Da piccina parevo Shirley Temple.
No aspè, non ero così bellina,
c'avevo i capelli a Shirley Temple, tutta ricci o boccoli. Poi
crescendo mi son sciupata, in generale, capelli compresi, ma questo è
un altro discorso.
L'altra sera mentre ero intenta a
documentarmi su internet sulla scissione dell'atomo per una relazione
che devo presentare a breve (Leggasi: cazzeggiare su FB), mi imbatto
per puro caso su un video postato da un'amica (che manco mi ricordo
chi è) che parlava di capelli. Apro il link, che mi rimanda su you
tube dove mi si spalmano davanti tutorial per fare tremila
pettinature in meno di dieci minuti. Mi si è aperto un mondo
pilifero. A quel punto non guardo nemmeno più il video incriminato
ma il mio sguardo volge a destra dove c'è tutta quella sfilza di
videini uno sotto l'altro che sono il male. Ti incantano, ti
stordiscono, ti ubriacano e ti fanno esclamare cose tipo “Voglio
farmi i boccoli!” alle undici di sera mentre tua figlia e tuo
marito sbavano di sonno sul divano. Pura poesia.
Guardo questo video di Clio (ammetto
che, data la mia ignoranza, poteva essere anche Cleo, Cluo, Flua,
Nina, Pinta o Santamaria) dove spiega come fare i boccoli (o riccioli
belli definiti) in una sola mossa. Facile, indolore, con poco stress
per i capelli. Basta una fascia e via. Vai a letto liscio come un
levriero afgano e ti svegli che pari un barboncino incazzato.
Perfetto.
Il giorno dopo ho costretto il Santo
per le vie della città alla ricerca di una fascia adatta, perché
quelle che avevo in casa non andavano bene. Erano troppo alla moda e
traforate. Se avessi usato quelle, la mattina avrei avuto un
bassorilievo artistico in fronte da permettere a Vittorio Sgarbi di
farci dieci puntate di storia dell'arte.
L'ho trovata ovviamente subito e a poco
prezzo.
“Che ci devi fare? Mica l'ho capito.”
“I boccoliiii”
“E come fai, scusa? Ma non erano
meglio i bigodini?”
“Eh, ma con i bigodini mica ci posso
dormire!”
“Fammi capì: te stanotte ti bardi e
dormi con la fascia?”
“Fidati amò, tranquillo che domani
son tutta carina e boccolosa!”
La sera li preparo: li spazzolo per
bene, ci metto un po' di siero per ricci, li divido in 5 ciocche, mi
metto la fascia in fronte, infilo le ciocche dentro, mi guardo fiera
allo specchio e...sembro Rambo.
Dopo l'incidente.
Dio, non mi si può guarda'.
Davanti sembro Rambo che imita la
principessa Leila di Guerre Stellari, grazie a due girelle di capelli
sopra le orecchie. Dietro sono un misto tra una fanciulla
dell'ottocento e un nido di cicogna.
Ridicola, son ridicola. Il mio motto
però sapete qual è: chi bella vuole apparire un po' deve morire. Di
vergogna. Insomma, esco dal bagno molto tronfia perché so che il
giorno dopo sarò molto faiga, e sfoggerò i miei boccoloni con molta
sicumera.
“Andrea, guarda come...”
“AAAHHHHHHHH!!!” Andrea ha fatto un
salto degno del miglior primato del salto in alto. Nemmeno avesse
visto la bambina dell'esorcista. Ci mancava solo che si poggiasse
una mano sul cuore e si accasciasse e poi eravamo a posto. Esagerato.
“No, cioè, ndo vai te così?”
“In casa!”
“E vorrei vedere! E quanto la tieni
sta roba?”
“Tutta la notte, caro.” A quel
punto mi son messa a limarmi le unghie con aria di sufficienza.
“Stai scherzando.”
“Mai stata così seria.”
“E vieni a letto così”
“Esatto”
Poi ha scosso la testa e si è messo a
ridere. Non a sorridere, a ridere proprio. Molto ridere.
Dio, che nervi. Cioè, ma non capisce
proprio. Io domani sarò stupenda e lui ride. Ride dei miei capelli,
che ora sì, magari sono un po' strambi, ma bisogna essere avanti e
immaginarsi il dopo. Bisogna essere lungimiranti, perdio!
Tzè!
Comunque vado a letto con sta cofana e
ci dormo bene, a dire la verità. Credo che la fascia sia rimasta al
suo posto 40 minuti, poi è scivolata non so dove perché come sapete
io dormo molto precisa, no? (Se volete sapere come dormo leggetevi questo). In pratica ho rischiato di strozzarmici.
La mattina ci svegliamo e il Santo ha
le lacrime, ma non di commozione. Continua a guardarmi e a ridere e
non so come si permetta visto che... AAAHHHHHHH!!!!
OMMIODDIO! Mi guardo allo specchio e
sembro Einstein quando fa la linguaccia. In quel momento sono tentata
di denunciare Clio, perché non può avermi ridotto così. I miei
capelli sono un ammasso informe e non capisco più cosa ho
infilato dove.
Ma dopo aver trovato la fascia e
sfilata...TA- DANNNN!!! I boccoli come per magia. Tanti bei
boccoletti super elastici bellini bellini che ondeggiavano
divinamente.
Ah ah ah, caro il mio Santo!
Sono andata in cucina sculettando in
mutande fiera dei miei boccoli e sono inciampata nel gatto. Poco poco
che non mi pianto nella credenza.
“Ma daiii!” fa lui, colpito.
“Visto? Belli vero? E solo indossando
una fascia!”
Stupendi e i miei boccoli mi sono
durati, quanto...due ore e un quarto? No aspettate, mi sbaglio. Che
sciocca. Mi son durati un'ora e dieci. Secondo più secondo meno.
Dopo un'ora e dieci c'avevo una
capigliatura moscia, ma così moscia che sembrava mi avesse masticato
un alano. Fatto tutto per niente. Non mi dura. O ci metto il cemento
armato o i miei boccoli mi si sboccolano in due ore. Da effetto
fisarmonica a effetto arpa sminchiata: di una tristezza unica. Ma non
demordo, riproverò fino a che non mi chiameranno la Shirley Temple
della Toscana. E allora lì riderò io. Ah ah ah! E il Santo si
ricrederà!
p.s. Raga, io non lo so, ma sarà
l'avvio alla menopausa che fa fare ste cose a bimbeminchia?