Ho le smagliature.
Avevo appena 14 anni quando i miei fianchi si striarono di rosso. Cresciuta troppo in fretta, sentenziò il dottore. Consigliò una crema famosa che prometteva miracoli che costava già molto a quei tempi. Me la spalmavo tutti i giorni e se chiudo gli occhi ricordo ancora l'odore.
Col tempo quei solchi rossi sono diventati un groviglio madreperla, che a seconda di come lo guardi riluccica a ricordarmi che sono segni di crescita. Sarà per quello che non me ne sono mai fatta un cruccio, sono da talmente tanti anni con me che ormai non ci faccio più caso, come quelle ferite che ti fai da bambino: la cicatrice che ti rimane e cresce con te manco la vedi più.
Non ho deciso io, è la mia pelle che è poco elastica, come se non ce la facesse a starmi dietro in questa mia continua bramosia. Le ho sul seno, poco visibili, arrivate durante la gravidanza. Non ne ho sulla pancia, forse 9 mesi sono il tempo che devo prendermi per tutto, dovrei imparare. Le più belle sono lì, in bella vista, in alto, nella parte del mio corpo più forte, più in movimento.Riluccicano al sole, ruvide sotto le dita, stradine che si snodano senza senso sui miei fianchi.
Cicatrici.
E in quanto tali, indelebili.
Come i ricordi.
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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?