E' andata.Andatissima.E ci siamo divertite una cifraaaaaaa!!Procediamo con ordine.
Venerdì era il grande giorno e c'era un fermento manco dovessimo sfilà per Valentino a Milano.
Passiamo la mattina tra ordinazioni di pane, paste e telefonate isteriche di chi doveva sfilare. In poche parole:mattinata da delirio. Alle 16 io e Alice avevamo trucco e parrucco dall'estetista/parrucchiera. Mi viene fatto un trucco così leggero che Lady Gaga in confronto è acqua e sapone:sull'azzurro cangiante color tortora con sfumature turchesi tendenti al celeste. Na roba che se mi avesse visto Giorgia mi avrebbe dedicato lì per lì 'Di sole e d'azzurro'. Io, quando l'estetista ha preso pure il mascara blu elettrico, ho cercato con parole gentili a dirle che non mi sarei sentita molto a mio agio con sto trucco, ma lei mi ha guardato come per dire “Ma allora?Chi è l'estetista qua?Mi lasci lavorare?” Mi sono lasciata truccare e infardare alla grande, ma quando mi sono vista allo specchio manca poco muoio. Ero in perfetto stile Halloween: DA PAURA.
Per niente convinta e truccata da punkabbestia, sono andata al parrucco.
La parrucchiera mi ha chiesto “Che vestiti indossi?Di che anni?”
“70 e 90”
“Ah okay, facciamo una pettinatura che puoi sfruttare per tutti e due gli anni. Partiamo col settanta!” Era così entusiasta che mi son detta: e andiamooooooo!!!vedi che pettinatura chic!
Si è messa a ravanare tra i miei capelli e mi ha fatto quello che lei ha chiamato 'crocchia anni '70.
Mi son guardata. In testa avevo tre cannoli alla siciliana.Paro paro. Na cosa che se prendevo una ventata ci sentivo anche l'eco. A quel punto volevo scappare.
“Ma no!Sei perfetta!Aspè che diamo il tocco chic!”
Che vuol fare ora? Non sono già abbastanza ridicola?
“Ecco qua, và che bella!”
Mi ha messo una treccia posticcia del mio stesso colore di capelli, tutta intorno alla testa.
Ora sembro Lucia Mondella.
Vi prego uccidetemi.
Più mi guardavo e più non mi piacevo, forse perché agghindata così in pantaloni con tascone, felpa e Nike ero un po' fuori tema.
Poi è stata la volta di Alice. Che bellina, era il suo primo trucco e parrucco della sua vita. Trucco superleggero quasi invisibile sui toni del rosina con brillantini e la pettinatura strepitosa fatta di due trecce 'intrecciate' tra loro. Molto fashion, molto chic.
Non può essere figlia mia.
Avevo deciso di starmene in disparte, vista la mia condizione, ma una telefonata dal lavoro mi manda nel panico “Simo corri, devi rientrare in negozio, c'è un casino di gente e ordinazioni”
Lì per lì ho pensato di affogarmi nella tazza del cesso. Come potevo andare dietro al bancone così conciata? Come?
Sono andata. Una figura di merda mondiale. Truccata e pettinata da sfilata con indosso il grembiulino a smistare il pane e i prosciutti. Le persone entravano, mi guardavano, giravano lo sguardo sicuri di trovare una telecamera ed essere su scherzi a parte, e poi ridevano. Ridevano. Ho trovato scuse tipo:
“Sono appena tornata da un matrimonio”
“Sono la cugina di Simona, sì lo so ci somigliamo”
“Sono vestita da Halloween. Interpreto una morta anni '70”
Alle 20 scappiamo tutte alla sfilata. Io e Alice appena arriviamo veniamo letteralmente risucchiate dalla magia. E lì è cominciato il divertimento. Una frenesia e un' eccitazione che nemmeno il dietro le quinte a Parigi. Era bellissimo. Quaranta vestiti dal 1947 a oggi appesi alle crucce, veli, tulle e coroncine in ogni dove. Tre sarte, due vestitrici, due organizzatori, e un cameramen. Che sì, stava girando il filmato del dietro le quinte. Sì, sarà mio appena verrà montato. No, non lo vedrete mai.
E poi noi, le modelle di paese, isteriche e ansiose come delle vere modelle.
“Dov'è il mio velo?? Il mio veloooooooo!!!Non trovo il mio veloooooo!!!”
“In questo vestito non è previsto il velo”
“Ah no? Ah, non è il mio vestito. Dov'è il mio vestitooooooooo????”
“Come sto?Oddio che capelli!”
“Mi tiri su la cerniera?”
“Mi passi le scarpe?”
“Chi è la primaaaaaaa???La prima, anno 1947 si prepariiiiiiii!!!”
Delirio. E caos. Non capivamo più un cazzo. Anche perché ci vestivamo a vicenda. Eravamo tantissime e le sarte non riuscivano a star dietro a tutte. Qualcuna ha avuto un attacco isterico e manca poco le do due schiaffi per calmarla.
Un'altra ha cominciato a dire “Non ce la faccio...” e mi si mette a fare il labbrino. E per poco non la spediamo sul palco a calci in culo. Ecchediamine siamo qui per divertirci! E divertiamoci!
“Mamma!”
“Amore!”
Queste siamo io e mia figlia che ci ritroviamo nel marasma. Lei è stata fantastica, dopo averla vestita si è affidata alle mani delle sarte e della parrucchiera per mettere il velino, poi ha intrattenuto i bimbi più piccoli, ha passato le scarpe a chi ne aveva bisogno, sistemava lo strascico a chi l'aveva lungo, senza fare una piega, senza avere isterismi, come se per lei, sfilare, fosse la cosa più naturale del mondo. Non ho dovuto starle dietro, lei non ha avuto bisogno di me, è stata complice e amica, na roba che non mi sarei mai aspettata. Ogni tanto nel casino generale, ci cercavamo con lo sguardo, come per dire “Uè, ci sono!” e collaboravamo a vestire le altre canticchiando canzoni anni '60 che la cantante sul palco proponeva agli spettatori. Poco prima dell'apertura arrivano cinque stragnocche. Noi lo sapevamo che sarebbero arrivate. La serata prevedeva che un artista/stilista portasse con sè delle modelle vere per creargli addosso degli abiti fermati solo con le spille. Quelle cose creative e ganzissime.
E a noi è caduta la mascella. Quel poco di sicurezza che ero riuscita a infondere alle più giovani sono state completamente spazzate via dalla vista delle vere modelle. Belle da fare schifo.E simpatiche come una cistite.
L'artista stilista ne ha fatta sfilare una per farci vedere come si fa. Siamo impazziti?
A parte il fatto che se io incrocio i piedi come fa lei, tempo due secondi sono sdraiata a tappeto d'orso e per districarmi ci vogliono i pompieri e poi, ma dico, vogliamo parlare del fisico?
Noattre ci siamo guardate e abbiamo sentenziato “Loro saranno gnocchissime, ma noi siamo più simpatiche.E andiamooooooo!!”
Ci siamo. L'ora X è arrivata. Cominciano a sfilare le prime ragazze, io sono la numero 17 (te pareva?), Alice la 22, poco dopo di me. Mentre sto per salire sulla scaletta, vengo fermata dalla capomodella che in modo nemmeno troppo cortese mi dice “Non tenerti il vestito!Rilassata!” Manca poco le do una testata “Senti, il vestito non l'ho scelto io, me l'hanno dato, okay?”
“E poi tho!” mi mette in mano una bimbina, figlia di un'altra, tutta incartata nel tulle (porella) “Vai sul palco con una bimba!”
Sta bambina guarda all'insù e nei suoi occhi leggo chiaramente “chi cazzo sei?”, “dov'è mia madre?” e “cosa ci faccio qui?”
A quel punto, sovrastando il casino, ho fatto un fischio che manco un pastore quando richiama il cane. Alice, che aveva seguito tutto da lontano, in un batter d'occhio era già a mio fianco e due secondi prima di salire sul palco ho riconsegnato la bimbina alla simpaticamodella dicendo “Se devo sfilare con una bambina, sfilo con la mia!Permetti?”
Lei ci ha guardato e ha detto “Oh. Okay” con la sigaretta che le tremolava nella mano guantata di rosso.
Ma vaffanculo.
Siamo salite. Ci hanno bloccato dietro dandoci i tempi giusti e al Via dell'organizzatore abbiamo finalmente calcato la passerella. Il red carpet.
E' stato ganzissimo. Non vedevamo un cazzo, ma è stato troppo bello. Siamo state accecate dai fari, sentivamo chiaramente frasi tipo “E' la Simona!Ah ah ah!” Sì, ridevano.
“Ma quella bimba...è la sua bimba?”
“Belleeeeeee!!” Questa è mia madre.
Fotoflash!Fotoflash!Fotoflash! Questo è il Santo.
“Quella tipa lì è mia nuora?” Questa è mia suocera.
Abbiamo passeggiato lentamente, fatto la mossa a fine percorso per le foto (temo di aver assunto la posa di Marisa Laurito quando faceva la mossa negli anni novanta) e tornate indietro tra gli applausi. Dio, che ganzata!
Alice mi ha detto “Ma lo rifacciamo??Dai mamma è stato troppo forte!”
Una volta tornata dietro dovevo spogliarmi velocemente per poi rivestirmi con l'abito del 1997.
Il mio. Sì, ho sfilato con il mio vestito da sposa (me l'avevano chiesto) e (gridate al miracolo!) ci sono rientrata dopo 14 anni.
Essendo un filino ingombrante ho quasi travolto dieci persone e non passavo quasi dalla scaletta, ma quando è stato il mio turno ho sfoggiato tutto stobendiddio. Nel frattempo la parrucchiera mi aveva tolto la treccia e fonato la frangia. C'è stato un “Ohhhhhhh” generale, mica perché ero figa, perché manca poco travolgo pure il ficus benjamin della scenografia.
Ho cercato con lo sguardo il Santo, ci tenevo, ma non l'ho visto, dannazione!Poi ho cercato mamma, perché il vestito l'ho disegnato io ma me l'ha cucito lei, perlina per perlina, tutto a mano. E non ho visto nemmeno mamma, accidenti!Ma le ho riportato i complimenti che mi hanno fatto tutti per il mio abito. Addirittura l'artista/stilista voleva conoscerla. La mì mamma!
E' stato bellissimo, entusiasmante e l'avrei rifatto tremila volte.Infatti una volta rientrata dietro le quinte non me lo sono tolto e sono uscita tra il pubblico e la folla agguantandolo sotto e portandomelo pesantemente dietro. Sembravo Julia Roberts de noattri che scappava da chissà cosa.
“Mamma, ma babbo dov'è, lo vedi?”
“No, non lo vedo. Di qua!Scusi eh?” ho travolto un signore “Permesso...mi scusi...non lo vedo, ma dov'è?”
“E le nonne? Le vedi?”
“No, proviamo qui!”
Sgomitando nel mio vestitone ho fatto il giro della piazzetta invano. Niente. Con sto casino non trovavamo nessuno. Uff! Ho riagguantato tutto il tulle e son tornata indietro, dietro le quinte. Tempo di voltarmi e lui era lì. Il mio ammmore che viene da noi e ci trova senza nemmeno il TomTom.Ci cercavamo a vicenda come due amanti senza un domani.
Secondo me ha avuto uno schoc. E manca poco mi muore. Mica per l'emozione, oh no. Per il fatto che in tre secondi gli è venuta in mente la cazzata che ha fatto 14 anni fa. Di sicuro.
E' stata una serata bellissima, emozionante, anche perché a vedermi c'era quella popò di Fabrizia Corona della Malù che mi ha scattato delle foto a tradimento veramente inquietanti, e la Adry, che si è sciroppata un casino di km solo per vedermi. Ma non sono fantastiche? La Adry è arrivata con la famiglia al seguito: il marito che si chiedeva mentalmente 'Cosa ci faccio qui?', la Giulia che mi guardava con curiosità mista a pena e l'Aurora che giustamente se la dormiva nella carrozzina.
“Grazie Adry di essere venuta!Che amore che sei!Ti sono piaciuti i vestiti?”
“Mica ti ho visto”
“Prego?”
“Sono arrivata in ritardo. Avevi già sfilato”
Ottimo. Io attiro queste persone qua. Lei e Malù:due anime e una cazzata.Abbiamo fatto un casino che la metà basta e avanza, ridendo e scherzando come tre quindicenni. I nostri mariti dalla vergogna hanno fatto finta di essere sposati ad altre donne.
Insomma, io non lo volevo fa', e invece ci siamo divertite una cifrissima, e ci siamo prenotate anche per l'anno prossimo.
“Amò, ma eri emozionato?”
“Ma chi, io?Maddai...”
“Tua madre ha detto che ti ha visto emozionato”
“Ma lo sai com'è mia madre”
“Bugiarda?”
“No, orba”
Che amore il mio principe blu cobalto.Perché ad avercelo azzurro son brave tutte.
Finisco con una foto che la dice lunga sulla riuscita della serata. E sulla mia serietà a sfilare. Ndo la trovate una modella che fa il pollice alto ai fotografi?No, dico.