in questa vasca, vi prego”

“Di cosa hai paura?Guarda che quella gente lì è gente professionale”

“Non ho paura di loro, ma di te e di cosa combinerai.Non mi ci fa' pensà.Ora esci, fammi tornare in paradiso...in tivù...mi va in tivù...ommioddio...BluBluBluBluBluBluBluBlu...

Sìììììììììììì!!!Dio, com'è entusiasta!Gli porterò l'autografo della Clerici!Sì, okay, la Clerici non gli sta nemmeno tanto simpatica, ma insomma, non è che posso andare in giro per gli studi a cercare altri vip. O forse sì.

“Mamma? Ma dopo la diretta, ripartiamo subito?”

“Ah ecco, dimenticavo. Dopo la diretta andiamo al torneo di Burraco!”

Andrete al torneo di Burraco. Io mi farò un giro”

“No tesoro. Tu parteciperai con noi al torneo di Burraco. Hai un mese di tempo per imparare”

E' pazza? E' questo il prezzo da pagare per andare su Rai 1? Io so a malapena giocare a Ramino!

“Mamma, sii seria”

“Sto ridendo forse?Amore, è facile, se l'ha imparato tua figlia...”

Guardo Alice “Da quando in qua sai giocare a Burraco?”

“Da quando i venerdì pomeriggio vengo da nonna. Praticamente da Settembre”

Mi hanno incastrato. Imparerò il Burraco, a stare di tre quarti per offrire il lato migliore alla telecamera, mi eserciterò col citofono a digitare per bene visto che ci sarà da votare le ricette migliori e l'uncinetto e il chiaccherino visto che la mia compagna sul pullman sarà un'arzilla signora che il SalvavitaBeghelli lo usa come richiamo per le anatre.

Non vedo l'ora.

Io e la mì mamma!

Andrea e il mì babbo son tre giorni che hanno le mani nei capelli.

Chissà perchè.

Ah sì.

Il 13 Gennaio.

Più precisamente: VENERDI' 13.

Te pareva?


giovedì 1 dicembre 2011

NON POTRO' MAI ESSERE JESSICA RABBIT







Qual è il più bel complimento che vi hanno fatto?

“Hai degli occhi stupendi...”

“Hai una bella tet...testa.Testa” e te lo dicono mentre guardano il tuo decolletè.

“Sei proprio una bella donna (sottotitolo alla pagina 777 di HotVideo: se t'agguanto ti strappo la filanca delle mutande)

Io ne ho uno. Bellissimo. E nonostante siano passati vent'anni me lo ricordo come se fosse ieri. Oh no, non è romantico né dolce e non me l'ha fatto neppure il Santo, anche se di riflesso ci incastra proprio lui. Probabilmente farà incazzare l'universo femminile (come ha fatto incazzare le amiche mie) mentre io l'ho trovato bellissimo, proprio perché mi si addice.

Nell'inverno del 1992, a pochi mesi dall'unione della sottoscritta con Sant'Andrea (cantiamo tutti in coro Alleluia!Alleluia!) il gruppo di amici che frequentavamo si divideva in due. C'era chi sosteneva (tutte le femmine) che la nostra storia non sarebbe arrivata manco a Pasqua, e c'erano quelli (tutti i maschi) che sostenevano il contrario o al massimo non jenepotevafregàdemeno.

“No ma non può durareeeeeee!!Ma lo vedi lui? Così calmo, intelligente, un signore!La nostra Simo, ma ti pare?Gli sconvolge la vita, troppo casinista, vivace, irruenta!No no, guarda gli do tempo due mesi”

“Io dico due mesi e mezzo”

“Macchè, questi qua tempo tre settimane e si lasciano. Troppo diversi”

“Non dura”

“Eh no, non dura”

Queste voci, arrivarono al Santo che con un'alzata di sopracciglia, chiese “Ma davvero?”

E loro, come galline nel pollaio, gli elencarono ridendo i miei piccoli, insignificanti, difettucci:

“E' troppo casinista per te!”

Casinista?”

“Sì, e anche un po' sguaiata a dire la verità”

“Sguaiata. Mmh...”

“Bhè sì, insomma conoscendoti non ci pare la ragazza giusta per te, ma magari ci vuole solo tempo, eh?”

Il Santo rise di queste sciocche premure e le riportò all'altro gruppo, quello maschile, nello spogliatoio durante un goliardico dopo-partita. Mi immagino il Santo, asciugamano alla vita che si friziona con le mani i capelli mormorando "Ma che cazzate..."

Un nostro amico gli si avvicinò,e invece di fare i soliti scherzi da uomini, tipo prendersi a scappellotti l'amico Friz, gli mise una mano sulla spalla e gli disse:

“Tranquillo, con Simona durerà una vita. E sai perché? Perché non è abbastanza donna da romperti le palle”

Eccoallà.

Ma non posso dargli torto.

Sicuramente c'è un po' di un Mario qualunque in me.E su questo ci potrei scrivere un altro post.

E voi? Qual è stato il più bel complimento da voi ricevuto?


p.s. No, non ho i baffi e manco la barba. A meno che non abbia le pall....Nuuuuoooooo!!!!!

mercoledì 23 novembre 2011

IL TRUCCO C'E' E SI VEDE


(immagine tratta da http://www.cosmopolitan.it)


Bene.Lo ammetto.Sono riuscita a spendere settanta euro da Kiko.Bhè sì, anche cinquantasei euro in libreria, tre passi più in là. Ma non è su questo che voglio soffermarmi, ma su altro.

COM'E' UMANAMENTE POSSIBILE CHE IO ABBIA SPESO 70EURO IN PROFUMERIA???

non per i prezzi, perché ho portato via un bel po' di roba, ma io che compro tutta roba schicchettosa è da segnare sul calendario.

E invece è andata. Sono entrata per comprarmi solo un ombretto e ho finito per lasciarci quella cifra, perché quando ci sei poi ti fai prendere la mano. Il fatto che le commesse fossero tutte giovani, belle, e truccate alla perfezione non mi ha aiutato per niente. Mi sono guardata un attimo di sfuggita e mi è preso un collasso, sembravo la loro nonna. Allora mi son detta: “Ma è per via del trucco. Se compro i cosmetici giusti, poi vedi come risplendo di luce propria” Come no.

Quando me la suono e me la canto da sola, mi sposerei.

Iniziamo con gli ombretti. Và che belli.

“Ha bisogno?” cinguetta una ragazza esile e carina.Tanto per cominciare mi verrebbe da dirle “HA bisogno, lo dici a tua sorella!Io voglio del TU, sono ggggiovane!!”Poi la guardo e mi impressiono. La ragazza è armata. C'ha un cinturone stile Pecos Bill alla vita, tutto pieno di pennelli, pennellini, spatoline e spray antistupro, ne sono sicura.

“No, grazie. Do un'occhiata”

Un'occhiata. Fosse facile. Questi non sono ombretti, questo è un caleidoscopio. Rimango un po' lì impietrita e non mi ricordo manco che colore stavo cercando. Poi vedo che le donne intorno a me intingono il dito negli ombretti davanti, se lo spalmano sul dorso della mano e fanno “Ooohhh!!” come i bambini di Povia. Bene. Proverò gli ombretti.Prendiamo quello viola...Belloooooo!!Guarda come sta bene sotto il medio...e se provassi il blu?...Daiiiii...Forteeeee...okay, fammi provà quello argentato...Wow!questo potrei metterlo al pranzo di Natale!Sai che figurone.E tutti mi chiamerebbero 'La ragazza con gli occhi d'argento” Figata!Cerco di immaginarlo sulle mie palpebre e...e...no, mi vedo con la faccia da orata. Quell'occhietto argentato che fa anche un po' impressione.

Provo quello rosa chiaro...mmhm...sì...e poi quello verde. E quello marrone. E quello nero da Emo. E quello fuxia. E quell...Non ho più spazio. La mia mano sembra una tavolozza di un pittore impazzito. Agguanto quello rosa e grigio e uno verde acqua marina. Io devo andare così, a istinto, sennò è un casino. Gasatissima per aver fatto un acquisto bello e intelligente, decido di fare le cose per bene, e per fare le cose per bene devo piantarla di stendere l'ombretto con le dita.E quindi acquisto anche dei pennellini. Minchia come sono piccoli, ma se ci vogliono questi, io mi adatterò.

Mentre sono lì che prendo i pennellini, vengo risucchiata dal magico mondo dei pennelli. No, dico, la mia faccia misura pochi cm e io ho bisogno di tutti sti pennelli?Ma ndo li metto?E quanti sono?

Per fondotinta

per cipria

pennello per ombretto

pennello per occhi

per sfumare

pennellone

pennellino piatto

pennellino a punta

Mi gira la testa. Nemmeno la più fornita cartoleria può vantare una stenderia di pennelli come questa. Nemmeno dovessi ricreare la Gioconda.

Però magari cambio il mio pennellone per cipria, che comincia a essere un po' vecchio.Allora...per cipria...quest...no, non è questo. Eccol...no, questo è per fondotinta...quest...

“Ha bisogno?”

Continuiamo con HA? Allora vuoi una testata. “Bhè, sì...mi servirebbe un pennello per cipria”

La ragazza con gesti molto sicuri, ne scosta due e prende un pennello “Eccolo qua. Ha bisogno di altro?Magari un pennello per il blush?”

Un pennello per cosa? Blush?

Lei mi guarda come se avessi un rospo tatuato in fronte.

“Oh bhè...chi è che non vorrebbe un pennello per il blush?!Certo!”

Che cazzo sto facendo?

“Bene. Eccolo qui!”

Mi mette in mano un pennello che credo sia difettoso. E' tutto sminchiato e storto. Mi ricorda vagamente la capigliatura di Andrea Lucchetta.

Non ho assolutamente idea di come si usa questo aggeggio. E' per la fronte? Gli zigomi? L'inguine?

Lei vede che io accarezzo l'estremità come potrei accarezzare un gatto soriano e a quel punto me lo prende dalle mani e mi fa una dimostrazione “Questo serve per sfumare.Deve partire da quaggiù, sotto la tempia e poi scendere qui tra le guance” E non bastava l'altro pennello? Decido, per la mia salute mentale, di non indagare. Esco da sto girone dantesco dei pennelli, mi dirigo verso la cassa quando la mia attenzione è attirata dalla parola: illuminante. Illuminante. Che non ho idea di cosa sia, ma è una bella parola a prescindere. Mi fermo e decido di dare un'occhiata. Trovo una serie di scatoline molto belle, curate e chic. Apro quella alla portata di tutti, tocco con l'indice e...oddio ma è bellissimo!Okay, non so a cosa serva, ma è molto bello. E' una polvere sottile (lo so, mi ci avvelenerò) tutta sbrillantinosa, ma non di brillantini, è luccicosa di suo, luminosa...è...è...oh insomma, è fantastica!

“Bella questa linea, vero?”

La commessa mi ha preso in simpatia, me lo sento.

“Sì, molto” intanto mi sto spalmando l'illuminante sulle dita. Oddio, sembro morta, forse ne ho messa troppa, e poi non credo vada sulle dita. Comunque. Non sto certo a guardà il pennello

capello. Non ho voglia di chiedere dove va messo sto coso, posso arrivarci perdio!Da piccola giocavo coi truccosetti, vuoi che non sappia mettere l'illuminante?

Nel cestino pure quello. Ora ho finit...e quello? No, ma esiste una cosa del genere? Il mascara glitterato da mettere dopo il mascara nero. Troppo bello! Da mettere sicuramente in discoteca!

Wow! Devo assolutamente cominciare ad andare per locali. Fosse mai per sfoggiare il mio mascara glitterato. Certo...col mascara argentato ci vorrebbe un mascara nuovo...Bello questo.Promette ciglia lunghe e foltissime. Io son fissata con le ciglia lunghe. Voglio tornare a casa e spettinare Andrea con un colpo di ciglia. Na ventata da scaraventarlo sul pianerottolo.Che occhi che avrò!Così valorizzati!Sìììììììììì!!Mmh...guardandomi bene allo specchio dovrei rifinirmi un attimo le sopracciglia, l'ultima volta mi sono massacrata, le mie pinzette non funzionano più come si deve. Le pinzette...le pinzette...ma dove le tengono in questo negozio le pinzette?

Devo chiedere. Ma dov'è la commessa? Quando una ha più bisogno di loro, queste evaporano.Puff! Finalmente ne agguanto un'altra. Avrà la mia età!Dalla contentezza gli batterei un cinque in fronte!

“Scusi?Cercavo le pinzette per sopracciglia”

“Eccole qua. Davanti a lei”

Ah. Non sono bisturi quelli? Sono pinzette? Devo strapparmi due peletti non è che devo fare un' operazione a cuore aperto. Io, con in mano questo arnese, sarei capace di aprirmi l' arcata sopraccigliare. Tuttavia, prendo anche quelle. Sono una donna coraggiosa.

Una volta alla cassa ho bisogno di una vodka, non ho mai speso una cifra del genere in profumeria.

E sì, ho provato tutto e sono soddisfatta. Okay, per l'illuminante sono andata un po' a caso e facevo lo stesso effetto falso come le statue di cera del Madame Tussauds. E ho dovuto farlo. Sì, ho dovuto farlo. Ho seguito un tutorial su You Tube.

Io.

Coi trucchi.

Ancora non mi capacito di cotanto coraggio.

E su questa esperienza ci sarebbe da scrivere altre tre pagine. Magari poi.


p.s. Per le prese per il culo, firmare a destra.Grazie.

p.p.s. e a richiesta ecco la foto:

Non ce l'ho mica con voi. Oh no. Ce l'ho con me che vi do retta!!! :-D


domenica 20 novembre 2011

RICORDI DI NATALE:IL CANDY







We Wish You a Merry Christmas, We Wish You a Merry Christmas...!!
Okay siamo a Novembre ma se non lo faccio ora, quando lo faccio?
Eccoci con il candy di Nataleeee!!(sai la sorpresa).
Vabbè, andiamo subito al premietto, che per realizzarlo mi ci è voluta na mattinata intera, ma son troppo contenta di averlo realizzato. Potevo anche acquistare tutto, ma ci tenevo a fare qualcosa con le mie manine e ho 'giocato' con dei materiali che avevo in casa, più alcuni presi di recente, questi:

a mia disposizione una bella tegola, sagome di legno, carta mista da decoupage, e stoffina scozzese. Questo è quello che è venuto fuori:
(A Casa di Simo , Ricordi di Natale ,acrilici, carta e stoffa su tegola)

Vabbè, non è un'opera d'arte ma non vedevo l'ora di sfruttare questa frase.Dicevamo: la tegola un po' è dipinta, un po' è decoupata (?) e infine abbiamo la gonnellina in 3D tanto pè fa una cosa moderna. Ma non è bellina?Se la mettete vicina a una finestra, nei giorni di vento le potete vedè anche le mutande a sta bambina.
Poi siore e siori abbiamo le due sagomine:
dipinte a mano e tutte sbrillantinose e impreziosite nientepopòdimenochè da applicazioni natalizie, alle prime 10 telefonate...scusate, mi lascio prendere talmente la mano che mi pare di essere su Media Shopping. Ma qui non si vende, si regala e anche con molta gioia.
La regola del Candy questa volta ha subito una piccola variazione:
-Tu commenti
-Io mi lascio incantare
-Tu vinci
Sì, questa volta decido io (Mmmuhuahuhhhauhahaahh!!) e sapete perché? Perché nei vostri commenti o post dovete dirmi il vostro ricordo di Natale più bello.
O il più brutto.
O il più commovente.
O il più divertente.
O il più nostalgico.
O il più sfigato.
insomma, qualsiasi ricordo a voi più caro. Io leggerò i vostri ricordi, tuffandomi insieme a voi nell'atmosfera natalizia e ri-vivendo con voi quegli attimi. Incantatemi, sorprendetemi, fatemi vivere i vostri momenti e quello che più mi affascinerà, io lo premierò. Non è una gara, ovvio che essendo personali son tutti belli, ma uno brillerà più degli altri e non è detto che sia il migliore, sarà quello che mi avrà colpito per il maggior numero di cose che ha scatenato in me. Chi farà un post sarà un po' avvantaggiato perché magari può usare una foto (adorooo!), un filmato, insomma può impreziosire le sue parole con qualsiasi cosa. Il Candy scadrà il 10 Dicembre così ho un po' di tempo per leggere e spedire il tutto prima che Babbo Natale bussi alla vostra porta.
Postilla: se a colpirmi sarà un post (il banner tanto c'è) spulcerò il tuo blog e insieme a tutto sto pappiè ci sarà un altro piccolo dono inerente al tema del tuo blog (questo per ringraziarti ulteriormente di aver dedicato il tuo tempo prezioso al mio Candy) Ho delle idee in merito che non potete capì.
Adoro il Natale!Che s'era capito?
Come dite?Dovrei iniziare io? Coi miei Ricordi di Natale?
Oh bhè, è facile.
Un ricordo a cui tengo molto risale al Natale del 1991. Vi basti sapere che io e il Santo ci siamo messi insieme il 24 Dicembre di quell'anno.Voglio dì, ma non è romantico? In quella fredda sera di Dicembre mi venne a prendere a casa, suscitando la curiosità di mio padre e mia madre che non riuscivano a vederlo nonostante si spiaccicassero a mo' di geco sui vetri della finestra.Che poesia. Avevamo deciso di andare insieme alla messa di mezzanotte, ma prima di ciò Andrea mi disse (romanticone) "Godiamoci le luci natalizie, guarda che belle" e passeggiammo un po' per le vie del centro tutte illuminate stringendoci un po' per il freddo pungente. Poi, visto che tremavo dal freddo e da chissà che cosa (lo so io,per via della minigonna giropassera!Cosa mi era saltato in mente?Cosa?), lui (marpione) mi sussurrò: "Andiamo a scaldarci un po' a casa mia".
Ricordo ancora l'albero di natale, il camino addobbato a festa, lo stereo che diffondeva la voce calda di Peter Gabriel, il suo maglione chiaro, i suoi ricci (aveva i ricci?) e...
Ecco, sì, quell'anno la messa di mezzanotte aveva due assenti. C'è bisogno che lo sottolinei?Arrivateci.
Poi c'è stato il Natale speciale, quello del 2000, quando più consapevoli, più innamorati che mai...e più stanchi nemmeno avessimo scalato l'Everest con un elefante in groppa, ci siamo fatti gli auguri tenendo in braccio un fagottino di appena nove giorni. Un fagottino che cagava come una mucca, che aveva scambiato il giorno per la notte, che rigurgitava che manco Linda Blair, ma pur sempre un fagottino speciale. Il nostro. Se chiudo gli occhi riesco a sentire ancora il suo profumo che sa di latte e di borotalco e riesco a vedere ancora la tutina rossa di ciniglia che comprai mesi addietro toccandomi il pancione e pensando che "Sì, a Natale, il primo Natale, la nostra Alice indosserà questa tutina". E infatti fu così, una bellissima tutina rossa, in perfetta Babba Natalina e al posto del berretto un piccolo fiocchino racchiudeva i tre peletti sul capo.
Ripensandoci na roba da Telefono Azzurro. Ma anche questi son bei ricordi. E poi ce ne sono altri meno belli, dove alla tavolata di Natale mancano persone importanti, quelle alle quali hai voluto un mondo di bene, quelle che hanno deciso di lasciarti quasi il giorno che nasce Gesù, come se fosse un cambio di testimone.E poi quello di rinascita dove poteva essere brutto e invece è stato un bellissimo Natale, fatto di belle notizie e brindisi doppi.
Insomma il nostro Natale.
Io sono molto legata a questa festa, principalmente per le cose bellissime che mi sono capitate in quei giorni, ma tengo con me anche quelle meno belle, perché mi hanno fatto apprezzare, nel tempo, quelle importanti, stupende, fantastiche e preziose che ho avuto la fortuna di vivere.
Ora tocca a voi.
Fatemi vivere i vostri Ricordi di Natale.


giovedì 17 novembre 2011

I BABY VIAGGIATORI




“Amò, vè vè!Leggi qua!!15 giorni a Brighton, ti rendi conto?”
“Fai vedè?”
“No, voglio dire!15 giorni con la scuola in Inghilterra!In Inghilterra!Ai miei tempi la gita più lontana era a Firenze!”
“Mmh...davvero, è pazzesco!Ma chi l'avrà avuta un'idea così?”
“Guarda non lo so, una gita così lontana, in aereo, a 11 anni...è...è...è... semplicemente FANTASTICOOO!!!”
Questi siamo io e il Santo davanti alla proposta del prof di inglese di portarsi gli alunni due settimane a Luglio a Brighton. Mia figlia ci è davanti con due occhi che pare na civetta che ci guarda come per dire “Questi non sono i miei genitori”
“Amorina che ne pensi?” Ovvio che sappiamo già la risposta. “Ci vuoi pensare?”
“No”
“'No' vuol dire che non hai bisogno di pensare?”
“No. 'No' vuol dire che non me la sento”
Lo sapevamo. Ncistagnenetedafà. Credo sia sempre così. Ci sono bambini che vorrebbero andare, figli di genitori che non li mandano manco a ritirare la posta, e genitori che (con le dovute precauzioni, ovvio) manderebbero volentieri, con figli che proprio non sono interessati.
Noi non la forziamo. Ci sembra una bella cosa e siamo consapevoli che se quest'anno non se la sente, magari l'anno prossimo se la sente pure doppia.Ci vuole tempo per queste cose. Comunque sia noi non le avremmo detto di no. Sono stata vista come una madre troppo moderna, e anche un po' scellerata per essere stata contenta di questa proposta. Intorno a me, infatti, mamme un po' allarmate e contrarie. E su questa contrarietà io non discuto. Ognuno conosce i propri figli e se la decisione di famiglia è questa, ci sta poco da fare. Anche perché sono ancora piccoli e c'è tempo per questo tipo di esperienze e poi, come dice Alice “Ma tanto noi in Inghilterra ci andiamo per conto nostro, no?” Certo. Ma la mia riflessione è un'altra: che se io fossi stata mia figlia, avrei chiesto di starci non due settimane, ma due mesi. Quindi da me non ha preso. Io sarei andata anche in c... capo al mondo, da piccola, il problema è che i miei non partivano mai.Allora mi aggregavo. Sono stata in giro con altri:con mia nonna, con mia cugina, con i miei ziii, e la casa al mare, ai monti e chi più ne ha più ne metta. E la nostalgia di casa io non l'ho mai avuta. Telefonavo il giusto e me la godevo alla grande.
Mio fratello era l'esatto contrario. Durante la prima gita con la scuola telefonava dalle sette alle otto volte al giorno, mia madre non sembrava più una casalinga ma una centralinista. Le mancavano gli spinotti e poi era a posto.Era arrivata a dirgli “Ti prego, non telefonare più”. Eppure siamo tutti e due figli suoi.Sì, c'ho le prove.
Io, per esempio, me ne andavo a settimane da mia cugina al mare, dormendo e mangiando in una casa non mia, in un letto non mio, andando in spiaggia su una bicicletta sgangherata schivando il traffico del lungomare e lui fece chiamare a casa la notte stessa del suo arrivo al grido di “Venitemi a prendereeeeeeeee!!!Bhhuhaaaaaaaaa!!!” Mia cugina è sempre lì che si sente in colpa.
Io sono andata via di casa a 24 anni.
Lui è sempre lì a 33.
Quindi,non si tratta di essere bamboccioni o quella roba là, si tratta che queste cose, forse sono innate. O forse si cambia, chissà. Comunque sia, io e il Santo non ce la sentiamo di dire NO a priori, se Alice avesse voluto o vorrà fare questo tipo di esperienza, perché negarglielo? E al tempo stesso , lungi da me forzarla a fare una cosa che non si sente. Ho troppo rispetto per mia figlia per spingerla a fare delle cose solo perché io al posto suo le avrei fatte o perché io non avevo le possibilità e invece lei le avrebbe. Io sono io, lei è lei. Che adora viaggiare anche lontano lontano lontano (leggasi tipo fiaba: C'era una volta...), che si adatta piuttosto bene a qualsiasi sistemazione, che non si lagna mai e trattiene la pipì che manco un cammello (“Ma sta figliola, ha sempre una vescica?”).Insomma viaggiare sì, anche all'estero, ma con noi. Con gli altri, ancora non se la sente. E noi aspettiamo, con molta tranquillità. Tuttavia credo che fare questo tipo di esperienza, quando sei ancora piccolo, possa solo giovarti. Lo stare lontano di casa, confrontarti con altra gente che non siano mamma e papà, fare gruppo, fidarti di te stesso e cavartela da solo (pur avendo una figura importante di riferimento) credo ti serva per crescere e maturare. Per non parlare del divertimento.Non del nostro (che non avendo un minore in casa avremmo scoppiato la lavatrice o cantato l'alleluia sotto le lenzuola), ma il suo, perché poi alla fine ti diverti alla grande. Almeno io mi son sempre divertita.
Vi dico questa:una mia cliente stasera ha una riunione con i professori per una gita speciale di sua figlia che frequenta la terza media. Meta: New York.
New York! In terza media!Io avrei venduto...chessò...pure mio fratello, ecco! per andarci.Infatti il progetto è stato preso con entusiasmo bensì ,economicamente, non è che te la regalano. Infatti la signora in questione diceva che sì, farà qualche sacrificio, ma non vuole negare questa cosa alla figlia, sottolineando “Piacerebbe anche a noi, ma in tre è proibitivo, mentre con questa possibilità almeno lei se la gode”. La ragazzina in questi giorni ricorda vagamente Moccia: cammina tre metri sopra il cielo. Lo stesso cielo che solcherà tra qualche mese per recarsi a New York a soli 14 anni.
Se ci penso mi sego i femori, mi infiltro alle medie e parto anch'io.
Che poi, voglio dire, una città come New York anche se la fai con i genitori ti stranisce giusto un filo, fa questo effetto agli adulti, figuriamoci a un gruppo di ragazzini.
Mammamia.
Sì, okay, magari a casa ti struggi un po' dall'ansia, dimagrisci giusto quei tre, quattro kg e fissi con le palpitazioni il cellulare per 15 giorni manco stessi guardando la Gioconda.Na roba tipo sindrome di Stendhal. Ma noi mamme siamo così, dolcemente complicate.No, erano le donne.Vabbè è uguale.
Comunque sia, per iniziare, di sua spontanea volontà Alice ha detto No al colesterolo ma Sì (e anche pieno di entusiasmo) ai tre giorni sulla neve con la scuola.
Stai a vedè che popò di esperienza.Io della mia ho splendidi ricordi.
Adriano è sempre lì che ride.

sabato 12 novembre 2011

LA VOLPE E L'UVA

(Immagine tratta dal web)


Avete presente quando:

“Ho appena ridipinto la cucina, ti piace?”

Camilla“Daaaiii bellina!”

Elettra “Ganza!E' come la volevi tu!”

Lei “Mmh...sì, ma io l'avrei fatta un po' più scura”


“Per l'uscita a teatro avevo deciso questo. Come sto?”

Alice“Mamma, sei carina, ma tanto, quel vestito è un amore!”

Andrea “Uh uh!” accompagnato da occhiolino.

Lei “Mah!Ma non ce l'hai un altro paio di scarpe?Non è che quelle che hai indosso non vanno bene, ma secondo me marroni ci stavano meglio”


“Ta-daaaaaaaaa!!!Decorazione fatta!Com'è venuta?”

Clarissa “E' proprio quella che volevo!Per questo ho voluto che me la facessi tu!Adoooorooo!”

Marito di Clarissa “Sì, sì, così è come la volevamo”

Lei “Se piace a voi...secondo me erano meglio i fiori...”


“E' la prima volta che mi cimento in questo risotto. Come è venuto?Sinceri eh?”

Luca“Mm...umpf..aspè...buono!”

Francesca “No, dai, è buonissimo, me ne dai un altro po'?”

Lei “Per me è un po' insipido. Buono eh? per carità.Ma insipido”


“Ho finito di leggere questo libro.Fanstast...”

Lei “A me non è piaciuto”


“Nuoooo!!Sono troppo contenta!Ho saputo che Patrizia ha finalmente trovato lavoro in quel negozio di cristallerie in centro!”

Lei “Eccerto.Sicuramente gli ha promesso qualcosa, sennò figurati se prendono lei”


“Ho comprato degli stampi nuovi per i muffin,carini ver...”

Lei “Mm.Sei sicura che siano nuovi?La Ombretta è una vita che ce li ha”


“Mi hanno chiesto di scrivere per un sit...”

Lei “Sicuramente è una fregatura”


“Sono stata dal parrucchier...”

Lei “Secondo me stavi meglio prima”


“Credo che Raoul Bova sia veramente un gran bel fig...”

Lei “Secondo me ha gli occhi troppo azzurri”


Non ce la fa. Ti smonta, sempre e comunque. Anche davanti all'evidenza.Anche se è l'unica contro una tavolata di venti persone. Gode nel non darti soddisfazione, ma non lo fa con cattiveria, perché di fatto non è cattiva.A volte sa essere anche molto generosa, ma questa cosa, del contraddirti sempre, è più forte di lei. Mi dico: quanta energia sprecata, perché per smontarti ci vuole impegno. Ora, non dico che devi sempre assecondarmi, anche perché sono la prima che si smonta da sola, ma credetemi è diventata una barzelletta. Troppo forte. A volte le sue risposte sono al di sopra di ogni comprensione, tipo “Ehy, ragazzi, venite a vedere l'auto nuova!” (magari il povero Pino l'ha acquistata dopo che l'ultima ha preso fuoco) e lei “Mmh...sì, bella, ma io l'avrei presa a cinque porte”

“Ma non lo vedi?E' a cinque porte!”

“Oh. Sì, bhè comunque l'avrei presa di un colore più chiaro. Così scura si vede di più lo sporco”

“Veramente quella di prima era chiara e si vedeva un casino, ma cosa dici?”

“Ah sì?Certo però quei sedili...”

“Che hanno i sedili?”

“Sono...sono...sono imbottiti!”

Non ce la fa. Deve per forza trovare qualcosa. Trova difficilissimo condividere la tua gioia, il tuo entusiasmo, la tua voglia di rendere partecipi gli amici e dire “Uh bello!Sei felice?Okay, lo sono anch'io per te!” E badate bene, la sua non è sincerità. E nemmeno noi siamo un branco di ipocriti, di questo ne sono certa. Anche perché dopo una settimana scorgo lo stampo dei muffin uguale al mio, assaggio la sua pasta scondita, e la sorprendo a parlar bene del nuovo taglio di capelli di Lucia. Però a te, in quel momento ti smonta. Con una punta di invidia/gelosia. Non ce n'è. Chissà perché. Forse perché è una vita che vorrebbe ma...Come la vecchia storia della volpe e l'uva.

Io scuoto la testa e vi chiedo:

Voi ce l'avete una Lei? La Volpona?Cosa è arrivata a dire di carinissimo? Non fateci sentire soli e illuminatemi d'immenso.


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