Quello che sto per dirvi è follia, follia pura. Ma in quanto tale, mi appartiene. Da un po’ di tempo mi frulla in testa una cosa, un progetto, un’idea, un sogno. Un sogno alimentato in tutti questi anni da un semplice ricordo.
Il ricordo di una bambina secca secca, seduta sulle ginocchia del nonno, quel nonno che aveva fatto la guerra. Della guerra nonno non parlava mai, tranne di quando fu fatto prigioniero e mandato in Inghilterra. Forse da lì è partita la passione per questa terra, chissà.
A nonno, quando parlava di quella fattoria a Carlisle dove era prigioniero, strano a dirsi, si illuminavano gli occhi. E capivi che la guerra è brutta, ma anche un pochino no.
Quando, davanti al grande camino dove nonna cuoceva le castagne, si metteva a raccontare di quanto era stata importante per lui quella famiglia, io cercavo di immaginarlo, ma non ci riuscivo.
Allora tirava fuori una vecchia foto gialla e sbiadita dal portafogli e mi faceva vedere dove stava nel ’43.
“Qui sono a Carlisle. In Inghilterra”
“E’ lontana, nonno questa terra?”
“Sì, è lontana”
“Ti mancava casa tua nonno?La tua mamma, ti mancava?”
“Sì”
“E questi chi sono?”
“Questa è la famiglia della fattoria. Eravamo in guerra, ma io qui sono stato bene. Ero prigioniero, ma ero privilegiato. Avevo cibo, un tetto e una famiglia. E mi volevano bene”
“C’erano anche dei bimbi?”
“Due.Come te. Ci giocavo,sai?”
“Come con me?”
“Come con te”
“Sei più tornato in Inghilterra, nonno?”
“Mai più”
E fissava un punto lontano, indefinito e si perdeva in quel tempo. A me pareva strano che nonno mi parlasse bene di quel periodo, ma a lui era rimasto nel cuore. Forse era stato il periodo meno atroce della sua guerra, forse aveva trovato un po’ di calore in quella fattoria, forse aveva trovato delle belle persone. Questo ricordo, e quella foto sono cresciute con me fino a quando nel ’93 non corsi a casa sua “Nonno!Quest’anno vado in Inghilterra!”
“A Carlisle?” mi rispose entusiasta.
“No. Vado a Londra”
Lessi nei suoi occhi un po’ di delusione, ma si riprese subito “Se ti capita, arriva fino a Carlisle. E’ bella”
“E’ molto lontano, nonno. Magari un giorno ci andrò!”
Ed è qui che vorrei fermare il tempo. Tornare indietro premendo Rewind e sentirmi dire “Certo che ci vado!Anzi, vieni con me, nonno” Perché io ce l’avrei riportato. L’avrei riportato in quei posti, dove forse adesso la fattoria non c’è più e c’è una scuola, dove forse sono tutti morti, dove forse lui non riconoscerebbe niente a parte il vento che spazza le nuvole e l’aria che sa di verde.
Invece ho lasciato che mi dicesse buon viaggio, e l’ho lasciato lì su quella poltrona davanti al camino.
Però aveva ragione nonno. L’Inghilterra è bella. E l’Inghilterra rurale ancor di più. Il giorno della mia partenza, a Dover, sentivo che non potevo tornare a casa a mani vuote. Non potevo essere andata fin lì e non pensare a nonno. Mi ricordo che quella mattina, con la pioggia che ti sferzava il viso e un vento da lasciarti senza fiato, io e Andrea entrammo in una libreria. E lì lo vidi.
Lo presi in mano, lo sfogliai e dissi “Gli porto questo. Lo farà felice”
Uscimmo con questo libro sotto il braccio, in quella giornata triste e uggiosa. Ma ero felice. Avevo qualcosa per lui.
Quando tornammo e lo vide, si imbarazzò dalla sorpresa.
“Ho trovato questo laggiù. E' un libro sulla guerra in Inghilterra”
“Grazie”
“Mi dispiace nonno, è in inglese…”
“Ci sono tante figure”
“Sì. Tante figure”
“Io non lo so l’inglese, ma dubito che ci sia scritto qualcosa che non conosco. E’ molto bello”
“Sono contenta che ti piaccia. Avevi ragione nonno, l’Inghilterra è molto bella”
“Siete arrivati a Carlisle?” e di nuovo quegli occhi, quel luccichìo di quella terra lontana.
“No.” Ho scosso la testa “Ma ti ho portato questo!” Deluderlo era la cosa che mi faceva stare peggio. E l’unica cosa che aveva, a parte i ricordi, era il mio libro, che è stato mesi e mesi sul suo comodino. Mi pare di vederlo ancora, con gli occhiali calati sul naso adunco e la coppola in testa. Assorto nella lettura come se l'inglese fosse la sua seconda lingua, come se davvero capisse il significato di quelle parole che accompagnavano le grandi foto. E poi puntava il dito su qualcuna, alzava gli occhi e mi diceva "Ci sono stato!Qui ci sono stato"
Ed ora, a distanza di anni, e pentendomi di non averlo fatto prima, voglio cercare quella famiglia. Lo so è una pazzia, ma tentare non nuoce. So che questa ricerca sarebbe stata molto più facile quando nonno era sempre vivo, ma non c’era ancora Internet, ed io sono una maestra a farmi sfuggire le occasioni di mano.Tuttavia ho trovato una ragazza che ha fatto una ricerca simile alla mia, che ora contatterò privatamente. Ma lei in mano aveva vecchie foto e lettere. Io in mano non c’ho niente. Ho una foto gialla, qui nella mia testa, perché in quella scatola marrone che mi ha dato la zia, la foto non c’è. Ho i suoi ricordi, qualche dettaglio (come i due bambini, che ora dovrebbero avere circa 75 anni, se il Signore l’ha assistiti), e una città. Ma sono certa che da qualche parte ci saranno altre foto, qualche documento, un nome di quella famiglia, di quella casa o di quel che rimane. Ripeto, è pazzia, ma lo voglio fare, perché questa storia fa parte della mia famiglia da anni. Ed io, adesso, non sono quella di un tempo. Non ero una che si emozionava a guardare vecchie foto in bianco e nero, non ero una che riusciva ad apprezzare il vero significato di famiglia, non ero una così attaccata ai suoi cari. Perché a vent’anni mica stai a pensare a queste cose. L’ho imparato e apprezzato dopo, quando le persone più importanti della mia vita mi hanno lasciato, come lui. Che l’ho imboccato in quel letto d’ospedale, dove non mi riconosceva nemmeno più.
E se trovo, anche solo un piccolissimo, microscopico aggancio, una fottutissima speranza di conoscere qualcuno che sa questa storia, che ha conosciuto nonno,che gli ha voluto bene, che ha giocato con lui, che si ricorda di questo uomo dal cuore grande,(tramite vecchie foto o racconti di famiglia) o anche di trovare quella casa, quel terreno o quel che resta di quei giorni, noi partiamo.
Voglio andare a riprendermi quel pezzo di cuore che nonno ha lasciato lì.
Tesoro, questa non è pazzia ma amore folle!
RispondiEliminaHo i brividi...
I ricordi che mi ha lasciato mio Suocero (la maiuscola non è casuale) sulla prigionia in mano agl'inglesi sono completamente differenti. Sono lieto che tuo nonno abbia trovato un po' d'umanità in una situazione (la guerra) che annulla tutto ciò che di buono l'uomo faticosamente costruisce.
RispondiEliminaQuesti racconti di prima mano aggiungono qualcosa che la storiografia ufficiale non può e non vuole dire.
In bocca al lupo, come dicevi tu, con le nuove tecnologie, che la tua ricerca sia coronata da successo è addirittura probabile.
Sarà un altro sassolino d'amore buttato a seppellire un tempo in cui ci si sparava addosso.
Grazie per il the, qui non fa freddo, c'è una goccia di latte?
sto piangendo...certo che lo devi fare e sarà una follia ma anche no dico io...e ci riuscirai lo so a trovare il pezzo di cuore che tuo nonno a lasciato nei cuori di quelle persone..e in quei luoghi...che non ho mai visto ma che sento di amare anche io...un giorno spero di vederla l'inghilteera.
RispondiEliminati abbraccio simo
Antonella
Grande Simo! La ricerca della famiglia la vedo proprio difficle, soprattutto perchè non hai niente a cui aggrapparti (foto, nomi, ecc) ma solo il nome di un paese che però la famiglia potrebbe avere abbandonato...ma ti faccio in bocca al lupo e comunque tuo nonno sarà felice dal cielo anche solo del fatto che tu cerchi, indipendentemente dai risultati!
RispondiEliminaAnche mio nonno era stato prigioniero in inghilterra, mi raccontava sempre che lui guidava i camion con i rifornimenti e che una bomba aveva colpito il suo camion ma non era esplosa. Mi diceva: se quella bomba fosse esplosa non ci saresti nemmeno tu piccina! E mi sembrava una cosa così strana!
Comunque dopo quell'evento il nonno fu messo in prigione ma poi mandato a lavorare in una fabbrica di marmellate inglese per 6 anni. Eppure là stava bene, mangiava e si era fatto degli amici e dopo la sua morte abbiamo scoperto che aveva anche un fidanzata inglese che per anni gli aveva scritto delle lettere a cui mio nonno rispondeva in piemontese...chissà cosa avranno capito! Ho trovato in un libro anche un fiore schiacciato che lei gli aveva mandato. Poi il nonno era tornato, ha conosciuto la nonna si sono sposati e sono arrivate mia mamma e la zia... ma le lettere le ho ancora e ogni tanto me le leggo!
ciao..leggendoti mi sono rivista quamdo mio papà mi raccontava della sua prigionia sotto gli inglesi in India, e lui non nutriva gli stessi sentimenti di tuo nonno, ma comunque sebbene intuissi che era stata una esperienza spiacevole mi raccontava solo i momenti più belli.....ed anch'io scorgevo quel luccicchio nei suoi occhi....ed oggi penso di aver capito che si trattava del pensiero della giovinezza....
RispondiEliminacoraggio sono certa che riuscirai nella tua impresa....
Mi hai fatto commuovere Simo......
RispondiEliminaSono sicura che tuo nonno, da dove si trova adesso, ti aiuterà in questa ricerca .....
Buona fortuna sei una nipote davvero speciale!!!
Grazie per il thè
Tesoro, sono commossa!! Sei davvero splendida e... se posso, possiamo esserti utili in qualche modo facci sapere! E' un progetto fantastico!
RispondiEliminaAle, eh lo so che è un gran casino, ma ora come ora io e la mia famiglia stiamo cercando di aprire la scatola dei ricordi e di ricostruire la cronologia degli eventi. Mi rendo conto che devo scandagliare le innumerevoli informazioni che trovo su Google (Santa Internet) e ho già mandato qualche mail.Se mi rispondono è già qualcosa. Tanto per sapere come muovermi...
RispondiEliminaGrazie cari, se ho bisogno posso chiedere,vero? :-)
Ho la lacrimuccia...sei dolcissima ti auguro di tutto cuore che tu possa ritrovare queste persone che hanno sicuramente nel loro cuore il tuo amato nonno.
RispondiEliminaTi sostengo in tutti i modi, col pensiero e con il cuore in questo tuo progetto e se posso esserti utile concretamente fai un super fischio.
Un abbraccione sweetheart
Love you
...oggi non è neanche freddo...ma sta pioggia non smette di scendere...qui in veneto è un disatro...oggi niente thè....con il tuo sorriso dolcezza ce porti un pò de sole?
RispondiEliminaFortuna che ho il raffreddrore così sembra che stia alcrimando e moccolando per il raffreddore e non per la commozione.
RispondiEliminaTesoro fallo!
Noi dopo la morte di mio nonno abbiamo scoperto (mia nonna sapeva ma ce lo aveva nascosto per orgoglio e nella rabbia del dolore lo vomitò in faccia a mio padre il giorno della morte di mio nonno) che durante la fuga in Montenegro dopo l'8 settembre aveva avuto un figlio dalla figlia del contadino che lo nascondeva.
Mio padre voleva andarlo a cercare ma c'era la guerra nei Balcani e mia nonna lo minaccio di suicidarsi e lui non andò.
Ancora oggi ho voglia di andare a cercarlo.
e certo che puoi chiedere...io su internet ci googlo di tutto :) e la notte dormo poco e niente..e se hai bisogno di fare ricerca sono a disposizione ok?
RispondiEliminabaci
commossa...comunque secondo me ce la farai!!!
RispondiEliminasono l'aiuatnte di fede,be ti volevo dire che ti seguo da tanto e sei troppo simpatica e divertente..questo post fa piangere tanto..anche se ti conosco poco posso solo dirti che lo devi fare!!!!!!
RispondiEliminafallo Simo! io ho fatto una ricerca simile per ritrovare dove era nato un mio prozio e su internet trovi di tutto. Dopo tante ricerche sono andata nella città francese, che prima era tedesca ed trovato tante persone gentili che mi hanno aiutato. Sono arrivata a trovare il libro dell'anagrafe e mi hanno fatto una copia dell'estratto di nascita. E io parlo del 1916! E un'emozione unica! ho versato tante lacrime di gioia, dall'emozione. Per cui mi sento di dirti: fallo non avere alcun dubbio e non fermarti alle prime difficoltà!
RispondiEliminaun bacio e buona avventura
Dori
Ecco qua... mi hai fatto commuovere! Anche mio nonno è stato in prigionia in Inghilterra, per ben 6 anni. Io non ricordo molto dei suoi racconti... mia mamma è nata che lui era già avanti con l'età, ed io l'ho conosciuto solo per pochi anni. Quello che ricordo è che mi parlava spesso in inglese, un inglese un po' a modo suo, sicuramente non perfetto... e che le poche volte che mi raccontava qualcosa della sua prigionia, lo faceva quando nonna usciva, perchè lei non ne voleva sentir parlare...
RispondiEliminaFai bene a intraprendere questo viaggio, spero ti porterà dove veramente desideri!! un bacione
commossa anch'io... questo post è molto profondo.... ti auguro di portare a termine questo viaggio! un bacione.
RispondiEliminatesoro, io sono con te.
RispondiEliminae mi sono anche un po' commossa... in bocca al lupo!
baciuzzi
secondo me invece la ricerca non sarà cosi difficile... in fondo c'e' sempre il desiderio di tuo nonno a guidarti e non credo che ci sia qualcosa di più forte di questo.in bocca al lupo :)
RispondiEliminaNon è una pazzia è un gesto di amore. Mi sono venute le lacrime agli occhi. Vai simo, cerca quelle persone!
RispondiEliminaMi state dando un'iniezione di fiducia pazzesca!
RispondiEliminaLo terrò a mente se mai mi dovessi scoraggiare.
Ma che grandi che siete, sapevo che potevo contare su di voi :-)
Dai simo che tutto può succedere!
RispondiEliminaInternet poi ritrova anche lo jeti!
Mi dispiace che arrivoio con questo commento...ma pensando a qualcuno che avrei potuto rompere senza problemi e non mi avrebbe risposto male....ho deciso di passare a te la mia staffetta dell'amicizia!
:P
http://cappuccinoandcornetto.blogspot.com/2010/11/staffetta-dellamicizia.html
spero che parteciperai!
noooo sono arrivata secondo... mannaggia... anche io ti passo la staffetta dell'amicizia!!! voglio vedere adesso come fai con due staffette per le mani ah ah ah buona giornata dolce Simona.
RispondiEliminaSimo non è una pazzia!!! Sei una grande, fallo, fallo assolutamente...
RispondiEliminaQualche tempo fa mia nonna mi raccontò di quand'era in guerra, lei era una bambina e a parte i bombardamenti, i morti e altre atrocità che un bambino (ma nemmeno un adulto) dovrebbe mai vedere e vivere, ricorda un ragazzo americano che andava sempre a trovare lei e la sua famiglia a casa ed era tanto caro... so solo che si chiama Samuel qualcosa... e mi sa che ormai il Signore l'ha assistito fin troppo... però l'idea di andarlo a cercare era venuta pure a me!!!
E' bellissimo!!!
Brava simo
Mentre leggevo mi è venuta la pelle d'oca...e non per il freddo ;) già questo post è una carezza leggera e dolcissima al tuo nonnino...e sono sicura che sia orgoglioso per l'impresa che ti accingi ad affrontare. Immagino che all'inizio sarà una cosa folle, ma secondo me ce la si può fare...basta volerlo. E sicuramente tu lo vuoi...e quando la Simo si mette in testa una cosa non la smuove nessuno...è come una locomotiva a piena veloctà, sbaraglia tutte le difficoltà ^_^
RispondiEliminaUn baciottolone
Siamo tutti con te Simo!!!! :)
RispondiEliminal'inghilterra non è poi così grande..e il mondo a volte è davvero piccolo piccolo ;)
è una cosa stupenda...fallo davvero...è bellissimo quello che vuoi fare! ho le lacrime agli occhi...
RispondiEliminache dolce che sei!!!
RispondiEliminache brividini che mi hai fatto venire!!!!
I nonni che dono prezioso!!!
Anche mio nonno che ci ha lasciato 10 anni fà è stato in guerra ed è stato varie località del mondo e all'epoca sentirlo parlare di una cosa così lontana dal nostro mondo era una gran barba, figurati se da bambina potevo dare importanza alla storia che ha vissuto lui l'unica cosa che mi ricordo bene è che lo chiamavano balilla, invece ora mi interessa e siccome mia nonna è ancora viva per fortuna come sai ogni tanto le faccio qualche domanda, ora è diverso, mi interessa sapere quel che successe....
Fai bene ad informarti e a fare il possibile per sapere, poi magari non ne cavi nulla ma intanto ci hai provato e per te è già abbastanza!
un bacio dolcezza!!!
Simo è bellissimo quello che hai intenzione di fare, per fortuna mio nonno è tornato sano e salvo dalla Jugoslavia sennò non avrei saputo nemmeno da dove partire...
RispondiEliminaHo ricevuto una mail dove tra le righe spicca 'Anche mio nonno'- 'Carlisle'- 'Fattoria'. Ma più che altro 'Appena torna a casa, chiedo a lui'.Ho mandato la foto di nonno.
RispondiEliminaMi viene da piangere.
hai un cuore immenso simo....a volte mi lasci morire dalle risate a volte mi fai scoprire la tua grande anima....baci tesoro
RispondiEliminatengo le dita incrociate per te... e per il ricordo del nonno: anch'io mi sono lasciata sfuggire i suoi racconti di quando era emigrato in Venezuela (non ne parlava volentieri) ma mi sono ritrovata in lacrime davanti a lui che parlava in spagnolo ormai semicosciente...che rabbia adesso che non c'e' piu'! tieni duro Martina
RispondiEliminaspero che il tuo sogno si avvera.
RispondiEliminaquando ti leggo di solito stramazzo dalle risate... stavolta invice mi hai fatto piangere.
RispondiEliminaauguro tanta fortuna per ritrovare il pezzo di cuore di cui parli!!! facci sapere come va a finire!!
PS: sono andata a leggere la storia dei tuoi Halloween: pare brutto crepare dal ridere su un post che parla di morti??? sì?? allora sono atea..!!
baci, Caterina
Simo...stai tranquilla internet serve anche a questo.
RispondiEliminaNon so se nelle vostre parti si usa, ma nel mio paesino di campagna nel periodo della guerra si usava avere la "mammara": la signora che allattava i bambini di altre famiglie perchè aveva tanto latte.
So che la nonna di mamma aveva allattato un bimbo americano, che poi se ne è tornato al suo paese in America.
E' riuscito a trovare questa donna solo grazie ad internet e questo più di 10 anni fa, senza avere sue foto.Si ricordava solo il nome!!!
Stai tranquilla che qualcosa si smuoverà!
Ho capito che celapossofà!E' da stamattina che sono al piccì, ma ho dei buoni risultati.
RispondiEliminaHo preso a cazzotti la nostalgia e l'ho messa 'na attimo da parte. Sto progetto mi deve avere lucida che manco uno specchio pulito col Vetril.
Poi vi dicoooooo!!!!!
Tesoro bello, che storia emozionante. Anche mio nonno fu catturato, ma riuscì a scappare dal treno che lo stava portando in Germania e da Brescia riuscì a tornare in Calabria. Suo padre chiese a Dio di farglielo vedere ancora una sola volta, che poi sarebbe morto in pace...morì il giorno dopo il ritorno di mio nonno...
RispondiEliminaAnche lui ha sempre cercato la persona con cui era riuscito a scappare.
Se posso aiutarti in qualsiasi modo (mi servirà a qualcosa sta laurea in inglese???) fammi sapere!
Bacioni grandi grandi e lacrimosi
Cara Simona, se a noi 2 ci hanno separato dalla nascita per scherzo tanto più dovresti cercare quelli che hanno salvato tuo nonno per davvero...Sono con te!
RispondiEliminaCioè...poi è l'Inghilterra..vuoi mettere???!!?
Simo come al solito finisco di leggere un tuo post ed ho le lacrime agli occhi..sono felice di leggere che le cose si stiano muovendo..in bocca al lupo!
RispondiEliminaCiao Simo.
RispondiEliminaPensa come sono messa...ho scritto il commento e prima di salvarlo è svanito...non ce la posso fare stasera!
Ariscrivo.
Ma quanto mi sono commossa col tuo post!!!!
Mio marito è tornato e mi ha trovato coi lacrimoni e che tiravo su col naso che manco col peggio raffreddore mi riduco così!
Quando gli ho detto che era per colpa del tuo post ha scosso la testa e ha detto "Ma non faceva ridere?"
Vedi gli uomini quanto sono corti di comprendonio??
E ce n'ho tre in casa.
Lo so : colpa mia!^___^
Per la tua ricerca faccio decisamente il tifo per te!
Vai Simoooooooo!!!!
Bacio.
Nunzia
Brava Simone...sei anche capace di far piangere!!!
RispondiEliminaMimmo
:') un grande enorme gigantesco gesto d'amore!!!
RispondiEliminaPS: sto piangendo come una fontana!!!
In bocca al lupo e per qualsiasi bisogno di aiuto io (e credo a buon diritto di poter dire NOI) ci siamo!!!
che emozione leggere questo post! sono capitata nel tuo blog epr caso e ora tornerò per sapere gli aggiornamenti!
RispondiEliminaTi auguro con tutto il cuore che la tua ricerca sia fruttuosa!!!
Nicoletta
cara simona quando ho letto il tuo post mi sono ricordata i racconti di mio padre(lui non c'è più da tanto).anche lui era stato prigioniero in inghilterra,non ricordo la località,ospite di una famiglia in una fattoria,trattato come un figlio anche per una storia d'amore con la figlia di questi signori.diceva sempre che era tornato in italia perchè sua madre lo aspettava ma ha rimpianto sempre quel periodo e la sua margaret che ha continuato a scrivergli per tanto tempo.
RispondiEliminasimo non è una pazzia...quello che vuioi fare è bellissimo....mi sono emozionata leggendo la storia di carlise e di tuo nonno.....sono certa che riuscirai in questa missione....aspetto notizie....un bacione
RispondiEliminaAnnamaria
Che bella cosa che vuoi fare...spero tu riesca nel tuo intento perchè oltre a fare un regalo postumo al tuo nonno sarà un bel modo per recuperare e conoscere meglio una parte della sua vita...un grosso in bocca al lupo...sigh sigh
RispondiEliminabellissimo il tuo blog!!!un saluto
RispondiEliminacome ti capisco Simo! anch'io avevo un nonno con un cuore grande e con tanti ricordi. Anch'io gli avevo regalato un libro di guerra e l'aveva letto e riletto... ora è nella mia libreria e lui è nel mio cuore e nella mia mente! in bocca al lupo per la tua ricerca! Sono felice di aver trovato questo tuo post. ti seguo... baci
RispondiElimina...mi associo a Pagnottella...ho avuto i brividi ancora prima di leggere cos'avresti voluto fare...ti appoggio ti auguro di farcela!!!!
RispondiEliminaho i brividi e gli occhi lucidi.
RispondiEliminaho il magone...quando si tratta di nonni poi...
RispondiEliminavai simo, vai..
che tenera, mi sono venute le lacrime :*
RispondiEliminaStavolta tesoro mi hai fatto commuovere, fino alla lacrimuccia sul ciglio dell'occhio. C'è un amore infinito che ti spinge a quest'avventura e sono sicura che riuscirai a farcela. Ci credo davvero. Un abbraccio forte forte chery, SMAAAAAAAAAACK
RispondiEliminaHo pianto. Mio nonno è stato disperso in Russia, non abbiamo più avuto notizie dal 1943. Quando sono andata in viaggio di nozze nei mari del Nord, siamo stati a San Pietroburgo, terra russa. Non te le sto manco a descrivere le emozioni che ho provato... Grazie per aver condiviso questo tuo pensiero con me. Un abbraccio
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