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AIUTO.
E' la prima cosa che mi viene in mente dopo la giornata di ieri dopo ORA ME NE VADO!
Come vi avevo detto, ieri ero a Taste con quelle scellerate delle amiche mie.Non potete capì. Iniziamo?Iniziamo.
Mi ritrovo alla stazione con le prime due: Malù (con un nuovo colore di capelli così rosso che sembrava le prendesse fuoco la testa e che mi ha fatto dubitare di dover prendere il treno con Milva), e Titty con una borsa così grossa e strapiena che sembrava fosse appena tornata da un meeting di fitness e si fosse portata via pure l'istruttore.
Il viaggio in treno è stato piacevole e pure molto silenzioso:dopo venti minuti avevamo il vuoto intorno a noi, gente che pur di non sentirci si buttava dal finestrino.Devo dire che solo con il prezzo del biglietto ho potuto assistere anche a uno spettacolo teatrale. Malù, se non la interrompi fa dei monologhi che manco Gassman, mentre Titty era un pubblico perfetto:si appisolava spesso e ogni tanto, destata da qualche scossa, si svegliava all'improvviso e applaudiva a caso.
Dopo circa un'ora siamo scese non troppo convinte anche se un cartello di 87 metri per 56 ci diceva che eravamo a destinazione e un ragazzo continuava a ripeterci che sì, era la fermata giusta.Abbiamo scoperto dopo che voleva liberarsi di noi.
Una volta scese dovevamo trovare Nunzia ad attenderci commossa, confusa e felice e invece di lei nemmeno una traccia. Non siamo riuscite a vederci tra una folla di sette persone. Poi che una non si domandi come mai sono amiche mie. Comunque ero organizzata. Infatti, tipo parente sfigato atteso all'aeroporto, avevo preparato un cartellone per far sì che lei venisse a me.
Infatti lei lo ha visto, è venuta a me, si è vergognata manco fosse in mutande e come risposta per poco non mi da' due schiaffi. Che bello!Tutte riunite!Ora non ci resta che prendere l'autobus. Eh. Fosse facile. In quattro, dopo aver chiesto informazioni, abbiamo capito questo: “Prendete il 18, scendete tra due fermate, poi il 20 e scendete alla quarta, altrimenti sono 25 minuti a piedi diviso per 4 moltiplicato per tre, svoltate a destra, sennò andate in stazione col 15, prendete il 23 con scappellamento a destra, ambarabà ciccì e coccò 4 blogger sul comò, e siete arrivate.”
Praticamente non abbiamo capito una fava.
Abbiamo deciso di prenderci un caffè per svegliarci un attimo, ma la cosa non è riuscita molto bene. Mi è toccato servire il caffè al tavolo a Malù che si era assettata già stanca morta (e non eravamo ancora partite). Nunzia ci ha detto “Guardate bello questo nuovo gioiello che ho creato!” tempo di dire “Wow!” che le si è smontato in mano (è una perfetta promoter di se stessa). Titty che ha cominciato a scattare foto della minchia dove siamo venute così bene che il comune di Firenze ha deciso di usarle per tappezzarci le scuole nella giornata: Diciamo NO ai topi- Campagna di derattizzazione.
Dopo aver bevuto il caffè e consultato il Divino Otelma prestatoci dall'isola dei famosi, finalmente imbrocchiamo il pullman giusto e ci dirigiamo a Taste. Per la cronaca: ci hanno ceduto il posto, una (dopo la prima curva) aveva il vomito, a un'altra faceva male l'anca e un'altra ancora è stata palpeggiata da un ottantenne. Sembravamo quelle di Villa Arzilla in gita col prete. Abbiamo avuto una botta di vita quando, chiedendo informazioni, ci è stato detto “Per il Taste? Seguite la verga!!”
Vabbè che siamo quattro donne ma non è il caso di essere volgari. La verga la fai seguire a tua sorella!!Poi abbiamo capito che intendeva quelle del treno. Maliziose noi.
Ridendo, scherzando e inciampando come quattro 'mbriache, arriviamo a Taste tampinando dei poveri disgraziati che sapevano la strada. Poi ci hanno denunciato per molestie, ma son dettagli.
Finalmente arriviamo e cominciamo a fare le persone serie. Togliamo i cappotti e ci attacchiamo sul petto i nostri badge molto ma molto professionali:
Ci aggiriamo tra gli stand come delle intenditrici, scambiando opinioni e frasi colte. La prima che ha fatto tutto ciò è Nunzia che, avvicinandosi a una standista gnocca ha dato prova di essere del settore esordendo così “Mmh..sì, bei prodotti, posso farle una domanda?”
“Certo!Mi dica”
“Sa mica dove sono i bagni?”
E vuoi che il nostro minchia tour non cominci dal cesso?Eannamo. Come quattro ottuagenarie con problemi alla vescica, la nostra prima sosta è stata tra un lavandino e un water. Tempo del pit stop tre quarti d'ora, perché spogliati, “Reggimi la borsa” “Prendi la macchina fotografica” “Tienimi la giacca” “Agguantami il Salvavita Beghelli” “Prendi qui” “Metti là” e i minuti corrono via che è una meraviglia. Poi ci si sono messi pure i lavandini a funzionare male. Erano di quelli senza rubinetto, dove devi mettere una mano sotto per far arrivare l'acqua. Non c'era verso. Metto la mano, niente. Ne metto due, nulla. Ho provato pure con un piede tipo contorsionista del circo Togni, macchè. Allora ho provato a fare due mosse di karate e judo al grido di “Banzaiiiiiiiiiii!!!”, ma nulla è successo. Dopo aver pregato Padre Pio, il miracolo è stato fatto. Ho premuto un tasto e l'acqua è scesa. A quel punto, dalla soddisfazione, ho fatto pure la doccia.
Uff!E' passata quasi un'ora, non siamo ancora in comodo e non abbiamo visto ancora una beata mazza. Io e le mie Charlie Angel's ci siamo date il via e come dei cani da tartufo abbiamo fiutato e magnato di tutto. Io e Titty siamo partite con una delicatissima marmellata di arance mentre Nunzia ha optato per qualcosa di più leggero: trippa in umido. Malù non sappiamo cosa si è magnata, probabilmente anche lo standista. Abbiamo girovagato dispensando perle di saggezza e frasi ottocentesche tipo Nunzia che, assaggiando dei legumi, esclama “Che bella fava!!” con la produttrice che incalza “Senta, senta questa fava come si scioglie in bocca!”
“Davvero!Simo, metti in bocca una fava!”
Per un attimo ho temuto di essere a un incontro di pornodivi organizzato da Rocco Siffredi. Poi, la produttrice si è allungata giusto un attimo, ha letto il mio badge e ha esclamato “Minchia Blog?Allora signora siamo in tema con le mie fave!”
Ho pensato “Vi prego, uccidetemi”
Tempo di riavermi da tutte queste esternazioni hot ecco che mi chiamano le Pellegrine Artusi per incontrarci. E anche qui le informazioni si sprecano.
“Dove siete?”
“Nel terzo corridoio a destra!”
“Destra mia o destra tua?”
“Destra mi..aspè, dipende da che parte so' girata...ma te sei in fondo?”
“In fondo a che?”
“Al corridoio!”
“Quale corridoio? Quello di destra o di sinistra?”
“Sinistra mia o sinistra tua?”
E così per altri venti minuti buoni. Due anime e un TomTom. All'improvviso un'illuminazione, lei mi chiede “Cosa vedi sopra la tua testa?”
Un paio di corna?
Un' aureola?
Bonolis e Laurenti che mi aspettano con una tazzina di caffè in mano?
Che cazzo devo vedere sopra la mia testa? Non ho nulla sopra la mia testa a parte dei riflettori, ma temo che ci debbano stare.
“Non ho nulla sopra la mia testa!”
“Impossibile!” insiste Simona “Dimmi cosa vedi!”
Per cercare di fare uscire un demone dal suo corpo ho mormorato “Vedo la gente mooooortaaaa” ma non l'ho impressionata.Peccato. Dovevo vedè due palle, e non le ho viste. Fatto sta che le ho dato appuntamento in un posto a me consono “Ci vediamo allo smistamento bicchieri”, praticamente dove all'inizio ci arrivi saltellando e alla fine ci arrivi barcollando. Finalmente arrivano le Pellegrine Claudia e Simona e pareva di essere a Striscia: la velina mora e la velina bionda, belle come il sole e armate di bazooka (perché quelle non possono essere chiamate macchine fotografiche). Cantando “Se prima eravamo in quattro a ballare l'alligalli, adesso siamo in sei a ballare l'alligalli” ci siamo messe a girottolare perdendole spesso per strada. Si sa, le veline sono abituate a ballare sul bancone e qui di banconi ce ne sono a bizzeffe. Uno stacchetto qui e uno là e il tempo passa. In questo lasso di tempo abbiamo fatto cose tipo:
“Uh, che piaceVe, vedo che anche lei ha un blog...Mi...nchia Blog?Mondiè! Leggo bene?”
“E' stato un piacere. Grande figura di merda, ma è stato un piacere” Detto come se avessi appena pronunciato “I suoi prodotti sono sinonimo di semplicità e genuinità senza pari. Complimenti”
Nunzia che ciuccia dei dolcetti tipo chupa chups come una bimba di tre anni. Ho provato a toglierne uno infatti e si è messa a piangere.
Malù che come ti giri è sempre a bocca piena e per non farsi vedere si nasconde dietro un tovagliolo di carta.
Titty che scatta foto alla rinfusa e questa cosa è pericolosa come dare in mano a Schettino una nave da crociera.
Simona che mi presenta a tutti come una blogger in gamba e quando loro leggono il badge vomitano nel primo cestino disponibile e Claudia che mi confida “Sai, tra poco vado via, devo tornare in negozio. Non mi danno le ferie!”
Il negozio è suo. Se la canta e se la suona che nemmeno un saltimbanco. Secondo me parla anche da sola, tipo “Ciao Claudia, potrei prendere due ore di permesso?” Poi si mette dall'altra parte e si risponde “Sì, ma fai presto che qua c'è da lavorare!” Cose così.
Gnapossofà.
A un certo punto mi suona il cellulare ed ecco Chiara (che non è una blogger ma è una che segue i blogger. Potremmo definirla una stalker. Paro paro)
Non la conosco di persona, ma mi è piaciuta fin da subito, soprattutto perché è molto pragmatica e decisa. Da cosa l'ho capito? Bhè, una che non ti chiede un punto di incontro ma che ti dice (in un ambiente dove stanno camminando centinaia di persone) “Stai tranquilla, ti cerco io. E ti trovo” e dopo nemmeno dieci minuti ce l'hai davanti, non può che avere tutta la mia stima. Diciamo che si è palesata in maniera sobria. Ha preso la rincorsa e si è gettata, a mani giunte, ai miei piedi, tipo Totti quando segna un goal.
“Chiara te prego, evitiamo queste figure di merda che io sono già compromessa!”
“Ma io ti amoooooo!!!Oddiooooo la Simooooooo!!!”
Per destarla andava presa a schiaffi come una che è in preda a un attacco isterico, invece l'ho abbracciata e da lì abbiamo deciso di sposarci in Spagna. Perché una dichiarazione d'amore così mica ti lascia indifferente.
Trotterellando sulle note di “Se prima eravamo in sei a ballare l'alligalli, adesso siamo in sette a ballare l'alligalli..” ci siamo dirette verso la zona Diabete, dove abbiamo preso tre kg ciascuna a forza di ingurgitare cioccolatini e confetti. Siamo arrivate a tirarceli in bocca tipo scimmie allo zoo.
Sentendomi un cane da pastore e cercando di tenerle riunite senza perderne qualcuna per strada, vengo fissata insistentemente da una ragazza molto carina che mi fa “Ciao!”
Ehm.Dovrei conoscerla? “Ma ciao!” cervello in modalità “Chi cazzo è?”
“Allora?”
E' mia cugina? No, mia cugina è bionda.“Tutto bene, te?” Oddio, ma io la conosco. Ma non mi sovviene il nome.
“Ma mi hai riconosciuto?”
“Ma certo!” Ma anche no. Oddioddioddio, credo di averci scambiato qualcosa tipo un anno fa, ecco perché non mi ricordo, mica un giorno fa, eh!
“Ci siamo scritte ieri, ti ho pure mandato una foto. Sono Gaia!”
Lo so, a quel punto l'unica cosa sensata da fare era cercarmi un avvocato.E lì mi è passata l'ultima settimana davanti, fotogramma per fotogramma. Gaia, la Gaia! Abbiamo pure un amico in comune, come ho fatto a non riconoscerla? Come? Mi prenderei a martellate le gengive!E poi guardatela, pare abbia quindici anni da quanto è giovanile!Forse è per quello che l'avevo rimossa, mi fa na rabbiaaaaaaa!! Vabbè...”Se prima eravamo sette a ballare l'alligalli, adesso siamo in otto a ballare l'alligalli...” Sembriamo un gregge di pecore in transumanza. Tutte di qua, tutte di là, a volte qualcuna si perde per brucare un po' d'erba, altre se la fumano, ma tutto sommato siamo riuscite a stare compatte. Ultima tappa dai Fratelli Gardini dove il gentilissimo Marzio (che è stato uno dei pochi ad aver capito l'ironia del mio badge) ci ha imboccato di squisito cioccolato accompagnando il tutto con spiegazioni che ci hanno lasciato a bocca aperta.
Lui ha scambiato le nostre fauci spalancate per una richiesta di cibo e lì dai, cioccolato. Siamo venute via ripiene come tacchini nel giorno del Ringraziamento.Stanche (stanche???) e satolle ci siamo accaparrate delle poltroncine nella zona relax. A dire il vero non erano poltroncine ma balle di fieno compresse con un vago sentore di letame. Te pareva? Circondate da un profumo che non era proprio Chanel n°5 e 'mbriache nonostante nessuna di noi avesse bevuto, ci siamo scambiate confidenze profonde. La più profonda è stata “Non vorrei che in questa posizione mi scappasse qualcosa. Ho mangiato due vaschettine di fagioli”
La gente intorno a noi ci guardava incuriosita e rideva. Non abbiamo capito il perché.
Perché a un certo punto io e Nunzia ci siamo messe ad annusare tutte le balle di fieno per capire quale puzzava di più?
Forse perché Chiara faceva avances a un tipo che poteva essere suo nonno?
Forse perché Titty ha detto a uno “Ci fa una foto?” e gli ha messo in mano la macchina spenta?
Forse perché Malù guardava tutte noi di sbieco per via dell'arrivo del torcicollo e pareva Jack Nicholson con l'ascia in mano?
Forse perché a SimoPellegrina (grazie al vestitino)quando si è seduta, non solo si è vista la farfallina come Belen ma anche tutti i gerani del balcone?
Non capisco. Proprio non capisco.
Dopo quasi un'ora di minchiate, foto a caso, anziani che si son voluti fare la foto in mezzo a noi scambiandoci per i sei mesi più caldi del calendario di Max e risate così composte che ci potevi vedere le tonsille, abbiamo proseguito ancora e cammina cammina le sette nane si sono dirette...al cesso. Nartra volta. Non so se capite, ma è stato il punto nevralgico della giornata. E ora state bene attenti. Immaginatevi la scena, vi prego, perché ci tengo molto a quello che sto per dirvi. Voi sapete come io sia umile e così scanzonata quando si tratta di me e del mio blog, ma ieri ho avuto la conferma delle mie potenzialità. Quei riconoscimenti che alimentano l'autostima e fanno sì che io scriva ancora, perché quando ti riconoscono tra tante persone,bhè, fa piacere. Un piacere immenso. Essere ricordata e riconosciuta per i miei contenuti, per cosa esprimo, per la profondità dei miei scritti.Essere riconosciuta per le mie parole e soprattutto riconosciuto finalmente il mio blog.Questa la scena clou. SimoPellegrina si ferma, saluta una ragazza e fa le presentazioni. Io guardo quella bella faccina, dolce e decisa allo stesso tempo, capisco subito che è una ragazza intelligente e con qualcosa di sensato da dire. “Sara, queste sono Chiara, Malù, Nunzia, Titty e Simo”
“Oh piacere!Sara”
continua la Pellegrina “La Simo la conosci, di sicuro. E' Simo di A Casa di Simo!”
Lei mi guarda e dopo una leggera incertezza, i suoi occhi hanno un guizzo, ed è lì che avrei voluto fermare il tempo per poter assimilare meglio le sue parole: “Ah sì, Simo, quella dell'aiuola!”
QUELLA DELL'AIUOLA.
Praticamente la sorella di Luca Sardella. Lì per lì non avevo nemmeno compreso bene.
“Prego?”
“Sì, dai!Tu hai la foto con l'aiuola, il praticello...la casetta...”
E chi sono, Haidi? E' un cottage irlandese perdio!La geografia!La geografia e (anche l'edilizia, tho) sono importanti!
QUELLA DELL'AIUOLA.
Volevo morì. Ricordata solo per un appezzamento di terreno di due millimetri per tre...per la casetta...per una fotina colorata...queste sono le soddisfazioni.Le soddisfazioni di una minchia blogger. Inutile dire che pe' sta cosa m'hanno preso per il culo in diciotto e SimoPellegrina (sentendosi in colpa) si è data da fare per trovare un'aiuola vera dentro alla stazione.Mi ha preso per un braccio e mi ha schiaffato tra i fiori, esclamando “Ecco quella dell'aiuola!” Ognuna ha le amiche che si merita.
Visto che come minchia blogger mi ero bruciata la carriera (capirai...), in questi tempi di crisi ho cercato altri lavori e ho trovato pure un impiego come lapdancer agli estintori. Cosa non si fa pè campà. E visto il successo dello spettacolo abbiamo deciso che d'ora in avanti basta con i blog ma diventeremo le nuove Ragazze Immagine del 2012 (tanto coi Maya tra poco finisce).
(Sembriamo su Postal Market. La menopausa è una brutta bestia)
Alla fine, stremate e ciondolanti come cammelli, ci siamo dirette di nuovo alla stazione dopo aver preso a cazzotti la macchina che sputa i biglietti. Delle damine dell'ottocento siamo. Non ci siamo nemmeno salutate a modo (tipo scene da Mario Merola con pianti e urli e fazzoletto in mano) in quanto tra tutte abbiamo cannato l'orario giusto dei treni e manca poco questi partono senza noi a bordo. In fretta e furia io e Malù siamo scappate come due scippatrici al binario con il nostro treno che già chiudeva le porte. “Ommioddio, parte senza di noi!!Corri Malùùùù!!!”
“Anf!Pant!E un attimo!”
“Corri!Aspettateeee oh voi del trenooooo!!!”
Mi fermo alla porta e metto un piede sulla scaletta incitando stile allenatore Malù che arranca per tutte le borse che ha appresso.
“Corri Malù!Aspettatela, è anziana, non può andare più forte di così!”
“ASSORATAAAAAAAA!!!!” è stanca ma c'ha sempre fiato la ragazza.
Finalmente siamo dentro, sedute, con un femore incrinato e un polmone in meno.
“Anf!Pant!Ce l'abbiamo fatta!”
“Per un pelo Simo!ufff!!! rilassiamoci và....NUUUOOOOOOO!!!!”
Oddio, c'ha un infarto “Che c'è???”
“Ci siamo dimenticate di obliterare il biglietto!”
“Cazzoooooooooooo!!!”
Siamo ripartite in fretta e furia e affacciandoci allo sportello ci siamo rese conto che davvero non avevamo il tempo di scendere, trovare una macchinetta e risalire. Impossibile.
“E ora?” ho cominciato “Ci getteranno dal treno in corsa? Chiameranno i carabinieri? Mi vedo già i titoli di giornale: DUE BLOGGER BLOCCATE A FIRENZE.HANNO CERCATO DI TRUFFARE LE FERROVIE DELLO STATO !”
“Mannò...”
“Dici?”
“Al limite ci mettono a pulire i cessi...”
Una ragazza a quel punto interviene “Ormai siamo partiti ma se cercate il controllore e glielo dite, vi fa una firma e non succede niente. Ma SUBITO glielo dovete dire”
“Ah grazie!Eccheccevò?”
“Ndo sta il controllore?”
“In cima al treno”
Mi sono cascate le ovaie. Come in cima al treno? Noi eravamo nell'ultimo vagone! E allora siamo ripartite con armi e bagagli e ci siamo fatte tutto il treno da fondo a cima. Ottantamila apri-e-chiudi delle porte, dei vagoni e di quei minchia agganci pericolosi dove vedi i binari scorrerti sotto i piedi a duecento all'ora.
“Malù che impressione!Mi ricorda molto un film, ricordi Cassandra Crossing?”
“Altri film no? Cammina, và!”
Insomma siamo arrivate in cima col capello sconvolto, il fiatone, le mani nere e il biglietto stropicciato in mano. La controllessa (controllessa?), ci ha guardato e ha capito tutto. Le abbiamo fatto così pena che ha firmato senza fare domande. Fiùùù!Non andiamo in galera. Non questa volta almeno.
“Malù, non te lo vorrei dì, ma dobbiamo tornare indietro. La nostra carrozza è quella di prima”
“Posso morire qui?”
Abbiamo rifatto tutto il tragitto, altre ottantamila porte (ma quando finisce sto viaggio?) e tutto il cucuzzaro e quando ci siamo messe sedute l'altoparlante ha gracchiato una cosa tipo “Arrivo a destinazione” e quindi riparti, piglia le borse....Maròòòòòòòòòòòòò!!!! Poi dicono che viaggiare rilassa, ma non c'hanno mica ste amiche qua.
Sicuramente mi sono scordata altre pIrle di saggezza, ma le mie care, dolci e giocose comari lo faranno per me qui sotto.
Ringrazio tutte per la splendida e favolosa giornata, ricca di emozioni forti che mi hanno riempito il cuore. Ho con me le facce buffe di Chiara, i sorrisi dolcissimi di Nunzia, gli occhi bellissimi e profondi di Titty, le presentazioni azzeccatissime di SimoPellegrina, le raccomandazioni che nemmeno una mamma di Malù, la gentilezza di Gaia e le splendide parole di Sara. Sara, grazie a te questo post ha un titolo.
P.S. Nel frattempo mi hanno proposto un nuovo lavoro. Aiuto giardiniere nella villetta accanto alla mia. Hanno saputo che sono famosa per essere QUELLA DELL'AIUOLA.
Bimbe, vi adoro e vi lovvo sempre più. Non scordatelo mai.
Vostra Giardiniera per caso
Simo
Foto: alcune mie e molte gentilmente concesse da Nù,Chià, Gà,Ty,Mà, Sì.Ho abbreviato i nomi come nei libri di Moccia perché siamo ggggiovani, nevvero?