Sì, ehm...davvero. Strano, ma davvero.Wow.
Lo so, son già stata nello studio de 'La prova del cuoco', alla RAI. Questa volta vado a La7 a 'I Menù di Benedetta'.Tutta na roba da magnà, in poche parole.
Lo so, son già stata nello studio de 'La prova del cuoco', alla RAI. Questa volta vado a La7 a 'I Menù di Benedetta'.Tutta na roba da magnà, in poche parole.
Ma a differenza dell'altra volta, dove
l'invito partiva dalla mì mamma ed era una gita organizzata, questa
volta l'invito è arrivato a me, via mail.La redazione di La7 mi ha
contattato (dopo aver letto il blog, hanno detto) per invitarmi a far parte del
pubblico. Perché io? Non lo so. A sentir loro paro una tipa sveglia,
informata e appassionata.E questo serve perché il pubblico è
invitato a intervenire con domande, consigli, suggerimenti. Pensa te
le minchia ricette ndo mi portano. (Comunque è probabile che sia una
lettera standard, va là!)
Dicevo.
Vado a Milano, dalla Parodi. Che vojo
dì, dopo la Clerici è la morte sua. Ci sta proprio bene. Uno studio
a Roma, uno a Milano, uno con un vasto pubblico casinaro, uno con un
pubblico di nicchia, uno con la mì mamma, uno con...ehm...un'altra
persona.
Secondo voi c'ho pensato un casino? Ma
anche no. Cioè, mi ci mancava la Benedetta per fare bingo, no? Così
ora posso dire la mia qualora mi venga chiesto qualcosa a livello di
cucina. Posso dire “Oh!Ma io so' stata dalla Parodi, sa?” Cioè,
posso vantarmi nevvero? Seee.Vabbè.Non so distinguere un mestolo da
una schiumarola, ma son dettagli, non è che stiamo a guardà il
capello nell'uovo.O era il pelo?
Insomma partirò. Non da sola, dicevo. Ma con una persona, che risponde al nome di Malù, che da quando sono tornata da La prova del cuoco, m'ha sfrantecato le palle con “Edddaaaaaiiiii!!!Ci volevo venire anch'ioooo!!E perché non me l'hai dettoooo!!E sarei venuta volentieriiiii!!Uffaaaaa!!!Promettimi che se ti ricapita mi ci porti!Le ho sempre fatte le gite, io!Prometti che mi ci porti!Anzi no, giura!!Se ti ricapita di andare in uno studio televisivo mi chiami, vero? Eh? Eh? Dì di sì, forza!”
Insomma partirò. Non da sola, dicevo. Ma con una persona, che risponde al nome di Malù, che da quando sono tornata da La prova del cuoco, m'ha sfrantecato le palle con “Edddaaaaaiiiii!!!Ci volevo venire anch'ioooo!!E perché non me l'hai dettoooo!!E sarei venuta volentieriiiii!!Uffaaaaa!!!Promettimi che se ti ricapita mi ci porti!Le ho sempre fatte le gite, io!Prometti che mi ci porti!Anzi no, giura!!Se ti ricapita di andare in uno studio televisivo mi chiami, vero? Eh? Eh? Dì di sì, forza!”
Capite? E io, sicura che non mi sarebbe
capitata mai più un'occasione del genere, la liquidai con un
“Sì...sì...come no. Stai tranquilla che, guarda, la prima persona
che chiamo sei te.Contaci. Guarda, c'ho già il dito sul cellulare
per chiamarti!”
O non mi vanno a invitare di nuovo? Per
la mia incolumità la devo portare con me. Immaginate il mio post su
questa esperienza:tempo che lei lo legga e l'ho sotto casa con un
fucile a canne mozze. Questa mi leva dal mondo. E poi quando
prometto, io mantengo. Al che l'ho chiamata e quando gliel'ho detto,
ha pensato:
“E' uno scherzo?”
“Mi stai prendendo per il culo?”
“Chi è Benedetta Parodi”
I suoi neuroni hanno avuto dei
movimenti sussultori e ondulatori, ha detto sì, poi ora guardo, poi
di nuovo sì, poi fammi organizzà, poi certo, poi oddioooo!!poi ma
davveroooo???, il tutto nel giro di dieci secondi.
E io tremo come un vibratore all'idea
di noi due sole a Milano. C'abbiamo da fa' un viaggio (fortuna che
abitiamo a dieci km di distanza, sennò sai che casino), fatto di
tremila cambi, duecento orari da far incastrare,e dieci mezzi di
trasporto diversi.Non so se ci si fa. La vedo dura.
“Sei mai stata a Milano?”
“No. Te?”
“Solo al duomo”
“Ah bene”
“Sì bene...E se ci perdiamo?”
“Si va a trovare la Madunina”
Fantastico.L'importante è essere
ottimiste. E noi lo siamo. Lo siamo talmente tanto che vogliamo
scaricarci la piantina della città, delle stazioni, del percorso
della metro, dei taxi e già che ci siamo pure quello dei calesse,
nsi sa mai.
“Ce la facciamo. Santiddio, Milano
non è New York!”
“Ma te sei stata anche a New York?”
“No”
“Appunto”
Vabbè, noi partiremo armate di
entusiasmo, macchine fotografiche e scarpe comode, perché mi sento
che dobbiamo prendere qualcosa al volo, tipo un treno in corsa.
Intanto al volo abbiamo preso
un'occasione che chissà quando ci ricapita. Poi quando siamo lì,
vedremo.E poi speriamo di incappare nell'ospite figo!Perché in trasmissione ci vanno i vip (italiani e non) a cucinare, cioè magari ti ritrovi Gabriel Garko che ti spadella una frittata a mezzo metro di distanza, o Raoul Bova che si fa scendere in bocca uno spaghetto bollente (scena molto hot, fra l'altro) o sennò...Thyago Alves che si è scordato la maglia a casa e tho!si presenta a torso nudo. Poesse. Insomma noi speriamo (oltre che me la cavo) anche di incappare in un ospite straganzo!Io sono entusiasta e piena di grandi aspettative, per la seconda volta in uno studio televisivo, tra telecamere, uips e (l'ho letto in un'intervista a Benedetta) a gustare i piatti che vengono preparati in studio.Perché dopo la registrazione della puntata ci tratteniamo tutti insieme.
Dio, come non vedo l'ora!
Dio, come non vedo l'ora!
Anche se. Anche se Malù smorza i toni. Si sa, io mi faccio dei film con la fantasia che Spielberg avrebbe solo da imparare. Lei, invece, è una settimana che mi
ripete “Io e te saremo come Totò e Peppino a Milano.Paro paro!”
In effetti a rivedere la scena, mi ci
vedo un casino.
Mi sa che il suo film è molto più fedele alla nostra situazione attuale.