martedì 17 dicembre 2024

Belve- intervista a Snoopy




  •  "Buonasera e benvenuto. Che belva si sente?"
  • "Ah ah ah, ma lo sa che lei è simpatica? Quasi quanto me."
  • "Cominciamo bene. Senta, di lei dicono che sia dispettoso e vivace, è vero?"
  • "Chi gliel'ha detto? scommetto la vecchia..."
  • "Mo' la vecchia, non cominciamo..."
  • "No, dico, ma l'ha vista? Ha 51 anni e pare nonna Peppina. La sera mangia il brodino e va a letto dopo il gioco di Fra Martino."
  • "De Martino."
  • "Lui."
  • "Comunque risponda. Ci si riconosce in questa descrizione?"
  • "Mah... dispettoso è un parolone..."
  • "Dicono che getta a terra tutto quello che trova sul tavolo."
  • "Tutto quello CHE LASCIANO sul tavolo, è diverso. Sono tutti oggetti che avrebbero un posto preciso. Io li esorto solo a fare ordine."
  • "Se vabbè, andiamo avanti... la vecchia, come la chiama lei, una volta ha detto che la segue fino in bagno, è vero?"
  • "Certo, lascia la porta aperta."
  • "Qui dice che la porta la apre da solo e se è chiusa miagola per entrare."
  • "Io lo faccio per lei."
  • "Per chi, scusi?"
  • "Per la vecchia. Sa quanti incidenti domestici accadono ogni giorno? Il phon potrebbe accidentalmente cadere nella vasca da bagno e a quel punto cuocerebbe a puntino. Gallina vecchia fa buon brodo! Ah ah ah!"
  • "Ma cosa ride? È una battuta orribile."
  • "Con due carote e un po' di sedano... la patata c'è già, sai che brodino ah ah ah!"
  • "La smetta."
  • "Ok, comunque alla vecchia fa piacere. Mentre è sul wc mi parla."
  • "E lei cosa fa nel frattempo?"
  • "Mi specchio, ovvio."
  • "Andiamo avanti. Un anno fa i suoi servitori hanno rilasciato una dichiarazione scottante a proposito dell'albero di Natale. Le risulta?"
  • "Sì, ma ero piccolo. E se fai l'albero di Natale con dei cuccioli in casa allora sei scemo."
  • "Aridaje."
  • "Mi perdoni, ma è la verità. È come portare un bambino al luna park e non farlo salire sulle giostre. Chi è il cattivo adesso?"
  • "Non mi trova d'accordo, ma proseguiamo. Mi dica un suo pregio."
  • "Non è evidente? Sono bellissimo e intelligentissimo."
  • "Sono due, ma vabbè. Un suo difetto sgradevole?"
  • "Sono TROPPO bello."
  • "Non è un difetto. E poi ho detto sgradevole."
  • "La mia bellezza suscita invidia. La vecchia vorrebbe essere sinuosa come me, ma è più rigida e spigolosa di una mensola ikea."
  • "Un difetto vero."
  • "Sono troppo simpatico..."
  • "Ma non è un difetto manco questo."
  • "Mi lasci finire. Sono troppo simpatico, quindi catalizzo l'attenzione degli ospiti su di me. Salto in braccio a tutti e nessuno mi manda via, anzi!"
  • "Allora è egocentrico?"
  • "No, semplicemente non si può ignorare il mio fascino."
  • "Salta in grembo anche se non chiamato, questa si chiama prepotenza."
  • "Questa si chiama generosità. La mia compagnia è un valore aggiunto alla serata. In casa, da quando ci sono io, viene molta più gente."
  • "Lo sa che lei è presuntuoso?"
  • "Direi più consapevole della mia beltà e simpatia."
  • "Mh. Senta, se avesse la possibilità di incontrare qualcuno che fisicamente non è più qui, chi sarebbe e cosa gli direbbe."
  • "Oh be', senz'altro Dio."
  • "Addirittura! E cosa gli direbbe?"
  • "Puoi farti da parte per piacere? Ora ci sono io."

  • #Belve
  • #Snoopy

mercoledì 13 novembre 2024

IL MARE FINO A QUI


 IL MARE FINO A QUI

Trama:
Jackie lascia Birmingham per concedersi un breve soggiorno vinto con un concorso a premi. Questo, almeno, è quello che dichiara ai colleghi che la vedono partire senza dare ulteriori spiegazioni. In verità, sotto suggerimento della sua analista, è alla ricerca di uno spazio dove poter decomprimere dopo il lutto che l’ha colpita. A Pant Glas, meta scelta per il suo ritiro, incontra Edna che, insieme agli animali della sua fattoria, la esorterà a vedere con altri occhi il suo passato e il suo futuro.
'Il mare fino a qui' è la struggente e delicata storia di due donne ferite, consapevoli che l’accettazione sia l’unica via da percorrere per raggiungere la serenità.
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Se mi chiedessero di descrivere 'Il mare fino a qui' in una parola, forse direi 'viscerale'.
Quando sono partita per il Galles, mai avrei pensato che una nuova storia potesse prendere forma. Avevo un nuovo romanzo da finire, le bozze dei capitoli finali da rivedere, concetti da sistemare. Quel viaggio sarebbe servito per riposare e ricaricarmi, vista anche la mia stanchezza fisica e mentale.
Ma non avevo fatto i conti con il 'destino'. Solo così posso chiamare questa esperienza inaspettata.
'Il mare fino a qui' è stata una storia che mi è scoppiata in petto, potente e bellissima. Una vicenda che sentivo di dover raccontare perché tutto quello che vedevo mi parlava di loro.
Jackie ed Edna mi sono state a fianco tutto il tempo, mi hanno accompagnato per vallate e brughiere, per albe e tramonti e dal 14 novembre potrete conoscerle anche voi.
L'ebook si può già preordinare al link e comparirà automaticamente sul vostro dispositivo il giorno di uscita. Il cartaceo, invece, non è prenotabile ed è acquistabile dal 14 novembre.
Io spero con tutto il cuore che possiate accogliere questa nuova storia con la stessa delicatezza che la contraddistingue.
Dal 14 novembre sarà nelle vostre mani. Abbiatene cura.

Simona

lunedì 29 luglio 2024

L'uomo della cuffia





Caro monsieur,
je suis Simonà Fruzzettì e nel monde conto come il deux de briscolà, ma se lo lasci dire: c'est à moi nouvelle idole!
Avec son ventre magnific, la camminata sicurà di chi si mett tutt nel taschinò. Oh, j'adore il costume de bain a fantasia floral com le sofà de mon zia Pinuccià. La sua sécurité nell'attraversar la piscine, quel tuffo, oh mon Dieu che cosa non era? Et poi tutto sans occhialì, la cuffiè... lei è un mitò. Mica come nous che prima di entrare en mer allons danser Tuca Tuca.
La vorrei portavoce di un nouveau slogan: più budinì pour tout le monde! Basta con i muscles abdominaux scolpiti, basta con lo slippino attillatò, basta con le spalle large, w la normalité! w il saccottino del moulin blanc come quelli de notre mariti.
Lo so, je parle comme Poirot 'mbriaco, ma non è questo il puntò! Ci tenevo a farle sapere qu'à partir da oggì ha una nouveau fan.
Io tifo pour lei. Pour moi, ha vinto la médaille d'or.
Primo posto nel mon coeur.
Aspetto di conoscerla en personne; nel frattempo toutes nos félicitations!
Ah, mon zia Pinuccià ha chiesto in che boutique ha comprato le costumè. Le si è scucito giust giust un cuscinò e vorrebbe rimediare.
Mi stia bene, monsieur. Sappia che mi ha regalato una joie.
E come sempre:
Egalitè
Fraternitè
Alimortè
Immensément Sua

venerdì 28 giugno 2024

INSIDE OUT A 50 ANNI

 




INSIDE OUT 50

(le tue emozioni a 50 anni)


Alla mia età, nella mia sala di comando, non ho Gioia, bensì MAINAGIOIA. È una tipa miope con i capelli a sminchio, tendenzialmente sognatrice. Si agita tutta quando ad esempio un aitante giovanotto la punta a una festa all'aperto.
Sala di comando: "Attenzione gnocco ore tre! Gnocco ore 3! La sta puntando! Le ha detto 'Scusami...' tenta un approccio! Sfoderare sorriso sornione! Toccarsi i capelli!"
Simona: "Ohmmariavergine che muscoli! Che pezzo de fregno. Questo se te pija te fa fa' il giro della morte alle ovaie, ma... ma... Ah. Non diceva a me. Puntava nartra."

Alla mia età non ho Tristezza, bensì PESSIMISMO. È una signorotta procace, indossa un grembiule bianco e un vestitino che una volta era a fiori. Si desta quando all'orizzonte spuntano delle nuvole.
Sala di comando: "Simona scruta il cielo. Ci risiamo! Attivare blocco di lamentele, veloci!"
Simona: "Ecco, ci risiamo. Faccio i bianchi e piove sabbia del deserto. Devo cambiare i letti e minaccia pioggia per tre giorni. Ho bisogno dei jeans e con questa umidità non asciugheranno mai. Faccio il cambio degli armadi e scenderemo a 15 gradi. Posso io avere questi grandissimi problemi?

Alla mia età non ho Rabbia, ma FASTIDIO. È una tipa in menopausa, con la pancetta, le ciabatte col plantarino e la vescica debole.
Sala di comando. "Neniiii! Neniii!!! Neniii!!! Svegliaaaa! Sono le tre, emergenza pipì!"
Simona: "E anche oggi si dorme domani. Mi ero appena appisolata 5 minuti fa. Cercherò di andare in bagno a piedi scalzi... "SBAM!
Sala di comando: "Ha sbattuto il mignolo nello spigolo!"
ISTINTO OMICIDA "Toc! Toc! Buonaseeeera, mi avete chiamato? Eccomi!"

Alla mia età non ho Disgusto, anche perché se mi ci metto magno pure te, ma INTOLLERANZA (alimentare)
Sala di comando: "Simona sta puntando i peperoni. Che facciamo, la avverto?"
Simona: "Mmh... boni i peperoni. Però l'ultima volta li ho digeriti dopo tre anni. Vabbè potrei berci una bella birretta fresca. Però ultimamente sono dovuta correre in bagno. Okay, vada per l'acqua gassata. Eh, se non mi facesse fare le puzzette. I broccoli? Pancia come un otre. Carotine crude? Mi si infiammano le gengive. Pizza? Prendo tre kg solo a guardarla. Bei tempi quando mangiavo come un camionista e dopo mezz'ora potevo ricominciare da capo."
"Toc!Toc! È il mio momento?"
"Ciao NOSTALGIA, mettiti comoda vieni, metti lì il deambulatore che stasera c'è da ridere."
"Il golfino sulle spalle lo ha già messo?"
"No, mandiamo il segnale."
Simona: "Cos'è questo venticello caldo africano? Se non mi metto il golfino domani avrò di sicuro la pleurite."
Sala di comando "Attenzione ha 1 cm di pelle scoperta sulla pancia. Attivare allarme!"
Simona: "Ecco qua, mi abbottono anche che non si sa mai."
Sala di comando "L'ho vista, si è mangiata la caponata! Ma allora è scema. MAINAGIOIA, manda l'imput!"
Simona: "Sarà bene che prenda un antiacido, già che ci sono pure un voltaren per il mal di schiena, un moment per l'emicrania, e gli integratori per le vampate."

Alla mia età non ho più Imbarazzo, bensì DISINVOLTURA. Indossa il tacco 12, il push up ed eccede col rossetto.
Sala di comando "Ragazzi pronti che siamo nel pieno della festa, hanno messo la musica. Simona ora parte. NOSTALGIA mi raccomando, ricordale che non ha più vent'anni... oh NOSTALGIA, svegliati!"
Simona: "Evvai con gli anni '80! Coronaaaa! This is The Rhythm of the Night, The Night, OH YEAH!"
Sala di comando: "Ma che sta a fa? Si muove che pare una tarantolata. RITEGNO! Dov'è RITEGNO quando serve?"
"Non c'è mai stato! Non è in dotazione!"
"Oh cavolo! Chiama l'assistenza, fatti mandare PUDORE!"
"Sto chiamando! È occupato!"
"Prova con discrezione!"
"Mi dicono che è dal Santo insieme a GALANTERIA e GARBO!"
"Qua finisce male, raga, io ve lo dico."
"Che Giove mi punisca, ma quando cevò cevò. Chiamate il capo, colei che ci governa tutti. Deciderà lei cosa fare."
Driiinn!!!
"Salve, sono ANSIA, come posso aiutarvi?"

Simona Fruzzetti ©

#Insideouta50anni



lunedì 29 aprile 2024

LA FESTA (Racconto vincitore Premio Ponte di Parole)

 




LA FESTA

 Un paio di scarpe logore; dalla mia postazione è questa la prima cosa che vedo. Poi arriva tutto il resto: dei pantaloni scuri, una camicia a quadri rossi e blu. Infine delle dita che stringono una borsa della spesa. Mi alzo in piedi e sorrido a labbra serrate in un muto buongiorno. L’uomo, però, non bada a me e si china ad accarezzare la foto. Gesti lenti e circolari, quasi la volesse lucidare.

Sul marmo usurato dal tempo, delle lettere bronzate compongono un cognome moderno e un nome antico. Mi soffermo sull’anno di nascita: è il mio. Poi scorro su quello di morte e vengo scossa da un brivido; aveva appena vent’anni. Oggi ne avrebbe compiuti quaranta. Distolgo gli occhi sentendomi un avvoltoio, mentre un disagio strisciante si insinua in me come il vento tra le fronde di questi cipressi.

Prendo l’acqua e finisco di rabboccare il vaso mentre l’uomo estrae dalla borsa un pacchetto. Un adesivo dorato luccica al sole come una medaglia.

 Non so se il suo sia un rituale. Non vengo mai qui, sto solo adempiendo a un ordine impartito da mia madre. Prendo tempo ridisponendo i fiori come se fossi un fioraio davanti a un cliente esigente; in realtà vanno bene così come sono. O almeno credo. Però quando vedo la torta, non posso fare a meno di bloccarmi. Una gerbera mi cade ai piedi e non mi preoccupo di raccoglierla.

«Ne vuole una fetta?» mi domanda.

La situazione è talmente surreale che faccio fatica a rimanere seria.

«Non vorrei fare la sfacciata e approfittare» dico, cercando di stemperare l’imbarazzo.

«A Maddalena fa piacere.»

Parla di lei al presente, come se fosse qui con noi.

«In questo caso allora sì, volentieri.»

«Prima però la candelina.» Rovista nella borsa e ne estrae una che accende con un fiammifero. La piazza al centro della torta e sorride alla foto incorniciata. Il volto raggiante della ragazza sembra apprezzare questo gesto. Sprizza allegria; una ciocca di capelli le oscura parzialmente il volto, ma non la felicità di quell’istante. Sullo sfondo si intravede l’azzurro del mare. L’immagine è talmente nitida che quasi riesco a percepire l’odore di salmastro. È il ritratto di un momento spensierato, in cui pensi che niente e nessuno potrà spegnere il tuo sorriso.

Come nessuno, oggi, spegnerà questa candelina.

«Quarant’anni sono un bel traguardo» fa lui, sedendosi sulla lapide e proteggendo la fiammella con le mani.

«Già» replico, facendo un passo avanti.

La candelina cola cera sulla torta, ma non se ne cura. Sappiamo che appena toglierà le mani, la fiamma si spegnerà.

«Soffia forte, Maddalena» le dice, rivolgendo lo sguardo alla foto.

Trattengo il respiro mentre le sue dita sfilano in alto. La fiammella tremula e infine si spegne, vittima di questa brezza primaverile. L’uomo fa un piccolo applauso al quale mi unisco con un sorriso tirato. Lui tira a sé il vassoio e affonda la lama di un coltello nella torta. Della crema al cacao straborda fuori.

«Spero che il cioccolato le piaccia» mi dice allungandomi un piattino corredato da una forchetta da dolce. L’aspetto è molto invitante, ma ho lo stomaco chiuso.

«Certo.»

«Me la faccio confezionare ogni anno. La signora Fiorenza, quella della pasticceria, mi aggiunge sempre delle meringhe. A lei piacciono le meringhe?»

«Sì» rispondo, ma in realtà non lo so. Al momento non so più niente.

«Non avevo dubbi, sembrano delle nuvole di zucchero. E lo zucchero piace a tutti.»

L’uomo gusta la sua porzione lentamente e mi trovo costretta a imitarlo per non offenderlo. Si sposta impercettibilmente; un chiaro invito che decido di assecondare. Mi siedo mentre mi dice allegro: «Benvenuta alla festa!»

Alzo il piattino. Un brindisi anomalo in un luogo che di festoso non ha niente. Un gesto profano che stride con tutto ciò che abbiamo intorno.

«Non sta mangiando» mi fa notare dopo un po’, con un velato disappunto.

«Non ci siamo nemmeno presentati» ribatto, come se fosse solo questa la causa della mia inappetenza.

«Non si è mai imbucata alle feste?»

Rido mio malgrado. «La verità? No.»

Anche sulle sue labbra spunta l’ombra di un sorriso. «C’è sempre una prima volta.»

«Come fa?» gli chiedo, non senza fatica.

«Come faccio, cosa?»

Ammicco ai piattini, alla torta saccheggiata, alla candelina che ora giace sbilenca nella crema. «A... festeggiare.»

L’uomo mi guarda quasi con compassione. «Una data è tutto ciò che mi resta. Mi è stato portato via tutto: il cuore, la speranza, una figlia. Mi sono rimasti solo numeri, quelli impressi su questa tomba. E i ricordi. Quelli sì, sono vividi nonostante la mia età. Lei invece come fa?»

«Come faccio, cosa?» rimpallo a disagio.

«A fare finta che le interessi chi è sepolto lì sotto. Bei fiori, certo, ma il suo cuore e i suoi pensieri erano altrove.»

«Ho fatto felice mia madre» ammetto con spiazzante sincerità. «Mi scusi, probabilmente sono un’ipocrita.»

D’un tratto tutta la verità mi piomba addosso come una valanga di sassi. È così che mi sento: schiacciata dai doveri, dalla società, dalla finzione. Un senso di colpa violento mi fa vacillare e lui sembra accorgersene.

«Si sieda, la festa non è ancora finita. Ci faccia compagnia.»

Guardo lo sconosciuto accanto a me; ha gli stessi occhi della figlia che ora sembrano fissarmi attraverso un vetro ovale.

«Volentieri e… ho portato un regalo» prorompo, mentre il nodo finalmente si scioglie nello stomaco. Raccolgo la gerbera che mi era caduta e la indirizzo con naturalezza verso la foto. «Spero ti piaccia.»

L’uomo sorride a entrambe. «Visto, Maddalena? Il tuo fiore preferito.» Poi mi allunga di nuovo un piattino. «Un’altra fetta di torta?»

 

giovedì 8 febbraio 2024

Dear John





 Dear John,

look, te non mi conosci, but a scriverti questa letter sicuramente faccio meno danni of yesterday a Saint Remo.
First reaction: shock!
Mi scuso a nome di tutti gli italian for la figura de shit davanti all'Ariston con Lovesdeus e LittleFlower vestiti da Pulcino Pio.
Oltre al cap a forma di becco, hai lanciato the madonne, ti ho visto.
Ti avranno detto: "Travoltino, calm che for you abbiamo the perfect choreography!" and you hai pensato: "I arrive in Italy and dimostrerò a all il mio talent!"
Ma de che.
Che hai fatto Johnnino mio.
Da Travolta a Stravolto.
You hai ballato la Coccodance, la QuaQuaMelody, the tarantella dei pennuti, the balletto dei littlechicken. Roba che Romina Power lo mette sul curriculum.
But non potevi farti fare a interview come un comune mortal? Come? Da chi, visto che Lovesdeus ha le stesse probability di parlare english come le ho io di uscire a dinner with Albert Angel? But non ci sarebbero stati problemi, in Italy abbiamo Olga Fernando, colei che speaks ai beef.
Che occasione sprecata, Johnnino mio.
Ti dico only che my husband, The Saint, si è affacciato in salotto in quel moment and ha pensato fosse the spot of Chicken nugget of McDonald. The dream erotico di molte di noi is diventato un incubo. Da Tony Manero in disco a Zio Tonino alla sagra of littlepork it's a moment.
But porcashovel che occasione sprecata.
Anyway.
Se and quando vorrai tornare in Italy, chiama me. Con qualche freind mia di questo profilo ti organizziamo una serata disco, moderna, a party, una festa come diciamo qui.
Ecco John, ti si fa la festa noi.
Ti si spiuma noi, altro che Coccodance.
Pensaci.
Non lo facciamo per noi, lo facciamo per YOU.
Eh.

#dearJohn

lunedì 17 luglio 2023

DEAR BRAD, BUT COME FAI?


 Dear Brad,

mannaggia li lilttlefish, but come fai?
A december sono 60 years and sei un figo da competition.
Qua noi women non ci siamo abituate; qui i nostri husband a 60 years hanno the bacon, but non da sfrigolà in padella, but sopra l'horse dei pantaloni. Invece you no, pure the mascella granitica, alla 'se te pijo te sdrumo'. Quelle cose che te fanno di': "Sbattimi come un telecomando quando nun vanno le pile."
I remember my friends che dicevano "A me Brad non dice nulla!"
Poi now, with menopause, con tutti gli eggs già sparati sulla rampa di launch di Cape Canaveral, l'husband che pare tutt'uno with sofa, ci stanno a ripensa'. Ah sì, eh? And quando lo dicevo io che eri good in 'Wind of passions', loro facevano meh. Quando lo dicevo io che eri discreet in 'Ti presento Joe Black', loro facevano meh. Quando lo dicevo io che eri beautiful abbestia in 'Troy' loro facevano meh. Sai che fanno now? Lookano le tue foto and sospirano "So take meh, chose meh, love meh" come quella raccattatrice of tragedies di Meredith Grey.
Comunque you non sei umano.
It is not possible che tu sia sto beef a codesta età.
A 60 years ci si avvia alla pension, a intraprendere the carriera di visionatore di worksite con le hands intrecciate dietro la schiena.
A 60 years si comincia a guardare the LittlePanda green with cupidigia. Anche se ci piove inside.
A 60 years si comincia a trovare interesting il game delle bocce e prendere the pasticca of pressure.
Noi altre, a vedere uno di 60 years ci deve veni' voglia di guardare un sunset in riva at the sea pensando a quante rate del mutuo della house ci rimangono, non a essere montate come the cassapanca ikea. Che poi ci s'incricca pure l'anca, because NOI non abbiamo più l'età.
Boh.
Qui ce tocca dasse una regolata. Qui tocca mettece le hands, because se questo is l'andazzo è un casino.
Quindi Brad also less, abbassa l'asticella della figaggine che qua non ti si sta behind. Un po' meno, ok? Keep Calm and a piccole dosi. Un'apparizione sobria qui, una photo vestito di là, with discrezione. Pensa a noi with the vampate and the vescica debole, ai nostri husbands coi peli nelle orecchie e fatte un esame di conscience.
Daje su.
Now basta.
Invecchia pure te.
Eccheddick.
(Però se vuoi andare a vedere the sunset ti ci porto io. For non sape' né read né write, comincio da now ad assumere il voltaren. Sia mai ti venga voglia di monta' un table o uno sgabello)
With Love
Simona

venerdì 5 maggio 2023

Dear King Charles

 


ph: adnkronos



Dear King Charles,

my names is Simona and sono a tuscany writer and scrivo spesso a voi altri and... se vabbè BIGCIAO. Fidate, non is la first volta. Keep calm.
Anyway.
Immagino tu sia many agitato for tomorrow because non è che ti mettono on the capoccia una crown every day. You hai anche aspettato tanto, poro ciccio. (Ciccio is nomignolo affettuoso from tuscany)
Thank you for non avermi invitato all'incoronation because avevo anche da fa'; qui in Italy is scoppiata a springs e I have un garden da curare personalmente, non ho mica the gardener come you.
Comunque ho chiesto a the friends inglesi se sono happy del fatto che tu diventi King and la loro answer is stata più o meno un peto come faceva my grandfather dopo aver mangiato una padellata di beens. In do minore.
With return.
Because come tu mother non c'è nessuno. Eh lo so, una vitaccia my little assorbente of Camilla.
A proposito: come sta? Happy lei di diventare Queen? Sì, eh? Immaginavo. Daje che ti ridaje eccallà. Ne ha mangiata di biada, pora star, but poi l'ha spuntata. 'ellina lei. ('ellina è nartro vezzeggiativo from tuscany)
I tuoi nipotini ci saranno? Dimmi di yes. Dimmi che ci sarà Louis che come minimo imprecherà in turkish facendo linguacce con Kate che lo guarda come my suocera guarda me quando le dico che non stiro le camice a your son.
And poi te volevo di'... così for parlare del more and less... but DAVID BECKHAM ci sarà? Because you sei very very important and te giuro che guardo l'incoronation only for you, yes come no, credici, but sai magari passa di lì, and la tv me lo inquadra... anzi, dai retta a Simo, fallo mettere in first linea, first panca, with telecamera puntata su di lui che (detto tra you and me) ti fa anche share. Picco d'ascolti come il nostro picco di ovulation. Pum! And vai. Giocatelo David, fidati. Poi for carità... ci sei anche you, diventi King, but vojo di'... cioè... te mettono la crown in the capoccia, che sarà mai. Giusto?
And quindi nothing, dear Charletto, ti faccio i miei migliori congratulations for tutto. Come si dice qui in Tuscany "FAI A MODINO."
And metti David in first fila e lascia a house Victoria.
Non te lo scorda'.
Segnatelo sulla your agenda tra quelle two cose che c'hai da fa'.
Su.
Gnamo.
And ricorda: come always non lo faccio for me, lo faccio for you.
Eh.

With Love but di più for David

Tua Simona

mercoledì 12 aprile 2023

Dear David, you want to dance with me?

 Dear David,

ti scrivo now because c'ho sempre da riprendermi dall'averti visto dancer of latino american. Sai che so' exit from the pre-menopause? And tutto grazie a you. Mi è bastato vederti move il littlekiss che qua is partito tutto a scoppio. Altro che ova of Easter. Qui c'era pure the surprise, the surprise de rimane' pregnant solo a guardarti. Che poi c'era anche tu wife, but non la voglio nomina' because so' invidiosa. Una mouse da competition inarrivabile.
But parliamo di you, anzi di me. Sai che anch'io so' una dancer? Oh, yes, very very brava. A non prendere manco uno step, but ci vuole class anche in quello. I dance country. You hai present? Cappelloni, boots, camicie a quadri come tovaglia pic nic of de my grandmother... quelli lì. Al grido di "Yyyy- ahhhhh!!!" cavalchiamo che is na bellezza. Se vuoi ti insegno. You and me. Da soli. Because ci vuole concentration, mica for altro. Eh. La Vicky la lasciamo al my husband, the Saint, che abituato with me, come la tocca la sbriciola. Troppo gracile. Troppo fine. You and me invece very strong. You mi insegni pasito pasito mueve meneito olè (che non so che dick vordi', but basta la word MUEVE for farmi immagina' bella roba) e io ti insegno a caval... a ballare the country. Tacco punta, tacco punta quant'è beautyful the sora Assunta (more or less is così)
Eh? Che ne dici David? Formiamo 'sta accoppiata?
You ad me.
Da soli.
In the gym.
Pensaci. And come sempre: non lo faccio for me, lo faccio for you.
Eh.

With love

Simona
#dearDavid

martedì 21 marzo 2023

MI PIACI, TI SPOSO - PARIGI MON AMOUR finalmente on line!

 



È NATO! È USCITO!

Ci siamo, il volume con i due romanzi finalmente vede la luce.
Che vi devo dire... è stato un percorso atipico, strano, fuori da ogni logica, ma sul mercato adesso ci sono anche questi due romanzi in una versione nuova. E per nuova intendo anche la pagina Amazon. Per ovvie ragioni ho perso TUTTE le recensioni di questi anni e ricomincio da capo prendendomi la responsabilità (qualcuno l'ha chiamato coraggio) delle mie decisioni. Spero apprezziate questa scelta, è stata fatta con quello a cui tengo di più nel mio lavoro: l'onestà (soprattutto intellettuale), quindi ringrazio già chi dedicherà due righe ai miei romanzi dopo averli letti e magari apprezzati.
Come già fatto vedere nelle stories, il volume è impreziosito da piccole illustrazioni (il cartaceo ha una prima pagina particolare) disegnate da Emanuela e sulle pagine invece c'è il sudore della mia editor Sara che ora ha quattordici denti cariati, ma l'amore è come il Natale: quando arriva arriva, oh.
E niente, sono contenta, è una nuova uscita un po' particolare, dolce e stramba, romantica e allegra e spero vi tenga compagnia qualche ora in questa soleggiata primavera.
Ci sarà modo di ringraziare chi ha partecipato a questa uscita, ma ci tengo a dire GRAZIE soprattutto a tutte quelle persone che hanno chiesto a gran voce il cartaceo di questi romanzi. Siete stati una spinta potente per farmi compiere un grande passo ❤
Sì, Simo, ma i libri di che stanno a parla'?
Giusto, ecco le trame.
MI PIACI, TI SPOSO
L’abito bianco, il marito perfetto e un matrimonio da favola. Questo è quello che sogna da sempre Alice Colombo, contabile trentaduenne, nonostante le manchi la materia prima: un fidanzato.
Insoddisfatta dall’ennesima delusione amorosa e spinta dalla sua voglia di rivalsa, si caccia in un pasticcio che rischia di mandare in fumo anche il suo futuro lavorativo. Per rimediare al misfatto si trova costretta a fare i conti con Leonardo, scorbutico quanto affascinante fotografo, comparso sulla scena con l’intento di rimettere ogni cosa al suo posto.
Tra gaffe imbarazzanti, messaggi impulsivi e provvidenziali bicchieri di vodka offerti da una saggia badante russa, Alice dovrà rivedere i suoi progetti… e i suoi sentimenti.
Veli, pizzi e bouquet fanno da sfondo a una commedia rosa ricca di ironia, dove niente va come dovrebbe se non l’amore, quello con la A maiuscola.
PARIGI MON AMOUR
Una città: Parigi. Un sentimento: l’amore. Una minaccia: la gelosia.
Ogni donna, prima o poi, si ritrova a fare i conti con una ex scomoda. Ad Alice capita proprio durante il suo primo viaggio con Leonardo in una delle città più romantiche al mondo. Lui le ha parlato sempre poco della sua passata e fallimentare relazione, ma ora quel vago accenno assume le sembianze di Bianca, giornalista volitiva e attraente, volata a Parigi per riprendersi con decisione ciò che prima era suo.
Alice si ritrova così a dover fare i conti con il veleno delle insicurezze e dovrà tirare fuori tutta la sua grinta per non soccombere. Ad aiutarla nell’impresa come sempre c’è Anita che, dispensando utili consigli e bizzarre strategie, cercherà di salvaguardare la felicità della ragazza.

lunedì 9 gennaio 2023

Dear Harry, mo' pure the book?

 


Foto: web magazine 24


Dear Harry,

I'm Simona, la writer che rimane closed in the toilette anche senza key. Vorrei di' che mi manda tu grandmother dall'alto of the skies, but invece lasciamola sta', pora star, che se vede il casino che stai a fa', se mette le hands negli hair.
Now, dear my fox dal pelo red, ci vogliamo stare un po' calm? The book, mo'? With piccanti indiscrezioni? With the story di te e tu brother che vi prendete for i capelli? Look che fine gli hai fatto fa', poro prince, tutto spelacchiato che manco my Christmas Tree il day di Befana.
A parte il fatto che now scrivono tutti... andvabbè... but non potevi to write, chessò... a story di du' little animals pucciosi? Un manuale su come si indossa un abito da evening? Una guide su come si addenta the caviar tart? No, you della tu family ci devi parla', di come bellicapelli ha trattato tu wife, di come litigavate da children tirandovi lo stemma della family urlando 'Gne gne gne!', del rapporto con tu father che ha sempre preferito tu brother...
Ao', little tesoro senza scrigno, lasciate di' na cosa: succede in ogni house, in ogni family, mo' non è che because te ce l'hai reale devi sputtana' all. Qui everyday noialtri siamo col coltello tra i teeth: the cognata simpatica come un peto into the lift, la suocera che non è never contenta e te piomba in the house così a dick of dog, the sister o the brother che pe' la pensione de grandmother te farebbero fori con lo schienale della chair sul groppone... insomma, my rhubarb chocolate, non è che ce sei solo you. Datte na calmata. And poi basta difendere la patonza Hollywoodiana, quella si sa difendere da sola. And la trattano male... and le hanno detto così... and le hanno detto cosà, but quella se solo volesse ti rispedirebbe pure al mittente con un kick nel culo senza passare dalla street.
Insomma, my little ribelle in un world di camomille, te stai ad agita' for nulla. Calm, devi stare calm. You is come noiattri, un po' nella shit, but non è che now tutti se mettemo a write the book.
Oddio, io lo faccio, but is un'altra storia, fatti i dick tuoi e fidati di Simo: sta bono che già you sei messo malino.
Anyway. Ormai sto book è già partito e hi core, but pensaci alla story dei little animals pucciosi.
Fallo per you.
Fallo for me.
Fallo più che altro for bonanima de tu grandmother che ti guarda da lassù e pensa: "Ecco, ha fatto n'arta dickkata!"
With Love
XXX

lunedì 12 dicembre 2022

Palline di Natale 'letterarie'





Vorrei vantarmi di aver avuto questa idea bellissima, invece no, sarò sincera: è grazie a Kelle Hampton e al suo reel se ho scoperto questa meraviglia. Lei, nel suo video, utilizzava palline di vetro più grosse (infatti i mini libri li infilava dentro dall'apertura superiore); io ho preferito quelle di plastica apribili.
Cosa vi serve: 
*amiche e amici alle quali piace leggere.
*Un telefono per Whatsappare "Mi dici i tuoi 10 libri preferiti?" (ma ne potete chiedere e mettere un po' di più.)
*Degli amici e delle amiche che non vi rispondano "Perché lo vuoi sapere? Eh? Eh? Eehhh?", ma che mandino la lista il prima possibile.
*Un pc su cui cercare tutti i titoli richiesti.
*Una stampante
*Forbici e/o trincetto
*Squadra, righello, penne, fogli... insomma roba da cancelleria
*Pannello di polistirolo o simili (io l'ho trovato adesivo)
*Scotch bioadesivo
*Colla a caldo
*Decorazioni a piacere
*Tanta pazienza

Per prima cosa cercate tutti i titoli e per ogni cover fate 2 copie (questo perché i librini all'interno della pallina si muovono e così vedrete sempre la copertina) La misura è a piacimento, dipende dalla grandezza della pallina. I miei sono 4 cm x 2.5 cm.
Tagliate il pannello a misura di copertina e quest'ultima incollatela sopra (io per fare un lavoro più pulito tra una cover e la sua copia ho lasciato qualche millimetro di spessore per evitare di attaccare due copertine staccate.) Il mio pannello era adesivo solo da una parte quindi sul retro ho usato il biadesivo.






Dopo questo lavoro certosino avrete tanti piccoli bei libretti da poter inserire nelle palline.


Divertitevi poi a creare delle decorazioni. Io ho optato per cose molto semplici.








E alla fine eccola qua, la pallina personalizzata con la top ten delle vostre letture preferite.

Ora non vi resta che mandare messaggi, prendere nota, fare una ricerca e... buon lavoro!



 

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