Visualizzazione post con etichetta Simo e la Tivvù. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Simo e la Tivvù. Mostra tutti i post

lunedì 17 luglio 2023

DEAR BRAD, BUT COME FAI?


 Dear Brad,

mannaggia li lilttlefish, but come fai?
A december sono 60 years and sei un figo da competition.
Qua noi women non ci siamo abituate; qui i nostri husband a 60 years hanno the bacon, but non da sfrigolà in padella, but sopra l'horse dei pantaloni. Invece you no, pure the mascella granitica, alla 'se te pijo te sdrumo'. Quelle cose che te fanno di': "Sbattimi come un telecomando quando nun vanno le pile."
I remember my friends che dicevano "A me Brad non dice nulla!"
Poi now, with menopause, con tutti gli eggs già sparati sulla rampa di launch di Cape Canaveral, l'husband che pare tutt'uno with sofa, ci stanno a ripensa'. Ah sì, eh? And quando lo dicevo io che eri good in 'Wind of passions', loro facevano meh. Quando lo dicevo io che eri discreet in 'Ti presento Joe Black', loro facevano meh. Quando lo dicevo io che eri beautiful abbestia in 'Troy' loro facevano meh. Sai che fanno now? Lookano le tue foto and sospirano "So take meh, chose meh, love meh" come quella raccattatrice of tragedies di Meredith Grey.
Comunque you non sei umano.
It is not possible che tu sia sto beef a codesta età.
A 60 years ci si avvia alla pension, a intraprendere the carriera di visionatore di worksite con le hands intrecciate dietro la schiena.
A 60 years si comincia a guardare the LittlePanda green with cupidigia. Anche se ci piove inside.
A 60 years si comincia a trovare interesting il game delle bocce e prendere the pasticca of pressure.
Noi altre, a vedere uno di 60 years ci deve veni' voglia di guardare un sunset in riva at the sea pensando a quante rate del mutuo della house ci rimangono, non a essere montate come the cassapanca ikea. Che poi ci s'incricca pure l'anca, because NOI non abbiamo più l'età.
Boh.
Qui ce tocca dasse una regolata. Qui tocca mettece le hands, because se questo is l'andazzo è un casino.
Quindi Brad also less, abbassa l'asticella della figaggine che qua non ti si sta behind. Un po' meno, ok? Keep Calm and a piccole dosi. Un'apparizione sobria qui, una photo vestito di là, with discrezione. Pensa a noi with the vampate and the vescica debole, ai nostri husbands coi peli nelle orecchie e fatte un esame di conscience.
Daje su.
Now basta.
Invecchia pure te.
Eccheddick.
(Però se vuoi andare a vedere the sunset ti ci porto io. For non sape' né read né write, comincio da now ad assumere il voltaren. Sia mai ti venga voglia di monta' un table o uno sgabello)
With Love
Simona

venerdì 18 marzo 2022

Doc - Ultima Puntata - (Spoiler)

 

Ieri sera noi tre piazzati sul divano come i Simpson. Charlie in braccio ad Alice e Kyra dietro la mia testa. Sembravo Marge in tutto e per tutto.
Inizia la puntata e ci sono dei militari che limonano. Lei lo bacia così forte che lui sviene e viene ricoverato con una schiena che pare quella della Pimpa. I medici penseranno subito che si tratta di una malattia per chi fa le cose sconce con la fidanzata, invece si scoprirà che è la malattia di Hansen. Il Santo a quel punto tira su la testa dal cellulare e domanda: "E Gretel?". Battuta per la quale è stato percosso col telecomando. Sto ragazzo ha due genitori tutti casa e chiesa, ma la casa è in Italia, la chiesa in Brasile ed è il tragitto che infatti ha fregato su madre: si è fatta un amante.
Nel frattempo Gabriel chatta con Elisa e quando lei gli chiede: "Come va?" Lui risponde: "Fa caldo" emulando Marilyn Monroe davanti al ventilatore. Il Santo a quel punto alza la testa dal cellulare e chiede: "Ha un condizionatore alle spalle, perché usa il ventilatore?" Verrà zittito lanciandogli addosso Charlie. Di culo.
In corsia abbiamo un vecchietto che legge tanto con un figlio che sembra uscito da un telefilm del '79. Sembra una scena molto innocua, ma da qui la catastrofe.
Nel frattempo Doc deve sostenere l'esame, ma verrà fermato da Enrico che, posseduto da Enzo Miccio, gli fa: "Ma come ti vesti, tesoro?" consigliandogli almeno una cravatta o un camice. Doc risponde più o meno come me quando mi madre mi dice: "Ti sei pettinata coi petardi?" e cioè: "Ma che cazzo me frega, l'aspetto non è importante!"
Ma sul più bello ecco la notizia: Doc INDAGATO. First reaction: SHOCK! Il nostro bel Fanti allora svuota il sacco davanti a tutti e ammette il misfatto. Carolina, nel mentre, si punisce col cilicio e si percuote con una padella.
Il militare intanto peggiora e scopriremo che Hansen, letto al contrario, si legge LEBBRA. Qui mi immagino Shonda Rymes sul divano di casa sua che esclama: "Ma dai, nemmeno io sono arrivata a tanto!"
Giulia, incazzata come una biscia con Doc, come tutte noi in fase premestruale si sfonda di ginnastica fatta in casa con le lezioni di Jil Cooper. Ma ecco Cesconi alla porta che le dice "Giulia apri! Lo so che sei lì sul tappetino e se proprio devi fare ginnastica te la faccio fare io."
Agnese nel frattempo mi diventa Jessica Fletcher e mi scova roba su internet come mi madre scova tutorial di uncinetto su YouTube.
In ospedale, nel frattempo, un batterio gira come la merda nei tubi: indisturbato. Dopo 45 minuti di episodio si parlerà di lebbra, malaria, febbre gialla, Dengue e Kpc. Il Santo tira su la testa dal cellulare e domanda: "Kgb? è arrivata la Russia pure qua?" Questa volta gli tiriamo Kyra.
Detto ciò, dopo pochi fotogrammi, L'ANSIA. Si ritorna a parlare di mascherine, tamponi e quarantena. A questo punto mi aspettavo pure l'invasione di cavallette e lo sbarco degli alieni.
In tutto questo mi si ammala Riccardo ed Elisa e Gabriel vengono incaricati a giocare a 'Indovina cosa', facendo tamponi alle veneziane, ai pappagalli, alle maniglie, alle provette, a case, libri, auto e fogli di giornale. Infatti si scoprirà che tutto si è diffuso attraverso i libri e il mio pensiero è stato: "Se le malattie si trasmettessero con i libri, in Italia saremmo tutti sani."
Ovvio che se lo pigliano tutti e simulando l'estate in campeggio dell'82 si ritrovano tutti in uno stanzone a condividere 'sta gioia fino all'arrivo dell'unico sano (Enrico) che in un momento di grande ingenuità esclama: "Che magnifica giornata di merda!"
Verrà accolto con peti al grido di "Tu non sei normale."
Nel frattempo la signora in giallo coadiuvata da Miss Marple (Costanza) soffia i dati dal pc di Caruso sudando sette camicie. Agnese fissa il pc con un'angoscia pari alla mia quando mi appare la scritta 'IMPOSSIBILE RECUPERARE DOCUMENTO.'
Riccardo a questo punto sta meglio, ma mi si ammala Alba.
Mi si ammala male male.
In pratica me more.
Si capisce dalla luce in fondo al tunnel, ma poi scopriremo che è il sole. In pratica un'alba gialla. Come lei.
Scena straziante interrotta dal Santo che, sbaragliando il plaid ha esclamato, "Ma muoiono tutti eccheccazzo. Vado a letto."
Della morte di Alba lo ha saputo stamattina mentre era seduto sul cesso. Il suo commento: "Eh, si vedeva che stava male. Portami la carta igienica, è finita."
Tutto finisce con il caso risolto da Jessica Fletcher, Miss Marple e Kay Scarpetta (col tacco) e tutti che si abbracciano tipo mischia di rugby alla volemose bene con matrimonio finale annesso.
Una cosa che mi ha colpito molto è stata:
Doc: "Sono stato io, la colpa è mia."
Reazioni: "Brutto bastardo, devi morire male, te la faremo pagare, esci di qua, non sarai più un medico, speriamo ti venga l'acne e pure un'unghia incarnita, maledetto, te possino cecatte!"
Carolina: "In verità sono stata io..."
Reazioni: "Ma tesoro, cosa vuoi che sia, basta darti le colpe, superala questa cosa su, Lorenzo non era poi nemmeno tutto sto granché, ma va là, può capitare, un giorno una bombola a te un giorno una bombola a me, suvvia sorridi. Caffettino?"
(In foto: Fanti supportato dal gruppo che si dirige all'esame. Questa scena mi ha ricordato quella di Armageddon. In effetti un asteroide che si dirige verso la terra è proprio quello che ci manca)



venerdì 4 marzo 2022

Doc: presto un dottore!

 



Ieri sera come di consueto io, il Santo e la figliola sul divano con due occhi come gufi imbalsamati. Si apre la puntata e a momenti rivediamo la nostra cena sul pavimento; sembra di essere tornati alla mattina dopo il nostro San Silvestro del '92: vomitano tutti. Si scoprirà presto che una, porella, ha una malattia e l'altra si arrotola cannoni come io arrotolo la pasta sfoglia per fare le girelle con la provola. Lei si giustificherà con "Sapete, lo faccio perché mi madre mi mette ansia" e lì ho sbottato con "Bella mia, allora noi che dobbiamo fa'? Che la mia se non accetto la terza porzione di cinghiale in umido pensa che io stia per mori'? Datti pace."
Chi non si dà pace invece è Agnese (che se anagrammato in una notte di luna piena si legge LAGNA) che con quella vocina da enfisema continua questo tira e molla con Andrea mettendo di mezzo pure UN INNOCENTE come direbbe mi nonna.

Intanto Alba, incazzata per la questione delle ferie mancate, diventa improvvisamente simpatica come una suocera e continua a ripetere al povero Bonvegna una cosa tipo "Ti pare d'essere normale? TU NON STAI BENE!" Lui la guarda e pensa "Hai uno shatush imbarazzante e ti si vede pure la ricrescita e quello che non sta bene sarei io?"

Nel frattempo Giulia, in mezzo al corridoio, schiaffeggia Cesconi al grido di "Se ti ritrovo a ravanare nei miei cassetti ti levo dal mondo! Stamattina per trovare la maglia della salute ci ho messo tre ore! E poi che le stiro a fare le magliette, io? Eh? Eh?"
Grabriel, finalmente fuori pericolo, è in una fase delicata: non sa più se vuole rimanere un medico e si sfoga pure con la psicologa che, sinceramente, la vediamo un po' provata. Infatti quando si è toccata il fianco mi sono detta: "Vai, è cirrosi, ha cominciato a bere perché a sopportarli tutti gnaàfa."
In tutto questo il Policlinico Ambrosiano diventa come un asilo nido e fioccano iniziative carine come 'Porta anche tu un amico al convegno' e 'Primario per un giorno'. Quindi al nostro Doc viene riconsegnato il camice, inamidato nelle puntate precedenti da Agnese, e gli viene detto "E mo' so' cazzi tuoi."
Per rallegrare questa bella festicciola decidono pure di staccare la luce e si ritrovano tutti a girarsi spaesati come Morgan a Sanremo "Che succede?"
La situazione diventa difficile: devono curare i pazienti senza attrezzature, un po' così alla ndo cojo cojo. Chi se la vede brutta è il nostro poro Gabriel che si ritrova ad assistere la psicologa. Qui assistiamo a una scena drammatica: Gabriel che urla "Presto! Un medico!" per poi pensare "Ah, già, ma il medico sono io!" per poi ripensarci "Ma no! Ho deciso di smettere!" per poi riformulare "Ma ho il camice! Posso salvarla!" per poi continuare "No, basta, ho deciso di smettere, ci serve un medico!" Alla fine si specchia nella vetrata, guarda se stesso e fa: "Toh! Un dottore! Presto, venga!" E interviene. Alba in questo frangente pare abbia mormorato "Anche te non stai bene, io te lo dico."
Chi invece sta benissimo è la Cecilia che, all'iniziativa citata sopra, l'amichetto, al convegno, non lo porta ma se lo fa. Quando è andata a chiamare Doc sembrava tutte noi davanti a un tecnico e un pc impallato: "Guarda, mi devi aiutare, non so cosa è successo, io ti giuro io non ho toccato nulla, ma questo è morto."
La scena più bella: Doc "Ma come si chiama?"
Cecilia: "Ma che cazzo ne so."
In pratica questa la lancia come noi lanciamo un bastone al golden retriver.
Per la psicologa poi non è cirrosi, ma appendicite. Non ci sono andata poi troppo lontana, insomma siamo in zona, e per questo devo ringraziare le 18 stagioni di Grey's Anatomy, perché se mi madre si sente cuoca solo per seguire la Clerici a mezzogiorno, io, oggi, posso essere benissimo un chirurgo.
Sul finale di puntata quella GENIA di Carolina si lascia scappare una confessione arzigogolata tipo "Anche io penso ai pazienti, a case libri auto viaggi e fogli di giornale e alla bombola che ho staccato a Lorenzo." E quella volpe di Valenti replica: "Aspetta... hai detto nomi cose animali città e che hai staccato la bombola a Lorenzo?"
Allora lei cerca di rimediare balbettando: "No, ho detto trentatré trentini andarono a Trento tutti e trantatré trotterellando."
"Mi sembrava di aver capito bombola."
"Ah sì, bella canzone vero? Bombola! Bombo cha cha cha! La cantante si chiama quasi come te: Valente."
Quindi boh, può darsi che la prossima puntata ballino in corsia una salsa invece che Jerusalema.
Chiudo con me stessa con gli occhi a cuore alla vista di Doc sul terrazzo per poi spostarli sul Santo e chiedergli: "Amo', ma perché non provi a farti i capelli così, a indossare un camice ogni tanto, a fare una diagnosi... guarda che bello che è!"
Il Santo si è girato verso la tele, ha guardato Argentero con livore e ha bofonchiato: "Scherza coi FANTI, ma lascia stare i SANTI."
E niente.
Ncelapossofa.

venerdì 18 febbraio 2022

DOC, NELLE TUE MANI

 



Sono stata zitta fino a ora, ma qui dobbiamo parlare: DOC. 

Il giovedì sul divano siamo in tre.

Alice con in braccio i due gatti che somatizza tutto ciò che vede.
Io con gli occhiali d'ordinanza perché sono cecata come una talpa, ma Argentero lo devo vede' bene (quindi gli occhiali li uso solo il giovedì sera)
Il Santo accanto a noi che spippola al cellulare e commenta la serie fuori campo come la Gialappas.
In tre non sentiamo un cazzo perché l'audio è basso e gli attori bisbigliano.
"Che ha detto? Gli fa una peretta?"
"Gli ha offerto una cenetta!"
"Enfatti, mi pareva strano suggerire una peretta poco prima di baciarlo."
Due ore così.
Puntata a caso: ieri sera.
Un pathos che ci portava via. La mi figliola sulla scena di Gabriel sul divano "Io tutta quest'ansia non la reggo! Mo' me more pure lui!", si è buttata tutta da una parte sul cuscino e il gatto dall'altra parte (per l'effetto 'gonfiabili per bambini') è rimbalzato e mi è passato davanti spatasciandosi su un quadro. Ora abbiamo un Gattinsky di tutto rispetto.
La storia del prete, gesùmmio. Lui è il famoso Don Touch, il prete che non si può toccare. Lo so, battuta scontata raccontata dalla mi figliola in seconda media, ma non vedevo l'ora di usarla.
Elisa, la nostra Maggie di Uccelli di Rovo, lo bacia, lo sfancula e lo battezza nel giro di tredici minuti. Qui ci avrei visto bene Malgioglio che, agitando il foulard, la consolava con "Ma lascia sdare desoro, tu sei sdubenda. Come diceva la buona Raffa: trova un aldro più bello che problemi non ha."
Agnese quello bello che problemi non ha (a parte aver dimenticato 12 anni della sua vita) ce l'aveva, l'ha lasciato, l'ha ritrovato, lo ha di nuovo, ma ci sta a pensa'. Il nostro Doc le dice "Se vuoi fermarti ancora un po' ti faccio fare il bucato!" e lei fa una smorfia come se avesse la cistite. Ma io ti imbianco anche casa. Ti passo lo swiffer sul soffitto. Ti sbianco la tazza con l'anitra wc, ma non con lo scovolino, a mani nude. Hai Argentero, che voglio dire, in questa serie è un concentrato di testosterone ambulante che ti dice "Se vuoi fermarti..." Bono, fermati lì. ACCETTO E VADO AVANTI. Cioè, io boh.
Il Santo a quel punto ha bofonchiato "Te avresti accettato, sa?"
Mi sono girata e l'ho mandato a dividere i bianchi dai colorati.
Teresa. La simpatica Teresa. Che davanti a settordici persone intente a farsi i cazzi proprio si mette a urlare TI AMO ORSACCHIOTTO! verso il poro Enrico. Una figura demmerda così grande che a momenti strappa ad Agnese Coccolino e percuote la caposala a colpi di orsetto bianco scandendo "O-R-S-A-C-C-H-I-O-T-T-O L-O-D-I-A-T-U-A-S-O-R-E-L-L-A."
Su Damiano Cesconi aprirei un capitolo a parte: è l'unico uomo che riesce a trovare qualcosa in un cassetto. Noi abbiamo al nostro fianco mariti che non trovano le mutande che sono nel solito posto da 30 anni, e lui è capace di trovare un certificato arrotolato in un perizoma di Victoria Secret, nascosto dietro ai calzini decathlon, tra la saponetta alla lavanda che le ha regalato zia Ombretta a Natale e di fianco a un profumatore al mango. A parte che sei scema, fija mia. I certificati come gli scontrini della profumeria o del negozio di borse vanno fatti sparire dandogli fuoco. Ti dobbiamo veramente insegnare tutto?
Ora aspettiamo in gloria giovedì prossimo. La mi figliola sta già assumendo ansiolitici, io sto controllando di aver bruciato l'ultima multa per divieto di sosta e il Santo è sempre di là che chiede:
"Ma le mutande dove sono?"
DOC, siamo veramente nelle tue mani. Pensaci tu.

giovedì 4 marzo 2021

Sanremo - seconda serata

 Il Festival si apre con Fiorello vestito da Achille Lauro vestito da corvo vestito da poiana. Inquadrano la platea e sembra la festa di compleanno di Ernestino all'asilo Marinella: un tripudio di palloncini, tra i quali ne spunta uno a chiara impronta fallica, ma forse sono solo chiacchiere. Delle mamme.Si esibiscono i primi quattro giovani emergenti (ai quali va tutto il mio appoggio) poi la prima Big a salire sul palco è Orietta Berti.

Fiorello sbaglia pure la presentazione dicendo che sono 19 anni che manca dal Festival, lei lo interrompe e indispettita precisa che 'Sono 29 anni, caro Fiorello!'. A momenti gli rifila pure du' schiaffi e ho temuto gli lanciasse le conchiglie che aveva sul petto come Venusia sparava le tette/missili.

Dopo l'esibizione dell'Orietta arriva lo stacco di coscia di Elodie. Scopriamo dopo pochi minuti che c'è anche tutto il resto. Perde un orecchino sul palco del valore di 10.700 euro e lei, chinandosi per raccattarlo, sussurra un innocente 'Oh...' come facciamo noi quando ci cade dalla borsa il pacchetto di crackers dell'82 che non mangerebbe manco il cane.

È la volta di Bugo e con orrore riviviamo la scena di un anno fa: arriva e manca l'asta del microfono. Lui si gira spaesato e chiede sgomento CHE SUCCEDE? Amadeus lo rassicura subito con "Eccolo il microfono, eccolo! Tranquillo!" A momenti gli carezza la testa e gli sussurra 'Va tutto bene, ci sono qua io. Va tutto bene."
Quello che non va bene invece è lo spettacolino di Laura Pausini. Lei, reduce dalla vincita di un Golden Globe, accetta di mettere su una scenetta da Sagra della Porchetta con Amadeus che dovrebbe far finta di ballare sul cubo, invece sembro io 'mbriaca all'80esimo compleanno de mi nonna. A tutti gli ospiti fanno fare un medley dei loro maggiori successi, alla Pausini un canto a cappella con Fiorello che sputa nel microfono e Amadeus bisognoso di un esorcismo.
Dopo Gaia che non so chi sia (scusame madre per mi vida poco musical) arrivano Lo Stato Sociale con uno scatolone tipo cassettone Kr§bje di Ikea. Mi chiedo dove sia l'unico ragazzetto che conosco di questo gruppo e va là che mi spunta dai cartoni come un clochard qualunque. La canzone è tutta un casino, ma sono giovani, lasciamoli fare.
Per la gioia di tutte le mamme arrivano i ragazzi de Il Volo che sembrano i genitori attempati dei ragazzi dello Stato Sociale, nonostante ci siano sì e no tre mesi di scarto all'anagrafe.
Di seguito viene presentata La Rappresentante di Lista, della quale mi aspetto il nome, invece scoprirò che si chiama proprio La Rappresentante di Lista, ragion per cui da oggi voglio chiamarmi La Commessa del Mercato. Tutto attaccato, però.
Fiorello si esibisce in una imitazione di Vasco Rossi, dopo aver smesso i panni di Achille Lauro il quale richiama un po' Renato Zero ai tempi d'oro che si ispirava a David Bowie che mio padre alla fiera comprò. In pratica veniamo catapultati in un mixone dove nessuno è chi dice di essere.
È la volta di Malika Ayane che si presenta con una crocchia di capelli tipo la mia quando apro al corriere in ciabatte e in pigiama. La sua canzone si intitola 'Ti piaci così' e ci ho letto un chiaro riferimento al suo look "Io mi garbo così, fatti i cazzi tuoi." Magnifica.
Non manca il momento Amarcord dove trovo tre persone con nome e cognome, canzoni orecchiabili e look sobrio come i Sanremo degli anni '80; infatti sono Fausto Leali, Marcella Bella e Gigliola Cinquetti che sembrano messi lì a sottolineare 'Queste sono canzoni, ne dovete mangiare di scatole di cereali, cari miei.'
Dopo si esibisce Ermal Meta con 'Un milione di cose da dirti' e sono quelle che vorrei dire a Elodie che, ancora più gnocca di inizio serata, si è esibita con le cosce de fora. A tal proposito mi salgono solo offese e la percuoterei con il mio barattolo da un 1kg di anticellulite. Maledetta.
Divorata dall'invidia mi abbiocco sul divano e mi risveglio giusto in tempo per vedere un tipo che canta con la mascherina. Temo di aver pigiato col gomito su canale 75 dove va in onda 'La mia vita da scambista', poi dalla regia mi dicono che sono Extraliscio feat. Davide Toffolo che, con tutto il rispetto, mi pare un trattamento per capelli.
Arriva il Gigione nazionale e la serata si anima un po'; con lui un ragazzo con un piumino che mi fa chiedere quanti gradi ci siano all'Ariston. Non è giusto far morire di freddo gli ospiti, e che diamine.
Poi arriva lui, il Re del festival: Achille Lauro in versione Rapunzel che imita Milva. Attorciglia e lancia la sua treccia rossa come un cowboy fa con il lazo. A momenti cava un occhio alla violoncellista in prima fila, ma sono dettagli.
Dopo c'è Gio Evan, già sentito nominare su altri lidi, ma a causa della cecagna prodotta dalla combo divano/dopocena, non riesco a realizzare appieno che ci faccia lì.
Poi si sono esibiti Random, Fulminacci e Willie Peyote, e mi punisco col cilicio perché non ho idea di chi siano, tranne l'ultimo che forse è quello che inseguiva Bip Bip in un vecchio cartone animato. Ma ho forti dubbi.
Poi mi sono trascinata stancamente a letto con un pensiero che mi martellava le tempie: ma quanto balsamo serve a Marcella Bella?



giovedì 16 luglio 2020

David Beckham nonno NO



Dear David,
qui is the Simo che ti parla. Quella that for marriage di Harry e Meghan ti ha dedycato alf post da quanto eri fig.
But veniamo a noi. Yesterday I read that your son... coso lì, quello che ha the name come le gomme... ah yes, Brooklyn, si sposa.
Now.
A parte che ha 21 years e voglio di', come cantava Loretta Goggy 'That fretta c'era, maledetta spring'... cioè, is very very young, ha tutta life ahead... mi pare una scelta too fast sulla scia degli hormones.
Detto ciò. Mica mi diventerai grandfather. No, because famo a capissi: we sgallettate we are not pronte. Cioè, levatelo pure dalla head. Noi abbiamo l'image di you with slippino white, roba che le nostre ovary se so' cappottate, hanno fatto il tour of death come le mountain russian. Abbiamo sempre in our eyes yours addominali quadrettati a kinder cereali. The piece of beef come you, non può diventa' grandfather. For pleasure. Let's not joke. Namo su. Che se a little bit vai a prendere the children a school e dicono "Anvedi c'è nonno!" the mothers ti rinchiudono in the school bus e te fanno la festa.
For non parlare poi of your wife... but ce la vedi Victoria grandmother??? Ce la vedi a raccontare the novel tipo Cappuccetto Red, Little Piero and woolf, WhiteSnow and seven nani? Ce la vedi to cook lasagne invece di berries di goji e pinoli? Because è di quello che si nutre, for forza. Che poi diciamocelo, non ha nemmeno the face rassicurante da grandmother, anzi, she always has espressione tipo when non vai di body, you know? Stytyca, si dice così?
Comunque David, you are too the beef da competiscion, the tronco di pine tree, un Marcantony da paura... i nostri hormones hanno sempre bisogno di you. Naked, vestito, whit slip white, in costume, at the sea, in the mountains, insomma, dove te pare e come te pare, but grandfather NO.
Però.
Se dovesse accadere, sappi che I ho very very dimestichezza coi nonnetti, ho un certo feeling, da always. Potrei metterti a bed e rimboccarti le coperte, for esempio. Ecco yes, ti porterei a bed. But lo faccio for you, not for me, sia chiaro.
Quindi appena diventi grandfather chiamami, non te ne pentirai.
A presto 
Simo, la tua nuova badante personale.

mercoledì 29 gennaio 2020

Jennifer e Brad di nuovo insieme


                                                                                                           (foto: het Nieuwsblad)



Jenny, mo' don't ho voglia di write another letter, but two word te le voglio di'. Che è sta story che stai for torna' da Brad?
But davvero?
E mo' lo dici now a all the world?
After averci fatto vede' come him te prende la hand e te che je dici "Now bello, datte na carmata, che te voglio remember che m'hai lasciato male for quella Maleficent di Angelina."
Jenny, bella the mom, ce sei ricascata. Con tutte le shoes.
But io non lo so.
Lo dovevi lascia' lì, con le hand nelle hand, come the song Margareth di Richard Cocciante.
E invece.
Mannaggia Je', speriamo don't ti faccia soffri' another time.
Semmai chiama.
Ce vengo a parla' io. Con Brad.

Cosa non si fa for the friends.

#LaJennyCeStaARicascà
#chiamaMe


giovedì 9 gennaio 2020

Lettera aperta al Principe Harry



Dear Harry,
yesterday ho appreso la news che with yuor wife rinunciate allo status reale because volete mantenervi da soli.
Lavorando.
Really?
But cosa hai in the head? The mushrooms?
But lo sai quanta people vorrebbe essere al posto vostro?
Now.
Capisco che non diventerai never never never king, because tu father c'è prima di te, because pure tu brother 'Belli Capelli' c'è prima di te e dovete comunque aspetta' che a grandmother prenda un big ciopone (ma Betty ve fa il gesto dell'umbrella e non lascia il throne manco a mori', appunto).
Capisco che a quella big gnoccolona de your wife manchi la television e che vorrebbe tornare a fare l'actress in qualche series, but not state a esagera'?
Pure cambiare house volete. Il Canada. Che dick c'andate a fa' in Canada? L'England not vi garba più?
That poi vorrei sape' se not fai il prince cosa vai a fa'.
L'hydraulic?
L'electrician?
The Caldaia Man?
Ci credo che grandmother Betty se sta a incazza', gliene tirate out una behind l'altra.
But io lo so il motivo.
Volete far crescere the little Archie lontano dalla strange family che ve ritrovate.
Lontano da tu brother e Kate (that che spara i sons out dalla patonza reale in four and foureight e poi torna secca come uno street lamp), lontano da tu father e the MrsHorses Camilla , lontano da Betty e Filippo (che manco gli puoi affida' il tu little baby because ultimamente se ribalta with car un day sì e un day pure)
Insomma Harry dove te giri te giri is the big casino, però pure you...
Senti, famo una cosa: io so' the person simply, ma sono di compagnia. Now che si è liberato un place al palace, dicevo... se prendessi il tuo posto? Chessò... for tenere compagnia alla Queen... passarle il catalogo pantone for scegliere the colors for l'outfit, fare bye bye with the hand al post suo che quella c'ha na certa... insomma, cose così.
Pensaci Harry.
Io al posto tuo.
Porto anche la biada a MrsHorses.
Faccio ingrassa' pure la secca con le ricette de my mather (tipo le tagliatelle homemade al sugo de wild porc) così Meghan is happy se a quella le vie' il doppio mento alla Enry VIII.
Chiudo nonno nello scantinato coi dog corgi, così non se ribalta più.
And regalo pure un rasoio a William così se rasa una volta for all quei three peli che tiene in the head.
E you finally sarai quello beautiful with wife fregna da competiscion che vive nella housettina in Canadà. Come la song famous.
Pensaci Harry.
I lo faccio for you.
Con much affection
XXX
Simona

venerdì 19 luglio 2019

LADY GAGA E BRADLEY COOPER

Allora: ho quanto in questa storia Gaga/Cooper la Germanotta, nei commenti sotto le varie testate che riportano la notizia, sia definita bruttarella, di come lui possa aver lasciato quella gran gnoccolona di Irina e di come una così poco piacente abbia potuto far innamorare di sé un tronco di pino come Bradley Cooper.
Ora.
Punto uno: a parte il fatto che a definire Lady Gaga brutta (fisicamente intendo) è un po' azzardato. Sono sincera: non mi piace quando si agghinda, ma l'ho trovata di una bellezza particolare nel film (più acqua e sapone diciamo) quando non ha tutti quegli orpelli. Detto ciò, a me pare una bella donna, quantomeno con una 'bellezza particolare'.
Punto due: chi va dicendo come possa aver lasciato quella gnocca di Irina per una diciamo... meno avvenente, dà evidentemente un' importanza all'aspetto fisico spaventoso. La bellezza, (mi rendo conto che è una frase fatta, ma tant'è) non è tutto. Ci sono donne OGGETTIVAMENTE bellissime, ma con la personalità di una ameba. E donne OGGETTIVAMENTE meno attraenti ma con un temperamento e un savoir faire da sdraiarti con un solo sguardo. Conosco donne (e pure uomini) molto belli sì, ma per niente accattivanti e donne (e uomini) 'normali' che ammaliano e affascinano con il loro modo di fare, l'atteggiamento e tutto ciò di cui è composta la VERA BELLEZZA.
Punto tre: sì, un uomo molto bello può innamorarsi di una donna non alla 'sua altezza', per tutti i motivi di cui sopra. Anche perché, facendo proprio della psicologia spicciola spicciola, in genere chi è sempre stato fortunatamente e oggettivamente bello esteriormente, ha curato poco la personalità, il carattere, il modo di fare, a volte anche la simpatia, perché quella bellezza così dirompente spesso è un lasciapassare e 'attira' senza bisogno di scomodarsi per riuscire a integrarsi in qualsiasi ambiente.
Cosa che invece accade ai meno attraenti che fanno del carattere il loro punto di forza, lavorando su loro stessi in fatto di autostima, simpatia e carisma, ed è proprio quest'ultimo la carta vincente. Il carisma. Se ce l'hai, attirerai gente; se hai qualcosa da dire oltre che mostrare, attirerai gente; se hai un cervello oltre a un bel viso, attirerai gente. E risulterai bello o bella, anche se non sei molto alta, o se hai le orecchie a sventola, o un naso importante.
Quindi, fermo restando che magari Irina oltre ad essere una gnocca da competizione sarà pure molto simpatica e con un carattere meraviglioso (perché la combo gnocca+intelligente+simpatica esiste eccome per fortuna) il dire 'ma come fa ad aver lasciato quella gnocca per una bruttarella' è un po' superficiale.
Perché la bellezza, fine a se stessa, non conta niente. Puoi essere bella quanto ti pare, ma se non hai CARATTERE, sarai sempre trattata (e spesso ahimè) giudicata come un bell'involucro e niente più.
E Lady Gaga, a quanto pare, non sarà una carta pregiata, ma evidentemente nasconde al suo interno qualcosa che all'altra manca.
Perché come cantavano Jo Squillo e Sabrina Salerno:
'Oltre le gambe c'è di più'.
Ma guarda come ti ritiro fuori gli anni '90.

giovedì 18 ottobre 2018

RECENSIONE: NOTTING HILL



                                                                              (Foto: Artstage,info)


Recensione NOTTING HILL:
Allora, c'è un tizio imbranato ma molto piacente che ha una libreria a Notting Hill specializzata in libri di viaggi.
Un giorno nel suo negozio entra una tipa per comprare probabilmente l'ultimo romanzo di Dan Brown, poi si rende conto della gaffe e ripiega sulla guida 'L'Andalusia, terra di corride e flamenco' pur parlando lo spagnolo come Ceccherini ne Il Ciclone. Lui la serve con professionalità, la riconosce come Anna Scott (l'attrice) dopo tre ore e un quarto, la saluta cordiale, ma poco dopo la piglia in pieno con del succo d'arancia della colazione. Lei, con la maglietta bianca nella quale adesso spicca un disegno giallo ocra di Kandinsky, lo sfancula per poi accettare non solo le sue scuse, ma pure di andarsi a cambiare a casa di lui, che guarda caso, sta proprio lì. Il classico tipo da uscio e bottega, diciamo. E tra una maglietta cambiata e un paio di mutande nuove, lei lo bacia. Così. A cazzo (ancora ci stiamo domandando il perché).
Qualche giorno dopo, quando ormai il nostro libraio in prenda alla disperazione si percuoteva con le guide Michelin, il suo coinquilino gallese, sobrio ed elegante come un rutto in chiesa, gli confida che forse forse la tipa lo ha cercato. William il libraio, dopo aver elencato tutti i film Disney dal 56 a oggi al concierge dell'albergo dove l'attrice risiede, finalmente riesce a strappare un appuntamento dove farà delle stratosferiche figure di merda parlando astronavi, cavalli, segugi e nonne morte in ospedale. Tuttavia, pur riconoscendo che è rintronato forte, lei si offre di accompagnarlo al compleanno a casa di amici dove festeggeranno il compleanno della sorella di lui, che si scoprirà essere una stalker a cui piace pettinarsi coi petardi. La cena, dopo un primo imbarazzo pari solo a quando vedi apparire tua suocera a cena che non avevi invitato, fila piuttosto bene, anche se alcuni commensali tramano su come abbattere la sorella di Will che è talmente eccitata da sembrare un chihuahua incazzato sotto anfetamine con problemi alla vescica.
Il dopo cena si conclude con un altro bacio in un giardino incantato al grido di 'Perdindirindina!' seguito da un invito a cena e cinemino. Insomma William Thacker uno di noi. Alla richiesta 'Sali da me?' di Anna, Will accetta pregustando di farle vedere la sua statuetta degli Oscar, ma anche qui MAI UNA GIOIA; una statuetta c'è già ed ha le sembianze di Alec Baldwin. Oltre a non inzuppare il savoiardo, Will viene pure scambiato per un cameriere e viene liquidato con un ‘Ah sì, mi porti anche due uova strapazzate.’
Lì per lì sembra finita, ma un giorno Anna, affranta e in lacrime, si presenta a casa di Will in cerca di consolazione perché dei giornali hanno pubblicato delle foto di lei ignuda di quando era giovane. Will la accoglie in casa, la porta nel confessionale e le dice ‘Che cosa posso fare per te, figliuola?’ lei gli risponde ‘Ho finito i savoiardi’ e lui capisce che ha lasciato Alec Baldwin. Ovviamente tra un savoiardo e l’altra ci scappa un tiramisù e la mattina, grazie a quel rincoglionito di scozzese che obbliga Will ad andare al cinema con la maschera da snorkeling, si ritrovano i giornalisti alla porta che manco Belen sul terrazzo quando dà aria alla farfalla.
Lei a quel punto si incazza di nuovo e gli dice ‘Decido io chi! Decido io cosa! Decido io come! Ah no… aspe’, questa è la battuta di Vivian. Comunque non me lo dovevi fare!’ e va via incazzata come una scimmia.
Will cadrà in depressione e attraverserà le stagioni della vita rimuginando sul perché gli sia uscito quella volta Cavalli&Segugi invece di Eva2000, mentre Anna continua a fare l’attrice. Lui però non molla e infatti la va a trovare sul set dove lei, pettinata come Ornella Vanoni e non sapendo di essere spiata tipo Grande Fratello, lo percula tipo ‘Machicazzosei?’. Lui esce di nuovo deluso (però sei de coccio, fijo mio) e dice basta, ma lei gli piomba in negozio e gli regala un quadro per fare pace. Lui pensa che in casa non sa dove attaccarlo e comunque non gli si addice alla tappezzeria e risponde ‘Mi dispiace, ma no. Rifiuto e vado avanti.’
La sera, a cena con gli amici, si rende conto della puttanata che ha fatto rifiutando una come Anna Scott e la raggiunge in conferenza stampa dove questa volta dichiara che scrive per ‘CACCIA E PESCA’ e lei con un sorrisone da 76 denti capisce che lo ama e che per lei potrebbe pure scrivere per IL GOSSIPPARO di Alfonso Signorini e le andrebbe bene lo stesso.
Alla fine i due si sposano, l’esclusiva delle foto verrà data a CHI e dopo quindici giorni saranno dalla D’Urso, la quale aprirà l’intervista indicando il monitor dove loro Will accarezza il pancione di Anna mentre domanderà loro: “Ma come si chiamerà la creatura bellabbellabbella? Eh? Lo dite a Carmelita vostra? Bellibbellibelli!”
E poi la réclame.




lunedì 23 luglio 2018

Il diavolo veste Prada - Recensione -



(Foto: MyMovies)



Ci sono due protagoniste in questo film, la dolce Andy e la fantastica Miranda. Quest'ultima avrà fin dall'inizio così tanta stima di lei, che la chiamerà Angy, Benji, Annie, Benny, Trilly, Nanny, Pandy e via dicendo, praticamente come nostra nonna ci chiamava da piccini prima di azzeccare il nostro nome.
La trama più o meno è questa: c'è una tipa che cerca lavoro e una stronza di capo che je farà vede' i sorci verdi. Ma entriamo nel dettaglio.
La nostra Andy Benji fa domanda per essere la seconda assistente della direttrice di Runway, rivista di moda gestita da Miranda Priestly che ci risulta subito simpatica come un'unghia incarnita, ma chissà perché per tutto il film non facciamo altro che adorarla. Ah sì, forse ci ricorda noi in varie fasi della vita tipo: noi in fase premestruale, noi a pranzo dalla suocera con cognati al seguito, noi appena mollate dal fidanzato, noi con colleghe simpatiche che ti chiedono il cambio turno, noi quando ci gira il cazzo, per farla breve.
Miranda, appena vede 'sta sciacquetta, la cazzia per i capelli, il modo di vestire, la goffaggine, il brufolo sul naso e un ritardo mestruale. Non è che possiamo darle torto: all'inizio la nostra Andy Benny pare una che sceglie i vestiti da indossare come io scelgo un tasto del telecomando quando si pianta il televisore: a cazzo de cane. La sua dirimpettaia di scrivania, la prima assistente, è una certa Emily, affabile e amorosa come una pancreatite, che si ciba come quelli dell'Isola dei famosi a tre chicchi di riso al giorno e un pinolo per digerire, pur di entrare in una 38 e volare alla sfilata di Parigi con Miranda. Inoltre la redazione è un coacervo di gnoccaggine con modelle internazionali con uno stacco di coscia alto come una sgabello da piano bar e la pelle diafana. Insomma, un bell'ambientino lavorativo per niente ostile che non mina l'autostima di Andy Pandy. Sulle prime la nostra eroina (chiamata così non perché coraggiosa ma perché sicuramente si fa altrimenti non si spiega come mai abbia scelto un lavoro tanto di merda) subisce un sacco di angherie, tipo vedersi tirare giacconi e pellicce da Miranda appena uscita dall'ascensore. Una roba che se la fibbia della cintura la prende in fronte, la marchia a fuoco come i vitelli. Ma la nostra Andy Trilly resiste (grazie anche a Nigel che, oltre a un disperato bisogno di Chanel, avrebbe bisogno di un pacchetto di testosterone un giorno sì e uno pure) e piano piano impara a pettinarsi, indossare i tacchi, a vestirsi e a riconoscere la tabella dei colori pantone dopo che Miranda le ha sfrangiato le ovaie con una lezione degna di Super Quark su come nasce, vive e si riproduce un maglioncino ceruleo. Ovviamente, visto che vive per assecondare i capricci di Miranda, la vita privata della nostra protagonista, fa come noi dopo il pranzo di Natale da mi'madre: rotola pericolosamente. Infatti perde gli amici e il rapporto col fidanzato subisce un arresto perché lei invece di fare all'amore, segue passo passo i tutorial di Giovanni Muciaccia  su you tube e costruisce pianeti di cartapesta mormorando ogni tanto: "Fatto?!" Il fidanzato, un cuoco riccioletto che sogna di diventare Cracco ma con velleità che si avvicinano di più ad Alfredo Linguini di Ratatouille, ne esce sconfitto anche perché, ora che lei indossa tacchi, le arriva alla rotula e già solo baciarla è un casino.
Ora che la nostra Andy Nanny è riuscita a rovinare la sua vita ma a fare breccia nel cuore algido di Miranda, grazie anche alla sua amicizia su FB con la Rowling (la quale le manda le bozze di Peppa Pig facendole passare per le nuove avventure di Harry Potter da far leggere a quelle due piaghe delle gemelle), la prima assistente Emily trema dalla paura che venga sostituita proprio dall'ultima arrivata. E infatti, ma pensa un po', viene presa in pieno da un'auto e finisce all'ospedale dove a quel punto si sfoga e mangia un panino con la mortazza, un budino al cioccolato, una pizza doppio formaggio e una pasta e fagioli al grido di 'Andateveneaffanculo voi, la moda, Miranda, la taglia 38, Parigi e le sfilate. Voglio mori' grassa!' per poi sfanculare pure Andy Annie con 'Esci di qui che tu mangi pure carboidrati e non ingrassi che già per quello ti dovrei prendere a mazzate accidenti a te e a chi ha un metabolismo veloce muori male maledetta!' Insomma, un augurio dolcissimo.
Fatto sta che Andy Kelly parte per Parigi con Miranda e l'avesse mai fatto. Quello che per Miranda doveva essere un viaggio di lavoro importantissimo, si rivelerà un tripudio di incul... di fregature non indifferenti. Un complotto degno del KGB vede una Miranda scalzata dal nuovo direttore del giornale, perdere il suo fidato Nigel che scapperà a Copacabana con un tipo italiano di nome Antonio, e l'abbandono del suo terzo marito che le urla dietro 'Se ti hanno lasciato pure gli altri due, un motivo ci sarà stato. Che sono io, più scemo di loro?' Insomma, era meglio se stava a casa. In tutto questo la nostra Andy Carly finisce a letto con un giornalista che aveva conosciuto per la storia di Harry Potter e lei affascinata dalla bacchetta e dal fatto che il tipo è così prestante da essere la custodia del fidanzato, ha ceduto facendo pure la pole dance intorno a un palo in una notte parigina.
Il film potrebbe finire così con lei gnocca, magra e alla moda, con un lavoro brillante, un fidanzato biondo e bello, ma invece no: lei dopo tutto 'sto casino ci ripensa e torna alla vita di prima. 
Cioè, fammi capi': hai fatto la fame, ti sei indebitata fino al 2089 per vestirti decentemente, al posto dei piedi hai degli zoccoli di gnu perché pur avendo il 40 ti fai andar bene un finissimo 37, Linguini è stato sostituito da uno dei Centocelle, hai un lavoro che le altre pur di averlo ammazzerebbero a colpi di Postal Market pure le loro madri e dici 'Rifiuto e vado avanti?'
MA ALLORA SEI SCEMA. 

Andy Delly, fatte di' 'na cosa:  aveva ragione Emily, dopotutto. Tu non meriti niente. 
Anzi, fattene di' due: tu non sei riuscita a capire appieno Miranda. Miranda è un mito: una di noi. E aveva ragione pure lei: quel maglioncino ceruleo te stava demmerda.







lunedì 16 luglio 2018

TITANIC - Recensione -

                                                                                                                 (Foto: movieplayer)


Giorni nostri. La faccio breve: un tizio dall'aria tranquilla sta conducendo una spedizione per recuperare un prezioso gioiello che si trova sul Titanic, affondato nel 1912. La possibilità di trovarlo è pari alla possibilità che trovi anche qualcuno sempre vivo, ma lui non demorde. Infatti, in una cassaforte lo trova, ma ahimè è solo disegnato su un foglio addosso a una tipa che fa strappare loro la seguente frase 'Però! Che gnocca deve essere stata questa qui.' La notizia appare al telegiornale e una vecchietta, tra una pausa e l'altra de Il Segreto, si riconosce in quel disegno e chiama il baldanzoso giovane dicendogli: "A COSO, guarda che quella gnoccolona sono io" Lui pensa che soffra di aterosclerosi e che abbia capito fischi per cazzi, ma comunque accetta di vederla.
A quel punto, tra un 'portatemi una camomilla' e un 'cara, passami le pastiglie per la pressione', la vecchina comincia a raccontare la sua storia:
"Allora, nipote dico a te: bello e caro tu'nonno, eh? Ma mai come colui che mi ha aperto come una cozza in una macchina parcheggiata male. Eh sì, non mi guarda' così, tu nonna era sveglia, sa? Ora ti racconto di Jack. Insomma, salgo sul Titanic con un vestitino comodo comodo di Zara con quel dito in culo della tua bisnonna che doveva esse' in menopausa perché altrimenti non sia spiega la sua acidità, e quel figo ma odioso del mio allora fidanzato che ce stavo solo perché lo chiamavano Trivella e perché mi'madre mi stava a di' che eravamo povery povery. Dopo aver parlato a caso di quadri da appendere nella mia stanza ed essermi resa conto di aver perso il disegno che avevo fatto in quinta elementare che metto sempre sul comodino, mi volevo ammazza'. Giuro, ci tenevo troppo a quel disegno. Allora salgo sulla poppa del Titanic pronta a dire fine alla mia vita senza più matite, pennarelli e tatuaggi di Minnie, e arriva un biondino che invece di tentare di salvarmi mi dice che si vuole butta' anche lui dopo avermi fatto una lezione degna di Super Quark su quanto è fredda l'acqua, gli squali, la salinità del mare, case, libri, viaggi e fogli di giornale. Io penso 'Questo è scemo, in fondo c'è chi sta peggio di me, magari non ha nemmeno un temperamatite' e ci ripenso. E siccome, poraccio, mi faceva pena, lo invito a cena. Lì scopriamo tutti che è un artista e che disegna per vivere (male), ma io ormai affascinata dal fatto che potesse avere una scatola di pennarelli Carioca nuova di zecca, mi lascio conquistare e accetto l'invito di scendere in terza classe a ballare in punta di piedi come una Carla Fracci qualsiasi. Lì, nipote mia, te lo sto a di', ho pensato: però 'sto ragazzino è proprio bòno e i toy boy andavano già di moda. Ergo: avevo 17 anni e ne dimostravo 39, parevo su'madre. Comunque, gira che ti rigira, quella cirrosi del mio fidanzato e quella piaga de mi'madre si accorgono che tra di noi c'è del tenero solo guardando come lui me insegna a sputacchia'. Certi scaracchi che se t'arrivavano in fronte t'affogavo. Niagara, me chiamavano. E tra uno scambio di saliva e l'altro, è sbocciato l'amore oltre alla mononucleosi. Lui me fa pure vede' il suo pennarello rosa Giotto, con il quale dopo mi fa quel ritratto che vedete. E poi niente, quel deficiente di omino alla vedetta non mi vede un iceberg? O non me lo becca in pieno, maremma impestata ladra? Minchia, un iceberg mica è uno scoglietto. No, dico, un iceberg, ma allora sei cecato forte. Da lì, bimbi miei, un gran caos: un fuggi fuggi generale, il Titanic che s'allagava e mi madre che mi accusava ' Rose! Basta sputacchiare! Guarda che casino stai facendo!' ma giuro su tu nonno che non ero stata io. Almeno non tutto, ecco. Un po' di mare c'era.
Comunque io e Jack ce la vediamo brutta più volte: lui viene ammanettato dal galoppino del mio fidanzato, ma io con un'ascia lo libero. Ricordo sempre cosa dissi a lui:
"Jack, sapresti disegnare con una matita infilata nelle narici?"
"Perché me lo chiedi, Rose?"
"Perché non ho una buona mir... vabbè dai, al limite ti metterai sulla strada con un piattino, tanto sei già poraccio. Ti fidi di me?"
"Corcazzo."
E invece, colpendo alla ndo cojo cojo, ce la feci. Poi scappammo su e giù per i piani del Titanic sempre col mio fidanzato alle calcagna che aveva tentato pure di mettermi su una scialuppa, ma ora ve lo posso di': io non sono mai stata una 38 ma una 46 abbondante e il mio culo lì dentro ci stava stretto, ecco. Però ricordo che il mio fidanzato mi regalò il suo cappotto infeltrito preso a una bancarella, robaccia veramente, con cuciture a vista e la fodera di pessima qualità. Vestiva di merda, ve l'ho già detto? Poi non l'ho più visto e, dopo che il Titanic si è schiappato in due e ha cominciato a galleggiare come un savoiardo nel caffellatte, ho pensato di lasciarlo seriamente. Da lì in poi ho pensato non solo a salvarmi, ma anche a cambiare la mia vita al grido di 'Chiusa una porta, si apre un portone'. Infatti me so' presa un bel portone intagliato fine ottocento con pomelli d'oro e l'ho usato per sdraiarmici sopra. Ve devo di' la verità: ce volevo prova' a fa' surf, ma non c'era il vento adatto, allora me son detta 'Via, mi ci sdraio sopra un attimino, metti che dopo s'alza una leggera brezza.' Jack nel frattempo faceva snorkeling. Ogni tanto me portava du' pescetti, qualche conchiglina, poi quando l'ho visto con le labbra blu gli ho detto 'Jack, esci dall'acqua, che te sta a pija il freddo. Vieni che ti cambio il costumino.'  Ma lui impietrito, oh, manco mi rispondeva. Sembrava congelato. Glielo avrò detto mille volte, tra uno sputo e n'artro: "Prima di fa' il bagno devi aspetta', ché sennò poi te prende una congestione e ME MORI." Infatti è morto. Cioè, ma se po' mori' così? Ma io non lo so. Che poi, dopo, tutti a dare la colpa a me, a dirmi che sul portone ce stava, ma oh, famo a capisse: lo sanno tutti che prima di fare il bagno dopo pranzo dobbiamo aspettare minimo 8-9 ore, è la prima regola. E quindi niente, è andata così, congelato e stecchito come un bastoncino Findus. Hai capito che vita grama, nipote mia? Jack è morto per una congestione da parmigiana."
"Sì, nonna, ho capito. Ma il gioiello di famiglia?"
"Ah no quello, pace all'anima sua, finché è stato vivo ha funzionato bene."


lunedì 9 luglio 2018

Harry Potter e la pietra filosofale (film) - Recensione-


                                                                                                          (Foto: PaginaInizio.com)


Harry Potter è uno sfigato quasi al pari di Remì, e fin qui ci siamo. La storia inizia con lui che viene abbandonato davanti alla porta di un'abitazione come un sacchetto dell'umido; infatti lui è orfano e in quella casa ci stanno degli zii simpatici come una pancreatite che lo faranno vivere nel sottoscala come un ratto qualunque. Ditemi voi se non è una vita di merda.
Ciononostante si rende ben presto conto che sa fare cose incredibili come dialogare coi serpenti che si sa, è come un diploma o un attestato CEPU, può tornare sempre utile nella vita.
Verso gli undici anni, Harry riceve delle lettere recapitate da un gufo perché, sfigato com'è, non ha manco WhatsApp. Per farvela breve: in quella lettera gli viene comunicato che i suoi genitori sono morti ammazzati per mano di Voldemort e che 'Però dai, sei stato ammesso alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, quindi sticazzi'. A quel punto scopre che la cicatrice a forma di saetta che ha in fronte non è altro che il segno del 'sopravvissuto alla strage' e non la cicatrice di quando, a tre anni,  si è piantato col triciclo sulla cancellata.
Ad accompagnarlo per i suoi primi passi verso il mondo della magia c'è Cannavacciuolo che, tra un piatto di pappardelle e un risotto ai funghi, lo guida all'acquisto dell'occorrente a Diagon Alley. Harry, con tutto l'armamentario dell'apprendista mago, a quel punto si reca alla stazione e pare noi davanti al cartellone delle partenze: non ci capisce una mazza. Non gli rimane altro che battere la testa nel muro dalla disperazione ma qui, come per magia, invece di finire al pronto soccorso, finisce in un'altra stazione dove inizierà la sua avventura fatta di insidie. Come a un qualsiasi pronto soccorso italiano, infatti.
Qui fa la conoscenza di altri due maghetti: Ron e Hermione. Lui imbranato, pel di carota, che vive con un topo in tasca e con l'aria sveglia di chi si desta dopo un rave. Lei una cagacazzi saccente sotuttoio che verrebbe voglia di lanciarla dal finestrino al grido di 'E allora vola, maledetta!'. Non contento di queste splendide e utili amicizie, Harry conosce anche Draco Malfoy, un biondino platinato dal mento sfuggente simpatico come un chiuhauha incarognito.
Arrivato alla scuola Harry pensa: 'Finalmente mi posso rilassare? Visto che ho fatto un viaggio di merda col rimbambito, la cagacazzi e il figlio di Enzo Paolo Turchi?' La risposta è no. I ragazzi devono essere smistati nelle classi ficcando la testa sotto un casco da parrucchiere pregando cose tipo: 'No i boccoli, no i boccoli, ti prego non i boccoli'. Se ti va bene il tuo desiderio viene esaudito, altrimenti vieni fuori che pari Shirley Temple.
Ma non è finita. Che non lo vuoi fare un po' di sport in questa magnifica scuola? Allora vai di Quidditch, sport le cui regole c'hanno sempre da capirle chi ci gioca. Visto da fuori sono dei disgraziati che, in groppa a una scopa, rincorrono una pallina che li percula agitando le alucce dorate.
Non pago di questa mirabolante scoperta, il nostro Harry in tutto sto pappiè, fa la conoscenza di Albus Silente che è un tipo a metà strada tra mago Merlino, Gandalf e tu nonno con la periartrite. Però dicono che comanda lui, quindi MUTI. Inoltre, nella sua prima lezione di 'pozioni' conosce Renato Zero che lo prende subito in antipatia e rivolgendosi a Harry, Ron e Hermione, si lascia andare a un 'Il triangolo no! Non l'avevo consideratooo' sollevando applausi e consensi del pubblico, fino all'apparizione di Silente che lo redarguisce con un 'A Rena', t'avevo detto basta col tuo repertorio.' Renato si incazza per questo divieto e lo rimarrà per tutto il film.
Comunque tutta la storia è per cercare un sasso di fiume di poco conto che, per darsi delle arie, verrà ribattezzata la 'pietra filosolofale' nascosta, dicono, nella botola del castello sotto la torre più alta della collina più verde della montagna più alta del poggio più giù.
Harry per trovarla deve attraversare varie peripezie come combattere con un cane a tre teste con il nome azzeccatissimo di Fuffi (nome chiaramente terrificante per un mostro del genere), fuggire da delle chiavi volanti con il terrore che gli entrino in tasca e non solo, e una partita a scacchi gigante che a ogni passo falso ti accoppa. Roba simpatica, insomma. Arrivato in cantina, Harry si destreggia tra damigiane di Valdobbiadene, delle melanzane sotto'olio e la conserva di nonna Pina, mentre in un angolo, sorprendentemente, trova lo 'specchio dei desideri'; lo stesso che speriamo di trovare noi in un qualunque camerino di Zara che al grido di 'Specchio, servo delle mie brame, chi è la più gnocca del reame?' ci rimandi la nostra immagine con 10 kg meno, il culo di Belen, le tette della Satta e le gambe della Bundchen. Qui ci incontra il professore di Difesa contro le arti oscure, il professor VelociRaptor che, come dice il nome, svelto svelto gli frega tre melanzane, un fiasco di vino e l'ultima collezione di reggiseni in pizzo in sconto del venti per cento.
Harry a 'sto punto non capisce più nulla, fino a che il professor VelociRaptor non si rivela per quel che è: un voltafaccia. Infatti, tolto il turbante, al posto della chierica da San Francesco ti c'ha un faccione senza naso. VelociRaptor è come il maxibon: Two is megl che one. Harry è sorpreso, ma mai come quando Voldemort non gli rivela che campa grazie al sangue di unicorno. A quel punto Harry lo percula e pensa 'Questo è un cretino. Minimo minimo, è pure innamorato di quella porca di Peppa Pig'.
Il duello finale vede un Harry rincoglionito che ha inseguito per tutto il film la pietra e alla fine se la ritrova in tasca e fa pure il sorpreso come un cleptomane qualunque. Qui mi immaginavo una scena hard con Hermione che gli tocca i pantaloni sussurrando un 'Wingardium levìosa!' ed Harry che risponde 'È inutile che ci provi, non si alza nulla: è la pietra, deficiente.'
Poi niente, Harry al grido di 'E mo' basta, mi avete rotto il cazzo!' polverizza VelociRaptor, fa scappare colui che non deve essere nominato, redarguisce un po' la cagacazzi, risponde un po' sottomesso al figlio platinato di Enzo Paolo Turchi, fa amicizia un po' con tutti e chiede a Cannavacciuolo se la prossima volta invece che a Hogwart lo dirotta verso Masterchef.
Ah sì, la squadra del nostro Harry ovviamente vince pure la Coppa del Nonno, assegnata grazie ai punti acquistati in questo anno scolastico fatto di sfighe, ormoni a palla non soddisfatti, cani a tre teste, pietre false come i brillocchi sulle bancherelle e un gioco in cui ti metti una scopa sotto le chiappe. Insomma, tutto talmente bello che il nostro Harry al grido di 'Mai una gioia!' frequenterà questa scuola per altri ventisette anni.
Il film finisce con Renato Zero che, davanti a Silente, canta 'Vecchio! Diranno che sei vecchio!'
e con quest'ultimo che risponde: 'Se mi richiami vecchio, con un peto ti faccio i riccioli alla Cocciante. Poi vedi come canti bene Margherita a suon di pizze in faccia."

Comunque brava la Rowling, eh?



mercoledì 4 luglio 2018

Dirty Dancig Recensione


                                                                                                                        (foto: film.it)

Dirty dancing.
La scena iniziale si apre più o meno così: una famiglia in auto che si reca al solito villaggio vacanze, quello che ha visto crescere le figlie e invecchiare nonna. Infatti la protagonista, seduta dietro e coi riccioli al vento, è felice e contenta come se la stessero portando a fare una colonscopia. Accanto a lei una sorella che si rimira continuamente in un lezioso specchietto perché sua padre le ha detto più volte che prima di parlare deve riflettere. Sì, è scema. Per tutto il film.
Una volta arrivati, Baby si accorge che l'ospite più giovane ha 78 anni, che si danno allo sport estremo tipo il gioco delle bocce e che il brivido più grande che l'aspetta è la tombolata tre volte a settimana. Reprimendo un 'Babbo, ma una settimana a Formentera, no?' la nostra Baby (curioso nome visto che nel film dovrebbe avere 17 anni, ma ne dimostra 43) si accontenta e fa buon viso a cattivo gioco come tutte le donne quando gli viene detto 'Tesoro, oggi a pranzo ho invitato mia madre.'
In breve tempo, stanca di imparare il punto croce al corso pomeridiano e di giocare a 'Trova la dentiera', la nostra Baby (probabilmente seguendo, col suo naso non indifferente, gli ormoni che Johnny semina per la via) si intrufola in una festa danzereccia portando un cocomero. Lo so, scritta così non ci azzecca una mazza, ma pure nel film. Lei porta un cocomero, punto.
Mentre è lì che pensa 'Ma guarda guarda 'sti giovani come si dimenano' arriva lui, quello che ci fa imbizzarrire le ovaie, quello che fa fare ai nostri ovuli il giro della morte nelle tube, quello che ci fa girare verso nostro marito ringhiando 'Ma te un po' di palestra, no eh?' : Johnny.
Lui, come tutti quelli che sanno di essere fighi, manco la caga di striscio e nonostante in quella sala ci sia un caldo infernale, pensate un po', non vuole nemmeno un po' di cocomero. Nel frattempo i suoi ormoni si affacciano alla vita e gridano 'Figaccione! Figaccione!' come un naufrago qualsiasi grida 'Terra! Terra!'
Lui, con una tipa biondissima, secchissima e levissima, balla la qualunque anche se in realtà agli occhi di tutti stanno copulando selvaggiamente, posizione del missionario compresa.
Lì Baby si accorge che però è tutto un gran puttanaio, che lì non ci dovrebbe stare, che se suo padre la scopre da riccia come Afef la fa diventare liscia come la Hunziker e che se sua sorella si accorge poco poco che c'è gente che ti fa ballare la rumba sullo zucchino, la lancerebbe senza riserve come noi lanciamo il bastone al golden retriever. Infatti la sorella, con i fiocchetti in testa come una rintronata qualsiasi, si invaghisce di un cameriere che sparge i suoi semi manco fosse Luca Sardella in un campo di pomodori a Linea Verde. Infatti, semina che ti risemina, mi ingravida la Penny, la quale balla con Johnny, che si confida con Baby, che alla fine suo padre chiamò.
Quel povero uomo del dottor Houseman, svegliato nella notte non dalla prostata birichina, ma dalla figlia minore, si reca alla capanna e sistema la faccenda rivolgendo a Baby una frase che si può riassumere più o meno così: "Se ti ritrovo da queste parti ti lancio anda' un manrovescio che te cambio i connotati e visto il naso che ti ritrovi te faccio pure un favore." Poi se ne va stizzito e alla domanda della moglie 'Cosa è successo, caro?' risponde come noi quando passano le scene di ballo con Johnny seminudo: "NIENTE. DORMI"
Con la Penny fuori uso, e 24 ballerine disponibili che ballano più o meno come lei in quello scantinato, a chi viene chiesto di sostituirla per una esibizione? A Baby. Una che sa ballare come io so fare la spaccata e che si muove così bene che sembra tutte noi quando abbiamo un insetto incagliato nella maglia. Geni. Lei ovviamente accetta di buon grado e dopo essersi asciugata la bava e chiamato il ginecologo 'Sto ovulando a loop, è normale?' balla col nostro Johnny mentre noi dal divano bofonchiamo con frasi tipo:
"Ma guarda che coppia di merda: lui così bello, lei non si può vedere."
"Non è possibile che a uno così figo piaccia una del genere."
"Pensa te che culo ti c'ha lei che si struscia tutta a Johnny"
per finire con un "Nu-do! Nu-do! Nu-do!" in piedi sul divano facendo saltare i pop corn.
Le scene di ballo le sappiamo talmente a memoria che se tornasse Johnny saremmo in grado anche noi di ballarle e non rideremmo come quella scema quando lui le passa una mano sotto l'ascella. MA COSA RIDI CRETINA CHE MANCO TI RENDI CONTO A CHI TE STAI AD APPOGGIA'. L'odio profondo, proprio.
Insomma, vanno a questo ballo, lei sicuramente truccata da una bambina di cinque anni coi truccosetti di Hello Kitty, vestita da Miccio con la congiuntivite e pettinata da Edward Mani di Forbice, sta così di merda che tutte noi pensiamo 'No vabbè, guarda rimettiti gli short e le infradito che così me pari una ballerina sì, ma dopo un frontale con un tir.' In più balla malissimo, se move come avesse la febbre a quaranta e le vesciche ai piedi e non fa quel benedetto salto.
Nel frattempo, mentre Baby piroetta a cazzo su quel palco, due vecchietti rubano tutte le pensioni dei vecchiardi presenti nella sala e il giorno dopo viene incolpato proprio il nostro Johnny.
Allora Baby, con quel coraggio tipico delle donne che si avvicina molto al nostro 'Ma sì, non la faccio la ceretta per andare al mare, tanto non si vedono molto', lo difende a spada tratta e ammette che lui non può essere il colpevole perché, proprio la sera prima lui le ha insegnato il mambo orizzontale.
Ovviamente si pente di averlo dichiarato (come noi del resto, che nel frattempo intrecciamo sulla battigia i nostri peli) e sarà punita da suo padre che vuole partire subito subito subito, ma poi sua moglie gli dice 'Cazzo stai a di', ho pagato fino a domenica e ora si rimane! Anche se il posto mi fa cagare.' Lui come tutti i nostri padri al cospetto delle nostre madri, abbassa la testa e mormora un 'Sì cara. Hai ragione cara.'
Baby, da una parte è sconsolata perché non ha più l'approvazione del padre, dall'altra si è portata a letto il nostro meraviglioso Johnny quindi saltella per il campo di bocce dando scappellotti ai vecchietti al grido di 'Mio padre non mi parla più perché ho bombato con quel figo di Johnny? Sai che c'è? STICAZZI.'
Ovviamente lui viene cacciato perché mica può sedurre le giovincelle, lei è triste, sua sorella scema viene sedotta e abbandonata dal cameriere, ma probabilmente pure dallo chef, dal portiere, dall'addetto alla sala, dall'autista e pure dal giardiniere, suo padre pensa 'Pensavo di avere una figlia zoccola e invece ne ho due, mai una gioia 'orcomondo!' e sua madre che è felice perché ha vinto al burraco un salvavita beghelli.
Il film finisce con un flash moob in cui il nostro Johnny ritorna, la preleva da un angolo muffito al grido di 'Nessuno può mettere Baby in un angolo' e lei finalmente fa quel benedetto salto che è tutto il film che ci rompe le palle, pure nel lago l'ha fatto stare a morire di freddo il nostro Johnny, inetta che non sei altro, maledetta che per poco non me lo fai cascare dal tronco Johnnymio mentre ti spiega come ha imparato a ballare, te possino a te e tutti i tuoi cocomeri e comunque 17 anni li porti pure male, non sai ballare, hai un naso che fa provincia e ti vesti di merda.
Oh.
Eccheccazzo.

Dicevo: si vede che non l'ho presa tanto bene che si sia portata a letto Johnnymio, sì?



LinkWithin

Related Posts with Thumbnails