lunedì 31 dicembre 2012

Mi raccomando le mutande!




L'anno scorso (Gennaio)  ho iniziato il nuovo anno sognando Luca Ward, cioè voglio dire, mica pizza e fichi. Na roba che se ci ripenso, mi entusiasmo di nuovo.E poi a metà mese me ne sono andata a RAI 1. Quando una è televisiva ci sta poco da fa'.
A Febbraio ho scritto una lettera ad Adriano Celentano sollevando non poche polemiche.E pensare che Adrianino bello quando canta mi garba anche, ma non deve essere stato chiaro il concetto.
E poi RadioRai mi ha intervistata. Tho, davvero!Un'intervista a me, vi rendete conto?Non ci credete? Manco io.
A Marzo impugnavo una pistola (Dio, a leggere qui sembro una pazza!), festeggiavo il mio compleanno, e vi confidavo che io la do a tutti. Oh allora. E poi c'è stato l'evento, io e le mie tope al Taste. Se ci ripenso piango dalla commozione. Cerebrale.
Ad Aprile (udite!udite!) ho imparato a cucire a macchina, affrontavo per la prima volta i colloqui coi professori (AIUTO) e facevamo gite un giorno sì e uno pure.
A Maggio...ehm...che ho fatto a Maggio? ah sì, ho scritto un'altra lettera all'uomo medio.Minchia, ma quante lettere scrivo?Il bello è che non mi risponde mai nessuno. Vabbè, ho scritto sta letterina, no?  quella che ognuna di noi scriverebbe  al proprio compagno, marito, fidanzato, amante, insomma a colui che c'ha i gioielli di famiglia, per intenderci.Alle donne è piaciuta molto, c'è da sottolinearlo? Poi vi ho spalancato la porta della mia cucina e mi sono data al bricolage. Geppetto mi dovevo chiamà.E poi ho rivisto lei, che ha aperto il vaso di pandora. Io, il vaso, gliel'avrei aperto in testa, ma questo è un'altro discorso.
A Giugno ho parlato di uomini, alcuni uomini. I Metrosexual. Se volete sapere cosa ne penso, cliccate sul sexual. Ma solo su quello, eh? non fate le furbine.E poi mi sono data allo sport estremo: allestire un catering sul tacco 12.  Sono viva per miracolo.
A Luglio...oh ma che caldo faceva a Luglio? Terribile. Mi sono messa a raccontare di quella volta, quella volta che io me lo sentivo che sarebbe successo. Quella volta che. Andavo ai concerti e facevo marmellate che manco nonna Papera.
Ad Agosto (figlio mio non ti conosco.No, amor mio non ti conosco. No...ehmm..non lo so, insomma Agosto) sono stata una pigrona sapete? Pochi post. Sono stata tutto il tempo a gironzolare con sua Santità, cucire e leggere.
A Settembre (l'uva è matura e io fi'o pende, direbbe la mì povera nonna)  c'è stato il nostro bellissimo, fantastico, stupenderrimo viaggio in Inghilterra sulle tracce di Jane Austen. Se volete, trovate tutte le tappe di questo viaggio nell'etichetta Inghilterra del Sud. Vi ho mostrato la mia posizione strategica riguardo la scuola di Ali e ho avuto a che fare con dei piccoli mostri. Che settembre impegnativo.
A Ottobre ho scritto i dieci comandamenti per i blogger. Il Signore mi perdonerà per il mio mancato dono della sintesi. E anche di averlo fatto su un normale foglio word, ma sa, Signore, con lo scalpello e la pietra non sono molto pratica, è già tanto se faccio il punto croce, non so se mi spiego. Poi mi sono data al teatro (Proietti ha da tremà!Ricordo ancora gli applausi e le rose lanciate!Sì, nei miei sogni) e di nuovo alla televisione finendo su La7 in studio con Benedetta Parodi. In più ho lanciato mio fratello. Non dalla finestra. Ho lanciato il suo disco.Ottobre è stato ganzo, oh!
A Novembre mi sono fatta due palle così, e sono stata guardata male per una minigonna. Che se quel post l'avessi scritto in questi giorni (con le notizie che danno ai tiggì) sarebbe stata un'ulteriore provocazione. Ma guarda te come sono Auanti, a volte.
A Dicembre sono stata un po' hot, chennesò saranno stati gli ormoni. Prima ho affrontato un argomento un po' erotico, poi ho scritto una lettera a Silvio Berlusconi parlando anche dell'amica sua e non è come parlare di Suor Germana, per dire.
E a Gennaio...no aspè, Gennaio c'ha da arrivare. E allora se deve arrivare io vi faccio gli auguri. Ma tanti. 
Però mi raccomando, non fatevi scoppiare un petardo in mano che le ditina vi servono (avete mai provato a scaccolarvi senza dita? No, ma ditemi come fareste).
Non bevete troppo che sennò rischiate di accoppiarvi con quello coi brufoli che non se lo prenderebbe nemmeno la figliola di Fantozzi.
Voi uomini, non palpate, non fate la mano morta con la scusa "Uh perdonami, non l'ho fatto apposta". Se vuoi palparmi, portami almeno dietro una tenda. O il lavoro lo fai a modo sennò niente.Eh.
E poi mi raccomando: mutande rosse. Dicono che porta bene e, soprattutto in questo momento, qualcosa di buono deve arrivà. Quindi forza, a ravanare nei cassetti. E se c'avete quelle di dieci anni fa che vi stanno strette o non vi stanno più, tagliatele e fateci uno chignon per capelli, piegatele e ficcatele nel taschino del vostro uomo a mo' di fazzoletto, fateci un girocollo, un braccialetto o una cavigliera, ma portate addosso ste benedette mutande rosse.
Io? Oh io ne ho un paio talmente fini che se stasera mangio i  fagioli, vedi come le fagocito. Al massimo con un soffione boracifero le sparo dal terrazzo, va là. E il prossimo anno mi tocca pure ricomprarle.
Insomma bimbi, AUGURI e che il 2013 vi porti tutto quello che desiderate.

p.s. Ebbasta sempre a chiedere Raoul Bova e Gabriel Garko!Eh!! 







giovedì 27 dicembre 2012

Il Cinghiale di Natale



Tra il 25 e il 26 è successo:

-La mattina del 25 mi appresto a fare il dolce che avevo deciso e mi accorgo con orrore che le pile della mia bilancia sono scarichissime.Ergo: la bilancia non va. Tipo cane da tartufo mi metto a cercare nei cassetti, sotto il letto, nel comodino, nelle pieghe del divano, ma di ministilo manco l'ombra. Ci mancava che guardassi nelle mutande del Santo e poi avevo guardato dappertutto.
Lui mi sta dicendo “Amò, c'avresti trovato le Duracell”, ma quasi quasi non lo scrivo.
Insomma, panico. Ho iniziato a sudare che nemmeno a Luglio.
Poi grazie a Paola (salvatevi il link che magari vi fa comodo) sono riuscita a fare i pesi senza bilancia. Na roba tipo 30 cucchiai di farina, 28 di zucchero, e via dicendo. Parevo Archimede o uno speziale. Cucchiai e alambicchi in ogni dove. Ma il risultato è stato identico. Quindi ode a me che, anche senza bilancia e andando un po' alla minchia,son riuscita a creare la mia ghirlanda dolce di Natale con ciliegie al cioccolato bianco. Non l'avrei mai detto, sappiatelo.

-Mia mamma e mia suocera hanno giocato a carte per 5 ore ininterrottamente. Con sguardi loschi e movimenti furtivi tipo bisca clandestina.Hanno un futuro.E questo visto da un lato positivo.
Vista in un altro modo sembravano due arzille donnine a Villa Serena durante un sabato pomeriggio, dopo la visita dei parenti.Tra una partita e l'altra si drogavano con le pastiglie per la pressione e il colesterolo, ma son dettagli.

-Il mio babbo per quasi un'ora è stato tutt'uno col divano al punto che non si capiva dove finivano i suoi piedi e iniziavano i braccioli.Andando via ha detto “Sono stato proprio bene. Un Natale finalmente rilassato” Infatti quest'anno ha dato anche le dimissioni come Babbo Natale ufficiale per i bimbi del quartiere. Praticamente è in pensione. La slitta la usa per andare all'Iper.

-Gli amici che ci hanno fatto visita, vedendo i consuoceri così pacati, buoni e in armonia, mi hanno chiesto che droga gli avessi somministrato. Sottobanco ho distribuito dosi per i  loro.

-Alice, visto che il Natale era a casa nostra, ha deciso di usare una mise adatta all'occasione. E per la prima volta ha indossato delle calze sbrilluccicose e una gonna leggermente corta. Il Santo, alla vista della figlia con lo stacco di coscia all'aria, ha avuto un mancamento e ci sono voluti i sali.Lei lo ha soccorso e gli ha detto “Tranquillo babbo, ci sto solo in casa perché fuori mi vergogno” A quel punto pare che il Santo abbia ripreso i sensi. Gli amici che non la vedevano da un po' se ne sono usciti con “Tu devi essere un'amica di Alice. Piacere” Dodici cm in nemmeno un anno e il 38 di piede fanno impressione anche a me.

-La gatta è stata vestita a festa. Ali le ha messo un fiocco e la rintronata manco se n'è accorta. S'aggirava per casa col fiocco rosso altezzosa come una regina. Potevo io avere una gatta normale? Ma anche no.


-Siamo stati tutto il giorno con le candele accese. Un'atmosfera che non vi dico. Bello bello bello.Pareva di essere al cimitero. Sono rimaste indenni fino all'arrivo del mio figlioccio (che io amo) che ha soffiato sopra a tutte esclamando “E' la mia festa? Auguriiiii!!”, poi le ha prese a manate spargendo cera a destra e a manca. Sembrava eruttasse l'Etna. Lo adoro.


-A fine serata, tranquilli e gioiosi di questo intimo Natale, ci siamo addormentati sul divano. Io sono riuscita ad avvolgermi come lo spago sull'arrosto, al plaid. Una mummia. Paro paro. Quando il Santo mi ha detto “Amò, andiamo a letto, su”, prima mi sono asciugata il rivolo di bava all'angolo della bocca, poi dal freddo che avevo non ho ceduto il plaid e sono entrata nel letto così. Col mantello di Batman. Col cappuccio alla Cappuccetto Rosso. Con lo scialle da comare. Uno spettacolo. Nemmeno la vecchina dell'aceto. Mi chiedo come faccia il Santo a tollerare tutto ciò*

-Il 26 è stato di tutt'altra pasta. Da 7/10 ci siamo moltiplicati a 20 come i Gremlins quando toccano l'acqua. La casa della zia era piena come un uovo. Manco ci si entrava.E il menù, madonninasanta il menù. Se il giorno di Natale era tutto, come dire, soft e leggero, il 26 sembrava che fosse il 20 dicembre, il giorno prima della profezia dei Maya. Credo che mi sia passato sotto gli occhi qualcosa come un porcellino, un cappone, tre polli, e un'iguana. Dopo però delle lasagne, della pasta la sugo e un pastaio con tanto di mattarello.
Abbiamo mangiato come se non ci fosse un domani e rifatto il Natale nel senso che abbiamo scartato l'altra metà dei regali. Un casino che la metà bastava. Nel pomeriggio ci siamo dati ai giochi di società così sobri che qualcuno ha pensato fosse capodanno e si è messo a fare il trenino cantando “Brigittebardò bardò!”

-La sera, altro giro altra corsa, non vorrai mica fa' la dieta?
Ed eccoci al pezzo finale. Al momento clou.
Il ritorno a casa.
Siamo tutti e tre eccitati dalla giornata casinista, abbiamo due occhi che sembriamo tre gufi imbottiti di anfetamine. Proviamo ad andare a letto anche se nella testa ci ritorna un motivetto che fa “Maracaibo!Mare forza nove!La mì nonna fa le prove! Zan Zan!”
Lì per lì pare funzionino le moine di Morfeo ma alle tre (alle tre!) apro gli occhi e non c'è verso di richiuderli, nemmeno se li prendo a sprangate. Il Santo nel frattempo gira su se stesso nel letto come un pollo allo spiedo nel forno. Io mi reco in salotto per leggere senza disturbare il sonno a sto pover'omo, per vedere se mi ritorna il sonno, ma niente. A dire il vero mi pare anche di avere un cinghiale sullo stomaco come la pubblicità.Leggo dieci pagine  e  son più sveglia di prima.
Di soppiatto e silenzioso come un gatto arriva pure il Santo.
“Topo, ma ndo vai?”
“Sta bona che non digerisco. Posso stare un po' qui?”
“Avoglia. Via, già che ci sei accendiamo la tivù”
“Mettiti le cuffie sennò svegli la bimba. Io non mi siedo, devo passeggiare”
Immaginatevi la scena: io fresca e bellissima come una rosa calpestata da una mandria di bufali, stesa sul divano, incellophanata nel plaid con le cuffie alle orecchie e il Santo che mi passeggiava davanti massaggiandosi la pancia. Giuro sembrava dovesse partorì. Sembravamo in sala parto con io che ogni tanto chiedevo “Come va?” e lui scuoteva il capo sconsolato come per dire “Ancora non
si vede la testa”. Praticamente era verde come la pianta d'alloro che abbiamo in giardino. Aveva il porcellino che gli ballava il gagnam style sullo stomaco. A dire il vero ho avuto paura che gli si rompessero le acque proprio lì, in quel momento clou del film, facendomi perdere il finale. Sì perché io mi son guardata un film interno e poi mi sono appisolata intorno alle 5. Alle 7 è tornato il Santo a svegliarmi.
“Quanto hai dormito?”
“Due ore. Precise”
“Vinco io. Un'ora e mezzo. Il maialino è rientrato nel porcile poco fa” Ci siamo dati un bacio che sapeva di acqua di rose, credetemi, e abbiamo deciso che per i tre giorni a venire il nostro menù sarebbe stato tipo quello dell'ospedale ma senza mela cotta per stare più leggeri.
Oggi abbiamo un sonno che non ci si regge ritti. Una verve che un novantenne ci farebbe le scarpe. Agogniamo il divano e ci litighiamo la coperta di pile.Passare il telecomando è uno sforzo sovrumano come scalare l'Everest e facciamo la conta a chi tocca rispondere al telefono. Ci guardiamo ebeti ripetendoci “Minestrina e a letto presto, eh topo?”
“Sì, sì. Metti la pastina piccina piccina così si fa meno fatica, va bene, topa?”
E pensare che non abbiamo ancora la dentiera.
Erano anni che non dormivamo così poco con un suino tra le costole, per giunta. E non c'abbiamo più il fisico, c'è poco da fa'.

*a volte penso che veramente gli offro degli spettacoli che lèvate. Dovreste vedermi. Ma anche lui non è da meno. Stanotte era una perfetta partoriente, da manuale. Con quelle gambe muscolose e pelose, che facevano su e giù per il salotto con una tranquillità invidiabile. E a me piace anche in versione premaman.

Anche questo è amore.

domenica 23 dicembre 2012

State calmi. E' solo Natale.




Ah ah ah!!ma che ganza che sono,simpatica una cifra, proprio una comica.
Tutti gli anni mi dico “Voglio preparare il post degli auguri a modino, senza affanno” e invece, come sempre, mi ritrovo a fare i post a corsa.
Ah ah ah!!Ridetemi pure in faccia.
Comunque c'è da ridere davvero visto che siamo ancora tutti vivi nonostante la previsione dei Maya.Giusto?
Insomma, in questi giorni corro un po'.Eh ma so che anche per voi è così, mica solo io son di corsa, no? Veroooo???
Che già uno corre di suo, io col lavoro che ho, faccio un giro in più e arranco. E tutti quelli che come me lavorano in negozi, in questo periodo si darebbero una martellata alle rotule pur di stare in malattia e non tra clienti psicopatici.
No, davvero. Ogni anno ci sono delle chicche che non vi dico, ci potrei scrivere un libro.Però non lo scrivo sennò vado in galera.Che poi si svegliano tutti insieme. Fino a una settimana fa sembrava febbraio, il periodo più morto di tutti. Nulla, la gente sembrava non sapesse nemmeno quando fosse Natale. Da lunedì la bolgia. Il caos. La fine del mondo, altro che Maya. Impazziti. Ottomila ordinazioni al minuto, duecento telefonate ogni mezz'ora, vassoi pronti pretesi in dieci secondi e pacchi, pacchi e ancora pacchi. Mentre sto scrivendo ho la pagliuzza nelle mutande e i brillantini nel reggiseno,fate voi. In questi giorni non potrei nemmeno lasciare l'impronta digitale del pollice alla polizia, volendo, visto che è pieno di taglietti grazie al fatto che è una settimana che tiro fili con le forbici o col coltello. Avete presente, no? Quando fai i riccioli ai pacchi. Fiuuuuttt!! e tra filo e lama, il pollice ne risente. Certo, se lavoravo in miniera era peggio, quindi non mi lamento. Di questi tempi poi, ringraziandoddio c'è lavoro.
Insomma e questo è il lavoro che mi impegna un po' come tutti. Poi c'è altro, l'organizzazione per il nostro Natale. Perché quest'anno (udite udite!) il pranzo di Natale si fa a casa nostraaa!!
L'ha scelto Alice, che l'anno scorso se n'è uscita con “Ma...il prossimo anno potremmo fare il Natale a casa nostra?Eh!” e c'ha raggione. Perché lo facciamo sempre dai nonni o dagli zii, solo per un motivo: io arrivo al 25 che c'ho la verve di un bradipo morto. Gnaàfò. Son morta. Ho le borse sotto gli occhi così grosse che all'aeroporto ci dovrei pagare la sovrattassa. Ho un colorito tendente al verde che se mi scuoi mi puoi usare come muschio per il presepe. Ho gli occhi iniettati di sangue che il bianco pare una cartina stradale. E poi un sonno. Ma un sonno che non vi dico. L'adrenalina del lavorìo lascia il posto a una spossatezza che mi distrugge. Inizio a sbadigliare dalle 10 di mattina e finisco alle 11 di sera, quando vado a letto.E quando sbadiglio di continuo mi lacrimano gli occhi. Sembra che mi commuova per i regali, invece muoio dal sonno.
Ma quest'anno è diverso. Primo, son preparata psicologicamente.Secondo, sto prendendo le vitamine. Terzo, se la pupa ha deciso così, io farò in modo che sia un Natale specialissimo.E infatti coi regali mi sono avvantaggiata a bestia e son già tutti pronti e quasi tutti consegnati tipo Babbo Natale. E tanti fatti pure a mano tipo folletto.






Prima di andare al lavoro ieri mattina, mi son caricata in macchina i doni e quasi all'alba ho fatto il giro delle case degli amici a lasciare i doni alla porta o sullo zerbino. Roba che le poche persone in giro a quell'ora pensava fossi una ladra. Furtiva, aprivo cancelli, oltrepassavo giardini e mi trattenevo davanti alla porta come uno scassinatore. Ho rischiato che chiamassero il 113 io ve lo dico.Vedevo già i titoli di giornale: DONNA SORPRESA AD AGGIRARSI TRA LE ABITAZIONI. FORSE UNA LADRA. La donna si giustifica “Sto solo consegnando dei regali!!”
Cioè, ma voi ci credereste?No, vero? Nemmeno io, ma tant'è.
Nel frattempo la mia casa è pronta ad accogliere i nonni e lo zio e gli amici che verranno a farci visita nel pomeriggio.Mi piace sta cosa del Natale a casa mia, quindi è tutta una lucina, una candela e canzoni natalizie.











Ora, amici miei, miei amori, vi auguro un Natale strepitoso, da passare a tavola a far salire il colesterolo o sotto le lenzuola a far roteare il perizoma, o in mezzo a trenta parenti che vogliono giocare a tombola o in solitudine per riflettere sul fatto che “Azz!I Maya dicevano che sarebbe finito tutto e mo'?Mi tocca fa' dei programmi.”
Ma soprattutto un Natale serenissimo e ganzissimo. A proposito di ganzissimo i miei auguri quest'anno sono sotto forma di video. Guardatelo e ditemi se non vi fa ridere.


 Io lo adoro. Come muove il piedino lui, nessuno al mondo :-D

AUGURI Bimbi, e fate a modinooooo!!!!
Loviù!




domenica 16 dicembre 2012

DODICI



12 anni fa, alle 5.05, ero lì che spingevo imprecando un filino. Roba che ho fatto drizzare i capelli all'ostetrica e fatto fare il segno della croce al neonatologo che mormorava "Perdonala, Signore".
Posso dire con tranquillità che il Cristo attaccato alla parete è sceso dalla croce ed è uscito dalla sala parto.Così.
No, ma ero tranquilla, il mio parto è QUI se non ci credete.
Insomma dicevo, dodici anni fa, no?
Ho fatto una genialata, na roba che manco se mi metto lì e mi impegno al massimo la rifaccio.
Non ce n'è.
Anche troppo per me, eh? Che vojo dì, sminchiata come sono, Lei è veramente una manna dal cielo.
Bon!
Oggi è il suo compleanno.
Che verrà festeggiato in tutte le case, in tutti i luoghi e in tutti i laghi.Veramente i festeggiamenti sono iniziati ieri, in casa mia, presa d'assalto da delle ragazzine scatenate.
Ieri sera il Santo, a letto, mi ha mormorato "Nemmeno da giovane venivo strapazzato così dalle donne"
E a me stamattina tocca porre rimedio trasformandomi nella fatina delle pulizie.Adoro.
Ma non è finita. Oggi dalla nonna si ricomincia da capo.
Ora capisco perché le mie amiche fanno gli auguri anche a noi.

p.s. Topina nostra, niente auguri (che so' scontati) ma cento giorni gajardi come questi, e che il sorriso sia sempre il tuo biglietto da visita.
Sempre.







giovedì 6 dicembre 2012

Caro, ho le palle. Post vietato ai minori








E anche le donne c'hanno le palle. Non in senso metaforico, ora c'hanno proprio le palline.
Le BEN WA.
Lo sapete cosa sono le Ben Wa?
Lo sapete, sì? Birbantelli!Ne sapete una più di Cicciolina!
Non lo sapete? E ve lo dico io.
Le Ben Wa non sono le cugine di Ben Ten, non sono tecniche di rilassamento orientali, e non sono le ricette della nonna nipponica di Sampei. Le Ben Wa sono delle palline vaginali. Avete letto bene. Palline vaginali.Ma mica di Natale, eh?Non è che in questo periodo te ne attacchi una di qui e una di là e aspetti sera che arrivi il puntale per finire il tuo albero.Oh no. Ste palline te le devi mettere nel tunnel dell'ammmore, nel traforo del Monte Bianco, nella galleria del vento.
Chiamatemi obsoleta, vecchia, bigotta e rincoglionita, chiamatemi come ve pare, ma io ho saputo dell'esistenza di queste palle leggendo Cinquanta sfumature de sta ceppa, dove la protagonista se le infila in su per il tubo delle Springles e dice di andare in estasi e vedere pure Padre Pio.
Vengono chiamate anche 'palline delle geishe' e un tempo venivano usate dalle concubine dell'imperatore, mica bau bau micio micio.
Per carità servono anche per allenare le pareti della vagina e per far fare esercizi specifici a una patonza un po' provata, ma quando ne sento parlare, il medico viene citato solo perché è l'amante di chi le porta.
E io le scopro solo adesso, tho!
Ora. Siamo sincere. Chi di voi non ha mai fatto qualche gioco erotico col proprio partner? Ci sta tutto, ecchediamine si campa una volta sola!E allora facciamoci legare al letto come salami felini, rubiamo le manette dello sceriffo Woody al piccolo Giangiacomo e facciamoci puntare il pistolone contro, facciamo lo spogliarello dietro la veneziana, cospargiamoci di panna montata, miele, mostarda, nutella o sciroppo per la tosse e diamo il via alle danze.
Ma ficcarci due palle di metallo proprio lì, mi sembra un filino eccessivo.Che poi oh, dipende una a cosa è abituata. LaMiaSignora so che ci rimarrebbe male.Cioè, per ventun'anni ha avuto a che fare solo con un SignorAggeggio.Sempre e solo lui, l'unico. Ormai è di famiglia, che vuoi fa'. E domani si vede bussare alla porta due palline di metallo, che se ne stanno lì sullo zerbino ad aspettare di entrare cercando di convincerla che è un affarone, che una cosa così non l'ha mai provata. Tipo i rappresentanti del folletto.Che voglio dì, non è che aspetto te per fare le pulizie.Son vent'anni che pulisco, male, bene, spesso, poco, nuda, vestita, cantando, fischiando, insomma ognuna come le pare e non ci volete certo voi, a dirmi come dove e quando. E' un esempio, per dire.
Che poi a me mette anche paura. Sbadata come sono me le scorderei, me lo sento. Dopo un po' di giorni farebbero compagnia alle ovaie, va là. E poi secondo me son pericolose. Roba che se fai uno starnuto col rinculo, queste ti slittano verso le tube di falloppio facendoci il giro della morte.
O con un colpo di tosse violento le sparo a razzo e faccio fuori il ginecologo timbrandolo sulla fronte. Cioè, ste robe son pericolose. Chi le ha usate ha solo parole bellissime, dicono che te ne stai col friccicorino tutto il tempo che le tieni.Ma mica è sempre facile.
Metti che sei in ufficio e decidi di avere una serata molto hot e vuoi già partire leggermente avvantaggiata, tipo “Mi voglio avvià”. Te ne vai in bagno, te le metti e nel tragitto casa-ufficio sei già in quella fase che basta che incontri per strada il verduraio ambulante con due banane in mano e rischi di tamponare quello davanti. Che speri  sia una donna perché se è un uomo rischi di sbatterlo sul cofano e chi s'è visto s'è visto.
Insomma, te le metti, no? E mentre sei sulla soglia e pregusti già una seratina da dar impallidire perfino Rocco Siffredi, il tuo lui apre la porta e ti fa “Amore!Sei già tornata? Indovina?Mamma si ferma a cena!” E tu ti ritrovi a sorridere a tua suocera mentre lecca con avidità un chupa chups mentre in realtà , pora donna, sta solo attaccando un morso a un' innocente coscia di pollo lessa. Potere della mente quando hai ste palline in sù per il tubo.
Che poi, mi chiedo, ingenuamente forse, “Ma nel 2012, dove l'acchiappaggio è così facile, dove la prima cosa che ti chiede un uomo alla seconda uscita è 'Quando me la dai?' (perché alla prima uscita te l'ha chiesto come seconda cosa), dove usa il trombamico, l'amante, dove una donna, se vuole, un aggeggio che rientri nelle mutande senza complicazioni lo trova pure all'Esselunga, dove (volendo) trovi zucchine e cetrioli in offerta pure alla Lidl, ci si deve mettere due palline? Si deve accontentare di due sfere di metallo basculanti (basculanti!Che se soffri il mal di mare ti ci voglio), di due sferette che infili e sfili come guanti in un giorno d'inverno?" Che se ti dicono “Sei una donna senza palle!” ti viene da sfilartele e sguainarle come spade manco fossi Don Chisciotte, per dirgli “Non è vero!Oggi ce l'ho!”
Come si fa. Come si fa?
Il bello che la mia mente contorta va oltre. Ho pensato di regalarle a un'amica. Precisamente a Clara, ma senza dirle il vero uso, a cosa sono predisposte. Le dirò che sono campanellini tibetani portafortuna e lei, come ogni cosa che penzola e che porta fortuna, la attaccherà allo specchietto della macchina.
Voglio esserci ogni lunedì quando accompagna, come di consueto, alla mensa dei poveri le suore del convento.



giovedì 22 novembre 2012

Nessuno mi può giudicare



Prendi una donna. Prendi una donna quasi quarantenne che si fa caruccia per uscire a cena con suo marito, sua figlia e un'ottantina di persone. Poi metti che sta donna (cesso di natura) sfoderi una minigonna giropassera, dei tacchi e osi una doppia calza tipo autoreggente. Tutta scena s'intende.
Perché ogni tanto anche alle pulci vien la tosse, ogni tanto parte l'embolo che ci fa sentire coraggiose di intraprendere uno sport estremo come camminare su un tacco 12.
Quindi tu sei caruccia, no? Trucco perfetto, capello in modalità “Mo' vediamo se ci stiamo”, look un filino accattivante alla “Quando torniamo a casa te faccio vedè i sorci verdi” e allegria, tanta allegria, perché sarà una serata davvero divertente. Ma.
Ma il tuo cammino è costellato da alcuni esseri (prevalentemente donne) che quando ti vedono arrivare snocciolano una sequenza di cazzate, ma di cazzate che io, nel 2012, non tollero più.
A quel punto non sono più la rassicurante Simona, quella brava, che si è sposata giovane, che le piacciono i bimbi, quella che il lavoro se lo tiene stretto, che ama il marito, la sù bimba, quella di brava famiglia, semplice e onesta. Noooooo!!In un nanosecondo mi trasformo in Carlotta la Mignotta.
Mi guardano, mi squadrano e...

“Ma...tuo marito non dice niente?”
Sì, mi dice, ma è vietato ai minori di 18anni”

“Ma tuo marito vuole?”
Cosa, vuole. Che io mi metta la minigonna?Ovviamente no, ma gli ho chiesto un permesso speciale. E mi costa anche 28 euro l'ora.I permessi signora mia, costano molto al giorno d'oggi”

“Ma...ma...sei troppo provocante!Ma tuo marito non è geloso?”
Come no!Ma son preparata. Ho già allineato tutti i piatti sulla credenza. Sai, ogni volta ne facciamo fuori una cinquantina. Durante l'ultima lite son pure finita in ospedale, cinque punti. Non è fantastico?”

“Wow!Ma...hai chiesto il permesso a tuo marito?”
Certo. Certo che ho chiesto il permesso. Perché una donna deve chieder il permesso al marito per indossare una gonna.Guarda a volte faccio anche domanda in carta bollata e lui mi risponde come a X Factor “Per me è sì. Per me è no”. Quando dice no piango per sette giorni e sette notti. Non puoi capire la delusione”

“Guarda lì!O dove vai?”
A cena. Con coglioni come te”

Perché l'abito fa il monaco. Quindi se hai la minigonna hai da smignottà.Non ce n'è. Perché le sante c'hanno la gonna lunga o i pantaloni.Giuro.Cioè, quelle sempre con i pantaloni o le gonne lunghe non ti rubano i mariti, non ci provano col tuo fidanzato, non smignottano in qua e là. Proprio suore. Brave brave. Cioè, se gli capita il monaco del vestito sopra che è la copia sputata di Raoul Bova, loro niente. Dicono un' Ave Maria, quattro Paternostri e piuttosto se la rinchiudono nella portiera della macchina. Ma niente. Di quelle lì ti puoi fidà. Invece se tu hai la minigonna mentre sei a cena con la tua famiglia, ohhhh!!Cioè, potresti trascinare un cameriere sotto il tavolo e apriti cielo!Poro cameriere.
E non importa che tuo marito sia a un metro da te, che ti cinga la vita ogni tre minuti, che ti faccia l'occhiolino da dietro il menù, che a casa ti abbia detto “Mmh...” e ti abbia allacciato la sua cravatta al collo, che la tù bimba ti abbia detto “Wow mamma!Che bella!” (sì, la visita dall'oculista è fissata per metà Dicembre), che il tuo ego stia urlando un hip hip urrà perché sei sgonfiata e rientri con agio nella 42, quando una settimana prima eri piegata in due dai dolori mestruali ed eri gonfia come le labbra di Nina Moric, che non te ne fotte un cazzo di mostrarti ma ti va di curarti per te e per il tuo uomo e bla bla bla.
Tu, se sei sposata e soprattutto mamma, devi essere un misto tra Tina Pica e Jessica Fletcher.
Bruttarella e rassicurante, meglio se con un po' di cellulite che non gusta mai.
A quarant'anni il tuo sex appeal deve andà in pensione. Basta. Hai passato i trent'anni? Sei mamma? Stop. Comprati le calze 80 denari, preferibilmente color cammello morto, incendia tutti i negozi Kiko che ,cosa ti vuoi truccare, e soprattutto copriti.
Che nel mio caso farei anche bene.
Ma non devo giustificarmi con mio marito, figuriamoci se mi devo giustificà con te.No, fammi capì.
E poi.
Sei sempre in jeans - “E' sempre in jeans, non si tiene niente, poi ci credo che il marito cerca altro”
Sei sempre in tiro - “E' sempre in tiro, questa ne ha tre o quattro per le mani”
Alterni le due cose - “Prima era sempre in jeans, ora sempre in tiro. Secondo me c'ha un altro”
Sei in tiro quando esci - “E' una casalinga frustrata.Guardala, è vestita a festa”
Sei in jeans quando esci - “Marò, sempre in jeans, ma ricambiati ogni tanto che mica il marito te lo tieni così”
Allora ti metti in tiro - “Guarda che il marito poi è geloso. Non curarti troppo, una donna sposata non deve avere grilli che le girano per la testa”
A me invece girano le palle, guarda un po'.
E son donne queste eh? Perché la donna guarda, scruta, indaga, giudica. Un uomo al massimo fa un fischio, un apprezzamento, ma te lo fanculizzi e finisce lì.
E poi ci son quelli che sanno sempre come prenderti:
“Amò, ma lo smokey eyes ti garba?”
“Lo smo...chè???”
“Lo smokey eyes, il trucco scuro”
“Bella mia, ma chi c'è arrivato al viso?”
E' orbo ma mi ama.
Soprattutto perché è orbo.




sabato 17 novembre 2012

Noi tre a HOGWARTS come Harry Potter









Ad Hogwarts insieme ad Harry Potter.
Davvero. Ma non ci credete? Lasciate che vi spieghi. Come dite? Ovvio che sto proseguendo il diario di bordo del viaggio in Inghilterra, non è che mi sveglio una mattina di autunno, schiocco le dita e sono a Hogwarts.Sarebbe troppo bello, volevo dire.
Vi ho lasciato a Mercoledì 29, oggi vi parlerò di Giovedì 30.
Adoro questa giornata per un mucchio di motivi.
Seguitemi che vi racconto:
Allora. Per vedè Harry Potter dovete aspettare il pomeriggio perché nella mattina ci siamo diretti in un posto incantevole che risponde al nome di Prior Park LandscapeGarden, appena sopra Bath.
Per arrivarci ci sorbiamo un po' di traffico che intorno a questa città è sempre molto congestionato, ma se siete nei paraggi ve la consiglio perché Bath vale la pena anche se c'è da sorbirsi un'ora di coda.E ho detto tutto. Ci giriamo intorno, la riconosciamo, paghiamo pure un pedaggio di pochi centesimi per passare da una stradina, sbagliamo curva, facciamo una giravolta, un testacoda e finalmente imbocchiamo una strada che ci porta su su su, dove pensiamo che si trovi sto popò di giardino.Nonostante avessimo una cartina e una guida alla mano, riusciamo pure a sbagliare cancello e ci ritroviamo davanti al Prior Park College (bellissimo), dove saremmo entrati volentieri, così, per vedere l'effetto che fa. Dicendo ad Alice “Tu studierai in uno di questi!” (maddechè) tiriamo dritto fino a che davanti a noi si apre un piccolo arco tra la vegetazione. L'ingresso era lì, seminascosto tra gli alberi, na roba che pareva un posto solo per fare un picnic.
Ci troviamo un ragazzo che ci spiega il tragitto, ci guarda le scarpe e ci dice “Buona camminata!”
Dopo poco abbiamo capito cosa voleva dire.
Prior Park è un enorme giardino situato sopra Bath. Quando dico enorme intendo che tutto il verde che vedete nelle foto ce lo siamo fatto a piedi. E vojo dì:mai una camminata è stata così piacevole.E mi ripeterò: non so se è per il fatto che era fine agosto, o se il Santo c'ha un fiuto speciale per i giorni da abbinare a luoghi consultando il meteo con un occhio all'oroscopo, ma questi posti non sono soltanto stupendi, ma anche poco battuti dai turisti. Per due ore buone non abbiamo incontrato anima viva. Il che giova parecchio all'anima e al core.
Percorriamo la collina estasiati da tanta bellezza e ammirando Bath dall'alto, passiamo dentro boschetti, scavalchiamo staccionate e scivoliamo rischiando di battere il culo (chi era secondo voi?) perché guardo lì e cammino là. Quando arriviamo giù lo scenario toglie il fiato, complice la giornata che ci regala sole/ombra/vento/nuvole/sole/nuvole/ombra/vento in una sequenza che nemmeno il più bravo regista potrebbe fare.


Sullo sfondo della foto qui sopra, il college. Scusa il panorama.





Tutto intorno un verde mai visto e una pace mai sentita. Approfittiamo per fare un pic nic e sogniamo di poterci comprare questa casa:


Ci godiamo questa pausa pranzo constatando di aver appena camminato su un ponte palladiano, che di per sé potrebbe fare poco effetto. Se invece pensiamo che è uno dei soli quattro al mondo, direi che siamo contenti di esserci stati (nel corso del viaggio ne vedremo un altro n.d.r.)
Penso di aver scattato tremilamiliardi di foto, macchevelodicoaffà?



Ricordate che vi ho detto che avevamo visto Bath dall'alto? Ecco, ciò vuol dire che abbiamo fatto tuuuutto in discesa ridendo e scherzando. Al ritorno che ci aspettava?Bravi, tutto in salita.
Sono arrivata alla macchina che manca poco muoio, ma Dio che bellezza!
Quest'oggi direzione Lacock!
A Lacock ci hanno girato un mucchio di film tra cui Harry Potter e la serie televisiva di Orgoglio e Pregiudizio.



(foto presa da http://janeaustensworld.wordpress.com)


(immaginatevi tutto senza auto...)

Lacock è un villaggio, come dire... incantevole. Incantevole è la parola giusta.







Giriamo che sembra di stare in un film: cottage graziosi, pub invitanti, serre visitabili e curatissime, scorci con ponti che sembrano usciti dal presepe e immancabili negozi silenziosi e raffinati anche se collocati dentro vecchie stalle dalle pareti spesse così.




E' come trovarsi su un set televisivo, è come se quelle case fossero di cartongesso invece è tutto vero. In quelle case ci abitano e la prova tangibile sono i prodotti fuori dalla porta.Perché lì son ganzi.



Prendiamo uno a caso, il signor Red (da noi il famoso signor Rossi). Metti che Mister Red abbia un orto dietro il suo bel cottage, no? Metti che Mister Red abiti solo con la moglie, no? E che il suo orto però faccia un casino di verdura. O anche poca, credo che non abbia importanza la quantità. Insomma dicevo, Mister Red c'ha tutta sta bella verdurina e che fa? Mette fuori una cassettina di fave del suo orto, ci mette un foglietto scritto di suo pugno, tipo "Un sacchetto di fave - 2 sterline". Tu passi di lì e pensi "Tho!Fave fresche!" Lasci due euro nella ciotolina e ti fai una bella zuppetta con un prodotto fresco, genuino, direttamente dall'orto. Poi due porte più in là,  Mrs Smith si vuole disfare di alcuni libri e li svende a poche sterline mettendoli in una cassettina fuori dalla sua porta. Tu passi, guardi, e se te ne interessa uno, lasci la moneta richiesta e torni a casa con un libro. E così via. C'è chi fa i sacchettini di lavanda, chi bamboline fatte a mano, chi centrini. Tutto offerto a pochi centesimi e alla mercè di tutti.
Prova a farlo qui. No, ma te prova. Io per esempio ho un albicocco che fa delle albicocche da paura. Che d'estate esplode letteralmente tutto insieme, facendoci spargere albicocche a destra e manca. Sarebbe bello mettere una cassettina con tanti sacchetti da kg e scriverci "Albicocche biologiche del mio orticello - 2 euro al kg" Per dire.
Ci sono tre finali:
1) Tempo mezz'ora sono sparite tutte le albicocche. Ma non solo quelle, pure la cassettina.Rubato tutto.
2) Se dichiaro che dietro casa ho un albicocco bello e grande, il giorno dopo lo trovo svuotato anche se chiudo il cancello a quattro mandate.In più ci trovo un cartello con scritto "Grazie dell'informazione"
3) Tempo due ore e c'ho alla porta la finanza. Perché minimo devi rilascià la ricevuta.
Perché qui va così. E mi sorprendo come da queste parti la vita (in tante cose) sia molto più facile e semplice. E lo trovo bellissimo e di una civiltà superiore a tutti. Noi non ci si può arrivare, non ce n'è.
Ma torniamo al nostro villaggio e cammina cammina arriviamo a Lacock Abbey.



Bella bella bella. E ci siamo divertiti un mucchio a scoprire dove hanno girato alcune scene del mitico Harry. Riconoscete qualcosa?







 L'emozione è stata forte, da parte di tutti e tre, insomma è ganzo, in fin dei conti è stato il set di Harry Potter!Dio, se ti giravi di scatto ti pareva di scorgerlo in un angolo!Ehm...più o meno, però fa quell'effetto, giuro!Lì per lì c'è presa una voglia di rivedere il film che non vi dico. Io non ci sarei mai venuta via (ma quante volte l'ho detto?) e siamo contenti di aver regalato ad Alice questa esperienza.

Adesso l'abbazia  è riconvertita a residenza, e l'abbiamo girata in lungo e in largo cimentandoci anche in prove di ballo, in una sala dove veniva trasmessa una musica che io ho classificato come charleston.
Nostra figlia si è nascosta dietro la tenda di velluto mormorando "Io non vi conosco..."
Dopo tutte ste popò di emozioni ci voleva una pausa, giusto? E la pausa in Inghilterra si prende in una sala da thè. Lo ammettiamo: ci abbiamo preso gusto. Sta cosa del thè delle cinque a noi ci garba un monte, è una cosa che 'come abbiamo fatto a vivere fin'ora senza?"
E passeggiando nelle viuzze del villaggino abbiamo trovato una sala da thè, anzi un giardino da thè, dove ci hanno fatto accomodare nel verde su delle sedie azzurre. Sembrava una favola. Delle giovani ragazze dalle lunghe vesti con i grembiulini country ci hanno servito thè e scones con marmellata di fragole. Sembravamo ospiti di Laura Ingols.







Sì, abbiamo letteralmente spolverato tutto. Ma ho commesso un errore, un grosso errore.
Ho chiesto a Laura Ingols una fetta di limone da mettere nel thè. ORRORE. Credo che sia solo paragonabile a quando a noi, gli stranieri, chiedono il cucchiaio per arrotolare gli spaghetti.
Eh, ma io lo so, per imparare ad assaporare il thè senza limone, lì devo tornarci. E ancora.E ancora. E ancora.
Come si dice: ogni scusa è buona...





mercoledì 14 novembre 2012

MA CHE PALLE!!!





Avviso agli utenti:in questo post si parlerà del Fai da te (che fai per tre), di Natale, di foto e di palle.Parecchie palle.Io ve lo dico, magari se vi sapete destreggiare tra una pialla e un pennello può essere di vostro gradimento, altrimenti la vedo dura, ma tant'è.
Allora. Siccome è quasi Natale, siccome quest'anno son partita per tempo, siccome la crisi, il meteo, il fatto che mi piace impiastricciare, provare, sperimentare e chi più ne ha più ne metta, ho deciso di creare varie cosine  con le mie mani. Quest'anno m'è presa così. 
Ovviamente niente era deciso, ma l'idee sono nate lì per lì quando meno me lo aspettavo e quando stavo cercando tutt'altro. Infatti sono partita per comprare un trapano al mio babbo e sono tornata a casa con due palle così.
Oggi vi faccio vedere cosa ho creato. Qui sotto il materiale: un po' riciclato, un po' acquistato (una pizza capricciosa l'avrei pagata di più), un po' l'avevo in casa.
  

Iniziamo dalle tegoline. Ne ho fatte due. Per una nonnetta molto devota ho scelto la più piccola. Ho fatto una base di oro spray (facilissimo da usare) e ho ritagliato a mio piacimento una madonnina che ho trovato in un inserto di una rivista. 


Ho eliminato tutto il contorno per non appesantirla e alla fine ho aggiunto solo un nastrino dorato, qualche stellina e una passata di flatting quando ancora lo spray non era asciutto bene. Questo ha fatto sì che il pennello si portasse dietro una scia dorata leggerissima che dona alla tegolina quell'effetto un po' antico.


Spero che la nonnina gradisca. 
La seconda tegola invece è più grande e leggermente più complessa. Visto che lo sfondo della figura che ho scelto era innevato, ho dato una base di acrilico bianco per poi poter aggiungere dei dettagli a pennello. 




Dopo aver scelto la misura e l'immagine da applicare ho rifinito il tutto aggiungendo gli alberi, dei cespugli, delle ombre, nuvole, neve e varie ed eventuali.


Ha ancora bisogno di due passate di flatting ma più o meno il risultato finale è questo.
Ora passiamo alle palline.
Non c'è molto da dire, anche perché il decoupage è facile facile, quindi vi dico solo che ho preso due palle bianche e due tipo sabbiate che sembrano di vetro, ma in realtà sono di plastica (e menomale sennò ne avrei già rotte quindici. E fidatevi: come rompo le palle io, nessuno mai)
Quindi niente, un po' di decoupage e l'idea di farle in 3D attaccando in rilievo dei particolari.











Per ultimo un lavoretto magari meno bello ma più divertente, soprattutto se avete dei bambini. Le foto purtroppo non rendono giustizia, ma l'effetto finale è ganzetto.
Dicevo. Mi ero presa due vassoietti di legno, no? Tipo vuotatasche, tipo vassoio per mestoli, che ne so,  vassoi insomma. Questi qua: 

e mi son detta "Che ci faccio con questi?" Potevo anche questi 'decouparli', ma insomma, voglio di', sempre vassoi sarebbero rimasti. E allora, visto che non sono normale, l'ho trasformati in qualcos'altro. C'è da dire che mi complico la vita. Se in questo post trasformo qualcosa da appendere come una cornice in un vassoio, qui ho trasformato un vassoio in qualcosa da appendere. Mai una volta che lasci gli oggetti fare il lavoro per i quali sono stati creati. 
Insomma, t'ho preso un vassoio e gira che ti rigira (pagina) ho trovato questi bei foglietti:


Secondo me, vista la scanalatura del vassoio, questo disegno era l'ideale, poteva creare un po' di profondità. E lì  ho avuto un'idea. E sfruttiamola sta profondità!
Ho agguantato i cosini di polistirolo (chi non ha un cosino in casa, eh) tipo quelli da imballaggio e li ho incartati accuratamente come se li dovessi spedire. Proprio dei mini pacchi regalo. Non vi dico a infiocchettarli, ma vabbè. 


Dopo averne fatti un po' dove li ho messi secondo voi? E dove si mettono i pacchetti se non sotto l'albero di Natale? Eh.


Basta aggiungere un gancino per quadri leggeri sul dietro e il vostro quadretto di Natale è pronto. 
Il Santo, dopo aver visto sto pappiè, ha avuto un'idea genialissima che se riusciamo a fare vi mostrerò tra breve.

Pacchetti e plaid sotto l'albero :-D




 Ecco, per ora sono messa così. In mente c'ho anche altro...
Giovanni Muciaccia ESCI DA QUESTO CORPO!!!!!









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