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giovedì 16 ottobre 2014

Shirley Temple de noattri

Da piccina parevo Shirley Temple.
No aspè, non ero così bellina, c'avevo i capelli a Shirley Temple, tutta ricci o boccoli. Poi crescendo mi son sciupata, in generale, capelli compresi, ma questo è un altro discorso.
L'altra sera mentre ero intenta a documentarmi su internet sulla scissione dell'atomo per una relazione che devo presentare a breve (Leggasi: cazzeggiare su FB), mi imbatto per puro caso su un video postato da un'amica (che manco mi ricordo chi è) che parlava di capelli. Apro il link, che mi rimanda su you tube dove mi si spalmano davanti tutorial per fare tremila pettinature in meno di dieci minuti. Mi si è aperto un mondo pilifero. A quel punto non guardo nemmeno più il video incriminato ma il mio sguardo volge a destra dove c'è tutta quella sfilza di videini uno sotto l'altro che sono il male. Ti incantano, ti stordiscono, ti ubriacano e ti fanno esclamare cose tipo “Voglio farmi i boccoli!” alle undici di sera mentre tua figlia e tuo marito sbavano di sonno sul divano. Pura poesia.
Guardo questo video di Clio (ammetto che, data la mia ignoranza, poteva essere anche Cleo, Cluo, Flua, Nina, Pinta o Santamaria) dove spiega come fare i boccoli (o riccioli belli definiti) in una sola mossa. Facile, indolore, con poco stress per i capelli. Basta una fascia e via. Vai a letto liscio come un levriero afgano e ti svegli che pari un barboncino incazzato. Perfetto.
Il giorno dopo ho costretto il Santo per le vie della città alla ricerca di una fascia adatta, perché quelle che avevo in casa non andavano bene. Erano troppo alla moda e traforate. Se avessi usato quelle, la mattina avrei avuto un bassorilievo artistico in fronte da permettere a Vittorio Sgarbi di farci dieci puntate di storia dell'arte.
L'ho trovata ovviamente subito e a poco prezzo.
“Che ci devi fare? Mica l'ho capito.”
“I boccoliiii”
“E come fai, scusa? Ma non erano meglio i bigodini?”
“Eh, ma con i bigodini mica ci posso dormire!”
“Fammi capì: te stanotte ti bardi e dormi con la fascia?”
“Fidati amò, tranquillo che domani son tutta carina e boccolosa!”
La sera li preparo: li spazzolo per bene, ci metto un po' di siero per ricci, li divido in 5 ciocche, mi metto la fascia in fronte, infilo le ciocche dentro, mi guardo fiera allo specchio e...sembro Rambo.
Dopo l'incidente.
Dio, non mi si può guarda'.
Davanti sembro Rambo che imita la principessa Leila di Guerre Stellari, grazie a due girelle di capelli sopra le orecchie. Dietro sono un misto tra una fanciulla dell'ottocento e un nido di cicogna.
Ridicola, son ridicola. Il mio motto però sapete qual è: chi bella vuole apparire un po' deve morire. Di vergogna. Insomma, esco dal bagno molto tronfia perché so che il giorno dopo sarò molto faiga, e sfoggerò i miei boccoloni con molta sicumera.
“Andrea, guarda come...”
“AAAHHHHHHHH!!!” Andrea ha fatto un salto degno del miglior primato del salto in alto. Nemmeno avesse visto la bambina dell'esorcista. Ci mancava solo che si poggiasse una mano sul cuore e si accasciasse e poi eravamo a posto. Esagerato.
“No, cioè, ndo vai te così?”
“In casa!”
“E vorrei vedere! E quanto la tieni sta roba?”
“Tutta la notte, caro.” A quel punto mi son messa a limarmi le unghie con aria di sufficienza.
“Stai scherzando.”
“Mai stata così seria.”
“E vieni a letto così”
“Esatto”
Poi ha scosso la testa e si è messo a ridere. Non a sorridere, a ridere proprio. Molto ridere.
Dio, che nervi. Cioè, ma non capisce proprio. Io domani sarò stupenda e lui ride. Ride dei miei capelli, che ora sì, magari sono un po' strambi, ma bisogna essere avanti e immaginarsi il dopo. Bisogna essere lungimiranti, perdio!
Tzè!
Comunque vado a letto con sta cofana e ci dormo bene, a dire la verità. Credo che la fascia sia rimasta al suo posto 40 minuti, poi è scivolata non so dove perché come sapete io dormo molto precisa, no? (Se volete sapere come dormo leggetevi questo). In pratica ho rischiato di strozzarmici.
La mattina ci svegliamo e il Santo ha le lacrime, ma non di commozione. Continua a guardarmi e a ridere e non so come si permetta visto che... AAAHHHHHHH!!!!
OMMIODDIO! Mi guardo allo specchio e sembro Einstein quando fa la linguaccia. In quel momento sono tentata di denunciare Clio, perché non può avermi ridotto così. I miei capelli sono un ammasso informe e non capisco più cosa ho infilato dove.
Ma dopo aver trovato la fascia e sfilata...TA- DANNNN!!! I boccoli come per magia. Tanti bei boccoletti super elastici bellini bellini che ondeggiavano divinamente.
Ah ah ah, caro il mio Santo!
Sono andata in cucina sculettando in mutande fiera dei miei boccoli e sono inciampata nel gatto. Poco poco che non mi pianto nella credenza.
“Ma daiii!” fa lui, colpito.
“Visto? Belli vero? E solo indossando una fascia!”
Stupendi e i miei boccoli mi sono durati, quanto...due ore e un quarto? No aspettate, mi sbaglio. Che sciocca. Mi son durati un'ora e dieci. Secondo più secondo meno.
Dopo un'ora e dieci c'avevo una capigliatura moscia, ma così moscia che sembrava mi avesse masticato un alano. Fatto tutto per niente. Non mi dura. O ci metto il cemento armato o i miei boccoli mi si sboccolano in due ore. Da effetto fisarmonica a effetto arpa sminchiata: di una tristezza unica. Ma non demordo, riproverò fino a che non mi chiameranno la Shirley Temple della Toscana. E allora lì riderò io. Ah ah ah! E il Santo si ricrederà!

p.s. Raga, io non lo so, ma sarà l'avvio alla menopausa che fa fare ste cose a bimbeminchia?





mercoledì 12 marzo 2014

Come Crudelia Demon





Fermi tutti: immaginatevi una scena molto romantica. Io e il Santo una mattina in bagno, lui si pettina, io mi faccio una coda di cavallo. Siamo pronti, ci guardiamo e scatta un abbraccio. Lo so, noi al cesso siamo molto ispirati, che vi devo dire. Il Santo mi stringe forte, mi dà un bacetto, poi mi guarda di sbieco, corruga la fronte e fa "Simo, c'ho da darti una cattiva notizia"
Ecco spiegato l'abbraccio, il bacetto, il cesso...capite? Era tutto calcolato. Mi indora la pillola.
"Che c'è? Ci hanno chiesto 500 euro per la revisione della macchina?"
"Ehm...no"
"Vuoi scappare alle Maldive con la segretaria che non hai?"
"Mi piacerebbe, ma no"
"Hai perso le chiavi di cas...come ti piacerebbe?"
"No. Hai quattro capelli bianchi"
Non credevo alle mie orecchie. Sta scherzando??? Come quattro capelli bianchi? Io ero rimasta a uno di quattro anni fa!
Guardate, era meglio se ci avessero chiesto 500 euro, se scappava con la segretaria che non ha, se avesse perso le chiavi di casa, perché il capello bianco, per me, è un incubo. Faccio outing. È una cosa che proprio l'ho qui, all'altezza della giugulare. E per una che è allergica al parrucchiere capite bene che orrore può essere scoprire che alla veneranda età di quasi 41 anni io abbia quattro (quattro!) capelli bianchi.
No, non mi interessano tutti quei bei discorsi su 'C'è di peggio' e "Cosa vuoi che sia" e "Io ce li avevo bianchi già a vent'anni", a me non interessa di voi, è di me che stiamo parlando!!
Calma Simo, stai calma.
Il Signore (a proposito grazie per ora) c'ha pensato porino, me ne rendo conto. Perché fino a ora non mi sono mai dovuta tingere i capelli bensì abbia superato da un bel po' la fase della pubertà. È anche questione di culo genetica perché il mio babbo ha 66 anni e ha tutti i capelli neri a parte qualche spruzzatina in qua e là. Un giovanotto mi sembra il mi' babbo. La mi' nonna, sua madre, quando è mancata (a più di ottant'anni) aveva i capelli solo leggermente brizzolati. Quindi se io sono arrivata ad oggi così intonsa di tinte è grazie ai geni di famiglia da parte di babbo. Mamma invece non è stata così fortunata e se li tinge da anni e anni. E un Santo si permette di dire che io ho quattro (quattro!) capelli bianchi?
No, ragazzi, ho avuto una botta che non potete capì. Lo so, prima che arrivi a tingermi i capelli dovrà passarne del tempo anche perché quattro anni fa ne avevo uno e dopo quattro anni ne ho quattro, quindi con un rapido calcolo posso sostenere che me ne viene uno all'anno, col riporto del 2 abbasso il nove più tre, direi che forse mi tocca tra dieci anni.
Il primo che mi dice che è un calcolo della minchia e che probabilmente tra un anno saranno molti di più lo prendo a roncolate.
Anzi, vi avverto: se mai ci incontrassimo, per caso o per appuntamento, potete dirmi 'sei ingrassata', 'sei imbruttita', ' c'hai la cellulite' 'sto vestito ti sta dimmerda', 'sei meglio su facebook', ma non ditemi "Tho! c'hai un capello bianco!" perché io vi cavo gli occhi.
Anche se lo vedete, omettete, mentite spudoratamente, distogliete lo sguardo, fate finta di nulla e non mi ci fate pensare. 
Perché è una piaga. Sì, anche se sono solo quattro e se li vedo solo io, e se per caso li voleste vedere anche voi, mi toccherebbe chiamare la scientifica perché non si vedono se non mi spulci come uno scimpanzè. Io so che il nemico c'è, è lì, pronto a ricrescere e a moltiplicarsi come i gremlins a contatto con l'acqua, sti bastardi.
Che poi, quello che più mi fa inorridire, è che è una cosa che sfugge al tuo controllo. Ad esempio: se hai la cellulite la puoi bene o male combattere, fai la dieta, due massaggi, ti sfondi in palestra e qualcosa ottieni, e se non ottieni la nascondi. Un' herpes pure, un po' di crema e poi passa. Lo zolfo per i brufoli, uno sbiancamento per i denti gialli, insomma qualcosa puoi sempre fare e al di là del risultato puoi sempre dire "Io c'ho provato".
Col capello bianco non lo puoi fare. Vai a letto che hai i capelli neri come Biancaneve e ti svegli con una chiazza bianca come Crudelia Demon. Loro nascono nella notte, ti affliggono, sono dove fino a ieri non c'erano, sti stronzi. Tu vai a letto serena compiacendoti davanti alla  tua chioma corvina e loro zac! la mattina si presentano più brillanti che mai. Che poi soffrono anche del complesso di inferiorità (numerica), infatti i capelli bianchi sono più spessi, più grossi e più duri, del tipo "Siamo pochi ma cazzuti", lo fanno per emergere, per farsi vedere, i maledetti. Ispidi e bianchi come il pelo di un orso polare, brillano appena ti avvicini al sole o a un Santo in questo caso.
Comunque per ora li ho sotto controllo, li ho in pugno, voglio dire, vuoi che non  sappia gestire quattro capelli bianchi? Cioè, parliamoci chiaro: comando io in casa, sulla mia testa e nel cesso. 
Quindi zac! Li taglio alla base. Quattro tagli netti. Perché come diceva sempre la mi' nonna "Non li strappare perché dove ne strappi uno ce ne crescono tre". Secondo me non è vero una beata ceppa di minchia ma meglio aver paura che toccarne e quindi io li ho tagliati. Corti corti bellini bellini che non si vedono. Taglio militare alla soldato Jane, va là.
Ora non mi resta che procurarmi una lente di ingrandimento  e  passare in rassegna la mia testa almeno una volta a settimana.
Poi dicono che non ho un hobby. E questo come lo chiamate?






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