lunedì 27 gennaio 2014

Era ganza la mi' nonna




Era simpatica la mi' nonna.
La mi' nonna era una donnina piccina picciò come quelle delle favole. Era alta un metro e un barattolo e quando le si chiedeva “Quanto sei alta?” lei rispondeva “Come Re Pipino!” e rideva mostrando denti finti che la sera metteva in un bicchiere sul comodino.

Era burlona la mi' nonna.
La mi' nonna è andata sul punto di morire per cinque volte, ma scherzava. Recitava così bene che anche i medici ci cascavano e dicevano “Preparatevi. Non arriva a domattina” Ma la mi' nonna alla mattina c'arrivava sempre e chiedeva il latte con i biscotti di riso. E a chi le diceva “C'hai fatto prendere un colpo!” lei rispondeva “Ah ah ah, mi sa che vi sotterro tutti!”

Era forte la mi' nonna.
La mi' nonna aveva una bella tempra, fin dalla nascita. Era nata di 800 grammi, di un parto gemellare, ed è stata cresciuta in una scatola da scarpe immersa nel cotone. L'altro gemello, di un chilo e due, non ce l'ha fatta. Aveva mille acciacchi e patologie serie e non voleva mai andare all'ospedale “Lì, si diventa gialli” diceva.

Era generosa la mi' nonna.
La mi' nonna, durante i suoi lunghi ricoveri, pensava agli altri. Era di una generosità grandissima. Dopo pranzo la si trovava affacciata alla finestra con il piatto in mano “Tho, bellini!” diceva rivolta ai gatti che la aspettavano di sotto. I mici erano obesi e lei felice, mentre diceva al dottore “Ho mangiato tutto, ha visto!? Son pronta per andare a casa!”

Era fantasiosa la mi' nonna.
La mi' nonna durante le feste di Natale incartava i soprammobili con la carta stagnola. “Fa più atmosfera” diceva. E li incartava con le sue dita a svirgolo, rese storte dall'artrosi. Ma era bella la casa di nonna a Natale, anche se sembrava una rosticceria di polli al cartoccio.

Era estrosa la mi' nonna.
La mi' nonna per befana non attaccava le calze al camino. No. Lei al camino ci attaccava i collant. E li riempiva di frutta e regali. Una calza color cammello 50 denari lunga lunga che toccava terra.
Quando è stata stanca ci ha attaccato un gambaletto.

Era bugiarda la mi' nonna.
La mi' nonna mi proteggeva dalle sgridate dicendo un sacco di bugie. Era sempre lei a rompere un vaso col pallone “Avevo voglia di fare un tiro alla Pelè”, ad aver finito la cioccolata “Diamine!Ero bassa di diabete!” e a farmi trovare sotto al piatto diecimila lire “È stato un topolino”

Era sportiva la mi' nonna.
La mi' nonna non correva volentieri, per quello aveva acquisito una certa padronanza con il lancio degli oggetti. Aveva una mira infallibile. E non sbagliava mai. Se diceva di coglierti, ti coglieva. Anche mentre correvi la sua ciabatta ti si spalmava addosso ed è per quello che nella gara a freccette la volevo sempre in squadra con me.

Era romantica la mi' nonna.
La mi'  nonna una volta s'è sognata nonno che la chiamava insistentemente dal paradiso. Ce lo disse con lo sguardo angelico, un po' rammaricato, nostalgico. “Vieni, vieni qui da me...” nonna diceva che queste erano le parole “vieni, raggiungimi...” Fu un momento molto triste. Poi nonna ci guardò e, facendo il gesto dell'ombrello, disse “Ma io gli ho detto: Senti bellino, intanto stacci te.Tiè!!”

Era tenera la mi' nonna.
La mi' nonna amava i gatti. E li amava così tanto che gli permetteva di dormire sul suo letto e mangiare il suo cibo. Li amava così tanto che si addormentava con un gatto nero acciambellato sulle ginocchia. Anche se quelle ginocchia non le sentiva più.

 Era un medico la mi' nonna.
La mi' nonna curava tutti i mali. A digiuno di nozioni scientifiche e mediche ti sapeva curare qualsiasi malanno. Con l'alambicco improvvisava pozioni di erbe colte nel campo e impacchi con le foglie del cavolo. Che fosse mal di pancia, mal di denti o una bruciatura, la mi' nonna ti curava con successo. Anche il mal d'amore. E rimaneva a leccarti le ferite come una mamma gatta col suo gattino.

Era coraggiosa la mi' nonna.
La mi' nonna nel '47 fuggì per amore. Agguantò il mio nonno, andò contro tutto e tutti, e scappò di casa. Impose con coraggio e impetuosità il suo uomo alla sua famiglia. E lo trovò sempre bello, anche in quel giorno di dicembre in cui nonno si spense. Le sue parole furono “E gli era bellino”

La mi' nonna era tutto.
La mi' nonna la ricordo con amore, con un sentimento profondo che mi scava dentro, e una punta di tristezza che mi sta allagando gli occhi.

Era ganza la mi' nonna.



18 commenti:

  1. Dolcissima Simona...la tua nonna era davvero ganza...

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  2. Era forte pè davvero, una grande donna anche se era piccina ^_^

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  3. bene questa nonna, ha lasciato a te la bella eredità di ganza

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  4. Le nonne....che tesoro immenso !!!!!
    cesj

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  5. Anche la mia era piccina ma forte come una roccia e tenera come il burro :)

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  6. Mi vien da dire che una bella parte di DNA della tua nonna è finito in te.
    Bello questo post.
    Nunzia

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  7. Era ganza la tu nonna!
    Ma sei ganza pure tu! ;)

    Riesci sempre a scrivere facendo "vedere" le tue descrizioni.

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  8. ...ogni tanto io me la sogno la mia nonna. pure questa notte l'ho sognata. volevo/dovevo raggiungerla in cima alla collina e non ci sono riuscita. questo tuo post sembra scritto x me. marta

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    1. mi fa piacere averti, involontariamente, dedicato questo post :-)

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  9. Che bello questo ritratto della nonna! Anch'io ho amato tanto la mi nonna e mi manca sempre anche perche' m'ha fatto da mamma ma la incontro nei sogni e mi pare che stia bene. Comunque sara' la stanchezza ma mi hai fatto emozionare, brava che sei! Ganzissima Simo! Ps.sono toscana anch' io, ho studiato a Pisa ma non ci ho mai vissuto, ciao

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    1. ma dai! eh... è facile emozionarsi quando si parla di nonni ^_^

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  10. fortissima la tua nonna. Hai fatto un bellissimo ritratto.

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    1. uno dei post migliori che ho letto durante questa settimana
      http://haylin-robbyroby.blogspot.it/2014/02/top-of-post-03-febbraio-2014.html

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  11. mi hai fatto commuovere... un abbraccio
    A,ct.

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  12. arrivo dal blog di Robby e questo post mi è piaciuto tanto, si vede tutto l amore che hai avuto per la tua nonnina, un abbraccio a tutte le nonne del mondo!!! :-)

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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