SVOLTARE –A- DESTRA
TRA -DUECENTOCINQUANTA- METRI- SVOLTARE- A -SINISTRA
Scusate, mi è rimasta nella testa la voce nasale della signorina del navigatore.
Andreino l’amore mio venerdì ha comprato un navigatore “Così quando andiamo in ferie non ci perdiamo più!”
Ovviamente è una scusa bella e buona. Non ci siamo mai persi. Mai. Abbiamo sempre viaggiato senza navigatore e adesso LUI non può farne a meno. Ho paura che lo voglia per tutt’altro scopo. Lo so, lo troverò a spippolare su questo aggeggio, di notte, magari ci vede le donnine nude.
Come dite? Serve solo per viaggiare? Ah bè…però sia ben chiaro che se c’è una parvenza, anche minima, di donnina ignuda, io vi denuncio per complicità, intesi?
Sabato sera facciamo due prove.
“Dove lo mettiamo?” Mmhh…però è bellino. Sembra un televisore al plasma della Barbie.
“Sul portapacchi!Dove lo mettiamo secondo te?Sul cruscotto, no??”
“Con questa ventosina?Ma regge?”
“Regge sì!!”
“Vabbè,l’appiccico io…” e mi stavo preparando a imitare un lama.
“FERMA!!!”
“Non ci devo sputacchiare?Facendo così, si appiccica no?”
“Ma non è una maschera per il mare, che ci devi sputare sopra!”
Mi immagino col navigatore al posto della maschera. Non starei affatto male.
Domenica mattina partiamo (destinazione Siena) e lo ficchiamo sulla ventosina. Senza farmi vedere, per precauzione,io uno sputacchiotto alla ventosa ce l’ho dato. Tanto non se ne accorgerà mai.
Ora, naturalmente a Siena si arriva benissimo anche senza navigatore,ma dovevamo provarlo, no? Cosa c’è di meglio di una bella gita?
Andrea lo accende e si mette a spippolare come se fosse un Game Boy.
“Mi ci fai giocare anche me?”
Cosa è quella cosa che sta colando sul vetro?
“Non è un gioco”
“E ma te ti diverti!Fammi spippolare me!”
Alice si sporge in avanti “Dopo tocca a me!”
“Prima ci gioco io! A cosa serve questo tast…”
E’ superfluo starvi a spiegare che manca poco cancello tutto e mi ci sono voluti 43 minuti per scrivere la destinazione e ricollocarlo al suo posto
“Cosa è quello?” fa Andrea guardando la ventosa.
“Una ventosa, amore” Merda!
“Non quella, quello. Hai sputato sulla ventosa?”
“Chi? Io?” Merda merda merda! “Guarda lassù! Un uccellino!” Andrea si gira di scatto disorientato e io con un movimento del braccio degno di Zorro, ho asciugato il vetro con la manica della felpa.
“Amore, dove? E’ tutto a posto”
Mi guardo la manica.
Che schifo!
Finalmente Andrea mette in moto e partiamo. Non fa in tempo a fare mezzo metro che una voce nasale ulula “GIRARE –A- DESTRA”
Alice: “Destraaaa!!!!”
Naturalmente Andrea gira a sinistra.
“Ha detto a destra!!” ho sentito anch’io. Oddio, ha sbagliato!E’ora?Esplodiamo?
“Babbo, destraaa!!”
“No, di qua facciamo prima”
“E ma allora cosa l’hai comprato a fare?” Per vederci le donnine! Lo sapevo!
“RICALCOLO: TRA –DUECENTO- METRI - SVOLTARE – A- SINISTRA”
“Ha detto sinistra. Corri!A sinistra!” Lo so, ci autodistruggeremo!
“Babbo, a sinistraaaa!!!!”
“No, passo di qua, di là c’è troppo traffico”
“RICALCOLO: TRA- DUECENTOCINQUANTA -METRI –PRENDERE- LA- ROTONDA”
“Babbo, la rotondaaaa!!!”
“Vi chetate??”
“E ma allora son soldi buttati via!!Ma dagli retta almeno una volta.”
“E’ vero babbo! Dagli retta almeno una volta”
“Guarda un po’ se poi la signorina si incazza e ci manda dove gli pare!!”
“Eh sì babbo! Dove gli pare!”
“Che poi c’ha anche la voce brutta, autoritaria e insignificante”
“Autoritaria e insignificante”
“Ma non si può cambiare voce?”
“Eh sì, cambiare voce”
“Aspetta che provo…”
“Ora prova”
“Guai a te se tocchi il navigatore!” Ad Andrea pulsa la vena sul collo. Non è normale, deve assolutamente telefonare al nostro medico per un controllo.
“Ma tanto non ti serve!Fai come ti pare!” Quanto tempo è che non fa un controllo?
“E’ vero babbo, fai come ti pare!”
“O VI CHETATE O VI SCENDO QUI? CHIARO???”
Ci siamo chetate. Vabbè, stai calmo, che non ti fa nemmeno bene alterarti così.
Non so nemmeno dove siamo, se lo sapevo mi portavo due briciole.
Comunque questa signorina mi sta già sul cazzo.
Arriviamo a Siena nell’orario prestabilito da questa stronza. Ci facciamo Siena in lungo e in largo con le sue stradette in salita e discesa e manco a dirlo ho fatto decine di foto. Ho fotografato anche la Via dei Pittori da regalare via mail alla nostra Pica.
Nel pomeriggio abbiamo avuto un momento di notorietà, quando Andrea è stato scambiato per un giocatore del Real Madrid. Non perché stava palleggiando con due palle contemporaneamente (anche se dopo una giornata con me, potrebbe eccome), ma perché indossava la maglia della squadra. Praticamente mi sembrava di essere in compagnia di una figurina Panini.
Un ragazzo ha dato una gomitata a un altro “Hey! Guarda chi c’è!”. Vabbè magari non proprio una gomitata, e magari nemmeno “Hey Guarda chi c’è” ma lo guardavano un po’ così.
“Amò, ma perché ti guardano tutti?” se erano donne non gliel’avrei nemmeno chiesto. Gli avrei semplicemente sparato.
“Non lo so…”
“Ti guardano la maglia e parlottano…”
“Ah sì! E’ la maglia del Real…”
“E loro pensano…ho capito… SI SI E’ FIGO!! E’ FIGO!!!VOLETE UN AUTOGRAFO???”
“Cammina, deficiente!Ma che ti metti a dire??”
“Ma perché? Non sei figo?”
“Ma smettila!!”
“Io dico cosa mi pare. Se dico che mio marito è figo, è figo, va bene?...mmhh…peccato, sarebbe stato ganzo…uffa…non posso mai giocare...posso giocare col navigatore?Ce l’ho qui, è un attimo.”
Perché il navigatore mica lo puoi lasciare in macchina. No, sennò te lo rubano e allora va messo in borsa. C’avrò avuto due chili e mezzo di ferro: due cellulari, un navigatore, il Nintendo DS, il palmare e una Glock (non si sa mai). Niente, non mi ci fa giocare. La prossima volta mi porto il Walkie Talkie delle Winx.
Nel pomeriggio visitiamo San Galgano e abbiamo visto la spada nella roccia.Visto…si fa presto a dire visto. Ho dovuto far fuori quelle tredici, quattordici persone che si erano accalcate lì davanti, manco ci fosse stata l’apparizione della Madonna di Fatima.
Poi, dopo che mi ha scacazzato addosso un piccione e aver utilizzato quattro pacchetti di fazzolettini Tempo per togliermi la maledetta cacchetta dalla spalla, ho visto due insenature nel muro troppo ganze. Non so cosa sono ma, visto che siamo in tema, sento che mi scappa una foto. Ho ficcato Alice nell’insenatura più piccola e io, piegandomi come un origami e assumendo la forma di LEMURE DEL MADAGASCAR CON L’EMORROIDI mi son messa in quella più grande.Vista la mia posizione e quella di Alice mi viene il dubbio che fossero cessi.
Ottimo. Mi guardo la manica, mi guardo la spalla e mi chiedo: sono una donna, o cosa? Sono piena di macchie come un leopardo e sono accovacciata in un antico water. Indubbiamente sono un cesso di donna.
Quando siamo risaliti in macchina, l’Andreino mio mi ha chiesto “Digiti te la destinazione?”
“Paradiso?” adoro quel mandingo di Grignani!
“Speriamo di no!Amore, non si scherza su queste cose”
“Ma che hai capito?Mica quel paradiso. Paradiso inteso come casa nostra. Ma non sono romantica?E’ un paradiso per te, vero tesoro?”
“E te chi saresti? Un angelo?”
“SVOLTARE –A- DESTRA” oddio ricomincia…
“Be’ sì! No??”
“Mmhh….ti vedo più come un diavoletto”
“Massì dai! Simonita la diavolita! Come quella di Lucignolo!!Uguale!”
“SVOLTARE –A- SINISTRA”
“Amore mio, nemmeno se preghi in aramaico antico a testa in giù in una botte ti vengono quelle tette,e nemmeno se ti spengo e ti resetto somiglieresti a Melita Toniolo”
“Senti un po’…Figo dei poveri, vuoi che il navigatore te lo ficchi in su per il culo così trova la strada per il cesso anche di notte al buio?Basta dirlo”
“TRA- CENTO-CINQUANTA- METRI –SVOLTARE- A -SINISTRA”
“Amore ma fai la gelosa?”
“PROSEGUIRE- PER- TRE -CHILO…”
“EBBASSTAAAA!!!Uno e una due!M’avete scekerato le palle!!!E a destra e a sinistra, e questa che non si cheta un secondo! E non si può manco più dormire in macchina!!Se ti sta tanto simpatica e la vuoi ascoltare, ma attaccaci un auricolare e parlate fra voi, no?C’è un buco per le cuffie?E non si può sentire a modo nemmeno la radio! Ecchediamine! Scommetto che ‘sta stronza c’ha pure una quarta e quando ti dice ‘gira a destra’, magari te non te ne accorgi, ma ti porta a casa sua!Tzè!Furbina! Perché sarà anche frustrata, sicuro. Come fa a essere felice del suo lavoro? Scusi signorina, che lavoro fa? Sono la voce che manda le persone a visitare i paesi. Che minchia di lavoro è? Allora io ne faccio due. La commessa e quell’altro. Perché senza bisogno di registrare niente io a quel paese ci mando una decina di persone al giorno! Eccheccazzo!!”
“Hai finito?”
“No. Se te hai voluto la signorina del navigatore, io voglio il pilota automatico.Anzi l’autista, bello, alto e con la voce di Luca Ward.”
Già mi ci vedo. “Ambrogio?...” no, Ambrogio no, io un vestito giallo non ce l’ho.
“Aristide?”…no…
“Sizz!!” no quello è per i cani…mmh…vediamo…un nome…
TRA- DUECENTOCINQUANTA-METRI-SVOLTARE-A-DESTRA
Okay, bella, ora mi hai rotto. Devo trovare un nome al più presto anche a te.
Così ti offendo meglio, mica per altro. Quando ero piccola c’era una signora che mi stava particolarmente antipatica, una chiacchierona che non ti dico,pettegola e logorroica. Miranda si chiamava. Ecco. Mi stai sulle palle proprio come lei.
E quindi da oggi, cara la mia navigatrice, ti chiamerai così. E se scopro che pigiando il tasto giusto appari sullo schermo tutta ignuda, ti spezzo i circuiti, chiaro?
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