Foto da: http://www.oriente-occidente.it/
Tu, donna o uomo che mi
stai leggendo, fai Pilates?
Bene, sappi che ti stimo
tantissimo. E ti invidio. Ma tanto. Sei probabilmente una persona
calma, riflessiva ed equilibrata.
Io no, infatti ieri ho
avuto l'ennesima sconfitta.
Per via degli incastri
sminchiati della giornata, ieri sera mi sono ritrovata a scegliere il
corso di Pilates per non saltare la palestra a metà settimana. Per
me era la prima volta e come tutte le prime volte parto piuttosto
convinta e positiva per alcuni punti. Punto primo: per alcuni fastidi
che ho alla schiena Pilates me lo hanno consigliato in dodicimila
quindi ero carica. Punto secondo: la coach che insegna Pilates è la
stessa che insegna il mio corso di Total Body quindi una persona
preparatissima, che conosco, che adoro, che mi fa divertire e che sa
il fatto suo. Ero in una botte di ferro. Punto terzo: se lo fanno in
tanti deve essere ganzo abbestia per forza.
Punto quattro: mi sono
addormentata.
Giuro.
Allora: Pilates è una
disciplina bellissima, a mio avviso, ma che non possono fare tutti. O
quantomeno, per farlo, ti deve piacere, perché se non ti piace lo
fai male e se lo fai male non sudi e se non sudi vuol dire che lo fai
male. Non se ne esce.
È una questione anche di
passione, secondo me. Se una cosa mi piace e voglio farla non ce n'è,
io la imparo. Ho imparato a cucire a macchina seguendo mia madre, ma
più che altro spinta dalla passione. Così come ho imparato a
dipingere, disegnare, fare dolci, scrivere e pure alcuni lavoretti di
muratura per la passione che ho verso casa mia. E per Pilates io la
passione non ce l'ho. Non è scattato il colpo di fulmine, non è la
disciplina che fa per me. Semplicemente.
Una delle maggiori
difficoltà che ho incontrato sono state la respirazione e la
concentrazione. Siamo stati un'ora a
inspirare...espirare...inspirare...espirare...inspirare...espirare. E
niente dopo due volte ho cominciato:
-a canticchiare una
canzone
-grattarmi il naso
-pensare “Tho! Guarda
che bella tonalità di arancio la maglietta di quella lì!Chissà
dove l'avrà comprata.”
-pensare di farmi fare il
doppione del cd che stavamo ascoltando.
-pensare: Concentrati
Simo. Concentrati concentrati concentrati concentrati...E questa
unghia scheggiata? Quando me la sono rotta, maledizione?
-pensare: Devo stare zitta
devo stare zitta devo stare zitta devo stare zitta devo stare
zitta... “Ehm, scusate, ma a voi non ghiacciano i piedi?”
-fare mentalmente la lista
della spesa di stamani “Allora...il latte, i biscotti, lo
scottex...a proposito di scottex, dove l'ho messi i buoni sconto?
Vuoi vedere che l'ho persi? Ma no, li ho messi in borsa. Sì, ma
quale borsa avevo l'ultima volta? Quella nera? Mmh...forse sono nella
tasca interna dove ho messo pure il numero di telefono del medico per
mamma. Oddio! Non avrò mica perso pure quello! Mi' madre m'ammazza!”
“Simo, stai respirando
male.”
Cazzo, non sto proprio
respirando, ho trattenuto il fiato inorridita dall'avere perso un
numero di telefono importante. Voi non potete capire, è na tragedia!
Insomma, un gran casino. Non riesco a fare miei tutti i punti principali di questa disciplina, tipo: (fonte wikipedia)
*La concentrazione: massima attenzione e concentrazione in ogni esercizio, la mente deve essere il supervisore per ogni singola parte del corpo.
Bene, non vorrei dirlo, ma il mio unico neurone fa già fatica a gestirsi da solo figuriamoci il resto del corpo.
*Il controllo: controllo su ogni parte del corpo, non si devono effettuare movimenti sconsiderati e trascurati
Odio ribadire un concetto ma ho fatto esattamente questo. E di gesti sconsiderati sono la campionessa, scusate se è poco.
*Il baricentro: visto come centro di forza e di controllo di tutto il corpo.
Io non ho un baricentro, io ho un gran casino. Roba che quando ho provato a fare il test alla Wii Balance mi è stato risposto "Smettete di fare i cretini e montate uno alla volta.
*La fluidità:questo principio è la sintesi di tutti i concetti precedenti.
Risposta di Simo: non pervenuta.
*La precisione: ogni movimento deve avvicinarsi alla perfezione, un lavoro a circuito chiuso dove l'insegnante deve avere continui feedback dall'allievo.
Non so voi, ma la prima parte del discorso a me spaventa da matti.
*La respirazione deve essere sempre ben controllata.
Allora procuratemi un cecchino che mi punti un fucile in mezzo alla fronte, perché solo sotto minaccia forse ce la faccio.
Insomma, come avrete capito, la respirazione
va a farsi fottere, la testa pure e, principalmente, mi annoio a
morte. I movimenti lenti, di concentrazione, di sforzo anche, non
fanno per me. Quelle tre volte alla settimana che vado in palestra io
ho bisogno di sudare copiosamente saltellando come una gazzella a
ritmo di musica. Io mi scarico solo se duro fatica, se mi muovo, e
soprattutto se rido e chiacchero. Da questo si evince che Pilates è
l'ultima cosa che posso fare. Ho sbadigliato diciotto volte e non ho
fatto NULLA di quello che mi è stato chiesto. E quel poco che ho
fatto l'ho fatto MALE.
Me ne sono resa conto
subito e se ne sono resi conti pure gli altri perché quella accanto
a me faceva la spia alla maestra:
“Eh, ma lei sta
respirando male! Guarda che devi fare così! Ci credo che non provi
fatica, stai sbagliando tutto! Coach, guarda? Vedi che fa il
movimento sbagliato?”
Ora. Già l'approccio non
è stato idilliaco. Già che respiro a cazzo di cane di mio e
dovresti sentirmi la notte quando rantolo con la bocca spalancata e
la bava alla bocca e quindi mi ci vorrebbero diecimila lezioni per
imparare a farlo bene. Già non mi sta piacendo con questi movimenti
lenti che non faccio manco la mattina appena sveglia per stirarmi.
Già con questo inspira ed espira che sembriamo tutte in sala parto
pronte a sparare il pupo nelle mani dell'ostetrica, mi sento
deficiente. Già non riesco a concentrarmi perché sto pensando a
come ucciderti senza lasciare tracce se continui a rompermi le palle,
voglio dire... stai zitta. Chetati. Concentrati per i cazzi tuoi. Non
fare la spia che poi non sei figlia di Maria, non sei figlia di Gesù
e domani non piove più. Eh.
Quindi, fatto così, non
mi serve a niente. Per avere benefici dovrei eseguirlo correttamente
ed essere predisposta a collaborare. Ma io non ragiono di testa,
ragiono col core e il core mi dice che sono una persona casinista,
inquieta e con problemi di concentrazione (soprattutto se una cosa
non mi piace). Mi hanno pure detto che non solo mi farebbe bene alla
schiena, ma anche alla mente perché imparerei a gestire la
respirazione (fondamentale per un buon equilibrio psicofisico) e le
mie emozioni. Peccato che per fare tutte ste cose io mi rompa
semplicemente i coglioni. Bon.
Ovvio che è una tacca su
“Le cose che non mi riescono,” e non ne vado certo fiera, ma ho
fatto pace col cervello da un po' e riconosco i miei limiti.
In breve: se mi dovessero
consigliare questa disciplina per i problemi di schiena che ho, il
mio approccio sarebbe lo stesso come se dovessi prendere una
medicina: non mi piace ma devo farlo.
E chissà perché mi viene
in mente una supposta.