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lunedì 18 marzo 2013

I librini Harmony






E ora qui vi ci voglio.
E qui casca l'asino.
Forza, alzate la mano. Chi di voi ha letto almeno un (uno!) librino Harmony in vita sua?
E' inutile che fate le gnorri. Mi par già di vedervi che fischiettate guardando in alto con aria vaga. Io so! So che almeno una volta in vita vostra avete sfogliato quelle paginette anche solo per curiosità.
Namo su, lo potete confessare a Simo vostra.
Io a voi lo confesso: ho letto librini Harmony. Ebbene sì. Oddio, non di recente, Cioè, a pensarci bene sono passati tanti anni, ma ho una dignità e non vi dico quanti. Ma li ho letti.
E mi garbavano. I primi ho cominciato a leggerli intorno ai 13 anni. Eran quelli della mì mamma, della mì zia e della mì nonna. In casa mia non si chiamavano Romanzi Harmony, ma libriniarmoni, come se fosse tutto attaccatto.
“Ce l'hai un librinoarmoni?”
“L'hai letto sto librinoarmoni?”
“Mi presti il librinoarmoni giallo?”
Perché, a parte i primi che erano tutti di un bianco cadaverico, sono arrivati poi quelli con la striscia colorata, con la bandana. E non erano colori a caso.
Oh no. Ma ti pare? E vi parlo degli anni ottanta. Su quelli di adesso non sono preparata.
Vediamo se ricordo le varie serie (correggetemi se sbaglio)
C'erano quelli con la striscina rosa: i più romantici e narravano di storie semplici, forse.
Quelli con la striscina celeste (Harmony bianca): amori in corsia. Tipo Grey's Anatomy. Tutti ambientati in ospedali, case di cura e cliniche. Dove l'infermiera sfigata si innamora del primario figo. Sempre. Erano i preferiti della mì nonna. Giuro. Leggeva solo quelli. E mi aspettava a casa sua stringendone in mano uno e mormorando “Tu sapessi questo librino... c'è un dottorinooooo!!Uhm...” Vabbè, la mì nonna era un po' stramba, ma sennò non ero nipote sua. Eh.
Poi c'erano quelli con la striscina verde, (Harmony Jolly) Mi pare erano quelli dove la protagonista era giovane, o forse quelli dove erano ambientati nei ranch o giù di lì. Ma potrei anche sbagliarmi.
Poi c'erano quelli con la striscina blu (Harmony Destiny) dove in genere i protagonisti sono un po' più maturi. Tipo son separati, divorziati, hanno otto figli ciascuno e via dicendo. Sono anche un po' più spessi e un filino più impegnativi. Tipo che invece che sembrare di essere stato scritto da una bambina di cinque anni, qui almeno dieci glieli dai, ecco.
Poi c'erano quelli con la scritta dorata (Harmony Oro) e qui sì che il libricino è quasi un libro. Perché rispetto agli altri ha un mucchio di pagine e la trama è quasi accettabile. Quasi.
E poi c'erano i miei preferiti: quelli con la striscina gialla (Harmony Intrigue). Erano tipo “Ti amo, ma preferisco spararti” o “Ti sposo anche se sei un ladro farabutto”. Insomma storie d'amore dove comunque c'è il detective, la poliziotta, la vecchina del villaggio e la signora in giallo. Già all'epoca amavo i thriller e i gialli, pensa te.
Uno di questi, a distanza di tantissimi anni, ricordo la trama. Più o meno. Mi ricordo che mi piacque da morire e la soluzione mi sorprese pure. L'assassina era la vecchietta invalida!Ganzo, no? Ma quello che fu ganzo è che i protagonisti (un lui e una lei già innamorati anche se non lo sapevano) scoprono che il colpevole è proprio la vecchina che faceva finta di essere invalida e inchiodata su una sedia a rotelle. E come lo scoprono? Perché arrivano a casa della vecchina a sorpresa e... la scoprono in piedi? Macchè!Si accorgono che le piante sospese al soffitto sono annaffiate di fresco!E come fa una vecchina inferma ad annaffiare le piante sospese? Eh. Geniale, nevvero?
Ma uno, uno in particolare, mi ricordo con tenerezza. Uno che faceva parte della serie Destiny, quelli blu. Un librino che lessi due volte da quanto mi piaceva. Lo ricordo talmente volentieri  che quando mi ritrovo ai mercatini dei libri usati do un'occhiata solo per vedere se lo scorgo di nuovo. Tipo il protagonista di Serendepity, avete presente? Perché quello, solo quello, lo ricomprerei e lo rileggerei. Per scoprire con occhi nuovi e da quarantenne, da cosa venivo affascinata. E so per certo che adesso lo troverei ridicolo e scontato, ma a quel tempo mi regalò delle bellissime emozioni. Mi ricordo pure il titolo (degli altri manco se mi ipnotizzano, mi ricordo) che non ho mai dimenticato negli anni.
Si intitola Tre più tre fa uno? di Betsy Osborne datato 1986. Ed è la storia di un divorziato con due figli che incontra una separata (grafica pubblicitaria) che ha altri due figli, due gemelli per la precisione. Loro si garberebbero anche, ma non è facile conciliare due case, due ex, quattro figli e tutto il cucuzzaro. Insomma trama già letta e scontata, molto americana, dove la famiglia allargata la fa da padrone, ma Dio come mi piacque!
E niente. Io non l'ho più trovato. Qualcuna di voi ce l'ha? Pagherei il triplo per averlo, sappiatelo.
Ora ho visto che ci sono nuove edizioni, tipo romanzi storici alla Elisa di Rivombrosa, e poi Passion e Sensual alla cinquanta sfumature de sta ceppa e via dicendo. Ma volete mettere la poesia di rivedere un librinoarmoni targato anni '80?
Io e la mì mamma quando ne rivediamo uno ci abbracciamo commosse. Perché checchè se ne dica, e si faccia le vaghe, una donna, almeno una volta, una sbirciatina gliel'ha data.
E non c'è niente di male, perché fanno parte anche loro di una vagonata di ricordi ai quali non è facile non cedere.
Fossero questi tutti i mali, nevvero?

p.s. Io ho fatto outing, ora sta a voi ;-)

martedì 7 agosto 2012

Cinquanta sfumature di grigio (ma alimortè!)






PLIN PLON!!!ATTENZIONE O VOI CHE ENTRATE!
Dicevo. Siccome in questo post parlo di libri e siccome dico la mia e probabilmente svelo un po' di trama, vi volevo avvertire che sicuramente vi rivelerò che l'assassino è il maggiordomo. Faccio per dirlo.
Detto questo, inizierei a recensire alla mia maniera alcuni libri che ho letto. Partiamo col botto? Partiamo con Cinquanta sfumature?
Via.
Cinquanta sfumature di grigio – E L James
Ho acquistato questo libro come penso la maggior parte di voi: travolta dall'ondata di citazione in ogni dove. Ne parlano tutti, dice che fa scandalo, dice che è molto hard, dice che le donne ne vanno pazze. Io leggo la prima pagina, mi pare carino e me lo compro.L'avessi mai fatto!Giaina, saputo dell'acquisto, mi fa un cazziatone manco le avessi detto “Ho rubato un calendario dei gatti in libreria”. Mi dice che ci son cascata pure io, mannaggia. Il libro, secondo lei, è una ciofeca che sta avendo successo grazie a un marketing coi fiocchi.
Io leggo le prime venti pagine e credo che si sbagli. Poi lo finisco e da quel giorno le dedicherei una statua in piazza del Popolo a Roma. Aveva dannatamente ragione. Ora. Il libro si autoproclama molto erotico. E sì, ci sono molte scene di sesso spinto. Roba che quando leggi il primo amplesso giri la testa verso tuo marito, alzi il sopracciglio, ti inumidisci le labbra e speri che tua figlia abbia un attacco di narcolessia seduta stante. Ma questo accade solo al primo. Poi sono tutti uguali. Una noia mortale. E per annoiare descrivendo scene di sesso, bisogna essere brave parecchio.Ripetitivo, banale, con la protagonista che la prenderei a sberle da quanto è scema e il protagonista maschile che lo prenderei a badilate da quanto è antipatico. Le parole GEMO- ARROSSISCO- INCLINA LA TESTA DI LATO, vengono ripetute (non scherzo) 999 in quasi 500 pagine. I sinonimi: questi sconosciuti.
Ci sono anche i due volumi successivi ma per me rimangono sullo scaffale. Insomma, si può leggere, per carità, ma non è il libro dell'anno come vogliono far credere. Io son cascata nella rete.

Herry Sotter e la camera dei secchi e Herry Sotter e il prigioniero di vazkadabagn - Claudio Comini
Non avete letto male. E' proprio Herry Sotter. Il simpatico Claudio Comini (che non conosco ma se scrive questi libri è simpatico di sicuro) scrive le parodie di Harry Potter. E fa schiantare. Questi libri nascono per ragazzi, infatti inizialmente l'avevamo scelto con Alice, invece è così esilarante che alla fine ce lo siamo letti tutti. I libri ripercorrono gli originali, ma il nostro Herry Sotter è uno sfigato, non è un mago anche se tutti, visto il nome, si aspettano che lo sia. I nomi dei personaggi sono parodiati pure quelli e troviamo: Sederus Peton (già il nome mi fa ridere) al posto di Severus Piton e Colui-che-a-scanso-di-equivoci-è-sempre-meglio-non-nominare al posto di Tu sai chi (l'innominabile Voldemort) che a sua volta diventa Vendimilort (che pare il nome di un fattore) e Album Silenzio che non vi sto manco a dì chi è. Insomma, due libri (il terzo lo devo ordinare) che consiglio se avete dei ragazzini, ma anche a voi se vi sentite tali. Perché il bravo Claudio Comini riesce a far ridere su una storia che ormai sanno tutti. E sono proprio bellini.

Di pancia, di cuore...da ridere – Chiara Pelossi Angelucci
Questo libro mi è stato regalato dalla mia amica Paola che mi arriva nientepopòdimenochè dalla Svizzera. E' un libro un po' fuori dai circuiti abituali, ed è un peccato, perché l'autrice ha una storia tutta particolare.E come in tutte le storie particolari la scrittura può diventare un'ancora di salvezza. Qui abbiamo la protagonista del libro, Lina, che è difficile descrivere, diciamo solo che è una pazza scatenata che ne combina di tutti i colori. La trama, a mio avviso, è un po' debole, ma questa mancanza non la si avverte molto perché davvero è un susseguirsi di gag e scenette al limite del surreale. E poi, il dieci per cento del ricavato va in beneficenza all'Associazione Alessia che si occupa di aiutare i bambini ammalati e le loro famiglie. Insomma, un bel librino, si ride, si aiuta e di questi tempi è già un traguardo. Brava Chiara!

Frantic – Katherine Howell
Ed ecco un thriller, ti pareva? Storia magari da filmetto americano (anche se si svolge a Sydney): a una donna (infermiera di pronto intervento) rapiscono il figlioletto e sparano al marito poliziotto.A districare tutta sta faccenda c'è la detective gagliarda col compagno affabile. Potrebbe finire qua. Invece la faccenda si ingarbuglia. Vengono fuori aneddoti e rivelazioni che danno un po' di movimento alla storia. Il problema di questo libro, per chi è avvezza ai thriller come me, è che è molto intuibile chi è l'artefice di tutto sto casino. Il rapimento, l'aggressione al poliziotto, il perché e il percome e questo lo si intuisce già dalla prima manciata di pagine. Ti viene fuori lo sguardo in tralice e mormori “Stai a vedere che...?” e sei solo a pagina 80, per dire. Su 320 venti è un po' prestino. Comunque si legge bene, buon ritmo, classiche scene un po' da telefilm, insomma senza pretese.

Il mio angelo segreto – Federica Bosco
Questa volta Federica Bosco ha cambiato genere. Io che mi sono innamorata delle avventure di Monica dei primi tre libri, non posso dire che vado pazza per questo genere. L'autrice, secondo me, ha abbassato un pochino l'età del suo target, che voglio dire, potrebbe essere sia una nuova ispirazione dell'autrice, sia una mossa di marketing pure questa. Questo è il secondo volume della trilogia e mi è stato difficile immedesimarmi nella protagonista vista l'età e il tema trattato. Particolarmente consigliato alle ragazzine, a chi sogna a occhi aperti, a chi cerca il principe azzurro e soprattutto a chi crede agli angeli. Una quarantenne lo può trovare un po' leggero e inverosimile, una ragazzina ci potrebbe piangere una notte intera su questa storia struggente. Insomma, una trilogia da regalare alla nipote quindicenne.

Nel buio – Camilla Grebe e Asa Traff
A parte che son dieci minuti che provo a scrivere come sono in realtà i nomi delle autrici e cioè:la A c'ha un pallino sopra , e un'altra A ne ha due, in poche parole le autrici sono svedesi.
Anche questo è thriller, ma a differenza dell'altro per niente scontato e molto molto introspettivo.
Le autrici riescono a farci immergere nell'atmosfera fredda e al tempo stesso affascinate del paesaggio svedese. La protagonista è una giovane psicoterapeuta vedova e già di suo è inquieta perché vive sola fuori Stoccolma in una casa vicino a un lago. In quel lago chi c'è morto? Bravi, il marito.E dopo poco chi ci trovano sotto il suo pontile priva di vita, in quel lago? Una sua paziente. E chi è che fa tutto sto casino?E lo dovete scoprì. Non c'è verso.A me è piaciuto perché vengono descritte le sedute tra psicoterapeuta e paziente (affascinanti), una Svezia selvaggia, fredda, incontaminata, ma al tempo stesso bellissima, in alcuni tratti mi sembrava di essere all'Ikea!Scherzo. Consigliato se vi piacciono le atmosfere nordiche, le trame inquiete e un finale che riesce a sorprendere.Piccola curiosità: Asa Traff è veramente una psicologa, specializzata in terapia cognitiva comportamentale e nel trattamento di disordini neuropsichiatrici legati all'ansia, e questa cosa si avverte tutta!Ehm...mi viene il sospetto che mi sia piaciuto perché anche io non sono molto normale.Nartra piccola curiosità: non riesco a trovare una recensione su questo libro. Che l'ho letto solo io?Anche qui ho il sospetto che abbia dei gusti strani.

Ho il tuo numero – Sophie Kinsella
Cosa vi devo dire che non sia già stato detto della Kinsella?Il bello è che lei non mi viene nemmeno a noia. Il bello è che io riesco a commuovermi pure in un libro dove c'è da ridere. Il bello è che siccome l'avrete già letto tutte, io non dico niente. Anzi sì, dico che questo libro mi è piaciuto in maniera particolare perché Sam, il protagonista maschile, somiglia tanto al Santo, per il suo approccio col telefonino. Avete letto il libro? Il Santo è uguale. Non manda mai messaggini o mail ma quando lo fa mi stende. Lui chiama, telefona, ma tutte ste smancerie da smanettatore folle non ce le ha. Ma se lo provoco è anche parecchio comico. Ma una fatica!Una fatica!Vabbè, io sulla scena finale mi son pure commossa!Che lettrice scadente.

Non lasciarmi – Kazuo Ishiguro
Apro parentesi:
(“Pronto, mamma?Dimmi”
“Ti disturbo?”
“No, tranquilla, stavo leggendo”
“Che leggi?”
“Un libro di Kazuo...”
“Ma perché dici sempre le parolacce? E non lo leggere se non ti piace!”
Vi presento io e mia madre.) Chiudo parentesi.
Questo libro l'ho lasciato per ultimo perché voglio chiudere in bellezza. Allora, da dove comincio? Comincio col dirvi che ho visto questo libro scorrere un nano secondo sulla mia home page di FB con un commento positivissimo di un mio contatto. Secondo voi mi ricordo chi era? Manco per una ceppa!Anzi se passi di qui, palesati e ti ringrazierò a vita!Dicevo: ho memorizzato il titolo semplicissimo e dopo giorni, tho! Vediamo di cosa parla. Ho letto le recensioni, tutte o quasi molto entusiaste, il che mi mette in allarme, perché in genere io vado contro corrente (quando vi dico che leggo in modalità minchia, mica scherzo), quindi penso “Mmh...a me non piacerà” Accantono di nuovo l'idea. Poi invece lo compro.Non lasciarmi è un libro strano (e non lasciatevi fuorviare dal titolo) che non capisci e non apprezzi fin dall'inizio. Anzi ci sta che all'inizio tu non capisca una beata fava e che tu lo trovi anche noioso.Ma andando avanti si srotola tutta la storia agghiacciante. Agghiacciante è la parola giusta, e toccante. Scritta con leggerezza, con un linguaggio semplice, a tratti infantile, nonostante tratti un tema molto molto delicato. A mio parere la scrittura non è così accattivante, ma lo è il tema trattato al quale si arriva lentamente, e quando ci si arriva è di una tristezza unica.
Dopo una quindicina di giorni dalla fine del libro, ho guardato il film. Ed è uno dei pochi casi in cui ho fatto l'applauso al regista e allo sceneggiatore per aver ricreato l'atmosfera del libro. Forse anche di più. Un bellissimo film per chi non ha letto il libro, un bel libro anche per chi non vuole vedere il film. Se unite le due cose, vi piacerà un mucchio.
Vi lascio il trailer, che vi dà l'imbeccata della trama.



E ora tocca a voi: mi dite cosa state leggendo? O cosa mi consigliate anche per una lettura futura? Sul taccuino ho già due titoli che mi hanno consigliato e che ancora non ho trovato (poi la difficile sono io!) e quindi oggi mi son presa Tabù di Casey Hill (se qualcuno lo ha letto, non sveli niente plis!)
Bene, dopo tutto sto pappiè vi dico che sono solo le mie opinioni. Discutibilissime e alquanto sminchiate. Non mi riesce fare le recensioni, non c'è verso.
P.S. Ma solo io in questi giorni sudo come un cammello? (perché il cammello suda, lo so!)







lunedì 22 agosto 2011

LETTURE ESTIVE (uhauhuahuhahh!!)




Oggi parliamo di libri.

Uhuahuhauhuahhuhahhhhuhhauhhuhaa!!

No, sono seria.

Huahhhahhuhahhhahahhhuhahuhhhuaaa!!

Okay, parliamo di libri a modo mio. Sennò sai che palle. Avete presente,no?quando intervistano qualcuno e gli domandano “L'ultimo libro che hai letto?”, non rispondono mai chessò... “L'ultimo della Kinsella” “Quello sulle barzellette di Totti” o “Il manuale della giovane marmotta”.

No, c'hanno da fare bella figura e ti snocciolano titoli che io a volte non trovo manco su Google.

Ovvio che è tutto vero, mica lo metto in dubbio, ma mai che uno mi dica un titolo commerciale.

Ecco, lo ammetto. Io nelle letture sono commerciale abbestia.

Voi come scegliete i libri? No perché io ho una tecnica tutta mia intelligentemente maturata negli anni: a cazzo di cane.

Lo scelgo per la copertina accattivante (e poi scopro che c'ha solo quella, di buono).

Lo scelgo per la copertina accattivante (e poi scopro che sono le due di notte e che il libro è bello da morì)

Lo scelgo per la trama ma guardando la copertina ho un conato.Il libro si rivelerà bellissimo.

Lo scelgo per la trama ma guardando la copertina ho un conato. Vomiterò dopo aver letto il libro, segnando sull'agenda “Iscriversi a un corso 'Come interpretare una trama a trabocchetto' e tatuandomi sul braccio “Se la copertina faceva cagare un motivo ci sarà stato”.

Lo scelgo dopo aver letto le recensioni su Internet. Grande errore perché trovo sempre commenti che spaziano da 'Il libro più bello che abbia mai letto' a 'Libro ideale da portarsi al cesso quando finisce la carta igienica'.

Lo scelgo grazie a tutte le fascette che recitano Premio Strega, Bancarella, Milioni di copie vendute, Ventesima ristampa, Caso dell'anno, Non puoi vivere senza, Come hai fatto fino ad ora, Comprami subito che vinci una notte con Brad Pitt, e via dicendo. A volte questo criterio di scelta si rivela una gran cazzata. A volte no. E son contenta.

A volte non parto nemmeno per comprare un libro e poi mi lascio incantare.

A volte, e ultimamente grazie alle amiche feisbucchiane, mi lascio consigliare dagli altri. Chi mi conosce bene, sa cosa mi può piacere. E così, questa estate ho letto dei libri che vorrei condividere, tanto per chiaccherare un po'. Vi interessa? No? Evabbè.(Dirò poco della trama perché con una semplice Googlata vi levate lo sfizio di leggerla bene, perché io parlo come magno)

Il primo libro della mia estate è stato (sono cacofonica? E come vuoi che sia io, se non caco e qualcosa?) Topi di Gordon Reece.

Immaginatevi la scena:

Io, orba e rinco a mille che mi aggiro inutilmente in libreria, e non vedo una beata cippa.

“Mmh...mi scusi”

“Sì?Ha bisogno di aiuto?”

“Sì...ehm..cercavo un libro”

Evvai Simo!Che genio!Sono in una libreria, che cazzo dovrei cercare? E infatti la signorina annuisce gentile per farmi proseguire.Penserà “Questa è scema. Dove crede di essere, in gelateria?”

“Quale?” mi imbecca lei.

“Ehm...” eddai Simo dillo!Lo so è un titolo un po' particolare, ma diamine è un libro!E non fare caso alla coda di gente dietro di te!

“Mm..T...i”

“Prego?”

To...pi

“Mi scusi, deve essere il baccano del traffico...non ho capito”

“Topi”

“Ahhhh!!Topi!” Ma che grida? Che poi mi fossi ricordata l'autore l'avrei scampata. “Augusto?” grida a un ragazzo col tesserino appuntato sul petto, sull'altro lato del salone “Prendi Topi alla signora?”

Ecco. Come si fa? La gente mi immaginerà la pifferaia magica del duemila!

Insomma. Questo libro. Incuriosita dopo aver letto la trama al lavoro (lo aveva comprato una collega), ho fatto due ricerche e poi ho deciso di sì. E' un thiller, un po' giallino. Una vittima del sistema (diciamo così) che un giorno si incazza, e si incazza di brutto eh? che si ribella e medita vendetta.E' una situazione un po' improbabile, ma il ritmo ti tiene incollato lì. Durante la lettura delle prime pagine non riuscivo a capire dove l'autore volesse andare a parare. Era tutto come dire...regolare. Poi la svolta e da lì, entri nel vivo della storia ritrovandoti a fare il tifo per la protagonista. Il che sarebbe anche ovvio, succede spesso, no? Ma questa protagonista non la vorreste mai come vicina di casa e manco come amica. Non posso svelare di più, sennò che thriller è? Comunque. Non male, si legge bene, non riesco a dare giudizi letterari visto che scrivo e leggo a cazzo di cane, mi limito a dire se mi è piaciuto oppure no. Anche perché la scelta di un libro è come la scelta di un profumo:assolutamente soggettiva. Quello che piace o sta bene a me, può non piacerti e farti puzzare come una capra andina. E questo l'ho scelto perché ho letto la trama.


Di ritorno dal viaggio in Cornovaglia, vado all'iper (io compro spesso all'iper, i libri costano un po' meno) e vengo attratta da una copertina nostalgica e un po' triste. E' raffigurata una donna su una spiaggia in un giorno di maltempo. Io, che avevo sempre addosso tutte le emozioni del mio viaggio, mi lascio incantare, lo prendo tra le mani, leggo la trama e non ci penso un secondo. In questo caso è il libro che ha scelto me. Proprio così. Scoprirò durante la lettura che nel libro vengono citati alcuni luoghi del nostro viaggio. La lettera nella bottiglia di Karen Liebreich è una storia vera. Infatti non è nemmeno troppo romanzata. Potrebbe sembrare una copia di Le parole che non ti ho detto, ma questa è la realtà. Un'amica di Karen trova una bottiglia contenente una lettera di una madre a suo figlio. Dalle parole della donna si evince (evince?) che il bambino, Maurice, è morto. La lettera è una preghiera, una richiesta di aiuto e di comprensione che la madre getta tra le onde. In Karen scatta la voglia e la curiosità di scoprire di più su questa donna e su questo bambino e inizia una ricerca fatta di mille possibilità e nessuna certezza. Il lettore, ovviamente, viene coinvolto in tutto ciò, partecipando pagina dopo pagina alla ricerca, visto che la protagonista mette a disposizione certificati di morte, elenchi delle scuole e tutto quello da cui lei attinge. Riconosco che è un libro che può non piacere, però è indubbia la delicatezza dell'argomento e la curiosità di sapere se poi Karen ce la fa. Curiosità:il libro è stato scritto due volte. In due anni diversi e molto lontani. Potete capire perché. E questo libro non l'ho scelto. Mi ha scelto.

Poco tempo dopo, mi sono imbattuta in Cattive Compagnie di Ruth Newman. Copertina accattivante, trama avvincente e banda gialla pubblicitaria abbestia. Ci son cascata con tutte le scarpe. E poi è un thriller, ma vuoi che non lo compri? Dagli amanti del genere non può non essere acquistato: Kate, vedova da un anno (il marito è annegato e lei ha riconosciuto il corpo pure all'obitorio), sta guardando le foto dell'ultimo viaggio fatto da una coppia di amici. Niente di strano fino a quando, guardando la foto con la coppia seduta a un tavolino in un ristorante, scorge dietro di loro suo marito. La somiglianza è inquietante, a tal punto da farle dubitare che lui sia morto. Ovvio che la fanno passare da scema, non può certo essere vivo, l'ha visto pure che era su quel lettino d'acciaio dell'obitorio. Ma allora chi è quell'uomo?

Ecco. Le prime pagine partono col botto. Ganzo davvero. Poi a metà, il ritmo rallenta, la scrittura addirittura cambia, scivolando quasi sullo stile Harmony e poi riprende incalzante fino alla fine. Più che un libro pare una sceneggiatura. Uno di quei film d'azione, pieno zeppo di colpi di scena, che ti fanno magnà non solo le unghie ma anche le prime falangi. C'è da dire che è anche un'americanata, dove ci sono i protagonisti che si lanciano dall'ottavo piano, rimbalzano sulla tenda, fanno na giravolta, la fanno nartra volta e atterrano che manco Spiderman. Però gli si perdona. E i colpi di scena sono una vera chicca. Quando pensi ed esclami “Ho capito!” ti accorgerai di non aver capito una beata fava. E gli “Ho capito!” si sprecano. Chi lo legge lo dirà almeno venti volte. Ma. Ma, a un occhio più attento (lungi da me vantarmi, ma io mi ero accorta di un particolare alle prime pagine), non può sfuggire un particolare che l'autrice lascia scivolare con noncuranza. Chi bazzica sti libri può arrivarci ;-) E questo l'ho scelto per la banda gialla. Banda gialla di crimine.


E poi arriviamo all'ultimo, che ho finito ieri. Il linguaggio segreto dei fiori di Vanessa Diffenbaugh. .

Scoperto, credo su Internet, addirittura facebook se non sbaglio, ho fatto una cosa inusuale: ho chiesto direttamente ai miei amici se qualcuno lo avesse letto. Le risposte delle mie amatissime comari non sono tardate ed erano tutte entusiaste. M'hanno messo una curiosità addosso da paura e nello stesso pomeriggio sono andata a prenderlo. Ora. So che sarò una voce fuori dal coro ma...a me la protagonista, Victoria, mi è stata un filino sulle palle per quasi tutto il libro. All'inizio ho faticato per entrare nel vivo della storia, ma poi ci sono entrata con doppio carpiato. E' una bella storia, con dialoghi ridotti al minimo, le cose non è che te le spiega tanto, le devi capì. Ma le capisci eccome. Victoria, la protagonista, ha paura del contatto fisico e ha paura di amare. Dialoga con gli altri solo attraverso i fiori.Immaginate la bellezza. Invece è un romanzo ribelle, inquieto, a tratti ripetitivo, ma anche molto profondo. Mi ricordava un po' 'Pomodori verdi fritti', chissà perché. Dopo aver letto questo libro non potrete fare a meno di guardare i fiori con un occhio diverso. Questo libro l'ho scelto grazie a Raffaella, Roberta, Maria Grazia e Melissa.


Curiosità: esistono varie copertine, ognuna con un fiore diverso.Io ho voluto andare a istinto e scegliere quello che in quel momento il cuore mi suggeriva. Ho scelto il tulipano. Alla fine del libro, c'è il dizionario di Victoria con il significato dei fiori e il tulipano significa: Dichiarazione d'amore.

Dio come sono romantica!

Ehm...sì ho anche scoperto che il mio bouquet da sposa di 14 anni fa conteneva Regalità, La tua purezza è pari alla tua bellezza, Fedeltà.

Mi verrebbe da dire: sticazzi!

Evito di dirvi i significati che ho trovato guardando i fiori del mio giardino che ho scelto così, a gusto. Na roba che manco il miglior psicologo d'Italia, guardate.

Ecco. Ho finito. E' stato noioso sto post?

Ho due domandine per voi:

Con che criterio scegliete i vostri libri? No, tanto pè sapè.

E se vi è piaciuto il post ( e alle volte decidessi di farne altri simili) mi trovate un nome carino/divertente per l'etichetta qui a lato? Per ora lo metto solo su Summer.

Per finire: consigli belli belli su libri altrettanto belli belli. Via, ormai un po' mi conoscete, no?


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