sabato 5 settembre 2009

MEZZOGIORNO DI FUOCO





Giugno 2008
La sveglia suona alle 6.
“Simo svegliati”
“Hhmm…"
“Simo, dai svegliati, sono le 6…ce la fai?”
“Ad aprirti il cranio con l’abat-jour?Certo che ce la faccio” Giuro, lo avrei ucciso.
“Amorina bella, andiamo a Gardaland.”
Mi alzo fresca e scattante come può esserlo la mi’nonna dopo aver camminato in salita con la borsa della spesa e mi appresto a svegliare Alice. Ci ha raggiunto in cucina con un’ andatura così lenta che sembrava un bradipo operato d’ernia al disco. Poi quando s’è ravveduta si è vestita stile Superman facendo il giro con la porta a vetri del salotto.

Alle 7 eravamo già belli e pronti in macchina. Il mio amore ha messo Miranda sul trono, ha digitato la destinazione e lei ha cominciato a dare ordini come suo solito. Lei e i suoi satelliti del cazzo! Questo apparecchio mi dà ai nervi e sono stata tentata più volte di bruciare lei e tutta la navicella madre.

Dopo una breve sosta (20 minuti per fare la pipì in tre), siamo arrivati da Prezzemolo proprio puntuali. Così puntuali che quando siamo arrivati i cancelletti d’apertura erano sempre chiusi.

Per passare il tempo siamo ri-andati in bagno e ho avuto il presentimento che chissà come ci nutriamo perché non reggiamo niente. Manco un filino d’acqua. La prossima volta mi procuro i Tena Lady o voglio rinascere cammello.

Finalmente alle dieci e trenta aprono i cancelli e noi, furbi come delle volpi che hanno studiato con CEPU, ci diciamo “Lo facciamo dopo Mammut, tanto non ci sarà mica tanta gente. E’ nuovo, la pubblicità la passano appena alla tv, chi vuoi che lo conosca…”

Infatti quando siamo arrivati non c’era tanta gente. No. Ce n’era molta di più.

Abbiamo fatto un’ora e dieci di coda, sotto il sole. La fregatura sta nel fatto che è tutto un arzigogolo che ti fa pensare “Adesso finisce e inizi a salire sul trenino”. Manco per il cazzo. Quando pensavamo di essere arrivati ci si è aperta una voragine e ci apparso davanti agli occhi (oltre a un miraggio con tanto di palma) una fiumana di gente che brulicava nel labirinto di funi. Qualcuno sgomento tornava indietro e noi citando Forrest Gamp “Se siamo arrivati fino a qui, possiamo arrivare anche fino a là” , non ci siamo arresi e strisciando sui gomiti siamo andati avanti.

Dopo 45 minuti sotto il sole cocente , oltre alla palma ho visto anche un tuareg, Alice ha visto uno stagno con le paperelle, e ho offerto ad Andrea il berretto quando mi ha chiesto “Ma quella ragazza davanti a noi è Naomi Campbell??”.

Inutile dire che abbiamo discusso civilmente con un gruppo di quindicenni che stavano facendo i furbi oltrepassando la corda, passando avanti a una sessantina di persona. Non pensate male, ho detto civilmente. Mi fanno male solo un po’ le nocche e il medico legale ha dichiarato che potrebbe essere stato il sole.

Finalmente siamo riusciti a salire sul treno di Mammut che sinceramente mi stava già sul cazzo e sì, è ganzo ma non vale tutta ‘sta menata di fila che abbiamo fatto. Sul cartellone c’era scritto “Le prime montagne russe per tutta la famiglia” Ecco. Se la vuoi distruggere una famiglia. Io, che ho la valvola mitrale spanata, quando sono scesa ero in preda a una tachicardia che mi faceva tremare tutta. Battevo pure i denti, talmente forte che un ragazzino mi ha scambiato per una macchinetta da autobus e mi ha chiesto “E’ qui che si obliterano i biglietti?”

Alice che continuava a dire “Non ho avuto paura, no, no. Non ho avuto paura, no,no. Non ho avuto pau…”

“Tesorina ti credo. Ma puoi toglierti le palline da golf che hai al posto degli occhi e la schiuma dalla bocca?”

Andrea invece era tranquillo ma ha tenuto a precisare che si era sbagliato.

“Amore, avevo visto male. Non era Naomi Campbell”

“A menomale, volevo ben dire!!”

“Era Denzel Washinton”

Poi dopo aver mangiato mi son levata una soddisfazione calandomi nei panni di Calamity Jane.

“Vuoi davvero sparare col fucile come al luna park?”

“Sì!”

“Sei sicura?Non hai mai imbracciato un fucile in vita tua”

“E che ci vuole!Sono pronta!"

“Amore, sei già una pazza pericolosa di tuo, non penso sia un buona idea.”

“Dai, dammi un euro. Con 1 euro 15 colpi!Scommetti che li prendo tutti?? Dai, dai!!”

Andrea mi ha messo un euro. Perché sta sudando? Fa troppo caldo oggi.

“Mi fai impressione con un’arma in mano.E non puntarmelo addosso santo iddio!”

“Ma è finto! Invece la mia mira è vera! Vè vè! Guarda che mira! Vè!”

Non per vantarmi ma su 15 colpi ho fatto 14 centri. Il primo era d’allenamento,ovvio.

“Preso! EVVAIII!!!!!”

“Simo, per cortesia…”

“Preso in pieno!!Sìììì!!!!”

“Simo, ci sono i bimbi…falla finita…”

“Ma chi sono? MA VIENIIII!!!!!!”

“Vieni via…”

“Aspetta, aspetta, prendo anche la lattina di Coca Cola…”

E’ dovuta intervenire la signorina “Mi scusi, ma deve prendere i bersagli dentro l’attrazione, non gli oggetti fuori. Per favore si giri di qua”

Peccato, la lattina era difficile. Scherzavo signora, beva pure tranquilla la sua Coca Cola. Okkei, mi concentro sul bersaglino nero.

“Colto in pieno!! Evvaiii!!Pereppèèppee pereèppèè!!!Ma lo sai come mi chiamavano a me?”

“Rincoglionita?”

“Abbellooo!!Mi chiamavano il giustiziere della notte!!Preso!!Ma lo vedi amore quanto so’ brava a sparare??Ma lo sai che se vado al poligono faccio tutti centri? Ma lo sai che qui nessuno coglie nulla,a parte me?? Ma lo sai…”

“Ma lo sai con chi stai gareggiando? Guardati intorno”

Alla mia destra due bimbi di 5 anni, alla mia sinistra due gemelle di 6. Della serie: TI PIACE VINCERE FACILE?

Embè? Ritengo che sia fondamentale al giorno d’oggi saper usare un’arma. E io la so usare,senza dubbio.

Come ultima attrazione, poco prima della chiusura, abbiamo scelto il Jungle Rapids. Lo sapete, qual è? E’ quello coi gommoncini a 9 posti sulle rapide. Noi tre ci hanno messo insieme a un gruppetto di adolescenti così tipici che mi aspettavo di vederli rollare un cannone e chiedermi “Vecchia,vuoi fare un tiro?”

Andrea è stato preso da onda anomala stile tzunami e si è bagnato tutti i pantaloni. Io, facendomi prendere dalla mia vena creativa (L’Artista Che C’è In Me) ho fatto un cappellino con la cartina di Gardaland e l’ho messo sulla testa di Alice, e per me ho preparato un impermeabile scuoiando le poltroncine imbottite del gommone.

Dopo ci hanno praticamente buttato fuori e ci siamo diretti da Elisabetta. La nostra Elisabetta del Garda. Devo dire che non avevamo un bell’aspetto, colpa dell’afa, del caldo e del sole. Grazie alla miscela sudore-polvere-acqua le nostre facce erano degne di essere esposte al Madam Tusseaud.

In quelle condizioni e con i capelli appiccicati alle tempie siamo arrivati da Eli non in auto ma bensì via lago, sopra un’ imbarcazione. Abbiamo pagato lo scafista e le autorità dopo essersi accertati che almeno non eravamo malati ci hanno fatto scendere.

Elisabetta quando ha visto i pantaloni di Andrea mi ha consigliato di comprare i Tena Lady più grandi e ha detto che non pensava che Alice facesse già l’imbianchina, visto il cappellino di carta.

Per questo motivo, le autorità di cui sopra ci hanno denunciato per sfruttamento di minore.

Dopo baci, abbracci, giocattoli e cotillon, abbiamo ripreso la strada per casa, sbriciolati come un pacchetto di patatine dato in mano a un bimbo di due anni.

Ora scusate, c’ho preso gusto. Mi aspettano da 'Caccia e Pesca’. Ho ordinato una Smith & Wesson calibro 45.

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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