Ebbene sì, l'evento di quest'anno, dato nel mio giardino, aveva a che fare con il mistero e il delitto, che mi ha preso (ci ha preso) talmente tanto che manca poco ci scappava il morto per davvero: me medesima. Non vi sto a dire l'impegno che ci vuole per ideare e organizzare eventi come questi, fatti di ricerca di abiti e oggetti d'epoca (in questo caso 1945/1950) e ho rischiato di andare fuori strada se le mie Tea Ladies non mi avessero frenato.
"Allora, qui mettiamo fiocchi, qui frizzi e qui lazzi. Qui fiori..."
"Nooooo, è subito dopo guerra. L'Inghilterra si sta lentamente riprendendo e la vita è ancora povera."
"Ma..."
"Niente fiocchi, niente fiori, parola d'ordine :povertà! E sobrietà!"
Vi giuro, per calarmi nella parte ho mangiato per una settimana solo patate.
Un tè con delitto che si rispetti deve avere un morto, per forza, e ci è riuscito talmente bene inscenarlo che abbiamo rischiato di vedere Agatha Christie uscire dalla tomba e venire a prenderci a randellate al grido di "Fate pena anche alla signora in giallo!"
Comunque la vittima era mi'madre. Si è offerta mesi fa di fare la morta e ha provato per giorni pure l'espressione, con noi della famiglia che le davamo suggerimenti del tipo "Più morta."
"No, mamma, così troppo morta."
"Di meno."
"Un po' di più."
"Un po' di meno."
Fino a che lei ha sbottato "Oh! È la prima volta che faccio la morta in vita mia!!"
Un genio. Soprattutto perché ieri, tra un bicchiere (presumo di alcolici a questo punto) e un pasticcino si è lasciata scappare "Tanto io prima o poi morirò!" che per fortuna la maggior parte dei presenti ha scambiato per una lamentela. Infatti qualcuno le ha risposto: "Eh, signora mia...tocca a tutti...che ci vogliamo fare."
La Vittima
Ovviamente, se c'è un delitto, non può mancare lei: Miss Marple.
Nella diapositiva mentre annuncia seria (sperando di creare un alone di paura e mistero): "Fossi in voi starei attenti a cosa mangiate e cosa bevete, perché entro stasera qualcuno di noi...morirà!"
Pensavo di aver creato il panico ma tutti hanno continuato a ingozzarsi di prelibatezze e mi hanno suggerito di andare a fare la maglia.
In effetti con una tavola così imbandita, ci si distrae facilmente:
Dopo aver gustato degli ottimi dolci e dell'ottimo tè, era il momento del delitto. Mi'madre aveva un'ansia da prestazione così marcata che ogni volta che mi incrociava anche per sbaglio mi sussurrava "Devo mori' ora?"
"No, mamma è presto!"
"Ah, ok!"
Dopo cinque minuti "Muoio ora?"
"Mamma no, è ancora presto!"
"Ah, va bene, dimmelo te."
Dopo tre minuti "Oh, pssshh...è il momento?" E mi ammiccava manco stesse giocando a briscola.
"No, mamma. Te lo dico io quando devi mori', va bene?" Minchia, sembravo Giucas Casella "Quando te lo dirò ioooo!!"
Siamo andate avanti un quarto d'ora con mi'madre che faceva "Ora?" "Vado?" "Vengo avvelenata col cianuro, vero? O era la stricnina?" "Ma insomma, quand'è che devo mori'?"
Non ho mai visto una persona così felice di morire avvelenata e a un certo punto stremata le ho detto "E allora muori!!"
Tutta contenta si è accasciata e abbiamo gridato "Un assassinio!Un assassinio!Presto accorrete!" Una massa di deficienti, proprio.
A quel punto, per accertare la morte è arrivato il medico...
...e per l'estrema unzione pure il vicario del villaggio il quale, visto il grado di parentela con la vittima ha gridato "Non vi azzardate a provare a rianimarla!"
Miss Marple dopo aver visto questo piglio deciso del vicario si è sbilanciata e gli ha sussurrato "Reverendo, ma lo sa che vestito così scatena le mie più ardite fantasie erotiche?"
Il vicario l'ha guardata con quel completo di tweed e le scarpe basse del dopoguerra e le ha confidato "Vuole la verità? A me invece lei scatena un movimento di intestino, faccia lei..."
Il delitto si è risolto talmente velocemente e con una supercazzola che se dovessi provare a spiegarvelo be'...sarebbe un casino.
Ma non era finita: dopo è stata la volta di un quiz:
E qui ci sono state vincitrici (due lady con 13 domande azzeccate su 15) e vinte (un'altra lady che ha fatto 0. Che è difficile come fare 13 al totocalcio.) Entrambe hanno preso un premio: nel primo caso due libri di Agatha Christie, nel secondo una pistola di plastica spara palline, perché è l'unica cosa che sarebbe in grado di maneggiare vista la dimestichezza con le armi e il pericolo in generale.
Poi è stato il momento del gioco dei mimi a squadre con i titoli dei romanzi.
Dieci piccoli indiani è stato indovinato in mezzo secondo.
Per Il pericolo senza nome siamo sempre qui che si tenta di indovinare
e per Se morisse mio marito interpretato dalla sottoscritta abbiamo visto il vicario toccarsi i bassifondi e fare il gesto dell'ombrello. Dobbiamo sempre scoprire cosa intendeva dire Reverendo Andrew.
Insomma ieri, la vita nel villaggio è stata allegra, grazie soprattutto agli amici che si sono prestati a questa mia folle idea di fare gli eventi mascherati manco fossimo al carnevale di Viareggio. Quindi avevamo un villaggio perfetto con il poliziotto, il medico, la farmacista, il vicario, la maestra e le scolare, un viaggiatore con la valigia, un personaggio scappato da Assassinio sul Nilo, e una miriade di belle signore con cappelli, velette e collane di perle.
Di seguito l'ambientazione:
Una piccola scuola con le loro scolarette (che nella foto mi sembrano le gemelline di Shining. Come passare dal giallo all'horror nel giro di tre minuti)
L'angolo:
Oggetti d'epoca
L'angolo relax di musica e libri:
L'angolo dei veleni:
GRAZIE A TUTTI!