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lunedì 25 settembre 2017

Dietro le quinte di un romanzo: domande e curiosità.


L'altro giorno un'amica mi ha chiesto: "Ma i titoli dei tuoi romanzi, come ti vengono?" Da questa semplice domanda ne sono partite altre a raffica sulle curiosità che riguardano i miei libri e ho deciso di fare un post in cui vi racconto un po' di aneddoti e curiosità (senza spoilerare troppo, ovvio)
Per prima cosa rispondo proprio a lei:
Per quanto riguarda i due romanzi con la Piemme, i titoli sono stati concordati con l'editore. In genere loro mettono sul tavolo una rosa di titoli, io una rosa dei miei (ci pensiamo insieme diciamo) poi se ne parla, si tirano le somme e si sceglie. Io ho avuto la fortuna di avere 'voce in capitolo' perché a volte un titolo viene imposto all'autore più o meno velatamente.
Per Chiudi gli occhi l'ho scelto quasi a metà stesura e per chi ha letto il libro  capisce il perché ;-)
Per Come hai detto che ti chiami? la scelta è stata istantanea, fulminea, era già nella mia testa prima di buttare giù la scaletta. Qualcuno ha detto che usare un punto interrogativo nel titolo (una domanda, in pratica) è una mossa azzardata e inusuale. Ma io amo le sfide, che ci volete fare.
Piccola curiosità: in questi due e in quello che sto scrivendo il titolo è presente all'interno del libro. È una cosa che proprio  mi piace ritrovare nel testo; che sia in un dialogo, in una descrizione, in un pensiero del protagonista poco importa.

Ven­ni istruita su cosa dire, ma so­prattutto su cosa non dire. 'Lascia parlare me, Jordan. Chiudi gli occhi, adesso. Non è successo nulla.' Come se solo chiuderli, fosse bastato a cancel­lare l'orrore che avevo vissuto.

Come l'ha chiamata lui? Una botta e via? Bene, ho a che fare con un serial lover, di quelli che non ci pensano su un attimo a sdraiarti sul tavolo di cucina o spalmarti su un letto, per poi chiederti mentre si rivestono: «Come hai detto che ti chiami?» E conoscendolo, non penso nemmeno faccia troppa fatica a collezionare gentil donzelle, anche sposate.


Ma ora veniamo alle curiosità:

Chiudi gli occhi


-Mike in origine si sarebbe dovuto chiamare Robert. Nome che a me piace molto, ma durante la stesura l’ho trovato più volte ridondante e la scelta è caduta su Mike. Più corto e, per il personaggio, più incisivo.
-Inizialmente a Jordan avevo dato una figlia. Strano vero? Ho ancora alcune bozze con alcuni appunti sulla bambina, prima ovviamente di dare al romanzo l’impronta di adesso. Inconsciamente quella che doveva essere la figlia si è tramutata in Billy.
-Boogie, il cane, non era previsto.
-La storia è ambientata in Irlanda, terra che sì mi ha ispirato e aiutato nella stesura, ma il romanzo è nato nelle vallate verdissime del Galles. Ricordo una distesa di erica, una pioggerellina fine, il silenzio assoluto. Jordan, con la sua storia, è iniziata lì.
-La scena del parto della mucca, e tutto quello che concerne il tema ‘psicologia’ e ‘psichiatria’ è frutto di un attento, faticoso, ed estenuante studio sulla materia (e sul campo). Praticamente sono tornata sui libri.
Postilla: Ken Follett dedica alla ricerca e allo studio dei suoi libri il primo anno di lavoro. Io manco vi sto a di' quanto tempo ci ho messo, infatti non sono Ken Follett.


Mi piaci ti sposo



-In origine si sarebbe dovuto chiamare in un altro modo, ancora più romanticoso. 
-È nato da un post. Il primo capitolo, leggermente rivisitato, è presente nel blog. Tutto era iniziato come un semplice esperimento con le lettrici: "Datemi dei nomi e vi creo un racconto." Ecco, mi sono lasciata prendere la mano perché ne è nato un romanzo.
-Anita esiste davvero, è una badante con la quale ho avuto a che fare per molti anni. Tutto quello che è stato descritto è ispirato a lei. E pensare che all'inizio le avevo riservato un ruolo molto molto marginale.
-Non ho mai vissuto a Milano e l’ho visitata solo poche volte. Tuttavia in parecchie recensioni mi sono stati fatti i complimenti per l’atmosfera milanese ricreata. O assorbo molto bene le informazioni o so usare molto bene Internet e tutto quello che può offrire, compreso Google Maps :-)


Parigi mon amour

-Lo stesso non si può dire di Parigi che invece conosco quasi come le mie tasche. Per un epilogo così romantico non potevo non scegliere la città dell'ammmmore per eccellenza.
-La scena in cui Alice si fa fare il ritratto l’ho vissuta davvero, con lo stesso stato d'animo.
-La storia della scarpetta di cristallo e il gran finale, non sono propriamente inventati. Come ho specificato nei ringraziamenti sono tutte cose che ho vissuto. No, la scarpetta non l'ho comprata e nessuno me l'ha regalata MA ESISTE. 
-Per questo romanzo mi sono fatta una cultura di abiti da sposa e wedding planner che lèvati. Ora potrei aprire un atelier.

Come hai detto che ti chiami?


-Giulia Agrippina e Valerio non si sarebbero dovuti incontrare come avete letto, ma tramite un annuncio affisso a una bacheca dell’università frequentata da Giulia.
-La copertina attuale è stata scelta tra quattro bozze e lo sfondo iniziale non era verde Tiffany, ma grigio. Questo sfondo l'ho voluto fortemente.
-La ragazza raffigurata in copertina è un'attrice.
-Gatto è liberamente e spudoratamente ispirato a Charlie.
-La casa di Giulia e Marco è la descrizione della mia vecchia casa, quando abitavo in centro.
-Valerio non esiste.

Le domande delle lettrici.

Simona chiede: quanto di tuo c'è nei tuoi romanzi? Mi va bene la percentuale.
Diciamo un 50 e 50. Ovvio che ogni romanzo non è la mia storia e non c'è niente di autobiografico, ma più o meno involontariamente la 'mia presenza' si avverte. Alcuni pensieri e/o azioni sono miei senza dubbio, altre volte sono costruiti proprio per dare spessore e coerenza al personaggio. Sì, a volte ho fatto fatica a far dire o far fare qualcosa alla protagonista, qualcosa che si discostava molto dal mio modo di fare e/o pensare, ma credo sia normale questo. Bensì la scriva io non è la mia storia, è la loro.

Marzia chiede: in Come hai detto che ti chiami? il nome ha suggerito il personaggio o il personaggio ha suggerito il nome?
Senza dubbio la prima che hai detto. Infatti tutto è nato dalla primissima frase buttata giù: "Ciao, sono Giulia e sono sobria da un mese." che poi è l'inizio del romanzo. Da lì è nato tutto e chiaramente essendo un romanzo centrato sui nomi, è il nome che ha creato il personaggio e non viceversa anche se Valerio, per ovvi motivi,  non poteva chiamarsi Sandro. 

Barbara chiede: qualcuno della tua famiglia è mai apparso o apparirà nei tuoi romanzi?
Nei ringraziamenti di Come hai detto che ti chiami? lo dico piuttosto chiaramente: la figura di nonna Italia è per molti versi la mia adorata nonna. Non solo: molti aneddoti bizzarri del libro che la riguardano non sono inventati, ma sono appartenuti veramente a lei. Infatti i familiari che hanno letto il libro l'hanno riconosciuta subito e, ovviamente, ha fatto loro piacere perché nonna Italia è uno dei personaggi più amati dai lettori.
Mi piacerebbe leggere un tuo romanzo giallo, ma ironico e comico. In futuro sarà possibile?
Mai dire mai! In effetti mi divido tra l'ironico e il romantic suspense, quindi perché no? Potrebbe essere un connubio perfetto. Vedremo, sono pronta a tutto.

Elisabetta chiede: invenzione, fatti di cronaca, conversazioni origliate sbadatamente, quanta realtà e quanta fantasia nei tuoi scritti?
Anche qui direi un 50 e 50. Mi ritengo una grande osservatrice quindi tutto quello che vedo o sento, mi è sempre tornato utile per i miei romanzi. L'invenzione di una trama, anche se semplice, deve essere supportata da una ricerca per evitare di scrivere castronerie. Mi è capitato più di una volta, l'ultima proprio ieri pomeriggio, di fare domande specifiche per non incorrere in inesattezze. Ecco, magari per una conversazione origliata io sarei capace di costruirci una trama e poi un romanzo. Pensa che quello che sto scrivendo è nato da un'immagine di una manciata di secondi. Una folgorazione. Volente o nolente sono una spugna: anche senza volerlo assorbo informazioni, voci, suoni, atmosfere che poi riverso sui miei scritti.
Ergo: pensa te che casino perenne c'ho in testa.


Grazie a chi ha partecipato a questo ennesimo 'esperimento', sia mai che ci nasca qualcosa di nuovo.










mercoledì 22 luglio 2015

È uscito il quarto romanzo: PARIGI MON AMOUR!



È nato!
Lo so, tutte le volte sempre la stessa storia, ma è davvero come se fosse 'na creatura, ogni volta.
Perché come un pargolino, anche un romanzo, o una storia breve come questa, cresce piano piano, ci fa riflettere, emozionare e davvero non vediamo l'ora di farlo vedere a tutti. (io poi, c'ho un gruppo di lettrici/amiche che sono da giorni col viso appiccicato alla porta della sala parto a gridarmi "Spingi! Dai che ce la fai! Ma quanto ci metti a farlo uscire?". Robe così.)
Sono davvero felice di presentarvi il quarto romanzo, una storia voluta, dovuta (nei ringraziamenti capirete perché) e sentita per un sacco di motivi.
Spero mi facciate sapere cosa ne pensate qualora decideste di leggerlo (ho azzeccato tutti i tempi? Me so' incartata?) . Ci terrei davvero.
Grazie intanto a chi l'aveva prenotato, a chi lo sta già leggendo (sì, ho pure lettrici così amorose) a chi lo condivide, a chi lo piace, a chi lo leggerà e a chi ci si soffermerà anche solo per curiosità.
Come sempre aspetto foto e recensioni e vi abbraccio tutte in questo afoso giorno di Luglio.
Buona lettura amiche mie.

(Da oggi Parigi mon amour è disponibile in tutti gli Store di eBook e come sempre sulla mia pagina Piemme. ndr)

p.s. tutte le volte mi viene l'ansia. Presto, una camomilla. O una vodka, fate voi.






martedì 14 luglio 2015

Il nuovo romanzo: PARIGI MON AMOUR

Vi piace Parigi? 
Vi piacciono le storie d'amore dove il romanticismo se la gioca con l'ironia?
Vi è piaciuta in Mi piaci, ti sposo la badante Anita?
Se la risposta è sì a tutte le domande non vincete una beata mazza ma sicuramente vi piacerà il nuovo romanzo.
Ebbene sì, tornano la pasticciona Alice e la straordinaria Anita, nel seguito di Mi piaci, ti sposo.
Non potevo lasciarli sul più bello, no? Ma vi pare? Senza contare che me l'avete chiesto in tante, tantissime. Mo' vi ho accontentato e spero vi faccia ridere ed emozionare in questa estate calda e afosa. 
Parigi mon amour esce Mercoledì 22 Luglio ed già sul sito della Piemme alla mia pagina (se volete sbirciare, piacere, linkare, taggare, baciare, lettera e testamento) e prossimamente vi farò sapere gli store in cui lo potete acquistare (in alcuni potete addirittura leggere in anteprima i primi capitoli).
Ma quanto sono contenta da 1 a 10? Ho un sorrisino stampato in faccia che sembra abbia una paresi.
E questa contentezza è merito vostro perché è anche grazie alla vostra insistenza che non ci ho pensato su due volte a scrivere questa storia. Un altro IN LOVE? Di sicuro Leonardo e Alice, e la mitica Anita, in una città che non lascia di certo indifferenti.
Però è inutile dilungarsi ancora, anche perché su FB avete seguito tutti i miei deliri al riguardo e so che non vedete l'ora di vedere la copertina e leggere il titolo. Eccotelotiè!








Una città: Parigi. Un sentimento: l'amore. Una minaccia: la gelosia.
Quale donna, prima o poi, non si ritrova a fare i conti con una ex scomoda? Ad Alice capita proprio durante il suo primo viaggio con Leonardo in una delle città più romantiche al mondo. I due sono fidanzati da poche settimane e Leonardo ha parlato sempre poco ad Alice della sua passata e fallimentare relazione. Ma ora, quel vago accenno assume le sembianze di Bianca, donna volitiva e attraente, volata a Parigi per riprendersi con decisione ciò che prima era suo.
Alice si ritrova così a dover fare i conti con il veleno delle insicurezze e della gelosia. Il suo sogno rischia di diventare un incubo, e dovrà tirare fuori tutta la sua grinta e le sue armi segrete per non lasciarsi soffiare il fidanzato, grazie anche all’aiuto dell’insostituibile Anita, badante russa di professione, e confidente di Alice per necessità, pronta a sollevare una seconda guerra fredda pur di salvaguardare la felicità della ragazza.
Dopo il successo di Mi piaci, ti sposo, Simona Fruzzetti torna con la dolce e strampalata Alice e il suo irresistibile Leonardo, in un nuovo romanzo breve romantico, ironico e frizzante, capace di farci ridere, commuovere, emozionare.

Anime belle, vi  aspetto il 22 Luglio così festeggiamo  questo nuovo librino!

p.s.  il 21 è il compleanno del Santo.
"Amore, il mio nuovo romanzo esce il 22! fa ridere ma è anche romanticoso, va là che regalo t'ho fatto!!"
Risposta:
"Sono commosso."
Mai una gioia 'orcomondo.


Aggiornamento del 17 Luglio:
il libro da oggi è prenotabile  qui su Amazon.


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