Sembra facile. Voglio dire, una si alza la mattina e dice “mmhh…vorrei cambiare il template”.
Eccheccivuole?
Tanto per cominciare una laurea in informatica
Poi sapere alla perfezione l’inglese non guasterebbe
E non essere rinco e incapace come la sottoscritta, ovvio.
Diciamo che sono arrivata a questa conclusione dopo che il sito da me utilizzato mi ha tirato una sòla (“abbelllaaa, da ora in poi se vuoi usare uno dei nostri template, devi pagà!).
Mmh…anche no. Non voglio farci i soldi col blog ma manco pagà per un disegno.
Gira che ti rigira ti trovo un sito di template con uno caruccio che mi sarebbe piaciuto.
“Metto questo. Okay!”
Okay una beata minchia.
Primo: non sono stata capace di metterlo
Secondo : andava modificato non so cosa ( e non l’ho voluto nemmeno sapè)
Terzo: mi son detta “E allora me lo faccio!” Ah ah ah!!Son simpatica, vero? Come racconto le barzellette io, non le racconta nessuno.
Chi, tra tutte voi, conosco che mi può fare un template? Bravi, proprio lei.
Sabato le mando una mail con una certa nonchalance “Mi servirebbe un template…” la butto lì, perché magari lei mi risponde “Guarda che ti sto rispondendo con lo smartphone. Sono alle Maldive” Sotto titolo “Vai a fa una girata, và!”
Invece lei con altrettanta nonchalance mi risponde “Okay. Finisco un attimo quello che sto facendo e inizio al tuo.Come ti piacerebbe?”
E qui non vi potete immaginà. MadiS avrebbe fatto meglio a prendere un volo per il Brasile e tornare solo quando io, dopo aver chiamato Chi l’ha visto, mi fossi appoggiata a qualcun altro.
Io onestamente avevo un po’ di idee e gliele ho spiegate molto chiaramente:
“Allora cara, lo vorrei con la casina, una staccionata caruccia, un po’ d’erbetta, due fiori, tre farfalle, magari una cassetta per le lettere e una per l’uccello, un passerotto voglio dire, un po’ country, semplice, caruccio, non impegnativo, e un divano. Mi raccomando il divano!” Ero tentata di aggiungere “Un tavolo, quattro sedie , una tazzina di caffè, lo zerbino…” Poi mi sembrava di essere all’ufficio prenotazioni Ikea e ho lasciato perdere.
MadiS da queste (semplicissime no?) richieste, ci ha tirato fuori quello che vedete, paro paro.
Quando l’ho visto il mio entusiasmo è andato alle stelle. Ma… (te pareva?) i colori a mio avviso erano troppo forti. Ideali per il blog di una quasi quarantenne seria e madre di una bambina. Vi pare? Lei gentilissima mi ha detto “Vuoi cambiare qualcosa?”
Evvai con la rumba “Allora MadiS, vorrei…” sembravo al banco del salumi all’Esselunga.
“Meno verde, più celeste, il fiore marrone lo fai rosa, il verde scuro lo schiarisci, un tocco di rosa qua e là, insomma avrai capito…lo voglio un po’ frù frù”.
Ora, qualsiasi persona a questa richiesta (Frù frù: What?) mi avrebbe mandata a cagare, ma lei non solo non l’ha fatto, ma ha capito al volo!!! Se Shakira c’ha il waka waka io c’ho il frù frù, seppiatelo. Quindi lei ha rimesso mano ai colori e il risultato è quello che vedete.
L’abbiamo trovato perfetto per me, per come son fatta io, un po’ leggerino, allegro, un po’ da campagna…da quinta elementare diciamo, ma l’idea è che fosse accogliente. Mi avete detto che lo è, e di questo sono immensamente felice.
Ecco. Già qui io ero a posto perché il più era fatto. Il template è pronto, adesso lo metto e via.
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I puntini di sospensione non sono altro che il vuoto cosmico nel mio cranio dopo aver realizzato questa cosa.
“MadiS? Come si fa?”
“E’ semplice!” e quando una ti dice è semplice aspettati che lo sia come scalare il K2 con Giuliano Ferrara in braccio sotto una tormenta di neve.
Da notare che tutto questo si è svolto in un giorno (Un giorno! Non 1 ora!) e secondo voi stando in contatto in chat? Al telefono? Di persona?
No. Per e-mail. Questo vuol dire che tra una sua domanda e una mia risposta correva lo stesso tempo che impiegate voi per una seduta dal parrucchiere. Perché una sta mica sempre lì al piccì. Giusto? Quindi nel frattempo io stendevo i panni e lei magari telefonava a un’amica aggiustando i colori, poi io rispondevo e ri-domandavo e le magari era a farsi una doccia, insomma è partito il travaglio in maniera molto blanda. Ma come un parto che si rispetti, man man che le ore vanno avanti la situazione si fa importante.
Finalmente arriva la risposta di Madis.Diciamo che siamo entrate in sala parto. Ora, se io qui riportassi con un copia-incolla le istruzioni che lei mi ha fornito passo passo, sono strasicura che TUTTI , ma dico tutti voi capireste al volo. Sono anche convinta che lo capirebbe anche un bimbo di cinque anni.
Invece quello che io ho capito si può più o meno tradurre in “hhhkuhhkk backup hhjguhngk ripristino ndhidnmgkkg modello nhfgfnk carica immagine ggdujd supercazzola skiinnnf prematurata nkkkgk con scappellamento a destra.”
Dopo averlo letto ho avuto la nettissima sensazione di non farcela MAI e ho risposto con un sintetico “Non c’ho capito un cazzo”
Lei mi ha supportato come un tutor del CEPU e mi ha fatto forza, ma sicuramente le son cascate le braccia quando le ho chiesto:
“Salvare sul disco vuol dire fare un copia-incolla delle parole e metterle su word?”
“Vedo una figura, ma non riesco a toccarla” Ebbene sì, ho avuto anche una specie di apparizione.
“Caricare? Cosa vuol dire caricare?” Parla potabile, santiddio!
“Che browser uso? Perché, ho un browser?Che è ?Oddioooo è mortaleeee???”
“Sistema operativo dici?” Sistema operativo? Houston, abbiamo un problema.
Ragà, non potete immaginà la fatica. Ho sudato nemmeno fossi stata legata a un palo nel Sahara. Nemmeno fossi a partorì nartra volta. Anche perché lei mi aveva avvertito con noncuranza che se commettevo un passo falso, avrei rischiato di cancellare tutto. TUTTO il blog!
E quindi a certo punto ho gettato la spugna e ho detto “Ascolta, io non ce la faccio, quello che te dici per me è sanscrito detto al contrario, non ci capisco un cazzo, ci manca poco che ti chieda cosa vuol dire cliccare, e ricorda: ho la licenza media. E più di lì non vado.” Hai capito? Sono una fottutissima dura che non ha studiato e che ha dei seri problemi anche a cambiare programma alla lavastoviglie!Cazzo!
Lei, a quel punto, sicuramente ha pensato “Porella…che pena…” e mi ha detto la frase magica.
“Se vuoi…se preferisci…faccio tutto io…ti carico le immagini, faccio tutto da me, segui solo le mie indicazioni finali, però per farlo devo prelevare la tua mail…” Praticamente un cesario.
Dalla contentezza le avrei fatto prelevare anche il codice del bancomat.
Devo essere sincera però, l’ultimo passaggio me l’ha fatto Andrea, che aveva appena finito di smadonnare perché era intento a smontare un elettrodomestico da incasso che mi si è rotto (alimortè!) La lavastoviglie citata sopra.
Mi sento anche un po’ in colpa perché MadiS l’ho tenuta in ostaggio minacciandola con un ringhioso “GUAI A TE SE TI SPOSTI DAL COMPUTER!!”
E lei è stata lì. In sala parto fino all’ultimo.
Un GRAZIE immenso dolce MadiS, senza di te non ce l’avrei mai fatta. Mai. Avresti un futuro da ostetrica, io te lo dico.
Cari, grazie del vostro entusiasmo, mi convince ancora di più di aver fatto la scelta giusta, ci tenevo al vostro giudizio, perché in fondo è casa mia, ma volevo che piacesse anche a voi che siete sempre amici graditissimi e come sempre ‘Benvenuti.’
E da oggi c’è anche il nostro divano (giù in fondo, vedete?) in stile inglese, per farci due chiacchere in compagnia.
Eccoci.
‘Le allegre comari di Windsor’ de noattri ;-)