Sono stata alla RAI!!! Sìììììììììììììì!!
Con la mia compagna d'avventure:l'herpes, come potete notare.Quanto so' figa, non ce n'è.Ebbene sì vestita sobriamente e col cappello alla Tenente Sheridan, sono stata a Rai1.
Okay, non lasciamoci prendere troppo dall'entusiasmo però, anche perché è stata una giornata tranquilla.Come no. Piccola avvertenza di questo post: temo che sia un po' lunghino. Quindi potete leggerlo tutto, eventualmente a pezzi e anche non leggerlo per niente, fate voi.
Da dove inizio? Inizio col dirvi che Venerdì ho rimesso la sveglia alle 3.50? Che alle 4.10 ero in bagno a truccarmi ed ero fresca come una rosa calpestata da una mandria di bufali? Che non è umanamente possibile percorrere strade deserte alle 4.30 del mattino con un freddo porco e un buio che non ho mai conosciuto in vita mia? Che partire alle 5.00 in compagnia di altre 53 persone, 49 delle quali mai viste prima, ti fa sentire una sfigata? Come vedete, il giorno è iniziato dando i numeri.
Con una borsa alla Mary Poppins al braccio e due borsoni da palestra sotto gli occhi, mi sono afflosciata sul sedile dell'autobus pronta a fare due chiacchere così, per conoscerci meglio. Mi hanno cazziata subito. La regola del pullman è: se si parte presto, si deve fare silenzio, si spengono le luci e si deve riposare. Io, mia madre e mia zia, tempo venti minuti russavamo già. Siamo state svegliate alle 7.00 dallo steward del pullman per avvertirci della sosta con colazione annessa. C'è stata una ola generale. Inutile dire che, essendo quasi tutte donne, al bagno c'era una fila che sembrava di essere ai saldi da Zara.
Il viaggio è proseguito a quel punto all'insegna delle chiacchere, delle risate e del divertimento.
Verso le nove e trenta ancora una piccola sosta per l'ultimo caffè e ultimo ritocco di trucco e parrucco prima di entrare negli studi. Ci avvertono che verremo affidati a un responsabile del pubblico, un certo Giacomo. Voci di corridoio riportano che sia un tipo divertente, singolare e un filino pazzerello. Ovvio che l'ho adorato già dalla descrizione.
Arriviamo davanti agli studi della DEAR in Via Nomentana e i commenti entusiastici si sprecano. Quando realizzi che stai entrando in RAI, un effetto strano te lo fa, anche se sei un figurante del pubblico. Dopo averci controllato i documenti, il foglio di iscrizione, gli esami del sangue e la panoramica dei denti, i solerti vigilantes (gagliardi e efficienti che non ce l'ha manco l'FBI) ci hanno letteralmente buttato all'interno del cortile, dove finalmente eravamo liberi (più o meno) di girovagare e scattare foto.
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Qui abbiamo fatto la conoscenza di Giacomo. E d'ora in poi, io e questo 55enne stravagante siamo stati due anime e una scaletta.
“E annamoooooo!!Aò!Ce vogliamo da' na mossa?Ammazza, ma quanti siete?Ma che stanno a fa' là dentro?Ma 'o sanno che c'ho 'a diretta?”
“Dai dai che ce la famo!Lo diceva anche Morandi: UNO SU MILLE CE LA FAAAAAAAA!!”
E non avevo ancora bevuto.
“Aò, te sei gagliarda. Come te chiami?”Avete presente Romeo degli Aristogatti? Stessa voce e modo di parlare.
“Simona. Forza Maria corraaaaa!!!Hop hop che qui mica stiamo a pettinà 'e bambole!”
“A Simò, sei na forza!Batti er cinque!”
“Abbello, vieqquà!”
Mia madre è rimasta sconvolta.Mi ha visto fare Gimmy five con il responsabile del pubblico della RAI. Ed è rimasta ancora più sconvolta quando lui, mi ha circondato le spalle e ha detto “Stateve zitti 'n po'!?La Simò, è la responsabile de sto primo gruppo, va bene?Asimò, stai sempre accanto a me e cercamo de domà ste signore che le vedo un po' su di giri.”
Okay, lo ammetto. Ero la più giovane, se togliamo due ragazze sui 25 anni. La più giovane completamente rincoglionita, con un pizzico di incoscienza e di coraggio, con una grandissima, enorme e sempre utile faccia tosta. Il mio motto è: se non ora, quando? Quando mai mi ricapita di essere dentro gli studi Rai?E' il caso di farsi prendere dalla vergogna? Dalla timidezza? (questa sconosciuta), dalla reticenza? Ma anche no. E quindi come braccio destro del nostro Giacomo, sono finita anche nel camerino di Antonella Clerici.
“Giacomo, avrei portato un dono ad Antonella.Che dici, glielo posso far avere?”
“Come no!Ma c'è nartra donna che ha portato un regalo. Cercala e venite con me”
Agguantata la signora (che all'Antonella aveva portato la Torta co' bischeri fatta con le sue manine) ci siamo dirette al camerino. Lui ha bussato e nei pochi istanti intercorsi dal Toc Toc all'apertura della porta pensavo di morì. Ommioddio Ommiddio Ommiddio!Lei aprirà la porta e mi troverà qui davanti con sta scatola di Natale!
Scatola di Natale.
Siamo al 13 Gennaio e io mi presento alla Clerici con una scatolina raffigurante Babbo Natale. Solo io posso fa' na cosa del genere. Solo io.
(Cosa c'era dentro la scatolina? Oh. Sì. Okay è una cazzata, però mi pareva carino in una trasmissione del genere. Ho creato per lei tre personaggi fatti con la pasta. Ricordate
l'orchestra? Ma per l'occasione ho fatto: un cuoco, un cameriere, e lei, con i capelli lunghi e un mestolo in mano. Tipo lavoretto della scuola materna.Paro paro.E visto che mi son decisa a farli all'ultimo minuto, l'unica scatola disponibile era quella di Natale.Namobbene)
Comunque. Son lì che aspetto con sta scatoletta in mano stile Re Magio e finalmente si apre la porta e...
“Buongiorno!”
Gran sorriso, bionda, ma (cazzo!) non è Antonella.
Ovvio. Ovvvvvvio!
“Acecì, ste signore c'hanno il regalo per Antonellina”
“Bene. Grazie. Glieli faremo avere”
Glieli faremo avere? E basta? Io che l'ho fatti con tanta dedizione, che dalla frenesia non c'ho manco una foto ricordo. Che per tingerli ho tinto di oro anche la panca del giardino? Nuoooooo!!!Ma non è detta l'ultima parola. Se siamo a ballà, allora balliamo!
“Giacomo”
“Dimmi Simò”
“In pullman mi hanno detto che a volte la Clerici fa vedere in diretta i doni”
“Oh sì, se nun c'ha troppo casino. Depende da 'a giornata. E depende da come se sveglia.Che je hai fatto Simò?”
“Dei personaggi fatti con la pasta. Pasta da mangiare, dico”
“Dei personaggi fatti co' a pasta?Forti!Mmh...nun so se' e fa' vedè. Ma stai tranquilla che lei apprezza tutto.T'oo dico io”
Bhè certo. Cioè, io arrivo da Pisa con dei tortiglioni incollati in una scatola di Babbo Natale, un'altra arriva con una torta tipica e ci aspettiamo che la Clerici lo dica in diretta? Ma quando mai? Quando mai.
Comunque l'avvicinarsi della diretta si fa sentire. Io scatto foto alla rinfusa e seguo, con gli altri, Giacomo che ci fa da Cicerone per gli studi della Dear. Sono entrata nello studio di Domenica In, abbiamo visto dove girano Per un pugno di Libri, Occhio alla Spesa, Report e L'eredità. E, vedendo quanto sono belli gli studi, non immaginereste mai come è il dietro le quinte. Scarno e spartano con cavi, fili e muletti in ogni dove. Giacomo infine ci accompagna in sala prove dove ci viene offerta dell'acqua e del caffè caldo.
“Asimò, staqquà, vicino a me che dovemo tenè a bada stagggente. Boniiiiiii!Stateme a sentì!” e con una pazienza che manco Giobbe ci ha illustrato la scaletta, abbiamo fatto le prove degli applausi, ci ha detto “Sputate 'e gomme, nun me state a masticà 'n diretta che viene brutto. Nascondete loghi, sigle e tutto quello che potrebbe esse pubblicità occulta. Spegnete er cellulare e niente macchine fotografiche. Voglio applausi forti, gajardi. Aò, siete in diretta su Rai 1, 'nve lo stò manco a dì, ma quando ve ricapita?Annamo su!”
Mancava solo un'ora. Io e mia madre ci lanciamo le occhiate e lei mi mima “Ma torni con noi a casa o rimani alla Rai a fare il braccio destro a Giacomo?”
La risposta l'ha avuta quando ho chiesto a lui “Scusa eh?Detto tra noi...ma devo lasciare nel guardaroba anche questa?” tirando fuori da sotto il maglione la digitale e lanciando sguardi furtivi intorno a me.
Lui si è avvicinato e mi ha detto “Nun la posà. Ma me raccomando Simò!”
Poi ho scoperto che 50 persone non gli avevano chiesto il permesso e in studio ce l'avevano tutti.
Giacomo al grido di “Asimò, guida er gruppo tuo che annamo dentro, va!” ci ha raccolto e fatto incamminare verso lo studio de La Prova del Cuoco. Mia madre a quel punto non ce l'ha fatta più “Signor Giacomo, piacere, io sono la mamma di Simò”
“Piacere, io sono la zia!”
“Asimò. Che te sei portata tutta 'a famiglia?Siete troppo fffforti!”
Sì, è una frase che dirà a tutti, tutti i santi giorni, ma sentirselo dire è bello.
Da dentro gli fanno segno che sono pronti, un uomo basso con l'auricolare gli urla “Fai entrare il pubblico!Gruppo di dodiciiiiiiii!!”
Giacomo ne fa passare tre e poi agguantandomi “Vai Simò!E devertiti!”. Avanzo con l'adrenalina a mille. Tra quarantacinque minuti sono in diretta!!! Dopo pochi passi... OOOHHHHHH!!! Non ci credo. Sono dentro lo studio de La Prova del Cuoco!E' FANTASTICO!Giuro, fa un effetto strano, è tutto così...bello, surreale, ho davanti a me e posso toccare tutto quello che vedo in televisione!Bhè più o meno. Perché anche qui ci sono i vigilantes e uno stuolo di persone che ti tengono d'occhio che nemmeno un cecchino. L'omino con l'auricolare ci scorta fino al primo blocco e non ringrazierò mai abbastanza Giacomo per avermi fatto rientrare in questo gruppo perché mi ha permesso di stare proprio vicino da dove esce Antonella.
“Ecco, partite da qua. Signorì, prego.”
Sono sulla terza sediolina. Accanto a me ho il telecomando e le palette del pomodoro rosso e del peperone verde. Oddioooooooo!!!
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Nel secondo gruppo c'è la mì mamma e la mì zia e anche loro sono nella stessa posizione, ma dalla parte opposta. Grazie Giacomo sempre sia lodato.
A quel punto, dopo un sospiro che diceva “Ci sono. Sono nello studio” ho sguainato la digitale e ho fatto alcune foto. Alcune, perché non potevo muovermi troppo dalla mia seggiolina. Se l'avessi fatto mi avrebbero minimo sparato. Dentro lo studio un casino di addetti e tecnici, tre enormi telecamere, una delle quali scandiva l'orario con dei grandi numeri rossi. Quaranta minuti alla diretta. Trentacinque. Trenta. Dio, che ansia! Persone intorno a me che dicevano di aver avvertito anche il panettiere.E io che sghignazzavo perché avevo avvertito alcune di voi, anche su come ero vestita. E con la frase “HO UN MAGLIONCINO ROSA” avevo risolto tutto.
Mezz'ora prima della diretta abbiamo fatto le prove con un ragazzo simpaticissimo (lo scaldapubblico) che ci ha fatto provare un'altra volta gli applausi, ci ha fatto provare le canzoncine (vi prego non dite niente. Ho provato a leggere il gobbo, ma essendo miope non vedevo un cazzo e le parole me le inventavo!E nel video si è visto abbestia che ho cannato una parola sì e una pure!), ci ha fatto provare a ballare “Non state fermi quando ci sono le musiche!Ballateeeeeeee!!Come vi pare, come vi viene, ma non state fermi. Qui si respira allegria e la gente allegra sta ferma? Ennò!Sù con la musicaaaaa!!” e partiva lo stacchetto del Ciupiciù, e noi via di anche e sbracciamenti. Sembravamo appena fuggiti da un centro di igiene mentale. Che figura di merda.E ho temuto che, una volta arrivata a casa, trovassi un'assistente sociale che mi portava via Alice.
Cioè, io su Rai 1 che ballo il Ciupiciù.
Però poi quando ci sei, ti fai prendere dall'entusiasmo e dopo cinque minuti avrei ballato anche la danza del ventre mezza ignuda.
Mancano pochi minuti.
Si scalda l'aria all'arrivo della Spisni, Zoppolatti e Ambra Romani. E' tutto un applauso, risate e cordialità.
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Mancano pochissimi minuti e arriva lei,Antonella. Dal vivo è più bella e più magra e lì realizzo che la televisione ingrassa. Ommioddio, allora anch'io!Nuoooo.
La osservo mentre dispensa sorrisi e autografa libri. Cerco di avvicinarmi con la digitale ma l'omino con l'auricolare mi guarda male. Minchia, mi sa che devo farle due foto da lontano. Poi l'omino si avvicina un po' e si passa due dita sotto la gola. Ehm...mi sa che devo smetterla proprio di fare foto.
Antonella parla con con gli addetti e poi a due minuti dalla diretta, esce dallo studio.
Un minuto.
OddioOddioOddio.
La regia ci avverte che mancano dieci secondi
Cinque.
Tre.
E parte lo stacchetto. E lì non capisci più niente. Sei in diretta, qualsiasi cosa fai potrebbe essere ripresa e ti auguri di non avere una foglia di insalata tra i denti, una caccola che ti esce da una narice o una patacca del caffè di prima sul maglioncino.
Ma così non è stato e dalla mia postazione, ho potuto allungare le mani per salutarla come si deve e lei molto spontaneamente ha risposto al mio gesto.E ci siamo tenute per mano per pochi, pochissimi istanti.
Da lì in avanti è stato un susseguirsi di emozioni. Una delle più belle è stato vedere Antonella e mia madre durante lo stacco pubblicitario.
Antonella, si gira, saluta il pubblico alla sua sinistra e domanda alla prima fila “Come state? Tutto bene?Avete freddo qui in studio?”
Si è levato un coro di “Noooo!Stiamo bene!”
Poi Antonella ha proseguito, guardando mia madre “Io invece ho freddo, sarà che la mattina è iniziata con la mia Maelle che faceva i capricci. Mi ha detto 'Mamma mi fa male la pancia, ma anche la gambina' ma non aveva mica niente...”
e mia madre, con le braccia conserte e non scomponendosi di un millimetro “Eh signoramia, i bambini sono così, ci vuole pazienza, che vogliamo fare...”
Cioè, come se fosse dal parrucchiere con sora Cesira. Un mito. Di chi potevo essere figlia?
Comunque l'Antonella è una tipa alla mano.Perché sì, l'ho fatto. Ricordate il mio motto? Se non ora, quando?
Ho chiamato Antonella alzandomi in piedi “Pssh!Antonella. Posso?”
e lei (miracolo!) si è avvicinata e mi ha detto “Sì. Dimmi”
Sto parlando con la Clerici? Sta dicendo a me? Vai Simo, vai ora.
“Ecco...sì, volevo dirti che sono io quella che ti ha portato i personaggi fatti con la pasta” detto tutto di fila, trattenendo il respiro e convinta di prendere una tranvata, una delusione tipo “Ah” oppure “Grazie” o ancora “Mmh” perché magari lei non li ha nemmeno visti, sono stati buttati direttamente via, e figurati se si mette a scartare una confezione di Babbo Natale.Invece:
“Daiiiii!!Li hai fatti tu? Ma che brava!E li hai dipinti a mano dorati o con lo spray?”
“Con lo spray” li ha visti? LI HA VISTI!!!
“Prima o dopo averli incollati? E con cosa li hai incollati?”
“Prima li assemblo con la colla a caldo, poi li dipingo” sto parlando di bricolage con la Clerici? Come se fosse la mia vicina di casa?
“Ma che brava!Li ho già messi sulla mensola del mio camerino” e poi rivolta a tutti ha detto “Ci sono delle donne che con le mani sanno fare tutto, io no eh? Proprio non ne sarei capace...”
ANTONELLA, DIECI SECONDI.NOVE.OTTO...
e siamo ritornati in diretta. Ovvio che potrebbe averli visti e buttati via, ovvio che son talmente delle stupidate che non potevano essere mostrate, ma mi piace pensare che i miei tortiglioni dorati siano davvero sulla mensola del suo camerino.
Poi è proseguito tutto alla grande. Lo staff della trasmissione è efficiente, garbato anche se, per ragioni ovvie, non da' molta confidenza e tiene le distanze.
Io mi sono divertita abbestia. Ho applaudito come un'ossessa, ho ballato come una che si è appena operata di ernia al disco, ho cantato facendo il pesce (muovi la bocca ma non esce nessun suono) e ho riso divertita. Peccato che è durato solo un'ora e mezzo. Sarei stata lì a ore.
Quando c'è stata la sigla di chiusura, si sono spente subito le luci e Antonella è letteralmente scappata scortata dal suo team come chi fugge dai paparazzi. Noi tutti,abbiamo fatto appena in tempo a scattare qualche foto e poi ci hanno gentilmente invitato a lasciare lo studio “A signò, qui stamo a lavorà!”
Fuori dallo studio abbiamo salutato Giacomo “Asimò, sei stata forte con Antonella!” e ha alzato il pollice. Io me lo sarei portato a casa.
“Giacomo, grazie di tutto. Della tua gentilezza e della tua disponibilità”
“Eddechè!Stammi bene Simò. E me raccomando: Gajarda!”
“Gajarda”
Prima di tornare a casa, breve sosta a Tarquinia, dove ho avuto modo di scattare qualche bella foto al tramonto e metabolizzare la giornata appena trascorsa.
Voglio ringraziare di cuore, ma di cuore davvero, tutte le bimbe del mio gruppo di FB (che è fatto da voi che mi leggete, non è che c'ho due gruppi) che hanno ideato per un'ora e mezza un gruppo d'ascolto manco fossi Madonna durante un concerto. Hanno seguito passo passo tutta la trasmissione commentando ogni singolo minuto (sì, comprese le mie smorfie e prendendomi un filino per il culo, ma le amo soprattutto per questo), mi hanno lasciato messaggi in bacheca e mi hanno mandato favolosi sms di incoraggiamento e complimenti nemmeno avessi vinto le Olimpiadi.
La giornata è stata bella anche per questo. Perché sapevo che 'di là' c'erano loro (Voi) a fare il tifo (che poi non so di cosa) e perché è da quando ho dato la notizia che aspettavate con me questo giorno.
Grazie a tutti.
Dio, che esperienza!
Ah sì, che sbadata. Se premete
QUI c'è la puntata.
Ehm...ho un golfino rosa. Ma non mi si vede tanto. No no. Dico solo che mi hanno riconosciuto pure i miei clienti che non sapevano nulla.E mi hanno pure incorniciato.
Questa non la capite?
Dopo aver visto il video, capirete.
Che figure di merda.
Vi amo.
Vostra PubblicoPerCaso
Simo