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lunedì 9 gennaio 2017

Ricetta: crumble di mele.


Chiariamo subito una cosa: questo post non era previsto, come non era previsto il crumble ieri sera, come non erano previste le tante richieste per questo dolcetto semplice ma sensazionale, ma è bastato mettere una foto sui social per scatenare il 'Voglio la ricettaaaa!!'
Quindi non sia mai che non vi accontenti, belli de zia.
Tutto è cominciato  ieri sera, quando mi è venuta voglia di fare un dolcetto e aprendo il frigo... la desolazione.
Uova scadute.
Allora vado in dispensa: poca farina.
Be', magari faccio qualcosa con le mele, mi dico. Emh... nella fruttiera ce n'erano solo 2.
Dopo l'iniziale desolazione e il successivo sgomento, decido che un dolce, con quello che ho, lo devo tirar fuori ed ecco che provo per la prima volta in vita mia il crumble alle mele.
Ve lo dico: è una droga. È velocissimo, facilissimo, ci vogliono pochi ingredienti e finirà in un secondo.
Non ci credete? Fidatevi.
Questa la mia ricetta e le mie misure per la tortiera (visto gli scarsi ingredienti)

Ingredienti:

* 2 mele
* succo di limone
* 150 g di zucchero semolato
* 170 g di farina 00
* 100 g di burro

Tortiera a cerniera di 17 cm di diametro.

Procedimento:

per prima cosa sbucciate e tagliate a fettine le mele. Irroratele con del succo di limone e con 50 g di zucchero (dei 150 sopra).
Poi, in una ciotola, mescolate e lavorate la farina, il burro a pezzettini e il restante zucchero.
Lavoratelo con le mani fino ad avere un impasto 'bricioloso'.
Imburrate la tortiera, adagiatevi le mele, e mettete il composto sopra il tutto, a ricoprire.
Infornate a 200° per... non lo so. Io sono andata a occhio. Tenete presente che sopra deve essere ben dorato, come nella mia foto per intenderci.
Il crumble, dopo questi semplici passaggi, è pronto per essere divorato. Il fondo di questo dolcetto sarà caramellato, le mele morbide e profumate e il sopra croccante come una frolla asciutta. In poche parole: una bontà!
Purtroppo, proprio perché non era previsto un post, non ho altre foto se non la prima dove già avevo dato una cucchiaiata d'assaggio, ma è talmente semplice che vi basterà questa ricettina. Se comunque avete dei dubbi, io sono qua.
Provatelo e fatemi sapere!

P.S. Essendo un dolce alle mele di origine inglese, ci starebbe bene anche la cannella. Io non l'ho messa perché a noi non piace particolarmente. Infatti non ci sono foto perché ne è rimasto solo una cucchiaiata (che ve lo dico a fare.)
Buona merenda!



lunedì 12 dicembre 2016

Idea Regalo: LA RICETTA IN BARATTOLO


Come ogni anno, per Natale, cerco e studio un regalino fai da te per le amiche. Sono incappata molti mesi fa in questa idea carina, le ricette in barattolo, e l'ho messa nella lista "Cose da regalare a Natale."
Ho trovato tantissime ricette sia dolci che salate (per salato intendo che in barattolo si può fare pure il risotto o il minestrone con gli ingredienti secchi) e io ho optato per i biscotti. 
Quindi armata di calcolatrice mi sono messa a fare due conti di quanto e cosa poteva entrare nei barattoli che avevo scelto, perché un conto è avere una ricetta in testa e un conto è farla 'entrare' letteralmente in un recipiente. In poche parole una mattina la mia cucina sembrava il laboratorio dello speziale.
Ho cercato, vagliato, provato varie ricette e vari ingredienti e alla fine ho trovato il mix perfetto (e semplice)  sia per il palato che per il barattolo: biscotti alle gocce di cioccolato. Ovvio che poi ho abbellito il tutto con uno stampino, qualche decorazione e della stoffina.
Quindi se voleste provare a regalarlo io ho fatto così:

Quello che ho usato per il packaging:
-barattoli piuttosto capienti (volendo anche da litro) 
-stoffina colorata
-cartoncino per foderare il barattolo
-bigliettini e adesivi
-carta velina 
-nastro e decorazioni
-stampo per biscotti
-colla a caldo




La ricetta di questi biscotti in barattolo invece è la seguente:

-220 g di farina 00
-60 g di zucchero semolato
-100 g di zucchero di canna
-1 cucchiaino colmo di lievito
-1 bustina di vanillina
-un pizzico di sale
-gocce di cioccolato e/o cioccolato fondente a pezzettini

(ingredienti da aggiungere sul momento: 1 uovo e 110 g di burro)

Una volta preparati gli ingredienti andrete a mixarli a vostro piacimento e a vostro gusto. Le gocce di cioccolato posso essere messe sia in mezzo che in cima (ho preferito non pesarle e andarle a posizionare riempiendo gli spazi vuoti, tanto la cioccolata non è mai troppa!) e lo zucchero di canna diviso in due volte per creare un effetto a strisce, insomma divertitevi a creare il vostro impasto.





Una volta messi gli ingredienti io ho foderato la cima del barattolo con della carta velina per tenere tutto più fermo.
Poi, con del cartoncino colorato, ho foderato il tappo del barattolo all'interno mentre all'esterno ho applicato della stoffa con sei punti di colla a caldo.


Ho scritto la ricetta su dei cartoncini colorati e sono andata a chiudere il barattolo con del nastro colorato, una pallina di natale e uno stampo per biscotti.




Infine, con un piccolo adesivo, ho specificato cosa aggiungere al momento dell'esecuzione.


 

 E voilà, la ricetta dei biscotti in barattolo è pronta per essere messa in un recipiente, lavorarla con un uovo e il burro e infornare il tutto per dei biscotti di frolla semplici e gustosi.





E comunque non sono normale, son già qui che penso "E al prossimo Natale cosa regalo?"

lunedì 18 aprile 2016

La Black Passion: torta goduriosa al cioccolato.




Io per fare una cosa (che sia una torta, uno scritto, un disegno, un ricamo...) devo essere ispirata, sennò mi viene una ciofeca.
Ieri, come si evince dalle foto, ero molto ispirata perché nel mio giardino ci sarebbe stato il briefing con le amiche del tè, per mettere in atto il prossimo evento di Maggio. Ricordate il Jane Austen Tea Party del 2014? Ricordate Un tè  a Downton Abbey del 2015? Quella roba lì. Quest'anno un altro tema fighissimo, se vogliamo ancora più difficile, una propria e vera sfida, e le sfide vanno affrontate con una torta al cioccolato, senza se e senza ma.
Quindi mi sono cimentata in una torta super golosa e cioccolatosa, semplice ma di grande effetto.
La ricetta originale è questa ma non prevedeva né la farcitura, né la copertura, e non ho rispettato manco i tempi di preparazione, ma è venuta perfetta.
Di seguito come l'ho fatta io.



Ingredienti:
- 200 g di farina 00
-200 g di zucchero
-75 g di cacao amaro in polvere
-5 uova intere
-100 g di burro
-50 ml di latte
-1 bustina di lievito per dolci
-marmellata di albicocche (o del gusto che preferite)
-cioccolato fondente per la copertura.

Procedimento:
Come sempre, per prima cosa, accendete il forno così intanto arriva a temperatura (160° forno statico).
Prendete le uova, dividetele, montate per bene gli albumi con le fruste e metteteli da parte.
In un altro recipiente montate i tuorli  con lo zucchero fino a che non si sarà formata una bella crema omogenea.
A questo punto aggiungete il burro fuso e la farina setacciata. Aggiungere un po' di latte e proseguire con il cacao (setacciato pure quello) e il lievito. Finire di aggiungere il latte per  avere un composto bello amalgamato.
Adesso è il momento di aggiungere gli albumi e mescolare dall'alto in basso il nostro impasto.
Imburrate una tortiera di circa 24 cm, versateci l'impasto e mettete in forno per circa 45 minuti.
Manco vi sto a di' della prova stecchino.
Quando la vostra cucina  sarà pregna del profumo del cioccolato che manco il negozio di Vianne del film Chocolate, probabilmente sarà ora di sfornarla.
Lasciatela freddare poi tagliatela a metà e farcitela con la marmellata che preferite.
A questo punto fondete a bagnomaria il cioccolato fondente e spatolate tipo muratore la vostra torta.
Lasciate che la copertura si freddi e diventi compatta poi inventatevi una scusa, chiamate delle amiche e in barba alla cellulite e alla prova costume  fatela fuori tutta.



N.B. Capite bene che una delizia del genere non può essere chiamata semplicemente torta al cioccolato e nemmeno torta Sacher (perché non è la ricetta della Sacher) quindi, in questa mia versione più veloce, ripienosa e con copertura fondente ho deciso di trovarle un nome chiedendo aiuto alle amiche di FB. Dopo le proposte ho preferito prima passare all'assaggio per essere sicura di scegliere il nome giusto e quindi  ringrazio Silvia Favaretto per aver suggerito Black Passion perché, signori miei, si avventavano sul vassoio con una passione, una frenesia  e gli occhi a cuoricino manco ci fosse stato Raoul Bova ignudo.



p.s. L'estate è vicina ma non non ci sentiamo manco in colpa, sia chiaro.


martedì 19 gennaio 2016

La TT (Torta Toast)


Siamo al 19 Gennaio e cosa c'è di meglio di una ricetta light per smaltire quei 12, 13 kg presi durante le feste natalizie?? Di quelle che ti consiglia pure il dietologo? Di quelle che comprendono uova, pancetta, formaggio e una coscia di brontosauro?
Infatti oggi vi posto una ricettina leggera.
Scherzo. Ma vi pare? Per me può essere il 19 Gennaio come il 15 Luglio, se a me entra nel capo una ricetta non c'è dieta e prova costume che tenga. Quindi se volete provare qualcosa di dietetico 'Ciao' proprio, se invece volete cucinare qualcosa di sfizioso per grandi e piccini, state fermi qua che vi do 'sta ricettina veloce-veloce e molto buona.
Mi sono imbattuta in questa ricetta su You tube e devo dire che mi ha subito conquistata. C'è quel mix giusto di colesterolo e trigliceridi che fanno la ola solo a vederla, quindi è una torta salata perfetta per me.
Ecco la mia ricetta con qualche precisazione e (qualche grammo di ingredienti) in più.

Ingredienti:
Una confezione di pane per toast (quello che più preferite. Se lo fate in casa ancora meglio.)
100 gr di pancetta affumicata a dadini
3 uova
50 g di parmigiano grattugiato per l'impasto + qualche cucchiaiata da cospargere sopra per una crosticina croccante.
150 g di prosciutto cotto
mezzo bicchiere di latte
100 gr di scamorza o mozzarella da pizza o formaggio filante (insomma, quello che più vi aggrada)
origano (facoltativo)
sale e pepe qb

Procedimento:
Prima di tutto accendete il forno a 180°.
Poi prendete una tortiera di  un diametro di 28 cm se volete utilizzare tutta la confezione di pane da toast (circa 15 fette). Infatti più la tortiera è piccola e meno fette ci staranno.
Comunque, prendete 'sta tortiera e rivestitela di carta da forno. Poi mettete le fette sdraiate una sull'altra e frapponete tra di loro il prosciutto cotto e la mozzarella.
A questo punto in una ciotolina sbattete le uova, aggiungete un po' di sale e un po' di pepe, il mezzo bicchiere di latte, il parmigiano grattato e la pancetta tagliata a cubetti.
Poi, con un ramaiolo, cospargete la vostra torta di toast con questa miscela corposa, cercando che questo mix non vada solo sopra ma entri anche tra fetta e fetta. Vi basteranno dieci secondi per questa operazione.



Dopo di che, cospargete la vostra torta con parmigiano grattato e, se vi piace, dell'origano per dargli quel gusto pizza che non guasta mai.


Tempo di esecuzione 7 minuti. Più veloce di così si muore.
Mettete tutto in forno per 20- 25 minuti o comunque fino a quando la vostra TT non è bella dorata e croccante.



Questa ricetta non so come catalogarla perché faccio fatica a reputarla un secondo, ma se fate come me la utilizzerete come piatto unico (vista anche la corposità degli ingredienti) o come una merenda alternativa e gustosa.


Insomma la Torta Toast è per tutte le stagioni: veloce, gustosissima, sfiziosa e comoda, perché alla fine può avere un mucchio di varianti e può essere un'ottima ricetta svuota frigo.


 

p.s. Mi scuso per la qualità di alcune immagini ma come sapete in casa la sera senza un faro è impossibile fotografare.
p.p.s. Ringrazio l'amica Francesca per avermi suggerito Torta Toast. D'ora in poi dirò “Stasera faccio la TT!”

Buon appetito!

venerdì 30 ottobre 2015

Muffins al cioccolato con cuore di marmellata



Eccoci qua con un'altra ricetta. Lo so, 'sto blog ultimamente pare gestito a giorni alterni da Nonna Papera e Giovanni Muciaccia, ma tant'è. Periodino un po' pregno, incasinato e spesso, per rilassarmi, metto le mani in pasta. E questa volta andiamo di muffins al cioccolato perché si sa, il cioccolato fa bene all'umore, no?
La ricetta l'ho presa qui, ma c'è stato un problema: aprendo il frigo mi sono resa conto che avevo un uovo solo. Una brava massaia avrebbe desistito (ma ndo vai se gli ingredienti non ce l'hai) invece io ho tolto di qui, aggiunto di là, messo pure il ripieno e...Perfetti, chevvelodicoaffare.
Quindi, di seguito, la ricetta personalizzata da me medesima:

Ingredienti: 
200 g di farina 00
60 g di cacao amaro
190 g di zucchero
200 ml di latte
3/4 di una bustina di lievito per dolci
1 uovo
60 g di burro
marmellata di albicocche
gocce di cioccolato.

Procedimento:
Prima di tutto accendete il forno e mettetelo a 180° così mentre impastate arriva a temperatura.
Poi, in una ciotola, mescolate con  le fruste elettriche  il latte, l'uovo e il burro fuso.
In un'altra ciotola, con un mestolo,  mescolate farina, zucchero, lievito e cacao.
A questo punto che si fa? Bravi, si aggiungono gli ingredienti liquidi a quelli secchi e amalgamiamo l'impasto per bene.
Poi prendete i vostri bei pirottini, mettete un po' di impasto, un cucchiaino di marmellata e poi ancora un po' di impasto. Così per tutti i pirottini a disposizione. Infine qualche goccina di cioccolato a guarnire.
Infornate per circa 15/20 minuti, facendo ovviamente la prova stecchino.
E niente, in meno di mezz'ora  avrete dei muffins golosissimi,cioccolatosi e ripieni.







Come sempre, fatemi sapere ;-)


venerdì 10 ottobre 2014

Treccione-one-one di ricotta e limone


Oggi ricettina.
Di un dolce che ho visto su una rivista e che voglio condividere perché è bello e buono.
Tu dici: mo' scrivo la ricetta e via. Ennò! Non si fa! Mica puoi scrivere la ricetta così alla buona senza prima tutelarti! Eh. Perché sui blog non puoi scrivere una ricettina senza citare la fonte. Me lo hanno detto le guru del food. Le regine dei siti di cucina. Le amiche mie che cucinano che manco Cracco che imita Gualtiero Marchesi. E se lo dicono loro, c'è da fidarsi. Non puoi tu trovare una ricetta su un foglietto senza prima improvvisarti Poirot e scoprire a chi appartiene quella calligrafia e da lì risalire all'inventore della ricetta. Non puoi dire "Tho! Ecco la ricettina di un dolce, provatelo!" senza dire dove hai preso la ricetta, chi l'ha cucinata prima di te, chi ti ha ispirato, cosa hai cambiato, il codice fiscale di chi l'ha divulgata e il pin del bancomat di su' nonna. Niente è lasciato al caso: devi cità. E io cito. Io cito e tu Tarzan.
Comunque.
Questa ricettina bella bella l'ho presa dalla rivista Fior Fiore in Cucina. È un mensile che mi porta mia suocera, la quale lo prende alla Coop. Visto che a casa sua la sfoglio avidamente manco ci fosse fotografato Raoul Bova ignudo, lei, bella stella, adesso la prende apposta per me.
Non sono solita fare pubblicità e non è un post  sponsorizzato, ma se andate alla Coop  ve lo prendete con un piccolo contributo e ne gioirete per trenta giorni. È una bella rivista con ricette semplici, dettagliate e alla portata di tutti. Infatti se ci riesco io... Non solo: è piena di suggerimenti, curiosità, bellissime foto e consigli su tutto ciò che riguarda la cucina e la casa. E, cosa da non sottovalutare, ha un occhio di riguardo per il menù dei bambini, per i vegetariani, i vegani, il biologico e chi più ne ha più ne metta.
La ricetta di oggi è nel numero 17 di Aprile, quindi mi sa che non la trovate, ma ve la metto io pari pari quindi il problema è risolto.
Il dolce che volevo fare era questo:


Basso, contenuto, piccolo e leggermente dorato.Invitante, vero?
Orbene, mi è uscito questo:



Un treccione da fare invidia a Raperonzolo. Una roba che manca poco mi esce dalla teglia e ho seguito alla lettera le dosi, eh! è inutile che fate quella faccia come per dire "Chissà che cosa hai combinato!" Ho solo sostituito un uovo (nella ricetta originale erano due)  con il latte per la spennellatura ma temo che l'esplosione del treccione non sia imputabile a questa piccola variazione.
Comunque anche se non è venuto esteticamente uguale, è stramagnifico. Si fa in 5 minuti, non ha bisogno di lievitazione extra ed è un misto tra un dolce e un panbrioche.

Cosa ti serve:

Mezzo kg di ricotta
Mezzo kg di farina 00
230 gr di zucchero
1 uovo
1 bustina di lievito per dolci
1 limone non teattato
granella di zucchero
un po' di latte per spennellare la superficie

Cosa devi fare:

Accendi il forno e impostalo su 180°.
Mescola la ricotta con lo zucchero, poi aggiungi un uovo e la buccia del limone grattugiata.
Unisci la farina setacciata con il lievito e amalgama bene il tutto. A questo punto lavora un po' l'impasto con le mani, dividilo in tre parti, fai dei cilindri e posali su una teglia rivestita di carta da forno. Uniscili alle estremità e fai una treccia. Sai fare una treccia, vero? Se hai dubbi, vai su you tube e guarda un tutorial della tua parrucchiera di fiducia. Dopo aver fatto sto treccione, spennellalo con un po' di latte e cospargilo di granella di zucchero. Pronti. Ficca in forno per 30 minuti e dopo gioisci per la tua opera.
Questa ricetta fa parte della rubrica "Ricette per pic nic" e infatti la trovo ottima perché è un misto tra un pane dolce e una brioche. Secondo me sta bene con un velo di marmellata o con dell'uvetta all'interno.





Se la provate fatemi sapere ;-)



giovedì 19 giugno 2014

Saccottone di patate e wurstel


Visto che la prova costume è iniziata da un pezzo, oggi vi do una ricettina dietetica da morì. Così dietetica che Rosanna Lambertucci si è procurata una bambolina vodoo a mia immagine e somiglianza e la sta trafiggendo di spilli avvelenati.
Dicevo: che ce frega della dieta? Soprattutto se la ricetta in questione la sceglie un figlio.
Alice, in preda al delirio per gli esami, ha visto la ricetta qui e ha detto "Questa mi fa proprio gola."
E che non la vuoi accontentare la pora pupa sfinita dallo studio? Eh.
Ricetta buona e golosa, semplice semplice da preparare, ideale calda, fredda, a fettine, a bocconcini o come più vi piace.
Praticamente è uno strudelone (notare la parola strudelone) salato.
Io, come dico sempre, non potrei mai fare la foodblogger, perché le cose non faccio in tempo a sfornarle che se magnano. Quindi fatevi bastare sto quadratino che è avanzato e fidatevi: buono buono. Le dosi, gli ingredienti e il procedimento, rispetto alla ricetta orginale sono un po' cambiati. Vi metto la mia versione.

Quello che vi serve:  

Una confezione di pasta sfoglia rettangolare
2 patate medio grandi
2 wurstel grandi
1 panettino di formaggio a pasta filata (tipo la mozzarella da pizza) p.s. il panettino non l'ho usato tutto. p.p.s. Io vado a occhio, che s'è capito?
sale e pepe qb

Quello che dovete fare:
Accendete il forno a 180°.
Stendete la pasta sfoglia su un piano e riempitela (solo la metà) di fettine di patata tagliate sottili.
Poi tagliate i wurstel in quattro nel senso della lunghezza (piano piano ce la si fa) e metteteli sopra le patate. Adesso mettete le fettine di mozzarella/formaggio.
Ripartite con un suolo di patate, wurstel e formaggio. Finite con una spruzzatina di sale e pepe e volendo anche un po' di origano.
Chiudete con l'altra metà lasciata libera a formare un saccottone, cuscinone, calzoncione (insomma chiamatelo come vi pare), e aspettate che esploda.
Davvero. Una volta chiuso, sigillato e messo in forno avrete la sensazione che scoppi da un momento all'altro da tanto è pieno. Non foratelo però, ma spennellatelo con un po' di latte e mettetelo in forno.
Aspettate giusto quei 30 minuti nei quali potete tifare una squadra ai mondiali anche se i nomi dei giocatori sembrano rebus, darvi lo smalto alle unghie, passare lo straccio, farvi la maschera ai capelli o giocare a candy crash maledicendo le ventole spara cioccolato.
Dopo questo tempo il timer trillerà per dirvi che il vostro saccottone ai wurstel è pronto.
Non mi resta che dirvi: buon appetito!





giovedì 27 febbraio 2014

Gratin di carciofi in cocottina

Avete presente Bubba di Forrest Gump? Con quella storia dei gamberetti?
Bene, io ho fatto paro paro con dei carciofi (chi mi segue su Facebook lo sa).
Il Santo, dalla sua trasferta romana, m'ha portato un mazzo di carciofi, non di tulipani, narcisi o fiori di campo. No, carciofi. Credo siano mammole.


Io ho gradito moltissimo, molto di più che se mi avesse portato un mazzo di fiori pè davvero.
Non sto scherzando.
Avete mai fatto i tulipani fritti, ad esempio? Eh, fateli, poi mi dite se sono meglio quelli o i carciofi.
L'unico inconveniente, se così si può chiamare, è che a mangiarli siamo in due.
Apro parentesi
(Alice mangia poche verdure e quelle poche che mangia le devo come dire...impiastricciare? Quindi non mangia gli spinaci, ma la torta salata con gli spinaci sì. I finocchi solo crudi e i carciofi solo nel risotto. Le patate anche passate nella lettiera del gatto, ma a chi non piace la patata? Se fate dell'ironia vi tiro un carciofo in un occhio)
Chiusa parentesi.
Dicevo: a mangiarli siamo in due, quindi una cassettata di carciofi è tanta e non è che la finisco subito. Quindi sono quattro giorni che mangiamo carciofi in tutti i modi in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Dice che fanno bene al fegato. Il nostro, ora come ora, è da record. Lindo e pulito manco fosse stato lavato con la varechina. Il fegato è talmente depurato che si è commosso. Crudi, cotti, risotto, pasta e chi più ne ha più ne metta. Tutte ricette collaudate, però.
Invece ieri ho voluto provare a fare il gratin di carciofi. Che vojo dì, non è che ci vuole chissà che e basta una googlata per trovare 2453 ricette, però questa la voglio condividere perché la reputo anche molto dietetica. Siete a dieta? Fa per voi.
Non siete a dieta? Bravi, chiudete sta pagina, preparate la pastella e fateveli fritti, date retta a me.
Comunque.
Per il discorso di cui sopra vi metto le mie dosi che sono per 2 persone. Non solo: ho aggiunto qualcosina rispetto alla ricetta originale. Se siete in quattro raddoppiate o andate a occhio.

Ingredienti:
4 carciofi belli grossi
2 cucchiai belli pieni di olio evo
1 ciuffetto di prezzemolo tritato
30 gr di pecorino stagionato e saporito
40 gr di pangrattato
una manciatina di capperi
4 cucchiai di parmigiano grattato
sale e pepe q. b.

Cosa ho fatto io:
ho lessato i carciofi ben puliti interi (mica vi devo spiegare come si fanno i carciofi lessi,nevvero?), lasciando però un bel pezzetto di gambo (perché nelle mammole è buono per un gran bel pezzo).
Mi raccomando: togliete le foglie esterne bla bla bla...acqua salata bla bla bla...il limone sennò anneriscono bla bla bla...cioè, lo sa anche mi' nonna, giusto?
Poi  li ho scolati quando ci entrava la forchetta, quindi cotti sì, ma non sfatti. E li ho lasciati un attimo lì a riposare. Porelli.
In una ciotolina ho messo il pangrattato, il  prezzemolo tritato, i capperi tritati, il pecorino grattugiato, i due cucchiai d'olio e il sale e pepe.
Ho mescolate per bene ed è venuta fuori una pappetta piuttosto asciutta. Qualcuno si è lamentato di questo, invece a noi, il fatto che alla fine il piatto sia croccante ma non unto, è piaciuto assai di più.
Io ho fatto due cocottine monoporzione, perché a noi piace così, ma volendo potere fare un pirofilina più grande, fate come più vi aggrada. Come più vi aggrada ho detto, non so se notate la finezza.
Ho unto con il pennellino le cocottine, poi ho tagliato il gambo dei carciofi  a metà e ho messo via (non buttateli!) la parte finale. Il resto dei carciofi l'ho tagliato per il senso della lunghezza (vanno due carciofi per ogni cocottina). Ho messo un primo strato (possono anche sovrapporsi), poi un po' di trito, poi ancora carciofi. Poi (quante volte sto dicendo poi? Non potrò mai essere una foodblogger anche per questo) ho tagliato a rondelle i gambi che avevo messo da parte e sono andata a riempire gli spazi vuoti della cocottina. Se voi non avete spazi vuoti vuol dire che siete campioni di tetris, sia chiaro.
Infine ho ricoperto tutto con il trito rimasto e il parmigiano grattugiato (perché mi garba che mi ci faccia la crosticina).
Ho messo in forno ventilato  a 180° per 15 minuti  e altri 5 minuti su grill-ventilato, per la crosticina di cui sopra.
Ecco, a questo punto dovrebbero esserci delle bellissime foto del prima, del durante e del dopo, ma io c'ho solo una foto fatta col tablet a cocottina pronta.
Anche per questo non potrò mai essere una foodblogger : appena è pronto noi si magna, e credetemi, non è rimasta manco una briciola.
Provateli: è semplice, veloce e gustosa.



p.s. dovrebbe essere un contorno, ma voi fatene l'uso che vi pare.
E vorrei vedè ;-)






lunedì 28 gennaio 2013

La torta dell'amore





“Amò”
“Eh”
“Ascolta qua”
“Ma non puoi aspettare?”
“No, che sennò mi dimentico”
“Ma aspetta che finisc...”
“No. Questa dalla a me che sennò ti distrai”
“Ma mi serve!”
“Dopo.Ti ricordi la torta che ti ho dedicato qualche settimana fa?”
“Topa, fai tre dolci a settimana e mi tocca sfondarmi a calcetto per bruciarle, posso sapere adesso a che torta ti riferisci?Essù”
“Ma quella te l'ho proprio dedicata!Quella fatta col cuore!”
“Ma perché, quell'altre come le fai, coi piedi? Te ci metti passione sempre, non è che mi hai aiutato”
“Ma col cuore intendo quella col cuore! Cioè, quella col cuore di marmellata, ricordi?”
“Mmh...sì”
“Come mmh.. sì, io te la dedico e te fai mmh..sì? Deve essere in cima alla lista delle tue torte preferite!”
“E' in cima alla lista delle mie torte preferite, okay.”
“Questa affermazione è spontanea, nevvero?”
“Come no. Spontanissima”
“Insomma, allora te la ricordi. Bene. Secondo te è adatta al contest che ho visto da  Morena?”
“Chi?”
“Morena.”
“Morena. E' na cugina tua?”
“Mannò, è una blogger! Foodblogger per la precisione”
“Ah”
“Insomma, secondo te è adatta? Senti qua cosa richiede il Contest: una gara culinario-fotografica ( e se fai una battuta sul culi ti prendo a mestolate le rotule), dove bisogna cucinare una ricetta del cuore, che emoziona o che sia magari destinata al proprio amore. Che dici?”
“E l'amore sarei io?”
“No, tù sorella.Allora?!”
“Direi che è perfetta”
“Davvero?”
“Certo. Puoi adesso uscire dal bagno e restituirmi la carta igienica, per favore?”
No, perché a me quando viene in mente una cosa bisogna che la faccia. Anche lui, se è per questo.
Allora partecipo al contest di L'aroma del caffè che è na roba bellina bellina con tre premi uno meglio dell'altro.

“Amò, ma hai finito?”
“Che vuoi ancora?”
“Esci che ti spiego”
“Pietà. Manco al cesso posso sta'”
“Bravo, hai fatto pure la rima. Senti se ti garba come espongo la ricetta”

Ingredienti:

250 gr di zucchero
250 gr di farina
3 uova
130 gr di olio di semi
130 gr di acqua
1 bustina di lievito
scorza di un limone.
Marmellata di albicocche
Marmellata di ciliege

“Ma non è la ricetta del ciambellone?”
“Infatti. La ricetta l'ho già provata qui, ma lo stampo adesso è diverso. Ti pare una ciambella questa?”
“No”
“E allora fidati fijo mio.Lascia fa'”
“Abbiamo finito? Posso vestirmi?”
“No, rimanimi in mutande che mi ispiri. Senti se ti garba come spiego la ricetta”
“Sentiamo”

Sbattete le uova con lo zucchero con una certa energia, poi aggiungere l'olio, l'acqua, la farina e il lievito passate al setaccio. Poi la scorza del limone. Sbattete tutto per bene, deve diventare omogeneo e senza grumi. Risulterà un composto molto liquido ma non ve ne deve fregà 'na mazza...”

“Ma sei sicura di usare questo linguaggio?”
“Amò. Il mio è un foodblog?”
“No. E' un minchia-blog”
“Appunto”
“Hai ragione, vai avanti che c'ho freddo ai polpacci”

Imburrate una bella tortiera, versatevi il composto e fate cuocere a 170° per circa 30 minuti.”

“Ottimo.Posso andare?”
“No, devi vedere se va bene come la faccio ripiena”
“Non ti dico cosa mi si sta congelando”
“Cosa vuoi che sia, mi son sempre piaciute le praline di gelato”
“Vai avanti”

Quando la torta è pronta, fatela freddare, tagliatela a metà, farcitela con la marmellata di albicocche e adagiate di nuovo la parte superiore.Poi disegnate un cuore su un foglio, ritagliatelo e fissatelo sopra lo torta con degli stecchini in modo che non si muova.

 

Con un coltello incidete la torta lungo il cuore e una volta tolta la sagoma scavate un po' il cuoricino. Infine riempite la buchetta a cuore con marmellata di ciliege.”





“Brava. Bravissima. Posso andare a vestirmi adesso?”
“No. Devo dire a cosa partecipo”
“Da quanti anni stiamo insieme io e te?”
“Ventuno, perché?”
“Mi chiedo ogni giorno come sia possibile. Lo vogliamo finire 'sto post?”
“Certo. Senti se va bene:
Con questo post partecipo al Contest La cucina del cuore   e metto la foto, questa: 


"Bene. Hai finito?"
"Credo di sì. Amò, ma non sei contento? E' la torta che ti ho dedicato."
"Contentissimo. Che si vince?"
"Tutti i premi sono bellissimi, tutti aggeggini e attrezzi per fare nuove ricette e dolci"
"Con i quali te potresti partecipare ad altri contest, vero?"
"Bhè, sì, in teoria, sì"
"E' c'è da rifare tutta 'sta tiritera, giusto?"
"Eh,un minimo."
"Guarda, non puoi capì come prego che tu vinca. Ma tanto tanto tanto. Mai stato così devoto"

Allora, mi son fatta due conti: già è Santo, in più prega per me, cioè, sono in una botte de ferro.




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