lunedì 22 marzo 2010

LA MIA PRIMA VOLTA

Mi sarebbe piaciuto parlare di primavera e fiori in boccio, ma invece, grazie a questo freddo porco, mi viene in mente di parlare di neve. A dire il vero questa cosa l’abbiamo tirata fuori qualche sera fa quando da noi è ri-venuta a cena Catefiè. Abbiamo passato una splendida serata ed è stata lei che involontariamente mi ha fatto raccontare la mia prima volta sulla neve e la mia prima settimana bianca. Inutile dire che m’ha preso per il culo fino al giorno dopo, ma probabilmente me lo merito.

La prima volta che ho visto la neve avevo 7 anni. Di per sé niente di sconvolgente se non fosse che con noi in macchina c’era mio fratello di 2 anni che non ha fatto altro che vomitare per un’ora e mezzo e quasi sulle mie Barbie. A quell’età non è che ti viene da pensare “Oh povero tesoro soffri di chinetosi che colpa ne hai tu vomita pure sui sedili della macchina dello zio cosa vuoi che sia poi si laverà e ribadisco non è colpa tua ma della macchina che ha il ‘culo’ lungo e si sentono troppo le curve”. No. I miei pensieri di bambina sono stati:

-Fatelo scendere, vi prego, o lo chiappo per i capelli e lo frullo dal finestrino insieme a quell’idiota di Ken

-Certo mamma che anche te potevi metterti un tappo

-Che palle, l’unica volta che vedo la neve, devo avere il ricordo di mio fratello che mi vomita accanto.

Come potete vedere sono passati 30 anni e sono sempre qui che ne parlo. Lo adoro, ma ne parlo. Anzi. ne parliamo. Perché mio fratello tira fuori spesso il discorso mentre siamo a tavola con un: “Ti ricordi Simo quanto vomitavo da piccino?”

“Come no! Comunque buon appetito a tutti!” Che poesia.

Quel giorno abbiamo dovuto fare 35 soste che non sono servite a niente se non a farci ritardare parecchio. E’ ovvio che a 2 anni soffriva il mal d’auto, a 32 ne soffre ancora. Rischia di rimettere anche se guida lui, lo so è strano, ma sennò non era mio fratello.

Quella breve vacanzina me la sono goduta così così. Lui, il bambino dell’esorcista, fu messo su dei mini sci, e spronato a sciicchiare. Inutile dire che inorgoglì gli zii, per cotanta bravura.

Io mi rifiutai. Provarono a mettermi gli sci e dopo dieci secondi in preda a una crisi isterica, urlai di toglierli. Troppo lunghi e troppo pesi. Se mi sdraiavo e mi irrigidivo potevo sembrare IO uno sci.

Optai allora per lo slittino. Quello sì che mi garbava! Mi ficcavo dentro piegata a ‘cucciolo di gnu’ come un origami, e via per la discesaaaaaa!!!! Okay…sbandavo un po’…ma era divertente!Vabbè un po’ tanto, però era la mia prima volta, ecchediamine!!

Quando tornammo a casa avevo con me delle belle sensazioni, il raffreddore, il mal di gola e la febbre. Tanto per non farsi mancare niente. Mio fratello (che vomitò pure al ritorno quasi sulla mia Barbie Sposa ), quando arrivammo manca poco gli fanno trovare lo striscione “ECCO IL PICCOLO GUSTAV THOENI!!!” Tre metri avrà fatto con gli sci. Tre.

Però che esperienza! L’ho voluta ripetere a 12 anni con la settimana bianca della scuola.

Già la preparazione della valigia non era stata molto serena.

“Mamma, perché mi metti gli assorbenti in valigia? Io non sono ancora ‘signorina”

“La dottoressa ha detto che il cambiamento di clima potrebbe farti iniziare il ciclo””

“Maddai!!! Proprio quella settimana lì?? AHAHHAHUUHHHUAA!!”

Non c’è stato un cazzo da ridere. Mi son venute per la prima volta quella settimana lì, dopo due giorni di permanenza.Roba che mi sono attaccata al telefono a gettoni (gettoni?Ommioddio!!) piagnucolando con mamma. Ma tutto in codice perché dietro di me c’erano gli altri ragazzini in fila per telefonare.

“Mammaaaa??”

“Amore! Come va?”

“Mica tanto bene…”

“Che hai fatto? Sei cascata? Sei ingessata? Lo sapevo io che non ti dovevo mandare sulla neve!Manco a 7 anni sapevi sciare (mica come tuo fratello!), e lo sapevo!”

“Mannò mamma…”

“Simona, hai finito? Devo chiamare anch’io la mì mamma”

“Un attimo, senti mamma, ti ricordi quella cosa…?”

“Cosa?”

“Quella cosa…?”

“Quella cosa, cosa?”

“Quel pacchettino…”

“Amore, non mi vorrai mica mandare in camera tua a cercarti un pacchetto. Cosa ti sei dimenticata?”

“Mannò,dai quella cosa che abbiamo messo in valigia…?”

“Simona, scusa, ti muovi?”

“E un attimo! Mamma, hai capito?”

“Sinceramente no. Ma parla chiaro!”

“Non posso!”

“Ma allora? Son tre ore che sei al telefono!”

“E un attimo, cazzo!!”

“Uè! Non dire parolacce a tua madre, sai?”

“Mannò mammaaaaaaa….insomma ti volevo dire che quella cosa che mi hai messo in valigia,quella cosa che ha detto la dottoressa, ci ha preso, ha indovinato…”

“Brava tesoro!Sei diventata signorina!”

Lei era tutta contenta, io per niente. Capisco in un nanosecondo di avere a che fare con una cosa che mi avrebbe scassato le pelotas fino a cinquant’anni. Chiudo la comunicazione, con le parole di conforto di mamma nelle orecchie,ma un po’ felice perché io e lei adesso abbiamo un segreto.E che segreto!

“Ohh! Finalmente hai finito! Tre ore per dirle che ti son venute le mestruazioni!”

Appunto.

In quei giorni, oltre all’essere goffa (perché gli assorbenti una volta mica erano ultra e alati, no, erano alti e imbottiti come un materasso), dolorante e un filino spaventata, mi sentivo anche vagamente bruttina. Più bruttina del solito intendo. Ma la conferma della mia sfigataggine la ebbi la sera della festa in maschera. Tutte le mie amiche avevano messo in valigia qualcosa di caruccio, una maschera di carnevale, qualcosa di sfizioso, perché c’era stata la soffiata che ci sarebbe stata una festa di carnevale in questa fantastica settimana bianca. Secondo voi io ero al corrente? Ma soprattutto ne avevo voglia? A parte il fatto che camminavo come se tra le gambe avessi un autotreno, con questo pacco gigante, questo marsupio basso, che giuro mi faceva sentire ripiena come una tacchino il giorno del ringraziamento. No, via, non potevo sentirmi bella e avere voglia di truccarmi, mettermi la maschera di carnevale…no no e no.

“Dai Simo scendi con noi alla festa!”

“No..non me la sento…”

“Guarda che non è niente. Noi siamo già ‘sviluppate’, e vedi? Tutto a posto!”

Le guardo l’Aurora e la Giuliana. Una indossa già il reggiseno, l’altra sembra appena uscita dalle superiori, da quanto è ‘formata’.

“Mi cresceranno anche le tette?” ecco che un barlume di speranza in questa tragedia si fa spazio. Ma dura due secondi. Loro mi guardano “Bhè…non lo so…dovresti già avere un abbozzo a dire la verità…”

Ecco. Io non solo non c’avevo l’abbozzo, ma madre natura manco aveva fatto lo schizzo del disegno delle mie tette. Nada de nada.

“Dai Simo, vieni con noi!”

“Ma non c’ho niente da mettermi!”

“Ma non importa! Balleremo e ci divertiremo! Sicuramente qualcun altro sarà senza maschera! Dai!”

“No”

“Guarda che c’è anche Adriano”

SDENG! Adriano. Quello della seconda E. Biondino, caruccio, coraggioso. La parola Adriano mi ha fatto scattare la molla. Andrò! E urlerò alla Rocky : “ADRIANOOOOO!!!!”

“Dai, vatti a preparare che noi ti aspettiamo giù”

Okay, corro a prepararmi…ma minchia, io no c’ho niente per la festa mascherata, ma devo andare, ci sarà Adriano!Sììììì!!!! Metto a soqquadro la mia valigia e a un certo punto un’idea geniale mi assale. Ho trovato la maschera! Andrò alla festa in maschera!!

Ore 22.00 piccola discoteca dell’Hotel Stella Alpina.

Una ragazzina sta per affrontare la sala gremita di ragazzi e ragazze in maschera che danzano al ritmo di musica anni ’80. La ragazzina senza tette ma con marsupio da paura così evidente che ha il timore di essere scambiata per Simone, sta un po’ in disparte, ma è fiera di aver fatto ‘na genialata. Trovare l’abito giusto in quattro e quattr’otto. Davanti a lei sfilano Dracula, donnine sexy, semplici maschere sugli occhi e palpebre glitterate in maniera pesante. Ma lei no. Lei è AUANTI. Lei è addirittura OLTRE.

Poi lo vede. Adriano è appiccicato alla colonna che chiacchera con Veronica. Ha uno strano mantello da Batman, bellissimo e intrigante. Il giustiziere dopo dieci secondi si gira e la vede. A quello sguardo la ragazzina ha un sussulto e si sistema il pacco come un camionista, ma è felice, Dio se è felice! Adriano le va incontro, è a due passi, la squadra da capo a piedi. La ragazzina ha un fremito, capisce che lui la trova ‘diversa’, ma perfettamente integrata in quell’ambiente fatto di paillettes e brillantini, sciccoso e alla moda.

“Ciao”

“Ciao…Adriano…”

Gli occhi di lui scorrono sull’esile figura della ragazzina. Ha uno sguardo strano. La ragazzina capisce di aver fatto centro con la sua maschera. Che lui ha capito. Che lui apprezza. E posseduta da una ventata di audacia sussurra “ Ti piace la mia maschera?”

“La tua maschera? Perché sei mascherata?”

La ragazzina vacilla e il suo sogno va in frantumi “Sì…”

Adriano guarda la tuta della Champion e le scarpe da ginnastica della ragazzina e fa “E da cosa, scusa?”

“Da sportiva”

Dopo venti minuti ero nel letto.

Da sola.

No, mi dispiace averti deluso se dopo aver letto il titolo pensavi a un'altra prima volta, io intendevo proprio questa.E i giorni che seguirono non furono da meno. Se volete ve lo racconto la prossima voltaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!


30 commenti:

  1. Provarono anche a me a mettermi gli sci; peccato ch’io avessi già deciso che uno solo fosse più che sufficiente per venir giù a rotta di collo per la discesa.

    Okay, aspetto il seguito, dunque.

    g.*

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  2. Fantastico, figurati che mentre tutte si mascheravano da damine e principesse io mi vestivo da Rambo dietro consiglio di mio nonno, gasatissimo all'idea di dipingermi la faccia di verde e marrone...

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  3. Bea se ti dovessi io elencare i vestiti del Carnevale di quando ero piccina stiamo freschi...
    Ci vorrebbe un altro post.

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  4. ahah! anche mio fratello vomitava un sacco da piccolo, una notte ha riempito la vasca bagno e io per non svegliare i miei me la sono pulita tutta! O.o

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  5. Porca pupazza perché non mi è venuta la faccina :-) nel commento precedente?
    Uè!Piccì! Che fai, ti rivolti?
    :-D tiè!

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  6. @ Sibia (questa è la mia espressione) :-O

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  7. anch'io avevo Ken... ed ero l'unica delle mie amiche. Avevo Ken Indiano, un figo pauraaaa!!

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  8. Effettivamente non è un bel ricordo quello del fratello...Un abbraccio cara

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  9. Simo sei una grande!!! Sono proprio "orgogliona" di averti fatto tirar fuori questa storia!!!! ehehehehehe
    E poi lo sai che non potrei mai prenderti in giro, ti lovvo troppo per farlo!!!!
    E comunque, caro Adriano, non sai che ti sei perso!!!!!!!!!

    P.s. Pure io una volta mi sono vestita da "giocatrice di pallacanestro" mettendomi la divisa da pallacanestro della mia squadra... CHE C'è DI MALE?!?!?!?!

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  10. Le mestruazioni in gita scolastica??? omygod! Beh, anche il resto del racconto non è niente male ;)

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  11. ..mi vergogno tantissimo ma devo confessare una cosa...io sono come tuo fratello, no non sono un dio nello sci..vomito!
    E sai qual'è la cosa ancora più tremenda?? Perchè anche se può sembrarti incredibile c'è...mio marito è come te a 7 anni, mi odia evorrebbe lasciarmi all'autogrill!!

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  12. mamma mamma, non parlarmi di vomiti!! anch'io ero come tuo fratello... e mio fratello subiva come te! bacii

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  13. Simooo!Troppo divertente!E chi non ha vissuto almeno una volta nella vita la scena fantozziana con l'Adriano di turno!?Sei unica!!! :-)

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  14. Povera te col vomito del tuo fratello...anche a succedeva la stessa cosa da piccina ma io ero quella che vomitava e la mia mamma quella che puliva...ricordo ancora quell'odore schifoso, bleah! Poi le prime mestruzioni in gita...povera te! Ma davvero te ne succedono di tutti i colori! Le tue amiche si sbellicheranno dalle risate perchè sei uno spasso!

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  15. Una volta mia sorella ha svomitazzato in macchina mentre andavamo al centro commerciale per comprarmi lo zaino nuovo per la scuola. Inutile dire che l'ho odiata un casino!
    Che cosa odiosa il ciclo! Aboliamolo! Ci scompensa troppo! Come scrive il buon Ruggeri: "E' difficile spiegare, certe giornate amare, lascia stare.."! Bacio!

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  16. Ebbi la tua stessa reazione, quando mio fratello decise di vomitarmi addosso in auto, replicando la scena trash de "L'Esorcista"...

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  17. hei simo... mi hai fatto venire in mente la prima volta in cui ho notato un essere dell'altro sesso... ebbene sì un ragazzo.... bè' ragazzino al tempo. ero in montangna è sceso dal bosco correndo con una tuta intera aderente verde pisello da super eroe... era bellissimo!!! (ti puoi immaginare che spettacolo!) e.... io, pensa, sono rimasta folgorata e incapace di proferire parola... ah ah ciao bacio

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  18. Dai, però il vestito da sportiva è 'na genialata sul serio!! Sei avanti anni luce!!
    Ciaooo

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  19. Ciao Simo!
    Sempre fortissima!
    Ricordo anche io con orrore gli assorbenti altri tre dita...
    Pensa che giocavo a pallavolo e quando io ho una mia compagna avevamo il ciclo non ti dico per schiacciarli manualmente prima di indossarli e mettere su delle pancerine super stringenti che momenti non passava ossigeno e rischiavamo do perdere gli arti inferiori, ih ih ih!
    E tra un cambio palla e l'altro invece di incitarci era tutto un " si vede niente?"
    Non tornerei indietro ma neanche...
    Baci e a presto.
    Nunzia

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  20. AMICAAAAAAA!!!!! Abbiamo un'altra cosa in comune! Ma andiamo con ordine....

    La mia scuola organizzava ogni anno la settimana bianca per le elementari e le medie, si andava a due a due, tipo la prima A e la prima B, poi la seconda A e la seconda B e via... e praticamente tutti erano dei provetti sciatori. Io no, ho sempre odiato sciare, i miei non mi ci portavano mai e io ero costretta a sciare solo quella settimana all'anno e dovevo essere anche brava. Invece ogni anno, dalla seconda elementare, ripetevo il corso per principianti o poco più (sono arrivata in 7 anni alla seconda stellina d'argento, capirai). In seconda media, il giorno stesso della partenza, durante il pranzo scappo a fare pipì e ... sorpresa. Chiamo MAMMAAAAAAAAAAAA, VIEEEEENIIIIII??????? e lei OMMADONNA, SEI DIVENTATA SIGNORINA!!!! (espressione che io peraltro odio) E adesso???? Insomma, abbiamo riaperto la valigia e ci abbiamo messo questi sconosciuti assorbenti ciccioni e mia mamma, tutta comossa, quando siamo arrivati al pullman, già aveva messo al corrente tutte le altre mamme e le insegnanti. Che vergogna... Come se non bastasse, ero costretta ad andare a sciare e, visto che ormai in seconda media non c'era nessuno che faceva il corso principianti avanzato (tutti sulla pista rossa e su quella nera, io sulla rosa), le suore mi hanno affidato al maestro privato. Così ero costretta ad alzarmi un'ora prima degli altri, fare colazione da sola e col maestro Claudio andare sulle piste. Il maestro Claudio mi schiaffava (giustamente) sul sedile posteriore e io... soffrivo la macchina! Così, mettici la tensione nervosa e la nausea da ciclo, puntualmente, appena scendevo dalla macchina, vomitavo. E poi mi facevo queste due ore di corso... che incubo!
    Ma il ricordo più bello di quella settimana è questo: dopo un paio di giorni che eravamo in montagna, alla mia compagna di banco e di stanza è arrivato il ciclo per la prima volta!! Lei spaventatissima e io, manco fossi un'esperta, le ho detto tutto quello che mi aveva insegnato mia madre e ho diviso con lei gli assorbentoni fino alla fine della settimana bianca... che carine!

    PS: l'anno dopo, in terza media (ultimo anno), mi sono rifiutata categoricamente di sciare e mi sono divertita come una pazza col bob e lo slittino!!! Tiè!

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  21. Donne!Abbiamo scoperto che è la montagna!
    se lo sapevo non ci andavo in settimana bianca a 12 anni!Dite che sarebbe arrivato lo stesso, eh?
    Comunque che poesia questo blog...
    vomito e ciclo.
    'na goduria.
    Ommaigod!

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  22. .. sta faccenda del "evviva sei diventata signorina, adesso lo diciamo anche agli zii.." ha rovinato generazioni e generazioni!!!

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  23. Amò, scusa vado di fretta torno stasera e leggo tutto il fattaccio ^_^
    intanto beccati un bacio

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  24. simo con te è sempre uno spasso....immagina cosa puo essere la neve per una che vive a napoli!!!un miraggio....quindi niente esperienze in tema tranne qualche pasquetta su qualche montagna ghiacciata piu che innevata....Penso che anch'io quanto a sfiga ho un ricordo particolare delle mie prime mestru....mia mamma era in attesa di mia sorella(abbiamo 13 anni di differenza)e lei nn ha le doglie proprio il giorno delle mie prime mestru???che sfiga!!!poverina cercava di rincurarmi tra un urlo e l'altro,poi mi a piazzato gli assorbenti ed è scappata in clinica per partorire ed io li con questi cosi che nn sapevo nemmeno come si usassero!!!ecco il mio primo giorno di ciclo coincide con la nascita di mia sorella, per fortuna che c'era la nonna che mi a spiegato tutto sopartutto di stare lontana dagli uomini da quel momento:-)....e chi lo scorda piu!!!!!bacioni e dai lanciati in una cheesecake e partecipa al mio contest magari inizi con qualcosa di semplice,c'è un intera cartella nel mio blog dedicato alle cheesecake,ci conto!!!!!!!!

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  25. Fantasticaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!
    E chissà che mi credevo io....
    in un post che si intitola "la mia prima volta" solo tu potevi raccontare l'arrivo del ciclo!
    Gli assorbenti spessi come un panino di Mc Donald's erano un incubo!
    Ma poi solo a me mia madre dava quelli preistorici con la retina e il cotone dentro?
    Ora non ricordo, forse li aveva comprati in un viaggio in Kenia e allora doveva farli fuori, ma tu immagina il groviglio nelle mutande (chiedo scusa a chi legge, ma è una cosa che ha sconvolto la mia adolescenza!).
    Infatti adesso i miei Lines Seta ultra con ali non me li toglie nessuno, e non ci sono sconti che tengano! :)

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  26. Non posso commentare il fatto di sciare..io adoro la montagna ma non ho mai messo un paio di sci...x quanto riguarda il vomito capisco bene tuo fratello io convivo con questa cosa da quando sono nata, se sto dietro un incubo, pensa riesco a stare male anche sugli autobus in città!!!
    La volta più comica se così si può dire è stato quando per la prima volta ho portato mio figlio in montagna a otto mesi..sono stata male io, lui e per finire...anche il cane!!!Mio marito ha seriamente pensato di abbandonarci lì e scappare. Un bacione leti

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  27. Ma perchè quel giorno mia madre s'è scordata un pezzo? Anzi due?
    Ricordo che nel periodo dello sviluppo tettifero, avrò avuto tante di quelle gomitate...secondo me se le avessi parate a quest'ora avrei avuto una 5 abbondante!
    Si perchè io la predisposizione tettona, ce l'ho eh!
    Se per sbaglio mi lavassi con topexan mi ritroverei superpiatta (ora sono solo piatta), per questo son sempre attenta alle bottigliette di bagnoschiuma che arrango quando faccio la doccia, non sia mai faccio lo shampoo prima del lavaggio corpooo, con gli okki schiumosi non vedrei na mazza e allora si che potrei sbagliare!

    Qui da noi fino a qualche anno fa, si usava dare una sberla alle ragazze che diventavano "signorine" ma te lo immagini: Mamma ho avuto le mie cose"...SFASH!
    Ricordo che quando le ho avute per la prima volta, ho informato mia madre, da una distanza di 10 km (non si sa mai, la mamma che si trasforma nella donna gomma)
    Però mammina m'ha detto: "vieni qua" io "mamma non mi schiaffeggiare!" Lei : ma che dici!" E m'ha abbracciata...che dolce!

    Ho imparato a sciare grazie a degli amici, è meraviglioso se non fosse che...e no, questo è un segreto che svelerò nel post dedicato alla tua raccolta!
    Un bacio topastra
    Visto che sono passata? notare l'orario, no dico...
    ogni promessa è debito!
    Dopodichè mi sveglierò a mezzogiorno domani!

    p.s ma quell'Adriaaaaanooooo non capisce niente di maschere! ^_^

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  28. Che dolce Simona! Vedi, sono queste le cose che forgiano il carattere! Anche io ero una negazione sugli sci, con il mio stile "seduta sul bidet"(infatti ho smesso). E pure io ho il ricordo di una drammatica serata di Carnevale dove ero goffa, ciccotta e ovviamente piatta pure io (ma avevo già 15 anni!).La mia sfortuna è stata che a 12 anni ero già alta come un'adulta, ma sgraziata e goffa con la mia coda di cavallo e i KILT (te li ricordi i kilt scozzesi con la spilla??).
    ...ma tu sei più giovane e forse almeno il trauma del kilt te lo hanno risparmiato...

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  29. Lo avevo intuito dal tuo commento che sei strepitosa :)

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  30. Mammamia ! simo io le avevo tutte ! vomitavo in macchina e con gli sci sono riuscita a fare cadere una scuola di sci come birilli (ero rossa dalla vergogna ma ridevo come una pazza forse per l'imbarazzo!) e poi sono riuscita a cadere da ferma e rompermi il pollice. Oggi però quando riesco scio e mi piace ;)

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Nel frattempo, visto il periodo, vuoi una tazza di thè?

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