venerdì 15 ottobre 2010

LA RAGAZZA DEL BRUNCH




Si avvertono i gentili lettori che questo post è il sequel, nientepopòdimenochè, de ‘La ragazza con la valigia’. Siete sorpresi ,vero? Mi sono quasi arrivate minacce via mail se non mettevo mano al seguito. Vi amo.

Dove eravamo rimasti? Ah sì, a voi che vi chiedevate se fossimo rimaste lì. Ebbene..SI.

Abbiamo solo cercato di distrarre Veronica tenendocela un po’ a turno, stile badante. L’importante era distogliere la sua attenzione dalla camera d’albergo. Infatti ci siamo lavate agevolmente (manco all’Isola dei famosi si vede na roba del genere) e ci siamo fatte belle per la cena. Nel mio caso per essere accettabile ho dovuto sgranare pure un Rosario e chiedere la grazia. Poi tutte belle truccate, intaccate (nel senso tacco12) e attillate ci siamo mosse per andare a cena e raggiungere il resto della banda bassotti. Per arrivare alla Creperie (mica cazzi) abbiamo preso i mezzi e tra una scesa e l’altra abbiamo approfittato per fare due discorsi seri:

“Quanti tatuaggi hai? Mi piacerebbe tatuarmi un cavallo alato sulla scapola.Ma non grande. Diciamo tipo Varenne a grandezza naturale”

“I piercing? Vi piacciono? Io me lo farei qui, qui e qui. Che dite? Ha un nome? Ah. Effetto colabrodo”

“Soffrite mai di aereofagia?”

Arrivate vicino al ristorante ci siamo ricongiunte alle altre. Ho potuto riabbracciare con immensa gioia la Cinzia (al settimo mese di gravidanza), intrufolandomi fin sotto la maglia per vederle la pancia. Ha una linea invidiabile nonostante lei continui a ripetere “Sono ingrassata 7 kg! Sette!”

Cioè, sette kg in sette mesi sono il sogno di ogni ginecologo. Vai a spiegarle che non solo va bene ma che sono anche pochi, vai a spiegarle che io al settimo mese avevo già preso 12 kg e sembravo Barbapapà, vai a spiegarle che visto il suo metro e 82 non pare nemmeno incinta, ma sembra che abbia accidentalmente ingoiato un nocciolo di pesca.Questa donna sta da fa-vo-la.

Poi ho riabbracciato la Elisa, fresca fresca di matrimonio. Non il suo, quello di un parente. Il giorno era a un pranzo nuziale, ma per nessuna ragione al mondo avrebbe rinunciato a vederci. Quindi scappando quasi a cavallo (che fa molto Julia Roberts) ha preso il primo treno disponibile ed è arrivata a Milano col vestito da cerimonia sempre indosso. Un mito.

Infine ho stritolato in un abbraccio Marika che non vedevo da due anni. Lei mi ha accolto con un “Ciao Simoooo!!!Asbè che bi soffio il naso, Dio che ravvreddore. Ectciùùù!Scusa eh?” Mi ha riempito. Evvai. Che amori di amiche che ti c’ho.

Tutte belle allegre e felici ci mettiamo comode nella creperie e al momento delle ordinazioni facciamo quasi uscire pazza la cameriera. A un certo punto non sapendo dove scrivere tutte le nostre richieste si è attaccata a un tovagliolo e abbiamo letto nel suo volto “Ncistòacapìncazzo”.

Bene. Devo dire che abbiamo mangiato delle robe leggere, da dieta vera. Martyna è stata quella più light di tutti ordinando ‘Crepes ai funghi col cinghiale tartufato’.Aveva un piatto che ci avrebbe sfamato mezza Africa. Poi siamo passate a quelle dolci dove Elisa ha chiesto qualcosa con i frutti di bosco. Quando hanno portato il suo piatto abbiamo temuto che avessero fatto fuori tre rovi da quante more c’erano. Con un euro in più ti davano anche un uccello e Padre Ralph.

Prese dalla contentezza ci siamo scambiate i regalini e come al solito pareva di essere a Natale. Visto la lunga tavolata e visto che io ero attaccata al muro come una zanzara che si è presa una ciabattata, ho cominciato a lanciarli chiamandole per nome. Loro, svelte come antilopi, lo hanno agguantato al volo, a parte Elena che stava tenendo un comizio e che si è persa la mia chiamata. Risultato? Presa in pieno sul mento. Cinque punti di sutura.

Scherzo. Ma rischio di essere denunciata per tentato omicidio.

E’ stata una bellissima cena dove abbiamo scattato foto alla cazzo di cane, roba che si vedono le nostre tonsille ad esempio, espressioni intelligenti dove non ti riconoscerebbe nemmeno tua madre e foto coi flash sulla testa che ci fa sembrare tutte delle madonne in apparizione.

Stanche ma felici torniamo all’albergo. Veronica è stata prima tramortita con due bottigliette di acqua sbattute sulle tempie e poi trascinata dentro. Una volta rinvenutasi ha sussurrato “Ma sono all’inferno?” Tutte, cerchiamo di farci coraggio e tra una risata e l’altra siamo lavate e in pigiama. Lei no. E’ seduta sul letto e ripete a bambola rotta. “Io non mi sdraio, dormo seduta. Io non mi sdraio, dormo seduta. Io non mi sdraio, dor…” SDENG! Seggiolata in testa. Non potevamo riposare sennò. Ci si è messa pure Martyna che una volta entrata sotto le lenzuola, scherzando ha esclamato “Oddio, che è questa roba appiccicosa?”

La Veronica ha fatto un salto che è finito sui giornali. Pare abbia battuto la Simeoni ai tempi d’oro.

Al grido di “Tanto non dormiremo una cippa” abbiamo chiuso gli occhi.

La mattina dopo (alle 9.30!) se non ci svegliava Catefiè eravamo sempre lì a ronfare. Sì, anche Veronica.

Dopo colazione ci siamo dirette al Duomo (DING!) e io nel frattempo ho telefonato a Andrea per sapere dov’era. Il mio ammmore (che si è come al solito offerto di venirmi a prendere) era sull’orlo di una crisi di nervi per non aver trovato parcheggio dove voleva.

“Amò, stai fermo lì. Veniamo noi a prenderti!” Sìììì, come mi sento ganza!Vado in suo soccorso!

Anche se non mi fido più molto di Ilaria, le chiedo quanto dista il Duomo dalla via che mi ha detto Andrea e lei mi spara un “Mha…10-15 minuti…”

Ho fatto male a fidarmi. Mezz’ora. O anche più. Abbiamo ripreso i mezzi (DING!) fatto centinaia di metri a piedi (DING!) e poi finalmente l’ho trovato. E ho posato la valigia. Alimortè.

Menomale il ristorante per il pranzo era lì e quindi i Santi, che momentaneamente aveva tirato giù dal calendario, son stati rispediti ai loro numerini ed era di nuovo felice come una Pasqua. Ilaria ci annuncia che non sarà un pranzo, ma un brunch.

“Simo”

“Dimmi amore”

“Cosa ha detto che è?”

“Un brunch, caro”

“Ah”

“Non è fantastico?E’ meraviglioso fare il brunch!Troppo ganzo!E’ sempre stato il mio sogno!Brava Ilaria!”

“Simo, ma sai cosa è un brunch?”

“No”…….. “Ma cerchiamo di non fare brutte figure. Comportati come se io e te facessimo brunch tutti i giorni”

Fatto sta che ci mettiamo tutti seduti in questo locale strafigo e troppo bellino ma io e la mia chiappa non abbiamo assolutamente idea di cosa ci aspetta.

Portano il menù e non ci capiamo una beata minchia. Tanto che dobbiamo chiedere spiegazioni con diapositive al cameriere.

Io e Andrea, ma anche il resto del gruppo (che negherà fino alla morte) ordina alla rinfusa. C’è chi tira la monetina e fa testaocroce, c’è chi chiude l’occhio e punta l’indice, c’è chi fa decidere direttamente al cameriere, c’è chi guarda nei piatti dei tavoli vicini e dice “Quella roba lì” e c’è chi pur di non ordinare preferisce andare al cesso. Tuttavia (grazie a diverse botte di culo) riusciamo a mangiare e gustare i nostri piatti. Arriviamo addirittura a scambiarci i vari ingredienti e pucciare patatine fritte nel caffè. Manco all’asilo.

Dopo, satolle come cozze ripiene, facciamo i primi saluti tra lacrime, speranza di rivedersi e scambio di regali di Natale. Avete letto bene. La Cinzia ha dichiarato “Mi sono avvantaggiata, a Natale sarò un po’ presa”. Direi che la ragazza è ottimista. Io, Caterina e Laura abbiamo omesso che all’inizio, con una pupa di venti giorni, non solo non ti accorgi che è Natale, ma manco non ti accorgi se tuo marito da nero corvino alla Carlo Conti, ti torna a casa biondo platino come Enzo Paolo Turchi.

Alla spicciolata (ahimè!) se ne vanno tutte. Sono stati due giorni intensi ma, come sempre bellissimi. Io le adoro. Le prendo in giro, ma le adoro. Sto due giorni con la valigia in mano, ma le adoro. Spero lo avvertano.

A me e Andrea non resta che tornare al parcheggio custodito dove ci aspetta la TopoCar.

Io “Che bello amore!Grazie di essere venuto!”

Andrea “L’ho fatto volentieri. Lo sai che le bimbe le saluto sempre con piacere”

Io “Oh, caro…lo so lo so. Sono felice che tu condivida le mie amicizie. Eccoci arrivati. La macchina è là”

Andrea“Figurati, lo sai viaggiare non mi stanca, lo rifarei, luce dei miei occhi. Ecco le chiavi”

Che belli, che romantici, che atmosfera! Due cuori e una capanna..Ohh…

Omino “Sono 16 euro signò”

Io e Andrea “STICAZZI!”

Non due cuori. Due chiappe. Due-chiappe.

Me lo devo ricordare.


22 commenti:

  1. carissima dopo la notizia che lunedì verrà la mia sostituta e ce l'avrò attaccata alle mie chiappe tutto il tempo leggasi non potrò più farmi i fatti miei per fortuna ci sono i tuoi post a tirarmi su il morale altrimenti mi sarebbe servito un cappio da attaccarmi al collo!

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  2. Tesò prossima volta ci vengo anch'io...ma nella tua valigia! ahahahhahahahahaha

    "Veronica è stata prima tramortita con due bottigliette di acqua sbattute sulle tempie e poi trascinata dentro"
    Ho rischiato d'essere ricoverata per risata-nostop!

    Bacioni TIAMO a più non posso!

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  3. Amoreeeeee!!! Ti adoro troppo pure io!!!!!

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  4. Ma che bella la rimpatriata tra amiche! Certo che sono proprio amiche lontane…ti tocca andare addirittura a Milano!!! Ma falle venire in toscana che è di gran lunga più bella! Mi hai regalato un sorriso come sempre…e la mazzata finale dell’omino del parcheggio ci voleva proprio per concludere un week end da urlo!

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  5. Simo sappi che sei arrivata appena in tempo..stavi per perdermi...ero sul balcone, sul punto di suicidarmi causa astinenza lettura del seguito ^_^

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  6. Ammettilo hai tralasciato la parte più scabrosa di tutto il viaggio... Non posso credere che, dopo tanto tempo che non vi vedevate, non avete passato la notte in bianco in giro per Milan a fare baldoria!!!
    Tuttavia il racconto è stato molto divertente come sempre...

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  7. ciao Simo...se ti invito per un brunch ci vieni? adesso sai cos'è!! cosi' magari me lo spieghi....ciaoooooootesoroooooo!!!!

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  8. Ma che figata, tra le foto e il tuo speciale resoconto, mi è sembrato quasi di esserci!!!! Lovviùùùù!!!!!!!!!!

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  9. Ma che era la roba appiccicosa e nera sul piatto della doccia??

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  10. I Ris hanno ispezionato il piatto doccia e il lavandino e sono stati rinvenuti i seguenti materiali:
    -doccia= pezzetto di saponetta muffita spiaccicata in un angolo.
    -lavandino= scarico intasato da ammasso di sapone 'rosa'. Almeno credono che sia sapone, ma potrebbe benissimo essere un batuffolo di cotone colorato per make-up.
    Ci siamo lavate i denti nel bidet, non dico altro. Dopo questa esperienza sono pronta a tutto.Ommaigod.

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  11. A sorè..caccia le foto!!!Bhe se ti raccontassi le notte passate in un "grand hotel" in francia.....ti sarebbe sembrata una reggia....!

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  12. msaushashahahahhaahhaha..l'omino è stato il colpo di grazia :P :P SEI IL MIO MITOO..Una curiosità, ma davvero tuo marito ti lascia sgattaiolare a milano x 2 giorni senza problemi?? O:-) kissà se anke x me sarà così :P :P

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  13. Certo, mica vado a far qualcosa di male.E poi non vado nemmeno a fare la supervips in un albergo di lusso :-)
    E mi viene pure a prendere.Perché ha paura che sbagli treno e non torni più a casa, mica per altro.. ;-)

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  14. ....SEI UN FENOMENO,SIMO!!!GRAZIE PER TENERCI COMPAGNIA CON I RACCONTI DI ALCUNI FRAMMENTI DELLA TUA VITA...DING..MI METTI TANTA ALLEGRIA!!...SON CONTENTA PER TE E PER I BELLISSIMI E DIVERTENTISSIMI GIORNI PASSATI CON LE TUE AMICHE!!!...MA HAI PRESO,POI UN DIGESTIVO???SAI...LE PATATINE PUCCIATE NEL CAFFE'...SONO UN PO' PESANTUCCE!!!...^-^ A PRESTO!!

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  15. Stupendo il vostro incontro e il tuo racconto!!

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  16. Hai proprio ragione Simo, queste fuitine sono bellissime!!!

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  17. Ciao Simo.
    Mi hai fatto schiattare con i vostri discorsi seri...
    Il brunch...ma certo...che ora ci spiegherai per bene cos'è, vero???^_____^
    Baciotto, bella!
    Nunzia

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  18. P.S. ma dove le trovo le foto? Forse per il fatto che sono cecata...non le trovo.
    Nunzia

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  19. che belle queste rimpatriate e poi con una pazza terribilmente irresistibile come te ci verrei di corsa a ci sarebbe da morire dalle risate!!quanto sei speciale simo????davvero tantisssssssssimo e le tue amiche sono fortunate, bacioni imma

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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