sabato 28 novembre 2009

UNA DONNA CON LE PALLE

Spesso mi siete di ispirazione, lo sapete? E il commento di Micaela, mi ha fatto venire in mente che io avevo scritto qualcosa a proposito di essere una donna con le palle. Esattamente queste palle:


Non sono fantastiche?Si sa, non è che una nasce con le palle. Un minimo deve faticare nella vita, farsi spazio, far valere le proprie ragioni, imporsi un filino. Ed è esattamente quello che ho fatto. Paro paro.E inizia tutto da lì.

Quella mattina di dicembre accendendo la macchina, la prima cosa che ho notato è stata la spia della benzina.Non cavevo la lucina gialla come tutti, no. Cavevo un faro puntato direttamente negli occhi. Ci mancava solo che lauto (come Kit) sbottasse Allora? La vogliamo mettere sta cazzo di benzina che qui mi si sono prosciugati anche i pistoni? Eh?.
Allora tranqui tranqui sono andata dal mio benzinaio di fiducia e ho detto Guarda, siccome sei una macchinina brava, ti metto un bel trentino e così ti cheti un attimo.
Ma cosa vedo farmi locchiolino da un cartellone? La raccolta punti!!!
Cioè non è proprio una raccolta punti. Se metti un tot di benzina, ti danno un regalino con un piccolo contributo, mica a gratis. Ce lavete presente no? Il gestore è quello che sembra un rutto fatto male ERGHH!!, tanto per capirsi.
Manco fossi alla fermata dellautobus e dovessi leggere a che ora passa il 37, mi son messa comoda a vedere i premi.
Allora…vediamo un po’…
Bella la scatola con 14 palle!! Quanto ci vuole? 80 euro di carburante? Ma sono pazzi?Se io ci metto 80 euro, la Corolla esplode!
Vabbè
scendiamoguarda bella la scatolina coi babbi natalizi da dipingereeee!!!!Quanto? 50 euro? Manco se faccio il pieno carrivo, o sì? Cosa faccio, rischio? E se poi non mi centra? Annaffio la siepe dietro il distribut
ore?
La mia vettura con me l
ebbrezza di così tanta benzina tutta insieme non lha mai provata, non vorrei gli venisse uno sturbo e si fa saltare le candele.

Okay ...qua che dice? Con 30 euro ti danno:
-
1 palla di natale (che voglio vedere che cazzo te ne fai di una sola) e se mi rispondono “E' una confezione per i single gli sparo.
-Un grembiulino con guanto e presina con pupazzo di neve (da quanti ne ho potrei mettere una bancarella al mercato) mmh...bell'idea...
-Un bicchiere (da utilizzare come portapalla, sennò non ne vedo il motivo)
-Un poggia mestolo (cos
ì chiaro nella sua figura che se lo faccio vedere alla mì nonna mi fa ?O cosa è? Una racchettina per il tennis di porcellana?E le palle di cosa sono, di vetro di Murano?
Mentre son lì che leggo 'sti dieci comandamenti, un uomo si affaccia dalla sua vettura Signora? Ma mette benzina o cosa? Io ho aspettato, ma è tanto che lei è lì a fissare il cartellone!!!
E un attimo! Cho la sindrome di Stendhal! che palle! Nemmeno due minuti per vedere i premi, oh!
Metto un trentino, poi col ragazzetto al bancone me la vedo io. Faccio benzina, sposto la macchina e vado dentro sperando di trovare il ragazzetto che è tanto simpatico, bravo, ma più che altro non fa mai storie per i punti.
Potevo avere fortuna? Certo che no. Dietro al bancone c'è l’altra, quella biondiccia un po procace, bella figliola, ma un po’ stitica caratterialmente, nel senso che ti caca poco.
Mi ripeto il mantra Voglio la scatola con 14 palle Voglio la scatola con 14 palle Voglio la scatola con 14 palle

Buongiorno, sono 30 euro
Buongiorno 14 palle!
Prego?
No, mi scusi volevo direbella la scatola con le 14 palle!
Eh sì davvero. Lei cosa vuole?
Quelle nella scatola azzurra EVVAIIIIII!!!!!!!!!!!!
No, lei ha messo trenta euro, le toccano questi premi qui, vede?
E con la sua unghia glitterata con il vischio, mi batte sulla scritta 30 euro del catalogo.
Oh!...Cazzo le dico?Fatti venire un'idea Simo, presto! Ma non è un 30 questo?dico voltando pagina e picchiettando su 80.

No, questo è un ottanta. Lei ha messo trenta
Azz! Non c'è cascata! Ha una vista migliore di un falco. Lei.

Vabbè, però è scritto male,sono anche senza occhiali. Dovreste farle più leggibili le regole però!
Veramente è scritto grande. Comunque le spetta un premio da trenta. Che le do?
Io a te due schiaffoni! Vabbè intanto pago. Mi da’ il catalogo così ci penso un attimino?
Uffa, però. Intanto entra la gente che paga e pure lomino che fuori aveva fretta.
Menomale che i premi sono una quindicina sennò ci faceva notte!ah ah ah!
Ma che te ridi?Ma cosa è, la sagra del simpaticone? A me ci vuole tempo, è pure mercoledì, cazzo te frega a te. Io posso star qui anche mezza giornata a vedere le macchine che poverine si riforniscono,uomini che entrano, uomini che escono, gente che va, gente che viene, chi tira fuori il pistolone, chi va a una pompa , chi a due pompe, insomma potrò star qui a vedere un film hot?Ma ti do fastidio?
Finalmente risiamo sole e sto per cedere a un Mi dia una palla, la regalerò a mio fratello dicendo “Se ci metti pure le tue un alberello ti ci vien fuori, quando la signorina Pomp-idur mi fa Se le interessa la scatola grande può fare la raccolta cumulativa
Guardi faccio già la differenziata, mi ci vorrebbe anche questa e siamo a posto!
Ma no! Lei oggi ha speso 30 ma se tiene la ricevuta, la accumula con i prossimi rifornimenti fino a che non raggiunge 80.
Ah sì? Potrei finalmente prendere le mie palle?
Sì”
Okay, tengo lo scontrino, allora arriveder...aspetti un attimo.
Alla signorina sono cascati gli zigomi Sìììììììì??????
Se io aspetto a suon di ventini o trentini di arrivare a 80, le palle me le attacco all’uovo di Pasqua.Mi sono spiegata?
Certo
E allora?
Allora cosa? E ha guardato lorologio.
Senti un attimo ragazza pon pon , è inutile che guardi lorologio come per dire cho da fare. Tanto lo sappiamo tutte e due che non chai da fare un cazzo a parte digitare due scontrini e pigiare col naso i tasti del bancomat perché con le unghie che ti sei fatta rischi di digitare tutte le tabelline, hai capito? Ma lo sai che codesto lavoro lo saprebbe fare anche mia nonna, girata di spalle, mentre guarda Beautiful e non si perderebbe manco una battuta? No, faccio per dirlo. Quindi è inutile che mi guardi con quella faccetta da donna impegnata, chiaro?
Ho un’idea Senta. Se io avessi ORA gli scontrini dei miei rifornimenti, lei mi da’ le mie palle, vero?
Mi sto quasi prostituendo ma è solo un dettaglio.
Certo
E allora ditelo!!!Eccheccivuole!!! Basta svuotare un attimo la mia borsa-valigia-trolley, e son sicura che li trovo! Io non butto via mai niente!
Posso? e sto quasi per rovesciare la borsa sul bancone.
No aspetti! Buongiorno! Entra gente. Ufffaaa! Ma tutti a mettere benzina stamani? Ma non c’è la crisi? E andate a piedi allora!!

Mi fa accomodare in un angolino e dopo aver tirato fuori un rossetto, due assorbenti, i copricessi per i bagni pubblici, le salviette, i fazzoletti, il portafoglio, i truccosetti, un profumo, un mandarino, la scatola del cucito, un crik e una chiave inglese, finalmente esulto Due! Ne ho trovati due!
Me li fa vedere?
Certo! Cho le mie palle!Sììììììììì!!!!!!!!!
Sono due da venti...uno è di settembre e uno di metà ottobre

Evvabbè ma allora ditelo che siete fiscali. La regola delle bollette è di conservarle per cinque anni, e lei signorina non mi accetta due scontrini di due mesi fa, viaaaa!!!!Il distributore è questo, no? Benzina lho messa, no? E allora!!Non è che la posso mettere un giorno sì e laltro pure. Non cho un panfilo, va bene?Manco mi chiamo Ferrari e abito a Maranello. La metto quando mi manca. E colpa mia se vado poco in giro, eh? Ecolpa mia? Io vado in bicicletta! Perché non inquino e mi fa bene. Tzè!E io che penso alla mia salute e allaria che respiro! E lei mi sta dicendo che io non devo andare più in bicicletta? Ora hanno fatto anche quella pista ciclabile vicino al parco, guardi è una bellezza, si respira aria buona. Ha presente quale parco dico? Dove nella bella stagione portiamo i bambini. Lei ha figli? La mia ha già voluto fare lalbero, vedesse quante palle!A proposito
Mi spettano le palle o no?
La signorina le sue le ha in fondo ai piedi, se le sta grattando con le sue unghie fresc...frenc...frenk..fresh&clean o come minchia si dice.
Venga qua

Sì?”
Senta, io e lei non ci conosciamo, giusto?
Per fortu..ehmm certo che no!
Perfetto. Io prendo tutte le sue ricevute, le spillo tutte insieme, non voglio nemmeno contare a quanto è arrivata…
30+20+20 fa 70 comunque. Questa non ci arriva. Si sniffa il gel delle unghie.
“.
..le do la scatola con le palle, mi paga il contributo e festa finita.
Non ci credo. Mi da le mie palle. Grazieeeee!!!!Ma che carina!!!! Guardi se vuole un altro da 10 glielo trovo
No no. Va bene così. Davvero. Si capisce che è cliente. E poi ha ragione lei. Sono per addobbare lalbero , che senso ha prenderle tra un mese?
Oddio, da sex-pomp m’è diventata santa. Così dun colpo. Cazzo che fatica, però.
Ma come son belline! Sono azzurrine con un orsetto bianco tutto tenero.
Devo dirlo subito ad Andrea. Speriamo di non disturbarlo.
Amò?Ti ricordi i punti benzina? Tu vedessi che palle che cho!

Vedessi le mie quando mi chiami nel bel mezzo di una riunione!” ha sibilato.
Chè, ho disturbato?

mercoledì 25 novembre 2009

LA PROVA DEL FUOCO


Devo essere onesta. Questa rubrica era nata per dirvi due ricettine sfiziose che nascono da quei tre neuroni (bruciati) che mi ritrovo. Ma ancora non avevo dato un’occhiata ai vari blog di cucina che ci sono in giro e che sbircio spesso. Vedendo le ricette di questi blog, che sono meravigliosi, e la cura con cui vengono realizzati i piatti, ha fatto sì che mi chiedessi semplicemente “Simo, ma 'ndo cazzo vuoi andà?” Cioè, che dovrei insegnare io? Giuro che qualsiasi cosa io vi proponessi sarei indietro mille anni luce a partire dalla ricetta e finire con la foto (creata ad arte e che mi fa sospettare che le bimbe in questione siano tutte nipoti di Oliviero Toscani, ma tant’è). Quindi vi annuncio che questa rubrica…la chiudo? Manco per il cazzo. La tengo aperta ma la riempio di tutte le ricette che non mi sono riuscite! Praticamente al contrario. A far da mangiare son brave tutte! Tzè! Provate invece a far bruciare i pop corn. Mica è facile. Io ci sono riuscita, e anche di molto bene.

L’altra sera per esempio, guardando in dispensa, mi sono accorta di avere una scatolina di pop corn intonsa (Dio come mi amo quando uso queste parole!). Io non li adoro particolarmente, perché mi sembra di mangiare palline di polistirolo. E poi ho paura di infilarmi un chicco di mais in bocca e che mi scoppi in diretta tra le fauci facendomi fare la fine di quello che usa Listerin. Però ad Andrea e Alice piacciono quindi mi son messa lì a leggere le istruzioni (Già il fatto che debba leggere il procedimento la dice lunga).

“Bene. Vi faccio i pop corn!Allora…qua dice…padella profonda…tho!Prendo questa.Sarà uguale, no?Profonda è profonda.Poi che dice?….mettere un cucchiaio di olio e un pizzico di sale….Quando l’olio sarà caldo versare il mais e coprire con un coperchio…sembra facile.Via!Partiamo!”

Mentre Alice e Andrea stanno giocando alla Wii, io mi cimento in questa ricetta semplicissima.

Prendo la pentola, ci metto l’olio e il sale e la schiaffo sul fornello. Giro la manopola al massimo perché così cuociono meglio. Ecco, mi pare che l’olio sfrigoli…butto il mais e tappo.

………

………..perché non scoppiano?....

……..embè?...........

Fammi dare un’occhiatina….SDENG!! M’è scoppiato un chicco in un occhio!

Ah ma allora va….

….c’è qualcosa che non torna…l’olio sfrigola ma qui non scoppia una beata mazza. Intanto dalla pentola si leva un fumo nero, manco fosse l’Etna che erutta.

Mi riaffaccio un attimo…SDENG!! Scoppia un altro chicco che questa volta mi colpisce in fronte e mi rimane incastrato nella frangia. Con orrore mi accorgo che il fondo della pentola è completamente nero. C’è un puzzo di olio bruciato in cucina che non vi dico. Andrea accorre:

“Maccheffaiiiiiiiii???”

“I poppi corni!”

“Ma con la pentola?”

“E con cosa? Col vaso da notte?”

“Ma ci vuole una padella!”

“La prendo io una padella e li rinvio a mò di tennis questi chicchi del cazzo!Non vanno! Sono difettosi!Ora li riporto indietro!”

“Sei te che sei difettosa. Ma poi lo vedi che ti brucia tutto?”

Esagerato! Mica tanto. Sembra di essere in Val Padana dalla nebbia che c’è e riesco a scorgere Andrea solo se mi fa cenni con una torcia, ma insomma, non esageriamo.
“Ma così fanno prima, no? Lo vedi che non scoppiano? Vè Vè, guarda!

Alzo il coperchio e… SDENG! PING! PANG! SDON! SBANG! PONG!PING! Incominciano a schizzare chicchi neri e affumicati a destra e a manca. “Allora scoppiano!” esulto felice.

“Tappa tutto! Corri, metti il coperchio!Simooooo stanno bruciandoooooo!!!”

SDENG! SBAM! PING! SDON! PANG! Sembra di essere a Beirut. Per gli scoppi e il fumo dico.

Poi forse ne ho messi troppi…qualcuno esce anche dalla pentola. Moriremo sommersi dalla un chilo di poppi corni, lo so!


GIOVANE COPPIA TROVATA ASFISSIATA IN CASA. I CORPI SONO STATI RITROVATI SOMMERSI DA POP CORN. LE VARIE ECCHIMOSI RISCONTRATE SULLA FRONTE DELLA DONNA LASCIANO PRESAGIRE CHE SIA STATA VITTIMA DI COLPI DI CHICCHI DI MAIS NON SCOPPIATI. LA FIGLIA RILASCIA LA SEGUENTE DICHIARAZIONE: NON CAPISCO PER QUALE MOTIVO SI SIANO DATI TANTO DA FARE. IO PREFERISCO LE PATATINE PAI.


Oddio, sta scoppiando tutto!! C’ho la cucina invasa da questi chicchi di merda, se alzo il coperchio sembra di essere nella notte di San Silvestro. Botti e coriandoli, coriandoli e botti. Alice si sta divertendo a raccoglierli per casa e ributtarli nella pentola. Il massimo dell’igiene diciamo.

Abbiamo dovuto aprire tutte le porte e le finestre per fare corrente, per vedere di mandar via questo fumo e questo puzzo.

Andrea mi ha chiesto “Scusa un attimo. Noi dovremmo mangiare ‘sta roba?”

“Se mi volete bene, sì” ho piagnucolato.

“Amore, ti amo, ma non arrivo a tanto. Sono neri, bruciati, e alcuni anche calpestati per terra. Non ti sembra di chiedere troppo?”

“Vabbè, ma quanto la fate lunga. Insomma, cosa vuoi che sia? Quelli caduti, ci soffi un po’ sopra, quelli neri….mmh…fanno pendant con la tua camicia grigia…ehm…quelli bruciati…fanno bene! L’ho letto in una rivista!”

“Mamma, peccato!Volevo i pop corn!”

Andrea ci guarda con le mani sui fianchi e fa “Via, li faccio io!”

Che cosa? Li fai lui? Andrea in cucina sa fare solo un uovo al tegamino, impossibile che sappia fare questo piatto difficilissimo. I poppi corni sono sicuramente in cima alla lista della novelle cuisine!

“Questi si buttano” prende la mia creazione e la butta nella pattumiera. “Noooo!!!I miei poppiiii!!!Aspè che faccio una foto ricordo…vi ho amato poppi,ma voi non avete amato me, chicchi stronzetti e infingardi!”

Andrea ravana nel mobile di cucina e che fa? Prende una padella…. (nel frattempo senza farmi vedere prendo appunti sulla lavagnetta, mica so’ scema,no no)…mette un po’ d’olio…fuoco basso…aspetta un po’…butta i poppi….mette un grande coperchio…con un colpo di polso smuove la padella….Oddio come è sexy! Lo preferirei come Adamo con al posto della foglia, solo il grembiulino, ma c’è un minore in casa quindi può andar bene anche così. Si muove sicuro, tranquillo, ripetendo i vari procedimenti con una calma e una padronanza da chef. Ora cominciano a scoppiettare, ma i poppi con lui scoppiano meglio, sono scoppi più soft diciamo. Sdengsccchhh….Boingscchhh…Pangscchhh….Sbamsshhh…. insomma sembra che scoppino incartati nella gommapiuma. ‘na musica.

“Così si fanno i pop corn!” mi dice rovesciandoli nella zuppiera. Sembrano fiocchi di neve. Tutti bianchi e belli pomposi. La padella sembra appena stata leccata da una vacca, da quanto è pulita. Manco un po’ di fumo, manco un po’ di puzzo. Stavo per telefonare al prete per prenotare la chiesa per risposarlo un’altra volta. E ha fatto solo i pop corn.

Prima diapositiva:Poppi di Simo (da non confondere con 'poppe' di Simo, anche se la misura è la stessa di un chicco di mais)

Seconda diapositiva: Pop Star di Andrea.




Che dite?Ci do' di punto croce?Sarà meglio?

Un'altra cosa:vi vedo, sapete? Sì sì proprio voi, le mì bimbe che mi leggono che son cresciute tra Suor Germana e Gianfranco Vissani, lo vedo che state ridendo, che credete? Occhio a cosa dite, perchè vi spezzo le ditina come grissini, chiaro? ;-)


sabato 21 novembre 2009

SMS (Solo Massaggi 'Sciazzu')







Tra poco è Natale ed è tempo di regali. In casa mia siamo già in fermento per trovare un’idea carina per tutti. Alice ha già scritto la lettera a Babbo Natale anche se penso che non ci creda più, dal momento che mi ha confidato “Mamma, magari non esiste, ma io ci sto a provà, tante volte mi sbagliassi”, e così la letterina è appiccicata con due strati di scotch alla porta di casa. Quest’anno è più sicura, l’anno scorso come p.s. gli scrisse “Mi raccomando non sbagliare indirizzo, comprati il Tom Tom”. Io e l’ammore mio, come da qualche anno a questa parte, CI facciamo un regalo. Nel senso che ci compriamo qualcosa per la casa. A me era venuto in mente magari il mocio vileda nuovo o il tappetino a forma di cocomero per il bagno, ma Andrea guardandomi di traverso mi ha detto “Cara, non quei regali. Possiamo magari farci qualcosa di veramente carino”

Ma perché, il mocio non è bellino? Il suo concetto di regalo per noi è la televisione nuova, ultra piatta, 40 pollici 25 indici e già che ci siamo anche una manciata di mignoli. Oppure uno scooterino tosaerba alla Forrest Gamp (ricordate?), o una paccata di giochini per la Wii. Devo dire però che Andrea i regali li azzecca sempre. Una volta, per il mio compleanno, mi ha regalato una bustina.

“Buon compleanno amore!”

Una bustina? Vabbè che sono tanti anni e la fantasia può scemare, ma regalarmi solo il biglietto…

“Cosa è?”

“Apri e vedrai. Qualcosa che ti farà comodo”

Ma che fa come la mì nonna? Mi regala cento euro nella bustina?

Apro la busta, un filino in agitazione manco dentro ci fosse svelato il quarto segreto di Fatima e ci trovo un buono per una beauty farm. Una beauty farm!!! Oddio che bello! Mi ha pagato i trattamenti! Sìììììììììì!!!!!!!!!!!!

Aspetta ‘n attimo…perché mi paga il centro estetico? Che faccio schifo? E’ un messaggio per dirmi ‘Amò stai invecchiando, vatte a dà una sistemata?’

“Perchèèèèèèèèèèèèèèèèèè??????????”

“Perché cosa?”

“Dimmelo! Faccio schifo, eh? Sarai bellino te! Tho! Che mi manca? (a parte due tette, ovvio, ma quelle mica me le danno). Che c’è scritto? Massaggio? Ho bisogno del massaggio? Eh?...” Massaggio? Mmhh…bello però…dicevo? Ah sì “Eh? Pulizia del viso? Me lo so pulire anche da sola. Mica ci vuole la scienza! Che, non ti garba più la mia faccia?...” Pulizia profonda del viso e collo…dev’essere fantastico…dicevamo? Ah sì. “…Capito?”

“Capito cosa? Simo, ho pensato che per te fosse meraviglioso. Scegli un tuo mercoledì e te ne stai al centro benessere a farti coccolare. Per te, amore.”

Ah. E’ così facile? Ma io lo adoro, ma che dico, lo amo alla follia. Agguanto il telefono e prenoto il mio pacchetto bellezza!

Il mercoledì dopo sono davanti alla porta del centro benessere. Vorrei entrare ancheggiando come Valeria Mazza e dicendo la sua stessa cosa “La mia clinica dela Velezza!”, ma non sono argentina ma più che altro non sono Valeria Mazza. Dietro al bancone mi accoglie una signora di mezza età molto piacevole. Oddio, magari un po’ troppo agghindata in fatto di gioielli d’oro, ma solo un filino. Sembrava la Madonna d’Oropa. In quel momento, a essere sincera, mi sento molto sciatta, ma d’altronde son dovuta andare senza trucco e vestita comoda comoda, perché mi hanno detto che dopo il massaggio hai la consistenza di un budino andato a male. L’ambiente è molto rilassante e carino. Sulle poltroncine sono sedute due ragazze. Una tutta in tiro (come si vede che non frequento certi posti!) e una così abbronzata che pare appena scesa da un cammello in pieno deserto del Sahara. Porgo il buono già pagato alla signora e lei dopo aver scarabocchiato su un registro mi fa “Si accomodi pure. Intanto riempia questo modulo” Mi dà un foglio e una penna e io devo rispondere alle domandine. Ganzo, un test!...No non è un test…son domande diciamo alla Medicina 33.

Ha vene varicose?

ogni tanto

cioè no

vabbè sì!Una però.


Ha fragilità capillare?

Macchè

N

Sì, ma spiego:non ho i capillari fragili. Ho le gambe che se viste da vicino sembrano una cartina stradale, ma solo se ti avvicini parecchio…uff!


Soffre di ritenzione idrica?

No

a volte

un po’

dipende

che palle.

Sì. Ma come tutte le donne, no? A volte siamo vuote e rugose come prugne sansweet ,a volte piene di acqua come borracce, ma è la natura di donna, santoiddio!!


Anni?

36

33

28

23

36 (arrgggghhhh!!!!!)


Mi giro spazientita verso la Madonnina e lei mi sorride scambiando la mia intolleranza a test personali con impazienza di cominciare il trattamento.

“Tra poco verrà chiamata per il massaggio rilassante”

Menomale. Oohh che bello!Cerco di rilassarmi già da adesso pensando al mio massaggiatore. Un misto tra Walter Nudo (nudo) e Alessandro Gassman…me lo immagino venirmi incontro in canottiera, lucido e unto come un filetto di tonno, muscoloso come Mastro Lindo e con la voce di Luca Ward…

“Prego, si accomodi in saletta con Lara”

Vengo destata dal mio sogno dalla voce della signora. Mi giro verso Lara, ma non vedo una donna, vedo un armadio a quattro ante. “Piacere, sono Lara. La sua massaggiatrice”

La mia che? Ci dev’essere un errore! Non può massaggiarmi lei!Se solo prova a massaggiarmi mi tronca in 47 parti. Sono una donna fragile, io!No no no, non è possibile. Sembra una giocatrice di rugby, una sorta di All Blacks in gonnella, anzi in camicino. Lara per cosa sta? Per: Lei Adesso Rischia Altamente?

“Venga.”

Mi tocca seguirla. Sembro un cane bastonato, anzi che sa che deve essere bastonato. Lo so, con quelle mani alla Gianni Morandi, mi triturerà le ossa, farà di me polpettine fruzzettine, e mi piegherà a fisarmonica.

Entriamo dentro la saletta (che è piccola e bislunga) e lei mi dice “Si spogli pure dietro il paravento e indossi queste” Mi piazza in mano un sacchettino dove io spero ci sia una muta da sub, invece tiro fuori delle mutande di carta velina. Aspetta un attimo. Come ‘indossi queste’? Ma queste non sono di carta, sono un’ostia! Se mi surriscaldo un attimino le struggo! E poi la misura è della Barbie…e non è finita, non sono manco mutande ma è un tanga. Dietro c’è un filo interdentale. Sto sudando. Sono dietro il paravento con in mano un paio di mutande di carta velina e sto studiando come potrei fare a scappare senza dare troppo nell’occhio.

“E’ pronta?” mi fa Hulk dalla saletta.

“Mmhh…sì…arrivo…” Merda.

Okay mi faccio coraggio ed esco dal paravento.

“Bene, si sdrai qui, a pancia in giù”

Ho fatto ‘na corsetta dal paravento al lettino e durante lo slancio manca poco mi strappo le mutande e anche un muscolo della coscia. Dio come sono ridicola!

Lei nel frattempo ha acceso un bastoncino d’incenso e messo su della musica dove il sitar ne è il protagonista. Tutto questo dovrebbe rilassarmi. Invece penso che il bastoncino sia al rosmarino e una volta finito il massaggio ci infili tutti i miei pezzi a mò di spiedino, e la musica sembra suonata da un indiano ‘mbriaco in preda a un raptus.

“Questo massaggio è rilassante. Rilassi i muscoli e si senta a suo agio…”

Non ce la faccio non ce la faccio non ce la faccio…

“…ecco,adesso userò l’olio al muschio…” Al muschio? Non solo l’ostia, ora divento anche un presepe!

“La sento un po’ rigida…cerchi di pensare a qualcosa di positivo, lasci libera la mente…”

Senti un po’, Gandhi di noattri, non è che mi posso rilassare più di tanto, va bene? Ma come faccio a sentirmi a mio agio ignuda e unta? Mi ci manca una mela in bocca e sono pronta da fare arrosto!

O mio Dio.

“Comincio dai piedi…” Comincia a massaggiarmi i piedi, ditino per ditino e a me scappa da ridere. Che cazzo fa? Sembra stia giocando a shanghai con le mie dita. Poi sale un pochino, si mette il piede sulla spalla e con le sue manone comincia a spingere verso la coscia. Sembra stia mungendo una mucca. No davvero, via, non posso. Finito quella passa dall’altra parte. Mi lascio torturare le gambe e dall’imbarazzo vorrei inghiottire il bastoncino e anche tutto lo stereo con quel cazzo di sitar. Arriva ai glutei e sembra un pizzaiolo impazzito. Smista e preme sulle chiappe come se fossero di pasta di pane e ho avuto paura che fagocitassero anche le mutande di velina. Poi sale e arriva alla schiena ed è tutto un cric croc cric. Scricchiolo come un parquet e penso che tornerò a casa con quattro vertebre in meno. Quando sono sul punto di dire “C’ho ripensato, il massaggio rilassante non fa per me”, mi dice “Ora si volti a pancia in su.”

Ecco, a pancia in su è ancora peggio, perché mi son sentita veramente scoperta e vulnerabile, perché non sapevo dove mettere le braccia e me le son messe sul seno (ah ah ah bella battuta!) e lei mi ha detto “No no, queste le tenga lungo i fianchi”. Son rimasta lì tutta rigida e se mi mettevano un cartellino attaccato al pollice sembravo una morta sul lettino delle autopsie. A quel punto ho visto che la Lara era anche un po’ sudata e mi sono resa conto che forse massaggiare è faticoso. Ma mai quanto cercare di stare rilassati sotto quelle mani grosse come pale.

E’ ripartita di giù per poi salire,ho sofferto il solletico, mi veniva da ridere, tre volte mi ha fatto un po’ male, ho tirato su le braccia, mi sono grattata il naso, ho chiuso gli occhi per poi riaprirli subito quando me la sono ritrovata a 5 centimetri dal naso. E sì, perché mi ha massaggiato anche il viso e la cute della testa! Penso di aver inghiottito un molare e di essermi fatta schiacciare una dozzina di pidocchi. E’stata un’ora e a me è parsa una giornata.

Quando mi sono alzata dal lettino effettivamente ero un po’, diciamo…molle, ecco. Sensazione stordita e moscia, coi muscoli tutti flaccidi e l’andatura incerta. Sembrava mi fossi fatta uno spinello. Penso che il bastoncino d’incenso non fosse altro che qualche sostanza stupefacente. Infatti la musichetta indiana mi è sembrata anche più bella e la Lara nemmeno tanto Hulk.

Ne ho avuto la conferma, quando, al momento di congedarmi ho salutato la signora al bancone con un “Ci vediamo sorella!Oh Yeah!!”

Mi sa che involontariamente ho sniffato il bastoncino.

Mi sa che quest'anno andrò in Giamaica.

Mi sa che quest’anno Andrea mi regalerà il mocio vileda.

mercoledì 18 novembre 2009

AGENTE SEGRETO 00TETTE


Eccolo là, bello come il sole. Su un canale che manco so come ho trovato facendo zapping, lo guardo e rimango estasiata. Lo so, sono scontata, ma a me quel gran pezzo di manzo di Pierce Brosnan piace da morire. Dai tempi di Roger Moore sognavo di essere la sua donna, la sventolona di turno che si tuffa con lui dall’elicottero in fiamme e si salva. Sempre. O quasi…

Mi son sempre domandata che qualità ci vogliono per essere una bond-girl. Cioè, voglio dire, per rotolarsi a terra per non prendersi una scarica di colpi,gettarsi nel mare dopo un’esplosione o uscire dall’acqua con un pugnale infilato nel costume non penso ci voglia la laurea, o no?

Oddio, magari se fisicamente non somigli a una damigiana è meglio. Il nostro 007 deve fare la sua porca figura, alla donna probabilmente le farebbero fare solo la figura della porca.

No, a pensarci bene, manco un miracolo riuscirebbe a trasformarmi in un avvenente bond-girl. Peccato, avevo già il nome. Agente segreto 00Tette.Tzè! Ad averle son brave tutte!

Anch’io comunque ho il mio fascino, non so dov’è ma da qualche parte so che c’è. Il problema è che perdo sempre tutto. Magari un giorno l’ho messo proprio lì e adesso non mi ricordo.

Ma non sono diversa dalle altre donne. Prendete me e Pamela Anderson, per esempio. Siamo differenti? Direi di no. Siamo due donne, abbiamo due braccia e due gambe e ci dobbiamo fare la ceretta entrambe. Le nostre tette magari sono un filino diverse. Il fatto che lei abbia una sesta e io una doppio-zero (come la farina) è solo una quisquilia. Io mi riferisco al fatto che le nostre tette sono differenti perché anche lei come me ne avrà una più grossa dell’altra. Nel mio caso ho una retromarcia e una folle, nel senso che non c’è. Ho uno spazio vuoto che ti può servire per andare da un'altra parte, chessò, la spalla per esempio.

Nei giorni in cui sono parecchio ottimista, diciamo quando vedo la coppa mezza piena, penso che semplicemente devo ancora sviluppare.Che poi parliamoci chiaro, son comode ‘ste tette. Non ingombrano, stanno lì buone buone, come se appunto non ci fossero. In effetti manco le vedi.Per esempio al mare mi puoi stare con i piedi sulla schiena e usarmi a mo’ di tavola da surf, quando c’è il mare mosso vado via che è una meraviglia. Sono una donna di compagnia, io.
Non rischio di macchiarmi la camicetta mangiando un gelato, il cioccolato arriva direttamente a terra senza passare dal via.
Mi rimiro e parlo faccia a faccia col mio ombelico. Che quando sono sola non vi dico la compagnia.
Anzi aiutatemi a trovargli un nome.

Andrea può abbracciarmi davanti o dietro e non sentire nessuna differenza. Se levi di questi pensieri agli uomini, è una gran cosa.
Posso sdraiarmi sotto un divano, stendermi prona sulla sabbia e non lasciare impronte e usare i reggiseni a mo’ di fionda per la caccia ai piccioni.Gli uomini mi dicono “Che occhi belli c’hai!” e me lo dicono guardandomi veramente negli occhi. Se mi metto il push-up raggiungo una misura pari al nocciolo di un’albicocca e rischio che qualcuno mi dica “Ti hanno punto? Quest’anno le zanzare sono micidiali!”.

Mmh...diciamo che non sono una donna tutta curve, che messa di profilo c’ho lo spessore della Gazzetta dello Sport, che con un berretto e due baffi posso benissimo fare i provini del grande fratello in costume e presentarmi come Mario.
A proposito del Grande Fratello,ho letto che Cristina ha dichiarato che dalla sesta vuole farsi l’ottava. Brava, perché già che ci sei non ti fai la dodicesima?6 di qui e 6 di là. Se ci metti una rete nel mezzo fai un torneo di pallavolo. Sai che pubblico.
Ma dico io, perché? Perché offendere ’ste povere donne che partono da meno del vuoto cosmico?
Ma poi, dove le metti figlia mia? Uscirai con uomini che anche dopo tre anni che ti frequentano non sanno nemmeno di che colore hai i capelli, e non è una bella cosa. Se ti sdrai sulla sabbia lasci due crateri che possono inghiottire un bambino e tutta la colonia e non li ritrovano più.
Se vai in mare te le scambiano per due boe e ti ritrovi due sub attaccati al costume. E poi pensaci bene:
non puoi fare il meccanico
non puoi guardare il tuo ombelico
non puoi salire sulla bilancia della farmacia senza sentirti dire “Signora,scenda e risalga senza i gemelli, grazie”

Mmhh…mi sa che in fin dei conti sono fortunata, anche se non posso fare i films. Peccato però, il nome mi piaceva tanto…aspè che provo una battuta:

“Il mio nome è Bond. Simon Le Bond…”

P.S. pregate che oggi ci sia il sole. Ho steso fuori il mio reggiseno.

domenica 15 novembre 2009

INDOVINA CHI VIENE A CENA?



Un gran bel film, vero?Anche quello che ho vissuto ieri sera pareva un bel film. Comico, però. Parecchio comico. Incominciamo col dire che tutto nasce da una frase buttata lì da Martyna “Simo, nel fine settimana vengo in toscana, potremmo vederci!”

“Certo!”

“Ma non sono sola,c’è anche Catefiè!”
“Obbello!Okkay!Andrea, guarda, sabato ho pensato di invitare le amiche del blog a cena”

“Perfetto!”

“Bene!”

“Chi viene?”

“Martyna e Catefiè”

“Perfetto!” Andrea assume la forma di un punto interrogativo e mi guarda con fare sicuro anche se i suoi occhi mi dicono ‘e chi sono ‘ste due?’. Poi ,presa visione della mia decisione, mi fa “Le conosco?”

“Certo…”

“Ah bene”

“…che no. Ma non è un problema. Catefiè di persona non la conosco manco io. Se vediamo che non ci garba la lasciamo fuori sul pianerottolo”

“Giusto cara”

La situazione a dir la verità non è molto chiara, quando l’ho spiegata alla mia mamma, per capirci qualcosa ha dovuto prendere appunti “Ho due amiche a cena, una viene dalle Marche, una da Firenze”

“E fanno così tanta strada per la tua pizza? Tesoro se sei diventata così brava ti iscrivo alla prova del cuoco!”

“Mannò!Martyna ,che è una bimba del blog che ho conosciuto a Roma ,parte dalle Marche, poi va a Firenze per la presentazione di Fede, poi lì c’è Catefiè, che la porta con sè a Pontassieve, poi prendono e vengono a Pisa, però prima passano da Arezzo a fare una giratina, poi Martyna riparte per le Marche, invece Catefiè rimane a Pontassieve…”

“E Roma?”

“Che c’entra Roma?”

“Perché Martyna stava a Roma?”

“Perché eravamo a pranzo da Fede”

“Tesoro, se hai bisogno di un piatto di pasta ti pregherei di prendermi in considerazione. Non c’è bisogno che tu viaggi in tutta Italia per mangiare.”

Mi sono resa conto che chi è al di fuori del magico mondo di Topanova è un po’ un casino fargli capire come funzionano queste cose.

Fatto sta che le aspettavo per le 18/18.30 e alle 19.40 non erano ancora arrivate. Come una mamma in apprensione mi attacco al telefono.

“Ma dove siete?Mi fate stare in pensiero!”

“Mammatopa, tranquilla, abbiamo trovato un po’ di fila”

“Fate a modino, andate piano, non aprite agli sconosciuti, mettetevi la maglia di lana e soprattutto non sudate!Vi aspetto e non fate tardi!Chiamate se avete bisogno! Mandatemi un SOS!” Mi sono rivista tra 10 anni in questo stato per Alice. Non ci arrivo io. Muoio prima.

Dopo venti minuti suona il cellulare. “Oddioooo!!!E’ Martyna! Cos’è successo? Ecco lo sapevo! Mai mandare due donne così giovani da sole!Chissà cosa hanno combinato!! Prontoooo???”

“Simo, siamo sotto casa tua. Ci apri?”

Ottimo. Non solo le apro ma le vado pure incontro. Martyna scende di macchina e comincia a gridare “Mammatopaaaaaaaa!!!!!!!!” ‘na figura di merda col vicinato che non vi potete immaginare.

“Amoreeeeeee!!!” Sembrava il ritorno del figliol prodigo. Baci e abbracci alla mia tenera Martyna e poi vedo scendere quella che dovrebbe essere Catefiè. Lì per lì ho pensato:

-cazzo, quanto è alta.

-cazzo,che bella figliola alta

-cazzo, a mio marito piace la donna alta.

“Ciao Simo!”

“Senti, bella, per me sei troppo alta, chiaro? Quando parli con Andrea cerca di abbassarti un filino, d’accordo?Comunque…benventaaaaaaaaa!!!!!!!”

Ma che carina! A parte che l’avrei presa a spintoni per il suo metro e settantacinque senza tacco (e col tacco che aveva, sfiorava il metro e ottanta, te possino), però è troppo simpatica e alla mano. Degna di essere amica mia perché l’ho vista parcheggiare “Accosta pure la macchina alla siepe..” Ha capito al volo. Non solo manca poco entra DENTRO la siepe, ma ha strusciato tutte le gomme sul marciapiede, roba che se la vede Pirelli si strappa i capelli.

Le invito in casa e avverto Andrea con gli occhi che se fa una battuta sull’altezza di Catefiè, lo prendo a sprangate.

“Ciao Martyna!Che piacere!(che bella persona!). Ciao Catefiè,piacere (orpolà!!)”

Ho pensato seriamente di metterla nello sgabuzzino. Piegandola come un origami, sennò manco mi c’entra.

“Sedetevi pure!Che bello avervi qui!Prego accomodatevi. Dove volete. NO! Catefiè accanto ad Andrea, no!Qui!Seduta.Qui!” Sembrava impartissi ordini al barboncino “Qui davanti a me. Così ti tengo d’occhio!”

Che bello! Le mie bimbe a casa mia. Non m’ha fatto nemmeno strano. Visti da fuori sembravamo amici di vecchia data. Alice era a suo agio, soprattutto perché loro le hanno portato un regalino e la sua espressione diceva “Ganzo!Bisogna invitare più spesso le amiche di blogghe di mamma!”

Ho sfornato la prima pizza (per la cronaca: speck, rucola e parmigiano) con maestria manco mi chiamassi Gennaro e venissi da Napoli e la Martyna guardandola mi fa “Io no. Grazie”

“Come, te no?Mi avevi detto che ti piaceva la pizza!”

“Non così. Grazie” e mi ha guardato chiedendosi “Ci sarà altra roba, no?”

Catefiè non ha fatto un piega e manca poco mangia anche la teglia. Ha cercato di rassicurarmi con una frase da oscar “Simo tranquilla, io sono onnivora” Come i sorci. Paro paro. Queste son soddisfazioni!E avendocela davanti la imboccavo con la pala “Tho!Mangia!”

Fortunatamente la seconda pizza (per la cronaca:capricciosa) la Martyna l’ha divorata e questa volta anche lei non solo mangiava la teglia ma pure il coltello. Mi hanno fatto i complimenti e in quel momento le ho amate. Alla terza teglia di pizza (per la cronaca: prosciutto e funghi. E non si dica che non ho fantasia), Martyna ci confida che lei ama mangiare lentamente. Ma noi l’avevamo capito anche da soli. Infatti i nostri piatti erano vuoti e lei era sempre lì che divideva in quattordici parti un'oliva snocciolata. Tra un pezzetto di pizza, due sfogliatine ripiene, due noccioline e le patatine (che non si dica che a casa mia si muore di fame), abbiamo parlato un po’ di noi. Cioè…diciamo che l’ho interrogate…ci mancava la lampada puntata negli occhi e sembrava di essere al commissariato. E qui ho capito che l’apparenza inganna. La Martyna, che pare timida, introversa e fragile, in realtà ha le idee molto chiare di cosa vuol fare nella sua vita e un carattere determinato. Niente di tutto ciò appare di primo acchito, anche perché ha una vocina da cartone animato e l’espressione più dolce del mondo.

La Catefiè,che pare una donna tutta d’un pezzo (complice l’aspetto fisico), sicura, e pragmatica, in realtà ci ha confidato di essere insicura, di farsi mille pippe mentali e di essere molto timida.

E’ ovvio che la mia espressione era basita, come se avessi visto un canguro in bicicletta, e in quel momento ho capito che non c’avevo capito un cazzo. Ci siamo raccontate storie di vita vissuta, aneddoti, esperienze e novità. Andrea seguiva rapito le nostre conversazioni e quando voleva dire la sua alzava la mano. Abbiamo festeggiato l’incontro abbuffandoci con ben due dolci e bevendo spumante. Da lì a sbracarsi sul divano, il passo è breve. Anche perché dalle sedie di cucina al sofà ci sono davvero cinque passi in croce. Complice lo spumante, la stanchezza, il divano e la felicità abbiamo fatto discorsi sminchiati e riso a crepapelle per le cazzate più assurde. Bastava che una dicesse “Pè!” e gli altri AHHAAAHHHUHHAAAHHUUHAAAA!!!!!!!!!!!

Da rinchiudere.





Andrea (che amore) ha proposto “Vi faccio due foto!”

“Sì, grazie caro”
Quella alla vostra sinistra è la sua concezione di foto artistica. Da notare il mio calzino fotonico stile 'televisore anni 70 che funziona male'. Tutta 'na riga.
Poi abbiamo cercato di darci un tono “Via, bimbe, cerchiamo di fare le serie. Per esempio, te Catefiè, che lavoro vorresti fare quando avrai finito di studiare?”

“La statistica”
“Bene…” Statistica? Che vor dì? “…mmhh…interessante…molto…certo è un bel lavoro…piacerebbe anche a me…magari sapessi cosa è…” mi ha spiegato che le piacciono i numeri e le statistiche.
“Ti faccio un esempio, Simo”
Okay, ho temuto mi chiedesse foglio e penna, ma non l’ha ritenuto necessario.
“Ho fatto una statistica su Facebook”
“Interessante. Di cosa si tratta?” guarda quante cose si possono imparare.
“Ho fatto una statistica sul nome più lungo dei miei amici su FB. Siete risultati voi. Non è fantastico?” Volevo salire su uno sgabello e prenderla a cazzotti sulla testa.
“Martyna, ti prego, dimmi tu che lavoro vorresti fare”
“Certo, allora…” riporto in seguito quello che ho capito, dopo che la Martyna si è prodigata a spiegarmi con molta pazienza. Lei ce l’ha messa tutta, ma io, che ho il QI di una gallina scema, ho capito le seguenti cose: Martyna da grande farà qualcosa che riguarda il turismo. Ma il turismo alimentare. Lei verrà contattata dagli svedesi che vogliono venire in un agriturismo. Lei organizzerà eventi per turisti. Farà marketing alimentare. Poi ha detto anche altre sigle, LOP, DDT, MANAGEMENT, BBC,FRANCHISING, BOT e CCT. In poche parole da quello che ho capito starà a magnà dalla mattina alla sera in compagnia di francesi e tedeschi. In poche parole, non c’ho ancora capito un cazzo. Però se volete andare a fare una gita nelle Marche chiamate Martyna e se volete sapete quanti abitanti ci sono chiamate la Catefiè che vi farà una statistica in quattro e quattr’otto. Fa sempre comodo avere due amiche così. Devo dire che mi sono sembrate a loro agio. L’ho dedotto dal fatto che Martyna è stata lì lì per chiedermi il plaid per sdraiarsi ben bene sul divano mentre stava leggendo una fiaba ad Alice, e dal fatto che Catefiè abbandonava la testa all’indietro ed è stata lì lì per chiedermi il puff per poggiare i piedi e il telecomando per un filmino. Fosse stato per noi non le avremmo mai mandate via. Infatti Andrea ha proposto “Abbiamo due posti letto, se volete potete rimanere” E’ ovvio che per far entrare sul divano la Catefiè, avremmo dovuto scorciarle un femore e toglierle tre costole, ma son dettagli.
A malincuore l’ho dovute salutare e sembravo un prete, quando, rivolta ad Andrea, ho detto “Ora puoi baciare le spose…emh..volevo dire le bimbe”. Sembravo un cecchino pronta a far fuoco, ma son stati dei bacetti casti. Son serie le mì bimbe.
L’ho accompagnate fino al portone e il nostro saluto è stato molto dolce e commovente.
Simo “Fate a modo, e spippolate correttamente su Tom Tom”
Catefiè “Simo,ti conviene andare dentro, sennò ti prende la broncopolmonite”
Martyna “Oddio, quanto ho mangiato, rischio di vomitarti in macchina”
Non è stupendo?
p.s. Io vi adoro. Ma penso lo abbiate capito.

mercoledì 11 novembre 2009

UN CUORE MATTO




Un cuore matto, matto da legare…che crede ancora che tu pensi a meeeee!!!

Mi hanno preso come nuovo testimonial dello yogurtino da bere insieme a Little Tony. Mi son fatta un ricciolo sopra la fronte che pare un cannolo siciliano e mi hanno presa subito.

“Io ho avuto problemi di cuore, bevi un Danacol al giorno, non fare come me”

Bravo Tony,dillo a ‘sta gente! Dillo che a bere lo yogurtino l’infarto ti prende ugualmente ma cachi che è una meraviglia.

Tutto ciò per introdurvi alla consueta visita dal cardiologo per il controllo della mia valvola mitrale spanata. Non c’è verso che si chiuda a modino, è pigra e infingarda. Dico io, ma che ci vuole a chiuderti a modino?Eh? Lei no, lascia sempre uno spiraglio, e grazie a quello ogni tanto c’ho i battiti a mille e dolore al braccio sinistro come un infartuato. Mi rifiuto categoricamente di avere sintomi come un malato di cuore. Son già malata di mente e non si può avere tutto nella vita.

Arrivo in sala d’attesa dove spero non ci sia troppa gente.Invece è pieno, ma mi rallegro subito perché sono tutti giovani: età media 87 anni. Sembravo la badante slava della nonnina accanto a me.

“Oddio son messa male” ho pensato. Il prossimo passo è dall’ortopedico per il femore, sicuro.

All’accettazione la signorina mi ha domandato:

“Lei?” Che cazzo di domanda è?

“Sì” che cazzo di risposta è?

“Dica”

Stavo per dire: 2-e-t-t-i d-i- p-r-o-s-c-i-u-t-t-o c-r-u-d-o.

“Devo fare un eco” eco eco eco co co o o o

“Bene, dia l’impegnativa a me e vada a pagare alla banca”

Alla banca? Quanto costa adesso fare un ecocardiogramma? Quanto un Suv?

“Alla banca???”

“Sì, la Banca Riscossione Ticket”

Ma riscuotiti te, cogliona! Dimmi ‘vada a pagare’ e basta. Ma che banca? Cosa fai, ti dai delle arie?

“Dov’è?”

“Esca di qua giri a destra poi a sinistra scende le scale prende il secondo corridoio in fondo alla vetrata a destra”

Non c’ho capito una mezza cippa. Stavo per chiederle “Ha una cartina?”

Lei mi avrebbe chiesto “Per le indicazioni?”

“No, mi sparo un cannone e magari in preda alle allucinazioni riesco a trovare ‘sta banca meglio di come me l’hai spiegato te!”

Con aria tronfia di chi capisce al volo, ma con andatura confusa e rotatoria di chi non capisce un cazzo, mi son diretta alla porta.

Oddio, che ha detto? Sinistra…no destra….sinist…destra destra…si butti dalle scale…no prenda le scale…destr…no corridoio a sinistr…Oddio non ci sto a capì più niente. I cartelli l’ho letti tutti

Ginecologia

Pediatria

Oculistica

Alla scritta neuropsichiatria mi son fermata. Questo corridoio non lo prendo perché mi ricovererebbero subito. Torniamo indietro.

Oculistica

Pediatria

Ginecologia

Cardiologia

Ri-sono al punto di partenza.

Nascondendomi dietro la macchinetta del caffè per non farmi vedere dall’impiegata dell’accettazione, stavo per fare marcia indietro quando una donnina con pochi capelli bianchi mi fa

“Non l’ha trovato dove pagare il ticket??Eh??”

Nonnina? Vuoi che ti faccia un’ operazione a cuore aperto? Ce l’hai due stampelle per entrare nello studio del medico? Se tu duri a urlare, ti spezzo le gambine, intesi?

“No..ma bhè…adesso vado….”

“Ma ha capito? Perché qui è difficile.”

E’ difficile trattenersi dal darti una craniata. Ti cheti? Che se ci sente l’impiegata faccio una stragrande figura di merda?

“Mi pare di aver capito che lei non è molto pratica”

Invece lei sì, non è vero? C'ha preso la residenza in questo ambulatorio? “Vado”

Dopo aver sottratto un cane lupo da un non vedente che stava sonnecchiando su una poltroncina, sono finalmente riuscita trovare ‘sta banca. Grazie al cane si intende.

Sapete perché non la trovavo? Perché i cartelli colorati la davano in un posto, ma siccome ci sono i lavori, per ora l’hanno spostata e dovevo seguire i fogli A4 appesi con scritto a Uniposca rosso “BANCA

Mavvaffanculo!

Arrivata lì ci trovo questa scritta:Pagamento solo in contanti

Come sopra con triplocarpiato.

Oddio, che fatica. Torno su e aspetto il mio turno. I minuti passano in compagnia della signora Bruna e della signora Franca. E poi tutti gli altri. Bellissimi. Scherzavo signora, non mi sta sulle palle, ora può anche urlare, sono qui, vede?

“Lei cosa c’ha da fare qui?”

Come non detto, signora. “Un ecocardiogramma”

“Così giovane…!”

“E..bhè…ma non è grave. E’ un controllo”

“Eh… Sapesse io…ne ho passate tante, sa? Prima son rimasta vedova a 49 anni, poi menomale la mi’ figliola mi sta vicino, perché ho avuto un infarto…”

Speravo mi chiamassero da un momento all’altro perché ero prossima al suicidio. No, le storie tristi no. Ora arriva la Clerici col treno dei desideri e ci dice che hanno rifatto la casa alla signora, perché poverina stava in una baracca, che la figlia ha sposato uno sceicco e che d’ora in poi le verrà pagato un soggiorno di un mese all’Hawai perché lì c’è il sole e fa bene alle ossa.

Finalmente sta a me. Il cardiologo non è per niente figo.Proprio no. Devo assolutamente smetterla di guardare Greissanatomi.

Dopo aver scartabellato le mie vecchie visite, mi fa sdraiare, mi attacca tre elettrodi e io penso “Ora esplodo”. Riempie il mestolino di Gel Garnier Capelli Scolpiti e comincia a visitarmi.

A differenza di altri cardiologi, questo qui non apre bocca. Non dice niente. Ma mi tranquillizzi, no? Perché sta zitto? E’ concentrato? E’ timido? Sto morendo? Al posto della mitrale c’ho il cratere dell ‘Etna? E parli santoiddio!!!

Niente. Io per vedere di scuoterlo tossisco leggermente “Hem Hem …” Hey? Sono qua, mi vede?

“Sshh….”

Shhhh???? A me?? Ma come si permette? Avrei preso il pistolino e gliel’avrei battuto ripetutamente in fronte al grido di “Te-sshh-a- me-non-me-lo-dici!!Chiaro?”

Non è che perché io sono sdraiata sotto di te, con le tette all’aria tu possa comandare, okkey??

Datti una carmata, bello!

Niente. Lui muto. Impassibile. Sembra una statuta di cera del Madam Tussauds.

Prima di dirmi “Abbiamo quasi finito” mi punta il pistolino nell’incavo del collo. Ecco, ora siccome non ci sto, mi uccide. Primo caso della storia. Uccisa con un colpo secco alla carotide dal pistolino dell’ecografia. Mi troverebbero solo coi pantaloni e con le mini-tette all’aria. Immaginate la figura di merda. Il medico legale prenderebbe tutte le misure, tranne quelle, perché di fatto non esistono.

Cazzo, voglio morire in modo più decente.Minimo minimo con un Wonderbra.

“Tutto a posto. Non è cambiato niente dall’ultimo controllo”

Ti ci voleva tanto? E dillo mentre ravani che va tutto bene,no? Son contenta, non devo ancora comprare un lucchetto per chiudere bene ‘sta valvola. Ma io lo so, il problema è che il mio cuore è troppo affollato, ci sta un casino di gente. Entra te, esco io, poi rientro, dài vieni anche te! E’ qui la festa? Lascia aperto, arrivo subito! Ora rientro! E’ permesso?

E poi ci credo che si spana.

Piesse: lo so, è repertorio, ma faccio contenta la Pica.Almeno credo.

Piesse due: un Grazie a Tendallegra, lei sa perché ;-)

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