lunedì 24 novembre 2014
Chi ha un cane è una persona paziente
giovedì 16 ottobre 2014
Shirley Temple de noattri
venerdì 10 ottobre 2014
Treccione-one-one di ricotta e limone
Oggi ricettina.
Di un dolce che ho visto su una rivista e che voglio condividere perché è bello e buono.
Tu dici: mo' scrivo la ricetta e via. Ennò! Non si fa! Mica puoi scrivere la ricetta così alla buona senza prima tutelarti! Eh. Perché sui blog non puoi scrivere una ricettina senza citare la fonte. Me lo hanno detto le guru del food. Le regine dei siti di cucina. Le amiche mie che cucinano che manco Cracco che imita Gualtiero Marchesi. E se lo dicono loro, c'è da fidarsi. Non puoi tu trovare una ricetta su un foglietto senza prima improvvisarti Poirot e scoprire a chi appartiene quella calligrafia e da lì risalire all'inventore della ricetta. Non puoi dire "Tho! Ecco la ricettina di un dolce, provatelo!" senza dire dove hai preso la ricetta, chi l'ha cucinata prima di te, chi ti ha ispirato, cosa hai cambiato, il codice fiscale di chi l'ha divulgata e il pin del bancomat di su' nonna. Niente è lasciato al caso: devi cità. E io cito. Io cito e tu Tarzan.
Comunque.
Questa ricettina bella bella l'ho presa dalla rivista Fior Fiore in Cucina. È un mensile che mi porta mia suocera, la quale lo prende alla Coop. Visto che a casa sua la sfoglio avidamente manco ci fosse fotografato Raoul Bova ignudo, lei, bella stella, adesso la prende apposta per me.
Non sono solita fare pubblicità e non è un post sponsorizzato, ma se andate alla Coop ve lo prendete con un piccolo contributo e ne gioirete per trenta giorni. È una bella rivista con ricette semplici, dettagliate e alla portata di tutti. Infatti se ci riesco io... Non solo: è piena di suggerimenti, curiosità, bellissime foto e consigli su tutto ciò che riguarda la cucina e la casa. E, cosa da non sottovalutare, ha un occhio di riguardo per il menù dei bambini, per i vegetariani, i vegani, il biologico e chi più ne ha più ne metta.
La ricetta di oggi è nel numero 17 di Aprile, quindi mi sa che non la trovate, ma ve la metto io pari pari quindi il problema è risolto.
Il dolce che volevo fare era questo:
Basso, contenuto, piccolo e leggermente dorato.Invitante, vero?
Orbene, mi è uscito questo:
Un treccione da fare invidia a Raperonzolo. Una roba che manca poco mi esce dalla teglia e ho seguito alla lettera le dosi, eh! è inutile che fate quella faccia come per dire "Chissà che cosa hai combinato!" Ho solo sostituito un uovo (nella ricetta originale erano due) con il latte per la spennellatura ma temo che l'esplosione del treccione non sia imputabile a questa piccola variazione.
Comunque anche se non è venuto esteticamente uguale, è stramagnifico. Si fa in 5 minuti, non ha bisogno di lievitazione extra ed è un misto tra un dolce e un panbrioche.
Cosa ti serve:
Mezzo kg di ricotta
Mezzo kg di farina 00
230 gr di zucchero
1 uovo
1 bustina di lievito per dolci
1 limone non teattato
granella di zucchero
un po' di latte per spennellare la superficie
Cosa devi fare:
Accendi il forno e impostalo su 180°.
Mescola la ricotta con lo zucchero, poi aggiungi un uovo e la buccia del limone grattugiata.
Unisci la farina setacciata con il lievito e amalgama bene il tutto. A questo punto lavora un po' l'impasto con le mani, dividilo in tre parti, fai dei cilindri e posali su una teglia rivestita di carta da forno. Uniscili alle estremità e fai una treccia. Sai fare una treccia, vero? Se hai dubbi, vai su you tube e guarda un tutorial della tua parrucchiera di fiducia. Dopo aver fatto sto treccione, spennellalo con un po' di latte e cospargilo di granella di zucchero. Pronti. Ficca in forno per 30 minuti e dopo gioisci per la tua opera.
Questa ricetta fa parte della rubrica "Ricette per pic nic" e infatti la trovo ottima perché è un misto tra un pane dolce e una brioche. Secondo me sta bene con un velo di marmellata o con dell'uvetta all'interno.
Se la provate fatemi sapere ;-)
martedì 30 settembre 2014
Pechino Express: dico la mia.
domenica 5 febbraio 2012
SALVIAMO L'UCCELLO!
Comunque. Dopo tutta la neve che impazza sull'Italia, FB è pieno zeppo di foto di città innevate, di link con pupazzi di neve e di allarme cibo uccelli. Eh sì, perché il povero passerotto con tutta sta popò di neve rischia di non trovare più le nostre bricioline. Bricioline che vengono scosse dalla tovaglia insieme al telecomando, nel mio caso. A voi è mai successo?Vedeste che lanci che vi fò.
Dicevamo. Ho visto un sacco di link dove invitavano ad attrezzarsi per far sì che gli uccellini trovassero il cibo. E allora daje che ti ridaje mi sono messa a smanettare ancora e ho trovato un post curioso e un sito interessante dove suggeriscono ben 50 mangiatoie FaiDaTe per i volatili.
E volete che io non ci provi?
Anche perché casa mia è piena d'uccelli. Nel senso: è un po' campagna quindi spesso siamo circondati da passerotti, pettirossi, rondini sul filo dei panni, merli, merle, gazze ladre, piccioni e chi più ne ha più ne metta. E se lo dico ho le prove.
Ecco qua.

Il primo che fa la battuta sul fatto che c'ho un uccello in mano, lo prendo a capocciate, chiaro?
Insomma, ho trovato questo sito e mi sono messa a cercare quelli che potevo fare subito, con pochissimi accessori che avevo in casa.
Quello che mi è servito:

-l'anima di cartone di un rotolo di carta igienica (se non lo avete a disposizione mettete delle prugne secche nella torta destinata alla nonna, poi vedi come finisce la carta)
-una pigna (suvvia, vi sarà rimasta una pigna da Natale, no?)
-dei pirottini da cucina
-spago da cucina (o qualsiasi altro cordino)
-bacche di magnolia (vabbè, ce l'avevo da quella volta delle foto d'autunno, ricordate?)
-becchime per uccelli
-burro o margarina.
ecco il procedimento difficile da morì. Ma proprio difficile.
Prendete la pigna,legateci uno spaghino, spalmatela di margarina e fategli fare triplo carpiato in una ciotola di becchime. Ed è pronta. Eccheccevò?

Poi prendete il rotolo.Spalmate pure questo con la margarina (lo so, fa un certo effetto)e rotolatelo nel becchime come in una gara nel fango. E ualà!Pure questo è pronto.Troppo facile.

Ed ora tocca alla bacca di magnolia. Paro paro alla pigna.

Ora veniamo a quelli che mi hanno dato maggior soddisfazione:i pirottini.
Struggete il burro (la margarina in questo caso è troppo molle) e riempite i pirottini immergendoci lo spago da cucina. Riempite a questo punto il pirottino col becchime e mettetelo nel freezer a freddare (ma anche fuori viste le temperature.


Quando si saranno freddati togliete l'incarto e avrete i vostri dolcetti per uccelli da appendere agli alberi. Io so che mi pentirò di questa cosa, perché poi i miei alberi di ciliegio e albicocco si riempiranno di frutti e mannaggia, mi tocca stare in allerta come un cecchino per evitare che mi becchino la frutta. Ma ditemi se non è bello in inverno fare sta cosa per gli uccellini. Senza considerare che adesso il nostro platano sembra un albero di Natale con tutte queste cosine strane attaccate.




Però.Però ho fatto i conti senza l'oste. C'è qualcuno che si è affacciato alla finestra e guardando in giardino si è sfregata le zampe.
Stai a vedè che casino. Altro che Titti e Silvestro.
domenica 7 novembre 2010
THE CHRISTMAS SHOPPING

Certo. Se ti muovi con la Top-family il 6 Novembre può capitarti questo e altro.
Ieri, con una temperatura che sembrava il 25 Aprile, ci siamo sparati un pomeriggio di sano shopping. Completamente sminchiato e senza senso.All'inizio.Poi un senso l'ha avuto. Eccome.
Abbiamo spaziato da negozi di rubinetterie (“Amore dobbiamo assolutamente comprare il miscelatore nuovo della cucina”) a quelli di cucine (“Certo, ma già che ci siamo perché non cambiamo il forno?”), ma ovviamente ci siamo diretti alla cassa con delle renne di pannolenci e un set di cacciaviti da 24 pz. Quando si dice essere coerenti.
Poi (“Ma le vogliamo comprare ‘ste scarpe, o no?”) ci siamo diretti in questo mega store di vestiti e calzature e…
“Noooo Ali!Guarda bellino questo completino!”
“Davvero mamma!Me lo provo?”
“Eccerto!Andiamo in camerino!”
“Bimbe? Io c’ho da comprare le scarpe”
“Amò, e un attimo!Guarda che occasione. Vai intanto a provarne qualche paio, su!”
Io ci provo, lo esorto, lo spingo come farebbe una brava mamma col pupo di cinque anni che non riesce a salire da solo sull’altalena. So che può farlo. So che ci riesce.
Ma nonjelafa. Non da solo.
“Magari vi aspetto”
Manco i piedi fossero i miei.
Io e Alice, come due esaltate, abbiamo fatto un piccolo cabaret nel camerino, provando magliette pantaloni e golfini. Tutta roba per lei, si intende. Siamo uscite cariche come muli al grido di “Compriamo tutto!Ololaiuuuu!!”
Sì, perché ad Alice ho preso un completo golfino-pantaloncini che ci ricorda vagamente l’abbigliamento tirolese. Ci mancava Fiocco di neve e poi sembrava Haidy. Paro paro.
Poi abbiamo accompagnato Sant’Andrea al reparto calzature dove lui si è provato diverse scarpe.
“Che te ne pare?”
“Belle!Ci stai bene?”
“No”
“Queste?”
“Mmh…insomma”
“Peccato, ci stavo bene”
In questi momenti ho un potere decisionale che manco Napolitano.
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“Ecco, queste qua ti piacciono?”
“Sì, molto. Provale un po’…”
E lui parte con una scarpa da ginnastica in un piede e una scarpa elegante nell’altra. Zoppica che pare la volpe di Pinocchio. “Sì, queste. Belle, comode, un buon prezzo”
In coro, insieme alle commesse, abbiamo intonato l’Alleluia.
E poi, l’apocalisse. Davanti a questo negozio ce n’è uno di articoli per la casa. Avete presente quegli edifici dove appena entri vieni sommerso dal profumo dell’ennesimo Dash al gelsomino formato 3X2? Dove hanno una caterva di barattolini, scatoline, scovolini per il cesso, ceste di vimini per la biancheria e poco più in là IL REPARTO NATALE?
Ecco. Immaginatevi noi tre che avanziamo come i Re Magi spinti dalla stella Cometa. Con gli occhi a forma di abete (ho detto abete e non ebete)e la bava alla bocca che nemmeno un mastino napoletano, ci siamo letteralmente tuffati tra gli scaffali.
Okay, lo ammettiamo. Siamo una piccola famiglia che sente il Natale alla grande. I piccioni che stanno sulla nostra grondaia ci ringraziano ogni anno perché già a fine Novembre a loro gli par d’essere a Las Vegas da quante luci mettiamo. E due piccioni a Las Vegas non si sono mai visti.
La frase più ricorrente che in questi giorni ci viene rivolta è “Avete già fatto l’albero? UHHAAHUHHAUHH!!” e stanno a morì dalle risate. Bene. Temiamo che ci stiano prendendo per il culo, ma noi ‘Gli zimbelli del quartiere’, non demordiamo e anche ieri ci siamo cascati.
In pieno delirio abbiamo cominciato:
“Nooooooooo!!!Dobbiamo averliiiiiiiiiii!!!!!!”
“Corri babbo, prendi un cestino!Guarda questo che faccinaaa!!!!!!”
“Questa alce deve essere mia!Ha una faccia che mi ricorda qualcuno…” Per un attimo ho avuto la netta sensazione di guardarmi allo specchio. Ha un muso troppo rinco!
“Simo, guarda qua”
“Ma è un semplice vaso natalizio..”
“Ma io ho avuto un’idea Lo riempio di sale grosso…”
Sale grosso? E che ci mette, le cosce di pollo?
“…a mo’ di neve, poi ci mettiamo una candela tozza…”
Candela tozza? Ma è mio marito quello che sta parlando come Giovanni Muciaccia?
“… poi lo mettiamo in tavola. Che dici?”
“Mi sembra stupendo! Non c’ho capito una beata, ma mi fido di te.Signorina?Mi scusi. Ha solo queste varietà?”
“Signora sono venti soggetti diversi…”
“Bhè, me ne servivano almeno trenta. Mi accontenterò. Guarda Babbo Natale che mi scavalca il camino come Nino Castelnuovo!Lo prendo!”
“Mamma guarda i pinguiniiii!!Questo qua ha la cravatta come babbo!Lo prendiamo?”
“Certo,ha la cravatta come babbo!” Oddio, Andrea non possiede una cravatta così,ma ogni scusa è buona per comprare.
Dio, come ci piace questa festa!Che, s’era capito?
Ricapitolando: dovevamo prendere solo le scarpe e siamo tornati a casa con sta roba qua.
Giuro che noi non c’entriamo. Siamo solo stati posseduti da Becky Bloomwood vestita da Santa Claus.




E ora che avete visto il pappiè, ditemi come facevamo a resistere. Come, dico io.
p.s. la mia preferita rimane l'alce. L’espressione mi fa troppo morì.
lunedì 1 novembre 2010
THE WINNER IS? Z come...

“Simo, aiutami, sto poco bene”
“Oh, mi dispiace, che ti senti?”
“Non so, ho un peso proprio qui sullo stomaco”
“Vuoi un massaggino?”
“Grazie, sarebbe l’ideale”
“Vieni qua…così va meglio? Ma che ti sei magnata ieri sera?”
“In effetti ho un po’ esagerato. Era la mia festa”
“Ma fija mia, datte na regolata la prossima volta. Ti trovo anche un po’ ingrassata”
“Dici?”
“Come no.Ti sei arrotondata qui sui fianchi. E poi mi sa che hai la febbre. Senti come sei calda”
“Burp! Continuo a non digerire. Ho dei bruciori di stomaco allucinanti. Manco avessi un lumino in pancia”
“Pure!Dimmi un po’, che ti sei messa nello stomaco?”
“Un po’ di roba. Roba buona però"
“Quanta?”
“Tanta, ma non è mai troppa.Burp!”
“Ma che stai a vomità?”
“No…insomma…ho qualcosa qui, di traverso. E’ come se lo dovessi sputare”
“Ma che schifo!”
“Ma se lo butto fuori almeno sto meglio!Lo dice anche Shrek, ‘Meglio fuori che dentro!’ Simo, aiutami”
“Macchevvoi?”
"Tienimi la testa.Burp!"
"Anche no!"
"Guarda che se sto così è anche colpa tua!"
"Ma figurati!"
"Chi è che ha esortato gli altri a fare festa?Eh?Sei stata te!E ora mi aiuti. E poi dici sempre che ti piaccio da morì, e ora io stoammorì"
"Non dare la colpa a me, sai? Che colpa ne ho io se c'ho degli amici straordinari?Anzi, guarda, a dirla tutta è colpa loro. Sì, è loro!Fatti reggere la testa da chi ha festeggiato con te. Che c'entro io!Ma guarda te..."
"Simo, non mi lasciare sola in questo brutto momento"
"Ma non puoi chiamare tuo fratello?"
"Chi, quello? E' tutto curvo, non ce la farebbe mai a sorreggermi, tondetta come sono"
"Vabbè, dai, mi fai troppa pena. Ti aiuto io.Che devo fà?"
“Fammi un massaggino”
“Così va bene?"
"Sì, sto meglio se mi fai due carezzine. Sento che sono pronta a digerire"
"(Bleh!)Dai, prova allora! Liberati. Farai felice me e anche qualcun altro. Così la finiamo con questa pantomima”
“Davvero?”
“Ma certo!Tenersi tutto dentro fa malissimo!E sputa sto rospo!”
“Oddio…Burp!”
“Aspè che t’aiuto…ti agito un po’…ecco così…massaggino…non mi spettinà, sai? E sputa!Sputa che l’hai proprio lì!E sputa sto rospoooo!!!”
“BURP!”
"Brava!Ce l'hai fatta!Mi fa parecchio schifo, ma ce l'hai fattaaaa!!"
"Ora sto meglio.E' un bel rospo?"
“Oh. Non è un rospo. E’ un quadrupede. E ci credo che l’avevi di traverso. Ma ti rendi conto quanto è grande in confronto a un rospo?Porella. Fammi vedere…Caspiterina. Qua ci vuole Piero Angela per spiegà sta cosa. Non si è mai visto un animale del genere. Per quello è speciale. Riposati ora, cara mia, che io vado a dare la notizia”
Il video lascia molto a desiderare ma se mi chiamavo Tornatore, adesso non ero qua.
-La mia zucchetta ha rischiato di morire soffocata, vi rendete conto?
-La mia zucchetta mi ha pure sputato in mano.Dio che schifo (ma cosa non faccio per voi, voglio dì...)
-La mia zucchetta fa sapere che, insieme alla padrona di casa, è felice di questo sputacchio.
Complimentissimi Tesorinaaaaaaaaa!!!!!
Sono felice (ma lo sarei stata per tutti), ma lei c’è sempre e già il nome è troppo simpatico.Poi il suo blog è creativamente culinario, e come può non piacerci il suo biscottino autografato? Spero che con questo premio la nostra amicizia diventi più profonda, come profonda deve essere la buchetta dove pianterai i semini dell’Amicizia. E ora preparati perché ti arriverà una tegolata tra capo e collo. Evvai!Un baciottolone tutto per te!
Grazie a TE e a tutti VOI di aver partecipato. Come sempre siete stati stupendissimiiiiii!!!
p.s. Con la Zucchetta, ci voleva Zucchero.
E dopo sto post (che manco un bimbo di sei anni) è proprio un Peccato morir.
Tanto pè rimanè in tema '1° Novembre', mica per altro.
p.s. ciù: vi adoro.
domenica 31 ottobre 2010
DOLCETTO O SCHERZETTO?
domenica 2 maggio 2010
NOVE SETTIMANE E MEZZO

Ora ditemi voi. Siamo a Maggio e sembra di essere a Novembre! Che una poi aspetta la bella stagione per tirar fuori l’argenteria da letto. Le culotte, il babydoll, insomma quella roba lì. Diciamo alla 'Nove settimane e mezzo'. A me ci vorrebbero nove settimane e mezzo per ripigliarmi dallo shock di stare in baby doll in pieno inverno. Infatti ammiro (e se qualcuna di voi lo fa, sono orgogliosa di essere vostra amica) le donne che anche a Gennaio e -5 fuori dalla finestra, vanno a letto con 10 cm quadrati di stoffa. Diciamo come ci vien fatto vedere pure dalla pubblicità. Il sogno di ogni uomo. Io quando fuori imperversa il maltempo (da ottobre a marzo) mi corico col mio pigiama in pile con gli agnelli pelosi in rilievo. Sono di una gnoccaggine unica. Emano passione come la signora Fletcher in bikini. Però mi sembra di essere quantomeno normale. Io non posso credere che stai bene (tu donna!) a infilarti nelle lenzuola ghiacce (brr!!) in perizoma e reggiseno di pizzo. Magari ce l’hai indosso, ma sopra di esso vorrai mettere una bella coltre di lana spessa come un cuscino del divano? E poi (e qui vi ri-ammiro) vorrei essere una di quelle donne che quando si svegliano indossano la vestaglia. Sennò che l'hanno inventate a fare? E poi è bella, è elegante, è...per me inutile. Io, che sono bestia nel profondo, mi trovo male con la vestaglia. A parte che non farebbe pandan con i miei pigiami di lanina pelosetta, e poi...cioè...mi dà fastidio, mi sembrerebbe di avere addosso un vestito sopra il pigiama...è scomoda...E dico tutto questo perché pure l'ho provata, quando sono stata in ospedale. Che lì,se non c'hai la vestaglia, potrebbero non darti nemmeno il letto!Ovvio che la vestaglia si sposa benissimo con la camicia da notte. Ecco. Vi faccio una domanda: ma solo io la camicia da notte dopo dieci minuti me la ritrovo all'altezza delle ascelle? Non ci sta. A me non ci sta. Non so per quale astruso motivo, ma è così. Ho provato pure quella (perché ho tentato di essere una donna normale), ma non solo soffro il freddo alle gambe, ma questa sale da sola a ogni minimo movimento. Forse il marito la comanda a distanza, chissà...
E poi non va bene perché non la posso infilare nei calzini come faccio con il pigiama. Sì, lo confesso, dormo con i calzini di lana e dentro ci infilo il fondo del pigiama, perché se metti caso la notte mi si scopre il pezzo che va dal malleolo alla metà del polpaccio, mi sveglio incazzata e infreddolita e ficco gli stinchi ghiacciati tra le cosce di Andrea. A quel punto si sveglia incazzato lui con la sensazione di avere una confezione di nasello surgelato findus tra le gambe. Vedete? Io lo faccio per salvaguardare l'armonia della famiglia, mica per altro. Anche se, detto tra noi, adoro farmi scaldare i piedi in questo modo. A mio favore vi dirò che:
non vado a letto con i bigodini
non vado a letto con i cetrioli sugli occhi
all'occorrenza riesco a spogliarmi velocemente facendo un giro nella cabina armadio come Superman nella cabina telefonica, e mi stampo pure una S sul babydoll che sta a significare Supergnocca.
E secondo me tutto questo non è nemmeno un fatto di età.No no. Io non ero così nemmeno a vent'anni. Nemmeno quando ho sposato. E' logico che sotto il vestito avevo tutto un pappiè di roba che vi lascio immaginare. Avete immaginato? No, DIPPIU'. Che poi ci agghindiamo per la prima notte di nozze, come mai abbiamo fatto in vita nostra, perché c'è indubbiamente una grande aspettativa. E tutto questo ci viene tramandato dalla tradizione, ma i tempi son cambiati. Per me non va più di moda. Andava bene prima, che arrivavi al matrimonio vergine, ma mica adesso. Cioè, la macchina l’hai già provata, no?E poi sei di ritorno dal tuo matrimonio che è già tanto se sei ancora vivo.E sarai anche un po’ stanchina per aver ballato la macarena col tacco 12 e otto strati di tulle, no? C’hai pure un litro di prosecco in corpo, l'hai dimenticato? E non ti azzardare a chiudere gli occhi dalla stanchezza perché l’ultima immagine che vedi non è per niente arrapante: sicuramente è tua madre che ti stritola nel suo abbraccio e ti ripete “La mia bambina!!” E te che pensavi di immaginare il tuo neo marito che balla tutto unto come un filetto di sgombro su un cubo glitterato.
E poi ti fanno male i piedi, il reggicalze ti ferma la circolazione della coscia e pare tu abbia due cotechini al posto dei quadricipiti, le ascelle pezzate, l’acconciatura che pare stia su come una palafitta appena travolta dallo tzunami, il riso nelle mutande, la rucolina dell’antipasto tra i denti…insomma quella roba lì.
Ricordo che Andrea ha imprecato ancor prima di varcare la soglia di casa. Ma non perché lo aspettava una vita d’inferno, ma perché IO insistevo per attraversare la soglia in braccio a lui.
“Dài amore, come nei film americani!”
“Ma non siamo in America!”
“Ma che c’entra! Dài, son leggera, no?Son pure dimagrita con l’ansia!”
“Amore, hai 28 chili di vestito. Otto tulle ti c’ha messo tua madre. Otto. Stanotte per trovarti devo fare un corso accelerato di archeologia. Non ci passiamo dalla porta, dai retta”
“O prova! Quà! Arreggimi. Oplà!”
“Cazz….”
“Vedi che ci passiam….” STRAAAAAPPPPPPPPPPPPP!!!!!!!!!!!!!!!
.........
trallallà...
.......
Vabbè un po’ si è strappato, ma poco poco, un po’ in fondo, manco si vedeva. Giuro.
Ma son passata dalla porta in braccio al mio sposo.
La camera era un tripudio di rose. Tutte sul letto. Merito delle mie amiche Barbara e Ornella.
“Ma non sono meravigliose? Che dolci!”
“Sì, effettivamente…”
“Dài, facciamolo sulle rose…è così romantico..”
“Simo, mi sembrerebbe di farlo con Luca Sardella, per cortesia, leviamo almeno le rose”
“Ma no!Pensa ai petali, al loro profumo!”
“Ma io penso alle spine se permetti!”
Lo spumante mi fece dire una frase tipo “Non c’è rosa senza spine, sennò per te è la fine..” Una cosa del genere.
“Simo, sei ‘mbriaca?”
“Mannò!Il nostro amore va oltre le spine! Ma cosa vuoi che me ne freghi delle spine nel fianco!”
"Hai ragione. Io ne ho appena sposata una"
Non è stato tutto romantico?
Piesse: quel giorno, solo quel giorno, avevo tutto l'armamentario, e ottimista pensai "Comodo!".
Non pensai invece che 34 gradi non ci sono tutto l'anno.
Pippiesse: Kim Basinger ha fatto lo spogliarello alla veneziana solo perché l'hanno pagata. E comunque davanti a sè aveva Mickey Rourke ai tempi d'oro, mica cotica.Tzè!
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