Il Festival si apre con Fiorello vestito da Achille Lauro vestito da corvo vestito da poiana. Inquadrano la platea e sembra la festa di compleanno di Ernestino all'asilo Marinella: un tripudio di palloncini, tra i quali ne spunta uno a chiara impronta fallica, ma forse sono solo chiacchiere. Delle mamme.Si esibiscono i primi quattro giovani emergenti (ai quali va tutto il mio appoggio) poi la prima Big a salire sul palco è Orietta Berti.
Fiorello sbaglia pure la presentazione dicendo che sono 19 anni che manca dal Festival, lei lo interrompe e indispettita precisa che 'Sono 29 anni, caro Fiorello!'. A momenti gli rifila pure du' schiaffi e ho temuto gli lanciasse le conchiglie che aveva sul petto come Venusia sparava le tette/missili.
Dopo l'esibizione dell'Orietta arriva lo stacco di coscia di Elodie. Scopriamo dopo pochi minuti che c'è anche tutto il resto. Perde un orecchino sul palco del valore di 10.700 euro e lei, chinandosi per raccattarlo, sussurra un innocente 'Oh...' come facciamo noi quando ci cade dalla borsa il pacchetto di crackers dell'82 che non mangerebbe manco il cane.
È la volta di Bugo e con orrore riviviamo la scena di un anno fa: arriva e manca l'asta del microfono. Lui si gira spaesato e chiede sgomento CHE SUCCEDE? Amadeus lo rassicura subito con "Eccolo il microfono, eccolo! Tranquillo!" A momenti gli carezza la testa e gli sussurra 'Va tutto bene, ci sono qua io. Va tutto bene."
Quello che non va bene invece è lo spettacolino di Laura Pausini. Lei, reduce dalla vincita di un Golden Globe, accetta di mettere su una scenetta da Sagra della Porchetta con Amadeus che dovrebbe far finta di ballare sul cubo, invece sembro io 'mbriaca all'80esimo compleanno de mi nonna. A tutti gli ospiti fanno fare un medley dei loro maggiori successi, alla Pausini un canto a cappella con Fiorello che sputa nel microfono e Amadeus bisognoso di un esorcismo.
Dopo Gaia che non so chi sia (scusame madre per mi vida poco musical) arrivano Lo Stato Sociale con uno scatolone tipo cassettone Kr§bje di Ikea. Mi chiedo dove sia l'unico ragazzetto che conosco di questo gruppo e va là che mi spunta dai cartoni come un clochard qualunque. La canzone è tutta un casino, ma sono giovani, lasciamoli fare.
Per la gioia di tutte le mamme arrivano i ragazzi de Il Volo che sembrano i genitori attempati dei ragazzi dello Stato Sociale, nonostante ci siano sì e no tre mesi di scarto all'anagrafe.
Di seguito viene presentata La Rappresentante di Lista, della quale mi aspetto il nome, invece scoprirò che si chiama proprio La Rappresentante di Lista, ragion per cui da oggi voglio chiamarmi La Commessa del Mercato. Tutto attaccato, però.
Fiorello si esibisce in una imitazione di Vasco Rossi, dopo aver smesso i panni di Achille Lauro il quale richiama un po' Renato Zero ai tempi d'oro che si ispirava a David Bowie che mio padre alla fiera comprò. In pratica veniamo catapultati in un mixone dove nessuno è chi dice di essere.
È la volta di Malika Ayane che si presenta con una crocchia di capelli tipo la mia quando apro al corriere in ciabatte e in pigiama. La sua canzone si intitola 'Ti piaci così' e ci ho letto un chiaro riferimento al suo look "Io mi garbo così, fatti i cazzi tuoi." Magnifica.
Non manca il momento Amarcord dove trovo tre persone con nome e cognome, canzoni orecchiabili e look sobrio come i Sanremo degli anni '80; infatti sono Fausto Leali, Marcella Bella e Gigliola Cinquetti che sembrano messi lì a sottolineare 'Queste sono canzoni, ne dovete mangiare di scatole di cereali, cari miei.'
Dopo si esibisce Ermal Meta con 'Un milione di cose da dirti' e sono quelle che vorrei dire a Elodie che, ancora più gnocca di inizio serata, si è esibita con le cosce de fora. A tal proposito mi salgono solo offese e la percuoterei con il mio barattolo da un 1kg di anticellulite. Maledetta.
Divorata dall'invidia mi abbiocco sul divano e mi risveglio giusto in tempo per vedere un tipo che canta con la mascherina. Temo di aver pigiato col gomito su canale 75 dove va in onda 'La mia vita da scambista', poi dalla regia mi dicono che sono Extraliscio feat. Davide Toffolo che, con tutto il rispetto, mi pare un trattamento per capelli.
Arriva il Gigione nazionale e la serata si anima un po'; con lui un ragazzo con un piumino che mi fa chiedere quanti gradi ci siano all'Ariston. Non è giusto far morire di freddo gli ospiti, e che diamine.
Poi arriva lui, il Re del festival: Achille Lauro in versione Rapunzel che imita Milva. Attorciglia e lancia la sua treccia rossa come un cowboy fa con il lazo. A momenti cava un occhio alla violoncellista in prima fila, ma sono dettagli.
Dopo c'è Gio Evan, già sentito nominare su altri lidi, ma a causa della cecagna prodotta dalla combo divano/dopocena, non riesco a realizzare appieno che ci faccia lì.
Poi si sono esibiti Random, Fulminacci e Willie Peyote, e mi punisco col cilicio perché non ho idea di chi siano, tranne l'ultimo che forse è quello che inseguiva Bip Bip in un vecchio cartone animato. Ma ho forti dubbi.
Poi mi sono trascinata stancamente a letto con un pensiero che mi martellava le tempie: ma quanto balsamo serve a Marcella Bella?
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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?