Guardate questa scena. Anzi, ri-guardate, perché son sicura che l'avete vista almeno un centinaio di volte:
Ora guardate queste foto e ditemi, vista la location, se non c'erano tutti i presupposti per fare il remake di questa scena.
Bello, vero?Anche simile simile.Infatti ho proposto ad Andrea “Amò, lesto, vai in quell'angolo là, prendi il cellulare, chiamami e fammi Rupert Everett, ti pregooooooo!!”
Lui per tutta risposta mi ha rovesciato il bicchiere di vino nella pianta più vicina e ha allontanato la bottiglia di rosso che avevo davanti. E dire che al mio tavolo c'era un tifo da stadio per questa genialata che ho avuto. Dio, avrei dato un rene purché Andrea mi facesse sta cosa!Okay, non sono Julia Roberts e non avevo nemmeno un vestito lavanda, ma insomma, non è che stiamo a guardà il capello.
Tutto questo per dirvi che sabato eravamo al matrimonio della mia migliore amica (ne ho 2. Una delle due diciamo)
E' iniziato tutto benissimo e in maniera molto sobria ed elegante tipo : “Ragazzo?” Pat pat (pacca sulla spalla per attirare l'attenzione del giovanotto “Scusa eh?Ma con tutto 'sto casino non lo trovo...ma dov'è il prete?”
“Sono io”
Ecco, per dire. Siamo dovuti partire un po' prima perché io dovevo parlare col parroco visto che dovevo leggere la preghiera dei fedeli e avevo un'ansia da prestazione assurda. Mi immaginavo cose come:
-inciampo negli scalini e mi pianto sotto l'altare
-sbaglio i nomi o preghiera e va a finire che invece di un matrimonio sembra una comunione
-non capisco il cenno del prete e rimaniamo tutti lì per tre ore e mezzo stile belle statuine, fino a che la perpetua non mi si avvicina mormorando “Scusi, ma non tocca a lei leggere?”
C'è da dire che il giovane parroco era agitato quanto me ed è arrivato a dirmi “Via, legga un po' i passaggi che vuole, quelli che lei reputa più indicati...faccia lei” Faccio io? Ma è impazzito? Mi sono sentita rispondere “No, guardi non se ne parla nemmeno, io ho bisogno di una guida, mi ci faccia due crocette!” E sì, io e il prete abbiamo fatto i segni con il lapis su quello che dovevo leggere. Due anime e una preghiera.
Ma ce l'ho fatta. Mi è stato detto che ho letto bene anche se io mi sentivo la voce tremare, ero emozionata santo cielo!Lo deve fare, vero?Alla fine ero così contenta di non essermi impappinata che al ritorno alla panca, all'occhiolino di Andrea, ho risposto agitando le braccia con un “Ma vieniiiii!!!” Ehm...sì.
La cerimonia è stata molto semplice ma allo stesso tempo molto molto simpatica, con il nostro Padre Ralph che, abbandonata l'agitazione, si è messo a fare l'ironico e t'ha fatto una messa nella quale abbiamo riso più di una volta. A proposito di riso, io avevo portato da casa almeno un kg di riso flora per sommergerci gli sposi una volta usciti dalla chiesa, senza contare che loro avevano organizzato i sacchettini e abbiamo realizzato di avere tra le mani almeno dodici quintali di roba.Ci potevamo sfamare tutto il paese. Dopo aver baciato, abbracciato,torturato e spolverato gli sposi, noi invitati ci siamo diretti alla location scelta per il pranzo. Semplicemente FA-VO-LO-SA! L'ho amata sin da subito soprattutto perché era tutto in stile shabby chic!Il bagno era qualcosa di magnifico con i lavandini incastonati in un vecchio tavolo rustico dove troneggiavano cesti di lavanda e saponette color lillà intonate alla sfumatura degli asciugamani. Andavamo in bagno in gita, non vi dico altro. Mentre aspettavamo gli sposi ci siamo accomodati liberamente nel grande giardino e abbiamo pascolato, bambini compresi, come delle pecore sazie. Io ho nell'ordine:
vacillato più volte perché i tacchi sprofondavano nel terreno
portato via una forchetta che era quella del vassoio del prosciutto
scattato foto con l'intento di farci due soldi ricattando qualcuno
tentato di fare uno scatto decente a mia figlia che continuava a fare smorfie manco l'avessero pagata.
Poi sono arrivati gli sposi con lui che continuava a dire “Oggi sono troppo bello!Simo, ma me le hai fatte le foto? Sono fantastico vero?Troppo figo!” e lei che ribatteva “Simo mo' basta con ste foto!Eccheè???” Vanno d'accordo perché son diversi, cistagnentedafà. E io li amo.
Lui, cabarettista nato, fa schiantare solo a vederlo. Ha intrattenuto tutti come se fosse un animatore turistico e il matrimonio non fosse il suo.
Lei, tipa pragmatica e senza fronzoli che si è misurata 'solo' due vestiti e ne ha scelto uno, che non è impazzita per le bomboniere, che non ha fatto le prove per la messa e che se ne uscita con un “Simo, mi hanno detto che devo incaricare qualcuno che mi sistemi lo strascico in chiesa per le foto...ma ti pare? Ma anche no!Insomma, chi è che mi fotografa di culo?E poi come incaricare? Chi passa di lì e ha voglia lo sistema, fate un po' per uno...” ed è una che è scesa di macchina da sola al grido di “Vieniiiiiiii faccio tutto da me!Ma che è, mica mi ci vuole l'accompagnamento!” Semplicemente fantastica. Poteva essere solo amica mia.
A un'ora nella quale spesso si fa merenda ci siamo accomodati ai tavoli e ho scoperto con mia grande gioia e commozione che gli sposi ci avevano messo nell'unico tavolo davanti a loro. Che gesto d'amore!Il tavolo era composto da: amici intimissimi, il nostro coach (mio e della sposa) e il fratello della sposa. Eravamo tutti felici!Sì, soprattutto per il fratello della sposa. Avete presente Thyago Alves? Ecco, pare il sosia.
Il pranzo è stato superlativo, abbiamo mangiato come se non ci fosse un domani e ci siamo anche dati alle danze.
Che coi tacchi non vi dico la comodità. Na goduria.
Il nostro look era un po' alternativo. Il Santo aveva un completo scuro, che faceva molto 'Ho un importantissima riunione a Wall Street'. Alice aveva un completino (pantaloni) di un blu notte (con tanto di cambio pantalone corto che è stato sfruttato quando la temperatura pomeridiana ha toccato i 35 gradi). Mentre le nonne struggevano al sole, mia figlia si cambiava d'abito manco fosse a una sfilata.
Io? Vestita di rosso. Sembravo un angioma.Sono stata chiamata 'La signora in rosso' per tutto il giorno, alla faccia di Kelly LeBrock.
Qualcuno, dopo il quinto bicchiere di vino a stomaco vuoto evidentemente, ha proposto una foto.
Quella per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
La zia (vestita in un elegante abito verde bottiglia) a sinistra, la sposa (bianca) al centro e la sottoscritta (di rosso) a destra. Ecco la bandiera. Na figura di merda che basta e avanza.
La sposa mi ha sussurrato a denti stretti “Simo, ma la dovevamo fa' per forza?”
“Chetati e sorridi. Domani la metto su Facebook e ci taggo Napolitano”
Sulla fine qualcun'altro ha proposto il lancio del bouquet. La sposa (una grande) ha detto “Colcà che vi tiro questo!Questo è mio!Aspè, vado in macchina a prendere quello di riserva”
Il bouquet di riserva!Quello tarocco, quello finto, quello costato poco che lei poteva lanciare anche ai piccioni. Per questa cosa l'avrei adottata. Però il lancio non c'è stato. Il bouquet tarocco è stato preso di mira da una ragazza che continuava a implorare “Tiralo a me!Mirami!Anche in fronte va bene, mandami all'ospedale con un trauma cranico, ma cogli me, ti prego!” Il suo fidanzato pare sia stato trovato a farsi un cappio con il nastro delle tende. La sposa l'ha guardata e ha detto “A me il lancio del bouquet mi pare na cazzata. Tho!Piglialo e chetati!”
E' stato un bellissimo matrimonio, dove abbiamo riso, mangiato, ballato e gioito. Ci siamo divertiti da matti e ho potuto sfoggiare un colore insolito, un' acconciatura made in Simo, e i tacchi alti che 'Ilcielomiaiuti'.
Come sempre, una volta tornati a casa, mi sono smontata tutto l'ambaradam e mio marito ha chiesto “Scusi, ha mica visto quella signora in rosso? Quella truccata...coi tacchi...quella lì”
Ripensandoci, per il matrimonio ganzo che è stato, e conoscendo gli sposi, potevo andarci in short e infradito.Azz!Ho perso un'occasione!