Ci sono un po' di cose che ho imparato nella vita. Cose che possono pregiudicare la mia salute mentale, e che quindi vanno evitate. Tipo provare a spiegare a mia suocera che il suo 'cucciolo' ha quasi cinquant'anni.
Tipo cercare di parcheggiare l'auto senza sfregare le gomme sul marciapiedi o rigare la fiancata grazie a un muretto.
Tipo andare ai colloqui generali coi professori.
Ho visto cose che voi umani...
Oggi pomeriggio ho deciso, inconsapevolmente e anche ingenuamente, di sfruttare il mio pomeriggio libero per spararmi due colloqui. Va là.
Ecco, era meglio se andavo al mare. Sì, anche se pioveva. Meglio una libecciata tra capo e collo che prendersi a sprangate per parlare coi prof.
Voi sapete come funziona? No?
E ve lo dico io.
Tanto per cominciare devi essere un atleta. Minimo il cugino di primo grado di Bolt devi essere. Devi scattare da una parte all'altra dei due edifici alla velocità della luce, sennò ti soffiano il posto. Io che, alla soglia de quarant'anni, sto alla velocità come l'Arcuri alla recitazione ho avuto delle enormi difficoltà. Ma partiamo dall'inizio.
Arrivo a scuola in netto anticipo e c'è già una fila che pare di essere da Trony durante la campagna “Acquista un cellulare a soli 1.99 euro” o da Zara il primo giorno di saldi. Manco regalassero l'ultima collezione di Dolce e Gabbana, manco ci fosse Fabrizio Corona che lancia le mutande, della suddetta collezione dal balcone. Manco ci fosse la sua Belen che fa prendere aria alla farfalla. No, è la fila d'attesa per i colloqui. E i portoni sono sempre chiusi. Non so se rendo l'idea.
Quando arrivo, trovo vari tipi di genitori:
-quelli già scoglionati (sigaretta penzoloni, sguardo fisso all'orologio ed espressione che dice più o meno 'Abbattetemi')
-quelli preparati e, malgrado ciò, con l'ansia da prestazione (foglio A4 in mano con scritte tutte le sezioni, tutte le materie e tutti i professori)
-quelli alla Clint Eastwood, i più pericolosi (che ti guardano con livore neanche fossimo nei secondi che precedono uno scambio di fuoco nel Far West. Che ti fissano con occhi socchiusi e l'espressione che recita 'E tu?Ndo cazzo credi di andare? Qui c'è da fare la fila, che te credi? E comunque ci sono prima io')
-e quelli come me (ho constatato dopo che ero la sola) che non hanno capito una beata fava di come funziona, che crede di arrivare e dialogare coi prof e che pensa che tutta quella gente non sia altro che una gita di studiosi francesi venuti a visitare la scuola.
Mi ci è voluto un po' per capire la cosa. Per 'colloquiare' tu devi:
Leggere per prima cosa i fogli che le bidelle affiggono sui muri. Lì ci sono scritti in che aule sono i 'tuoi' prof. Dopodiché correre (ma correre forte) verso quelle aule, sguainare la penna come Sandokan sguaina la scimitarra e segnarti. Poi correre di nuovo (più veloce della luce) verso l'altra aula e Shuiffttt!! estrarre di nuovo la penna e segnarti pure qua. E ancora correre (verso l'infinito e oltre!) a un' altra aula e ancora firmare (che nemmeno in dieci anni di cambiali) pure qua. Praticamente corri sempre con la penna in mano, un misto di fanatica in cerca di autografi vip e postino delle undici che ti deve consegnare una raccomandata. Nel frattempo (visto che tutti stanno facendo come te) puoi giocare sporco, tipo entrare a gamba tesa su quella davanti a te, dare una gomitata a quella dietro, urlare “Guardate là!C'è Brad Pitt nudo!” e mentre si distraggono sorpassarne tre o quattro, o fingere un malore e accasciarsi a terra per poi strisciare sui gomiti fino ai piedi del prof. Tutte tattiche. Lecite per giunta. L'alternativa è trovarsi 91° in lista d'attesa. Roba che manco nella peggiore ASL d'Italia. Io su questa cosa, sarà la deviazione professionale in quanto commessa, avrei un'idea. Andiamo col numerino. Arrivi, strappi il numerino dalla macchinetta e il prof da dentro, con l'intonazione del disco del reparto salumeria dell'Ipercoop, ti dice “Riceviamo il numero 34!” La vedrei bene sta cosa. Magari anche con un vassoino di cubetti di mortadella così, già che ci sei, fai pure merenda.
Comunque, non divaghiamo. Eravamo rimasti alla corsa frenetica per segnarsi. E anche qua ci sono i soliti furboni che, anche se arrivano dopo, si segnano sopra di te in due millimetri di spazio con la scusa “Ma non c'era più spazio per farci un segno”. Ecco, il segno te lo farei in fronte con una motosega, tipo cicatrice alla Harry Potter, hai presente? Senza considerare che non è un solo edificio e non è tutto a piano terra. No, sarebbe troppo facile. Devi correre da una parte all'altra delle palazzine, salire e scendere le scale talmente tante volte che ti ritrovi, nel giro di mezz'ora, ad avere due cosce da far invidia a Rummenigge. Parti da casa caruccia e dopo 45 minuti sei sudata, spettinata e leggermente stropicciata come se tu avessi girato 9 settimane e mezzo dietro la veneziana con Mickey Rourke però 'mbriaco. Ma, dopo aver affogato due mamme nel water, rinchiuso una nonna nei bagni della scuola e accoppato tre babbi con lo schienale delle seggioline, finalmente tocca a te. OHHHH!!!Che gioia!Finalmente! Il prof di turno (che non jelafa più perché sei la 87°) ti guarda con un'espressione assente che dice “Chi sono? Dove sono? Cosa ci faccio qui? Ma più che altro, chi minchia è lei?” e cerca di illustrarti l'andamento della creatura. Loro, pore stelle, Santi subito. Con una pazienza che manco Giobbe, parlano, ti informano, suggeriscono, consigliano e sorridono. Sorridono nonostante ci siano fuori 145 persone che si prendono a spintoni e che si ficcano le dita negli occhi come dei bambini all'asilo. Se fino al decimo colloquio tengono botta, man mano la mascella cala, si incurvano le spalle, si appiattisce lo sguardo, si spalanca la bocca in uno sbadiglio e si crea una sorta di caos, di puzzle con pezzi sempre più difficili da incastrare tra loro, fatta di facce, di voci, di babbi, di mamme,di figlioli, di registri da aprire, di voti e rendimenti.
Un caos tipo: “Scusi Prof?”
“Sì, mi dica. Lei è la mamma di...?”
“Sono la bidella, prof. Lavoro qua da 15 anni”
Che poi, come si fa, dico come si fa, a farli tutti? Non c'è verso. Se sei qui, non sei là. E se sei là, non sei qui. O ti cloni. O ti porti tua sorella gemella. O ti prepari un cartonato a tua immagine e somiglianza e lo lasci a tenerti il posto (altrimenti te lo soffiano). O addestri nei mesi addietro un barboncino che ascolterà e ti ripeterà tutto a gesti una volta tornati a casa. O sennò semplicemente gnaàfai. Gnaàfai proprio. Ne fai alcuni scegliendo dei criteri tipo: la strada più corta, quello con meno gente, quello più vicino al bagno (fa sempre comodo quando l'attesa è lunga) o sennò il buon vecchio sistema dell'Ambarabà Ciccì e coccò, tre civette sul comò.
Qualcuno però devo dire che ha giocato d'astuzia (l'esperienza insegna) e si è organizzato con il pulmino. Il pulmino di parenti. Intere famiglie dislocate nelle varie aule:in 1D c'era la mamma, in 2E il babbo, in 3C la nonna e così via. Un parentado da far invidia a un matrimonio. In un'ora fanno tutto. La sera si ritrovano a cena e tirano le somme. Questa è genialità, non c'è niente da dire. Okay, potrebbero esserci inconvenienti tipo “Bravo!Mi ha detto la prof di francese che vai forte!”
“Nonno, io faccio spagnolo. Con chi minchia hai parlato?”
Ecco, un consiglio: magari il nonno 89enne lasciatelo a casa.
Poi ci sono quelli auanti, auanti una cifra. Quelli abituati al gioco, alle scommesse, ai soldi. Ho sentito un uomo che, guardando la sua 45° postazione, ha chiesto alla titolare della 12° “Quanto vuole per il suo posto? Spari una cifra” Qui si va al sodo, mica stiamo a pettinà lo scovolino del cesso.
Però in questa giornata ho imparato un sacco di cose e ho cercato di trarre una morale da tutto 'sto marasma:
La mattina del colloquio, una mamma si sveglia e sa che deve correre più in fretta degli altri sennò il prof manco la caga. La mattina del colloquio, un professore si sveglia e sa che deve correre più in fretta della mamma, per evitarla. Quando sorge il sole, non importa se sei mamma o professore, l'importante è che tu corra senza inciampare. Perché per arrivare prima, oggi, mi sono anche piantata in una porta.
Oh mio Dio, non posso piu' leggere i tuoi post in ufficio, senno' mi licenziano perchè mi ammazzo dal ridere da sola davanti al video !
RispondiEliminaSei un GENIO !
Simooooooo ti adoro, è il resoconto perfetto anche della mia giornata di ieri!!! penso che condividerò questo post geniale almeno un migliaio di volte..intanto lo mando per mail a mio marito <3 <3 baci
RispondiEliminaMi sono gustato questo post doppiamente: come ex mamma e come attuale professoressa (a proposito, ieri ho avuto i colloqui!). Geniale l'idea del numerino: la proporrò ai colleghi nel prossimo Collegio docenti, mortadella inclusa! :-D
RispondiEliminaPoi fammi sapè, secondo me funziona!
EliminaCiao Simo mi ha suggerito il tuo blog La Betty...ahahahah e devo dire che sei troppo forte!!!
RispondiEliminaIo per ora sono alle prese con i colloqui dell'asilo ed è tutto molto rilassante...addirittura puoi segnarti il quarto d'ora preciso in cui andare a colloquiare...che poi a 3 anni non è che hanno tutta sta roba da raccontarti, ma un pochino di ansia mi sale sempre los tesso!!!
Alle medie e superiori ci penseremo tra qualche anno!!!!
Mi aggiungo subito tra le tue follower!!! Ciaooooo
Ciao Mery, benarrivata in questa casa un po' caotica :-) L'asilo...che bei ricordi... :-D
EliminaSei fantastica!!!:)))
RispondiEliminaPaola
ahahahah Simo sei sempre forte !!
RispondiEliminaTu sei troppo, troppo, troppo forte!!!!!
RispondiElimina:)))
Ne parlavo giusto giusto ieri con i miei colleghi che hanno ragazzi dell'età di Alice, ed anche loro mi hanno parlato di questa 'tragedia'... di liste in cui iscriversi e file interminabili. Ma quando andavo a scuola io, non era mica una cosa così, io mi ricordo pure che andavo con la mamma, e dato che a quei tempi ero anche brava, era pure un bel momento di soddisfazione personale. Ma ora mi sembra persino pericoloso portarci i ragazzi in un 'ambaradan' simile... BRAVA... sei sopravvissuta!!! ;-)
RispondiEliminaSopravvissuta? Dovevi vedermi ieri sera!Distrutta. Gnapossofà...
Eliminatroppo vero tutto.
RispondiEliminaSimo scrivi un minchia-libro, per favore....!!!
mi sono venuti i muscoli addominali dal ridere....
ma come si fa......????
Pat
Mi ci manca anche il minchia-libro e siamo a posto!! :-D :-D :-D
EliminaOddio quante verità!!! Mi hai fatto scompisciare! Devo condividere assolutamente perchè mi ci sono troppo immedesimata!
RispondiEliminamuahahah ma tu mi fai morire, non c'è verso..qualsiasi cosa scrivi io ho le lacrime agli occhi (x commozione o allegria) :)
RispondiEliminae cmq se i genitori fanno tutto sto macello, i figli a casa (quelli ciucci) attendono con ANSIA il loro ritorno x poi essere cazziati amaramente :( ke brutti ricordi..
io mandavo sempre mia mamma, xò solo dai prof di inglese, religione, ed.fisica e arte XD muahahahha almeno stavo tranquilla :P
Infatti ieri, mentre eravamo tutti 'in attesa', ha iniziato a piovere. Ho detto "nuooooo!!Guardate che lampi!" e un babbo ha mormorato "Quando arrivo a casa e parlo con mio figlio sentirai anche i tuoni!!!"
EliminaAehm.
Mi hai fatto morire Simo, troppo bellooooooo!!!
RispondiEliminaporelli pero' anche i prof....ma ti immagini il terrore stampato sulle loro pupille quando alzandoli la mattina e guardando il calendario si rendono conto che e' il giorno dei colloqui con i genitori?
^__^
Infatti, na tragggediaaaaaa!!!
EliminaSimpatica, davvero!
RispondiEliminahahahha da morì!Questo post cade a fagiuolo dopo il mio di colloquio con le maestre.delle elementari.pardon "scuola primaria", che cambia? una fava, farà più chic, boh!!
RispondiEliminaMa i genitori in attesa son tutti uguali!!!
e vogliamo parlare di quelli che ti fregano il posto, chi arriva prima passa (se sono i primi), si segue la scaletta (se sono sempre i primi ma in scaletta)mentre io con la piccola raffreddata, noiosa e piangente,aspetto buona buona di parlare con le maestre che mi dicono "la prossima volta la piccola non la porti, i bambini non sono ammessi"...mavaff...
nuoooooooo!!!Pora topina. Ci vuole pazienza, ma tanta eh??
EliminaEbbrava Simo!!!!!!!!.... Sono morta dalle risate perchè io queste scene le vivo due volte all'anno da quattro anni e sono temprata a qualsiasi coda e contro qualsiasi genitore alla Clint Eastwood e ai furbetti della coda......Che dire ..... Se non ci fossi bisognerebbe inventarti!!!!!!!!
RispondiEliminaahahahah, Simo, sì, un incubo anche per noi proff! Genitori stralunati che non sanno bene cosa insegni, che ti tirano fuori lacrimevoli storie di cani la cui morte ha destabilizzato i loro figli... e tu non sai come spiegarglielo che la tua è l'unica materia che, nonostante il cane, i figli hanno sufficiente! Quelli che si portano dietro i pargoli (per inciso, non fatelo, con loro ci parliamo già tutti i giorni) e quelli che vorresti vedere e non arrivano e quelli che arrivano e non capiscono... attendo con terrore di passare dall'altra parte della barricata!
RispondiEliminaNon ho figli, ma da figlia ex studente ho notato che la teoria dei miei funzionava, in genere andava mio padre ai colloqui generali (ha le gambe + lunghe ed è + snello! :P) e in quell'occasione colloquiava con i prof. di religione, ed. fisica, ed. artistica, musica... Poi (avendo la fortuna di fare i turni), andava dai prof. + "richiesti", al mattino... :D ha funzionato x i 3 anni delle medie e i 7 delle superiori (mi piaceva tr la scuola! :P)
RispondiEliminaAhahah ommioddio! :) Ho riso dall'inizio alla fine! Meno male non devo più far sorbire questo ''peso'' ai miei... Magari fra qualche anno toccherà a me però.. chissà!
RispondiEliminaHo riso dalla prima all'ultima riga, ti adoroooooo!!!!!
RispondiEliminaPerò m'è venuta un ansia, per fortuna noi non siamo ancora nemmeno all'asilo!! :)
Oddio, non ho parole...solo risate...moh mia suocera mi sta guardando male..il mio non è propriamente un contegno da ufficio :D Condivido subito in Mamma la scuola! E a te dico semplicemente, Simo sei grande!
RispondiEliminao-m-i-o-d-i-oooooooo cioe', qst e' cio' che mi aspetta fra.. emh.. 5 anni? non e' che fanno 'na riforma prima eh!?!
RispondiEliminama tu.. le pensi di notte??? no, accadono davvero! le scrivi di notte, qst si'!
e comunque tra il nonno 89 enne, la bidella, le nonn echiuse in bagno, noooo no no me lo devo rileggere! ti stiro e ammiro
Oggi è festa e spero tu possa riposare un po'dopo cotante fatiche :) Se passi da me un attimo, ma proprio un attimo attimino troverai un piccolo premio...http://udinelamiacittaenonnapina.blogspot.it/2012/04/alberi-ringraziamenti-e-rivelazioni.html
RispondiElimina