Avete presente i film tipo "Ti presento i miei", "Mi presenti i tuoi?", "Ti presento mi' nonna" e via dicendo? Bene.
Quando una si fidanza (termine vecchio e obsoleto, ma passatemelo per i fini della storia), si immagina un incontro spettacolare da film americano, tipo che tuo padre accoglie il tuo ragazzo/fidanzato con una amichevole pacca sulla spalla chiamandolo 'figliolo'. Tipo che tua madre, impeccabile donna di casa, lo accoglie (fresca fresca di parrucchiere) con una apple pie in mano, dicendogli "So che è la tua preferita". Tipo che tu, in quel frangente, sei anche più figa del solito e mostri tronfia una sicurezza che vacilla appena.
Il tuo lui poi, oh il tuo lui, solo un leggero filo di imbarazzo, che scema appena tuo padre, padrone della situazione, dice "Di cosa ti occupi, figliolo?"
E lì, con una colonna sonora degna di Nicola Piovani, la scena si allontana quel tanto che basta per far vedere che il quartetto si siede a una tavola imbandita tra risate cordiali, sguardo di intesa tra madre e figlia della serie "Che ti avevo detto, mamma? È quello giusto" e colloqui sereni e cortesi, intrisi di complicità.
Sì, nei film.
Quando è successo a me di presentare il Santo, la situazione non è stata altrettanto romantica.
Cominciamo dal fatto che i miei ci hanno sorpreso nella mia cameretta, io ero sul letto ed ero tutta un bollore.
Vi lascio un po' di tempo per assimilare la notizia. Ecco, chissà che pensieri hot vi state facendo. E vi sbagliate. Quando dico che ero tutta un bollore e che ero stesa sul letto, intendo che ero ammalata e avevo un febbrone da cavallo che manca poco mi porta dal creatore senza passare dal via.
Il Santo, (Santissimo già all'epoca) mi vegliava seduto su una sediolina di fianco al letto.
Che scena drammatica. E immaginate il mio stato. Io avevo deciso di ammalarmi proprio il giorno in cui i miei erano appena partiti per il nord Italia a trovare un parente.
"Vengo a trovarti" mi disse il Santo per telefono.
"Ma sto baleeee"
"Appunto. Sei pure sola. I tuoi non ci sono. Eh"
"E se boi arribano?"
"E se arrivano, li saluto. Ormai sono tre mesi che stiamo insieme, cioè non posso continuare a suonare il clacson ogni volta che sono davanti a casa tua, no?"
"Cerdo. Sì, vieni. Dando loro arriberanno tardissimo e manco li vedrai."
"Ma a quanto hai la febbre?"
"Drendanove"
Praticamente 'na fata.
Fatto sta che arrivò sua Santità e stette lì come me tra uno starnuto, una tachipirina, un bicchier d'acqua e diversi colpi di tosse.
Già da lì, se fosse stato furbo, sarebbe dovuto scappare a gambe levate. Perché se dopo tre mesi una di 19 anni è ridotta così, figuriamoci a 70, giusto? Era già scritto che sarei stata una chiavica, che avrei sofferto di pressione alta, di alluce valgo, di allergia all'Aulin e che sarei stata preda degli ormoni fino alla menopausa. Ma lui niente, stoico. Lì rimase. Applausi per lui.
E quindi niente colonna sonora, niente mamma con l'apple pie e babbo che elargisce pacche sulle spalle. Ma loro arrivarono ugualmente.
Nel pomeriggio sentimmo aprire la porta ai piani inferiori e sobbalzammo.
"Oddio i miei!"
"Sta bona che ti si alza la febbre"
La mi' mamma mi chiama e io le rispondo dalla cameretta.
Mio padre e mia madre salgono le scale, lentamente, ma non abbastanza lentamente da far nascondere il Santo dentro l'armadio, sotto la scrivania o dietro le tende.
Lui è lì, in mezzo alla stanza che li attende.
I miei si bloccano sull'uscio "Simo...oh, buonasera'
La scena che si è presentata davanti ai miei è stata : io a letto tutta rossa e scarruffata, il Santo in piedi come un soldato a mani alzate (tipo Pieraccioni ne Il ciclone quando piantandosi col Ciao esclama 'Un mi son fatto nulla!'), le luci soffuse di un abat jour e le tapparelle abbassate.
Un incontro pop porno a tutti gli effetti.
La mi' mamma ci studia con attenzione, scruta la scena del crimine che nemmeno Kay Scarpetta, passa in rassegna tipo radar tutti i vari elementi e socchiude gli occhi per capire. Il mi' babbo è dietro la mi' mamma che si sta domandando se quest' uomo è lo stesso che suona il clacson tre volte a settimana giù sulla strada.
Rimangono lì per lì spiazzati e leggermente sorpresi, poi la mi'mamma si accorge che son quasi moribonda e mi appoggia la guancia sulla fronte come solo le mamme sanno fare.
"Ma da quando hai la febbre?"
"Da stabani. Poco dopo che siete andati bia"
"Ma ora come ti senti?"
"Beglio. Lui è Andrea, mamma"
"Scusa, eh, Andrea, ma se sapevamo che stava male non saremmo andati. Comunque ciao"
La mi' mamma è così, non è che sta a fa' tutti i salamelecchi.
Il mi' babbo invece è diverso, cerca sempre di metterti a tuo agio:
"Senti un po'...ma te sei quello che fa Bip Bipppp!!! col clacson?" e fece un gesto col pugno chiuso che in 9 casi su dieci significa copulare selvaggiamente e in un caso (tipo questo) effettivamente suonare il clacson.
"Ehm...sì, sono io che suono sua figli...ehm che suono A sua figlia, per dirle che ci sono"
"Bene. Almeno ti conosco, so chi sei. A proposito: chi sei?"
"Babbo te ne avevo già barlato, è il bio allenadore..."
"Ah già l'allenatore"
E mia madre che dentro di sè faceva "Sì, l'allenatore.... ma vavavà..."
mio padre: "Lo sportivo, sì sì, me l'avevi accennato"
E mia madre "Sì, sì, lo sportivo... ma vavavà..."
"È il mio allenadore e amico..."
e mia madre "Sì, amico, come no...ma vavavà..."
Oh non ci credeva nessuno. Ma chissà perché.
Il mi' babbo "Dimmi un po', cosa fai nella vita, cosa fai cosa fai cosa fai?"
"Mi mancano pochi esami alla laurea e gioco a calcio"
"Ah, bene. Calcetto magari?"
"No, proprio calcio"
"Bravo, fai bene, lo sport fa bene alla salute. E poi uno deve avere un hobby, qualcosa che lo faccia svagare dallo studio, no?"
"Veramente mi pagano"
"Eh? Ti pagano per giocare? Sei un giocatore profess...bla bla bla, ma da quanto gioch....bla bla bla, tuo padre giocava in serie A? Ma davvero?...bla bla bla..."
Andato. Il mi' babbo da quel momento non era più tra noi.
La mi' mamma quella sera non preparò una apple pie ma un brodino di lesso per tirarmi su e propose al Santo di rimanere. Ma il Santo davanti a un semolino riuscì ringraziandoiddio a dire no grazie, sarà per un'altra volta. Anche alla santità c'è un limite. Se quella sera avesse accettato a quest'ora era al posto di Papa Francesco.
Da quella volta il mi' babbo annunciava il Santo dicendomi "C'è Andrea" e non "C'è bip bippp!!" che faceva anche Wille Cojote se vogliamo.
La mi'mamma, scaltra e furba come una volpe, invece aveva già capito da mo' che dietro a un bel sorriso c'è durbans, e che dietro alla parola allenatore c'era il nome di sua figlia scritto a cuoricini.
p.s. questo post è stato scaturito da un fatto di cronaca/gossip: La Flavia Pennetta che ha pubblicato su Twitter una foto di lei e Fabio Fognini (ignudo) a letto dichiarando "Con il mio allenatore della settimana"
I followers c'hanno creduto come c'ha creduto la mi' mamma che ha commentato la notizia con "Sì, l'allenatore della settimana... ma vavavà..."
E voi? Come è stato il fatidico incontro dei vostri genitori con il vostro attuale marito/compagno/fidanzato/amante/ toy boy?
È qualcosa che si può raccontare? :-D
io sto molto male ahahahahahahahahahahahah cioè ahahahahahahaah tuo papà quando ha scoperto che lo pagavano già era perso di lui ahahahahahaha grandissimi.
RispondiEliminaIo li amo da quando c'è stata la quasi-alluvione e loro erano a vedere le repliche del Tenente Colombo...grandissimi!
sì, fanno un po' schiantà da ridere. Il mi' babbo ha una grandissima devozione per il Santo, per quello che è, per quello che fa, ma più che altro perché mi ha appioppato a lui, capisci? :-D
Elimina...il bio allenadore....naturalmente santo!
RispondiEliminaUna vicenda degna di te!
Patrizia
e infatti, cosa vuoi sperare!
EliminaAnche io,come te avevo 19 anni quando mi sono fidanzata con il mio attuale marito!Però l'incontro ufficiale c'è stato mooolto dopo..a momenti poco prima del matrimonio..e sai il nostro è stato un fidanzamento lampo..SOLO 11 ANNI!!Comunque ho provato a ripensare al momento fatidico e ci credi?Non me lo ricordo!L'ho rimosso!Vorrà dire qualcosa(oltre al fatto che sono rimbambita)???
RispondiElimina11 anni? vabbè, na cosuccia, insomma! :-D
Eliminaahahaha, Simona! Sei unica!!!!
RispondiEliminaMa quanto mi piace leggerti?!?!? :))))
BaSci!
baci a te, zio!
EliminaBeh dai, i miei lo hanno conosciuto in ospedale... dopo 15 giorni che ci conoscevamo ho dovuto togliere una ciste sacro-coccigea, romantico, no?
RispondiEliminano, ma in ospedale è peggio, ma poveraaaa!! sarebbe stata una scena perfetta per una delle mie nonne, però. Trovava l'ospedale un ambiente molto romantico O.O
Elimina:-) troppo forte.
RispondiEliminaI miei hanno conosciuto Roberto una sera. Passo davanti a casa loro, io convinta che erano da mio fratello ho visto che in casa c'erano le luci accese e ho pensato hanno lasciato acceso la luce ora vado a spegnerla . Allora entro in casa con Roberto e sorpresa ho trovato mia mamma e mio papà........quante domande che hanno fatto a Roberto.... :-)
Effetto sorpresaaaaaaa!!! Chissà il tuo Roberto ihihihihih!!!!
Eliminaio ho portato il mio futuro marito direttamente al matrimonio di mia sorella....così ho tagliato la testa al toro e gli ho fatto conoscere TUTTI ma proprio TUTTI
RispondiEliminasei simpaticissima
Ste
oddio, e lui come è stato dopo? I parenti dei matrimoni sono treeemendi!! :-D
Eliminadiciamo che è passato "abbastanza" inosservato le star del giorno erano altre...ed io con una giornata ho fatto tutto
Eliminainvece la presentazione tra genitori è stata alla prova del ristorante scelto per il nostro di matrimonio....anche lì 2 in 1.... fatto la prova e fatte le presentazioni
sono pazza??? forse si
Ste
Sei sempre la solita 'Fruzzettina' che adoro. Un abbraccio enorme da Miriam (da Roma ancora per poco) Yim Wing Chun. *il pranzo nel Bosco*
RispondiEliminaP.S. Ho comprato il tuo libro. Brava!
La presentazione... il giorno del matrimonio!
RispondiEliminaDiciamo che non è che gli andasse proprio a genio, quello che avevo scelto per marito!!!
Ma i tuoi...fantastici, la tua mamma la sapeva ben lunga ^_^