Se c'è una cosa, tra le tante per la verità, che mi manda fuori di testa in questo periodo è il non poter prendersi cura.
martedì 2 marzo 2021
PRENDERSI CURA
martedì 23 febbraio 2021
SE CHIUDO GLI OCCHI
Se chiudo gli occhi.
sabato 6 febbraio 2021
IL SIGNOR ELLE
Noi al lavoro abbiamo i nostri clienti abituali; persone che 'cascasse il mondo' il sabato sono lì, a prendere la loro spesa consueta. E più sono avanti con l'età e più non demordono perché l'abitudine, anche in questo caso, dà stabilità, in qualche modo rassicura.
venerdì 4 dicembre 2020
Mi guardo a dicembre
Mi guardo nel dicembre del 2010. Avevo un lavoro che in questo mese mi massacrava, ma mi piaceva, e tanto. Sacrificavo la mia famiglia e gli affetti a tal punto da avere a metà novembre già fatto tutti i regali e arrivare al pranzo di Natale con una stanchezza atroce. Natale e santo Stefano ero solo per Alice, per Andrea, per mia madre che si preoccupava che mangiassi abbastanza 'Che poi il 27 ricominci'. La mattina del 25 facevamo trovare ad Alice le campanelline lasciate da un Babbo Natale distratto, i biscotti mangiucchiati, i regali in bella vista vicino al divano.
sabato 7 novembre 2020
Lettera aperta a Donald Trump
Dear Donald,
my name is Simona and sono una italian writer and... se vabbè, you manco read the first five righe, già te vedo.Comunque ce provo.Sono days che ti guardo on television for elezioni and devo dire che di politics non ci capisco un dick, but so riconoscere quando uno is agitated.Te devi dà na carmata, Trampolino. (yes, accessorio for pool, but anche nomignolo for statte a percul... lascia fa, FIDATE)Anyway.A ogni comizio batti the feet come a children of six years al quale hanno sgraffignated the merenda.Coi voti me pari the bird of sea (gabbiano, you understand?) of Nemo "Mio! Mio! Mio! Mio!"Ao'.Carmate.Che poi at your age, is pericoloso abbestia: te schioppa er core.Te se sfranteca l'heart, capito? Che già il Covid t'ha voluto bene, mo' non esagera'. Fatte fa' a camomilla dalla tua gnoccolon wife, the massage rilassante, 'na gitarella out door... roba così. Non ci devi pensa' a the votes.And poi, che gliela vogliamo dare una sciabolata to the hair? My mother ti chiama CIUFFONE, l'ho sentita io yesterday con queste ears. Ha detto che your cut fa pietà. Che suo coussssin con ten euro te li fa meglio. And cambiare color? Mo' sono yellow paglierino, stessa nuance dell'analisi mie quando mangio the asparagus. Some moments me pari Enzo Paolo Turchi.And poi basta with 'sta story che vuoi riconta' the votes. Che è all 'truccato'. Che poi parli you che al posto del corrector usi the cemento a pronta presa.Sei orange in the face, Donald. Te dai the fard with pennellessa Cinghiale. E mo' parli di trucchi. Daje. Smettila un po'.Vabbè, as always con ste letters: non lo faccio for me, lo faccio for you. For la tua image. For your salute.And remember: KEEP CALM AND PIJATE NA CAMOMILLA.
domenica 13 settembre 2020
Il coraggio di tagliare
venerdì 11 settembre 2020
Canta ancora
martedì 8 settembre 2020
Mi chiamo Mey
mercoledì 26 agosto 2020
Dear Sean Connery...
lunedì 24 agosto 2020
La Rabatana di Tursi
domenica 23 agosto 2020
Cicatrici
venerdì 14 agosto 2020
Etichette
Giorni fa, con un'amica, parlavamo di etichette. Quelle che ci vengono cucite addosso, quelle con cui le persone cercano di identificarti.
Io odio le etichette. Mi vanno strette come i paletti. Odio venire collocata in qualcosa, essere una cosa sola. Odio i discorsi 'se sei questo, non puoi essere quest'altro', odio dover far parte necessariamente di un insieme, ci sto stretta.
Amo spaziare, amo essere tante cose.
Sono mamma sono donna sono moglie e sono amante. Ho quasi cinquant'anni e mi vesto come una ragazzina, chignon e treccine, abiti corti e tacchi alti, scarponi e berretto, presiedo a eventi e zappo l'orto. Faccio quello che voglio, quello che mi va. Non riuscirai a rinchiudermi nel recinto della tua giusta moralità. Lo scavalcherò e ti guarderò con aria di sfida. Nel recinto ci si rinchiudono le bestie.
Dico quello che voglio, quello che mi va. Non riuscirai a mettermi il bavaglio. Lo strapperò e parlerò, parlerò ugualmente. Il bavaglio si mette a chi è scomodo, quando ti vien più facile zittirlo con un fazzoletto alla bocca anziché affrontarlo.
Odio sentirmi legata, costretta in qualcosa. Fin da piccola ho odiato gli sci o i pattini a stivaletto. Non potevo toglierli con un gesto, i miei piedi rinchiusi in qualcosa di duro, i movimenti rigidi, i fermi che pressavano le mie caviglie. I giochi da piccola con le corde, se venivo legata davo in escandescenze.
Amo gli spazi aperti e il poter spaziare, fuori e dentro di me. Nella vita, nella scrittura, dove hanno cercato in molti di farmi prendere una strada che sia una, più concreta, più usuale, più facile. Invece io no, scrivo di cosa voglio e di quello che mi va, giallo rosa nero o blu, il colore lo scelgo io. Una storia nasce da quello che voglio io, non da quello che ti aspetti tu da me, dal mercato, dalla moda.
Io sono tante cose e per alcuni sono scomoda; guardano i loro recinti e non sanno collocarmi. Potrei stare lì, ma anche qui, oppure là. In verità il mio posto non è da nessuna parte; posso stare ovunque. Ma soprattutto non sono un uccellino da tenere in gabbia, da imbeccare a tuo piacimento.
Io strillo come un'aquila e volo alto.
E non si tratta di ribellione, si tratta di libertà.
#riflessioni
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