Ce l'ho fatta, ho finito di scrivere il post della visita a Papa Frà.
È stato bellissimo ma un filino
stancante, sia la gita che la stesura del post. Guardate quanto è lungo e se ripenso a cosa ho fatto, sudo di nuovo.
Tutto è iniziato mercoledì 22 Maggio. Un piccolo dettaglio: sveglia alle sei e mezzo, ho toccato il letto
e conosciuto il sonno solo mercoledì sera alle undici. Quaranta ore
di veglia. Mi adoro.
Il pullman della gita è partito anche
un filino in ritardo e a nulla son valse le preghiere di tutti i
parrocchiani quando abbiamo visto che in quella gelida notte ci
avevano lasciato in piedi sul marciapiede come delle signorine per
bene. E senza nemmeno un bue e un asinello a scaldarci.
Mia madre che già diceva “Mi fanno
male i piedi” e ancora non eravamo partiti, Alice che diceva “Ho
freddo” e batteva i denti così tanto che c'avrei potuto obliterare
il biglietto del tram, e io che dicevo “Ma un bagno dove lo trovo?”
perché il freddo mi fa quell'effetto lì.
Finalmente arriva il pullman ed
esultiamo tutti saltellando sul posto, così calorosamente che a
qualcuna parte il femore.
Olè. Finalmente si parte. E io non
riesco a chiudere occhio, un po' per l'eccitazione, un po' perché
ero reduce da una tazza di thé con tre filtri, e un po' perché
nonostante l'età media si avvicinasse agli 80 anni circa, queste
donnine c'avevano una verve che manco le ragazzine che tifano ad
Amici. E quindi hanno chiaccherato e riso tutta la notte. L'avrei
prese a randellate.
Arriviamo a Roma (dove preannuncia
pioggia) con un freddo porco e armati di zaino per il pranzo al sacco
ci incamminiamo verso San Pietro.
Bellini, sembriamo in gita con la
scuola!Durante il tragitto manca poco stirano una donnina sulle
strisce, abbiamo rischiato di perderne un'altra dentro un tombino e
un omino che dicendo “Io a Roma ci son già stato”, s'è perso
prendendo un'altra via.
Cammina cammina cammina (leggasi come
una fiaba) arriviamo finalmente a San Pietro.
Dio, che bellezza!Non smette mai di
stupirmi e di piacermi. Roma è proprio bella!
Ci mettiamo in fila cow boy (perché,
anche se ce l'hanno detto, la fila indiana a quanto pare non sappiamo
nemmeno cosa sia) tutti con il biglietto d'invito di Papa Frà in
bella vista sul braccio alzato. Sembravano Jhonny Stecchino a teatro
con la banana.
C'erano miliardi di persone, na roba
allucinante. C'era chi spingeva, chi rideva, chi sveniva e chi
pregava. Di uscirne vivo. Finalmente il nostro coach ci guida verso
la strada giusta e in pochi minuti siamo in piazza vicino
all'obelisco.
Marò che casino. Da lì (visto il
nostro transumare ad minchiam) ci hanno detto “Fate e andate dove
ve pare. Alle tre ci vediamo sotto la madonnina”.
Dopo, dalla stanchezza, la Madonnina
m'è anche apparsa.
Comunque. Visto che la mì mamma ha
un'autonomia in piedi come può averla un cellulare del 2002 con una
tacca, il mio pensiero andava a lei, pora stella che se ne stava
appoggiata alla transenna con i piedi che le fumavano tipo Jucas
Casella quando camminava sui carboni ardenti. Ora. Pensateci un
attimo: io posso lasciare la mì mamma così? Roba che sono le 9 e
c'è da starci fino a mezzogiorno?
Girottolo come una pazza per cercare
una soluzione, una via d'uscita e mi vengono in mente solo tre cose:
o faccio finta di svenire, chiamano
l'ambulanza e ci facciamo caricare sulla lettiga (ma non avremmo
visto Papa Frà)
o faccio una telefonata in vaticano
dichiarando che c'è una bomba in piazza San Pietro così la evacuano
e rimangono le seggioline tutte per noi (ma in quel caso Papa Frà
fugge col suo elicottero bianco latte)
o faccio la paracula, mi infiltro dove
non dovrei infiltrarmi, (all'evenienza posso anche recitare un
melodramma che manco Mario Merola) e cammino sui gomiti come Rambo
passando sotto le seggioline già occupate per vedere se in cima ce
ne sono libere.
La terza mi pare la più ragionevole.
Ce la posso fare.
“Voi aspettatemi qui. Io vado in
avanscoperta. Col mio occhio di falco vedo che in cima (strano, ma
vero) ci sono delle seggioline libere” Ovviamente quelle seggioline
non erano per noi, ma son dettagli.
La mì mamma e la mì figliola m'hanno
guardato con speranza e mi hanno detto “Ok”.
L'ho lasciate dietro l'obelisco.
Memorizzate bene questo particolare.
Parto tutta convinta e dopo pochi metri
trovo il primo ostacolo:una staccionata chiusa con una guardia alta
due metri e larga cinque. Praticamente un armadio quattro stagioni.
Mi intrufolo un po' a spinta tra una signora dai capelli rossi e un
signore barbuto che sventolano il loro invito sotto il naso della
guardia. Ormai a quel punto avrei anche giurato di essere loro
figlia. Estraggo il mio invito e lo sventolo nemmeno fosse una
bandierina al GP. Ci sono, sono dentro sto gruppo che non so da dove
viene e dove va. La guardia però si incazza, la gente spinge, vuole
passare per forza e tenta di farlo con dei mezzucci. Vorrei sapè chi
sono queste persone, perché non si fa, è scorretto, giusto? A un
certo punto grida “Il gruppo di Genovaaaaa!!”
Genova! Ci sono anche stata a Genova!
Bene, da circa tre minuti sono genovese.
Mi spingo più avanti, sgattaiolo sulla
destra e sono davanti alla guardia, vis a vis, a un millimetro dal
suo naso. Sfodero il miglior sorriso del mio repertorio, quello ebete
tipo bocca a mezzaluna semichiusa. Tipo Garfield quando fa una
marachella.
Lui fa “Gruppo di Genova?”
Se apro bocca lo sente che non son di
Genova. Quindi annuisco.
Poi mi guarda “Genova?”
“Belin!” minchia, sembro il
Gabibbo. Lo vedo frastornato, un po' per il casino, un po' perché
c'ha una tizia davanti che se gli avesse detto di essere il sindaco
di Roma gli avrebbe creduto di più, e un po' perché effettivamente
il gruppo di Genova sta spingendo come un carroarmato. Lui, e altri
come lui, non si decidono a farci passare. Però all'improvviso si
apre un piccolo varco, è la svolta. Riusciamo a passare un po'
ringraziando, un po' pregando, un po' sminchiando il sistema e quando
sto per passare io la guardia mi guarda. Ma ero pronta a fare tipo
“Guardi là!Un asino che vola!” e sarei scappata per il Vaticano
come solo Robert Langdon in Angeli e Demoni.
Finalmente sono nella sezione
seggioline. Wow.
Ma mi prende lo sconforto subito: nel
quarto quadrante non c'è posto. Veloce veloce mi sposto al terzo.
Nulla, tutte occupate. Senza un filo di speranza vado al secondo: ma
ti pare che se non c'è posto al terzo c'è posto al secondo? Infatti
nulla. Figurati nel primo. Figurati nel primo!!
Come un miraggio vedo una sfilza di 5
seggioline vuote in una delle ultime file del primo quadrante. Sono
vuote, ma è...impossibile!Allora gente, non ci crederete: nel primo
quadrante proprio quello davanti a Papa Frà, numerose sedioline
erano vuote. Io non so se dovevano essere occupate da qualcuno in
particolare, ma fatto sta che rimanevano libere perché dalle
transenne non facevano passare più nessuno. Con un salto felino, che
se mi avesse visto Charlie sarebbe stato orgoglioso di me, mi sono
tuffata su tre seggioline occupandole con giacche, zaini e macchina
fotografica (che mi sarebbe servita per fare foto sfuocate e piene di teste e braccia)
E qui viene il bello. Dovevo far arrivare la mì mamma
ed Ali da me, solo coordinandole col cellulare. Impresa più che
impossibile. Sono salita sulla sediolina e, cellulare alla mano, ho
chiamato Gianni e Pinotto (perché quando sono insieme tutto può
succedere) e ho cercato di farle arrivare da me. Mi sono sentita
dire:
“Dove siete? In piazza San Pietro? Ma
va? LO SO CHE SIETE IN PIAZZAAAA!!!”
“Siete ancora dietro l'obelisco?
Bene. Andate alla vostra sinistra. Come qual è l'obelisco e qual è
la sinistra?Ah. Scherzavi”
“Dove siete? E rispondete perdio, che
son due ore che vi chiamo!Venite avanti, dite alla guardia che ci
sono posti liberi qua in cima!”
“Come 'siete alla destra
dell'obelisco'. Impossibile!Ma in che città siete? Passami nonna.
Mamma? Di grazia, ndo cazzo siete finite? Come 'a sinistra non vi
fanno passare'!Son due ore che vi guido pensando che foste a
sinistra, siete da tutt'altra parte!Mamma, calma, respira. Cosa
vedi?” e lì ho avuto paura che mi dicesse “Vedo la gente morta”
“Ah, la fontana che va. Minchia. Rifacciamo tutto da capo, okay?
Venite avanti. A questo punto io sono alla vostra destra. Mi vedete?
Sono quella in piedi sulla sediolina!Sto anche sventolando una
bandierina!Come fai a non vedermi? Ah. Siamo in quattrocento a
sventolare la bandierina. Hai ragione anche te. Aspè, dimmi
esattamente a quale transenna sei, cosa vedi, cosa senti, fatti
sentire anche te, urla , agitati, rutta, fai qualcosa! Ah, gnafaipiù.
Mamma, io non so più come fare, mi manca di lanciare un petardo o un
SOS e poi ho fatto tutto. Chiedi 'cos'è sto casino'? C'ho un
capannello di gente intorno che sta facendo il tifo per voi, mamma.
Devi riuscire ad arrivare almeno per queste persone. Eh”
In effetti, visto il casino che facevo
e l'impresa epica nella quale mi ero tuffata, avevo un mucchio di
persone intorno che cercavano di aiutarmi. Che belle anime.
“Come è vestita sua madre? Guardo se
la vedo!”
“Forza che ce la fai, non devono
essere lontane!”
“Vuole il mio chihuahua? La vedrebbero
subito, sarebbe l'unica che lancia in aria un cagnolino!”
Finalmente le vedo.
Sììììììììììììììììììììì!!!!!!
“Mamma ti vedo! Eccoti!Vedo Ali, dai
che sono qui! Come 'qui dove'? Mamma, guarda dritto davanti a te.
Brava. Ora voltati a destra. Piano, mamma. Voltati piano che m'hai
fatto il giro come la bambina dell'esorcista. Voltati piano a
sinistra. Passami Ali. Amò, bella de mamma, ferma con lo sguardo.
Voltati pianino a sinistra...”
“Mamma!”
“Amore!Eccovi! Dai che sono
quiiiii!!Venite!!!.... …... …... ….. Come la guardia non
fa passare più nessuno. Passami la guardia. Come 'ti vergogni.'
Passami la guardia!!Mamma, non voglio te, voglio la guardia. Ah, la
guardia dice che non può parlare.Oh Madonna Benedetta
dell'incoroneta!
Lo fate voltare per piacere? Gli dite
che qua, oltre ai nostri, ci sono dei posti liberi? Okay, ti lascio
lavorare...”
Le doti di convincimento di mia madre
devono essere ottime perché dopo pochi minuti passano l'ultima
transenna e sono da me. Sono state accolte con un applauso e tante
risate, io invece ero senza voce e sudata fradicia. Le tre suorine dietro di me hanno
giunto le mani e m'hanno detto “Lei è un dono del Signore. Che
brava” mentre il ragazzo sulla mia destra ha detto “Senza offesa:
avrei scommesso il mio cellulare che non ce l'avresti mai fatta”
Miodio che faticaccia, ma siamo
finalmente sedute al cospetto di Papa Frà che non si è fatto
attendere molto. È arrivato con la papa mobile più sprint che mai,
con quel cappellino che non ne vuol sapere di stare al suo posto e
svolazza che manco una colomba bianca. Che uno creda o no (e non è
questo il luogo giusto per parlarne) vedere il sorriso aperto e
gioviale di Papa Francesco da vicino, poterlo accarezzare con lo
sguardo e vederlo porgere le sue mani a quelli più vicini, bhè, è
una grande emozione.
Trasmette serenità ma allo stesso tempo
energia. Che poi uno la religione la intende e la pratica come crede,
però questo Papa indubbiamente trasmette qualcosa, arriva. Ed è
stato bello sentire Alice dirmi “Mamma, sono contenta di essere
venuta. È un'emozione grande”
E quindi niente. La parte pratica ve
l'ho descritta, su quella teorica ed emozionale, ci lavoro ancora un
po'.
sono stata all'udienza del mercoledi, quella con l'invito, 3 anni fa da Papa Benedetto, era la settimana santa e un paio di giorni dopo sarebbero stati 5 anni dalla morte di Woityla per ci gran folla, ma nonostante il ritardo abbiamo trovato posto a sedere senza problemi, e poi al primo Angelus di Papa Francesco e non c'è paragone, hai ragione trasmette di tutto, via la stanchezza, serenità, pace, energia, fiducia massima nel mondo. Questa volta Dio ci ha mandato un grande uomo davvero. Sandra da Milano che però ama tanto Roma
RispondiEliminaSì, belle sensazioni.
EliminaGiuro che ti rileggo con calma.
RispondiEliminain quanto a come intrufolarsi e far finta di niente, ti credo sulla parola!
;-)
baci
Sul lancio del chihuahua mi sono cappottata dalle risate...
RispondiEliminaManco il Santo Padre ti fa essere una personcina tranquilla...^_____^
Tesora!
Che bello.
Anche a me questa Papa ispira tantissimissimo.
Baciotto.
Nunzia
c'era anche il mio papà a quella udienza!deve essere stato davvero bello,spero di vederlo anch'io presto questo Papa Frà,perchè mi piace un sacco!
RispondiElimina...fin quaggiú sono venuti a cercarlo..
RispondiEliminaBacioni, Simo
Che bella la foto di Papa Francesco che hai postato: lui si vede benissimo!
RispondiEliminaE' vero che questo Papa trasmette qualcosa: io non avevo mai ascoltato le udienze degli altri Papi, adesso con questo non ne perdo una, grazie a youtube
Buona domenica e grazie della tua testimonianza ^^
ciao
RispondiEliminauna bellissima esperienza.
Simo tu e le tue donne dal Papa..., certo che stare vicino a te è una meravigliosa avventura!!! Sei un vulcano di simpatia e in poco tempo riesci a coinvolgere la piazza! Grazie passando da te non si può fare a meno di sbellicarsi dalle risate.. Fra un pò i medici prescriveranno come cura antidepressiva: "Cinque minuti al giorno sul blog di "A Casa di Simo", una cura efficace e senza controindicazioni...
RispondiEliminaChe bello vedere il Papa Francesco è un'esperienza che mi riprometto di non perdere.. certo che avendo te come guida sarebbe "fantastico"!Buona serata Rosita