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Questi sono giorni nei
quali:
- abbiamo il portafogli pieno di scontrini perché “Se non gli piace, con lo scontrino lo posso cambiare, vero?” Poi, ovviamente, lo scontrino del regalo da cambiare non lo trovi manco a mori' per poi rinvenirlo a Pasqua ma nel frattempo Zio Ernesto ha fatto la dieta ed entra nel maglioncino taglia M che gli avevi preso a Natale con una botta di ottimismo e dieci diottrie in meno.
- le commesse, prima di aprire la serranda, fanno colazione con cappuccino e xanax per reggere all'isterismo dei clienti. E i clienti fanno colazione con xanax e cappuccino per reggere l'isterismo delle commesse.
- immancabilmente, ogni anno, rischiamo di fare lo stesso regalo alla stessa persona perché tutti gli anni ci diciamo “Devo fare una lista di cosa regalo a chi, così l'anno prossimo non faccio casino,” ma puntualmente regaliamo la sciarpina alla cugina che grazie a noi può apri' na bancarella di pashime al mercato.
- “Quest'anno solo pensierini!” per poi guardare con aria triste il regalo preso alla prozia che è talmente misero che pure la piccola fiammiferaia vi guarderebbe male. Allora ci aggiungete qualcosa per dare un po' di valore e tono al regalo, ma l'accostamento vi viene male e quindi regalate il vaso di fiori insieme a una cornice che richiama tanto la vetrina delle pompe funebri giù all'angolo. Nel frattempo la prozia tocca ferro e una volta aperti i regali vi fanculizza con triplo carpiato.
- “Quest'anno solo i regali ai bimbi!” pensando di risparmiare un pochino ma non avete fatto i conti che un trattore di plastica grosso come una scatola di formaggini costa quanto uno pneumatico di uno vero e una navicella spaziale di Star Wars di 8x5 cm quanto una cena al Ristorante Cracco con Harrison Ford.
- chiami mamma per domandare “Te che regalo vorresti fare a nonna? E a Luisa? E a Norberto?” tanto pe' sape' dove andare a parare e giocare d'anticipo per poi scoprire che tu' madre ha già preso tutti i regali ad agosto lasciandoti il compito di scervellarti fino a farti sanguinare il naso.
- smadonni in turco perché, come ogni anno, ti ritrovi a fare i regali all'ultimo minuto nonostante l'anno scorso ti fossi ripromessa di iniziare prima. Questo ti fa comprare regali alla cazzo e del tutto improbabili (con un'ansia da prestazione indicibile) e speri che chi li riceva abbia un attacco di narcolessia allo strappo della carta e che cada in stato catatonico fino alla befana.
- ti sembra di scorgere in mano alle altre persone regali più belli e indovinati di quelli che hai scelto tu, per poi andare nel solito reparto dello stesso negozio, rigirarli tra le mani e scoprire che non sono tutto sto granché. Dopo chiamate l'analista, grazie.
- per l'ultimo pandoro di marca a 2.99 saresti pronto a uccidere a colpi di salmone norvegese la donnina che ti sta precedendo col carrello con la ruota sminchiata. In quei secondi, se non hai a portata di mano nemmeno il salmone da brandire, preghi che abbia un attacco di colite seduta stante o che la piramide dei pelati in offerta la sommerga come lava.
- c'è il giro di telefonate da parte della sorella “A mamma il regalo lo facciamo insieme?” seguita dalla telefonata di tua madre “A tua sorella il regalo lo facciamo insieme?” Che a loro volta si telefonano tra di loro per fartelo insieme e al pranzo di Natale non solo c'è un rigiro di soldi sotto banco che manco tra spacciatori alle tre di notte nei vicoli bui della città, ma realizzate che se ognuno se lo fosse comprato per i cazzi propri ci avreste sicuramente guadagnato.
- c'è da pensare al regalo delle maestre, che è una piaga che in confronto quelle d'Egitto sono 'na passeggiata. Mamme che si scannano, chat di Whatsapp che prendono letteralmente fuoco, e donnine fino a pochi giorni fa amorevoli, pronte a scuoiarti viva se anche provi a replicare che “forse sarebbe meglio acquistare materiale per la scuo...” Niente, non puoi finire perché sei morta, il regalo alle maestre s'ha da fare. Come vuole lei, ovvio.
- arriva il nonno o lo zio più anziano che con una pacca sulla spalla ti dice solenne “Io ti do i soldi così ci compri cosa ti pare.” Che non hai mai capito se sia veramente un regalo che lui fa a te o un regalo che tu fai a lui per toglierlo dall'impiccio di scervellarsi a pensare e scegliere un regalo per te.
- giorni nei quali le frasi must sono “Che vuoi per Natale?” / “Che ti manca?” / “Ti serve qualcosa? Così vado sul sicuro.”/ “Se ti serve il pigiama te lo regalo io. La XL va bene? Rosso? O a fiorellini? Se poi non ti piace lo vai a cambiare, tanto lo prendo alla merceria da Valeria, siamo già d'accordo.”Tutte frasi molto utili, pratiche, ma con una poesia pari a un rutto durante un coro gospel la notte di Natale.