Andrea, seduto sullo sgabello di cucina, mi prende tra le braccia, insinua le mani dentro la maglietta e comincia a baciarmi il collo.
“Andrea...”
“Mmh...?”
“Pensavo:bisogna imbiancare il soffitto”
Settimane fa, questo era quello che succedeva nella mia cucina.Io col collo e il volto proteso verso il soffitto e lui che si blocca pensando di aver capito male. Quindi toglietevi dalla testa che lui, in un impeto di passione, mi sbatte sul tavolo di cucina come si fa con i polpi sugli scogli.
“Dobbiamo parlarne proprio adesso?”
“No, anche dopo.Ma guarda se non sembra una costellazione”
“Ma non si vede quasi niente!”
“No no, a un occhio attento si vede!”
La conversazione è scivolata su delle macchioline che il Santo ha creato in un impeto di attività culinaria: gli è esploso il pentolino del latte. Ha creato una roba sul soffitto così estrosa che pare una di quelle stampe in 3D. Se lo fissi per 5 minuti magari ci vedi pure il volto di Padre Pio in rilievo. Prontamente è stato lavato e sbiancato, ma le macchioline stanno rifiorendo. E lì c'è partito l'embolo. Imbianchiamo non solo la cucina, ma tutta la casa. Devo dire che guardare per tutta la stagione invernale trasmissioni come “La mia nuova casa in campagna” e “Grandi Progetti” su Travel&Living, ci ha condizionato parecchio, senza contare che spendere soldi ed energie per la casa a noi non dispiace. Questa volta abbiamo deciso di affidarci a una ditta, per due motivi:
Andrea, in quanto Santo, l'ultima volta che ha preso in mano il rullo, non ha tinteggiato: ha fatto un affresco. Se fa l'impiegato, invece dell'imbianchino, un motivo ci sarà. Sa usare il rullo con la stessa dimestichezza con la quale io so usare una pialla. L'impegno e la passione è stata tanta, ma il risultato, diciamo, è un po' naif.
Abbiamo deciso...di cambiare colore alle stanze!Ora. Non vogliamo la stanza blu, la stanza rossa, e la stanza gialla, come le camere di un Re qualsiasi, ma ci siamo stufati del bianco e quindi avevamo in mente tremila cose, senza sapere esattamente COSA.
Ci voleva un esperto del settore che sapesse consigliarci qualcosa di speciale per valorizzare la nostra casa. La scelta è ricaduta su un amico carissimo del Santo, che noi chiameremo Nello (l'amico del pennello), per la privacy.
Nello arriva in tarda serata, noi lo aspettavamo in gloria e dopo i baci e gli abbracci di rito, ci fa i complimenti per la nostra piccola casetta. E detto da uno che ha appena finito di dipingere e tinteggiare un intero albergo a 5 stelle a Forte dei marmi, fa piacere.Voglio dì.
“Allora? Andiamo sul bianco?” ci ha domandato Nello con un entusiasmo pari al mio quando annuncio che son tre giorni che non evacuo.
“No, pensavamo di fare qualcosa di diverso, di colorare. Ma non ogni stanza un colore eh? Però nemmeno bianco, magari qui una balza, magari di là invece bianco, magari nelle camere più scuro, magari...non lo sappiamoooooooo!!Hai qualche idea?”
Mentre parlavamo pensando di confonderlo, Nello studiava ogni minimo particolare con gli occhi, giuro sembrava memorizzasse ogni cosa. Alla fine ha detto “Posso dire la mia?”
Ha cominciato a muoversi per il soggiorno ruotando su se stesso, valutando i punti luce, i punti di entrata, di uscita, l'impatto visivo e alla fine ha sentenziato “Questa stanza è molto accogliente e i punti di forza sono i due archi in mattoni. Bisogna valorizzarli, quindi io farei bla bla bla... togliamo la striscia che ti abbassa la stanza (non lo sapevi?), qui facciamo bla bla bla, qua ti ci dipingo a mano io...bla bla bla, qui sfumiamo...mantieni lo stesso arredamento?Okay, valorizziamo questa cucina country, e anche i dettagli tipo i ciottoli di rame giusto? Bene. Bla bla bla...che ne dite?”
Io, Andrea e Alice eravamo con la mascella a terra. Cioè, casa nostra ha questo potenziale? Era già un sì. “Aspettate, vi faccio vedere una foto dell'effetto che ho in mente”. Dopo aver visto la foto, la lingua ha seguito la mascella. Manca poco gli ficco un pennello in mano e gli ordino “Fallo subito!”. Io e Andrea ci siamo guardati complici e felici manco avessimo vinto un gratta e vinci. Siamo passati al salotto.
“Guarda Nello, anche qui volevamo un po' cambiare perché come vedi la stanza un po' per i colori, un po' per l'arredamento più moderno è un po' freddina, non trovi?”
“No”
“Okay no. Che dici allora?”
Anche qua si è messo in un angolo per una visione completa della stanza, ha valutato l'altezza e la luce che proviene dalla portafinestra e poi “Allora, che ne dite se qui bla bla bla...poi riprendiamo l'azzurro delle stampe con bla bla bla, poi qui bla bla bla” Avrò un salotto nuovo. Faccio per dirvelo.
Quando siamo passati alla zona notte, l'apoteosi. Nello ha esclamato un “Wow!Qui è tutto stile marittimo!”
“Sono conchiglie vere della Bretagna” ho gongolato “Prese sul posto” ho specificato. Dio come vado fiera delle mie conchiglie!
“Questa camera è molto grande e luminosa, possiamo renderla veramente particolare...” ha fatto una pausa e dopo aver sentito le nostre esigenze ha cominciato a creare “Ditemi se vi piace l'idea: bla bla bla...e poi qua un tocco così, questa idea come la vedete? Dipingo io a mano... e poi...”
No, vi giuro l'avrei adottato. Ha avuto un'idea che non comprendo come mai a noi non sia mai venuta in mente!E' semplicemente fantastica nella sua semplicità.
Siamo passati al bagno che più o meno rimarrà lo stesso, ma ci riserviamo di decidere sul momento in base all'ispirazione. Oddio se si dà retta a cosa ci suggerisce la stanza, mi conviene farmi ribattezzare Jacques Cousteau, perché anche qui tra conchiglie e coralli par di essere nell'Oceano Indiano.
Poi è stata la volta della cameretta e qui devo aprire una parentesi (Alice quando ha saputo che volevamo tinteggiare tutto, si è rabbuiata e ha cominciato a dire “Ah io la voglio come adesso, eh? Già devo staccare la mia roba e i miei disegni, ma la rivoglio uguale, eh?che poi non capisco perché bisogna imbiancare!Tzè!”). Come potete notare mia figlia le novità le prende bene.
Una volta in cameretta Nello ha fatto una cosa che ci è piaciuta molto: si è rivolto ad Alice “Dimmi un po': qual è il tuo colore preferito?”
Ho temuto fortemente che rispondesse “Il viola”. Sai che belle le pareti di 'sto colore?
Dopo aver parlato con Alice (buttando un occhio sopra la sua testa per cercare conferma nei nostri occhi), ha partorito l'idea. Alice ha fatto un sorrisone da orecchio a orecchio e manca poco chiede “Sarebbe possibile cominciare proprio dalla mia stanza?” Conquistata pure lei. Anche qui valorizzeremo dei dettagli che sinceramente io e Andrea avevamo nell'ordine:
ignorato
cercato quantomeno di nascondere.
L'insieme delle stanze sarà uniforme, per dare l'idea che una stanza abbracci l'altra, ma ognuna sarà particolarissima, un segno, un dettaglio, quel qualcosa che la renderà speciale.
Quando ci ha detto il prezzo per creare tutto sto pappiè, non solo ci è sembrato poco, ma gli avremmo dato anche il doppio, tanto era l'entusiasmo. Anche il suo (di entusiasmo) non tanto dato da un nuovo lavoro, ma proprio abbiamo percepito la passione per la creatività, per rendere speciale e particolare la nostra casa. Infatti quando è andato via ha detto "Son contento, vedrete come vi viene bellina!"
Sìììììììììììì!!!!!!!
Non vi dico l'euforia.Non pensavamo di rendere tutto ciò possibile con particolari tecniche di tinteggiatura e colori. E io che ho sempre cercato di personalizzarla riempiendola di ciottolini!
Ho contagiato tutti con il mio entusiasmo, anche i miei clienti “A fine mese imbianchiamo!Trallalleroooo!Yuppyyyyyyyy!!”
Leggevo nei loro occhi questo messaggio “Ma è scema? Ma è felice perché imbianca? Ma lo sa quanto ha da lavorare? Ma chi è che gli tinteggia la casa, Raoul Bova in perizoma?” Insomma, non capivano anche perché se vuoi fare del male a qualcuno auguragli prima un trasloco, poi di imbiancare. Ci aspetta un lavoro che non vi dico. Devo svuotare tutti i mobili, armadio compreso, inscatolare piatti, bicchieri e servizi che ho in salotto, svuotare e smontare la libreria, e tutte le credenze del soggiorno. Da ieri ho cominciato a portare via dal negozio scatoloni vuoti per l'imballaggio. Avevo la macchina piena di cartoni che manco a un party di clochard. Abbiamo ferie?Macchè, lo faremo nelle ore in cui non siamo al lavoro, mangeremo panini in terra in mezzo alla stanza col berretto fatto di giornale e infileremo i cacciaviti nei jeans come due moderni pistoleri.
In poche parole: ci faremo un culo grosso come un cappello da prete.
Ma alla fine sarà fantastico, fosse per noi, cominceremmo oggi.
Ah sì, non dimentichiamoci che dormirò due notti da mia suocera. Temo che mi attenda sull'uscio con la mela avvelenata. Ma tanto la mattina passa il Santo che mi bacia sulla bocca e tutto torna come prima.Lei si è pure offerta di tenerci di più “C'è posto!Perché solo due giorni?Sono felicissima di avervi con me, potete stare una settimana!” Che stella. Ma io piuttosto sparo in vena a Nello 100 litri di Red Bull per farlo lavorare alla velocità della luce e se le cose vanno per le lunghe, monteremo la tenda in giardino e ci accampiamo come tre Boy Scout.
Questa foto è come è adesso:
Per come sarà dopo ci rivediamo a Giugno.
No, no, non è che abbandono il blog (ma siete pazzi?) avrò solo meno tempo magari di passare da voi, anzi se qualcuno si offre per darmi una mano, basta chiedere. Aggiornerò come sempre perché il mio blog è e resterà una parentesi rosa tra le parole VI AMO.
Poi: dedico questo post alla mia carissima tesora Irene B. So che ne apprezzerà particolarmente il tema ;-)
P.S. Ma secondo voi, celapossiamofà?