Queste siamo io e Chicca, domenica a
Roma (sì, sono stata in trasferta). Anche se siamo state insieme
un'ora soltanto, le vorrei dedicare la giornata perché è stata per
me un miraggio e per i miei compagni di avventura un fantasma. Ma
andiamo con ordine.
Domenica a Roma giocava la nazionale di
rugby. E che c'azzecco io? Direte voi. No, ma c'azzecco perché io di
secondo lavoro faccio la massaggiatrice.
Scherzo.
In verità io e Ali abbiamo
approfittato della trasferta del Santo e ci siamo infrattate in auto
come due autostoppiste pazze, per poi gironzolare per Roma con le
amiche mie.
Amiche mie.
Parole grosse.
Praticamente in tre quarti d'ora e con
il solo possesso del computer (perché le mie facoltà mentali l'ho
buttate nel cesso da mo'), sono riuscita ad avere vitto, alloggio e
splendida compagnia nella capitale. Fautrice e istigatrice di questa
gita di un giorno lei, Cran Berry, la regina del cornetto.
Il nostro scambio di mail è stato più
o meno questo “Domenica ce la fai a venire a Roma?”
“Uhm...credo di sì”
“Bene. Si mangia qui,facciamo cosà,
ci troviamo là. Andata. Buona la prima”
Dopo uno scambio di battute su FB a noi
si è aggiunta Emanuela (prima aveva un blog, ora non più,
mannaggia!) e Valerio (amico, guardiadelcorpo, mentore, consigliere,
ombra, guida spirituale, autista, cuoco, e massaggiatore di Cran). E
vuoi andare a Roma e non dirlo a Chicca che è 'na romana de Roma
docche? Eannamo su!.
Il bello è che tutti conoscevano me e
loro non si conoscevano tra loro. Un incontro al buio paro paro. Tipo
che fioccavano frasi come “Mi riconosci dalla rosa rossa
nell'occhiello!” e avevano il piumino senza bottoni. Per dire.
Il Santo alle 11.40 ci scende a
Stazione Termini in mezzo al traffico a tutta velocità e senza un
bacetto, tipo rampa di lancio di Cape Canaveral. 3 – 2 – 1
lancio! Siamo state sparate in mezzo alla strada dove abbiamo
rischiato di essere investite da un taxi.
Mando il primo messaggio convulso a
Emanuela che mi risponde “Mi vesto e sono da te” manco fosse
un'amante, mentre Cran e Valerio mi dicono di essere già in metro.
Dopo 5 minuti mi arriva un messaggio da
un numero sconosciuto. Guardo sgomenta il cell e leggo “Sono
Emanuela e sono in metro.Questo è cell dell'ufficio, il mio l'ho
lasciato sul tavolo, accanto alla frutta” (tanto per citare il buon
Roberto Benigni.) “Se mi hai scritto dei messaggi, non li ho
letti”. Praticamente potevo morire e questa manco mi rispondeva.
Lì, sono stata tentata di scappare.
Mentre con Alice abbiamo detto no al
colesterolo, al venditore ambulante di accendini e a chi ci proponeva
ciddì di cantanti neo melodici, ecco che arriva Emanuela, che io
ribattezzerò Emmanuelle come il famoso film erotico. E sapete
perché? Vi basti sapere che la prima cosa che le ho detto è stata
“Ma perché te sei magra e c'hai le tette grosse?”
Ho letto nei suoi occhi “Forse se mi
fingo una coreana maggiorata faccio in tempo a scappare”
Aspettiamo in tre il resto della banda
con Emmanuelle che mi chiede ogni tre per due “Ma Cran che
sembianze ha?”
“Vedi quella vecchina tutta vestita
di grigio, bianca come un cadavere?”
“Sì. Le somiglia?”
“No, E' proprio lei.”
Ma Cran è bella perché è così.E'
arrivata vestita di un grigio topo morto e ci ha confidato “Per
l'occasione ho sfoggiato il mio colore più sgargiante!”
Valerio invece tutto vestito di nero
pareva un becchino.Di cognome fanno Addams.
Questi eravamo noi. Ci mancava un nano
da circo e la donna cannone poi eravamo a posto, un gruppo più
sminchiato non si poteva vedè.
Poi, un po' sospettosi, mi chiedono "Ma l'amica tua? Chicca mi pare, no? Dov'è?"
"Ehm..adesso non c'è. Forse viene più tardi. Sì sì, arriverà più tardi"
"Ma dove abita di preciso?"
"Uh...ehm...sì..."
I loro sguardi erano torvi.
"No, ma vi giuro, esiste!"
Mi hanno guardata con compassione, del tipo "Questa si inventa una vita parallela fatta di amici immaginari e Chicche qualunque"
Comunque sia decidono di portarmi da Eataly, un
posto a sentirl loro magnifico ed effettivamente...
Sì, arrivarci però.
Per decidere quale metro prendere
abbiamo fatto un conto “Sotto il ponte di baracca c'è Pierin che
fa la cacca, la fa dura dura dura il dottore la misura...”, girato
la ruota e consultato i tarocchi. Alla fine ne abbiamo presa una a
caso che ci ha sputato vicino a Eataly. Vicino. Qui abbiamo chiesto
informazioni a un motociclista di Roma (che ci ha dato un consiglio
tipo “Vi conviene comprarvi un mantello e cercare di volare tipo
Superman fin sul tetto dell'edificio”) , a un passante (che ha
fatto finta di non vederci) e alla fine, non sapendo più cosa fare,
abbiamo chiesto a delle badanti russe di mezza età (fantastiche) che
a sorpresa ci hanno detto “Facile. Tu prende kvesta strada, poi
kvesta a sinistra, sì? Poi korridoi lunko lunko, voi arrivate
edificio. Facile come per noi kucinare krauti. Capito, sì?”
Avoglia. Come no.
E pensare che Cran ed Emmanuelle stanno
a Roma. Sorvoliamo.
Comunque pregando Padre Pio, sgranando
il rosario e seguendo le indicazioni di Anna Karenina e le sue
sorelle, arriviamo a destinazione.
Qui ci trasformiamo ne La signora Rosa
e le sue comari. Infatti impugniamo un carrello e in perfetto stile
“Spesa al carrefour” ci aggiriamo tra gli scaffali pieni zeppi di
prodotti e ammennicoli vari.
E' stato detto e fatto:
“Guarda Ema, che belle
marmellatine!Non sono un amore?”
“Belle sì. Peccato siano barattolini
di ragù al cinghiale”
Mi ostino a girare senza occhiali, si vede?
“Cran, Cran, te che sei esperta, come
si usa questa grata per torte?”
“Oh bhè, semplice. La metti sopra,
poi ci passi il mattarello, poi la metti sotto, la tiri, la rigiri e
la riprilli, fai 'na giravolta, falla narta volta , e alla fine ti
viene questo effetto”
Non c'ho capito un cazzo ma nel dubbio
l'ho acquistata.
Valerio si aggirava tra i coltelli
esposti tipo serial killer e sguainava lame tipo samurai. Se rinasco
voglio essere un suo neurone specchio. Era così rassicurante che una
signora gli ha chiesto “Lei è della sicurezza?”
Emmanuelle si è improvvisata Giorgio
Mastrota e si è messa a fare la televendita in diretta di tegami e
pentolini.Ci mancavano i materassi ed eravamo a posto.
Cran Berry ha comprato degli stampi di
biscotti a forma di mostri e pokemon. Una roba talmente brutta che
non li mangerebbe nemmeno un bimbo orbo giapponese.
Là dentro poi c'è stata la chiamata
di Chicca (ora c'ho le prove! Più o meno...) che mi ha fatto un discorso tipo supercazzola “Abbella,
'ndo siete? A Eataly? Anvedi. Mo' sto pè arivà. Faccio 'n giro, poi
ce vedemo”
“Sì, ma dove?”
“Nun te preoccupà, te trovo io”
Che poi dire a una "Gira pure pè Roma quanto te pare, tanto te trovo" non solo pare una minaccia, ma è più probabile che io inciampi sul marciapiede e finisca dritta dritta nelle braccia di David Beckham che mi confida che ha lasciato Victoria per venire a vivere con me.
“Che t'ha detto?” chiedono in coro
i compagni di merende. Gli ripeto il discorso ed era così improbabile che m'hanno guardato scuotendo la testa come per dire “Abbiamo la prova che questa Chicca è un'amica immaginaria.
Succede anche dopo l'età prescolare. E' raro ma succede. Povera Simo.” Praticamente la vedevo e la sentivo solo io, nemmeno fossi il bimbino de Il Sesto senso.
A una certa ora la fame si è fatta
sentire e abbiamo deciso di mangiarci una pizza, proprio lì a
Eataly, solo perché Alice alla parola 'pizza' ha cominciato a
sbavare come un San Bernardo in calore. E vi avverto: mai mangiare con
una foodblogger. Mai.
Io, Alice, Emmanuelle e Valerio vista la fame avremmo mangiato anche le gambe del tavolino, le
tende delle finestre e il menù plastificato. Anche scondito.Velocità di ordinazione: 2 secondi netti.
Cran no. Lei si è messa a fare le
pulci al menù “Vediamo...dice mozzarella di bufala. Eh.Ma di dove?
C'è scritta la provenienza? Poi vediamo...pizza. Sì, pizza, ma a
lievitazione naturale? E' cotta a legna?A pietra? Col forno
elettrico? C'è scritto da qualche parte come la cuociono? Poi
vediamo... pizza al pomodoro...quale pomodoro? Pachino? San Marzano?
Ciliegino? Vesuvio?No, perché bisogna essere precisi. Vediamo...”
Noi quattro ci stavamo mangiando tra di
noi come cannibali.
Con la minaccia di abbatterla con un
set di forchette, finalmente si è decisa. Poi ci hanno portato
l'acqua. “Come mai due bottiglie differenti?Non è bello mescolare
l'acqua. Da dove proviene? Vediamo...”
Stavo per lanciarle il menù nei denti
a mo' di frisbee. Che poi lei si focalizza su queste cose e se le
fai una domanda semplicissima, tipo “Ma quanti anni hai?” lei va
nel pallone. Giuro. Non ha saputo dirmi quanti anni avesse.
“Ho...34 anni”
Valerio “Cran, ma cosa dici. Come
34?”
“Ah no, aspè... 33. Trentatrè, Valerio?”
“No, non ne hai 33. Ricomincia e
conta per benino”
“Ne ho...allora...trenta dì conta
Novembre con April Giugno e Settembre...Ambarabà ciccì e coccò tua
sorella sul comò...79 – 32 moltiplicato per 8 diviso 5...Vado
bene, Valerio?”
“Vai avanti. Ce la puoi fare”
“La radice quadrata di 36 considerata
l'area del triangolo moltiplicata per 7 avendo l'ipotenusa....dio,
non ce la faccio!E' troppo difficile!” E si è accasciata sulla
sedia.
Io, Alice ed Emmanuelle avevamo la
mascella in terra e gli occhi sbarrati come Mara Carfagna.
Valerio allora le ha fatto pat pat
sulla spalla, le ha asciugato il sudore dovuto allo sforzo, le ha
fatto una carezzina sulla testa e ci ha detto “Ne ha 35”
“Trentacinqueeee???” si desta lei
“Allora devo aggiornare Facebook!!”
No, ora ditemi voi.
(continua...)
Buahahahhahahhahahahha... a volte mi sento immaginaria anch'io!! :D
RispondiEliminaancora non ho aggiornato....mannaggia la miseria....il blog è sempre a 34...
RispondiEliminama secondo me conviene che lo tengo così....ahahahhahahah
sono la signora grigio topo da oggi in poi!:D
ahhahaah
UAHUHAUHAUAHUAHUAHAHUHAUAH!
RispondiEliminaMa queste son le comiche!!!!
E io non c'ero a ridere dal vivo!
Cran, mi fai morire...
Certo, anche tu Simo,il post è tuo, ma Cran di più! ^______^
Spettacolo!
Spero arrivi presto la parte numero 2.
Un bacione.
Nunzia
ahahahahahaah :) sto ridendo come una scema!! :D
RispondiEliminameno male che sono sola..sennò mi prendono per matta :D
Cran e Valerio sono davvero ganzi!!!
oh Simo...a quando la seconda parte? :D
mi sono spisciata dal ridere... e avrei TANTO voluto essere lì con voi.... e poi a me quei mostriciattoli di stampini mi sono piaciuti da morireeeeeeeeeeee
RispondiEliminaLe altre ragazze e il maschietto non li conosco, ma CRAN m'ispira tanto tanto... perchè anch'io ci metto un anno a scegliere dai menù... :P
Un abbraccio e attendo la 2^ parte! :)
PS: senti ma... visto che eravata da Eaitaly... non siete passati per il negozio di Montersino??? 0.O
sì sì, ma lui non c'era! ;-)
EliminaSono Manu (per la Simo Emanuelle...porella, era senza occhiali, nce vede bene). Esigo essere considerata ganza anche io nei commenti. Astenersi perditempo!
RispondiElimina... porca pecorella incatenata nelle Marche così tanto, da non poter venire a godersi lo spettacolo dal vivo a Roma (è sempre da vedere se mi avreste accettato... no perché, io sono quella seria capisci e tra voi ci stonavo.... preso paura è? ;-) ). Comunque sei sempre un raggio di sole.... sei un vero spasso.... e ovviamente aspetto il secondo.... perché l'antipasto ha stuzzicato l'appetito... il primo si intravede ma il secondo sarà sicuramente col botto!!!.... visto che siamo tra food blogger....
RispondiEliminaanche io aspetto di leggere tutto il secondo..
RispondiEliminaSo perfettamente cosa succede in questi incontri quando ci sei tu....risate a go go....e non vedo l'ora di rivederci....ma davvero hai comprato la grata? Allora va provata!!! :)
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