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domenica 14 giugno 2015

L'angolo lettura romantico

Disclaimer: post con molte foto e poco testo.
Ergo: la mia parte creativa ha preso il sopravvento.



Avevo in mente, da un po' di tempo, di fare 'sta cosa dell'angolo lettura/tè/aperitivo/cazzeggio/dormita e via dicendo. Inoltre ho questo gelso che oltre a fare dei frutti buonissimi è talmente bello e maestoso che sarebbe un peccato non sfruttarlo e quindi facendo due più due ho voluto creare questo angolino romanticone (oh sì, adoro!). Lì per lì m'era presa la malsana idea di creare la zanzariera da me ma poi Ikea la vende a meno di 15 euro e...ma ti pare?
Presa dalla sindrome di Manny tutto fare, stamattina ho cucito e foderato due vecchi cuscini con stoffine nuove perché, se non si fosse capito, amo molto i cuscini. 









 


Ho cambiato 'faccia' anche all'altalena adattandola ai colori che ho scelto e appeso ai rami lanterne, cuori e gabbie.









A questo punto uno si potrebbe chiedere quanto può costare allestire un angolo del genere che vi assicuro è di un effetto scenico allucinante. Bene: tra zanzariera, fiori finti, lanterne Ikea più ammennicoli vari non arrivate a 50 euro. Lo specifico perché davvero con una poca spesa, un po' di inventiva e un po' di fantasia potrete allestire una cosa del genere godibilissima sia con i cuscini, sia con una sdraio, sia con una stuoia, e creerete con poco il vostro angolo lettura shabby.





 Oggi, dopo aver finito, l'ho provata e devo dire che ci si sta da Dio. Con Alice abbiamo deciso di provarla in notturna con le lanterne accese e se non prende fuoco tutto posterò anche quelle di foto.
Ah sì, ho finito il romanzo e ho preso in parola chi mi ha detto "Bene! E ora relaaaaax!"
Ecco, questo è il mio relax. Chè, sto a esagera'?

 





giovedì 26 giugno 2014

Cuscini e borse come se piovesse

Buongiorno e benvenuti a 'Cucito creativo', la nuova trasmissione di A Casa di Simo. Un breve stacchetto di pubblicità e poi partiamo con la puntata!Non cambiate canale!
Come sono andata? No, perché davvero stamattina sembra di essere a una di quelle trasmissioni dove ti fanno vedere tutte le cose che puoi fare con pezzi di stoffa trovati per caso. Ah, solo io li trovo per caso? Insomma, è estate ma ieri qui ha fatto un temporale che ve lo raccomando, quindi ho lavorato nella craft room mettendo mano a delle stoffe che erano lì da mesi e mesi e che non aspettavano altro di essere utilizzate.
Soprattutto una, presa apposta tempo fa per rinnovare i cuscini della mia poltrona da camera. Quando ho visto la fantasia mi son detta "E' perfetta per i miei cuscini." Il fatto che l'abbia cuciti mesi dopo è solo un dettaglio. La stoffa è talmente bella che pare un quadro e mi dispiaceva 'sciuparla' anche per il dietro, quindi ho preferito utilizzare una tinta unita che mi ha dato la mi' mamma un mesetto fa dicendo "Tho! Non so cosa ci puoi fare, perché il colore è un po' forte e la stoffa un po' grezza, tipo quella che si usa per le sdraio al mare." No, ma avete capito l'intuizione? Il guizzo? Quindi, visto il tema, sta stoffa ci stava da Dio. Una stoffa che davvero non avrei saputo utlizzare da nessuna altra parte. Preso le misure, acceso la macchina e in una mezz'ora pronti i miei cuscini frittomisto/mare.







Ma non sono perfetti per la mia camera da letto?

Poi, mentre riponevo tutto l'armamentario ho visto un'altra stoffa, quella coi cup cakes che ho comprato, quando? Un anno fa? Forse. E allora mi son detta "Tho! Guarda com'è bellina e allegra. Andrebbe fatta vedere, portata a giro..." e quindi l'unico modo per mostrarla è portarla al braccio a mo' di borsa. Un bel borsone per il mare, per i libri, per il tempo libero, o perfetta per andare a fare la spesa.
 

Io però figuriamoci se mi accontento di cucirla e basta. No, la devo impreziosire e allora mi son messa lì tipo bimbina all'asilo a cucire dettagli piccoli in rilievo su alcuni cup cakes. Ed è stata la parte più divertente, chevelodicoaffà.



La fodera...bho, ce l'avevo, non so da dove sia arrivata ma mi sembrava perfetta per questa borsa. I bottoncioni invece sono di un vecchio cappottino di quando Alice era piccolina. La chiusura è un po' spartana ma ho deciso che può andare bene anche così.








Lo ammetto. Per realizzare tutto questo non ho comprato nulla. E' tutto materiale che avevo in casa, dai nastri, ai bottoni, alle stoffe e le varie chincaglierie.
Ma non è bellina? Non vedo l'ora di andare a fare la spesa per sfoggiarla!
Minchia, paro la mi' nonna.
P.s. E ora una scommessa: quanto durerano in mano a me le varie applicazioni? :-D

giovedì 10 aprile 2014

Chi fa da sé fa per tre

Salve, qui è lo spirito di Simo che vi parla. Perché non ci sono più. Svampata. Cotta. Esaurita.
Il perché è presto detto: ho finito un lavoretto (lavoretto è un parolone, mi sono giocata mazzi e mazzi di neuroni specchio) che avevo iniziato un anno e mezzo fa. Quando si dice fare le cose velocemente. Ma a quel tempo, evidentemente, non ero ancora pronta.
Ma partiamo dall'inizio. Diciamo che mi piacerebbe avere un blog che tenesse sempre una certa linea, tipo post regolari, sempre di interesse comune, che vanno al di là di quello che mi accade e che combino. Invece no. Il mio blog è sminchiato come me, mi rispecchia e io non riesco a vivere una cosa e scriverne un'altra. Tutto questo per dire che siccome abbiamo 'dei lavori' in corso che riguardano il giardino vi dovete sorbire tutto il work in progress. E che volte fare, sono limitata.
Il giardino non verrà stravolto. Il giardino avrà una fantastica miglioria, quel tipo di lavoro e progetto che tanti di noi sospirano con un "Sì, magari un giorno faremo..." Ecco, sì, quel giorno è arrivato. Dopo anni. Ma è questo il bello di un progetto, no? C'è voluto tempo, impegno, denaro, decisioni, scelte, cazzi&mazzi ma alla fine ce l'abbiamo fatta.
Ma ovviamente è presto per parlarne.
Fregati, eh?
Ma guardate che vi faccio vedere un'altra cosa bellina.
Ora, pensate un attimo a me, che so che tra poco il mio giardino risplenderà ancora di più. Chiedo: secondo voi io sto con le mani in mano? Secondo voi io non posso essere parte attiva del progetto e fare e disfare su nomi cose animali e città? Infatti sono stata molto attiva, talmente attiva che mi aggiravo tra gli arnesi dei muratori curiosa come una scimmia e gira che ti rigira mi sono pure tagliata con un ferro arrugginito. Morale: antitetanica e antibiotici. Un genio.
Allora mi son detta: se non posso usare la betoniera (che vi giuro ha un fascino incredibile quel coso che gira e vomita calcina) sarà meglio che mi metta a fare le cosine proprio da donna. E quindi ho deciso di rinnovare/foderare/ la parure per il mio salottino da giardino. Che, una volta finito, farà bella mostra di sé con tutto il cucuzzaro che stiamo organizzando.
Quindi, armata di tanta voglia di volontà e un'idea precisa in mente, me ne sono andata al mercato a comprarmi due metri di stoffa. Sì, solo due metri, il resto lo avevo già e ce l'ho adattato.
Sono stata due giorni a misurare, tagliare, cucire, assemblare e a fine serata avevo più fili addosso io di qualsiasi sarto in tutta Italia.
Ho foderato tutte le sedute, i cuscini, e ho rifinito di trina la tovaglietta con la mia scoppiettante macchina da cucire Ikea. Il tutto è double face, sennò sarebbe stato troppo facile! Eh.






Ma non è finita, perché il pezzo forte c'ha da arrivare. 
Vi dico: prendete qualche scampolo di stoffa tutta diversa e tagliatela  a quadretti di 11 cm per 11 cm, diciamo 150 quadretti. Che volete che sia.


Assemblatele tutte, divertendovi anche a mo' di puzzle, e poi smadonnate perché alcune stoffe non vanno per niente bene visto che la texure è diversa e quindi cercate altre stoffe, misurate, ritagliate e guardate di nuovo. E poi non vi sembra ancora come la volevate e allora ci vuole stoffa più scura che dia un guizzo, un tocco di colore forte al tutto.


Quando alla fine vi sembra che sia accettabile, tracannate una vodka per affrontare quello che viene dopo. Armatevi di tanta pazienza, accendete un cero a Padre Pio e cominciate a imbastire A MANO tutti i pezzi. Cuciti uno per uno. Uno attaccato all'altro, cercando  di non sminchiare troppo il disegno che vi eravate prefissati. Dopo 8 ore passate alla macchina da cucire, con il piedino che dà gas che manco un pilota di formula uno e nella testa il TRRRRRR!!! del motore, avrete questo risultato:
una coperta/plaid/tovaglia patchwork.
In compenso non avrete più neuroni, ma son dettagli. Volete mettere la soddisfazione?






La mia parure (quanto fa figo chiamarla Parure?)


In finale apro parentesi ( se amate cimentarvi in questi lavoretti e siete alle prime armi, questa macchina da cucire vi può bastare. Io non mi sono mai pentita. Chiusa parentesi)
Detto questo: il patchwork non è venuto precisissimo ma quando ho risposto alla domanda "Simo, sai dov'è il trapano?" con "È nella vasca da bagno" ho deciso di porre fine a questo lavoro per non giocarmi il poco cervello che mi è rimasto.
P.S. consigliatelo come passatempo alla vostra peggior nemica. Dopo vi amerà ancora di più.




mercoledì 14 novembre 2012

MA CHE PALLE!!!





Avviso agli utenti:in questo post si parlerà del Fai da te (che fai per tre), di Natale, di foto e di palle.Parecchie palle.Io ve lo dico, magari se vi sapete destreggiare tra una pialla e un pennello può essere di vostro gradimento, altrimenti la vedo dura, ma tant'è.
Allora. Siccome è quasi Natale, siccome quest'anno son partita per tempo, siccome la crisi, il meteo, il fatto che mi piace impiastricciare, provare, sperimentare e chi più ne ha più ne metta, ho deciso di creare varie cosine  con le mie mani. Quest'anno m'è presa così. 
Ovviamente niente era deciso, ma l'idee sono nate lì per lì quando meno me lo aspettavo e quando stavo cercando tutt'altro. Infatti sono partita per comprare un trapano al mio babbo e sono tornata a casa con due palle così.
Oggi vi faccio vedere cosa ho creato. Qui sotto il materiale: un po' riciclato, un po' acquistato (una pizza capricciosa l'avrei pagata di più), un po' l'avevo in casa.
  

Iniziamo dalle tegoline. Ne ho fatte due. Per una nonnetta molto devota ho scelto la più piccola. Ho fatto una base di oro spray (facilissimo da usare) e ho ritagliato a mio piacimento una madonnina che ho trovato in un inserto di una rivista. 


Ho eliminato tutto il contorno per non appesantirla e alla fine ho aggiunto solo un nastrino dorato, qualche stellina e una passata di flatting quando ancora lo spray non era asciutto bene. Questo ha fatto sì che il pennello si portasse dietro una scia dorata leggerissima che dona alla tegolina quell'effetto un po' antico.


Spero che la nonnina gradisca. 
La seconda tegola invece è più grande e leggermente più complessa. Visto che lo sfondo della figura che ho scelto era innevato, ho dato una base di acrilico bianco per poi poter aggiungere dei dettagli a pennello. 




Dopo aver scelto la misura e l'immagine da applicare ho rifinito il tutto aggiungendo gli alberi, dei cespugli, delle ombre, nuvole, neve e varie ed eventuali.


Ha ancora bisogno di due passate di flatting ma più o meno il risultato finale è questo.
Ora passiamo alle palline.
Non c'è molto da dire, anche perché il decoupage è facile facile, quindi vi dico solo che ho preso due palle bianche e due tipo sabbiate che sembrano di vetro, ma in realtà sono di plastica (e menomale sennò ne avrei già rotte quindici. E fidatevi: come rompo le palle io, nessuno mai)
Quindi niente, un po' di decoupage e l'idea di farle in 3D attaccando in rilievo dei particolari.











Per ultimo un lavoretto magari meno bello ma più divertente, soprattutto se avete dei bambini. Le foto purtroppo non rendono giustizia, ma l'effetto finale è ganzetto.
Dicevo. Mi ero presa due vassoietti di legno, no? Tipo vuotatasche, tipo vassoio per mestoli, che ne so,  vassoi insomma. Questi qua: 

e mi son detta "Che ci faccio con questi?" Potevo anche questi 'decouparli', ma insomma, voglio di', sempre vassoi sarebbero rimasti. E allora, visto che non sono normale, l'ho trasformati in qualcos'altro. C'è da dire che mi complico la vita. Se in questo post trasformo qualcosa da appendere come una cornice in un vassoio, qui ho trasformato un vassoio in qualcosa da appendere. Mai una volta che lasci gli oggetti fare il lavoro per i quali sono stati creati. 
Insomma, t'ho preso un vassoio e gira che ti rigira (pagina) ho trovato questi bei foglietti:


Secondo me, vista la scanalatura del vassoio, questo disegno era l'ideale, poteva creare un po' di profondità. E lì  ho avuto un'idea. E sfruttiamola sta profondità!
Ho agguantato i cosini di polistirolo (chi non ha un cosino in casa, eh) tipo quelli da imballaggio e li ho incartati accuratamente come se li dovessi spedire. Proprio dei mini pacchi regalo. Non vi dico a infiocchettarli, ma vabbè. 


Dopo averne fatti un po' dove li ho messi secondo voi? E dove si mettono i pacchetti se non sotto l'albero di Natale? Eh.


Basta aggiungere un gancino per quadri leggeri sul dietro e il vostro quadretto di Natale è pronto. 
Il Santo, dopo aver visto sto pappiè, ha avuto un'idea genialissima che se riusciamo a fare vi mostrerò tra breve.

Pacchetti e plaid sotto l'albero :-D




 Ecco, per ora sono messa così. In mente c'ho anche altro...
Giovanni Muciaccia ESCI DA QUESTO CORPO!!!!!









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