martedì 31 agosto 2010

BUON COMPLEANNO BLOGGHINO!!!!




Ebbene sì, pare ieri ma è passato giusto un anno dal mio primissimo post. AUGURIIII!!! Pereppèppè!! Pereppèppèèè!!! Scusate. Da quando cioè mi son messa in testa di aprire un blog (ho fatto 'na cazzata?). Il primo post la dice lunga. La domanda era “E ora?” della serie: che faccio? E io che ho fatto? Ho scritto post (questo è il 152° per la precisione e se me lo chiedi a bruciapelo ti rispondo “Quanti ne avrò scritti? Mah…una trentina”, per dirvi quanto so far di conto. Però adesso compie il primo anno di età ed è tempo di fare un bilancio. Se mi guardo indietro è positivo abbestia. A un anno sa camminare da solo. Da principio teneva la manina ad alcuni di voi, ma grazie alle vostre dritte e ai vostri consigli e soprattutto al vostro incoraggiamento da un po’ di tempo si è staccato e cammina da solo. Ogni tanto inciampa e prende delle tranvate non indifferenti (come quando rischio di cancellare tutto perché non so usare il computer)ma insomma, fa parte del gioco. In questo anno si è nutrito dei vostri commenti ed è cresciuto sano e forte. L’alimentazione è molto importante e questa dieta a base di commenti belli, sani, genuini, strasimpatici e fatti col cuore, fanno sì che lui cresca bene. Si è abbeverato alla fonte dei vostri blog, dove ha attinto non solo freschezza e purezza, ma pure spunti, curiosità e semplice divertimento. Ha imparato anche a parlare. Ricordo la prima volta che ha detto “html” che emozione!(sbavava pure un po' detto tra noi..)Oppure quando barcollando mi ha detto “salva bozza”…oh! Commozione pura!Manca poco cerebrale visto che dalla contentezza mi son quasi spaccata la testa inciampando nel tappetino da cucina.Si è acculturato grazie ai nostri scambi di mail, sms, e finestre di Feisbuc. Si è pure cambiato il vestitino ben tre volte. Adesso l'ho preso un po' grandino e di gran marca ;-) e quindi spero vada bene per sempre.

Eh ma con un blogghino piccolo mica è tutto facile.Infatti qualche volta è un po’ stitico. Ve lo devo dire. Cioè, io digito e lui non mi caca, non c’è verso. Allora aspetto, ci vorrà l’ispirazione. E poi a volte è un po’ pigro e mi fa due post in dieci giorni. A volte va a razzo e me ne fa tre a settimana. Vallo a capire. Però lo amo. Soprattutto perché mi ha permesso di conoscere voi. E badate bene, non sono frasi di circostanza, così per dire. E’ la verità. VOI siete il vero motore di questo blog. Senza di voi non sarebbe niente. Sarei semplicemente una rinco che scrive le sue minchiate e va là. Invece mi supportate, mi sopportate, mi ispirate, mi date la spinta a scrivere di un determinato argomento, mi date la gioia di scrivere e di condividere, che per me è fondamentale.Vorrei avere più tempo per godere delle vostre pagine e vivervi di più, ma proprio non mi riesce, mi manca il tempo materiale. Come a tutti, no? Cioè, come faccio a stare al piccì quando ho una piramide di Cheope di panni da stirare, la lavastoviglie che rutta infastidita perché è da vuotare, il giardino che sta chiamando a gran voce "Edward aiutami tu!" mani di forbice, ovvio, Alice che mi reclama "Giochiamo insieme, mamma?", Andrea che a mezzanotte mi fa l'occhiolino e accenna alla camera da letto...insomma, ci sono delle priorità!Ecchediamine. Ma voi siete voi. E se io non sono con voi, voi siete con me. Non potete immaginare quante volte vi rammento.

Ho avuto l’occasione e l’onore di conoscere tanti di voi, con alcuni è scattata subito un’empatia, una complicità che raramente si riscontra nella vita di tutti giorni. Se un anno fa me lo avessero detto non ci avrei creduto. Sono rimasta piacevolmente sorpresa da tutto questo. E allora c’è da festeggiare. Con un giveaway? Mannò! Lo sapete che son negata con queste cose.Troppe regole, troppo casino, il mio blogghino ha appena un anno e non è ancora pronto per queste cose difficili e poi, diciamocelo, è incapace perfino a farsi pubblicità. Invece io, donna semplice e pratica, ve lo spiego in tre punti:

- tu commenti

- io estraggo

- tu vinci (se hai culo)

Ecco. Proprio così. Per festeggiare vi faccio io un regalo, questo:

Carine vero? Siamo o non siamo ‘A Casa di Simo’? E allora! E che vi devo regalare un orso?No, non ho acceso un cero alla Madonna e non mi ha fatto la grazia dandomi il dono del cucito. Queste casettine l’ha create appositamente per me la brava Luisa. Sono portachiavi ripieni di lavanda. Ripieni di palline profumate come un tacchino a Natale. Roba che se lo attacchi alla chiave della macchina non hai più bisogno dell’Arbre Magic. Ti pare poco? Siccome io son fissata coi profumi ci aggiungo anche dei prodottini che ho comprato in un’erboristeria:


Tutto qua. Giovedì pomeriggio, diciamo…alle 5?alle 5,dirò stop alle telefonate, metterò tutti i nomi di chi ha commentato in una ciotola e tirerò a sorte. In diretta. Ebbene sì, poi scoprirete come. La fortunata o il fortunato (che dirà oibò!Cose da donne..Ma ce l’avrai una mogliebarranipotebarrasorellabarramadrebarracuginabarrafiglia, alla quale regalare sto pappiè in caso di vincita, no?) verrà contattato e si vedrà recapitare il pacchetto "A Casa di Simo Parfum" . Cioè, puoi sempre andare in giro a dire “Ho vinto due case!”, mica capita tutti i giorni.

In questo modo possono tranquillamente partecipare anche quelli che non hanno un blog e un GRAZIE particolare proprio a loro, ai miei sostenitori con la faccina oscurata, a chi mi scrive in privato, e a chi mi legge e basta.

Augurandovi in bocca al lupo per il sorteggio, vi lascio con qualche stralcio di conversazioni sul nostro pargolo:

“Ho un blog”

“Un che?”

“Un blog”

“Mio Dio…è grave?”

.............

“ah ah ah!Questo lo devo scrivere sul blog!”

“Certo, siete tutti fissati con questi telefonini”

...................

Al telefono “…no, Sara…non ho ancora visto il blog…lo guardo stasera verso le dieci..”

Mia madre “Guarda che Blob lo fanno su rai tre all'ora di cena.Alle 10 l'è già bell' e finito”

...................

Io “I ragazzi (perché nei miei discorsi voi siete ‘i miei ragazzi’, ndr) son rimasti un po’ sorpresi quando gli ho fatto vedere 'rasa il pratino'

Andrea “Tesoro, spero tu parli del blog e che la parola ‘fatto vedere’ sia in senso metaforico. In caso contrario questo è il numero di un avvocato. Divorzista”

.....................

Io “Ho un blog”

Marisa (88 anni) “Cosa è?”

Io “Una pagina dove scrivo le mie cose”

Marisa “E gli altri le leggono?”

Io “Bhè sì, abbastanza, son ragazzi carinissimi e troppo ganzi”

Marisa “Sono tante queste persone?”

Io “No, hmm..un po’, cioè sì, non lo so…”

Si intromette Alberto (54 anni) “E’ un blog di nicchia?”

Marisa “Di minchia??”

...................

Infine GRAZIE a tutti voi, per questo anno passato insieme, per le risate, la compagnia e le chiacchierate che ci siamo fatti, grazie a chi mi segue su FB, grazie a chi mi segue da casa, e grazie a ognuno di voi, così prezioso e unico, e del tempo che mi dedicate ogni santo giorno.E soprattutto GRAZIE DI CUORE per le belle parole nei miei confronti che manco se pagavo mi venivano dedicate, e che ho paura anche di non meritare. Grazie a voi oggi, a distanza di un anno, sono certamente una persona migliore.

E senza di voi la Casa di Simo sarebbe vuota.

Vi lovvo.

Simo

giovedì 26 agosto 2010

MISS K


Ecco. Io sarei Miss K (la cacca), perché quando sono agitata c’ho un rifrullo di pancia che non vi dico. E se fossi un’aspirante Miss sarei agitata. Come no.Ultimamente ho comprato tre riviste e su tutte e tre si parla di Miss Italia. E io non posso non guardarlo, come Sanremo. Per me è lavoro, sennò la mattina di cosa parlo con le mie donnine? Quest’anno hanno detto ci saranno un sacco di novità, a partire dalla conduzione. Hanno levato il microfono a Carlo Conti per questioni politiche. Indiscrezioni fanno sapere che alcune vecchiette, nelle ultime edizioni, lo abbiamo scambiato per Barack Obama. Effettivamente un po’ nerino lo è. Sembra il figlio di Morgan Freeman ed Ella Fitzgerald.

E poi ci saranno sicuramente dei cambiamenti tattici, perché fino ad ora le più gnocche andavano a casa e le meno belle stavano ancora là. Poi ci sarà una novità sulla proclamazione della Miss. Che sarà davvero una sconosciuta, semplice e di una bellezza acqua e sapone. Perché fino ad ora, quella che chiamavano ‘la classica ragazza della porta accanto’, in realtà risultava magari bis nipote di Agnelli, aveva già fatto l’attrice,oppure la comparsa in una pubblicità delle cucine Merloni,era già stata sotto le mani del chirurgo estetico diciassette volte e la sua porta non era una porta qualunque, ma era quella vicina al portone di Briatore. O no?

E poi saranno tre serate, non quattro o ventisette come era all’inizio. E sapete perché hanno accorciato la kermesse? Per Mirigliani, porello. Lo sanno tutti che Mirigliani fuori dalla sua teca non può stare più di trentasei ore.Questo qua rischia di polverizzarsi in un nano secondo. E’ roba delicata quella lì. Il permesso per prelevarlo dal museo è sempre costato una cifra. Il noleggio costa. E se me lo tieni sotto i riflettori per quattro ore di fila mi si scioglie come cerume sul fuoco. Poi, diciamocelo, meno si muove meglio è. Dovrebbe stare in poltrona con un gatto acciambellato in grembo a guardarsi medicina 33, il nostro Enzo. E invece me lo sbattono lì, ad applaudire guardando a destra, quando la telecamera è a sinistra. Pare che si diano il cambio tre operatori (tra cui un geriatra) che, muovendogli i gomitini da dietro, lo fanno applaudire. Ma rimettetelo nella teca, santiddio! Che magari Nefertari si sta già domandando dove sia finito.

La figlia invece c’è sempre. Ringiovanisce anno per anno, manco facesse 10 tuffi al giorno nella vasca di Cocoon.

Niente rughe, niente occhiaie, niente borse sotto gli occhi. In compenso più tette, più trucco, più zigomi.

Altro mistero della fede è come facciano stangone di un metro e ottanta, con un peso che oscilla tra 41 e 43.5 chili, ad avere una quarta di tette. No, perché cocchina, non sei nemmeno armoniosa, capito?Non sei equilibrata. C’hai un balcone da superattico installato in un mini appartamento. Io ne so qualcosa. Il mio è un terrazzino, e non è nemmeno condonato. Non mi hanno dato il permesso.Il mio è un terrazzino abusivo. Roba che se quello di sopra scuote la tovaglia, sul mio non rimangono nemmeno le briciole, capito?

Oh bhè sì, è tutta invidia,lo soooooooooo!!!!!!!!!!!!!

lunedì 23 agosto 2010

THELMA E LOUISE MADE IN ITALY





Capita che un giorno Simo apra la posta e ci trovi il seguente messaggio: “Simo, nel fine settimana sono dalle tue parti!Sarebbe bello potersi vedere!”. Simo legge tale messaggio con felicità e entusiasmo. Gliel’ha scritto Raoul Bova? Macchè. Stefania. E Simo si fida di Stefania, perché è una delle food blogger che ammira di più, perché è una mamma di tre figli maschi e si sa quante palle ci vogliono per gestire 4 uomini, e perché fin dalla prima volta che l’ha sentita al telefono le è sembrata una donna aperta, solare e simpaticissima (scoprendo poi che è veramente così e anche deppiù).Ha un bellissimo blog ma ha qualche problema con la geografia. Volete saper perché? Ecco qua.

Ho conosciuto telefonicamente Stefania, quest’inverno,in un giorno particolarmente bello: ero a casa con la diarrea. Evvai.

“Simoooooo che piacere conoscerti! Come stai?”

Na domanda di riserva? “Beneeeee!!!!”

“Ti sto disturbando? Stai facendo qualcosa di importante?”

Essere seduta sul cesso si può definire fare qualcosa di importante? “No no, sono a casa tranquilla.Che bello sentirti!”

“Che bello sì! Che stai facendo di bello?”

A parte raggrovigliolarmi reggendomi le mutande? “Nulla, sono a casa malata.”

“Porella. Hai la febbre?”

“Non solo. C’ho pure la diarrea”

“Ah”

“Che bell’incontro di merda, Stefania”

“Ahhahhhahhhahhaaahha!!!Non hai perso la tua verve!”

“Ho perso dieci litri e due chili, almeno quella lasciamela!”

E via dicendo. Quindi quando ripenso alla prima volta che l’ho sentita, ricordo questo aneddoto. Che finezza.

Alcuni giorni fa mi arriva la sua mail. Okay, vediamoci!

Lei mi dice, ‘Appena arrivo dalle tue parti ti chiamo’. Okay, mi fido. Quando mi ha detto dalle tue parti, presumevo nelle vicinanze, cioè magari ci veniamo incontro, cioè questione di mezz’oretta…

‘Eccomi arrivata, sono a Colle Val d’Elsa’

Io penso “Colle Val d’Elsa? E’ nelle vicinanze?” Senza chiedere a Sant’Andrea do per scontato che questo posto sia vicino, che sarà mai, se lo dice Stefania…io sono brava per le strade come la mì mamma a ballar la macarena.

Ed ecco l’ultimo messaggio di Stefania: mi lasciava intendere che ci saremmo dovute vedere il sabato. E lì mi son cascate le ovaie. Non era possibile vedersi causa lavoro (mio) e viaggetto a Firenze nel pomeriggio (sempre mio). Porcazzozza!

Venerdì sera, uscita dal lavoro, trovo sul cell una sua chiamata. Come mi dispiace però!Eravamo proprio vicine vicine, proprio lì. Uffa!

La chiamo.

“Simooooooo!!!!”

“Stefaniaaaaaaaaa!!!”

“Come stai?”

Bene, non c’ho manco la diarrea! Ma non gliel’ho mica detto. “Bene tesoroooooo!!!!!!” Mi fa troppo piacere risentirla. Ha una bella voce e una risata calda, da vera donna del sud.

Intorno a lei sento un casino che la metà basta e avanza “Stefi che peccato!Mi dispiace ma io domattina lavoro e nel pomeriggio vado a Firenze.”

“Firenze?”

“Sì, Firenze. Perché?”

“Scusa, ma tu non sei di Firenze?”

“Io di Firenze? No, sono di Pisa”

“Maddai. Eh ma allora mi sa che ho sbagliato. Temo che non siamo proprio vicine. Eravamo vicine se tu eri di Firenze”

“Ma scusa non lo sapevi?”

“Sì, cioè a dir la verità no, sapevo che eri toscana, insomma la Toscana è tutta lì, no? E poi se una è toscana in genere sta a Firenze, no?” Ecco perché è amica mia.

“Anche no. Ci sono altre città. Fammi capire: se non c’era questo disguido del lavoro, si organizzava l’incontro, magari al duomo, e io mi facevo trovare sotto la torre e tu a Firenze?”

“A questo punto sì! Ahhahhahhhahhaaa!!!”

“Stefà, ma cosa ridi? Qui c’è da piange!” Io ho omesso bellamente di non sapere dove cazzo fosse Colle Val d’elsa. L’ho saputo una volta arrivata a casa. E non era vicino come immaginavo. Ma io ho negato. Negatissimo. E invece le ho fatto credere che sapessi non solo la geografia, ma che conoscessi benissimo anche la mia regione.

“Scusa ‘ n attimo Stefania. A questo punto tu adesso dove sei?” Perché ero pronta a tutto.

“Ventolina”

Cazz’ha detto? Non ho capito “Ventolina?”

“No. Dondolina”

Prego? Dondolina? Ma ndogliè Dondolina? Ah ma avrò capito male,sarà “Venturina?”

“No. Pentolina! PEN-TO-LI-NA! Come una pentola piccola. Pentolina!”

Allora. Io non capirò una cippa lippa di mio e son pure sorda, ma Pentolina esiste? Parliamone.

“Pentolina???”

“Sì, brava! E dove vuoi che vada una food blogger? A Pentolina!”

E’ un mito. C’è poco da fare. Poi mi ha raccontato cosa ha fatto:

“Siamo di ritorno dalle vacanze no? Ho organizzato tutto io il viaggio. Mio marito voleva fermarsi, diciamo, a metà strada e io ho scelto la Toscana, per poi rendermi conto che tanto a metà strada non è, però ormai…e poi ho scelto Colle Val d’Elsa perché c’è una amica mia e perché pensavo che fosse vicino a te che pensavo tu fossi di Firenze, ma invece sei di Pisa, ma a questo punto mi sa che è lontana sia da Firenze che da Pisa ma è vicino a Siena, chi c’è a Siena ? Macchènesò, tu nel frattempo vai a Firenze, ma io chissà ndo sono già e quindi…”

“Quindi Stefania, invece di scrivere io le mie cazzate e tu le tue ricette facciamo al più presto un corso accelerato di geografia, perché io e te non ci prendiamo una mazza!”

“Ehm…forse è vero.E’ distante Pisa da dove sono io?”

Avete chiaro che elementi siamo?

“Stefania, a parte il fatto che non pensavo esistesse Pentolina, e detto tra me e te non mi sorprenderei se tu domani ti ritrovassi pure a Tegamino, e poi lo chiedi a me? Ero pronta a mettermi in macchina per incontrarti dopo 10 minuti, quando invece ci vuole più di un’ora!”

Due anime e un mappamondo. Io a Ovest, lei a Est. Lei che organizza i viaggi di famiglia scegliendo le città per simpatia o perché le ricordano una batteria da cucina, vista su Mediashopping. Io che mi fido di tutti e mi affido a corpo morto agli altri per poi ritrovarmi a girovagare senza meta da una parte all’altra della regione. Probabilmente avrei dato la colpa anche a qualcuno “Ma qui non doveva esserci Pistoia? Perché mi dice che sono ad Arezzo? E perché poi c’ho messo tutto sto tempo? Non dovevo metterci 10 minuti?” Ho dei seri problemi anche col contachilometri e l’orologio. Immagino noi due da sole, le Thelma e Louise del 2010 in viaggio per l’Italia, che arriviamo in Trentino e prendiamo a craniate il benzinaio perché sostiene che siamo ad Aosta, che vogliamo andare a Capri e ci ritroviamo a Carpi, che ci agghindiamo col tacco 12 per entrare al Cocoricò di Riccione quando invece ci viene detto “Ao!Abbelle state a Ostia!”. Non oso immaginare.

Ci siamo ripromesse di incontrarci comunque, magari vado io da lei. Mi ha detto che sta in Sicilia.

Probabilmente mi perderò in Puglia.


venerdì 20 agosto 2010

QUELLI CHE... (ditemelo voi)






Il Calcio? No no, questi qui:

1)Quelli che… “Siete tutti fissati con Facebook!Ma andate fuori a mangiare una pizza con gli amici veri!” Lo faccio. Posso andare su Feisbuc?

2)Quelli che… se metti su 3 chili te lo fanno notare in un nanosecondo con un falsissimo complimento tipo “Ma sei ingrassata? Noooo ma stai beneeeee!!”, ma se invece sei dimagrita, tonica e in forma piuttosto ingoiano un ombrello prima di farti un complimento. I più perfidi a volte commentano con un “Ti vedo sciupata.Così secca stai male”. Assorate.

3)Quelli che…“Ma quando è che trovi una ragazza che sappia cucinare, rammendare e fare i lavori? Eh?” Ti devo cercare una colf, mamma?

4)Quelli che… se sei single “Quand’è che ti fidanzi?”

Tu li fai contenti, ma loro continuano “Quand’è che ti sposi?” Signora, mi sono fidanzata da due giorni. Comunque tu li fai contenti ma loro continuano “Un bambino? Quando lo fate un bambino?”Signora, possiamo intanto uscire dalla chiesa? Comunque tu li fai contenti ma loro continuano “E il secondo? Eh? Non vorrai mica lasciarlo figlio unico!” Signora, capisco che i bambini mi vengono bene che nemmeno mi chiamassi Madonna e li avessi scelti, ma Paolino ha appena 6 giorni di vita. Aspettiamo almeno la scadenza dello scontrino. Comunque tu li fai contenti ma loro continuano “Vi fermate a due?” Signora se la baby sitter me la paga lei, ne faccio anche 18.

5)Quelli che…dopo sto pappiè hanno il coraggio di dirti “Certo…mamma così presto…non ti sei goduta nulla…” Datemi un revolver.

6)Quelli che… “Ohhh la fidanzata di mio figlio è favolosa, un tesoro,meglio di così non la poteva trovare!” La stessa frase gliel’avete sentita dire dieci volte. Parlando di dieci ragazze diverse. Ovvio.

7)Quelli che… “Sono simpatica, spiritosa e ganzissima!” Come no. Se te lo dici da sola probabilmente è quello che vorresti essere.Se te lo dicono gli altri, probabilmente lo sei veramente. Mio padre dice sempre “Chi si loda, si imbroda” Che babbo zen che ti c’ho.

8)Quelli che… “A Parigiiii??? E che ci siete andati a fare a Parigiiii??” A vedere tua sorella che batte a Pigalle, per esempio.

9)Quelli che… ti chiedono “Dove sei stata in vacanza?” e tu rispondi, ma a un certo punto ti rendi conto che la tua risposta non gliene po’ fregà de meno, in quanto si stanno scaccolando o mandano sms. La domanda è trabocchetto, in verità loro aspettano il tuo. “E voi?” per poi raccontarvi le loro ferie. Se voi siete astuti e non fate la domandina, loro non si danno per vinti e partono con un pippone stile “Ah bello. Invece lo sai noi dove siamo andati?” la tua faccia parla chiaro “Non me frega una beata minchia” ma loro mica aspettano una tua risposta. Seeee!!! partono con il racconto del loro viaggio “Siamo stati alle Mauritius!” Per me potevi andare anche alle Costanzos.

10)Quelli che… non contemplano svaghi, hobby, sport, divertimento o bei gesti altruistici.

Tu dici “Tengo un blog”

E loro “Eh! Si vede che non c’hai un cazzo da fare…”

Tu dici “Ricamo a punto croce e faccio il chiacchierino”

E loro “Eh! Si vede che non c’hai un cazzo da fare…”

Tu dici “Tre volte a settimana faccio volontariato sull’ambulanza e un corso di fotografia”

E loro “Eh! Si vede che non c’hai un cazzo da fare…”

Tu dici “Nel fine settimana faccio free climbing e dipingo”

E loro “Eh! Si vede che non c’hai un cazzo da fare…”

Tu dici “Mi capita spesso di copulare con mio marito”

E loro “Eh! Si vede che non c’hai un cazzo da fare…”

Bhè. Perché loro mica ti ascoltano per benino. L’importante è criticare.

11)Quelli che… “Voi donne siete tutte fissate con la palestra!” Nel mio caso mica sanno che mi son dovuta segnare perché i dati della mia pressione sembravano le misure di Cristina del GF 150-115-95. Se le cose non le sai, allora salle.

12)Quelli che… non fai in tempo a esternare la tua contentezza anche per cose futili tipo: “Che bello, domani andiamo in gita!” che loro te la smontano tipo :“Tanto piove”. Fanculizzati all’istante.

13)Quelli che…“Tua figlia ancora ha difficoltà ad addormentarsi da sola? Il mio Gianfabrizio si addormentava da solo già a tre mesi!” Ribatto con un “Alice a due anni e mezzo nel giro di una settimana ha lasciato ciuccio e pannolino, poannà?” 1 a 1 palla al centro.

14)Quelli che… tu ti sei comprato la macchina nuova dopo tanti sacrifici e loro “Hai fatto i soldi?” Oppure “Bella, ma l’avrei presa più scura”

“Più chiara”

“Più lunga”

“Più corta”

Loro l’avrebbero presa e basta. Di regalo.

15)Quelli che…“Quanto è che non ci vediamoooo!!!Ma ditemi un po’: non vi siete ancora sposati?? E cosa aspettate?” di vincere al Super Enalotto, per esempio.

16)Quelli che…di lavoro fanno il Tuttologo o la Tuttologa. Sanno tutto loro, non c’è verso. Che tu stia parlando di economia aziendale, di astrofisica, di reflusso gastroesofageo, di coccodrilli ammaestrati o di pesca subacquea,sanno tutto loro. Raccontano storie bellissime e ti conviene stare bene attento perché se gli chiedi di ripeterlo mica lo sanno fare. Perché probabilmente hanno inventato tutto di sana pianta.

17)Quelli che… “Andate a mangiare al Mc Donald’s? No, mi dispiace, ma per noi e il nostro Piergiorgino solo cibi sani e biologici!” E te lo dicono con la sigaretta in bocca e il bambino in braccio. Embè?

18)Quelli che… “Mi dia del cibo per gatti. Il più buono che ha, non importa quanto costa, la mia gatta è schizzinosa e ha il palato fine” “Desidera altro?” “Sì, mi dia pure un etto di prosciutto cotto. Mi faccia pure quello più conveniente, tanto lo devo mettere nei tost per i bimbi a merenda” Ari-embè?

19)Quelli che… “Allatti ancoraaaa??? Ma sei pazza?” signora ho due robe che quando la sera mi levo il reggiseno, a mio marito gli appare la Madonna.

“Hai deciso di non allattare piùùùù??? Ma sei pazza?” Signora, il bambino è in prima elementare. Ma forse ha ragione lei. Lo porterò fino in terza, via!

“Non hai latteeeee???Ma sei pazza?” No, non sono pazza, solo vuota, signora. Due prugne secche Sunsweet, ha presente?

20)Quelli che…“Mia figlia dopo la scuola fa inglese, equitazione, musica, danza, arabo, russo, informatica e ginnastica artistica. La tua? Ah, niente?Bhè, è sempre in tempo per fare qualcosa.”

La sua no, signora. Perché fare semplicemente la bambina (che adesso non fa) a trent’anni non è molto bello.Più che altro non le starà più la maglietta delle Winx.

21)Quelli che… “Ma sei fai così non è meglio?” Son quelli che ti si piazzano alle spalle con le mani sui fianchi, mentre tu stai svolgendo un lavoretto e loro, SAPPILO, lo saprebbero fare meglio di te. Se hai le palle ripiene dei suoi consigli e sbotti dicendo “Guarda, fallo te!” SAPPI che quello che ti aspetta alla fine del loro lavoro è una cosa talmente mostruosa che nemmeno tu, bendato, ‘mbriaco e in preda alle allucinazioni, avresti saputo fare.

22)Quelli che… “Viaggia ora che poi…”

“Che poi?”

“Coi figli…”

“Coi figli?”

“Non viaggi più”

Quando rimango incinta mi tolgono il passaporto? Questa non la sapevo.

23)Quelli che… in ufficio, quando tu hai una promozione lavorativa, nei tuoi confronti usano parole fantastiche dove la più fine è ‘Ruffianoleccone’. Mica arrivano a capire che, mentre loro guardavano culi su Internet, tu te ne stavi facendo uno più grosso sbrigando il tuo lavoro.

24)Quelli che…si sentono belli e impossibili (da sopportare). Che si atteggiano manco fossero sul trono di Maria de Filippi. Che si sentono super fighi anche se nessuno li caga. E c’è un motivo. Mica sei brutto, ragazzo mio, saresti anche un bel figliolo, ma dimmi…qualcosa di interessante” “Qualcosa di interessante”. Appunto.

25)Quelli che… “Mia figlia non è ‘rimasta’ incinta. Pamela l’ha voluto!” Poi scopri che Pamela ha 18 anni e non c’ha manco il fidanzato. L’ha voluto come vorrei io avere una colica di reni tre volte al mese. Dico io, ma che male c’è a dire la verità? Può capitare.Punto. Anche nelle migliori famiglie. Punto. E hanno bisogno del tuo appoggio. Non delle tue bugie. Punto.

Piesse:Ve le ho numerate, sapete perché? Per il semplice motivo che mi piacerebbe sapere quale vi hanno detto. Sparate due numeri e io me li gioco al lotto.O se avete altri Quelli che…io c’ho tutto il fine settimana per leggervi :-)

Piesse: se vinco si fa a mezzo!


mercoledì 18 agosto 2010

DOVEVO NASCERE FLORENCE NIGHTINGALE






Io c’ho provato. C’ho provato a farmi dare un argomento di vostro gradimento tra le mille cose che mi piacerebbe condividere con voi. Ho chiesto anche aiuto su Feisbuc, ma niente. Letizia addirittura mi ha detto ‘basta che tu produca’ , come se fossi un'operaia nella fabbrica. E allora da cosa nasce un’idea? Basta fare due faccende di casa come ritirare i panni fuori o stirare per esempio. Prima di mettermi lì con l’appretto infilato nei pantaloni, pronta a far fuoco come una Lara Croft delle casalinghe, mi son messa a piegare i panni e cambiare la biancheria. Ecchettivedo? Il nostro plaid! Il nostro mitico, bellissimo plaid con cui ci copriamo quando stiamo sul divano nelle fredde serate invernali. E cosa può scaturire la vista di un plaid? Un ricordo come questo. Che non c’entra una beata mazza con quello che volevo scrivere, ma l’avevo detto io che stirare fa male.

Casa della Top-family.Notte fonda. Ore 01.10.

“Ahhhh!!!”

Accendo la luce e faccio un balzo.

“Andrea che c’è?” chiedo allarmata.

“Corri, mi sento male”

“Come corri?! Dove corro? Son già qui!”

“Mi sento male” Andrea si tocca la pancia.

“Lo vedo. Che ti senti?”

“La pancia mi fa un rumore strano” Vuoi vedere che ora parte un getto d’aria e mi spettina? Mi fa una capigliatura che sembra che sia tornata da una gita in Vespa senza casco.

“… e poi c’ho la nausea” E’ incinto? Ommioddio!

“Okkay, stai calmo. Ti faccio una puntura di Plasil, così ti passa.” Sto per alzarmi e lui mi blocca

“No! La puntura no!”

“Amore, ti fa passare subito la nausea”

“E’ meglio di no”

“Perché no? Non ti fidi? Guarda che io davo l’insulina alla mi’nonna. Le so fare!”

“Ma non è uguale!Non la voglio.” Sì, va bene, d’accordo, dovrei chiamare un medico o un’infermiera qualificata, ma adesso non ho disponibilità di nessuno dei due e …cazzo so fare un’iniezione!

“Chiamo la guardia medica?” nel tempo che ci mette ad arrivare, questo mi rimette che manco la bambina dell’esorcista sulle montagne russe di Gardaland.

“No, no”

“E allora crepa.Intasa il cesso. Svuotati. Fai una giravolta. Falla nartra volta. Che devo fare per aiutarti?”

“Mi fa male la panciaaaa…”

“Andreuccio, amore della mia vita, luce dei miei occhi, via, ti faccio la puntura e non se ne parla più.”

“Mi è passata”

“Cosa?”

“La nausea”

“Impossibile”

“Ti dico di sì”

Cosa fa a volte la paura. Fa passare anche la nausea. Basta immaginare la Simo con una siringa in mano.

“Va bene, t’è passata.” E’ peggio di una donna incinta. Ha sbalzi d’umore come una donna in menopausa. “Hai bisogno di qualcosa?”

“No”

“Una pregunta” nel frattempo i capelli stanno manifestando sulla mia testa con tanto di cartelloni il loro sciopero. In piena notte e svegliata con urgenza sono di una bellezza stratosferica. Aida Yespica non c’è per nulla.“Se non hai bisogno di nulla, che mi hai svegliato a fare?”

“Per compagnia”

“Certo.Sì.Andiamo a fare una scampagnata in giardino. O giochiamo a dama.Dimmi te. Ti faccio un massaggino? Ad Alice passavano le colichette quando la massaggiavo io”

“Veramente quando la massaggiavo io”

“Ah sì? Allora massaggiati da solo, prova un po’?....Ecco…”

“Provo a dormire”

“Bravo amore”

Spegne la luce e tentiamo di addormentarci.Dopo mezz’ora riaccende la luce.

“Simo?”

“Mmhh???”

“Vado sul divano?Eh? Così ti do’ meno noia”

Che me lo dice a fareeeee? Cioè, se non lo trovo nel letto dove vuoi che sia? Nella cuccia della gatta? In bagno a travestirsi da Superman per poi lanciarsi dalla finestra per salvare l’umanità? In un angolo del soffitto a testa in giù perché vuol sapere come ci si sente a vivere da pipistrello?

“Va bene, vai pure sul divano, ma non mi dai fastidio”

Prende il cuscino e va in salotto.

E questa cosa, credetemi, mi fa troppa tristezza. Non tanto per il fatto che si sente male, per il fatto proprio di dormire separati. Oh certo, io parlo bene! Quando dormo composta assumo la posizione dell’uomo di Vitruvio, fate voi. Quindi bisognerebbe chiederlo a lui, porello, che spesso è costretto, nonostante la sua mole, a stare relegato in un angolino.

Dopo 45 minuti “Simo?”

Via, non ce la fa. Quando dico che non ce la fa, non ce la fa.

“Che c’è?” dico trascinandomi fino in salotto.

“Secondo te ho la febbre?”

“Hanno inventato un oggetto che si chiama termometro. Non è che c’ho l’occhi a infrarossi, e vedo le tue zone calde.”

“Lo so, ma il termometro è in bagno”

E’ un genio. Non fa una piega.

“Vado io”

Gli porto il termometro.Aspetto con lui i 5 minuti ed effettivamente un po’ di febbre ce l’ha.Per sua fortuna. Perché se non aveva neanche la febbre e mi aveva chiamato per niente,avrebbe avuto minimo un trauma cranico. Poveroamore.

“Hai bisogno d’altro, amore mio dolce, zuccherino?”

“Simo,mi prendi per il culo?”

“Nooo, cosa te lo fa pensare?”

“Ma io mi sento male per davvero”

“Ci credo, ma cosa vuoi che sia 37.8 per un uomo di un metro e novanta come te?Ti ricordo che io una volta ho recitato pure una poesia con la febbre.”

“Infatti te non sei normale”

Mi viene in mente Alice e di come era fiera di me. Più o meno “Ma non dire sciocchezze! E’ stato bello!Bellissimo. Ho avuto una commozioneeee...!!”

“Sì, cerebrale.Mi prendi l’aspirina?”

“Vuoi che la pastiglia effervescente te la infili su come una supposta? Poi vedi come diventi un tipo frizzante!”

“Scherzavo. Sei stata grande. Anche nella tua caduta”

Già, che figura di merda, se ci ripenso mi fa sempre male il ginocchio.

“Che botta al tuo ginocchio!” La febbre gli fa leggere nel pensiero.Ma com’è carino però! Non gliela infilo più la pasticca effervescente a mò di supposta. No no no.

Gli do l’aspirina.

“Ohi la pancia…”

“Io invece se mi tocco qui mi fa male, vedi? C’è un livido” Benvenuti all’Ospizio Villa Arzilla.

“Già”

“Va meglio?”

“Insomma. Hai sonno?”

“Bhè sì.Mi fai un po’ di posto?”

“Ci entri?”

“Okay”

Si può essere più scemi? Abbiamo un letto matrimoniale e abbiamo dormito in due sul divano sotto il plaid. Inutile dire che il giorno dopo io ero piegata e scarruffata come una banana esplosa e lui bianco e profumato come un aglio andato a male. La famiglia del Mulino Bianco ci fa na pippa.


domenica 15 agosto 2010

IN FILA PER TRE COL RESTO DI DUE





Mi sento un po’ in colpa. Sapete per cosa? Per questa onda di maltempo, che ha rischiato di rovinarvi il ferragosto. Giorni fa ero infatti tentata di chiamare Bertolaso “Senti Guidino, ti volevo avvertire che ci saranno piogge, temporali e acqua a catinelle.Organizzati, allerta, fai quel che vuoi ma poi non dire che non ti avevo avvertito.”

Sono maga? No, per questa bruttura di tempo dobbiamo solo dare la colpa a mia madre e a mio padre. Sì. A loro. Perché hanno deciso di farsi una vacanzina. L’evento è così straordinario che si è sminchiato tutto l’ecosistema. Vedere mio padre e mia madre in vacanza è raro come vedere una stella cadente a Natale o l’apparizione della Beata Vergine. E se ti capita, il più delle volte vuol dire che hai bevuto parecchio. E far spostare il mio babbo è faticoso come caricarsi in spalla un cammello morto.

Fatto sta che quest’anno gli è partito l’embolo e hanno deciso di farsi una gitarella. Infatti giù tuoni. Che poi quando vanno in giro son pure simpatici. Fanno delle figure che la metà bastano e avanzano. Come quella volta che sono stati a Roma per festeggiare i 37 anni di matrimonio.

“Caro, sì, andiamo a Roma quattro giorni!Regaliamoci sto viaggetto nella capitale!

Quattro giorni, perché cinque son troppi. Oh! Non vorrai mica mancare da casa cinque giorni. Chè? Sei matto?
Il mio
babbo sarcastico Cosa c’è da festeggiare?
Il fatto che, dopo 37 anni che ti sopporto, tu sia ancora vivo. Ti basta?”

Il mio babbo si è toccato i gioielli di famiglia e ha annuito entusiasta “Va bene”

“Babbo, sei troppo felice,cerca di contenerti per favore”

Quella volta lì, mamma mi disse “Ogni tanto chiama tuo fratello. Porello, in casa da solo…”

Già porello. Chissà com’è triste. E io cretina che le ho dato pure retta.


“Pronto? Tutto a posto? Sono tua sorella!” Squittisco tutta allegra.

Chevvoi??voce impastata.

Hai bisogno di nulla, tesoro?”

Mi hai svegliato"

Svegliato? Sono le tre del pomeriggio, santocielo!

Sono andato a letto alle 6 di stamani..”

Mapperchèèèèè.

Ma per cena che fai?Vieni da noi?”

Chi è che cena?

Cenerai, no?

Bho, farò merenda alle 7”

Come merenda?Aspetta mezzora e poi cena, no?

No, cenerò verso le 11”

Ma dov’è? A New York? Cha tutto l’orario sballato.

Ripeto Se hai bisogno di qualcosa chiama

Come no. Buonanotte

Buonanotte?


Invece al telefono mamma e babbo mi sembrano proprio contenti e buttano lì un “Domenica venite alla stazione a prenderci?” .

Quindi quel giorno, dopo aver avvertito mio fratello del ritorno imminente del Maresciallo e dell’Appuntato, ci siamo diretti alla stazione, dopo una giornata al mare.

Come sempre, quando siamo di ritorno dalla spiaggia, siamo puliti e lindi e pi
ù che altro vestiti bene.Sembravamo tutti figli di Naomo di Panariello. Short, pareo e infradito.

“Eccoli!”
Abbiamo visto in lontananza i coniugi dondolare come due campane e sconvolti nemmeno fossero venuti a piedi. Dopo esserci scambiati non baci, ma secchiate di sudore, gli abbiamo chiesto
Ma non cera l’aria condizionata in treno?” Mi sembrava di avergli prenotato la prima classe.

Il mio babbo, sibilando come se avesse un enfisema polmonare, ha detto Noooo…”
Ma come no? Sono sicura che vi ho prenotato la prima classe con aria condizionata.”
La mì
mamma sudata e col fiatone ha sussurrato “Noooo!! Ci hanno spostato in seconda perché nella prima era rotta laria condizionata, ma in seconda andava male e si è bloccata. TRE ORE E MEZZO DINFERNOOOO!!!

Si accasciano ai nostri piedi come delle mutande senza elastico.
“Ma mamma, cosa vuoi che siano dopo 37 anni passati con babbo? Eddai”
Hai ragione anche te
In macchina ci hanno raccontato un po
di Roma che è meravigliosa (ma và?), che ha fatto molto caldo (ma pensa te. Se ci vai a Luglio invece che a Ottobre può capitare. Hai avuto un po’ sculo, però può capitare), che non hanno fatto nemmeno un po’ di fila per visitare i monumenti….

Che ha detto?
ALT!!!

Impossibile.
Mamma, per esempio per visitare la cappella Sistina avrete fatto un po’ di fila”
No
Come, NO?”
Babbo:
Ti dico di no. Che è quella faccia Simoncina?”
Impossibile! Lavete vista da fuori? Tutti fanno la fila! NOI abbiamo rinunciato da quanta fila c’era!”
Tesoro, manco un po di fila,devi crederci. Che vuoi che mammatua ti dica le bugie?”

“Certo che no. Ma…”

“Però non so se va bene come abbiamo fatto noi
Cazzo hanno combinato? Ho paura a saperlo.

Ecco quello che è successo:
Allora, siamo arrivati in Vaticano, hai presente, no? TANTA GENTE! TANTA TANTA!! Però tutti in gruppo. Giapponesi, cinesi, tailandesi,con le signorine in cima con l’ ombrellino chiuso, uno giallo, uno verde, uno rosso. Guardo in fondo alla fila e vedo un gruppo, prima del gruppo un altro gruppo, prima di questo gruppo un altro gruppo ancora. Li riconosci perché son tutti uguali, e seguono quella con l’ ombrellino, no? Noi andiamo avanti e vediamo un altro gruppo ancora. Ho chiesto permesso per benino e siamo andati ancora avanti. Gruppi, gruppi e ancora gruppi. Ma non è possibile! E’ tutto un gruppo! Ma una coppia come noi non c’è? Noi non siamo un gruppo, siamo due!E allora siamo andati ancora più avanti. Permesso, mi scusi siamo in due, voi siete tanti, magari avete lo sconto, noi no, veniamo da Pisa, oddio che caldo, permesso, posso? Siete un gruppo anche voi? Che belli che siete, noi siamo in due e basta, anniversario di matrimonio, permesso, posso?Mamma mia che afa, si sta a morì, mi scusi, ma siete tutti gruppi! Che dobbiamo fare la fila tutti agglomerati come voi? Penso proprio di no, ci sarà scritto da qualche parte, forse su quel cartello là, mi scusi,permesso, che c’è scritto? Ah. Il prezzo del biglietto. Caro, siamo arrivati. Paga. Che bella la cappella Sistina, vero tesoro?”
Io e Andrea abbiamo la mandibola a terra.
Praticamente hanno fatto come al supermercato, che quando hanno due oggetti soli scavalcano la fila dicendo Mi fa passare? Ho solo 2 oggetti, lei cha il carrello pieno.Grazie!”

Paro paro. Per loro essere lì o alla Coop non fa differenza. Stessa disinvoltura e dimestichezza con le persone. E’ già tanto se il mio babbo, al momento di pagare, non ha presentato la carta fedeltà per i punti.

Come dite? Se somiglio a mamma? Naaaaaaaaa.

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