Ricordate quando vi ho chiesto, qualche commento fa, se guardavate l’Isola dei famosi? Sapete che l’ho guardata abbracciata al termosifone stile Koala col ramo di eucalipto?
Perché? vi chiederete. Mo’ spiego.
Dovete sapere che in casa nostra ci sono 2 (due) televisori.
Noi siamo 3 (tre).
Le stanze 4 (quattro) + 1 (uno =bagno).
Di queste quattro 2 (due ) sono accorpate. Nel senso che la sala, il soggiorno e la cucina sono divise solo da due archi (che sì è molto comodo, fa atmosfera e crea un’unica immensa stanza molto suggestiva, ma che di fatto non ti permette di accendere le due televisioni senza sembrare di essere in una sala di regia con il regista ‘mbriaco.)
Quindi, quando in un’unica sera si accavallano trasmissioni che suscitano un interesse personale della Top Family, nel giro di dieci secondi si scatena la gara d’appalto per il mezzo televisivo.
“Stasera c’è la partita!!!”
“Stasera inizia l’isola!”
“Stasera trasmettono un cartone che non ho mai visto!”
“Io in salotto!”
“La cucina è mia!”
“E io? Mannò almeno in cucina!”
“Io sono stato il primo!E poi Sky è solo in salotto!”
“Io son stata la seconda!E prenoto pure due sedie!” (una per sedermici e una per i piedi stile bar all’angolo)
“Io? Non mi resta che il computer!Uffa!!!”
“Ma te guardi l’Isola insieme a me”
“Non mi garba l’isola. Preferisco guardarmi Patty!”
Forse è meglio.
Dopo cena parte la disposizione. Come possono tre persone in un'unica grande stanza, guardare ma soprattutto ascoltare la tivvù senza darsi fastidio? Semplice. Con le cuffie.
E infatti ecco alla vostra destra Andrea, pronto per scendere in campo. Indossa le cuffie a infrarossi, così enormi che lo fanno sembrare Bruno Pizzul a bordo campo. Ogni tanto lascia un grido, schiocca le dita, ma tutto sommato fa la sua figura. Da cronista sportivo.
Alla vostra sinistra ecco Simona spalmata sul termosifone di cucina stile geco su un muro esterno.
Non potendo usufruire del caldo abbraccio del divano si scalda come può. Col culo in posa plastica su una sedia e i piedi(con ciabatta pelosa e calzini a righe di spugna antistupro) su l’altra, si appresta a seguire l’Isola, sussultando appena-appena alla vista di Rossano Rubicondi che esce dall’acqua come un tonno Rio Mare. La vista di Mister Camicia Bagnata le fa avere un brivido, ma ben presto si accorge che il brivido è dato dal termosifone spento. Con un lamento degno di una sirena, tanto per rimanere in tema ittico, prega il Bruno Pizzul se dalla sala regia può azionare il riscaldamento su 25 gradi. Dalla regia non arriva nessun segno di vita e allora la Simo è costretta a mimare a gesti l’attuale assideramento. Il Bruno Pizzul si alza mimando a sua volta il gesto dell’ombrello e accende il tanto sospirato riscaldamento. La Simo si gusta i primi minuti di Isola ma all’ennesimo grido della Ventura riceve una bottiglietta in testa, probabilmente arrivata dagli spalti. Il Bruno Pizzul dalla regia gli mima qualcosa toccandosi le orecchie.
Simo non comprende alla prima il messaggio che tenta invano di decifrare.
“Vuoi due cotton fioc?”
“Stai facendo il Giocagiuè? Sentire! Na na na na na !Ascoltare! Na na na na !!”
“Non ti arriva l’audio dal campo?”
Bruno Pizzul spazientito apre un cassetto e lancia le cuffiette a bordo campo. Simo riesce a prenderle solo dopo essersici quasi impiccata. Già che c’è si fa lanciare pure il plaid che adagia sulle gambe stile nonna Abelarda. Ora è pronta per il prossimo calendario sexy di Max.
Alice nel frattempo è in postazione call center davanti al piccì. E’ appollaiata stile poiana sullo sgabello e segue con la testa il ritmo del mondo di Patty. Lo stesso ritmo si diffonde dapprima sull’Isola dei famosi (infatti nessuno lo dice ma la Ventura è caduta distratta dalla musica proveniente dal nostro computer), e poi a bordo campo. Nonna Abelarda e Bruno Pizzul mimano ad Alice il gesto degli auricolari. Prima che la minorenne capisca i gesti inconsulti (stile scimpanzé esaltati quando vedono un casco di banane Chiquita ) dei suoi genitori, passano svariati secondi, durante i quali ci sorbiamo tutti i passaggi del balletto di Patty. Alla fine la bambina si piazza gli auricolari nelle orecchie e ognuno può seguire con interesse il proprio programma.
A questo punto nella casa regna il silenzio più totale, ognuno immerso a seguire il proprio programma, fino a che non scatta la pubblicità, la fine del primo tempo, o un bisogno impellente da parte di un fisico in crescita. Nonna Abelarda scattante come una faina zoppa, si scoperchia dal pleid con un ampio gesto del braccio che manco Zorro quando si toglie il mantello. Cerca di guadagnare terreno verso il bagno seminando biglie . Bruno Pizzul, scattante grazie ai duri allenamenti del passato, dribbla le biglie e avanza a lunghe falcate. Grazie anche alla sua conoscenza di menti disturbate riesce a evitare il trabocchetto di Nonna Abelarda, che consisteva nell’aver legato da sedia a sedia il filo delle cuffiette. Più agile di Nino Castelnuovo nella pubblicità dell’Olio Cuore, il nostro cronista non solo salta l’inutile groviglio ma dà dimostrazione della propria abilità saltando anche il tavolo e la panca. I due, arrivati a pochi centimetri dalla porta del bagno, si sfidano a ciabattate per accaparrarsi la toilette e a nulla vale il grido di Nonna Abelarda “Non c’ho più la vescica di una volta”. Bruno Pizzul non sembra per niente intimorito neanche dalla minaccia di Nonna Abelarda “Se non vado per prima te la faccio nel casco della moto” e sgomitando a ritmo (facendo invidia a Vianello in ‘Guarda come dondolo’), cerca di raggiungere per primo il wc. Mentre i due si scannano arrivando a infilarsi anche le dita negli occhi, ecco che in scivolata arriva Alice. Parendo Ronaldinho in una delle sue migliori performance, passa attraverso le gambe dei suoi avversari e si dirige dritta alla rete.
1 a 0 per lei. Ha fatto un goal che è durato 4 minuti, nemmeno avesse bevuto una damigiana di Acqua Lete.
Nel frattempo l’Isola è ricominciata e Nonna Abelarda si dirige di nuovo in cucina ballettando sui piedi come se la cucina fosse invasa da formiche moleste. Alice dopo aver esultato per il goal segnato, riprende la sua postazione da cocorita in cima al trespolo. Nonna Abelarda ormai ha la vescica gonfia come una zampogna e l’idea di farla nel vaso della kenzia l’ha sfiorata più volte.
A questo punto Bruno Pizzul, mosso a compassione, le fa elegantemente il gesto di accomodarsi senza aver sottolineato “Prima gli anziani”.
Dopo circa un’ora i tre dell’Ave Maria (che “Non devo assolutamente perdere questa programmazione!”) stanno ronfando sul divano. Non chiedetemi come è potuto accadere.