Sono stata zitta fino a ora, ma qui dobbiamo parlare: DOC.
Il giovedì sul divano siamo in tre.
Alice con in braccio i due gatti che somatizza tutto ciò che vede.
Io con gli occhiali d'ordinanza perché sono cecata come una talpa, ma Argentero lo devo vede' bene (quindi gli occhiali li uso solo il giovedì sera)
Il Santo accanto a noi che spippola al cellulare e commenta la serie fuori campo come la Gialappas.
In tre non sentiamo un cazzo perché l'audio è basso e gli attori bisbigliano.
"Che ha detto? Gli fa una peretta?"
"Gli ha offerto una cenetta!"
"Enfatti, mi pareva strano suggerire una peretta poco prima di baciarlo."
Due ore così.
Puntata a caso: ieri sera.
Un pathos che ci portava via. La mi figliola sulla scena di Gabriel sul divano "Io tutta quest'ansia non la reggo! Mo' me more pure lui!", si è buttata tutta da una parte sul cuscino e il gatto dall'altra parte (per l'effetto 'gonfiabili per bambini') è rimbalzato e mi è passato davanti spatasciandosi su un quadro. Ora abbiamo un Gattinsky di tutto rispetto.
La storia del prete, gesùmmio. Lui è il famoso Don Touch, il prete che non si può toccare. Lo so, battuta scontata raccontata dalla mi figliola in seconda media, ma non vedevo l'ora di usarla.
Elisa, la nostra Maggie di Uccelli di Rovo, lo bacia, lo sfancula e lo battezza nel giro di tredici minuti. Qui ci avrei visto bene Malgioglio che, agitando il foulard, la consolava con "Ma lascia sdare desoro, tu sei sdubenda. Come diceva la buona Raffa: trova un aldro più bello che problemi non ha."
Agnese quello bello che problemi non ha (a parte aver dimenticato 12 anni della sua vita) ce l'aveva, l'ha lasciato, l'ha ritrovato, lo ha di nuovo, ma ci sta a pensa'. Il nostro Doc le dice "Se vuoi fermarti ancora un po' ti faccio fare il bucato!" e lei fa una smorfia come se avesse la cistite. Ma io ti imbianco anche casa. Ti passo lo swiffer sul soffitto. Ti sbianco la tazza con l'anitra wc, ma non con lo scovolino, a mani nude. Hai Argentero, che voglio dire, in questa serie è un concentrato di testosterone ambulante che ti dice "Se vuoi fermarti..." Bono, fermati lì. ACCETTO E VADO AVANTI. Cioè, io boh.
Il Santo a quel punto ha bofonchiato "Te avresti accettato, sa?"
Mi sono girata e l'ho mandato a dividere i bianchi dai colorati.
Teresa. La simpatica Teresa. Che davanti a settordici persone intente a farsi i cazzi proprio si mette a urlare TI AMO ORSACCHIOTTO! verso il poro Enrico. Una figura demmerda così grande che a momenti strappa ad Agnese Coccolino e percuote la caposala a colpi di orsetto bianco scandendo "O-R-S-A-C-C-H-I-O-T-T-O L-O-D-I-A-T-U-A-S-O-R-E-L-L-A."
Su Damiano Cesconi aprirei un capitolo a parte: è l'unico uomo che riesce a trovare qualcosa in un cassetto. Noi abbiamo al nostro fianco mariti che non trovano le mutande che sono nel solito posto da 30 anni, e lui è capace di trovare un certificato arrotolato in un perizoma di Victoria Secret, nascosto dietro ai calzini decathlon, tra la saponetta alla lavanda che le ha regalato zia Ombretta a Natale e di fianco a un profumatore al mango. A parte che sei scema, fija mia. I certificati come gli scontrini della profumeria o del negozio di borse vanno fatti sparire dandogli fuoco. Ti dobbiamo veramente insegnare tutto?
Ora aspettiamo in gloria giovedì prossimo. La mi figliola sta già assumendo ansiolitici, io sto controllando di aver bruciato l'ultima multa per divieto di sosta e il Santo è sempre di là che chiede:
"Ma le mutande dove sono?"
DOC, siamo veramente nelle tue mani. Pensaci tu.
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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?