martedì 31 marzo 2015

L'intervista alla tv



Oggi è il mio compleanno. Alè, sì, tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri cara Simo, tanti auguri a te. Finito? Molto bene. Dicevo: compio la bellezza di 24 anni letti al contrario. Ergo: 42. Ed è inutile che mi diciate “Ma come li porti beeeeneee!” perché io li ho e me li sento tutti. Soprattutto a livello psichiatrico. Tipo che questo post lo avevo già scritto e poi, non si sa come, l'ho CANCELLATO. L'unico neurone che mi ritrovo ha dato forfait, capite? Prima ne avevo un bel numero che riuscivo a tenere a bada con un cane da pastore, ora no. Neuroni specchio che mi abbandonano così, senza preavviso. Insomma, tutto questo per dire che io vi volevo parlare di un'intervista tv che mi ha fatto 50 Canale. Lo so, pare strano anche a me che mi abbiano contattato, infatti lì per lì pensavo fosse uno scherzo, invece no: impavidi loro. Il tutto, ovviamente, per parlare dei miei libri, del mio percorso, del mio successo (???) 
Vi dico subito che  il poro cristo incaricato di gestirmi è arrivato direttamente da Assisi: San Francesco.
Sto scherzando, non arriva da Assisi.
San Francesco un giorno mi chiama per propormi un'intervista. Prima gli rido in faccia, poi siccome mi pareva brutto, gli do del pazzo. Riesce a convincermi col suo entusiasmo mentre io per contenere il mio mi son presa a martellate gli alluci. Perché voi non potete capi' il problema. Io ho una voce che sembro Paperino che ingoia elio e ho una finezza pari solo a Floriana Secondi del GF dopo una sbornia. Una fa-vo-la. Il mio terrore era:
-si incrina la telecamera
-non mi manderanno mai in onda
-il giornalista ci ripensa e mi da buca
-l'unica che mi guarderà e apprezzerà sarà mi'madre che anche con la varicella e la febbre a 40° arrivò a dirmi “Che bella figliola che ti c'ho”
Lo so che capita a tutti di non piacersi rivedendosi o risentendosi, ma vi giuro che io parto molto svantaggiata. Fidatevi. Senza contare che quando si va in tv per qualsiasi motivo si dovrebbe quantomeno regolarsi un attimo, avere una dizione che sia comprensibile in tutta Italia e un minimo di garbo. Io non ho nessuna delle tre e a niente è valso il mio avvertimento “Non sono fatta pe' ste cose, io te lo dico.” Nulla, l'intervista s'ha da fare.
San Francesco mi ha proposto qualche location:
“Facciamo al Duomo?”
“Sì, mo' magari mentre faccio finta di reggere la torre di Pisa! Ma anche no!”
“Sui lungarni?” ha tentato di nuovo.
“Ma sei pazzo? C'è pieno di gente!”
“Al mercato vecchio? È un bel posto, caratteristico.”
L'idea era buona, poi mi son vista tra il banco delle triglie e degli scorfani mentre un pescivendolo in canottiera e pelo in vista urlava “Donneee!! Pesce frescoooo!!”
“No.”
“Per le vie del centro?”
“Scordatelo.”
“In un bar?”
“Ma figurati!”
“A cavallo, alle giostre, al luna park, al mare, ai monti, in collina, dove? No, ma dimmi te!”
“Non si potrebbe fare in un luogo un po' appartato dove non ci sia nessuno, tipo una cantina, uno spogliatoio di una palestra chiusa, un camerino, un bunker, ad esempio?”
Già un ciuffo di capelli gli è diventato bianco, io vi avverto. Ha contato fino a dieci per non uccidermi all'istante e mi ha proposto un bel luogo verde: un viale alberato. Ho accettato solo perché in un cespuglio o in un rovo avrei potuto trovare rifugio. Ho anche pregato per una epidemia di cagarella per tutti i podisti, hai visto mai.
Arrivo all'appuntamento cercando di sistemarmi al meglio i capelli che, grazie al vento, mi facevano pericolosamente sembrare Cameron Diaz in Tutti pazzi per Mary: un ciuffo davanti tutto ritto che pareva avessi ingoiato una scatola di viagra.
San Francesco scende di macchina con tutto l'armamentario e a me prende l'ansia.
“Oddio, leva sta roba che a me mi viene il patema d'animo! Dimmi almeno che domande mi farai! E se poi vengo male? Ma non ce l'avete una controfigura, una doppiatrice, perdio!?”
“Simona, ti prego, STAI CALMA.” Capisco che lui è già stravolto ma quando dici a una donna 'stai calma' è la fine.
“Io sono calma!Calmissima! Non so che cazzo di domande mi farai, ho dei capelli che sono una merda, ci sono 67 podisti, 43 cani con rispettivi padroni, non ho fatto in tempo a perdere quei tre quattro kg che mi avrebbero fatto sembrare più magra, ma nonostante ciò sono calma! Chè, non si vede?”
San Francesco mi guarda con compassione poi, stancamente, mi dice “Dai, seguimi.”
Lo seguo entusiasta come uno che percorre il miglio verde.
“Okay,” mi dice “Mettiti qui.”
“Sono al sole.”
“Per forza! Sennò non ti si vede!”
“Non ci vedo nemmeno io! Quando abbiamo finito avrò bisogno di un bastone perché mi son bruciata le retine!”
“Per favore. Te lo chiedo per favore. Stai bonina? È perfetto qui.”
“Mmh. Se lo dici te.”
“Iniziamo. Abbiamo qui Simona Fruzz...”
“Alt!”
“Che c'è???”
“Mi stanno lacrimando gli occhi e mi si sta sciogliendo il trucco. Non sembra che tu faccia un'intervista a una scrittrice, sembra che tu la faccia a un pierrot.”
Francesco si passa una mano tra i capelli, esausto.
“Stai bene, okay? Il trucco va bene.”
“E i capelli? Non sembro una pazza?”
“Non più di quello che tu sei in realtà. Vogliamo proseguire, di grazia?”
“Proseguiamo. Certo però...se sapessi già le domande...”
“Niente domande! Penso a tutto io! Tu devi essere naturale, va bene? Ti preeeegoooo.” Il ragazzo è stanco, dovrebbe prendersi le ferie.
“Ci provo. Perché a dirla tutta non è facile essere naturale con un microfono sotto il mento e uno che ti riprende.”
San Francesco chiude gli occhi, inspira, fa training autogeno per non abbattermi a colpi di microfono e mi invita ad andare avanti.
Quando finiamo l'intervista, mi rassetto il giacchetto, agguanto la borsa e dico “Okay, è stato un piacere, grazie di tutto. Fammi sapere quando esce!”
Ma lui mi ferma “Ma dove vai? Non abbiamo mica finito.”
Mi son cascate le ovaie, le mascelle e la borsa. Volevo morì.
“Oddio, e ora che devo fa'?”
“Mi servono le immagini per corredare il servizio! Facciamo qualche ripresa mentre passeggi, okay? Tranquilla. Fai come se non ci fossi, cammina serena, serena.”
No, ma avete idea? Far finta che davanti a te non ci sia nessuno a parte un fringuello o una cagata di piccione.
Ma il giornalista lo vedo stanco, stremato, e prima che gli venga in mente di uccidermi e darmi in pasto alle nutrie, decido che forse sì, ce la posso fare. Cerco di passeggiare senza pensare a niente domandandomi come minchia fanno quelli dell 'isola dei famosi a far finta di nulla, e nonostante sia scettica sento che sono tranquilla, serena, naturale...
“Stop!”
“Che c'è?”
“Dobbiamo rifarla. Sei davanti a un bidone della spazzatura!”
Evidentemente ero troppo naturale. La rifacciamo da capo e ci fermiamo di nuovo. Una signora curiosa come una scimmia col canetto al seguito mi sta fissando come se fossi l'anticristo. Non ha mai visto un'intervista, perdio?!
Signora bella, di grazia, può andarsene gentilmente affanculo? Può togliermi dai piedi il suo cocker nano e farlo defecare un po' più in là? Sia gentile.
Nulla. Imbalsamata. Abbiamo dovuto spostarci noi.
Ma alla fine è andata. Servizio bello, perfetto, professionale e tutto il merito va al giornalista, chiaro. Il quale, a fine riprese, mi ha detto “Lavorare con te è faticoso e impossibile. E sei pazza, lo sai vero?”
No, onestamente non lo sapevo. Non me l'ha mai detto nessuno.
La sera, sul divano accanto al Santo, abbiamo rivisto il servizio.
“Bello!” ha esclamato il consorte.
“Davvero? Non dovrei dimagrire 5 kg, rifarmi il naso e le tette e fare un corso di dizione e pretendere una controfigura e gesticolare meno?”
“No. Vai benissimo così.”
“Dici? Ma davvero io sono quella lì?” dico sgomenta guardando la tele.
“Né più né meno.”
“Francesco ha detto che lavorare con me è faticoso e impossibile.”
“Davvero? Pensa te a viverci con una così.”
"Fai dell'ironia?"
"No, amore, ma che scherzi? Guarda, guarda il filmato. Tranquilla."
Sono sicura di essere venuta un cesso e sono sicura che non mi abituerò mai a questo genere di cose perché una ci deve essere portata, no? 
Tipo portata a forza, intendo.





14 commenti:

  1. dopo aver letto il tuo post, ho provato a cliccare sul link che hai messo, ma forse x mia incapacità, non ho trovato la tua intervista: magari nel prossimo post metti il link diretto così possiamo guardarlo anche noi

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    1. ah, scusa, volevo anche farti gli auguri di buon compleanno e buona pasqua, già che ci sono

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    2. no, l'intervista non c'è. Il link me lo dovrebbero dare, ma non so se mi conviene farvelo vedere uahahhahahahha!!!

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  2. Simoooooooooooooooooooooooooo!!!!
    Mi sto scompisciando dalle risa!!!!!!! Sei fortissima e mentre leggevo il post mi immaginavo la scena, sopratutto con la vecchina, tipo quella del cartone Madagascar.................. ^____________^
    Mi piacerebbe vedere l'intervista, quindi non far finta di nulla e pubblica il link per favore, così ti lovvo di più ancora!!!!
    Buon compleanno ragazzina!!!! ;-DDD
    Kisssssssssssssssssssssssssssss

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  3. Tanti auguriiii!! Attendo il link.. a Roma canale 50 non si vede!!!

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  4. Ma bella mia, te non sei portata per lo spettacolo.
    Sei UNO spettacolo.
    ;-)

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  5. aahahahah sei troppo forte!!!
    daidai che sicuramente sei venuta bene, ricordati che noi siamo i peggiori critici di noi stessi..
    povero San Francesco, ma poi l'hai più sentito? fa ancora quel lavoro o ha deciso di cambiare ?? hahaha
    un abbraccio
    Paola

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  6. Bellissimo :D mi hai fatto morire dalle risate, alla fine ho simpatizzato col povero San Francesco.

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  7. Simoooooooooo!! auguri di Buon compleanno e di Buona Pasqua!! e ovviamente aspetto il link anch'io!!!!!!Fortissima Simo!!
    A, Ct

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  8. Ahahaaah che ridere, mi sembrava di esser li, nascosta dietro il bidone della spazzatura.
    Ho letto il tuo ultimo libro e venerdì ne parlo sul blog

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    1. Ecco chi c'era dietro il bidone! aiuuahahah!! son curiosa per venerdì!

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  9. Simona quando manchi si sente.. Buona Pasqua
    Maurizio

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  10. Davvero troppo forte il tuo post, sei simpaticissima

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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