domenica 6 dicembre 2009

MARIO!MARIO!MARIO!


(Cosa c'entra a Dicembre una cosa che è accaduta ad Agosto? Nulla.Ma in questi giorni, tra lavoro, mercatino e ultime compere natalizie,non ho manco il tempo di fare plin plin.Vogliate perdonarmi se tiro fuori testi dall'archivio, come fossero conigli dal cilindro.Da oggi chiamatemi Silvan)

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Agosto 2009

Ho portato mia madre a teatro. Niente di strano. Strana è come si è svolta l’intera faccenda.
Una donna di classe accede al programma del teatro semplicemente digitando sulla tastiera del suo portatile. In quattro e quattr’otto mette mano alla sua carta di credito e prenota la sua bella poltroncina di velluto rosso per godersi il suo spettacolo.
Una donna del popolo, diciamo de noattri,diciamo una Rinco qualunque, vede la locandina di un’opera (incollata pure male) su un muro dove in genere vengono attaccati gli annunci mortuari (toccatevi pure) ,e tra un povero Franco e un compianto Umberto c’era lei, la Tosca. Mica morta,cioè non ancora.
Chiamo mia madre “Mamma?Ti piacerebbe vedere la Tosca?”
So già la risposta, la faccio contentissima!!
“Tosca è morta l’anno scorso,se ne parlava giust’appunto l’altro giorno. Suo figlio si è separato,lo sapevi? Ma che ti viene in mente?”
Non questa risposta.
“La Tosca di Puccini! A teatro! A Torre del Lago!Mamma!”
“Ahhhh!!! Oddio sì, sì!!Mi faresti felice!Babbo mica mi ci porta,se aspetto lui faccio prima a incontrare Puccini nell’aldilà!Dai sì!”
Occhei, io e mammà a vedere la Tosca.Da parlarne con mia madre e riferirlo involontariamente a mia suocera il passo è breve.
“Oddio che bello!Piacerebbe anche a me!”
Te pareva? Se prima eravamo in due a ballare l’alligalli, adesso siamo in tre a ballare l’alligalli…
Mi sparerei nelle gengive.
Mia madre e mia suocera.
Insieme.
Con me.
Da sola, con ‘sto fardello.
Non ce la posso fare. Con tutte e due no.
Molto ma molto involontariamente (erano due giorni che mi preparavo la frase da buttare lì) sparo ‘sta notiziona durante una cena tra amici e finalmente un cenno dal Signore. Lei, la mamma del mio figlioccio, la mamma di colui al quale ho asciugato l’acqua santa dal capino mi fa, arrotolando gli spaghetti “Davvero? Mi garberebbe vederla anche a me. E se venissi anch’io?”
Manca poco mi metto a piangere. Sìììììììììììììììììì dividiamoci sto pacco, pacchetto e contropaccotto, mal comune mezzo gaudio!!
“Costa tanto il biglietto?”
“Mannòòò…..” Ma piuttosto te lo regalo io! Te ne regalo due! Basta che non mi lasci sola!
Se prima eravamo in tre a ballare l’alligalli, adesso siamo in quattro a ballare l’alligalli…
Se continuavo con questo passo avrei dovuto noleggiare un pulmino!
Ovviamente vista la distanza ho comperato i biglietti direttamente sul posto, sentendomi una ganza e omettendo che:
-non so come si usa la carta di credito, anche perché è quella di Andrea e se sbaglio mi ci butta lui di sotto da Castel Sant’Angelo
-mi sento più sicura ad averli già in borsa perché ho paura che lo spettacolo inizi prima che la rincoglionita di turno trasformi la mia mail di prenotazione con il biglietto vero e proprio facendomi perdere l’entrata del Cavaradossi
-preferisco averli in borsa, perché l’ultima volta che ho prenotato al cinema con internet ho sbagliato prenotazione, orario e film.
Lo spettacolo era alle 21.15 e mia mamma era a casa mia già alle 17. “Sei pronta?”
“Mamma devo ancora fare la doccia!”

“Ma vai, sennò facciamo tardi!”
Ho fatto la doccia,mi sono improfumata e mi sono lisciata i capelli con la piastra. In casa mia c’erano 32 gradi. Inutile dire che non riuscivo ad asciugarmi perché più mi asciugavo più sudavo, più lisciavo e più ondulavo perché l’umidità si aggirava intorno al 100% con il risultato di farmi assumere i capelli alla Marcella Bella dopo otto ore in sauna.
Ho acceso i condizionatori a palla e li ho spenti dopo che ho visto un orso polare e un pinguino giocare a un-due-tre stella nel salotto.
A parte i ghiaccioli sotto il naso e le palpebre brinate sono riuscita a essere presentabilissima e alquanto Topa. Di nero e oro vestita sembravo una regina. Delle Nevi.
Alle 19 ci rechiamo a prendere Simona……

vi lascio un po’ di spazio per assimilare la notizia.


Fatto?No,non sono io in preda a uno sdoppiamento di personalità, ma è l’amica mia, che si chiama come me. Per semplificare le cose la chiamerò Simonetta. Simonetta (suona bene, no?)il giorno prima in preda al panico mi aveva tenuto un’ora al telefono ripetendo ogni due minuti “Cosa mi metto? Te cosa ti metti?Cosa ci mettiamo?Cosa mi metto?Te cosa ti metti?Cosa ci mettiamo?Cosa mi metto?….” e stavo quasi proponendole una bella striscia di nastro adesivo sulla bocca. Andrea, per questi pochi chilometri, ci fa da autista perché è di una gentilezza squisita (“Col cazzo che ti lascio guidare la macchina nuova col tacco 12”).Nel senso che ha paura che mi si rovinino i tacchi, no?
Simonetta si avvicina alla macchina vacillando,sembra abbia bevuto.
“Ti senti bene?”

“Non troppo”
“Lo vedo, stai vacillando”
“Ho i tacchi”
OMMIODDIOOOOO!!!!!!!! E’ più facile vedere l’apparizione della Madonna o Mina in televisione che vedere Simonetta con i tacchi. Prevedo una grande serata.
Arriviamo da mia suocera già stravolte. Simonetta sembra un pendolo e inciampa un passo sì e uno pure.Per quanto mi riguarda, per colpa del sudore, i pescetti di silicone che ho ficcato nel reggiseno sgusciano come salmoni norvegesi in risalita da un fiume ed è tutto un rimestìo che mi fa sembrare la bruttissima copia di una porno diva che si tocca le tette;e la mi’mamma che si sventola col ventaglio e già intona Recondita Armonia, facendo rivoltare nella tomba il povero Puccini.
Mia suocera dopo averci offerto un aperitivo (è troppo fashion!) ci invita ad andare. Lei alla guida, la mi’mamma accanto e io e Simonetta appollaiate dietro.
Mia suocera fa retromarcia, abbassa il finestrino e padrona della situazione saluta Andrea “Ciao caro”
“Attenta mamma..”
“Tranquillo, son già stata a Torre del Lago”
“…dicevo attenta al palo”
E siamo appena partite. Mentre l’amica mia si massaggia i piedi e io inverto i pesci per vedere se stanno un po’ più fermi e sembrare anche lontanamente due tette (ma non c’è verso,è matematico: invertendo l’ordine dei pescetti il prodotto non cambia), le Thelma e Luise de noattri si scambiano confidenze molto profonde tipo:

-la frequenza annuale di cistite dell’una
-la frequenza delle vampate dell’altra
-la frequenza con la quale si recano dall’angiologo entrambe per le vene varicose
e dopo vari scambi di argomenti non salutistici tipo i premi da ordinare con i punti dell’Esselunga e gli sconti alla Pam, arriviamo a destinazione. I vigili ci fanno parcheggiare in un grande prato che ovviamente noi tutte con i tacchi percorriamo perfettamente. Sembriamo quattro pecore ‘mbriache al pascolo.
Con in nostri biglietti in bellavista (tipo Benigni con la banana in Jhonny Stecchino) e l’aiuto di un bel ragazzetto vestito di nero, riusciamo a raggiungere le nostre poltroncine.
Iniziamo a sudare copiosamente, complici le tre rampe di scale, il caldo e una cappa di umidità allucinante. L’atmosfera però è bella. A cielo aperto, con il lago sullo sfondo e le luci soffuse. Magari se mia suocera non sbuffava come un toro inferocito e mia madre non si asciugava stile Pavarotti con un lenzuolo a due piazze magari era romantico. Magari.
Durante l’intervallo si è sentita male una signora qualche poltroncina più in là. Finalmente ho assistito a una delle frasi più memorabili dei migliori film. Dopo che la signora è svampata sulla poltroncina afflosciandosi come un soufflè che ha preso aria, una ragazza in uniforme ha chiesto a gran voce “C’è un medico? C’è un medico in sala?”
C’E’ UN MEDICO IN SALAAAAAAAAAAA????????????????????
Sììììììììììììììììììììììì!!! Oddio, per la poveretta mi dispiaceva, però tutti in apprensione, il medico che tardava, tutti a dire la propria
“Sdraiatela”
“Rinfrescatela”
“Aria!Aria!” Che aria? Non tira un cazzo di vento!
“Bagnatela” Con che cosa, con un gavettone?
Ci mancava che dicessero “Tamponatela” e poi eravamo a posto.
Io mi sono un po’ avvicinata, è più forte di me, dopo che ho fatto il corso 118 mi sento anche più utile, ma non ci potevo fare niente. Finchè non mi sviene, non so cosa fare. Ci hanno insegnato a intervenire su chi è incosciente. O le do una mazzata e la tramortisco bene bene e poi ci metto mano, sennò posso solo guardare.Però ho suggerito di bagnarle la nuca con dell’acqua e l’amica sua le ha messo sul collo e sulla fronte un fazzolettino intriso di acqua Vera. Poi sono arrivati due ragazzi della Pubblica Assistenza e uno di loro ha suggerito “L’importante è non farla svenire. Il medico sarà qui a momenti. Teniamola vigile. Signora? Signora? No! Non chiuda gli occhi signora!Sù sù!!” Ha cominciato a prenderla a sberle. “Signora? Occhi aperti sù!”
Senti un po’, perché non la imbalsamiamo? Come un gufo.Vedi che occhi aperti le facciamo.Ma non lo vedi che porella non ce la fa?E smettila di menarla santoiddio!!!
Poi finalmente è arrivato il medico che le ha tastato il polso e se diceva “La stiamo perdendo! La stiamo perdendo!” l’avrei baciato in bocca.
Invece (fortunatamente) ha detto che era un colpo di calore dovuto a ‘sta serata tremendamente calda e afosa e l’hanno sdraiata sulla barella e portata via.
Però che bello! La Tosca dico.Bella serata, grande opera,ottima la compagnia. Soprattutto quella.
Al ritorno se non ci davano un cane-guida col cazzo che al buio e in mezzo al prato riuscivamo a trovare l’auto. Quasi mezz’ora di ingorgo e di fila per uscire da Torre del Lago.
Mia suocera ha quasi investito una vigilessa.
A Simonetta si è rotto il laccio dei sandali.
Mia mamma ha perso una manciata di spiccioli pagando il parcheggiatore.
Grazie all’umidità sulla mia testa mi ci hanno covato due cicogne scambiandolo per un loro nido.

C’è un veterinario in sala?

4 commenti:

  1. Simo che ridere!! oddio mi dispiace anche per la signora... ma immagino che serata!!

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  2. Simooo ma i pescetti gli hai messi nell'ampollina? :-))))))
    la descrizione dei tacchi, da morire!!!
    Anch'io li metto poco e quando lo faccio mi sento un trampolista, potrei anche cascare all'indietro!
    Mitica! Baciiiiiiiiiiiiiiiiii

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  3. mitica simoooooo..se il tuo archivio consiste in risate pazzesche come queste continua a proporci date vecchie eh!!!ma sono nate le cicognine sul nido??immaginoooooo che serata..!cmq già che ti trovavi potevi metterti sul tetto di casa armata di megafono e invitarci tutto il vicinato ahahah, così ci andavi veramente col pulmino!
    un bacione

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  4. Sono stata molto occupata, nei giorni scorsi, quando passo da te voglio aver tutto il tempo per sganasciarmi!!La prossima volta vengo anch'io, così balliamo l'alligalli in 5...;-))

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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