Sono in fila alla cassa del Super. Dietro di me un ragazzo con due bottiglie di birra. Dietro di loro una coppia di anziani. Lei tiene il braccio piegato e lui ci si appoggia ancorando con le dita il suo polso. Ma non stanno sempre così, ogni tanto intrecciano le dita, si danno la mano. Lei ha un viso piacevole, di chi un tempo è stata una bellissima donna. Un tocco di vanità sulle labbra data da un rossetto rosa e degli orecchini vistosi. Lui è molto alto, si muove a piccoli passi e ha occhi piccolissimi, due fessure. La signora getta un occhio al giovane cassiere e attira l'attenzione del marito, muovendo un po' l'avambraccio. "Guarda chi c'è alla cassa. Lo riconosci?"
Lui socchiude ancora di più le asole che si ritrova al posto degli occhi e chiede "Chi è?" guardando in un altro punto.
"È il figlio della Gina."
Lui dice "Ah" annuendo. Forse l'avrebbe riconosciuto comunque, forse no. Forse ci vede poco. Si muove cauto, sempre ancorato al braccio della moglie. Lei saluta il cassiere che la riconosce e le rivolge un saluto mentre passa sullo scanner le birre del cliente.
"Visto? Che ti avevo detto" dice lei muovendo ancora un po' il braccio. "È il bimbo della Gina." Lo ripete con quel vezzeggiativo tipico toscano che fa di noi dei 'bimbi' di tutte le età. Lui annuisce di nuovo, si guarda intorno un po' spaesato, ma alla fine lo vede. Gli regala un sorriso sghembo e dolcissimo, ma rimane fermo sul posto, come un soldatino in attesa di comandi. Lei si avvicina piano al rullo. All'altro braccio ha la busta trasparente della frutta con piccoli oggetti dentro. Lui abbassa il capo, la mano sempre ancorata al suo braccio. Lei, senza nemmeno alzare la testa, dolcemente si stacca da lui, gli prende le mani, gliele appoggia alla cassa e gli sussurra: "Stai qui."
Lui socchiude ancora di più le asole che si ritrova al posto degli occhi e chiede "Chi è?" guardando in un altro punto.
"È il figlio della Gina."
Lui dice "Ah" annuendo. Forse l'avrebbe riconosciuto comunque, forse no. Forse ci vede poco. Si muove cauto, sempre ancorato al braccio della moglie. Lei saluta il cassiere che la riconosce e le rivolge un saluto mentre passa sullo scanner le birre del cliente.
"Visto? Che ti avevo detto" dice lei muovendo ancora un po' il braccio. "È il bimbo della Gina." Lo ripete con quel vezzeggiativo tipico toscano che fa di noi dei 'bimbi' di tutte le età. Lui annuisce di nuovo, si guarda intorno un po' spaesato, ma alla fine lo vede. Gli regala un sorriso sghembo e dolcissimo, ma rimane fermo sul posto, come un soldatino in attesa di comandi. Lei si avvicina piano al rullo. All'altro braccio ha la busta trasparente della frutta con piccoli oggetti dentro. Lui abbassa il capo, la mano sempre ancorata al suo braccio. Lei, senza nemmeno alzare la testa, dolcemente si stacca da lui, gli prende le mani, gliele appoggia alla cassa e gli sussurra: "Stai qui."
Forse è questo l'amore: qualcuno che nella vita ti prenda per mano e che al momento di lasciarti ti metta al sicuro dicendoti
'Stai qui.'
'Stai qui.'
Che bella narrazione. Scalda il cuore! Ciao Susanna
RispondiEliminaBellissimo!!! Ed è proprio così!!!!
RispondiElimina<3
RispondiEliminaPerò sempre noi donne, a fare da badanti!
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